Anticipando le pseudo-femministe attuali, l' "effemminato" Minnelli torna a tuonare contro i danni della "virilità" - già l'aveva fatto in Tè e simpatia - in questo melodramma d'ambientazione Southern (fu girato in Mississippi e in Texas) con un Robert Mitchum apparentemente "cattivo", ben coadiuvato dagli altri interpreti. Velleitario ed opinabile nel suo assunto, ma comunque piacevole da vedere. Merita almeno una visione.
Tratto dal primo romanzo di William Humphrey è un vero drammone a tutto tondo. Molto godibile soprattutto per le interpretazioni, di attori super affermati (Mitchum, Parker) e di giovani e affascinanti leve (Peppard, Hamilton) che avranno, specie Peppard, un buon seguito. Molto convenzionale, con una visione prettamente americana - meglio texana - dei rapporti familiari e delle piccole comunità. Le figure più interessanti sono i due giovani amici-fratelli, anche se estremizzati i loro personaggi. Non mancano però anche sfumature caratteriali.
Il capitano Hunnicut, un ottimo Robert Mitchum, decide di far diventare finalmente un vero uomo il suo figlio maschio. Uomo nel senso machista del termine (per la serie "le buone maniere sono roba da femminucce"). Il film di Vincent Minnelli è una critica a una certa mentalità retrograda dell'epoca, impreziosito da una splendida fotografia e da un gran cast, su cui primeggia George Peppard. L'inizio non è troppo scorrevole ma col passare dal tempo diventa sempre più interessante. Da vedere.
Melodramma sudista denso di rivelazioni, tradimenti e redenzioni che ruotano attorno alla figura di un pater familias imperioso e donnaiolo che non ha mai voluto riconoscere il figlio maggiore avuto dall'amante e ha sempre trascurato il minore legittimo, salvo poi volerne fare un "uomo" impartendogli lezioni di caccia e maschilismo... Una figura negativa a cui l'interpretazione dell'imponente Mitchum conferisce una certa grandezza, ma il film, nonostante la discreta prova anche del resto del cast, risulta troppo forzato, a tratti enfatico. Interessante ma non del tutto convincente.
Capitano tutto di un pezzo (anche tra le lenzuola altrui) decide di far diventare uomo il figlio diciassettenne. Melodramma sui latifondisti del Sud in cui le caratterizzazioni sono nette e molto caricate: il padre padrone (un buon Mitchum) ha ben poco di paterno nella protezione del figlio, la moglie tradita è sull’orlo di un esaurimento, il figlio invece sembra sciocco. L’ultima parte accentua ancora di più la tragicità degli eventi, anche se Minnelli la incanala in una giusta risoluzione. Peppard denota già un certo talento recitativo.
MEMORABILE: Lo sparo nel camino; Il cinghiale ucciso al primo colpo; Il suocero ucciso; La lapide.
Vincente Minnelli HA DIRETTO ANCHE...
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Nel film aveva un breve ruolo anche l'attrice Yvette Mimieux (che nello stesso anno girerà pure "l'uomo che visse nel futuro", " La spiaggia del desiderio" e "I perduti dell'isola degli squali"), ma la sua parte venne eliminata in fase di montaggio. [fonte: Wikipedia]