Serie che ha appassionato almeno una generazione e di cui, essendo superfluo delineare la trama, si può sottolineare il lavoro di introspezione psicologica presente anche nell'anime. In fondo l'androgino colonnello stimola la parte ambigua di ciascuno e il dilemma fra ciò che si è e si vorrebbe essere. Andrè è il simbolo di una vita più normale, ma anche con meno emozioni; a pensarci bene fondo Oscar è molto più libera rispetto ad altre donne del suo tempo. Ma è più importante la libertà o la tranquillità?
Vi è un passaggio di regia intorno al diciottesimo episodio - dal diligente, coreografico Nagahama all'intimista, uterino Dezaki - che non segna semplicemente il salto qualitativo e drammatico dell'anime verso il capolavoro, ma anche il tradimeto, l'oltraggio all'opera cartacea della Ikeda che - va detto - non è stata assolutamete in grado di gestire e rispettare il miracolo che ha concepito. Sontuoso, lacerante, intriso in un languore insostenibile, mosso dall'incedere rapinoso della Storia, Lady Oscar rimane una delle opere più complesse e ardite giunteci dal Sol Levante.
MEMORABILE: Una rosa non potrà mai essere un lillà.
Piccolo classico dell'animazione. Dal punto di vista tecnico si nota una certa cura e le storie riescono a coinvolgere. Molto bello il doppiaggio italiano della protagonista a opera di Cinzia De Carolis. Può guadagnarsi senza troppi problemi un buon posto nella categoria animazione. Classico.
Classica e conosciutissima serie degli anni ottanta, con qualcosa in più in grado di ammaliare anche quelli che non sono più bambini da molto tempo. È forse la serie più bella di sempre, valorizzata oltretutto da un'ottima grafica.
Splendido anime, che si caratterizzava oltre che per la trama appassionante ed insolita, per una cura grafica davvero notevole. Il personaggio di Oscar è davvero ben caratterizzato, con una crescita personale che la porterà a prendere decisioni difficili, fino ad un finale triste come pochi. Non è affatto un prodotto per bambini, questa è animazione di alta qualità, per tutti.
MEMORABILE: La puntata cult in cui la bella Oscarper una volta, smetteva la divisa per mettere abiti femminili.
Cult d'animazione orientale, dal Dezaki di Remì e di alcuni buoni episodi direct-to-video di Lupin III. Spicca una curatissima ed ispiratissima veste grafica, vero e proprio elemento distintivo della serie; i contenuti invece vanno a ben riferirsi al manga da cui il suddetto anime è tratto. Un prodotto celebrato e famoso dai contenuti adatti sia ai piccoli che a quelli che piccoli ormai non sono più da molto tempo. Ottime le caratterizzazioni dei personaggi. Da non perdere.
MEMORABILE: La sigla della D'Avena, un altro suo ottimo lavoro.
"Lady Oscar" è la storia di una ragazza, cresciuta dal padre come un uomo, ai tempi di re Luigi XVI. Dama di compagnia di Maria Antonietta, Oscar, assieme al fido André, protegge la regina dagli intrighi di palazzo. Cult d'animazione, che, fin dalla prima apparizioni italiana, ha fatto presa sul pubblico, che si divideva fra lei, André e il conte Fersen (famoso amante della regina di Francia). Audace, epico e drammatico, il serial deve la sua fortuna anche alla sigla dei "Cavalieri del Re".
MEMORABILE: André dichiara il suo amore a Oscar e, preso da un raptus, le strappa i vestiti e la bacia.
Piccolo classico della tradizione animata giapponese, Lady Oscar è ambientato nella francia pre-rivoluzionaria. E' proprio l'efficace ambientazione l'elemento più rilevante della serie che si segnale per la buona caratterizzazione psicologica dei personaggi, in particolare della protagonista segnata da una nota di ambiguità sessuale legata alla vicenda della sua identità (alcune scene vennero censurate in Italia). Buoni la colonna sonora e il doppiaggio italiano.
Una delle sigle italiane più belle degli anime di tutti i tempi ci conduce in un plot fatto di duelli, avventure, amori nella Corte di Francia, laddove Oscar emerge per la sua bontà e contrarietà a soprusi e disparità tipiche del tempo. Elegante, affascinante e romantico, va visto almeno una volta nella vita.
Il mio cartone preferito in assoluto. Parte leggermente in sordina, poi vira progressivamente verso il capolavoro grazie a storie appassionanti, personaggi complessi e affascinanti, persino una apprezzabile attendibilità sul piano storico. Drammatico come da consuetudine, addirittura tragico nel finale, l'ideale per fare ricredere coloro che considerano l'animazione appannaggio esclusivo dei bambini.
MEMORABILE: Lo scandalo della collana; gli ultimi due tragici episodi.
Signori, giù il cappello per questo epico cartone animato (ambientato ai tempi della rivoluzione francese) che nella prima metà degli anni Ottanta ha letteralmente sbaragliato il campo. Complici di tale successo sono certamente la coinvolgente vicenda, la bella sigla italiana e soprattutto Oscar: ambigua, affascinate e bellissima ragazza con un nome da uomo e un rigido incarico militare, tanto che l’anime gioca su questo enigmaticità. Psicologia e un certo senso del pruriginoso - tipico dei cartoni nipponici di quel tempo - la fanno da padrona.
Capolavoro ingiustamente violato, cambiandogli sigla e censurando molte scene. Particolarmente avvincente la seconda parte, nella quale il design dei personaggi e le storie si fanno più maturi. Per fortuna, contrariamente al manga, si concentra soprattutto sull'androgina Oscar, prototipo della donna di oggi, indipendente e dinamica. Il finale, seppur amaro, non poteva essere diverso, dato l'alone di malinconia che permea l'anime fin dall'inizio. Soundtrack toccante. Intramontabile.
Difficile non sussultare al ricordo o alla magari casuale re-visione dei tremolanti ed invero palpitanti fermo fotogramma di questo irripetibile anime di fine anni '70. Caratterizzato da un amalgama arrischiatissimo e a tutt'oggi insuperato nel genere tra documentazione storica e introspezione psicologica, con l'ormai acclarato scarto tra la prima sezione di episodi piuttosto routinaria e lo "sbandamento" adulto e realistico impresso da Dezaki. Rivoluzionario e inveteratamente temerario, sconvolgente!. Se non hanno più pane che mangino "anime".
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Zender ebbe a dire: Il discorso è che la forza degli speciali è che stanno sempre attaccati alle loro schede, ed è per questo che molta gente continua a leggerli anche dopo molto tempo che sono stati inseriti. Apre magari la scheda di Lady Oscar, ci trova in evidenza l'approfondimento e magari lo legge. Ogni speciale è attaccato a una media di diciamo 20 film (tranne quelli location attaccati ovviamente a un film solo) ovvero tutti quelli che in esso vengono citati (non solo di passaggio, magari). Funziona così.
Certo, capisco perfettamente: così è tutto decisamente meglio razionalizzato.
Rebis ebbe a dire: Certo Franz, hai ragione, non ho specificato gli anni in cui il Moige comiciò a inveire direttamente contro gli anime giapponesi e dal testo può sembrare sia l'unico responsabile di questa deformazione... Come tu scrivi, prim'ancora che il Moige diventasse operativo l'animazione giapponese veniva demonizzata e discriminata da pedagoghi, psicologi e spesso dagli stessi responsabili dei palinsesti per bambini che compravano, tagliavano e programmavano, come la nota e nociva Alessandra Valeri Manera...
Convengo pienamente con le tue considerazioni "a margine": l'Italia ha retaggi cattolici e reazionari competitivi...
In fondo all'approfondimento c'è una sezione dove puoi postare le tue opinioni, penso ne valga la pena ;)
Grazie per i complimenti, e grazie anche a Zender per i vari "linkaggi": non me n'ero accorto!
Ciao!
Va bene, Rebis, vedrò di adattare, diciamo così, i miei interventi e inserirli nella sezione per le opinioni in calce al tuo special (ribadisco comunque che le mie saranno le opinioni di un profano, per quanto riguarda il mondo manga/anime).
Ho adocchiato la versione per edicole proposta da Sorrisi e Canzoni: credo non convenga economicamente perchè ogni dvd contiene solo due episodi (sono 40 in totale) e hanno un costo di 9,90 euro l'uno (escluso il primo in offerta)... Meglio il cofanetto della Yamato, e per il portafoglio e per lo spazio complessivo che occupa...
La storia di Oscar si ispira a Marie-Jeanne Schellinck. Si tratta di un personaggio realmente esistito che travestita da uomo, si arruolò nell’esercito francese. Nel 1792 si battè nello scontro di Jemappes, mentre il 10 novembre dello stesso anno viene nominata sottotenente. Sposa il suo tenente e lascia il servizio nel 1808.
Trattasi del primo manga con all'interno una "scena di letto" raffigurata da una donna. Essa ebbe un profondo impatto sulle lettrici, le quali ne criticarono il successivo adattamento anime.