Davvero una piccola sorpresa questo
436 , con prepotenti echi kinghiani (le distese di campi, le stradine desolate, il paesello rurale, le superstizioni, la scuola coi dipinti tra fuoco e fiamme alle pareti, così simili per atmosfera a
Grano Rosso Sangue e pure qualcosina di
Desperation), che si incunea in meandri da
Fabbrica Delle Mogli (la lobotomia al posto degli androidi), reminiscenze da
The Village (ma senza la ruffianeria shyamalaniana), spizzichi da
2000 Maniacs (il paesello sospeso nel tempo e fuori dal mondo e da ogni possibile raziocinio) e porta alla memoria la pacatezza inquietante e la calma finto-paradisiaca dell'
Invasione Degli Ultracorpi
Jeremy Sisto deve fare un censimento sugli abitanti di Rockwell Falls, paesello sperduto tra boschi e vallate che per arrivarci ci vuole il lanternino
Una volta giunto in paese, viene accolto dalla calma e dalla bontà genuina e ruspante degli abitanti (
non e mai avvenuto nessun omicidio a Rockwell Falls), ma qualcosa non torna...
Dal 1800, il paesino, ha sempre mantenuto la popolazione a 436 abitanti, e Sisto-col progredire degli eventi- scoprirà terribilmente il perchè...
Follia, cieca superstizione, medici pazzi, lobotomie, la "febbre" che colpisce gli abitanti che vogliono fuggire dal paese (e che pare impossibile, visto che se non riesce a riacciufarti la popolazione, ci pensano incidenti divini e funesti alla
Presagio), anestetizzazione dei sentimenti, annulamento della volontà
Pur con illustri predecessori alle spalle, la MacLaren dispensa inquietudine per tutto il film, per poi progressivamente scendere nella follia, relegando la parte finale a puro cardioplama che non lascia respiro, fino ad un finale beffardo e feroce, che travolge come un camion in corsa
Impreziosisce questa piccola gemma (che si discosta anni luce dalle "bigiotterie" straight to video) attimi che ghiacciano il sangue (l'allegra festa paesana del raccolto con impiccagione-echi di sacrifici umani "pagani" alla
Wicker Man-, Courtney lobotomizzata e ridotta ad un automa senza emozioni, l'allegra famigliola beota, che pare uscita da una pubblicità anni 50, rinchiusa in una cella nei sotterranei dello studio medico del folle dottore, lo scontro tra i due sceriffi, il temporale in arrivo che annerisce il cielo, oscuro e spietato presagio di morte)
La MacLaren lavora in crescendo, facendo emergere la pazzia durante la narrazione, per poi chiudere con crudeltà e ben poca speranza
Il gore o lo splatter sono banditi, ma ci guadagna in sana inquietudine e puro disagio, nonchè in suspense sparpagliata a piene mani
La sua regia non e femminea come quella delle sue colleghe, ma robusta e ipnotica, seducente e suadente, appoggiata dalla sublime fotografia di Thomas Burnstyn
Curioso, poi, come ci siano tre citazioni (non so quanto volute)a ben tre remake di tre classici
Il vasto e mortifero cimitero delle auto (forse appartenute a chi arrivò a Rockwell Falls per non lasciarlo mai più) viene dal remake delle
Colline Hanno Gli Occhi (ma anche dal remake niespeliano di
Non Aprite quella Porta)
La fuga disperata con carro attrezzi sulla strada, mentre stà per in infuriare una tempesa, e molto simile a quella finale del remake de
La Città Verrà Distrutta all'Alba
SPOILERONE
Il camion che arriva dal nulla, sulla strada, e travolge i due superstiti in fuga, e molto simile al finale crudele e inaspettato del remake di "Long Weekend"
FINE SPOILERONE
Peccato che uno degli horror (ma sarebbe riduttivo definirlo così) più coinvolgenti e emozionanti degli utlimi anni sia finito, da noi, sugli scaffali dei dvd straight to video
Merita davvero il recupero
Consigliatissimo