Eccolo qui il mitico Cattivik di Bonvi. Sembra il fratello carognetta di Chobin (sono praticamente due pere). La serie è fatta a computer e non è certo all'altezza del disegno di Bonvi, ma il protagonista è comunque realizzato decentemente e ha una caratteristica fondamentale: è doppiato da Bracardi! Con tutti i suoi versi e le sue mezze frasi masticate. Merita soprattutto per questo, visto che le storie (di pochi minuti l'una) sono quello che sono e non si va al di là del mezzo sorriso (tra gli esseri prelevati dagli alieni c'è Borg). Comunque, non male (mezzo pallino in più per Bracardi).
MEMORABILE: Cattivik viene rapito da una fan simile a un gorilla umanizzato, che lo tratta come la pazza del film Misery (minaccia anche di spaccargli le rotule).
Diciamolo subito: l'animazione lascia molto a desiderare. Eppure nella loro semplicità le storie divertono, soprattutto grazie al doppiatore di Cattivik: il grande Giorgio Bracardi che offre un ottima voce (mitici i suoi: che dolore! che dolore!). Da citare l'episodio Il furto della Giuliva con Cattivik che cerca di rubare un quadro, ma un "cagnolino" da guardia lo disturba... Divertente.
Questa trasposizione animata del celebre fumetto mi è parsa un vero fiasco. Bonvi e Silver trasmettono su carta un certo cinismo ed una patina di satira attraverso un umorismo che nonostante l'età dei protagonisti sembra sempre nuovo. Qui invece l'umorismo è tutt'altra cosa, conformato ad un pubblico qualsiasi, con episodi corti che mostrano ben poco. Una computer grafica appena abbozzata, movimenti scordinatissimi dei personaggi e colori fin troppo accesi. Sinceramente Bracardi non mi sembra nemmeno all'altezza del doppiaggio.
Dopo il successo tv di Lupo Alberto, Silver ci riprova con Cattivik; peccato che le animazioni in CGI siano come un pugno nell'occhio! Il "genio del mal" doppiato da Giorgio Bracardi, però, è qualcosa di veramente suerreale. Ma chi, fra i due, emerge di più: Cattivik, o il comico lanciato da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni in radio? Io temo di più il secondo, che personalizza un po' troppo il simpatico criminale. Magari Cattivik avesse avuto le medesime animazioni di Lupo Alberto, magari!
Personaggio indimenticabile sulla carta (l'autore era il grande Bonvi) e vera piccola celebrità del fumetto italiano, Cattivik trova da parte del buon Silver una deludente trasposizione animata. Non tanto proprio nella caratterizzazione del protagonista, peraltro ben impostato anche vocalmente da Bracardi, quanto nel contesto grafico e nella tecnica di animazioni piuttosto mediocri tecnicamente.
Sicuramente non mi immaginavo così una trasposizione a cartoni dei fumetti di Cattivik. L'animazione computerizzata lascia a desiderare e diminuisce il divertimento, ma le buone gag (riprese pari pari dalle storie a fumetti come ad esempio nell'episodio "La porta") e, soprattutto, l'ottimo doppiaggio di Giorgio Bracardi, lo rendono ugualmente godibile.
Ben poco si salva di questa prima incursione del "genio del mal'" sul piccolo schermo. Apprezzabile l'impegno di Bracardi, ma si ha sempre la sensazione che sia in qualche modo fuori posto e poco incollati al personaggio. Le sceneggiature blande e povere di idee e una CGI di fattura dilettantistica non fanno altro che togliere ulteriore vis comica a una serie che, in generale, appare molto fiacca e manchevole degli sprazzi di goliardica genialità del fumetto. E ce ne vuole per sfruttare male 5 minuti (tanto dura un episodio)! Un vero peccato.
Brutta versione animata di un divertentissimo fumetto. Realizzato con una pessima animazione in CGI dai movimenti scattosi e uno scadente doppiaggio del protagonista da parte del comico Giorgio Bracardi (quanto di più inadatto si possa immaginare, per il personaggio). Le storie poi non hanno la stessa carica demenziale e graffiante del fumetto e, nel complesso, si respira un'aria puerile e di edulcorazione. Lasciate perdere e recuperate le ottime storie originali di Bonvi e Silver.
Trasposizione televisiva del mitico Cattivik (che dolore, che dolore); l'animazione (nonostante il 3D) lascia a desiderare, ma alcuni episodi come "La porta" (i vari metodi di scasso) o quello del topolino sono simpatici. Il doppiaggio di Bracardi aggiunge mezzo punto in più, ma il fumetto resta un'altra cosa.
Le storielle che vedono come protagonista il "nero genio del male" non sono neppure malvage, seppure abbastanza sempliciotte se paragonate al fumetto di partenza (di satira qui non c'è traccia): il personaggio (fa simpatia) è inoltre maldestro e caricaturale come ci si attenderebbe, ma perché trasporlo con un'animazione degna di un videogame anni '90, quando Lupo Alberto aveva dimostrato quali fossero le possibilità raggiungibili? Riassumendo, questa serie è sì simpatica e capace di suscitare qualche risata, ma l'opera originale era un'altra cosa.
MEMORABILE: Il bombardamento a tappeto per aprire un cancello (che ovviamente resta chiuso).
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CuriositàFabbiu • 17/07/09 11:20 Archivista in seconda - 652 interventi
l'episodio citato da Puppigallo (parodia del film Misery Non deve morire) è la trasposizione animata di una storia propria del fumetto (la psicopatica identica, i fan di cattivik che vengono in soccorso e alcune gag) ma che, se confrontata, è molto mal riuscita.