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Titolo originale: Messengers 2 - The scarecrow
Anno: 2009
Genere: horror (colore)
Regia: Martin Barnewitz
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/03/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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- Quello che si dice un buon film:
Undying - Non male, dopotutto:
Ale56, Brainiac, Mco, Rebis - Mediocre, ma con un suo perché:
Lupoprezzo, Jena - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Greymouser, Buiomega71, Rufus68, Jaspers
Ritornano i messaggeri ma, diversamente dal film precedente, questo secondo capitolo vira su nuovi percorsi psicologici legati all'alcolismo e alla crisi matrimoniale. Il luogo nel quale si svolge la vicenda non è più la casa con cantina annessa maledetta ma il campo di grano, nel quale il mostro di turno (lo scarecrow|spaventapasseri) sembra causare troppo guai. Ovviamente di un gradino inferiore al primo, veramente bel capitolo, diretto dai fratelli "Eye" Pang, dimostra come anche uno straight-to-video possa essere dignitoso. Psicologico.
John Rollins è maledettamente frustrato. La sua traiettoria discendente nell'alcool e nella violenza domestica somiglia a quella degli incasinatissimi Jack Torrance/Stephen King. Ma immaginatela ambientata nei campi di grano di Jeepers Creepers, questa parabola di corruzione morale. Robusto B-movie di categoria pesi-leggeri, Messangers 2. La crisi, che miete inevitabilmente come prima vittima il patriarcato rurale americano è una metafora feconda (per quanto già colta). Lo sfondo è quello delle vicende che seguono l'avvento di uno spaventapasseri rugoso nell'avariato raccolto dei Rollins. Buono.
Barnewitz riesce nell'impresa da minimo sindacale: fare qualcosa di meglio di quella ciofeca del primo "Messengers" dei fratelli Pang. Tuttavia non è grande merito, visto il livello infimo dell'originale. Il campo di grano è ormai un "topos" abusato dell'immaginario horror contemporaneo, e il regista innesta su questo scenario un finto thriller psicologico che poi si risolve nella boiata più inconcepibile, dopo essersi aggirato a lungo nei territori del già visto. Complessivamente noioso e superfluo.
La disperata ricerca d'un equilibrio economico spinge l'agricoltore John Rollins (un bravissimo Norman Reedus), ammogliato e con due figli a carico, ai limiti della dissociazione mentale. Uno spaventapasseri piazzato nelle colture di grano, sembra compiere azioni soprannaturali. Una delle più interessanti produzioni targate Ghost House Pictures, lontana da impostazioni gore o splatter (nel film nemmeno una goccia di sangue, per inciso) e sorretta da una bella sceneggiatura e da un ottimo cast artistico. Ricorda in parte Farmhouse e perde qualche punto solo nei 10 incredibili minuti conclusivi.
MEMORABILE: La bella confinante si rinfresca sotto il sole cocente, spogliandosi tra i filari di grano davanti agli occhi del sorpreso Rollins...
Sequel che ambisce a divenire esplicazione del precedente sebben non ve ne fosse proprio bisogno. I Pang bros, spesso criticati, hanno la capacità di costruire situazioni che mettono qualche brivido alla schiena. E anche il primo capitolo lo dimostra, pur non essendo sicuramente un chef d'oeuvre. Qui invece si assiste a una pellicola alquanto sciapa e che offre come momenti per risvegliare il torpore solamente quelli relativi alla sexy fantasma del grano, di horror solo déjà vus poco originali. Non più di un 6 e mezzo.
MEMORABILE: La prima apparizione della vicina di casa, con il suo strip vicino alla pompa dell'acqua.
Dopo i fantasmi dei fratelli Pang si passa a quelli di Martin Barnewitz (decisamente più intriganti), ma il risultato francamente non è migliore del primo episodio. L'unica cosa degna di nota è lo spaventapasseri (inquietante quanto basta), anche se l'ultima parte, che lo vede protagonista assoluto, è piuttosto ridicola (per non parlare dello "sventramento" finale...). L'unione (familiare) fa la forza!
La prima parte del film funziona (in particolare quando innalzato lo scarecrow nel campo le cose cambiano per il buon Reedus, ex pastore con moglie gnocca che ha perso la fede). E in un crescendo di tensione i suoi nemici, corvi in primis, cadono uno dopo l'altro. Ad un certo punto però non si capisce più bene che direzione prenda il film che diventa un po' confuso, fino alla pessima animazione finale dello scarecrow, che sembra il protagonista incattivito di Nightmare before Christmas. Bene Reedus, male tutti gli altri. Potabile.
MEMORABILE: La carneficina dei corvi.
La piantagione di girasole aveva reso ai fratelli Pang un modesto raccolto: meglio tentare allora con il granturco. Colui che cammina dietro ai filari, di solito, ricompensa alacremente. L'azione si sposta così dalla magione al campo - con tanto di spaventapasseri svettante e mefistofelico. Meno raffinatezze, più storia, più complicazioni e almeno qualche abbozzo di psicologia (la crisi del reverendo Rollins): insomma, più divertimento. Un film da cui non ci si aspetta niente qualche sorpresa la riserva sempre. Liberamente ispirato a "La festa del raccolto" di Thomas Tryon? Potrebbe anche darsi.
MEMORABILE: Lo scontro finale tra il bimbo e lo spaventapasseri: molto anni '80...
Si stava viaggiando a gonfie vele, appannando quasi i ping Pang: flash sanguinosi, bambine fantasmatiche, patti faustiani, disponibili bionde in roulotte servite dall'inferno, crisi economica e matrimoniale, qualcosa che echeggiava Contagion, i filari kinghiani, le buone virate della MDP di Barnewitz, la fotografia di Lorenzo Senatore. Poi ti infilano un prefinale improponibile, con un pupazzoso e ridicolo scarecrow che pare un Fred Krueger ossidato (taccio sul bambino col trattore) e mandano totalmente il film in vacca. Imperdonabile, poi, il disonesto happy end.
MEMORABILE: La bambina fantasma nel campo di grano, poi infilzata dalla falce; Spatasciato dal camion; Nella roulotte con le smanie seduttive di Miranda; I corvi.
Peccato che la sceneggiatura facilona non assecondi i temi trattati, davvero non banali (i desideri inconsci del protagonista, il rapporto esclusivo con la terra) e che il regista si lasci andare sino a confezionare un monster movie pessimo (lo spaventapasseri con la falce che soffia come un cinghiale e si diporta come La mummia...). Finalino familistico-consolatorio con ovvia sorpresina. Inessenziale il cast femminile (con urletti d'ordinanza); azzeccato, invece, Reedus.
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In teoria un sequel di Messengers, ma in pratica un qualcosa a sé stante. Va detto che lo spaventapasseri portafortuna è qualcosa che nel genere non s'era ancora visto, che la messa in scena è sorprendentemente curata per un direct-to-video e che il danese Barnewitz ha una regia più posata e salda dei Pang; ma tolto ciò, il film resta scritto svogliatamente, lasciando troppi punti in sospeso (qual è il ruolo della bambina?) e presentando dei protagonisti talmente stereotipati da irritare. Reedus, solitamente bravo, qui sembra chiedersi chi gliel'abbia fatto fare. Come biasimarlo...
MEMORABILE: Corvi morti; La moglie del vicino si mette in mostra; Lo spaventapasseri comincia a muoversi.
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Il plot di questo secondo Messengers riprende marcatamente la tematica (spaventapasseri assassino e raccolti floridi da parte di una sola famiglia) già affrontata e rappresentata nell'episodio "Scarecrow" della serie "Friday the 13th", da noi uscita col titolo "Venerdì maledetto".
Qui i due cugini protagonisti si recano in villaggio laddove una ricca famiglia sembra proprio godere dei favori del mostro con cappello e stracci. - Non c'è nulla di peggio di un film che ti intrippa , eppoi viene totalmente "ammazzato" da un pre finale cialtronesco che lodevivederepercrederci
Peccato davvero, perchè questo prequel del pregevole film dei ping Pang aveva tutti i numeri per essere un ottimo horror, che si sarebbe mangiato in un sol boccone il capostipite, se solo ci avessero creduto fino in fondo
ATTENZIONE AD ALCUNI SPOILER
La crisi economica che attanaglia il protagonista, la sua deriva matrimoniale, il patto faustiano con la figura mefistofelica dello spaventapasseri, gli inquietanti vicini irlandesi che appaiono a Rollins (con derive alla Contagion), la fantasmatica bambina baviana che appare nel campo di grano (poi infilzata dalla falce), gli incubi di Rollins, i filari kinghiani (e i sapori speziati dei racconti del re di Bangor), la fortuna che arride al protagonista, mentre chi e di "peso" muore simil-Il Presagio, la seduzione di una mignottesca Miranda, subdola (e strabona) emissaria del male (la sua doccia, da vera porca,con le pompe dell'acqua, tanto da eccitare a morte Rollins che corre a casa a sodomizzare la moglie, la conturbante insidia sessuale nella roulotte), la situazione diabolica che attanaglia Rollins fino al punto di non ritorno, le belle e pregevoli inquadrature di Barnewitz (le panoramiche a 180° nei campi di grano, i movimenti di macchina sullo spaventapasseri che troneggia tra i filari), la suggestiva fotografia di Lorenzo Senatore, il clima bucolico opprimente, l'angoscia galoppante, lo stile registico del danese (lontano anni luce da quello "elegante" e orientaleggiante dei Pang), più "sporco" e ruvido, il sesso (totalmente omesso dai Pang), schegge splatter (spatasciato dal camion in stile Cimitero Vivente, sangue che sprizza sulle pannocchie a colpi di falce), il matrimonio che và in pezzi, così come i nervi e lo stato mentale, la strage dei corvi.
Si stava giocando davvero bene (era Rollins sul baratro della follia? ricominciando kinghianamente a bere, stretto dalla morsa dei debiti e dal raccolto che và in malora? Stai a vedere che adesso ti massacra la famiglia e ci si riccolega all'incipit del primo) e pensi, questa volta la Ghost House a tirato fuori dal cilindro qualcosa di davvero notevole, poi, d'un tratto...
Arriva un prefinale tanto inatteso quanto scellerato, che manda in vacca l'intero film. E ti chiedi se quello che stai vedendo stà davvero accadendo sullo schermo (e se produttori e registi si riguardano quello che hanno girato), perchè alla demenza ci dovrebbe essere un limite.
Un pre finale che ti vien voglia di prendere a calci nel sedere Todd Farmer (che non sarà una cima, ma almeno aveva scritto quel finale geniale che mi ha fatto amare Jason X) per tutto il campo di grano, per poi appenderlo come il suo spaventapasseri
No, perchè a tutto c'è un limite, e non puoi buttarmi nell'immondizia un film che aveva tutte le carte in regola per essere un micro-cult (e questo me le fà girare parecchio)
Stà pagliacciata improponibile del pupazzoso (e ridicolissimo) spaventapasseri che mena fendenti e sibilla, che sembra un penoso Fred Krueger ossidato e affetto dall'artrite e davvero INGUARDABILE. Per poi tacere del bambino sul trattore (no, davvero, a tutto deve esserci un limite) che mi ha rammentato le cialtronesche battute finali del quinto (e terrificante) Venerdì 13. Non riuscivo ancora a crederci che si potesse toccare così il fondo (mi e salita la febbre!), maledicendo Farmer e chi ha permesso questa pattonata ignobile (che ha confronto Scarecrow di Emanuel Itier pare un film di Stuart Gordon!)
Poi, per compiere definitivamente il "capolavoro", c'è pure l'happy end tanto disonesto quanto vigliacco (essì, perchè se mi vuoi fare il prequel di Messengers con la famiglia Rollins che veniva sterminata dell'incipit del primo dal paparino, non farmelo finire a tarallucci e vino, perchè senno i conti mi quadrano davvero poco. Al limite cambia nome alla famiglia, perchè e come se i Montelli di Amityville Possession finivano il film con una cena natalizia, ma non tirarmi per il sedere...
Farmer sarebbe da arrestare immediatamente e Raimi pure (Barnewitz fà quel che può, porello)
C'era tanto su cui lavorare (esempio: la fotografia trovata nel nascondiglio dello spaventapasseri, che raffigurava la precedente famiglia , la bambina e i due coniugi irlandesi che assillano la mente di Rollins) e , credendoci davvero, poteva uscirne un signor sequel, magari con altre scelte di script (magari intelligenti che andavano a incastrarsi con l'inizio del primo o attenersi all'inquietudine del racconto che stava facendo faville), invece di gettare via tutto e affossare il film nella spazzatura
Mi duole averle dato una palla e mezzo (perchè meritava molto di più), ma e assolutamente imperdonabile un prefinale così demenziale, per di più aggravato dal fatto che il film risultava davvero intrippante
I ping Pang non avranno firmato il capolavoro horror del millenio, ma si sono attenuti al racconto, creando buone atmosfere e qualche colpo ben assestato, non scadendo mai nel baracconesco. Barnewitz c'è caduto con tutte le scarpe, tenendo bene per quasi tutto il film, per poi cedere alle boiatone comicarole dell'infame script di Farmer.
Le pagliacciate, caro Farmer, non pagano quasi mai!
Note a margine: Leggo su Nocturno che lo script primigeneo di Farmer del primo Messengers riguardava appunto lo spaventapasseri, poi riscritto (posso capire il perchè) da Mark Wheaton. Farmer allora ha ritirato fuori il suo vecchio script per questo prequel. E mi verrebe da dire: "Todd, ma va a c****e va..."Ultima modifica: 28/03/16 14:47 da Buiomega71 - Buono il dvd della 01
Formato: 1.78:1
Audio: italiano (5.1) inglese (5.1)
Sottotitoli: italiano per non udenti, inglese
Gli extra stanno a zero (solo il menù con i capitoli)
Durata effettiva: 1h, 30m e 21sUltima modifica: 3/04/16 10:01 da Buiomega71
