Stereo - Film (1969)

Stereo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Stereo
Anno: 1969
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Aka "Stereo (Tile 3B of a CAEE Educational Mosaic)".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo TRANSFER e FROM THE DRAIN, cortometraggi minimi di 6 e 14 minuti in 16 mm, il promettente canadese David Cronenberg si cimenta col 35 mm e con un lavoro questa volta più consistente (poco più di un’ora). Girato in bianco e nero, STEREO si segnala subito per l'assenza totale della banda audio: un elicottero atterra nei pressi di un edificio futuristico dell'Ontario senza provocare alcun rumore. Ne scende una sorta di Dracula biondo che cerca di introdursi in ogni modo nell'edificio, che scopriamo essere un centro per telepati. All'interno, tra architetture gelide e avanguardistiche, troviamo la comunità di telepati e sentiamo finalmente un suono. È...Leggi tutto una voce fuori campo, che ci accompagnerà per tutto il film interrompendo qua e là gli interminabili silenzi. Sì, perché in STEREO non uno degli attori parla, non uno degli oggetti contenuti provoca rumore e, in questo senso, il concetto di telepatia viene effettivamente ben reso. Peccato che seguire un'ora di proiezione in simili condizioni sia un'esperienza sì straniante e originale ma anche sfiancante! Oltretutto quasi mai il commento off segue quanto vediamo sullo schermo e ci tocca sentire solo tediose considerazioni sullo stato della telepatia nella comunità (che segue le idee di un fantomatico dr. Springfellow). Considerazioni scientifiche, biologiche, comportamentali, con abuso di termini tecnici. Un'opera coraggiosa, innovativa ma allo stesso tempo fruibile solo in particolarissime condizioni e predisponendosi a un'ora di cinepresa spesso immobile e mutismo semi assoluto. Ci vuole coraggio insomma...

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Pigro 13/11/10 14:40 - 9666 commenti

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Alcuni giovani sono chiusi in un enorme palazzo per un esperimento sulla "telepatia indotta": il film consiste nella ripresa di alcuni momenti della loro permanenza, sempre senza audio, commentati da varie voci che spiegano i presupposti scientifici. L'insulsaggine della storia, dei concetti e delle azioni che vediamo si sposa benissimo con l'insulsaggine delle riprese e della recitazione: un trionfo di inutilità che riesce a rendere tediosa pure la bella location scelta. Solo per cronenbergofili, ammesso che riescano a resistere pure loro.

Cotola 6/08/11 03:38 - 9043 commenti

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Difficile immaginare che il regista di questo piccolo film sarebbe diventato il grande Cronenberg. Lo spunto di partenza sarebbe anche intrigante - c'è di mezzo la telepatia - e qualcosa di cronenberghiano c'è, visto che si inizia a parlare di corpo e dei suoi mutamenti. Certe scelte però non convincono: la mancanza di dialoghi e la onnipresente voce fuori campo a narrare la storia, tanto per iniziare. Ma anche le troppe chiacchiere che di scientifico hanno ben poco. Le immagini in bianco e nero però sanno essere belle ed eleganti. Probabilmente solo per cronenberghiani convinti.

Bubobubo 31/12/18 00:25 - 1847 commenti

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Seppur iperconcettuale e volutamente ermetico, in questo primo lavoro medio-lungo c'è già tutto il Cronenberg tematico dei decenni successivi: l'importanza capitale della sfera sessuale nel diapason espressivo dell'essere umano (qui addirittura come antitesi all'istituzione familiare), il dominio della mente, la necessità di creare un canale comunicativo privo delle ambiguità del linguaggio naturale (qui abolito, come ogni suono; anche il commento fuori campo è poco più di una glossolalia farsesca del linguaggio scientifico). Sottovalutato.
MEMORABILE: La paziente bionda, dopo essere stata schiaffeggiata, si infila il pastrano nero e si appresta a uscire.

Fulcanelli 24/07/19 20:03 - 135 commenti

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Specchio della giovinezza di un giovane regista di talento al suo esordio in un lungometraggio. Film sperimentale cui pare lo stravolgimento delle dinamiche filmiche ponga l'audio stesso a essere il film mentre al girato tocchi la parte di accompagnamento. Stupenda la location in cui prendono vita i gigioneschi pseudo esperimenti sulla telepatia indotta. Non certo un film per il mainstream, a una prima visione risulta un po' noiosetto e può non piacere, ma conserva un fascino tutto suo. Imprescindibile, per chi apprezza Cronenberg.

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  • Discussione Pigro • 13/11/10 14:41
    Consigliere - 1661 interventi
    Dovrebbe essere spostato dai cortometraggi a qualche altro genere, visto che dura più di un'ora. "Drammatico"?
  • Discussione Hackett • 13/11/10 16:04
    Portaborse - 530 interventi
    Concordo, è un lungometraggio a tutti gli effetti.
  • Discussione Zender • 13/11/10 18:35
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì sì, vero, anche se a parer mio resta un mediometraggio. Spostato e trasformato in drammatico.