Naturalmente il classico di Wilder viene preso in prestito giusto per il simpatico titolo “in risposta” e per l'espediente del travestimento da donna, con Tognazzi in abiti da sposa per qualche scena. L'ambito è in questo caso profondamente italiano e ci riporta ai tempi della borsa nera nella Roma occupata dai nazisti: Bevilacqua (Tognazzi) e Titozzi (De Filippo) si occupano di vendere prosciutti, salumi e provoloni sottobanco, ma un giorno il primo viene scambiato dalla chanteuse Rosalina (Furneaux) per il misterioso “Gatto”, agente segreto che ha sentito avere il compito di uccidere un tracotante colonnello delle SS (Blanche)....Leggi tutto Un equivoco che proseguirà per tutto il film, durante il quale Bevilacqua e Titozzi continueranno comunque il loro “contrabbando” rifornendo però di armi invece che di viveri (per l'ennesimo qui pro quo causato dall'invadente Rosalina) il rinfresco matrimoniale di un Barone (Vianello). Ed è qui che la coppia comica, fino a quel momento distante, si riunisce per non separarsi più, affiancata quasi in pianta stabile da un Francis Blanche che – come da vetusta caratterizzazione degli ufficiali nazisti – straparla con accento tedesco, urla e trotterella con la sua tozza stazza per il set. Nella prima parte le scene riguardanti il camuffamento di generi alimentari da parte di Peppino divertono più degli ammiccamenti tra Tognazzi e la Furneaux, che con i suoi “miao” (per far capire di sapere che ha a che fare col “Gatto”), le sue cantantine al night e la pretesa di intromettersi pesantemente nella vita di Bevilacqua convinta di aiutare la causa italiana contro gli odiati invasori si fa presto insopportabile. Arriva in soccorso Vianello, naturalmente più a suo agio con l'abituale partner, ed effettivamente i duetti tra loro con Tognazzi travestito da sposa per non farsi riconoscere dai nazisti arrivati in gruppo al matrimonio e Vianello costretto a fingersi il marito celebrando lì le nozze rappresentano le fasi più azzeccate del film, anche se poi quando ci si allontana dalla villa trasferendo le gag altrove la trovata stanca. L'ultima parte in ospedale, nella quale i toni si alzano, le grida e i capovolgimenti di situazione aumentano, si avvicina alla farsa più tradizionale di casa nostra, con una prevedibile esagitazione che fa riconsiderare anche la qualità di quanto visto in precedenza: niente di troppo memorabile... Il finale con Peppino che omaggia la pernacchia italiana (quindi indirettamente il fratello Eduardo e la sua celebre lezione) sa di forzatura.
Non proprio il miglior film del duo Tognazzi-Vianello. La Furneaux (qui doppiata da Maria Pia Di Meo) è un'impicciona convinta che Tognazzi sia un agente alleato, "Il Gatto". In realtà, il film si regge quasi esclusivamente sull'irresistibile caratterizzazione dell'attore francese Francis Blanche, nel suo tipico personaggio dell'ufficiale nazista (l'aveva già fatta in alcuni film francesi e la rifarà ne La feldmarescialla accanto a Rita Pavone) ottimamente resa in italiano grazie all'adeguato doppiaggio del bravissimo Carletto Romano.
Gustosa commedia di equivoci e travestimenti nella Roma occupata. I due grandissimi non vanno oltre lo stretto indispensabile, ma il film si accende coi caratteristi: Blanche nell'eterno ruolo dell'ufficiale nazista ma soprattutto un irresistibile Peppino borsaro nero. Fuori parte la pur bella Furneaux. Incredibilmente, come poi si rivedrà nella Feldmarescialla, Puccio Ceccarelli fa un soldato nazista!
Ghiotta e furba commedia farsesca di Steno. Concepita come una parodia al film di Wilder A qualcuno piace caldo, il film ambienta le sue irrisistibili gesta al tempo della seconda guerra mondiale. Steno, da par suo, si prende beffa di tutto e di tutti: i tedeschi, la resistenza, i borsari neri, lo spionaggio... fino ad Hitler, destinatario di una sonora pernacchia da parte dell'inconsapevole e fifone borsano nero Peppino De Filippo. Tognazzi vestito da donna, per sfuggire ai nazisti, è irresistibile. Vianello gli tiene abilmente testa. Film da vedere.
Divertente farsa ambientata nella seconda guerra mondiale, con l'effervescente duo Tognazzi-Vianello che si adopera in vari travestimenti e tentativi di fuga. Ottimo Blanche antagonista nazista, doppiato benissimo da Carlo Romano e semplicemente adorabile Peppino che compie (suo malgrado) un attentato facendo una pernacchia al führer. Molti equivoci, qualche grossolanità tipica delle commedie del periodo, ma davvero un film molto spassoso.
Commedia di Steno confezionata essenzialmente per la coppia Vianello-Tognazzi e basata perlopiù su una serie infinita di equivoci che dovrebbero suscitare ilarità (spesso fallendo). La trama evanescente e piena di falle fa il paio con una sceneggiatura dalla comicità ormai obsoleta e il film si regge essenzialmente sulla bravura degli interpreti principali (De Filippo compreso), che riescono spesso a colmare le lacune dello script. Regia piuttosto sbrigativa e confezione arrangiata completano il quadro di un film non esaltante, che non si distingue da quelli simili del periodo.
MEMORABILE: Il "matrimonio" fra Vianello e Tognazzi.
Un film con molti elementi interessanti, primo tra tutti l'idea che i due amici loro malgrado coinvolti in una vicenda più grande di loro siano spostati dall'America di Al Capone (dove li aveva piazzati Billy Wilder) all'Italia della Seconda guerra mondiale. All'inizio degli Anni Sessanta si realizzavano molti film antifascisti dal momento che c'era stato il governo Tambroni con i missini: bene, questo è uno dei più riusciti: originale, divertente e perfettamente interpretato.
Coppia di soci in affari si trova invischiata nell'eliminazione di un colonnello nazista. Commedia degli equivoci che fa leva sullo scambio di persona, sullo scambio nella bara e sullo scambio della sposa. Decisamente troppo per ricreare un clima di farsa in cui il rischio di fucilazione si avverte. Prima parte non male (con gli escamotage del mercato nero), poi con l'entrata in gioco della Furneaux la trama diventa sciocca. Anche il duo Vianello/Tognazzi ha poco da dire, al di là del saluto romano. Conclusione matrimoniale in linea con l'eccesso narrativo.
MEMORABILE: Il pranzo di nozze nella bara; Il gesso unico per due gambe; La pernacchia a Hitler.
Francis Blanche HA RECITATO ANCHE IN...
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Tognazzi parla di un film girato a caprarola ma non capisco quale sia forse questo???
«A Cape'!»
In un film diretto da Steno, facevo un giovane arrabbiato, capellone, coi jeans. Giravamo a Caprarola, a due passi dal meraviglioso Palazzo Farnese. All'epoca si usavano i riflettori ad arco voltaico, che erano mastodonti pesantissimi. Il direttore di produzione aveva assunto un po' di aiuti su piazza, cioé di manovali del posto, per aiutare a trasportare queste attrezzerie così ingombranti; quando arrivo sul set truccato da capellone i macchinisti decidono di fare una burla ai locali che non mi avevano riconosciuto, e mi fanno: «A cape'! Vie' qqua a da na mano!». Io, zitto, sto al gioco, vado, e come fossi un altro aiuto su piazza do una mano. In un intervallo della lavorazione, devo chiedere una cosa sul copione e mi siedo vicino a Steno. I locali mi vedono, si scandalizzano dell'ingiustizia, ricorrono al capo macchinista e protestano: «An vedi a capé, mortacci sua?! An vedi? Intanto che noi stiamo a lavorà, quello s'arruffiana er regista...».
Sempre secondo Wikipedia i film con Vianello diretti da Steno sono:
Mia nonna poliziotto
A noi piace freddo...!
Psycosissimo
La ragazza di mille mesi
Totò diabolicus
I gemelli del Texas
Amore all'italiana
Letti sbagliati
Gli eroi del West
Caesars ebbe a dire: Sempre secondo Wikipedia i film con Vianello diretti da Steno sono:
Mia nonna poliziotto
A noi piace freddo...!
Psycosissimo
La ragazza di mille mesi
Totò diabolicus
I gemelli del Texas
Amore all'italiana
Letti sbagliati
Gli eroi del West