Suburbia killer - Serie TV (2021)

Suburbia killer (serie tv)
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MMJ Davinotti jr
Durata: 8 episodi
Titolo originale: El inocente
Anno: 2021
Genere: fiction (colore)
Note: Aka "The innocent". Prodotto e distribuito da Netflix. Tratto dal romanzo omonimo di Harlan Coben.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sublimazione dell'arte cinematografica (e televisiva) di Oriol Paulo, che trae sì la storia dal romanzo omonimo di Harlan Coben ma la imbeve a tal punto del proprio stile (soprattutto nella composizione della sceneggiatura, naturalmente) da poterla inscrivere di diritto in un corpus personale riconoscibile che di anno in anno si arricchisce sempre più di preziose perle. Perché la struttura a flashback mai invadenti, il ricorso a personaggi che tornano con esemplare limpidezza narrativa, la storia straordinariamente complessa che si dipana lentamente fino a svelare un gran numero di colpi di scena, sono tutti marchi di fabbrica di chi ha saputo rivestire il genere "giallo"...Leggi tutto tradizionalmente inteso di una modernità e un'efficacia straordinarie. Si comincia con la presentazione di Mateo Vidal (Casas, attore feticcio del nostro): da giovane, durante una rissa fuori d'una discoteca, uccide accidentalmente un coetaneo spingendolo e provocandone la caduta di testa sul cemento. Condannato a quattro anni, Mateo esce dopo aver perso durante la detenzione i genitori e poco dopo il fratello per un ictus. L'incontro con Olivia (Garrido) sembra tuttavia riportarlo sulla giusta strada, fino a quando lei non scompare d'improvviso durante quella che gli aveva detto essere una semplice trasferta di lavoro a Berlino. Ma siamo solo all'inizio, perché presto nuovi misteriosi personaggi s'introdurranno nella storia a cominciare da una ispettrice di polizia particolarmente solerte, Lorena Ortiz (Jiménez), e una suora (Acosta) trovata morta sotto una finestra dalla quale pare essersi gettata. Hanno la loro importanza i genitori del ragazzo ucciso nella rissa in discoteca e pure una strana coppia di loschi individui che inizialmente non si capisce proprio da dove escan fuori. La carne al fuoco è tanta, tantissima, e gestire per otto puntate un simile incrocio di vicende apparentemente parallele e invece ovviamente destinate a intrecciarsi non era davvero facile. Invece, anche grazie alla consueta, esemplare abilità nello spiegare ogni cosa senza mai apparire ridondante, Oriol Paulo confeziona una delle serie nel suo genere più memorabili di sempre, in cui può dar fondo a tutte le sue ormai note qualità. Alle quali peraltro si aggiunge una consapevolezza registica progressivamente in crescendo, attraverso cui coronare il grande lavoro in sceneggiatura con sequenze di suspense notevoli pure a livello tecnico (si veda il prolungato duello a distanza all'interno dell'appartamento). Considerando la validissima fotografia, il non comune utilizzo delle musiche, una recitazione nel suo complesso eccellente, il risultato difficilmente non soddisferà gli amanti di questo tipo di storie, che già forse conoscono il talento di Paulo grazie ai suoi ottimi lavori precedenti. Certo, qualche leggera forzatura si avverte, il finale non è magari il massimo rispetto alla magnificenza di quanto visto fin lì (nonostante sia comunque girato mantenendo un'encomiabile tensione), il viluppo di coincidenze ed eventi inaspettati par quasi svilupparsi seguendo eccessi da telenovela, ma sono difetti minori al cospetto di alcune grandi trovate che insieme al meccanismo impeccabile che le genera lasciano spesso a bocca aperta. Se poi Casas è ormai una garanzia, fanno la loro splendida figura un'espressiva, freddissima Jiménez e una incantevole Aura Garrido (con e senza occhiali), che dai tempi di THE BODY (l'esordio ormai già classico di Paulo) non ha perso un'oncia del suo smalto e della sua intima dolcezza. Otto puntate possono sembrare tante per un unico caso, e forse qualche rallentamento nelle prime puntate esiste, ma riuscire ad avvincere tanto fino all'ultima puntata senza sensibili cadute e trovando sempre qualcosa di nuovo (e mai banale) da dire è virtù estremamente rara.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/05/21 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/06/21
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Didda23 12/05/21 10:11 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Mateo Vidal (Casas), dopo aver ucciso accidentalmente un ragazzo durante una rissa e aver pagato con la giustizia, sembra essere avviato a una vita normale, ma un improvviso viaggio lavorativo dell'amata (Garrido) lo riporterà nelle tenebre del passato. Grandiosa serie firmata Netflix, appassionante nel ritmo narrativo mai domo con il gran vantaggio di poter contare sula straordinaria vena creativa di un ispiratissimo Oriol Paulo, che confeziona scene di assoluto valore (aiutato da una notevole fotografia). Colpi di scena inseriti nei punti giusti. Di livello la performance di Casas.
MEMORABILE: L'autopsia sulla suora; L'attività collaterale di Ledesma (Esparbé ); La determinazione della Ortiz (Jimenez); La morte in carcere.

Galbo 20/06/21 11:11 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

Riuscita serie spagnola che racconta una storia complessa con una mirabile capacità di intrecciare eventi su piani temporali diversi e coinvolgere in modo lineare tanti personaggi senza mai perdere il filo del racconto. Il regista Oriol Paulo conferma il talento emerso nei film precedenti, con varie e suggestive ambientazioni e una prova impeccabile del cast. Per tutte le puntate la tensione non viene mai meno, con alcune scene dalla resa davvero eccellente. Il risultato finale è ottimo. 

Ira72 22/06/21 13:48 - 1309 commenti

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Ormai dal talentuosissimo Oriol Paulo ci si aspetta sempre un colpo di scena perché non c'è mai nulla di scontato nei suoi lavori. Ma. In questa miniserie saranno innumerevoli. Varie storie parallele, in cui i personaggi giocano a nascondino, a volte toccandosi, incrociandosi, sfiorandosi o schiantandosi tra loro. Intrecci complicati, ma raccontati in modo originale e scorrevole grazie a una sapiente sceneggiatura. Lodevole anche il cast, tra cui spicca l'onnipresente (meritatamente) Mario Casas. Fotografia perfetta, ad esaltare atmosfere cupe e azioni efferate. Imperdibile.

Nicola81 28/06/21 21:30 - 2840 commenti

I gusti di Nicola81

Oriol Paulo sta riuscendo nella non facile impresa di migliorarsi ad ogni lavoro, e questa serie Netflix è la sublimazione del suo talento. Le prime quattro puntate sono un capolavoro di tensione, ritmo e colpi di scena; nelle successive si verifica forse qualche coincidenza (ed efferatezza) di troppo, ma non era facile spiegare così bene una storia tanto complessa, e anche l'epilogo, ad alto rischio delusione viste le premesse, si mantiene su alti livelli. Confezione scintillante e ottima prova di tutto il cast, con note di merito per una splendida Garrido e una grintosa Jiménez.
MEMORABILE: La voce narrante di un personaggio diverso che apre ogni puntata; L'autopsia sulla suora; Lo scontro nell'appartamento; Il finale.

Cotola 14/08/21 22:06 - 9009 commenti

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Notevole serie-tv spagnola che conferma il talento di Oriol Paulo, non solo come regista - non poca cosa - ma soprattutto come sceneggiatore. Il plot infatti, pur con qualche forzatura nonché una storia ed un finale che possono non soddisfare appieno - sa dipanare una complessa tela narrativa sospesa tra presente e passato in cui alla fine tutti i conti, ma proprio tutti, tornano alla perfezione. E ciò non accade quasi mai. Si aggiungano a ciò una tensione narrativa che parte quasi subito e si mantiene sempre costante ed un'ottima confezione. In palla tutto il cast. Immancabile.

Deepred89 2/09/21 16:38 - 3704 commenti

I gusti di Deepred89

Serie thriller - più tendente al noir che al giallo - ottimamente congegnata, ben ritmata e neppure troppo all'acqua di rose per quanto riguarda la violenza, la quale stenta a spiccare realmente il volo a causa di alcuni passaggi un po' troppo convenzionali, che cozzano soprattutto con le esaltanti premesse messe in campo dai primi due eccellenti episodi, misteriosi e avvolgenti. Per il resto confezione curata, buon cast, molte sorprese (per quanto non tutte imprevedibili) e coinvolgimento che non viene mai meno.

Daniela 23/09/21 12:41 - 12622 commenti

I gusti di Daniela

Parte a razzo, intrigando nei primi 10 minuti con tanti e tali eventi che sarebbero bastati a reggere una stagione intera. E continua con lo stesso ritmo, accumulando trame e sottotrame, intrighi, agnizioni, coincidenze, colpi di scena, mentre si alternano personaggi ambigui, presunti innocenti, poliziotte orfane decisioniste, prostitute redente, finte suore, pedofili in maschera, figlie segrete, amiche vendicative. Un materiale ribollente di iperboli e cliché melodrammatici da far invidia a qualsiasi feuilleton: tanta roba, troppa roba. Effetto indigestione, voto politico.
MEMORABILE: La suora ex guerrigliera delle FARC, buttata lì nel mezzo, tanto per far numero.

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  • Discussione Galbo • 21/08/21 08:13
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    @ Daniela

    Altra serie-tv che non posso non consigliarti. Scrive e dirige il buon Paulo Oriol: quindi sai cosa aspettarti. Sceneggiatura perfetta: alla fine tutto torna. Ottimi ritmi e tensione. Merita. 

    Assolutamente meritevole, concordo 
  • Discussione Cotola • 21/08/21 11:42
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma perché inverti sempre nome e cognome al povero Oriol, Cotola? Da quel che mi risulta da sempre Paulo è il cognome, non il nome. A meno che non lo chiamino tutti prima col cognome che col nome, il che mi risulterebbe un po' bizzarro, non essendo cinese...

    Ovviamente ho sempre pensato che Paulo fosse il nome ed Oriol il cognome, poiché immaginavo che Paulo corrispondesse al nostro Paolo. Avessi fatto più attenzione, avrei notato che Paulo viene sempre dopo Oriol e quindi non poteva essere così. Ora credo che lo ricorderò per sempre. 
  • Discussione Zender • 21/08/21 15:35
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Sì, ok, semplicemente mi faceva sorridere leggere Paulo Oriol (che suona in effetti più logico ma...).
  • Discussione Daniela • 25/08/21 20:16
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Il mistero di Annibale
    Dopo dopo l'inizio del secondo episodio, un patologo ha eseguito l'autopsia sul corpo di una donna morta a seguito di volo dalla finestra e ne riferisce gli esiti all'ispettrice di polizia incaricata delle indagini.
    Il patologo scoprendo una parte del corpo su cui è tatuata la parola "Hanibal".  
    Lui, didattico: "Annibale, il conquistatore romano che attraversò i Pirenei con gli elefanti"
    Lei, precisina: "Cartaginese... era dell'Impero cartaginese, non romano"
    Lui, noncurante: "E che differenza c'è?"
    Lei con aria pensosa: "Diciamo una differenza di 500 anni..."

    La serie, da quel poco che ne ho visto, abbonda di misteri ma questo di natura storica mi incuriosisce più di tutti, a meno non si sia trattato di un incomprensibile errore di traduzione.
    Qualcuno può spiegarmi a cosa si riferisce l'ispettrice?
    Ultima modifica: 25/08/21 20:16 da Daniela
  • Discussione Galbo • 25/08/21 21:25
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Il mistero di Annibale
    Dopo dopo l'inizio del secondo episodio, un patologo ha eseguito l'autopsia sul corpo di una donna morta a seguito di volo dalla finestra e ne riferisce gli esiti all'ispettrice di polizia incaricata delle indagini.
    Il patologo scoprendo una parte del corpo su cui è tatuata la parola "Hanibal".  
    Lui, didattico: "Annibale, il conquistatore romano che attraversò i Pirenei con gli elefanti"
    Lei, precisina: "Cartaginese... era dell'Impero cartaginese, non romano"
    Lui, noncurante: "E che differenza c'è?"
    Lei con aria pensosa: "Diciamo una differenza di 500 anni..."

    La serie, da quel poco che ne ho visto, abbonda di misteri ma questo di natura storica mi incuriosisce più di tutti, a meno non si sia trattato di un incomprensibile errore di traduzione.
    Qualcuno può spiegarmi a cosa si riferisce l'ispettrice?

    Mi cogli impreparato :(
  • Discussione Nicola81 • 26/08/21 11:52
    Compilatore d’emergenza - 672 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Il mistero di Annibale
    Dopo dopo l'inizio del secondo episodio, un patologo ha eseguito l'autopsia sul corpo di una donna morta a seguito di volo dalla finestra e ne riferisce gli esiti all'ispettrice di polizia incaricata delle indagini.
    Il patologo scoprendo una parte del corpo su cui è tatuata la parola "Hanibal".  
    Lui, didattico: "Annibale, il conquistatore romano che attraversò i Pirenei con gli elefanti"
    Lei, precisina: "Cartaginese... era dell'Impero cartaginese, non romano"
    Lui, noncurante: "E che differenza c'è?"
    Lei con aria pensosa: "Diciamo una differenza di 500 anni..."

    La serie, da quel poco che ne ho visto, abbonda di misteri ma questo di natura storica mi incuriosisce più di tutti, a meno non si sia trattato di un incomprensibile errore di traduzione.
    Qualcuno può spiegarmi a cosa si riferisce l'ispettrice?
    Se non ricordo male quando Annibale combatté contro Roma ancora l'impero romano non era sorto ufficialmente però quei 500 anni di differenza mi paiono troppi. Onestamente però nella serie c'è talmente carne al fuoco che quello scambio di battute lo avevo completamente rimosso per cui non ho approfondito...

  • Discussione Daniela • 26/08/21 14:45
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    x Nicola
    hai ragione, probabilmente lei si riferiva all'Impero e non ai romani tout court, anche se il patologo aveva parlato genericamente di "conquistatore romano" - tuttavia i conti non tornano lo stesso: Annibale attraversò i Pirenei nel 281 aC, la nascita dell'Impero romano viene indicata nel 27 aC.
    Bah! 
  • Discussione Daniela • 30/08/21 20:47
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    @ Daniela
    Altra serie-tv che non posso non consigliarti. Scrive e dirige il buon Paulo Oriol: quindi sai cosa aspettarti. Sceneggiatura perfetta: alla fine tutto torna. Ottimi ritmi e tensione. Merita. 
    Giunta al quinto episodio, terminerò di vedere la serie ma già al secondo sono stata colpita dall'effetto "lost", ossia dal senso di insofferenza che può cogliere di fronte ad un accumulo eccessivo di misteri.
    Quello che mi aveva tanto incantato in Contrattempo era una sceneggiatura dagli incastri perfetti, intrigante senza essere lambiccata, "furba" nei confronti dello spettatore perché faceva intuire uno dei colpi di scena mentre ne preparava altri più imprevedibili ma senza barare con falsi indizi o piste fasulle.
    Non sto ritrovando la stessa abilità di scrittura in questa serie, costipata di personaggi ed eventi, crimini e misfatti, traumi pregressi e traumi in divenire, segreti confessati e segreti inconfessabili ect.
    E' certo possibile che, come scrivi, tutto alla fine torni però... nel frattempo che fatica sto facendo per arrivarci.


  • Discussione Cotola • 31/08/21 10:21
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    @ Daniela

    Beh certo, Contrattempo era un'altra cosa: per me uno dei migliori thriller degli ultimi anni. Praticamente perfetto, con una sceneggiatura sopraffina in cui tutto alla fine tutto torna senza particolari forzature. E che tiene col fiato in gola quasi dall'inizio alla fine, senza alcun calo.

    Anche qui alla fine vedrai che tutto tornerà, o almeno credo. Non faccio però fatica a capire il tuo punto di vista su un grado di coinvolgimento non sempre altissimo, dovuto alla struttura narrativa che aggiunge un pezzo alla volta, narrando ogni volta la storia di un personaggio diverso, che va poi ad incastrarsi con quella degli altri.
    Il motivo per cui ho "solo" 3 e mezzo è proprio questo oltre al fatto che la storia non mi ha preso completamente, anche se la curiosità per sapere cosa sarebbe successo c'era, ma non come in altre occasioni.

    Credo infine che Suburbia Killer "sconti" il fatto di essere una serie, per cui, in un modo o nell'altro, bisogna arrivare ad un tot di episodi e quindi bisogna allungare un po' il brodo, moltiplicare le piste ed abbondare con andirivieni temporali e quindi coi flashback.
    Però mi è sembrato che lo faccia bene e di sicuro, mio parere ovviamente, meglio di tante altre serie che si vedono in giro.
    Mi sembra che comunque alla fine la scrittura sia buona, riuscendo a gestire ed a chiudere tutte le piste, magari non sempre in modo soddisfacente, ma sicuramente senza contraddizioni o esagerazioni.

    P.S.

    Spero e credo che The serpent ti piacerà di più. 



  • Discussione Daniela • 31/08/21 13:42
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Spero e credo che The serpent ti piacerà di più.
    Spero anch'io :o)  Ti farò sapere...