Il quarto episodio della serie vede il Commissario De Luca tornare alla Questura di Bologna, assegnato alla sezione buoncostume. Nel clima arroventato delle elezioni politiche del 1948 e dell'attentato a Togliatti, riesce a sbrogliare la matassa di una serie di omicidi avvenuti intorno al bordello che si trova nella via che dà il nome all'episodio. Preziosi conferisce sufficiente spessore al personaggio, un po' sopra le righe ma non antipatico, i comprimari non sfigurano, le ambientazioni sono plausibili. Godibile.
Chiusura (?) della serie tratta da Lucarelli, che abbozza un tentativo di manichea riscrittura della storia italiana: un altro che "nun ce vole stà", passerà anche a lui con dei buoni digestivi. Trama così così, qualche spunto sprecato, Preziosi germeggia e la cospicua Raffaella Rea esibisce generosamente le sue credenziali: poco altro da segnalare. Comunque meglio dei RIS...
Nonostante una chiusura un po’ appiccicaticcia (attentato a Togliatti) e qualche parentesi inutilmente ampia, l’ultima (almeno per ora...) puntata è quasi al livello della prima, la migliore, grazie ad una bella trama di Lucarelli. Anche qui c’è un po’ di manierismo, ma funziona meglio che altrove, come i bozzetti di contorno. Più che discreto.
L'ultimo episodio della serie è quello che risponde di più alle esigenze della serializzazione del prodotto, tanto da sembrarne il vero pilot. La durata è più contenuta (i canonici 90 minuti), il ritmo più serrato, il plot giallo più avvincente e comprensibile. Inoltre si salda il rapporto tra il protagonista e il suo aiutante Pugliese. Probabile viatico per una seconda serie di più puntate e maggiormente inserita nelle logiche del mercato tv. Torna il personaggio di Stefano Pesce dall'episodio precedente. Gustoso e dignitoso.
MEMORABILE: I disordini in città dopo l'attentato a Togliatti.
Il commissario De Luca esce di scena a guerra finita, reintegrato (o meglio retrocesso) alla Buoncostume. L'episodio finale è il meno riuscito, per via di una trama meno avvincente sul versante giallo mentre anche l'uso della cornice storica (sullo sfondo delle elezioni del '48) per la prima volta scade in soluzioni meno convincenti e caratterizzazioni più manichee. Resta apprezzabile la coerenza della morale pessimista e "gattopardiana" (anche nel nuovo regime democratico le indagini di De Luca continuano a essere insabbiate).
MEMORABILE: La foto al matrimonio scattata subito dopo la notizia dell'attentato a Togliatti.
Antonio Frazzi HA DIRETTO ANCHE...
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Stando a quanto pubblicato dalla stampa, il quarto ed ultimo episodio non ha avuto in termini di audience lo stesso favorevole riscontro dei primi, probabilmente per due motivi: l'avanzata stagione primaverile, quasi estiva che porta molta gente al week end fuori porta e lo scontro con la fiction su Moro, abbastanza attesa dato l'argomento.
Vedremo se ci saranno altri episodi...in ogni caso abbiamo assistito ad una fiction dignitosa dove il protagonista non è il solito frolloccone romano tutto cuore e amore, e questo credo che sia merito anche di Lucarelli, che ha sufficiente potere e seguito di fans che leggono i suoi libri per imporre le proprie linee narrative di massima alla sceneggiatura ( e meno male).