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MMJ Davinotti jr
Anno: 1997
Genere: documentario (bianco e nero)
Regia: Giuliano Montaldo
Note: Filmati d'epoca dell'Istituto Luce rimontati per l'occasione. La voce narrante è di Riccardo Mei.
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
L’aquila fu il simbolo dell'Istituto Luce, che segnò indelebilmente i ricordi delle stagioni fasciste. I primi cinegiornali, i film, tutto all'insegna di una propaganda comunque non scorretta e di un'informazione completa: dai reportage esteri ai proclami di piazza Venezia, fino a Salò e agli ultimi giorni del regime (qui sì celando spudoratamente i progressi dell’avanzata Alleata in Italia). Giuliano Montaldo ha selezionato un'ora e mezza di preziosi filmati da un archivio vastissimo, dal 1924 al 1945: l'intero Ventennio visto attraverso gli occhi del Luce, rigorosamente in bianco e nero. Ma i pezzi scelti, benché evocativi e innegabilmente interessanti, sono limitanti se ad essere raccontati...Leggi tutto sono l'ascesa e il declino della stella mussoliniana. L'irrompere sulla scena di Hitler, gli sconvolgimenti europei, sono soltanto sfiorati. Troppo documentaristico e incompleto, LE STAGIONI DELL’AQUILA lascia l'amaro in bocca. Si ha la sensazione che ad essere scelti non siano stati i filmati i migliori e l'eccessivo spezzettamento nel montaggio non consente di “entrare” come previsto nel clima dell'epoca. La stessa figura di Mussolini, pur massicciamente presente (com’era ovvio che fosse), appare sfuggente, mai analizzata con il dovuto spessore. Roma, Venezia, Milano, irrompono sulla scena senza lasciare tracce, set invisibili che fanno da sfondo a una varia umanità impalpabile, alle prevedibili riprese di masse oceaniche adunate sotto il balcone del Duce o strette ai lati del suo passaggio. Di tanto in tanto compare la scena ad effetto, confusa tra mille riprese di folle anonime o di giovani felici e sorridenti. E nemmeno la storia del Luce è raccontata con molta accuratezza.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Reeves - Non male, dopotutto:
Panza - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr.
Nella prima parte si alternano filmati non rilevanti a qualche rarità particolarmente interessante. Parlando della guerra invece la situazione è descritta in maniera più tradizionale, senza particolari raffinatezze. Aver attinto all'immenso fondo Luce ha avuto l'effetto di un arma a doppio taglio: si sono usati materiali storici inediti riducendo però tanto la descrizione del background storico. Si va troppo di fretta, dimenticando o trattando con estrema superficialità tanti fatti importanti. Peccato anche per un montaggio ridicolo e inadatto.
Giuliano Montaldo utilizza lo strminato archivio dell'Istituto Luce per raccontare l'Italia del Ventennio, con particolare attenzione a usi e costumi che il regime fascista aveva imposto agli italiani. Il materiale selezionato parla da solo, il merito di Montaldo è di non sovrapporsi troppo alle immagini lasciando allo spettatore la possibilità di farsi una propria opinione
Giuliano Montaldo HA DIRETTO ANCHE...
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