Gypsy - Serie TV (2017)

Siamo di fronte a una serie televisiva Netflix che non ha avuto molto successo ma altamente apprezzabile. Mattatrice delle puntate è la brava Naomi Watts. La cosa migliore è che gli episodi non sono scollegati tra loro ma portano sempre a qualche nuova scoperta. Vita privata e lavorativa si mescolano completamente ma non in maniera "sana". Ben gestito il tutto. Intrigante e coinvolgente.

Naomi Watts è brava nel tradurre sullo schermo lo stato di instabilità emotiva del suo personaggio, una psicoterapeuta dalla doppia personalità e sessualità che adotta comportamenti deontologicamente inaccettabili per entrare nella vita dei suoi pazienti. Quello che però risulta insostenibile sono la lentezza e la ripetitività dell’azione, diluite in dieci ore di visione francamente eccessive, fino a un'agognata svolta finale che purtroppo non arriva. Nel complesso buona la prova del cast e la cura nella realizzazione, è il plot a deludere.

Niente da dire sulla professionalità della Watts che ben interpreta una psicologa deontoligicamente scorretta, nonché una moglie e figlia profondamente irrisolta. Ma non basta. Eccessivo l’indugio sulle scene sessuali (col marito, con l’amante) che allungano tediosamente il brodo senza arrivare a nulla per molte, troppe puntante. Parte bene, ma poi la sceneggiatura, purtroppo, si affloscia diventando tediosa e quasi irritante. Epilogo aperto per una seconda stagione, al momento, mai arrivata. Sforbiciata, probabilmente, avrebbe potuto anche essere una serie apprezzabile. Forse.