Sulla scia dei film di Bond anche Franco e Ciccio si ritrovano a fare le spie involontarie in una lotta tra russi, americani e cinesi per ottenere una formula segreta. Ancora diretti da Fulci come in I due della legione, questo film si rivela una felice sorpresa proprio grazie al duo, qui in ottima forma nonché al plot spionistico azzeccato e denso di scene divertenti.
Sia in spiaggia che in hotel gag classiche della commedia più semplice; poi i soliti stereotipi ingenui sui russi (che addirittura spiano da dietro un muro usando un telescopio da sottomarino) e caricatura dei computer "cervelloni" (usata in diversi film, specie con Franco e Ciccio). Così, se certe battute fanno cadere le braccia, altre sono azzeccate e nel valutare questi film si finisce così per considerare il probabile effetto che ebbero a suo tempo; oggi è probabilmente scontato che si rida esclusivamente per l'espressività del duo.
Tutto merito di Franco e Ciccio se questo film funziona, del loro arrivo in Costa Azzurra con conseguenze divertentissime. Una storia ingenua che viene sorretta da molte gag spassose esaltate dai perfetti tempi comici dei due comici siciliani. Nella prima parte il film è molto divertente, nella seconda cala. Anche se presenta alcune ingenuità, il risultato discreto riesce comunque a coinvolgere. Buona la regia di Fulci.
Il primo film a colori di Lucio Fulci tiene discretamente per un'oretta, poi ci si stufa a vedere i due continuare a fuggire o a salvarsi per sbaglio dai russi e dai cinesi. Ci sono frasi e qualche gag discreta, altre (come l'entrata dei due al corso di corteggiamento per spie) davvero inutili. Nino Terzo rossastro di capelli non lo avevo ancora mai visto...
Uno dei film più dinamici della coppia, con gag riuscitissime, battute originali nel copione e qualche tocco femminile in termini di bellezza. Seppur caratterizzata da scene brevissime, ottima recitazione di Aroldo Tieri nel ruolo del marito geloso. Bella anche la canzone dei titoli di testa e di coda interpretata da Gisella Ferrini.
MEMORABILE: L'ammiraglio scambiato per facchino; La "marcia" del cane; I pulsanti nella stanza; La scottatura; Al night club; Tutta la sequenza finale.
Buffa e spesso spassosa parodia dei film di James Bond che Fulci dirige con l’usuale padronanza tecnica del mezzo cinematografico. Ingegnosa l’idea di partenza dei due cretini fatti passare dai servizi segreti americani per astute spie internazionali al fine di far credere al KGB di essere di fronte a due scaltri agenti segreti che fingono di essere stupidi. Tra equivoci, doppi giochi e scambi di persona, il film si snoda in tanti siparietti divertenti nei quali domina la vigorosa comicità fisica e visiva della coppia Franco e Ciccio. Goliardico.
MEMORABILE: Le scene nell'albergo e sulla spiaggia. Il computer artigianale "Armando" mi ricorda l'Hal 9000 di 2001 Odissea nello spazio.
Non male. Quasi buono nella prima mezzora, con una raffica di battute non prevedibili. Le trovate poi calano, ma nei momenti di stanca ne emerge sempre una. Poi cala un po', ma porta a casa più che la sufficienza. Il punto debole è il cast secondario perché, tolto Tieri, gli altri sono davvero troppo statici, talora anche per tipo di ruolo. La Calò sarà, tre anni dopo, un'altra spia sovietica. Fantastici i due in veste di rapinatori di quadri, che trascurano un'opera di Leonardo da Vinci ("e chi è?"), preferendogli una tela firmata Mancuso, cognome che fa presagire un'origine siciliana...
Parodia spionistica in cui la padronanza dei tempi e l’affiatamento tra Franchi e Ingrassia fa sì che la macchina comica di gag, battute ed equivoci (anche piccanti) non si inceppi mai, anche se non tutte le trovate sono allo stesso livello e la messa in scena mostra più di un’ingenuità (quando l’azione si trasferisce all’estero). In più, si percepisce la guida di un regista capace come Fulci, che evita che l’ampio spazio d’improvvisazione lasciato dalla scarna sceneggiatura deragli nel caos.
MEMORABILE: I due ladri disdegnano Leonardo preferendogli Mancuso; Armando;. Ciccio, su Franco: "È un po’ ignorantello..." Franco: "È un dono di natura".
Prima parodia spionistica con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (girata da Fulci quando la serie di 007 era ancora a quota due film) nella quale ai nostri ne capitano peggio di Paperino e Paperoga in un fumetto italiano Disney. Fra le scene più riuscite c'è quella dove il duo scaccia due belle spie russe dal letto perché toccano la loro pelle scottata dal sole; ma è spassosa anche la tortura del solletico, con tanto di pecora che lecca il sale dai piedi e muore. Simpatico Tieri, anche se il film manca di donnine fisse, nonostante la Shoeller e la Calò.
Film di una certa importanza "storica": è la prima volta che Fulci (che darà alla coppia un impulso particolare) dirige Franco & Ciccio da protagonisti, nonché la prima parodia della Bond-mania appena esplosa e tutt'altro che in ritardo sulle imitazioni "serie". Fulci mostra il suo talento, sia riuscendo a rendere "internazionali" location pauperistiche sia in soluzioni che consentono di far passare volgarità per l'epoca sorprendenti (la scena della crema dopo-sole, che spiata dai microfoni allude chiaramente alla sodomia).
MEMORABILE: Le X disegnate col gesso sulla schiena delle giacche.
Trattandosi di una parodia, ci può anche stare che lo scritto si concentri maggiormente su situazioni atte a far (sor)ridere piuttosto che a inscenare qualcosa di concreto e lineare. Il risultato è accettabile e qualche momento divertente in grado di valorizzare l’estro del duo comico siciliano non manca. Tuttavia in alcuni frangenti si registrano battute troppo sciape e insignificanti per essere vere. Ad ogni modo il ritmo è comunque veloce e non c’è il tempo per rimuginare sulle parti che non funzionano.
Certo, la Cosata Azzurra è tutta ricostruita sul litorale romano. Certo, gli agenti sovietici guidati da Poldo Bendandi e da Carla Calò non sono per niente credibili. Ma quando arrivano Pietro Torrisi e Harold Bradley forzuti gay e Franco Franchi dice: "Sono Ercole e suo cugino", un amante del cinema popolare va in sollucchero, così come quando mille bottoni comandano le cose più assurde. C'è anche un profetico menu cinese a base di insetti e Fulci sa essere come sempre divertente e non banale. Uno dei migliori Franco e Ciccio di sempre.
La sceneggiatura non sarebbe nemmeno malvagia; semmai, il vero problema è la dispersività, nonché la tendenza a cadere nel surreale (un genere che non piace a tutti): al primo gruppo appartiene l'esilarante sequenza delle bottigliate sui piedi (tirata però troppo per le lunghe), al secondo gli incidenti e le torture che nella realtà ucciderebbero chiunque. Peccato, perché parecchie battute sono azzeccate e l'intreccio ha una sua coerenza, pur nell'assurdità dell'insieme. Franco e Ciccio vanno a briglia sciolta, mentre il resto del cast non brilla. Di conseguenza, appena mediocre.
MEMORABILE: La fuga in spiaggia con la pelle bruciata dal sole.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoGeppo • 5/09/08 16:55 Call center Davinotti - 4349 interventi
Disponibile in DVD per la Medusa.
Un master eccellente, il video è sufficientemente luminoso e nel formato corretto.
Audio: Mono e Dolby Digital 5.1
Versione integrale.
Extra: Presentazione
UN FILM DIVERTENTISSIMO!
DiscussioneDusso • 8/04/11 00:32 Archivista in seconda - 1879 interventi
C'è Ely Galleani nei titoli di testa non accreditata
MusichePanza • 21/06/12 12:59 Contratto a progetto - 5243 interventi
La canzone dei titoli di testa è Cerco un ragazzo per un giorno d'estate (Fulci-Umiliani), cantata da Gisella Ferrarini.