[2.2] Miss Marple: Il terrore viene per posta - Film (2006)

Riduzione piuttosto fedele del romanzo "The Moving Finger" di Agatha Christie (tradotto da noi con lo stesso titolo di questo film tv), è un episodio piuttosto ben realizzato, che in un'ora e mezza riesce a cogliere buona parte dell'essenza del libro nonostante cominci distaccandosene in modo netto: quando infatti il protagonista Jerry Burton (D'Arcy) arriva con la sorella Joanna (Fox) al villaggio di Lymstock dove ha deciso di trascorrere un breve periodo di convalescenza, esiste già una prima vittima delle lettere anonime che continueranno ad arrivare per l'intera durata o quasi: è un colonnello di cui poco si sa e che nel libro non esiste affatto. L'altra...Leggi tutto grande differenza è che qui Miss Marple (McEwan) compare dall'inizio, non solo molto marginalmente nell'ultima parte. Certo, anche nel film si avverte subito che le spetta un ruolo di secondo piano (acquisterà importanza solo quando è il momento di svelare il mistero), ma è comunque una presenza costante che si fa sentire.

Chi tuttavia è al centro della vicenda è sicuramente Jerry, che entra in contatto con gli abitanti di Lymstock facendoceli lentamente conoscere per soffermarsi soprattutto sulla bizzarra figura di Megan (Riley), adolescente trascurata e ritenuta da molti un po' tarda. Il suo carattere singolare le deriva invece proprio dal fatto di essere tenuta in disparte da una madre poco coscienziosa che sarà la prima vera vittima, dopo il colonnello "aggiunto" in apertura. Nel libro ha molto più spazio, se ne segue la crescita, l'evolversi del suo rapporto con Jerry, mentre qui fatica un po' a mescolarsi agli altri personaggi.

Tutto ruota comunque intorno alle tante (e volgari) lettere anonime spedite a quasi tutti gli abitanti del villaggio e contenenti spesso semplici calunnie ("Ma non c'è fumo senza arrosto", ripetono in molti sulle pagine della Christie, considerazione qui eliminata). Reso vivace da una scintillante fotografia e da una ricostruzione storica (siamo negli Anni Quaranta) pregevole, il film riassume le fasi migliori del romanzo e, pur dovendo necessariamente limitare le descrizioni di chi interviene nella storia, sa comunque come dare vitalità alle tante figure che si alternano sulla scena. Forse D'Arcy non sarà il migliore dei Jerry Burton possibili, ma ne coglie abbastanza lo spirito lontano dall'ossessione per i pettegolezzi che anima le signore del luogo, attratto molto più che nel libro dalla splendida Elsie Holland (Brook): se lì appena apriva bocca perdeva ogni sex-appeal, qui continua a esercitare sul protagonista un fascino non certo scalfito dalla voce (di sicuro non nel nostro doppiaggio, almeno).

Mantenuto il punto forte, ovvero la soluzione con molteplici colpi di scena che rifugge da forzature e che scorre naturale in direzione della conclusione più "corretta", con tanto di happy ending a suo modo inatteso. Da un buon lavoro della Christie una trasposizione televisiva all'altezza, scenograficamente ricca e scritta con mano sicura, recitata molto bene soprattutto dal cast femminile. Non era facile concentrare il tutto in un'ora e mezza e molto del libro inevitabilmente si perde, pur tuttavia lo scheletro resta intatto e conferma la qualità del testo originale.

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