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Durata: 2 stagioni
Anno: 2021
Genere: fiction (colore)
Regia: Gabriele Muccino
Note: Serie ispirata al film "A casa tutti bene" dello stesso Muccino.
APPROFONDIMENTI: "A casa tutti bene" stagione per stagione
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/01/22 DAL BENEMERITO RAMBO90
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- Quello che si dice un buon film:
Nando, Redeyes - Non male, dopotutto:
Rambo90, Ira72 - Mediocre, ma con un suo perché:
Galbo
Muccino realizza questa serie, ispirata a una sua precedente pellicola, già sapendo che ci sarà un secondo episodio, visto il finale tronco che s'ispira a certi thriller di Lenzi pre-poliziottesco. Nel complesso valido, con buone interpretazioni di Scianna, D'Amico e Liberati; carente una spocchiosa Morante e superflua Emma. Le situazioni s'intrecciano in maniera piuttosto banale ma talvolta si avvicinano almeno alla credibilità.
Estremizzazione dello stile mucciniano tra problemi familiari un po' oltre la realtà (tale accentrarsi di sfiga è impossibile anche per una famiglia numerosa) e dialoghi che esplodono in litigi improvvisi e urlati. Rispetto al film la carne al fuoco è tanta, forse troppa, e alcune linee narrative sono poco interessanti. Però Muccino regista sa tenere alto il ritmo e creare attenzione, nonostante un cast non sempre a fuoco con alcuni evidenti miscasting (la Falace nel suo improbabile napoletano, Aprea che non ha la dolcezza necessaria). Nel complesso non male.
Più luci che ombre nella prima serie diretta da Muccino e tratta da un suo film omonimo. La storia è quella di una famiglia di ristoratori romani, con annesse vicende della parentela della stessa. L'ambientazione è buona, così come la direzione degli attori, non tutti ugualmente in parte. La vicenda è spezzettata in varie "sottotrame", alcune delle quali (la storia d'amore di Paolo) di interesse assai limitato. Come spesso accade nei film del regista romano, i personaggi si muovono troppo e urlano spesso senza motivo.
Muccino dopo l'ottimo film si getta a capofitto in questa serie nella quale si esalta l'egoismo che la permeava ma anche che apre molteplici sottotrame non sempre eccellentemente rese. Il terreno di gioco si confà egregiamente al regista romano, come già detto, estremamente abile in situazioni corali. il cast è ben nutrito e, eccettuato la Morante, pur senza starlette riesce a bucare lo schermo. Si evidenzia come con lo scorrere dei minuti si viri verso un thriller dal sapore di telenovela che, se da un lato cattura, dall'altro finisce per mettere in ballo troppe situazioni.
Tutto è esasperato, in questa miniserie (il gridato si spreca tra interpretazioni credibili e altre meno), non ultima la sequela di drammi e di sfortune inenarrabili che, a confronto, Fantozzi pare un miracolato. Ma. E' altrettanto vero che il ritmo è incalzante e alcune figure incuriosiscono, mantenendo viva l'attenzione. Anche le ambientazioni ben si addicono all'alta borghesia. Meglio la seconda stagione che vira al noir, richiamando - a tratti - alcune atmosfere tipiche dei gialli del passato con alcune scene piuttosto esplicite. Nel complesso meglio del film.
Gabriele Muccino HA DIRETTO ANCHE...
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- il numero delle stagioni può essere aggiornato a 2
- Stagione 1 (2021)
*** I Ristuccia (nome ricorrente per Muccino, vedasi: Ricordati di me) sono un ricca famiglia di ristoratori romana con a capo il padre-padrone Pietro che è anche il collante del business. Con la sua dipartita s’innescano una serie di situazioni che evidenziano i personali egoismi degli interpreti\familiari. Muccino dirige bene aiutato da splendide location fra Roma ed Orbetello ed un cast buono. Le vicissitudini, potremmo eccettuare la liason Paolo/Isabella, sono ben rese e catturano l’interesse. Con lo svilupparsi degli episodi va accentuandosi un mood noir che con il suo alone di mistero ammanta e quasi fa passare in secondo piano gli intrecci sottostanti. Il finale di stagione porta verso un colpo di scena che potrebbe far saltare definitivamente il banco. L’overture di questa prima stagione è l’omonima canzone di Jovanotti. (Redeyes)Ultima modifica: 16/05/23 10:17 da Redeyes - Redeyes ebbe a dire:
Stagione 1 (2021)
STAGIONE 2 (2023)
*** I Ristuccia (nome ricorrente per Muccino, vedasi: Ricordati di me) sono un ricca famiglia di ristoratori romana con a capo il padre-padrone Pietro che è anche il collante del business. Con la sua dipartita s’innescano una serie di situazioni che evidenziano i personali egoismi degli interpreti\familiari. Muccino dirige bene aiutato da splendide location fra Roma ed Orbetello ed un cast buono. Le vicissitudini, potremmo eccettuare la liason Paolo/Isabella, sono ben rese e catturano l’interesse. Con lo svilupparsi degli episodi va accentuandosi un mood noir che con il suo alone di mistero ammanta e quasi fa passare in secondo piano gli intrecci sottostanti. Il finale di stagione porta verso un colpo di scena che potrebbe far saltare definitivamente il banco. L’overture di questa prima stagione è l’omonima canzone di Jovanotti. (Redeyes)
*** Accantonato Jovanotti nelle prime note di ogni episodio restano tuttavia ben in piedi gli intrecci neri della prima stagione. Mentre le relazioni sembrano sulle montagne russe fra nuovi amori, rancori e rinascite ed i soldi scivolano via inesorabilmente, avanza con veemenza l’ombra della violenza. Il cast dà ancora una buona prova, con rari passaggi a vuoto e la regia pare ben salda. Ciononostante con il dipanarsi della trama emerge sempre più il tendere verso una epopea\maratona che pare ben lontana da una conclusione. (Redeyes) - Grazie Red, aperto lo speciale e messe le due stagioni.
