VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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- Davvero notevole!:
Gugly - Quello che si dice un buon film:
Enricottta - Mediocre, ma con un suo perché:
Panza
Una raccolta di gag e skecht di questo precursore del teatro italiano moderno: canzoni, giochi di parole e nonsense che tradiscono uno sguardo ironico e talora feroce sul mondo e ancora attuale, malgrado siano passati più di 70 anni... Occhio perché alcune battute vi sembrerà già di averle già sentite da altri "discendenti" arrivati dopo.
MEMORABILE: Fortunello.
Petrolini è uno dei pochi personaggi "antichi" che avrebbero fatto sfracelli nello spettacolo odierno; la televisione poi, il suo habitat naturale. L'intelligenza di Petrolini è immensa come la sua signorilità senza orpelli. La sua ricchezza linguistica fa bene alle orecchie e al cuore. Operazione nostalgia consigliata. Comunque, emuli del grande Petrolini vagano nel nostro mondo con alterne fortune.
Antologia di dubbio gusto realizzata per la Mostra del Cinema di Venezia del 1952. Per celebrare il comico Petrolini sono stati messi insieme spezzoni da due film sonori oggi introvabili. Pur durando un'oretta il film risulta irrimediabilmente un mattone non da poco, che si riprende solo nel monologo di Nerone. Abbastanza noiosi i lunghi monologhi con la ragazza muta da curare. Vale come documento storico del teatro di settant'anni fa (si usa la captatio benevolentiae) ma conviene vederselo a pillole che tutto filato. Interessanti i backstage.
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- Ormai qualcuno del Davinotti mi conosce, e sa che sono più o meno curiosa di qualunque cosa abbia a che fare con il meraviglioso mondo del teatro e del cinema...bene, qualche tempo fa sono riuscita a recuperare dalla mia biblioteca di zona ( che non finirò mai di ringraziare) una vecchissima biografia di Petrolini, scritta nel 1944 o giù di lì; da lì ho appreso tante belle notiziole illuminanti sull'attore e sul teatro, però l'aneddoto che mi ha colpito era la bravura con cui Petrolini coniava calembours e giudizi trancianti....ad esempio, già in vita era un attore acclamato e ovviamente imitato; una volta gli fu chiesto se vedesse dei degni eredi della sua arte, dei discendenti; Petrolini rispose secco: " Io discendo solo dalla scale di casa mia!"
- altre notiziole.
la particolarità di Petrolini è stata quella di aver lasciato lavori che molti conoscono " a orecchio" diciamo , ma non si pensa all'attore romano riguardo la paternità degli stessi...esempio eclatante è la famosa canzone " Tanto pe' canta'" che io per prima attribuivo a Nino Manfredi. Beh, lui l'ha cantata e portata al successo, ma l'autore è Petrolini. - Ogni tanto mi rivedo dei pezzi di questa antologia, e devo dire che ogni volta riesco quasi a turbarmi...a parte la bravura nel giocare con le parole, Petrolini ha un viso grifagno, che opportunamente sottolineato dalle luci e dal bianco e nero, trasforma la sua fisionomia in quella di un folletto cattivo venuto a toglierti ogni certezza.
Peraltro, vedere Gastone è come vedere in uno specchio del futuro Totò, Sordi, e quanti ne vengono in mente. - Petrolini è sepolto al Verano...o meglio era sepolto, dal momento che le bombe americane che colpirono nel 1943 la Capitale e in particolare il quartiere di San Lorenzo, si abbatterono anche sul cimitero polverizzando l'eterna dimora dell'attore...dopo la guerra fu comunque ristabilito una sorta di cenotafio.
Questa storia si ritrova nelle guide ed è anche citata da Proietti nei suoi spettacoli, il quale ricorda anche il nome del primo sindaco dopo la Liberazione al quale pare si rivolse Anna Magnani con uno stornello: Rebecchini.
" Sor Sindaco de Roma, Re de' Becchini...
ridatece la tomba de Petrolini...."
