A mano disarmata - Film (2019)

A mano disarmata
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una storia importante, quella di Federica Angeli; la storia di chi ha contribuito a liberare (parzialmente) Ostia dal giogo della mafia degli Spada (che qui diventano Costa). Non si creda però che il film racconti i complessi intrighi di denaro e potere che hanno lentamente contribuito a svelare gli affari di questa famiglia egemone, perché il film si concentra quasi esclusivamente sull'impatto che l'inchiesta della giornalista (interpretata con bella autenticità dalla Gerini) ha avuto sulla sua vita privata. Quindi, al di là di un primo tentativo di intervista agli occupanti dello stabilimento "Village" conclusasi tra le chiare minacce del boss Calogero Costa (Frezza), del procedere delle indagini...Leggi tutto non si ha contezza alcuna. Certo, si vede come il suo superiore alla redazione di Repubblica (Pannofino) cerchi di far capire alla Angeli di non insistere troppo, ma sono parole slegate da circostanze precise, che una volta di più dimostrano quanto il film concentri l'attenzione sui personaggi molto più che sulla storia, quindi sui rapporti della Angeli con chi la circonda. Non solo il marito (Venditti), preoccupato per i figli prima ancora che per se stesso, ma anche la madre, la sorella, l'amica di lunga data... Tutti o quasi sembrano voler dipingere Federica come un Davide che tenta l'impossibile attacco a Golia, mentre la Gerini è brava a mostrare quanto la protagonista agisca in un determinato modo non per potersi mostrare eroica ma perché sente di non poter fare altrimenti, di non poter accettare oltre le insopportabili prevaricazioni dei Costa sulla povera gente di Ostia. E' la dimostrazione limpida di come una coscienza civile in troppi casi comporti, prima ancora che una serie di restrizioni gravi della propria libertà (le assegnano presto una scorta per proteggerla), l'ostracismo da parte di chi pensa prima di ogni cosa alla propria incolumità. Il costante tentativo di far rientrare Federica nei ranghi diventa il vero leitmotiv del film; una pressante, opprimente richiesta di ritirare ogni denuncia per restituire il quieto vivere a chi le sta vicino. Inevitabile che anche in lei più di una volta affiori silenziosa la sensazione di aver scelto la strada sbagliata. Peccato per una regia che fatica a condurre la vicenda con la giusta incisività, perdendosi in divagazioni superflue alla ricerca di un lirismo che si sposa qui al tema solo artificiosamente (la lunga sosta solitaria in spiaggia), senza che mai si capisca quali punti nevralgici l'inchiesta abbia colpito. Personaggi come il bieco imprenditore interpretato da Mattioli in un veloce cameo sembrano dire e fare esattamente quello che ci si aspetta senza che questo aiuti a inquadrare meglio la vicenda. Si sommano le minacce di varia natura, si avverte la preoccupazione di Federica per i figli, la sua incredulità nell'ascoltare le indicazioni limitanti degli uomini della scorta. La Gerini è brava a far trasparire i sentimenti della protagonista senza mai lasciarsi andare a reazioni inconsulte, così come lo sono Venditti e i ragazzini che interpretano i figli nel seguirne le tracce. Curiose le scelte per le seconde linee: Rodolfo Laganà come vecchio boss capofamiglia, Ninì Salerno alla caserma dei carabinieri, Stefano De Sando come suo superiore, Claudio Botosso a capo del municipio di Ostia. Il migliore è però un luciferino Mirko Frezza assolutamente perfetto come incarnazione del prepotente nemico da combattere, unico vero pezzo da 90 a spiccare tra i volti anonimi dei Costa. Modesta tuttavia in generale la direzione del pur buon cast; perfino la Gerini, che come detto per il ruolo indubbiamente calza, sembra talvolta un po' sperduta o costretta a sottostare a dialoghi modesti e a offrire una voce fuori campo che compare d'improvviso nella seconda parte senza un vero perché. Meno cinematografico dello sperato, zoppicante nel ritmo, distante dalla cupa realtà territoriale che racconta, resta comunque un discreto esempio degli effetti sul quotidiano che subisce chi intraprende nella vita una svolta coraggiosa.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/06/19 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/06/19
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Markus 10/06/19 11:46 - 3687 commenti

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Raccontare la vicenda umana e professionale di Federica Angeli, giornalista che per prima ha avuto il coraggio di denunciare un clan mafioso di Ostia, non è certo un'impresa facile. Il film di Claudio Bonivento (produttore datosi alla regia) purtroppo ha il forte limite di aver perduto la battaglia: l'opera si trascina senza nerbo in un mare di parole e poche azioni. Il risultato, inutile girarci attorno, è la noia. C'è qualche buon volto del cinema, ma l'impasto nel complesso è mal assortito. Un racconto che doveva essere pensato per una fiction.

Digital 7/06/19 11:57 - 1257 commenti

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Storia opportunamente romanzata della coraggiosa giornalista Federica Angeli, dal 2013 sotto scorta per l’inchiesta sulla criminalità organizzata di Ostia. Un film coinvolgente il cui principale punto di forza risiede in una Gerini davvero brava nel ruolo di protagonista che deve barcamenarsi tra la famiglia, un marito protettivo e le minacce sempre più perniciose dei criminali che si è messa contro. Cast di contorno scelto con grande acume, con menzione d'onore per un Mirko Frezza in grande spolvero come feroce boss dei Costa. Notevole!

Rambo90 12/06/19 22:43 - 7697 commenti

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Una buona sceneggiatura, che evita di scadere nel racconto alla Gomorra soffermandosi troppo su lotte di potere e prepotenze, ma anzi che ci mostra l'inedito punto di vista di chi circonda la protagonista, un punto di vista egoistico che fa indignare anche più dei criminali. Purtroppo allo script non corrisponde una confezione altrettanto buona: è un po' raffazzonata, dalla fotografia televisiva e dai movimenti di macchina troppo repentini. Brava la Gerini, che colma molte lacune di regia, per un prodotto discreto.

Bubobubo 16/06/19 20:56 - 1847 commenti

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Unico e innegabile pregio, quello di aver reso giustizia - con tempistiche quasi da instant movie - al tormentato calvario personale di Federica Angeli, per anni ostaggio delle gang mafiose di Ostia. Il resto è molto sotto le aspettative: regia del tutto inadeguata (pollice in giù per un paio di fade to black e per la voce off screen finale), dialoghi a tratti ridicoli, una brutta e trascurata fotografia televisiva e un cast di contorno di scarso spessore, con l'eccezione dello spiritato Frezza. Onesta, ma senza picchi, la prova della Gerini.

124c 24/06/19 01:29 - 2918 commenti

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Dal libro della giornalista Federica Angeli sulla sua lotta contro i boss corrotti che spadroneggiano a Ostia, un film dove a raccogliere il ruolo di protagonista è Claudia Gerini. L'attrice, circondata da un cast notevole di volti cine-tv, si cala perfettamente nel ruolo della giornalista coraggiosa, ma anche umana e vulnerabile, ed è lei che riesce a tenere lo spettatore incollato alla sedia fino alla fine grazie ai ricatti e alle minacce ricevuti da lei e i suoi familiari. Bravo Mirko Frezza nel ruolo di un boss, ma anche Rodolfo Laganà.

Galbo 26/10/19 07:56 - 12392 commenti

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Figura certamente nobile del giornalismo italiano per la grande passione civile che ne ha animato il lavoro, Federica Angeli meritava un’opera cinematografica migliore. Il film di Bonivento è un “Instant movie” realizzato evidentemente con pochi mezzi che sembra una fiction televisiva dalla mediocre fattura. La regia è anonima e incapace di sottolineare i momenti più intensi della vicenda, così come mediocri sono la fotografia e la prova del cast di contorno. La Gerini fa quello che può.

Decimamusa 5/01/20 11:34 - 102 commenti

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Ci si concentra sul "privato" della vicenda di Federica Angeli, giornalista minacciata di morte per le sue inchieste sulla criminalità di Ostia. Nel taglio che viene privilegiato prevalgono però i luoghi comuni, con i personaggi di contorno ingabbiati in stereotipi recitativi e ambienti di sfondo poco rimarcati. Dei clan mafiosi non si raccontano le strategie e i traffici: tutto viene concentrato (e banalizzato) nella fenomenologia dei "ceffi". Gerini è brava nel disegnare una donna normale alle prese con una situazione fuori del normale.

Piero68 6/03/20 13:42 - 2957 commenti

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Taglio da film impegnato ma regia da fiction di quart'ordine. D'altra parte Bonivento è soprattutto regista di fiction e male si sposa con il lungometraggio. Deludente la Gerini in alcuni contesti, pietosi i dialoghi e la linea narrativa dal momento che i momenti di inchiesta vera si riducono a un'unica scena. Peccato, perché una pagina così importante di giornalismo italiano meritava un trattamento decisamente migliore e una sceneggiatura all'altezza. Ennesima brutta pagina di cinema italiano che tende a banalizzare tutto, persino gli eroi civili.

Nando 8/03/20 23:56 - 3814 commenti

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Una pellicola che ha il coraggio di narrare le gesta di una coraggiosa giornalista che denuncia la mafia nel quartiere romano di Ostia. Il taglio, ahimè, è troppo da fiction (piatto forte del regista) e soprattutto c'è poco nerbo nelle situazioni nonostante Frezza sembri un criminale autentico. La Gerini è appropriata mentre Venditti sembra il toyboy di turno. Nel complesso accettabile ma nulla più.

Maxx g 1/06/20 11:04 - 635 commenti

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Film di mafia, ma questa volta non sulla mafia siciliana: si parla di mafia romana, precisamente quella di Ostia e del clan Costa, che terrorizza tutto il paese. La storia è vera, quella di una giornalista che denuncia le vessazioni di questo clan finendo sotto scorta. Si avverte disagio e partecipazione nel vedere questo film, con un'ottima Claudia Gerini. Venditti appare spento, ma gli altri sono all'altezza. Merita una visione e l'abilità del regista è quella di schivare qualche ovvio luogo comune. Valido.

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Capannelle 14/12/23 00:29 - 4411 commenti

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Ottimo esempio di come non realizzare un film, sprecando tra l'altro un cast abbastanzo valido. Tutto il girato è permeato da un sapore di instat movie, con poche pretese riguardo alle scene in esterni o di sottolineatura dei momenti drammatici. Rimane lo scavo dentro la protagonista, il suo lottare contro l'ambiente ostile: uno scavo però fatto con l'accetta, con dialoghi prevedibili e situazioni di un didascalico esagerato. Tanto che alla fine pure la Gerini va fuori giri, l'unico che motiva la visione è Frezza mentre è meglio sorvolare sulla particina di Mattioli.

Reeves 16/12/23 09:07 - 2214 commenti

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Una coraggiosa giornalista di cronaca nera alle prese con un clan criminale che esercita il suo potere illegale su Ostia, uno dei sobborghi romani maggiormente attraversati dalla criminalità. Un fatto vero, con i nomi cambiati ma riconoscibili, e con Claudia Gerini che riesce molto bene nel ruolo, anche grazie alla regia nervosa e capace di Claudio Bonivento.
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  • Discussione Kaciaro • 5/11/19 19:18
    Galoppino - 506 interventi
    Grande prova della Gerini ormai ultra versatile,ma Frezza sembra un boss autentico interpretazione magistrale la morale e' sempre la stessa
    in italia quando hai vinto salgono sul carro del vincitore ma quando ti serve conforto contro potenti e arroganti sei solo........
    Ultima modifica: 5/11/19 19:20 da Kaciaro
  • Discussione Capannelle • 13/12/23 23:43
    Scrivano - 3509 interventi
    E domani si aggiunge un altro 1,5. Convinto. Perchè il voto deve riguardare il film, non la vicenda raccontata.