Don't drink the water - Film (1994)

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Don't drink the water
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Don't drink the water
Anno: 1994
Genere: commedia (colore)
Note: Tratto dalla stessa commedia (di Woody Allen) da cui venne tratto nel 1969 il film "Come ti dirotto il jet".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Secondo adattamento (dopo il film del 1969, uscito da noi col titolo di COME TI DIROTTO IL JET) dell'omonima commedia teatrale di Woody Allen, il quale questa volta entra in scena in prima persona scrivendo, dirigendo e dando il volto al protagonista! A distanza di 25 anni la forza del copione è intatta e nessuno naturalmente poteva valorizzarne meglio le potenzialità di Allen stesso. La storia è quella di una famiglia americana in vacanza a Praga nell'era Kennedy: arrestati come spie perché sorpresi a scattar foto, finiscono rifugiati all'ambasciata statunitense, retta provvisoriamente dal maldestro...Leggi tutto figlio (Michael J. Fox) del titolare assente. Situazioni scomode a raffica per il nevrotico padre di famiglia (Allen), sua moglie e la figlia. La qualità dei dialoghi è straordinaria, il livello comico degno dei migliori film di Allen e la presenza nei panni di un prete (con l'hobby della magia) dell’ottimo Dom DeLuise arricchisce un cast sicuramente adeguato (Fox compreso). Si ride insomma, e la destinazione televisiva del prodotto per una volta non influisce negativamente sul risultato. Praga (mai nominata) si vede solo in qualche veduta di repertorio, per il resto la scena si svolge interamente all'ambasciata. Personaggi ritratti con intelligenza e impagabile ironia, gag memorabili a profusione. per i fan di Allen imperdibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/09/12 DAL DAVINOTTI
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Daniela 24/03/14 08:39 - 12625 commenti

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In piena guerra fredda, una famigliola americana in vacanza oltre cortina è costretta a rifugiarsi nella propria ambasciata perché sospettata di spionaggio... Da una sua pièce teatrale, Allen dirige un film tv che riporta ai tempi di Prendi i soldi e Il dittatore: fuoco di fila di battute condito con gag spesso irresistibili. Accanto a lui, bizzoso ipocondriaco preoccupato soprattutto delle sorti del suo fegato esposto alle insidie della cucina europea, si muove con brio un cast azzeccato in cui spiccano DeLuise, prete pasticcione con l'hobby della magia, e Herrmann, compito segretario.
MEMORABILE: Herrmann, colpito da un mattone in testa, crede di essere i fratelli Wright e parla con se stesso

Kinodrop 23/10/14 18:01 - 2922 commenti

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Poco conosciuta trasposizione in film di una precedente piéce teatrale dello stesso Allen, ne conserva la struttura cominciando dall'ambientazione quasi senza esterni. Rimanda alla comicità e all'ironia pungente degli esordi, attraverso una galleria di personaggi "tipo" che incarnano le manie e i tic della società americana, con effetti non soltanto semplicemente brillanti. Cast ineccepibile e trovate a gogò; finale un po'affrettato, comunque una piacevolissima ri-scoperta.
MEMORABILE: Il prete mago; Il misterioso emiro e annesso harem (molto felliniano).

Minitina80 27/02/17 13:47 - 2980 commenti

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Una commedia straripante che cavalca la paradossale situazione che si viene a creare all’interno dell’ambasciata americana di un paese oltre la cortina di ferro. È proprio l’assurdità degli eventi che si susseguono a fornire una base solida per un intrattenimento garantito. Allen è tarantolato, in forma smagliante e carico di una vitalità senza freni, ma anche i comprimari hanno un che di irresistibile. Decisamente irrinunciabile, non solo per gli appassionati del regista. L’abito televisivo non si nota e la satira bipartisan è tanta roba.

Galbo 24/10/17 05:51 - 12380 commenti

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Allen adatta per la televisione una commedia da lui stesso scritta e interpretata che risale ad un periodo molto fertile e creativo per il regista. Don’t drink the water è una commedia godibile, ben scritta e interpretata da un gruppo di ottimi attori, oltre che diretta con grande senso del ritmo. La satira è pungente e riguarda le manie degli americani all’estero, nonché fobie e paranoie dell’epoca della guerra fredda. Il divertimento è garantito. Un buon film.

Caesars 5/02/19 10:40 - 3779 commenti

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Allen torna al suo cinema delle origini riportando sugli schermi una sua commedia teatrale che già aveva generato un film nel 1969. Il risultato è più che discreto, con situazioni e dialoghi che divertono, anche se non si avvicina ai risultati migliori del regista. Molto buono il cast attoriale, che comprende anche lo stesso Allen. I nei dell'operazione risiedono in una chiusa decisamente affrettata e nel personaggio del prete prestigiatore (DeLuise), decisamente troppo sopra le righe.

Paulaster 21/09/21 09:50 - 4391 commenti

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Dei turisti americani vengono scambiati per spie e riparano nella loro ambasciata. Trama semplice per portare il film in un’unica location anche se, a volte, la camera a mano fatica a stare dietro ai dialoghi. Allen è in gran forma nello sfornare battute a raffica che colpiscono il governo, i russi e le sue ipocondrie; nota per la Kavner, impeccabile come ritmo in tutti i battibecchi. L'ultima parte, spigliata, racconta come far fuggire i ricercati con discreta fantasia mettendo in mezzo l’emiro e le sue mogli. J. Fox perde man mano di importanza, come ruolo.
MEMORABILE: Il prete mago; Le chiamate a casa che intasano l’ambasciata; “Sono perso senza il mio urologo”; Il piano di fuga nel sottomarino.

Rambo90 14/11/21 23:09 - 7679 commenti

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Riprendendo il suo primo soggetto mai scritto, Allen confeziona una satira vecchio stile davvero spassosa, con una sceneggiatura che è un fuoco di fila di gag e battute in cui il regista stesso appare scatenato e irresistibile. Anche il cast di contorno è ineccepibile, con Fox a suo agio nel genere e un DeLuise assolutamente folle. L'ambientazione unica tradisce le origini teatrali, ma i ritmi sono svelti e gli avvenimenti sempre più sopra le righe. Finale repentino ma indovinato.

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  • Discussione Caesars • 9/09/15 11:12
    Scrivano - 16800 interventi
    Scopro solo ora (o forse lo sapevo ma me l'ero completamente scordato, maledetta memoria...), di questo "remake" alleniano del film tratto dalla sua piece teatrale. Mi viene voglia di vedere sia questo che il film originale.
  • Musiche Caesars • 5/02/19 11:58
    Scrivano - 16800 interventi
    Nella colonna sonora ha bella evidenza il brano Hora ca la Caval (Shepherd's Dance) eseguito con il flauto di pan da Gheorghe Zamfir, noto soprattutto, ma non solo, per la sua collaborazione alla soundtrack di "Picnic ad Hanging Rock".
    Ultima modifica: 5/02/19 14:21 da Zender