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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il calvo a cui fa riferimento il titolo (che gioca con quello del celebre film di Wilder, a cui si guarda anche per lo spunto di base invertendo i sessi) è un attore hollywoodiano in visita a Roma, John Bryll (Carraro), personaggio evidentemente modellato sul più amato pelato del cinema del tempo, Yul Brynner. Grande carisma, attrae le attenzioni di molte donne al punto che, terrorizzato dall'idea di un nuovo matrimonio dopo averne falliti in quantità, chiede al suo segretario (Cifariello) di farsi circondare solo da maschi. E' con l'idea di aggirare tale vincolo che, per il posto di dattilografo e per...Leggi tutto quello di arpista (John ne ha bisogno per calmare i nervi), si presentano due donne opportunamente travestite da maschi: sono Giovanna (Sofio) e Marcella (Noël). La prima è innamorata di John e sogna di potergli stare più vicino possibile, la seconda (che viene da una famiglia di musicisti spiantati) spera di guadagnarsi l'altissimo stipendio promesso. Alberto, il segretario, stabilisce da subito un rapporto di grande simpatia e complicità con i due finti maschi e spera di poter incontrare di nuovo Marcella, che a lui si era presentata come arpista prima di esser costretta a travestirsi da maschio (e cioè da Renato, il proprio vero fratello) per ottenere il posto. Il divertimento dovrebbe consistere nell'osservare le splendide Magali Noël e Gisella Sofio vestirsi e comportarsi da uomini (così come in Wilder lo era godersi Lemmon e Curtis in abiti femminili), ma la sceneggiatura di Amendola, Amoroso e Stresa non offre granché, sotto questo punto di vista. Le situazioni in cui le due si trovano, costantemente a rischio di essere scoperte dall'esuberante Alberto che le porta in sauna, progetta di organizzare orge e altre amenità, si limitano a mostrare Marcella e Giovanna (insieme o alternativamente) in costante imbarazzo a cominciare dall'obbligo di falsificare il tono di voce per continuare con quello di dover sfoggiare una improbabile mascolinità o di truccarsi in gran fretta per non farsi smascherare. Dall'altra ci sono le scene che vedono protagonista Carraro, alle prese con una fidanzata caliente (Mora) o con le prove, in camera, di baci a cui Giovanna si presta come tester segretamente "interessata". Come contorno il vero Renato (Risso), cioè il fratello di Marcella, e il pretendente siculo di Giovanna interpretato da un Tiberio Murgia che qualche risata la strappa (pure nel finale... senza capelli!). Una commedia semplice di nessuna pretesa, figlia dei suoi tempi e della voglia di parodiare in qualche modo un film che l'anno prima aveva sbancato anche da noi (e che lo stesso anno generò pure un altro titolo ad esso ispirato). Troppo rigido Carraro nel ruolo, più dolci che convincenti le due protagoniste. Il migliore del lotto esce negli ultimi dieci minuti; è Mario Carotenuto nel ruolo dell'ispettore incaricato delle indagini su un presunto delitto: spassoso, vulcanico come d'abitudine, mostra subito di essere l'unico vero comico presente sul set rubando la scena a tutti con facilità. Piccolo break canoro con Joe Sentieri su di un set carcerario a intonare la sua “M'ha detto no”.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/20 DAL DAVINOTTI
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Markus 1/07/20 13:46 - 3680 commenti

I gusti di Markus

Parodia del ben più celebre film di Billy Wilder, che Mario Amendola gira al femminile facendo in questo caso travestire da maschi - per amore d'un calvo (un attore di successo) - due vispe donzelle. Pellicola dotata di un ritmo spensierato che in parte copre la mancanza d'un vero mattatore della risata in pianta stabile. Un film datato, che in ogni caso mantiene una certa dignità in funzione d'un intrattenimento costruito con i sacri crismi della commedia italica d'antan. La coppia Noël/Sofio appare affiatata e convincente.  

Reeves 25/07/23 01:33 - 2152 commenti

I gusti di Reeves

Titolo geniale e ambientazione perfetta, nella Cinecittà anni Sessanta quando gli americani venivano in Italia e si giravano tanti film sull'antica Roma. La storia è impreziosita, oltre che da presenze muliebri notevoli, anche da Mario Carotenuto che fa un poliziotto all'americana decisamente spassoso. C'è pure un Giuliano Gemma ancora sconosciuto. Un vero squarcio d'epoca.

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  • Discussione B. Legnani • 9/02/20 11:21
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Il poster è molto ducesco. Nessun riferimento?
  • Discussione Zender • 9/02/20 11:24
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Semplicemente perché all'inizio mostrano scene di Carraro/Bryll (leggasi Brynner) che recita il ruolo del romano antico a Cinecittà. Quindi niente riferimenti al Duce ma semmai al saluto romano "vero" :)