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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/12/16 DAL BENEMERITO GALBO
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Ruber 8/12/16 17:04 - 702 commenti

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L'ispettore Rocco Schiavone burbero, arrogante e fumatore accanito, "romano de Roma" che dalla capitale viene trasferito in terra valdostana, viene portato dai romanzi di Manzini alla tv per una fiction nel complesso positiva e discretamente riuscita, anche se non perfetta. I punti di forza si ritrovano nel bravo Giallini - ormai più di una certezza - e nei dialoghi, che sono la vera forza; nel contempo però la squadra è fatta di macchiette (in testa l'agente abruzzese) e ha sceneggiature piuttosto contorte, che si arrotolano troppo su stesse.

Galbo 4/12/16 08:04 - 12372 commenti

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Uno dei personaggi migliori del noir italiano recente (autore Antonio Manzini) trova una buona trasposizione filmata in una serie diretta da Michele Soavi. Il titolo merita non tanto per le trame, non particolarmente intriganti, quanto per atmosfere e personaggio. Suggestiva l'ambientazione aostana che contrasta con la "romanità" del personaggio. Ottima l'interpretazione di Marco Giallini, davvero una scelta azzeccata per il ruolo, affiancato da bravi caratteristi. La Ragonese in partecipazione straordinaria.

Il ferrini 6/12/16 01:19 - 2337 commenti

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Giallini, dopo aver fatto il "buttafuori", "se Dio vuole" torna in tv e lo fa con Soavi, che "della morte e dell'amore" se ne intende (e difatti glieli cuce addosso entrambi). Il personaggio ha davvero carisma, peccato che stavolta sia circondato davvero da "perfetti sconosciuti" dalla recitazione spesso imbarazzante. Fanno eccezione, ovviamente, la Ragonese (il fantasma più bello di cui abbia memoria) e il fiorentino Massimo Reale (ex ragazzo della 3a C). I gialli non sono male, la regia e la fotografia funzionano, nel complesso buono.
MEMORABILE: I "dieci livelli della rottura di coglioni".

Nicola81 9/12/16 13:10 - 2831 commenti

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Nel panorama ingessato della fiction Rai questa rappresenta una piacevole novità. Per l'ambientazione in una fredda Aosta, per la regia meno televisiva del solito e soprattutto per Giallini, perfetto nel tratteggiare un personaggio scorbutico ma anche umano, indolente ma anche caparbio, misogino eppure imprigionato nel ricordo della moglie, dai metodi poco raccomandabili ma efficaci. Gli intrecci non sempre entusiasmano ma è la classica serie in cui più che alle trame ci si affeziona al protagonista. Finale che sembra preludere a un sequel.
MEMORABILE: In generale, i duetti di Giallini con il medico legale (Reale) e il procuratore (Dini); Come singola puntata mi è piaciuta soprattutto la quarta.

Il Dandi 12/12/16 12:55 - 1917 commenti

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Tale è la (non) realtà delle nostre fiction in divisa, che un fondo di magazzino degli anni '70 (un commissario con loden e Clarks che si fa le canne) viene salutato come chissà quale rivoluzione. La serie è buona, merito del simpatico Giallini, soprattutto dell'insolita ambientazione e della stilosa regìa; ma a fronte di alcune idee coraggiose (poliziotti che agiscono spesso illegalmente) ci sono ancora troppe macchiette (il procuratore isterico, gli amici romani caciaroni, l'abruzzese tonto) che riportano il prodotto nella media del già visto.
MEMORABILE: I dieci livelli di rottura di coglioni.

Bruce 20/12/16 13:03 - 1007 commenti

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Soavi dirige bene una nuova serie televisiva noir poliziesca, caratterizzata da una forte originalità rispetto a ogni altra produzione del genere. Le eleganti riprese, l'atmosfera volutamente rarefatta, la forte caratterizzazione umana e personale del protagonista e dei suoi affetti, i ripetuti inserti onirici, i passaggi macabri, le singolari location alpine, formano un incastro unico e coinvolgente. Giallini è oltremodo naturale e convincente. Da vedere!

Liv 7/03/18 16:45 - 237 commenti

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Ho letto racconti e romanzi di Manzini con il personaggio di Rocco Schiavone, prima di vedere i telefilm. I primi mi sono piaciuti, i secondi no. L'interpretazione non è male, ma l'insieme non funziona. È tutto cupo: il suono (spesso non capisco i dialoghi), l'atmosfera, le musiche. Cupo ma non funzionale al racconto. Giallini è meno romanesco di Rocco Schiavone, nel bene e nel male. Poi, il fatto che il protagonista fumi canne, sia disonesto e frettoloso con le donne (anche se la misoginia è perdonabile) non è molto accettabile.

Redeyes 16/06/18 10:52 - 2442 commenti

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Orfano, ahimè, dei romanzi, mi getto su questa serie tv con un eccellente Giallini (ma non è una scoperta ormai) che fra cannette e un passato poco "corretto" per l'arma, ben si smarca nell'apparente algida Aosta. Soavi qui dirige con qualità coadiuvato da un'ottima fotografia e dialoghi ben bilanciati fra mero macchiettismo e gravità. Senza dubbio nel panorama odierno italiano si percepisce un salto di qualità notevole e si apprezza fermamente il suo personaggio unpolitically correct. I 100 minuti a puntata scorrono perfettamente. Ottimo.

Dzekobsc16 27/05/20 10:08 - 46 commenti

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Ogni tanto anche noi italiani sappiamo produrre qualcosa di buono a livello di serie. Rocco Schiavone funziona perfettamente e rispecchia fedelmente i tratti dei romanzi di Manzini, con un Giallini che giganteggia, passando con nonchalance dalla battuta di spirito all'amara riflessione sulla vita. Il contorno degli attori è dominato dal medico forense Fumagalli (alias Massimo Reale), gli altri si difendono con onore, compresi gli agghiaccianti (parlando di Polizia) D'Intino e Deruta. Ottime fotografia e regia, musiche dolci e malinconiche.
MEMORABILE: La spiegazione della differenza di uso tra "me cojoni!" e "sticazzi".

Victorvega 4/02/21 15:01 - 501 commenti

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Serie eccellente, profondamente italiana ma di straordinario respiro internazionale. Certo, merito della scrittura di un personaggio originale e azzeccato e di storie ben congegnate ma, in una trascrizione filmica, grosso merito ai registi, agli sceneggiatori e al cast. Giallini è straordinario, interprete sempre con il volto giusto sia per le commedie sia per il drammatico. La regia cambia nelle varie stagioni ma il cambiamento non si avverte, segno di una continuità di squadra da segnalare. Bellissima la fotografia. Un difetto (piccolo)? Alcuni personaggi troppo macchiette.

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Zardoz35 11/01/22 16:34 - 290 commenti

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Serie tratta dai romanzi di Manzini e ritagliata perfettamente addosso a Giallini, che interpreta alla perfezione il ruolo che più gli calza a pennello, quello del poliziotto scorbutico, fuori dalle righe, donnaiolo, odiatore totale e violento, ma anche capace di ragionamenti profondi e di improvvisi momenti di bontà. Lo affiancano ottimi caratteristi, primi fra tutti il fiorentino Reale e il genovese Olcese. Ambientazione ben curata, divisa tra Valle d'Aosta e Roma. Note stonate i troppi dialoghi immaginari con la moglie deceduta e la coppia di poliziotti tonti ridotti a macchiette.
MEMORABILE: Il bellissimo rapporto di amicizia e fratellanza tra Rocco e gli amici romani delinquenti; Rocco che fuma canne e trattiene soldi e droga sequestrati.

Jandileida 4/05/22 11:40 - 1558 commenti

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Basata su alcuni discreti libri di Manzini, questa serie di produzione Rai spicca nel panorama nostrano soprattutto grazie al suo protagonista, anzi per meglio dire grazie a Giallini che si cala alla perfezione nei panni di un vicequestore romano burbero, espulso direzione Alpi, che fuma e dice parolacce: non originale ma almeno non stantio. Come da rodato canovaccio, ogni puntata è dedicata ad una inchiesta a sé stante ma si segue anche il filo rosso della vita di Rocco (con qualche melensagine). Gli altri personaggi finiscono purtroppo per essere fagocitati da Schiavone.

Alex 64 26/03/23 12:20 - 75 commenti

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Per la prima volta qualcosa di autentico e originale che non si era mai visto. Fuori dal solito politicamente corretto e dalle storielle coi vari pistolotti buonisti sugli eroi in divisa triti e ritriti; tutto è realtà, esasperata realtà ma realtà. La vita privata non propriamente cristallina di un vicequestore e dei suoi subalterni che tra spie e inetti legittimano anche il modus operandi del loro capo, che tra una canna e vari rospi si toglie la soddisfazione di ripassarsi qualche bella figliola ma sempre con il cuore e la testa nel ricordo della moglie morta.
MEMORABILE: Schiavone che spiega ai suoi uomini non romani come si usa la parola "sti cazzi".

Ira72 21/05/23 19:52 - 1305 commenti

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Catalizzante è la figura del vicequestore, un Giallini che viene da chiedersi: ma sta recitando o è semplicemente se stesso? Dialoghi sempre interessanti, interpreti di contorno entusiasmanti, fotografia ammaliante in un'Aosta sempre piovosa, se non nevosa. In generale la fiction non si limita ad acchiappare. Coinvolge anche sentimentalmente ed emotivamente. Per alcune storie veritiere e per altre più contorte che comunque mantengono il ritmo senza annoiare. E quando si è quasi commossi, arriva l'imprevedibile Schiavone che illustra la differenza tra "sti cazzi" e " me cojoni".

Ultimo 6/06/23 13:44 - 1652 commenti

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Ottima serie tv poliziesca grazie a un Marco Giallini ben calato nella parte di un vice questore burbero e dai metodi originali, trasferito da Roma ad Aosta per motivi disciplinari. Le vicende gialle non sono quasi mai banali, e lo stesso può dirsi per il filo conduttore che lega le varie stagioni (un caso che ha portato Schiavone a subire un terribile lutto). Buona anche la prova del cast di contorno, in cui spiccano gli amici romani di Rocco. Sicuramente un prodotto valido, i fan del poliziesco apprezzeranno sicuramente.
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  • Discussione Zender • 3/04/20 08:37
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Jan, aggiunti. Ti chiedo di inserire i commenti scrissi così, sotto al titolo (pallini all'inizio e firma alla fine). Grazie

    ***! Nella terza puntata, con la neve che continua a scendere implacabile anche quando a Roma è già primavera, il nostro Schiavone è costretto addirittura a salire fino a 4000 metri, senza le sue Clark's. Come si evince dal titolo stavolta le inchieste sono due, tra miseria e nobiltà, ognuna con la sua storia che non intralcia l'altra ma entrambe molto ben costruite, soprattutto quella riguardante i fatti cimiteriali. Si approfondisce anche il rapporto tra Rocco e le donne, sia quelle di ora che quelle del passato. I personaggi che compaiono in una sola puntata hanno sempre il loro perché nonostante siano spesso appena abbozzati. (Jandileida)
  • Discussione Jandileida • 3/04/20 09:25
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Perfetto. Scusami ma non lo sapevo.
  • Discussione Zender • 3/04/20 10:00
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non eri tenuto a saperlo :)
  • Discussione Redeyes • 17/08/22 12:13
    Formatore stagisti - 950 interventi
    STAGIONE 4 (2021) Ep.01 -  Rien ne va plus
    **! Ritroviamo il nostro scontroso Schiavone miglia marine lontano dalla nostra penisola, consapevole che non ci sia più modo di tornare per lui, ma appare qualcosa di assolutamente inaspettato che sconvolge i nefasti presagi, e così con la scomparsa del corpo di Baiocchi riappare il corpo di “Rocco” nella sua Aosta.
    La storia si riallaccia al casinò trascinando con se la “pericolosa” Lada, e così il passo dal ritrovamento del  cadavere di un autista di portavalori e la relativa scomparsa del mezzo al completamento dell’indagine precedente appare quasi scontata. Ovviamente c’è una cura dei dettagli investigativi seppur ammantanti da una coltra di tensione attorno al nostro protagonista che più che in altre occasioni calamita l’attenzione.
    Il finale concretizzerà questa tensione\attenzione con il ferimento di Schiavone che saluta l’episodio senza darci certezza della sua sorte. (Redeyes)
     
     STAGIONE 4 (2021) Ep.02 -  Ah, l’amore, l’amore
    *** Dal letto d’ospedale, Rocco, anziché riposarsi e assecondare i consigli medici, mentre si cerca di capire chi lo ha ferito gravemente, inizia a dare una mano ai suoi ragazzi del commissariato su un caso di apparente malasanità. Mentre va dipanandosi la matassa relativa al crimine, e parallelamente si avvicina la fine dell’anno, si vedrà rafforzarsi il rapporto con la Buccellato, pur non essendo ancora una storia d’amore ne così cristallina negli intenti, ne così chiara nei sentimenti. IL resto della squadra avrà il suo bel daffare fra questioni di “cuore” e vecchi vizi che paiono non esser stati del tutto estirpati. Non ci sarà a concludere la stagione un colpo di scena capace di lasciare col fiato sospeso, come in passato, ma sicuramente la sfuriata con D’Intino potrebbe scompigliare le carte del commissariato. (Redeyes)
     
  • Discussione Zender • 17/08/22 15:34
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Red, aggiunti.
    Ultima modifica: 29/08/22 09:13 da Zender
  • Discussione Ruber • 14/04/23 21:31
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    5 stagioni 
  • Discussione Zender • 15/04/23 07:53
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sta già scritto 5 stagioni, Ruber. Che intendi?
  • Discussione Redeyes • 18/04/23 17:07
    Formatore stagisti - 950 interventi
    Redeyes ebbe a dire:
    STAGIONE 4 (2021) Ep.01 -  Rien ne va plus
    **! Ritroviamo il nostro scontroso Schiavone miglia marine lontano dalla nostra penisola, consapevole che non ci sia più modo di tornare per lui, ma appare qualcosa di assolutamente inaspettato che sconvolge i nefasti presagi, e così con la scomparsa del corpo di Baiocchi riappare il corpo di “Rocco” nella sua Aosta.
    La storia si riallaccia al casinò trascinando con se la “pericolosa” Lada, e così il passo dal ritrovamento del  cadavere di un autista di portavalori e la relativa scomparsa del mezzo al completamento dell’indagine precedente appare quasi scontata. Ovviamente c’è una cura dei dettagli investigativi seppur ammantanti da una coltra di tensione attorno al nostro protagonista che più che in altre occasioni calamita l’attenzione.
    Il finale concretizzerà questa tensione\attenzione con il ferimento di Schiavone che saluta l’episodio senza darci certezza della sua sorte. (Redeyes)
     
     STAGIONE 4 (2021) Ep.02 -  Ah, l’amore, l’amore
    *** Dal letto d’ospedale, Rocco, anziché riposarsi e assecondare i consigli medici, mentre si cerca di capire chi lo ha ferito gravemente, inizia a dare una mano ai suoi ragazzi del commissariato su un caso di apparente malasanità. Mentre va dipanandosi la matassa relativa al crimine, e parallelamente si avvicina la fine dell’anno, si vedrà rafforzarsi il rapporto con la Buccellato, pur non essendo ancora una storia d’amore ne così cristallina negli intenti, ne così chiara nei sentimenti. IL resto della squadra avrà il suo bel daffare fra questioni di “cuore” e vecchi vizi che paiono non esser stati del tutto estirpati. Non ci sarà a concludere la stagione un colpo di scena capace di lasciare col fiato sospeso, come in passato, ma sicuramente la sfuriata con D’Intino potrebbe scompigliare le carte del commissariato. (Redeyes)
     
      Stagione 5 (2023) - Ep. 01 -- Il viaggio continua 
    *** L’episodio va oltre la sfuriata del burbero Schiavone contro l’inetto, ma simpatico, D’intino, catapultandoci in un caso che coinvolge i rapporti Italia\Francia. In questo senso si lascia meno spazio alle ciniche uscite del nostro coinvolgendolo e nell’intreccio investigativo e in una sfida interna a calcio contro i magistrati. Proprio questo svolgimento piuttosto lineare cattura meno l’attenzione di noi fan di Rocco andando ad alimentare unicamente i dubbi circa la liaison con la Buccellato sia con il “fido” Italo, distaccato come non mai ed apparentemente fortemente invischiato in vecchi vizi. Si evidenzia il cambio di interprete per il personaggio di Marina che da questa stagione avrà il volto e le parole di Miriam Dalmazio (Redeyes)

  • Discussione Zender • 18/04/23 17:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Red, aggiunto.
  • Musiche Apronus • 21/04/23 09:36
    Galoppino - 1 interventi
    La musica in alcuni momenti ricorda il motivo di 1997 fuga da New York il film di John Carpenter con Kurt Russel