Empire of the sharks - Film (2017)

Empire of the sharks
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A un solo anno di distanza da PLANET OF THE SHARKS arriva il seguito "ideale", diretto ancora da Mark Atkins. Del precedente in realtà mantiene solo l'idea delle piattaforme sull'acqua già derivata da WATERWORLD, perché cast e personaggi nulla hanno a che vedere. Qui il padrone degli oceani è tale “Warlord” Ian Fien (Savage), che spedisce in giro per i mari il suo fido braccio destro, un losco figuro chiamato Mason Scrim (Pienaar), a tiranneggiare i poveri disgraziati in pellicciotto che abitano le precarie piattaforme organizzate...Leggi tutto in piccoli villaggi scarsamente autosufficienti. Scrim porta l'acqua e in cambio esige denaro; quando le scorte son troppo poche e i soldi per comprarle non bastano, risolve facendo emergere dal mare squali telecomandati che muove a suo piacimento attraverso speciali guanti da realtà virtuale: saltando dappertutto a sbranare chi trovano a tiro, le letali bestie riducono così il numero di abitanti ristabilendo l'equilibrio. Una soluzione che non piace prevedibilmente agli impellicciati e che provoca un ulteriore misura oppressiva: altri di loro vengono così catturati e sequestrati come prigionieri da utilizzare come schiavi sulla Fortezza galleggiante dove risiede Ian Fien. A questo punto tocca trovare l'eroe di turno, nello specifico un ragazzotto (Armstrong) che pare Orlando Bloom e che tiene particolarmente a riavere con sé la sua dolcissima Willow (de Lange). Raggiunge un'altra piattaforma abitata, recluta una sorta di mezza sporca dozzina e parte alla volta del nemico, facendo molta attenzione alle continue comunicazioni feroci di Scrim (ci si parla con grossi walkie-talkie), che appena può minaccia di far fuori Willow e gli altri prigionieri. Difficile pensare che i nostri possano controbattere un'armata di squali telecomandati, ma non sanno che Willow è la discendente di uno “skark-caller”, speciali persone in grado di guidare gli squali anche senza mezzi elettronici: riuscirà a far valere le sue forze da Jedi del mare per risolvere la difficile situazione? Chissà... Avventura da futuro distopico che riesce a far peggio del già terribile predecessore. Recitazione complessiva assai modesta, effetti speciali da videogame di bassa lega e, quel che è peggio, maldestri incastri con il filone magico compresi di “eletto” che impone le mani (sull'acqua) e libera il suo fluido con il pensiero. Dispiace vedere come Savage sia finito da cacciatore di cervi a domatore di squali passando attraverso una serie di produzioni sempre più infime. Quando socchiude gli occhietti per concentrarsi alla guida dei suoi pescecani (di varie specie, tra l'altro) mette non poca tristezza... L'avventura acquatica procede senza gran tensione né dialoghi apprezzabili, figlia di un genere da tempo consacrato alla passione di chi ormai troppo spesso è costretto ad accontentarsi di qualche squalo che salta fuori dall'acqua annullando ogni differenza acrobatica coi delfini. Gridolini d'orrore, sbattimento di braccia e gambe, un po' di pennarello rosso a colorare il mare in postproduzione e via. E dire che tra le seconde linee le facce giuste c'erano anche (la dura e pura du Randt con frangetta bionda, Ann Aldrin capitana dallo sguardo di pietra...). Gli squali telecomandati portano tutti un bottoncino verde sul fianco, il che li fa apparire ancor più fasulli di quanto già la pessima computergrafica evidenzi. Se non altro la fotografia solare e i colori accendono le apparenze...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/09/19 DAL DAVINOTTI
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