[1.05] Fear itself: Il suono della morte - Corto (2008)

[1.05] Fear itself: Il suono della morte

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/07/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 24/07/08 17:37 - 3495 commenti

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Ben scritto, ben diretto e ben recitato, ma l'amico Ben serve una storia non entusiasmante né originalissima scandita da sviluppi che prestano il fianco al telegrafato e coronata da un finale proponibile quanto la nutella sulla pizza. La risibile e stereotipatissima voce di stampo grind-death del cannibale smonta senza appello una presa psicoemotiva altrimenti efficace. Accidenti, Stu, c'eri quasi.

Daniela 3/04/09 15:25 - 12662 commenti

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Un detenuto deve trascorrere la notte in una stazioncina di polizia, sotto la sorveglianza di due poliziotti trucidi e di una giovane donna recluta. Il fatto che lui sia un cajun serial killer cannibale naturalmente complicherà molto la faccenda. Nonostante l'inverosimiglianza di fondo (le risibili misure di sicurezza adottate per un criminale tanto pericoloso), la scarsa originalità e qualche incertezza, un buon episodio, ben interpretato da Elisabeth Moss già vista in Mad Men: una tipa non bella ma tosta e credibile.

Brainiac 4/04/09 13:42 - 1083 commenti

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Ottimo episodio che ha nell'interpretazione della bravissima Moss e nell'atmosfera carpenteriana alla Distretto 13 i suoi punti di forza. Funziona la sospensione di credulità e anche le cose più improbabili della sceneggiatura si soprassiedono grazie al buon ritmo e al finale a sorpresa. Suggestiva la figura del gigantesco cannibale, irritanti i colleghi della novizia (talmente razzisti i loro scherzi da creare un'immediata empatia con il serial killer, si tifa per il massacro). Ai livelli dei migliori episodi de Ai confini della realtà.

Greymouser 27/03/10 10:00 - 1458 commenti

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L'ottimo Stuart qui va per la pagnotta, è evidente. Così, mette insieme: a) una situazione d'assedio dall'interno in stazione di polizia; b) qualche inquadratura "torture" che fa molto trendy attualmente; c) trama da slasher-movie. Il tempo canonico del mediometraggio è raggiunto, il finale improbabile è servito e solo un mestiere registico collaudato salva il tutto dal naufragio totale.

Mco 12/05/10 22:24 - 2327 commenti

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Serve poco al grande Stuart per confezionare un prodotto in grado di lasciare il segno, pur in un contesto come quello di Fear itself. Un cannibale che intona una ritmata e coinvolgente canzoncina propiziatoria (che dopo qualche secondo cantavo anch'io...) e una serie di situazioni di tensione sicura. In più la protagonista è in gamba. Pertanto direi più che buono, distinto.

Jena 18/09/11 18:26 - 1555 commenti

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Nonostante tutti i suoi estimatori, ho sempre considerato Gordon un regista mediocre che ha azzeccato due bei film ad inizio carriera (Re-animator, From beyond) e che poi non ha fatto altro che regalarci scempiaggini. Qui stranamente se la cava abbastanza bene. L'idea del killer cannibale cajun che passa da un corpo all'altro è divertente e l'assedio nella prigione ha qualche buon momento di tensione. Molto bene anche il finale. Insomma uno dei più potabili episodi della serie.

Pinhead80 14/10/15 17:46 - 4760 commenti

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In una stazione di polizia viene portato un terribile assassino soprannominato "il divoratore" per la sua peculiarità di mangiarsi le vittime. In poco tempo si scatenerà l'inferno. Mi è piaciuto molto questo lavoro di Stuart Gordon: beneficia dell'ottima interpretazione camaleontica di Stephen R. Hart, che rende il suo personaggio credibile e profondamente inquietante. L'atmosfera è claustrofobica al punto giusto e le scene d'azione sono ben sviluppate. Decisamente buono.

Buiomega71 27/12/16 00:05 - 2911 commenti

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E lo zio Stu continua a regalare meraviglie. Episodio pregno del suo cinema (le bocche dentate alla Dagon, il "divoratore" che si avventa con lussuria cannibalica sulla Moss come la testa "vogliosa" del dr Hill sul corpo della Crampton in Re-aminator e toccate nel grottesco tipiche gordoniane) e nettamente superiore ai suoi due episodi per i Masters. Claustrofobico, feroce (la lingua in padella e poi divorata), con echi dalla Cosa e dell'Alieno. Geniale il finale (il veleno per topi) e suggestiva la fotografia favolistica/incubotica di Alwyn Kumst. Succulento.
MEMORABILE: "Zu, zu, zi, zi, za, za"; La Moss presa in giro dai colleghi perchè legge una fanzine sul cinema horror; La leggenda voodoo dei cuori divorati.

Minitina80 16/02/17 19:12 - 2984 commenti

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Gordon indovina il clima ansiogeno e claustrofobico di una stazione di polizia sotto assedio e benché non sia un’idea originale trova il modo di farla funzionare discretamente. Si intuisce subito chi sarà l’agnello sacrificale su cui si scatenerà la furia del cajun dalle terribili fattezze, senza perdere nulla in coinvolgimento. Gordon, inoltre, non dimentica di tingere la storia di un fantastico dal sapore arcaico e arcano insistendo per quanto possibile sull’efferatezza delle uccisioni. Volge al termine nell’unico modo possibile.

Rufus68 6/11/19 23:03 - 3842 commenti

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Finalmente un episodio che si distacca dall'anonimato mediocrissimo della serie. Il cajun divoratore è una bella novità; del pari apprezzabili i tocchi magici e la rutilante serie di scambi di persona che, almeno per poco, spaesano felicemente lo spettatore. Il finale purtroppo cede alla faciloneria (la poliziotta indistruttibile, il veleno per topi) sminuendo parte dei pregi già accumulati.

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Kinodrop 4/05/20 19:43 - 2951 commenti

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In una stazione di polizia viene rinchiuso un serial killer antropofago dall'aspetto terribile e dai poteri sciamanici. I poliziotti di guardia un po' ci scherzano su, specialmente ai danni della cadetta (Moss) che però "ci vede più lungo" di loro e sarà la chiave di volta della situazione. Un'ambientazione tutta sbarre, sfarfallii di neon e rumori sospetti fa da sfondo e in parte supplisce a un susseguirsi di eventi (non sempre lineare e con diverse incongruenze) tra salacità gratuite, incredulità e reale quanto misteriosa minaccia.
MEMORABILE: La canzoncina dello sciamano; La "bella" dentatura di bocca in bocca; Il veleno per i topi.
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  • Discussione Mco • 27/12/12 19:34
    Risorse umane - 9970 interventi
    Titolo italiano (da Cielo/Sky): Il suono della morte.
  • Discussione Buiomega71 • 27/12/16 10:01
    Consigliere - 25999 interventi
    In un distretto di polizia viene portato in cella "il divoratore", un serial killer cannibale in odor di necromanzia. A tenerlo d'occhio ci sono una giovane poliziotta "cazzuta" appassionata di film horror e due colleghi imbecilli che continuano a spaventarla e bersagliarla di scherzi scemi. Grazie a un canto voodoo "il divoratore" (appassionato di lingue e cuori umani da mangiare, che le danno la possibilità di appropiarsi del corpo delle sue vittime) riesce a uscire dalla cella e sarà per tutti una notte di terrore, fino a che la poliziotta avrà un idea tanto geniale quanto drastica...


    E lo zio Stu continua a regalare meraviglie. Nettamente superiore ai due suoi episodi dei Masters (sia La Casa delle Streghe che il brutto Il Gatto Nero), zeppo di momenti grotteschi puramente gordoniani (il poliziotto ciccione che si ingozza schifosamente di pizza, e che diventa, per un attimo, agli occhi della poliziotta, un mostro che divora un occhio su un pezzo di pizza unta e bisunta), con le mostruose bocche dentate alla Dagon, "il divoratore" che si getta sulla poliziotta, prima leccandola poi mordendola strappandole la carne dal collo, come faceva "lussuriosamente" la testa del dr Hill sul corpo della Crampton in Re-Animator.

    Claustrofobico, con echi dalla Cosa (mai fidarti di chi ti siede accanto, potrebbe non essere chi dice di essere) e all'Alieno (i corpi posseduti), dove lo zio Stu non rinuncia ai suoi momenti feroci (la lingua tagliata con il trinciapolli e poi cotta-e mangiata-in padella, la donna legata alla sedia e seviziata, il braccio spezzato alla poliziotta contro la porta), i riti voodoo , la necromanzia (tanto cara a Gordon), il cannibalismo.

    Geniale il finale (il veleno per i topi) e una costante minaccia che alleggia per tutto l'episodio (mentre fuori dal distretto la neve scende candida, regalando un atmosfera straniante da "favola nera")

    Citazioni verbali al Silenzio degli innocenti, la poliziotta presa in giro dai colleghi "sessisti" e idioti, perchè legge fanzine sul cinema horror.

    Lo zio Stu diverte, marchia a fuoco il suo episodio e rende il tutto succulento.

    Suggestiva la fotografia favolistica/incubotica di Alwyn Kumst

    E il rito ripetuto a mò di cantilena dal "divoratore", con voce cavernosa : "Zu, zu, zi, zi, za, za" ti si stampa subito nel cervello e non si può fare a meno di canticchiarlo

    Davvero notevole.

    Da segnalare il BELLISSIMO commento musicale Lie Lie Lie composto da Serj Tankian, che apre la serie e ti entra subito in testa.
    Ultima modifica: 27/12/16 11:47 da Buiomega71