Il principe degli sceneggiati italiani. Cast stellare che raggruppa il meglio degli attori teatrali dell'epoca. Lo sceneggiato ripercorre fedelmente il libro omonimo di Alexandre Dumas. Un grandissimo Andrea Giordana praticamente all'esordio mostra in maniera perfetta il cambiamento di personalità del giovane ed ingenuo Edmond Dantes nel vampiresco e sinistro Conte di Montecristo.
MEMORABILE: "Mi sostituisco a Dio nella vita di questa gente".
Il romanzo di Dumas riceve i dovuti onori da un capodòpera della Tv italiana, che in un crescendo di attese ed emozioni ne ripercorre fedelmente i capitoli soffermandosi sui temi principali (odio, amore, vendetta, perdono, Dio) e sulla carismatica figura del Conte di Montecristo: causeur affascinante e misterioso e freddo giustiziere “mascherato” intento a tessere complicate tele ultrici. L’appena ventenne Giordana rivela grande maturità artistica e conquista il ruolo della sua vita; tra gli altri interpreti, menzione d’obbligo per Parmeggiani, il vile Caderousse, e Pavese, il paterno Morrel.
MEMORABILE: Edmond Dantès nei panni dell’“Abate Busoni”; il racconto di Bertuccio; «Attendere e sperare».
A 50 anni esatti, lo sceneggiato Rai è in ottima forma. Un cast teatrale di gran livello (anche se ogni tanto la recitazione è un po' impostata e suona poco plausibile) e una messa in scena semplice ed efficace rendono lo spettacolo molto interessante. Le ellissi nel racconto vengono risolte con espedienti efficaci: brevi dialoghi a posteriori o spiegazioni di un protagonista. Belli i primissimi piani. Giordana è bravissimo nel trasformarsi da giovane e ingenuo marinaio ad amaro e inquietante giustiziere. La Rai di cui si sente la mancanza.
Da quello che Eco ha definito uno dei romanzi più appassionanti mai scritti ma anche uno di quelli scritti peggio, una trasposizione RAI passata alla storia: indimenticabile per chi la vide al tempo (e, se ragazzina, si innamorò dell'esordiente protagonista), valida ancora oggi nonostante (o grazie?) dell'impostazione fortemente teatrale. Merito certo del plot ma soprattutto di un cast di gran pregio anche nei ruoli minori, il cui punto debole è forse proprio il bel Giordana, vendicatore troppo statuario, mentre risultano perfetti il tremulo Tofano, l'odioso Terrani, l'ipocrita Tarascio.
MEMORABILE: Villeford (Enzo Tarascio) costringe la moglie (Fulvia Mammi) a confessare i suoi crimini
Quando la Rai le trasposizioni letterarie le sapeva fare eccome. Certo avere alle spalle una trama e dei personaggi come quelli orchestrati da Dumas aiuta non poco, ma è innegabile la bravura nel mantenersi fedele a un romanzo così complesso compiendo gli opportuni tagli (anche se lo spettatore odierno qualche lungaggine potrebbe avvertirla comunque). Notevole il cast: l'esordiente Giordana è molto credibile come Edmond Dantes e cresce alla distanza come Montecristo, perfetti i veterani (Tarascio, Terrani, Millo, Pavese, Giachetti, Tofano, Ninchi, Scaccia…) e le figure femminili.
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Stupendo sceneggiato del 1966, che ripercorre fedelmente il libro di Alexandre Dumas "Il Conte di Montecristo".
Il meglio del teatro italiano dell'epoca alle prese con una storia avvincente e carica di suspence.
DiscussioneDaniela • 5/05/18 04:34 Gran Burattinaio - 5927 interventi