[1.1] Masters of Science Fiction: Una fuga perfetta - Corto (2007)

[1.1] Masters of Science Fiction: Una fuga perfetta
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Titolo originale: Masters of Science Fiction: A clean escape
Anno: 2007
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note: Tratto da una storia di John Kessel

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 16/05/08 17:14 - 3490 commenti

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Anche per il master pilota nessuno ci salva dal formato kammerspiel, ma se non altro stavolta la storia (invero non così lontana da un ipotetico futuro, e con un twist finale niente male) intriga, e l'atmosfera, un minimo d'azione, una vaga angoscia e la dimensione fantascientifica vengono prima e non sono ancillari o sacrificati all'aplomb attoriale. E Dio solo sa quanto poteva andare peggio. Tutto considerato il Rubicone lo passa.

Brainiac 6/09/09 21:13 - 1083 commenti

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Mick Garris passa a produrre i "Masters of science fiction" dopo aver conseguito alterne fortune con i maestri dell'horror. La cosa positiva è che in questo primo episodio lo fa con una sceneggiatura scritta bene, affidando la regia al solido Rydell. Assenti ingiustificati, per una serie Sci-fi, gli effetti speciali. Si punta decisi sulla valenza metaforica dello script, un'accusa niente affatto velata alle mistificazioni della presidenza Bush. Il gioco funziona sino all'epilogo: dal "coup de théatre" in poi, purtroppo, si abusa di didascalismo.

Daniela 8/09/09 09:49 - 12626 commenti

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In un città sotterranea, un uomo affetto da amnesia crede di vivere sempre la stessa serena giornata, mentre la dottoressa che lo ha in cura cerca inutilmente di fargli prendere coscienza di quanto è avvenuto. Esordio tutto sommato dignitoso di una serie che si è poi rivelata mediamente mediocre, Una fuga perfetta può contare su una ambientazione claustrofobica, la buona interprezione del cast ed un colpo di scena finale d'effetto. Dirige l'anziano Mark Rydell, che con la fantascienza ha poco a che fare.

Puppigallo 26/07/10 00:01 - 5259 commenti

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La perdita di memoria come arma protettiva nei confronti di una verità troppo mostruosa frutto di un'errata decisione, o come conseguenza di una patologia? Alla fine ha poca importanza, visto il risultato (gli ultimi fotogrammi dopo il fattaccio). Anche questo episodio non mi ha convinto, nonostante i due protagonisti fossero comunque in parte. Il problema è che continua a mancare l'intuizione fulminante, quel qualcosa che ti fa dire: "Ah, però, idea interessante". E' lecito pretendere di più, soprattutto in una serie che dovrebbe avere proprio nelle idee il punto di forza. Comunque, vedibile.
MEMORABILE: "Certa gente non sa neanche la differenza tra correggere e scoreggiare".

Almanot 20/12/16 15:36 - 39 commenti

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Primo capitolo della serie e il migliore. Il punto di forza è nella sapiente costruzione della trama, soprattutto nella calibrata rivelazione dell'identità del paziente e del motivo della sua amnesia. L'ambiente chiuso alla lunga fa sentire il suo effetto e amplifica il senso di sconforto legato al batti e ribatti fra Waterston e la Davis - lui bravo, lei ancora di più. Senza grande dispendio di mezzi, senza ricercare trovate improbabili, restaurando una delle più grandi paure del XX secolo, alla fine il bersaglio è centrato.

Rufus68 24/04/19 23:08 - 3826 commenti

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Più che di vera fantascienza si tratta di una distopia discretamente congegnata nel suo progressivo disvelarsi secondo lo schema del duello psicologico. A reggere il gioco, perciò, oltre alla sceneggiatura, è l'interpretazione dei due protagonisti che si rimpallano con bella efficacia le battute che portano al finale. Peccato che la storia, al di là di tale nocciolo duro, sia alquanto esile nell'evocazione di scenari e ambienti (terribile, poi, la voce narrante dell'introduzione e della chiusa, almeno nel doppiaggio italiano).

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