Presuntuoso, duole dirlo ma così è. Latella in maniera quasi didascalica ripercorre il testo del maestro sovraccaricando di ulteriore simbolismo, gravando noi spettatori di un peso troppo grande da sostenere. Un'immanente rappresentazione che per due ore e mezzo distrugge il presepe di Luca e la nostra attenzione. Finiamo per annichilirci ammantati dal pessimismo dominante dell'autore e non cogliere le sfumature ma solo la scelta di demolire le certezze do ognuno di noi. Peccato.
Come già accaduto con Goldoni, il regista Latella decide di rivoltare con un calzino, io direi "distruggere", il testo di De Filippo e non se capisce il perché né se ne sentiva il bisogno. Il primo atto lascia increduli; nel secondo le cose diventano più movimentate: forse troppo. E poi c'è quel terzo atto con luci caravaggesche. Molti simboli, molte novità dinanzi alle quali può capitare di dire bah. Qualcosa si salva a livello estetico e gli attori non sono certo male.
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Vedo, con piacere, si fa per dire, trattasi di soddisfazione di poco conto, che anche Cotola (vd. IL SERVITORE DI DUE PADRONI) ha notato questa arte del regista di demolire opere magistrali in nome di una presunta modernità..
Purtroppo come dici tu, Redeyes, anche per me è una soddisfazione di cui avrei fatto a meno. Soprattutto
poiché tu mi rechi una feral notizia: il 20 gennaio
andrò a vedere lo spettacolo. Ormai ho comprato il biglietto e poi dovevo colmare una vergogna lacuna:
sono napoletano ma non ho mai visto l'opera in questione né in tv né a teatro. Vabbè: se non mi piacerà, non mancherà occasione di rivederla fatta da altri.
Cotola ebbe a dire: Purtroppo come dici tu, Redeyes, anche per me è una soddisfazione di cui avrei fatto a meno. Soprattutto
poiché tu mi rechi una feral notizia: il 20 gennaio
andrò a vedere lo spettacolo. Ormai ho comprato il biglietto e poi dovevo colmare una vergogna lacuna:
sono napoletano ma non ho mai visto l'opera in questione né in tv né a teatro. Vabbè: se non mi piacerà, non mancherà occasione di rivederla fatta da altri.
Mi spiace di farti arrivare prevenuto allo spettacolo...e di aggiungere che credo non colmerai la lacuna "vergognosa" con questa rappresentazione. Ti dico solo che lo spettacolo è stato diviso in 2 atti. Il primo è terminato dopo 120 minuti, aggiungo che durante la pausa una buona parte di pubblico, sfinito, ha abbandonato il teatro. Alla ripresa, quanto meno è iniziata una parte cantata, che ha un po' destato noi sopravvissuti, che comunque in gran parte sono letteralmente fuggiti a fine spettacolo (compreso lo scrivente).
Se vai ad una rappresentazione serale armati di caffè e RedBull....
:)
Cotola ebbe a dire: Purtroppo come dici tu, Redeyes, anche per me è una soddisfazione di cui avrei fatto a meno. Soprattutto
poiché tu mi rechi una feral notizia: il 20 gennaio
andrò a vedere lo spettacolo. Ormai ho comprato il biglietto e poi dovevo colmare una vergogna lacuna:
sono napoletano ma non ho mai visto l'opera in questione né in tv né a teatro. Vabbè: se non mi piacerà, non mancherà occasione di rivederla fatta da altri.
Eh eh eh ...no! Di De Filippo non resta quasi più nulla. Salvo gli attori e l'uso delle luci, ma non basta. Una ciofeca: pubblico sconvolto e sconcertato
per buona parte della rappresentazione.
Ai miei amici però è piaciuto o piaciucchiato: mi viene il dubbio di non aver capito qualcosa.
Cotola ebbe a dire: Eh eh eh ...no! Di De Filippo non resta quasi più nulla. Salvo gli attori e l'uso delle luci, ma non basta. Una ciofeca: pubblico sconvolto e sconcertato
per buona parte della rappresentazione.
Ai miei amici però è piaciuto o piaciucchiato: mi viene il dubbio di non aver capito qualcosa.
Se decidi di intraprendere un corso online per comprendere l'opera fammi un fischio che pure io non devo aver capito qualcosa.
:)