I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 3/10/22 A Domenica, 9/10/22
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: Alla sua nascita, il western europeo guarda ai padri americani, all'epos della Frontiera, alla famiglia, ai pellerossa; al contempo, si protende già al futuro prossimo (la ferocia del personaggio di Baldassare e lo humour di quello di Sancho) e chiude con un finale a sorpresa, tanto brusco e amaro quanto realistico. Piaget aveva reso meglio ne Il vendicatore di Kansas City, così a guadagnarsi il ruolo dell'eroe è Hundar, con la sua brama di vendetta che vacilla dinanzi all'amicizia e al senso etico. Valevoli anche la sofferente Milland e il civile Puente.
MEMORABILE: L'assalto degli Apaches al forte; la traversata del deserto e la lotta per l'acqua.
Galbo: Tra i migliori romanzi della Christie, Assassinio sull'Orient Express ha già goduto di un'ottima riduzione cinematografica diretta dal grande Lumet. Sebbene di livello inferiore, questa versione televisiva non sfigura, anche perché può contare su impeccabili intepretazioni, non solo del bravissimo Suchet (che interpreta un Poirot più malinconconico del solito), ma anche degli altri attori come Jones e Bonneville. Ottimi anche l'ambientazione e la fotografia.
Il Gobbo: Apice della serie, non ha - ovviamente - l'impatto fondativo del primo, ma è il più riuscito e ricco di momenti epici: dalla trasferta monegasca, alla caccia, al varo, dalla cena (i pomodorini, il tordo, "la cosa più difficile in natura!") a Ivan il terribile XXXII, dalla partita al cineforum di Guidobaldo Maria Riccardelli, il Padre Spirituale di tutti noi (uno dei più grandi momenti di metacinema nella storia della Settima Arte, e dei più persuasivi: quanta gente è convinta che esista davvero "La polizia s'incazza"!?). Immortale.
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 18:50 18:50 su Rai Premium
Samuel1979: Fiction di grande impatto emotivo incentrata sulla tragedia marittima avvenuta al largo di Portopalo nel 1996, una brutta storia che qualcuno ebbe l'interesse di insabbiare. Fiorello, grande protagonista, interpreta magistralmente la figura di Saro Ferro ed è l'emblema di colui che si batte strenuamente contro l'omertà di coloro che ancora oggi gestiscono il business dei migranti. Ottima anche l'interpretazione di Roberta Caronia nei panni della moglie di Saro.
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
Caesars: Boccaccesco senza particolari doti ma forse superiore alla media dei tanti film del genere che uscirono sugli schermi negli Anni Settanta. Campanile non è l'ultimo dei registi e chiama a sè un cast di attori di nome (Randone e Scaccia) e di belle donne (Belli e Bouchet su tutte) oltre al solito Buzzanca, specialista nel ruolo di sciupafemmine. Soggetto e sceneggiatura sono quello che sono, ma per chi gradisce il genere c'è da accontentarsi. Non pessimo.
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Xamini: Nel secondo episodio della trilogia, il buon ineffabile Clint trova pane per i suoi denti nel volto tagliente di Lee Van Cleef e viene messo in scena un confronto in cui qualcosa deve cedere: l'uno è veloce, l'altro preciso. Il terzo volto, quello di Gian Maria Volontè si era già visto ma non è qui meno efficacie. A valle di un canovaccio piuttosto semplice, Sergio Leone imbastisce un lavoro fatto anzitutto di epica, aiutato dal maestro Morricone e dal carisma dei suoi attori, in mezzo a tutto questo nulla fatto di colori caldi e sonnacchiosi e abbandonati dalla vita. Peccato per Kinski.
MEMORABILE: Il duello con i cappelli; Lo scontro finale
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Per modernizzare Lovecraft e riqualificare ipertecnologicamente la sua oscura teratologia interdimensionale servivano attributi d'acciaio e uno sforzo titanico. Quelli messi in campo appunto da Del Toro che, senza mai perdere il bandolo della matassa, esorbita nell'ipertrofia mastodontica, congegnando una sincrasi fragorosa ispirata alla tradizione dei Kaiju eiga, alle serie tv tokusatsu (Ultraman) e alla cultura nipponica degli anime (da Jeeg fino a Patlabor). I Transformers di Bay sono giocattolini a batteria rispetto ai mega-automi di questo enorme concentrato di sentimento e fanta-fumetto.
MEMORABILE: Gli scontri ottimamente coreografati; Il papponeggiante Pearlman; I due imbranati scienziati alla Mignolo & Prof.
Galbo: Autore in passato di opere di rilevo, il regista Annaud tenta la carta del kolossal arabeggiante il cui ovvio modello di riferimento è Lawrence d'Arabia. Manca tuttavia al film del regista francese l'ampio respiro del capolavoro di David Lean. Benchè il film sia adeguatamente realizzato infatti, la storia è piuttosto asfittica e i personaggi (praticamente tutti maschili, rimanendo le donne relegate sullo sfondo) poco interessanti e non adeguatamente approfonditi. Rimane un certo gusto visivo e la capacità di realizzare scene di massa.
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Twenty Seven
Galbo: Feroce satira della logica dell'apparire e di tutti i mezzi (chirurgia estetica e manipolazione del proprio corpo in primis) per soddisfarla, La morte ti fa bella assume spesso i toni della farsa e della commedia grottesca. Il film è indubbiamente ben realizzato (con effetti speciali mirabolanti curati dalla società di Lucas) ma difetta nella scrittura dei personaggi che estremizzati come cartoons perdono in spessore psicologico anche se interpretati da un buon terzetto di attori. Cosicché, alla lunga, il film tende ad annoiare.
Rambo90: Metà film su combattimenti illegali, metà revenge movie. Una doppia anima che finisce per non pagare, perché la prima parte è ripetitiva e lenta mentre la seconda (girata molto meglio e con un paio di sequenze davvero divertenti) arriva troppo tardi e sembra appartenere a un'altra sceneggiatura. L'ambientazione negli anni '50 in Indocina non è male ma è sciupata, perché la storia poteva tranquillamente svolgersi anche nel presente. Adkins e Zaror regalano un bel combattimento finale.
Gestarsh99: Difficilmente la "Besson Family" ne sgarra una quando ha a che fare col lancio promozionale di giovani eroine abilissime nel maneggiare armi da fuoco, strategie logistiche e funambolismi felini: la nero-ispanica Saldana, anguilliforme lupinessa del parkour, non fa rimpiangere neanche per un istante la capofila Nikita. Non è solamente un action steso con affinata competenza ma anche una storia di sentimenti feriti, di affetti perduti, di caccia senza quartiere alle allodole del dolore attraverso lo specchio identificativo orchidàceo, simbolo di passione, audacia e orgoglio inconcusso.
MEMORABILE: L'agguato omicida nella singolarissima piscina verandata ridotta a "squaloteca".
Lunedì, 3/10/22 ALLE ORE 23:10 23:10 su Twenty Seven
Daniela: Il primo capitolo diretto da Brest era stato baciato da un successo superiore ai suoi effettivi meriti che erano quelli di essere un action scorrevole, interpretato con brio da un attore allora sulla cresta dell'onda e reso pimpante dalla colonna sonora. Anche qui, tra Bob Seger e George Michael, le canzoni sono piacevoli ma la trama risulta confusa e stereotipata, il passaggio di regia al più esperto Tony Scott incide poco ed anche Murphy appare svogliato, senza contare certe prestazioni inguardabili da parte di altri componenti del cast come la scultorea Brigitte Nielsen. Film loffio.
Galbo: Strano esperimento o pastrocchio cinematografico ormai cult, concepito (con De Crescenzo) e diretto da Renzo Arbore. Il film altro non è che la trasposizione cinematografica in chiave decisamente trash delle incursioni televisive della banda di Arbore e da questo punto di vista regala "chicche" irresistibili benchè sia totalmente privo di una sceneggiatura organica degna di nome. L'accusa di blasfemia vista con gli occhi di oggi appare francamente ridicola.
Galbo: Tra le opere più "disturbanti" e allucinate del regista Terry Gilliam,è un "on the road" movie lisergico. Il film decisamente visionario appare però realizzato fuori tempo massimo, rappresentando una società e un ambiente ormai decisamente anacronistici e dal valore quasi esclusivamente cronachistico. Bravi i due attori principali. Demodé.
B. Legnani: Operina imbarazzante, nonostante le già scarse attese ed una firma registica niente male. Trama gialla risibile, con snodi di casualità quasi vergognosa (Stella...). Cagneria imperante, tolta la Lante della Rovere, che nel contesto pare la Hepburn. Tentativi di commedia che producono due sorrisi e zero risate. Micidiale assenza del congiuntivo. Caratterizzazioni dei personaggi principali che reggerebbero forse per uno sketch televisivo di 4-5 minuti. Come se non bastasse, poco oltre metà film si intuisce l’assassino. A stento guardabile: *½.
Ira72: Talmente pieno di difetti da risultare "un tipo"! Le attrici lasciamo stare, gli effetti splatter imbarazzanti, il carillon - onnipresente- fastidioso, l'ambientazione monotona e gli omicidi scopiazzati alla peggio. Eppure. Probabilmente il budget (e le idee) erano talmente ai minimi termini che il film ha un qualcosa di genuino davvero apprezzabile. Persino il finale è talmente buttato lì che alla fine risulta spiazzante. Gli horror di classe sono un'altra cosa, ma ha un suo perché. Fosse anche solo il perché sia stato prodotto.
Martedì, 4/10/22 ALLE ORE 03:25 03:25 su Rai Movie
Nicola81: Il dottor Mabuse è morto ma il suo spirito si è impossessato del corpo di un famoso professore. Il suo obiettivo è un congegno in grado di imporre la propria volontà alle menti altrui. Nonostante la presenza nel cast di alcuni elementi dell'ultimo Mabuse langhiano, questo è un prodotto apocrifo che mescola il poliziesco alla fantascienza. Paul May però non era Lang e infatti a lui non riesce di ricavare un prodotto di qualità da una trama fumettistica. Kinski per una volta dalla parte della legge, ma poco credibile come ispettore inglese.
Buiomega71: Immondo e scellerato mondo movie girato da cani e palesemente fittizio (con scene che rasentano la comicità demenziale assoluta), cialtronesco e noiosissimo. A confronto Mondo cane 2000 l'incredibile (orrendo pure quello) sembra girato da Jacopetti. Dai lupanare, al cambio di sesso, a falli finti giganteschi (da sbellicarsi dal piangere, manco Tinto Brass), a lottatori di sumo (vabbè) sino a comparse note del nostro cinema di genere che si spacciano per documentaristi! Boiatona senza arte né parte, che sembra girata dietro il giardino di casa.
MEMORABILE: L'uomo divorato dal coccodrillo, che mi sa tanto di insert da un altro mondo movie.
B. Legnani: Da culto la presenza (con capelli tinti) di Ubaldo Lay, ma forse il confronto con Allen (che in Sam vedeva Bogart) poteva essere condotto più fittamente. Da segnalare la cospicua parte della Mancini (lavora al bowling), Orchidea in hot pants, le presenze di Mingozzi e di Terzo, e quella, incredibile, di Gora. C'è anche Giacomo Furia. Qua e là si sorride, qua e là si sopporta.
Martedì, 4/10/22 ALLE ORE 06:40 06:40 su Rai Movie
Markus: Trasposizione cinematografica dell'omonima commedia musicale di Garinei e Giovannini portata in scena nel 1952. Di fatto, per gran parte della pellicola, si tratta di una mera cinepresa puntata sul palco dove primeggia il sempre spumeggiante Renato Rascel e… ovviamente il cavallo! Un umorismo d'antan: calibrato, fatto di giochi di parole, calembour e qualche canzonetta di facile ascolto. Lo spettacolo offerto al pubblico è assai datato, anche se a dire il vero è la svogliatezza del regista a inficiare negativamente. Solo per appassionati.
Panza: La tavanata massima è stata di costruire attorno a Little Tony un'irritante aria da marpione sempre pronto a tacchinare le donne con battute incredibili ("Il mio cane è una guardia del corpo" "Lasci che glielo guardi io il corpo"). Se poi aggiungiamo che mezzo film sembra il film delle vacanze del cantante e che la sceneggiatura inventa ogni occasione per farlo cantare, si capirà che il film è davvero noiosissimo, vista anche la gravosa mancanza di caratteristi adatti (Agus insipido). Little Tony canta un po' troppo.
Caesars: Terzo capitolo di una "saga" cinematografica che non ha proprio più nulla da dire. La trama praticamente non esiste e la storia gira senza nessun sussulto per circa un'ora e mezza. Il ricordo del divertente primo capitolo è oramai sbiadito e i pur bravi Serrault e Tognazzi non riescono a far nulla per sollevare le sorti della pellicola. L'unica cosa che si salva è la bellezza della Interlenghi, che però come attrice è meglio dimenticare. Proprio perché mi sento generoso regalo un pallino e mezzo, ma credo di aver un po' sovrastimato il film.
Martedì, 4/10/22 ALLE ORE 12:10 12:10 su Rai Movie
Daniela: Liberamente ispirato alla figura di un bandito che operò in Francia all'inizio del Settecento. un film di cappa e spada colorito e scanzonato per buona parte della sua durata, salvo sfociare in un epilogo drammatico, ma meno brillante di quanto prometteva la presenza di Belmondo nei panni del ladro seduttore. Il ritmo accelerato non riesce a nascondere la banalità dei dialoghi, le scene d'azione risultano fiacche, comprimari di valore come Rochefort o Lemaire sembrano sotto-utilizzati. Peccato, perché la fonte storica offriva molti spunti per un film meno ordinario di questo.
Daniela: Una etiope cristiana fa passare per ebreo il proprio bambino perché venga portato in Israele nell'ambito dell'operazione Mosè condotta dal Mossad. Adottato da una famiglia amorevole, il ragazzino deve affrontare altre prove difficili come dover fingere una fede che non gli appartiene oppure affrontare la malcelata xenofobia negli ambienti israeliani ortodossi, che il regista sa narrare senza facili effettismi ma anche senza reticenze. Opera delicata e sensibile, commuove per la capacità del protagonista di conservare la speranza di poter riabbracciare la madre rimasta in Sudan.
Martedì, 4/10/22 ALLE ORE 19:10 19:10 su Rai Movie
Markus: Manfredi nuovamente nei panni del cameriere emigrato all'estero (vedi Pane e cioccolata), ma stavolta è a Londra. Il film - che ricordo essere corale - ha una doppia trama intrecciata: la commedia di stampo classico (con il tipico umorismo sottile di Nino Manfredi e le varie sfaccettature italiche ben recitate dal resto del cast, in cui spicca Leo Gullotta) e una trama diciamo drammatica, perché ad un certo punto lo spettatore segue le vicissitudini di questi camerieri in balia di un gruppo di rapinatori. Un film non eccelso ma meritevole.
Markus: I tempi sono quelli del cinema di ricostruzione storica anni Settanta (impegnato?), confacente agli stilemi degli sceneggiati Rai; inammissibile perciò esigere vivacità perché è una pellicola figlia dei tempi in cui fu girata (i richiami all'allora contemporaneità non mancano). Bella la fotografia, rilassati i toni ed eccezionale l'immedesimazione in San Francesco di Graham Faulkner (una vera icona). Nel complesso film dottrinale e stucchevole, ma è un'opera di pregio storico. L'OST di Baglioni è diventata culto.
Martedì, 4/10/22 ALLE ORE 21:00 21:00 su Twenty Seven
Galbo: Action piuttosto efficace e nello stesso tempo semplice, senza molti fronzoli narrativi, è tutto giocato sulla contrapposizione tra russi ed americani, incarnati nel rapporto tra i due poliziotti protagonisti. Tale contrapposizione (probabilmente ricercata per introdurre intermezzi brillanti al film) è volutamente esasperata e basata su luoghi comuni piuttosto scontati ma è funzionale al film, che risulta divertente e con una regia non banale. Buona la sintonia tra i due protagonisti.
Fauno: Non il miglior western in assoluto, ma come opera è un vero capolavoro. Pat, magnificamente interpretato da Coburn, è un rappresentante mefistofelico di una legge disgustosamente repressiva e Billy, più che un eroe, è un povero disgraziato che non può accettare soprusi derivanti da contorsioni mentali così meschine. Il fatto che Pat dica di farsi sceriffo per sopravvivere e invecchiare col sistema smaschera dei mostri che ogni tanto ritornano e che sono spesso presenti più che mai a farci sentire sul collo il loro fiato fetido e nauseante...
MEMORABILE: L'evasione di Billy; Il comportamento di Pat sia con le prostitute che alla taverna con gli altri quattro; I primi due minuti dell'edizione del 2005.
Gestarsh99: Remake che risulterà sensato soprattutto a chi fosse all'oscuro dell'originale. Ad incidere significativamente non c'è solo l'assenza di Arnold, soppiantato dal distacco impiegatizio del besugo Farrell, ma anche l'estetica scenografica, che epistrofizza senza pudore tanto lo Spielberg di Minority quanto gli scenari di Blade Runner, decalcando la stessa metropoli-Chinatown brulicante, multilevel, barbagliante e piovigginosa. Dell'ironia che imbibeva il film di Verhoeven non ne sbuffa nemmeno l'odore; motori a pieno regime invece per mani bucate e spese pazze nel tecnologico. Spettacolarmente reboante, traslucidamente ovvio.
MEMORABILE: L'ascensore magnetico intra-terrestre; Il lunghissimo inseguimento su auto magnetiche da far invidia a Friedkin, Frankenheimer e Castellari...
Gestarsh99: Uno dei più grandi capolavori del Cinema mondiale. Ancor più che in Ladri di biciclette e senza le relative concessioni melodrammatiche, De Sica ci offre un durissimo affresco, predittivo finanche, delle condizioni della vecchiaia nel dopoguerra. Carlo Battisti (vero docente) risulta semplicemente superlativo nel tratteggiare con naturalezza e dignità una figura rassegnata ed abbandonata dalla società, un personaggio che però troverà modo di riscattarsi, ritrovando il senso della proria vita. L'esempio grandioso ed unico di Neorealismo Puro.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 00:50 00:50 su Rai Movie
Pigro: Con gusto sapido e provocazione intellettuale Pasolini porta sullo schermo alcune tra le più note novelle di Boccaccio, infrangendo il tabù della rappresentazione del nudo maschile. Le parlate "pasoliniane" degli attori contribuiscono a uno spiazzamento, sottolineato dalla presenza dello stesso regista nelle vesti di un "regista" medievale: un pittore giottesco. Un film corale e magmatico, spensierato e torbido al tempo stesso.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 02:55 02:55 su Rete 4
Markus: Film documentaristico del filone "mondo-movies" sostanzialmente ideato dal regista Gualtiero Jacopetti come il precedente Mondo cane. Il documentario è incentrato sui vari aspetti della donna nel mondo ed in effetti il titolo dice già tutto! Troviamo il solito commento cinico, irreverente e goliardico che avevamo già assaporato nei precedenti film di Jacopetti. Qui c’è meno mordente e forse l’aver abbandonato le immagini raccapriccianti in favore di quelle pruriginose non è stata un idea felice; almeno per quel tempo.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 05:30 05:30 su Rai Movie
Xamini: Con la scusa di focalizzarsi sulle circostanze dell'eccidio di Cielo Drive (in chiave tarantiniana, ossia in qualche modo catartica), il nostro racconta un periodo e un contesto del tutto peculiari e riconoscibili, mettendo in scena un duo sicuramente riuscito (DiCaprio e Pitt), profondendosi in citazioni e prese per i fondelli assortiti (Bruce Lee ma anche se medesimo, allorché ridicolizza il suo stesso modo di creare tensione). Alcune inquadrature (specie quelle in movimento, ma anche i tagli inclinati) sono di spessore, ma i dialoghi brillano meno del solito e, salvo la scena risolutiva, il film viene spesso a noia.
MEMORABILE: La scena madre
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 08:25 08:25 su Rai Movie
Buiomega71: Commediola leggera e frivola ma salvata, in parte, dall'abilità di Comencini che regala almeno due momenti da antologia per il genere (la confessione della Spaak al prete e gli equivoci al cinema, dove si proietta un non meglio identificato western e la maliarda vogliosa spacciata per la madre). Ma al di là di qualche punta gustosamente feticistica (la Spaak che massaggia i piedini alla Reynaud, la Spaak che si toglie le scarpette e si infila le ciabattine da camera) rimane ben poco, se non l'ardire, per l'epoca, dell'amore a tre. Resta impressa la radiosità di una Spaak seducente.
MEMORABILE: La Spaak con la maschera da sub pre [f=10353]Un abito da sposa macchiato di sangue[/f]; Il tentato suicidio con il gas; I discorsi di Salerno sull'impotenza.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 16:30 16:30 su Rete 4
Homesick: Hitchcockiano e intricato. Donen dirige nel suo stile raffinato e multiforme già ammirato in Sciarada, unendo commedia, thrilling, spionaggio, azione, love-story. Le scenografie sono arzigogolate e talora lisergiche; la sceneggiatura arguta e incalzante. Peck recita con molta ironia, alla maniera di Cary Grant, affiancato da una splendida e vivacissima Loren e da un perfidamente mellifluo Badel. Suggestivi i titoli di testa commentati dalle armonie mediorientali di Henry Mancini.
MEMORABILE: Peck, drogato e abbandonato in una strada trafficata, crede di essere un torero nell'arena.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 17:50 17:50 su Rai Movie
B. Legnani: Western iberico-italiano che porta avanti due trame che poco si intrecciano, quasi da far pensare che siano nate in modo indipendente. Una vede una serie di vendette trasversali che manco la mafia, l'altra un rapimento ed un ritrovamento d'infante non proprio lineari. Dialoghi così così, con qualche momento un po' surreale. Qualche faccia cara, qualche faccia che non convince (in primis il giovane Romero Marchent), qualche snodo assai carente di logica. Chi vuole la violenza la trova: ma molto, troppo, di tutto il resto manca, e in modo crepitante. Se vi contentate...
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 21:00 21:00 su Twenty Seven
Daniela: Calvin era lo studente più popolare e promettente del college, Bob un nerd ciccione vittima di scherzi atroci. Vent'anni dopo, il primo è un modesto contabile, l'altro un agente della CIA dal fisico bestiale... Variante dell'uomo tranquillo che si ritrova coinvolto in un intrigo spionistico, incrociata con il tema "strana coppia", qui due ex compagni di scuola molto diversi caratterialmente e fisicamente. Commediola action scacciapensieri, in cui il poderoso The Rock funziona meglio del logorroico partner. Niente di che, ma il messaggio antibullismo è lodevole.
MEMORABILE: "Ma come hai fatto a diventare così?"; "Beh, con sei ore di palestra al giorno per 20 anni possono farlo tutti...".
Lovejoy: Dei due film usciti nello stesso periodo sul grande schermo, il migliore. Ben scritto, con una certa cura nei dettagli e un maggior approfondimento nei personaggi, per non parlare di un ritmo più elevato e di un cast perfetto, al contrario del pessimo film con Willis. Oltre ai prodigiosi effetti speciali, infatti, il cast è splendido. Basterebbero due pezzi da novanta come Freeman e Duvall a rendere una pellicola degna di essere vista. Ma qui ci sono anche gli ottimi Schell e Redgrave, gli intensi Wood e Tea Leoni. Bella colonna sonora.
MEMORABILE: In trepidante attesa dell'inizio della fine, sulla spiaggia.
Caesars: Da una commedia romantica interpretata da Meg Ryan e Tom Hanks ci si può aspettare di più. Qui invece siamo dalle parti del già visto e risaputo; ma non è questo il lato peggiore della pellicola: il problema è il grado di zuccherosità che percorre tutto il film e che rende pesante arrivare all'agognata parola "fine". Si salvano le interpretazioni dei due protagonisti e una New York autunnale fotografata davvero bene.
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 1
Galbo: Se non ci si aspetta nulla di più di un onesto B-movie si potrà trovare gradevole la visone di questa pellicola interpretata da un tosto ed ombroso Banderas, guardia notturna in un mall preso d’assedio. Il film ha il pregio della sintesi ed entra subito nel vivo dell’azione. La prova dell’attore è credibile senza troppe esagerazioni ed il cast di contorno convincente, compresa la bambina in fuga e Kinglsey sufficientemente paranoico. Niente di originale ma nel complesso non male.
B. Legnani: Il problema non è nuovo. Si può rivoluzionare la trama di un ponderoso classico della letteratura, per forza di cose tagliando con l'accetta, per di più con modifiche più che sensibili? Una produzione ricca, professionale, che però si scontra col citato delitto di lesa maestà e che nell'ultima mezzora perde colpi. Interpretazioni buone, con Neeson che però a sua volta cala man mano, forse per colpa del calo della pellicola. Le due palle e mezzo sono un compromesso fra le varie considerazioni.
Caesars: Curiosa la forma scelta dal regista per narrare la storia di George Lazenby, interprete per una sola volta di 007: l'attore stesso ci racconta la sua vita, e le sue testimonanze vengono ricostruite con attori. Ne esce qualcosa a metà strada tra il documentario e la commedia, che riesce ad interessare ma allo stesso tempo anche a divertire. Buono il cast attoriale, tra il quale compare anche Jane Seymour (la Solitaire di Vivi e lascia morire) e simpatico Lazenby. Un buon prodotto, consigliato non solo ai cultori del celebre agente segreto.
Gestarsh99: Cattivo segno per Tom e Gemma se il nido d'amore da sempre agognato somiglia paurosamente a una maquette penrosiana fatta di moduli abitativi in ricorsione e diorami surrealistici da sfondo teatrale (il sole di Ernst, i tetti e le nuvole di Magritte). Facile metafora del ciclo vitale e ancor più facile allegoria del rapporto fra uomo e (leggi del) mondo animale, che abbreviando per scorciatoie furbastre e sparpagliando intorno più ellissi di una mappatura orbitale, si gingilla con le rimembranze cinefile istantanee e il kafkismo cheap più cartolinesco tracannabile dal pubblico medio.
MEMORABILE: L'indesiderato pacco regalo...
Mercoledì, 5/10/22 ALLE ORE 23:25 23:25 su Rai Movie
Galbo: La cattura ad opera degli israeliani del gerarca tedesco Adolf Eichmann, fuggito dopo la guerra in Argentina. Una produzione molto curata per la ricostruzione ambientale e interpretata da ottimi attori come Oscar Isaac e Ben Kingsley. Il film descrive bene la psicologia dei personaggi e il rapporto tra prigioniero e carcerieri che si stabilì a Buenos Aires prima del trasferimento di Eichmann in Israele. Buono il doppiaggio italiano. Film avvincente e informativo.
Cotola: Filmettino soft-core dai mediocri risultati in cui Fulci dà vita ad un modesto campionario di perversioni e morbosità assortite tenute insieme da un flebile filo narrativo che non riesce a tenere vivo più di tanto l’attenzione dello spettatore. Probabilmente un maggiore coraggio avrebbe giovato alla pellicola. Corinne Clery si mostra poco ma è sempre bella, mentre la Marsillach è molto “generosa” e sfodera una prestazione abbastanza convincente e certamente coraggiosa.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 01:30 01:30 su Rai Movie
Pigro: Dopo il Decameron Pasolini affronta un altro novelliere medievale, quello di Chaucer nei cui panni si raffigura al termine del film stesso. Nato per essere un gioioso inno alla vita, questo film è invece calato in un’atmosfera livida e cupa, dove il sesso è più bestiale che vitale e dove aleggia in continuazione il tema della morte. Non mancano sfizi visivi (Brueghel) e cinematografici (con un omaggio esplicito a Charlot).
Samuel1979: Un film a metà strada fra realtà e immaginazione, una storia fiabesca in cui tre ragazzini, con stupore e innocenza, intraprendono un viaggio simbolico verso lande sconfinate. Il regista affronta con discreti risultati il tema della purezza infantile come antidoto contro i veri pericoli della società moderna affidandosi alla buona prova dei giovani attori. Bene Somma nelle vesti di un simpatico giullare.
B. Legnani: "Mènage à cinq" infarcito di dialoghi complessi e difficili (quanti capiscono il vero significato di "trucco di un Tartufo"?), spesso vacui, spesso risibili, spesso resi ulteriormente complessi da flashback e situazioni immaginate che si intrecciano col piano narrativo sequenziale. Polpettone insomma, reso guardabile da una regìa che dirige attori bravissimi (cast di quattro nazioni), fra i quali si può scegliere la Girardot, restando col dubbio che ciò sia dovuto al fatto che il suo è il personaggio meno innaturale di tutto il lotto...
B. Legnani: Uno degli erotici di Lando Buzzanca peggiori: superdotato il personaggio principale (lo si capiva bene pure dai flani dell'epoca, assai poco eleganti), ipodotato il film, che arranca spaventosamente, trascinandosi verso il finale. La cosa migliore è il volto di Stella Carnacina (toracicamente non vistosa), figlia del figlio del noto gastronomo Luigi Carnacina, che ha un'eleganza della quale il film è del tutto privo.
Markus: Misera trasposizione del romanzo "Senilità" di Italo Svevo (per il quale, nel 1962, era già stato tratto un omonimo film) adattata ai patinati Anni '80. La prosperosa Serena Grandi assurge a protagonista ma, tolti i meriti che madre natura le ha dato e le classiche calze nere con la giarrettiera, resta il limite - non da poco - di una interpretazione insufficiente. Accanto a lei il vuoto e spiace vedere una brava attrice come Valeria D'Obici costretta a spogliarsi per "adeguarsi" a questa squallida messinscena da soft erotico.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 06:35 06:35 su Rai Movie
Nando: Uno pseudo sequel de I figli di nessuno. La Sanson si sdoppia: era suora e così rimane ma diventa pure una maliarda pronta all'adescamento del povero Nazzari, ferito financo dalla morte della moglie e della figlia. Lacrime e commozione con una trama pronta ai colpi di scena a tradimento. Lievemente più fiacco dei precedenti prodotti di Matarazzo.
B. Legnani: Certo non il miglior Monicelli, ma certo non un brutto film (**½). Spunto interessante e vicenda divertente, nonostante un paio di passaggi "sbagliati" (Villaggio che rischia tutti i soldi col primo venuto e l'interminabile pre-fucilazione) e troppe cose già viste. Ma Villaggio disegna bene il suo personaggio, Ceccherini dà una delle sue prestazioni migliori perché composto, la Màcola tratteggia con sapienza un personaggio difficile (sicuramente il più ricco di registri) e il polso del vecchio leone si sente ancora. Ambientazioni toscane straordinarie. Qualche errore storico: perché stupirsi che nel 1944 si suoni la Marcia Reale? Cos’altro dovevano suonare?
B. Legnani: Micidiale. La mescolanza fra "militarello", commedia sentimentale e momenti di lacrima-movie produce un ibrido ai limiti dell'inguardabile. Attori scadenti, trama con momenti prevedibili e/o involontariamente esilaranti (compreso il ricordo ferale, reso surreale dal contatto, svelato poi, fra lo scomparso e il personaggio di Lovelock). Unica cosa decente sono le scene militaresche, che hanno un che di documentaristico: ne avessero fatto un documentario sull'Accademia non lo avrebbe visto nessuno, il che è, peraltro, successo col prodotto finale...
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 08:25 08:25 su Rai Movie
Markus: Cinque scarsi episodi. "La grande conquista" (*): Ucci in versione playboy che prenderà una cantonata. Anche lo spettatore, però; "Il telefono consolatore" (*): la Sofio in versione sexy è la sola cosa buona del segmento; "L'irreparabile" (*): Puglisi alle prese con una faccenda sicula (moglie illibata o no?), ma è noiosa; "Amore e morte" (*!): Totò salva la baracca con l'innata verve, ma la storia è micidiale; "Gli amanti latini" (*!): segmento "spiaggesco" che dà il nome al film. Regge per Franco e Ciccio, ma c'è fiacchezza. Buona la OST.
Caesars: Di una noia mortale, il film si trascina stancamente per quasi due ore senza riuscire a provocare il minimo interesse per una storia piena di buchi e mal recitata (il migliore è Fabio Testi, che certo non eccelle per esprissività, escudendo Tomas Milian che non appare per molto minutaggio). Non un solo aspetto positivo in un lavoro che Fulci poteva evitare di propinarci. Ho visto la versione televisiva, quindi tagliata di tutte le scene più cruente, ma non penso che la visione integrale possa far salire il livello della pellicola.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 12:05 12:05 su Rai Movie
Daniela: Musicologo timido ed impacciato viene travolto dalla vitalità di una ragazza esuberante, ben decisa a strapparlo dalle braccia dell'asfissiante fidanzata... Omaggio di Peter Bogdanovich alla screwball comedy degli anni Trenta ed in particolare a Susanna, con l'attraente O'Neal al posto del paleontologo Grant e Streisand impegnata a stravolgergli la vita e combinare disastri come l'ereditiera Hepburn. Al risultato delizioso concorrono in ugual misura la sceneggiatura ricca di gag da cartoon, la regia brillante che mantiene sostenuto il ritmo ed infine il brio degli affiatati interpreti.
Jurgen77: Produzione bellica hollywoodiana in linea con i canoni dell'epoca. Bellissime ambientazioni, ottima suspance e dispendio di mezzi bellici. Buoni anche gli attori. A mio avviso spicca George Peppard tra tutti. Un classico del cinema bellico sulla guerra in Africa. Purtroppo non ce ne sono molti, a eccezione dei "B" o "C" war movies italiani. Consigliato agli amanti del film di guerra "old style".
MEMORABILE: La battaglia finale.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
Siska80: Bel cinema d'altri tempi (il film ha quasi mezzo secolo) in cui il solito eroe pronto a tutto protegge la bella di turno (lei si parecchio sfortunata, in quanto più volte rapita): inevitabili quindi sparatorie, botte da orbi, un po' di morti disseminati qua e là (di mezzo c'è anche un gruppetto di indiani inferociti - la stessa razza alla quale appartiene il comprimario nonostante il look da cowboy e i lineamenti poco ci azzecchino col personaggio), ma almeno il lieto fine è garantito. Ritmo, fotografia nitida, paesaggi imponenti e valido cast fanno il resto. Tradizionale ma buono.
B. Legnani: Azzeccato film di Verdone (***), che forse non piacerà ai più giovani, essendo tarato sui suoi coetanei. Si rinuncia quasi completamente alla risata (ma l'equivoco fumatori o amanti è ben giocato) e si punta o al tocco di classe o al numero estemporaneo (esemplare la trovata sul maestro di tennis e quello di sci). La Morante calca troppo il ruolo, ma gli altri del cast sono encomiabili e contribuiscono al buon risultato. Eccessivo nello sviluppo, ma interessante come concetto, l'episodio nizzardo.
MEMORABILE: "Me dici con quanto te sei laureata in Psicologia?"
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 19:15 19:15 su Rai Movie
B. Legnani: Episodi un po’ fiacchi. Sordi regge da solo quello orvietano, di D’Amico, decisamente il più debole (*½). Il migliore (**½) è quello bergamasco di Zampa, con la presenza di Tecla Scarano e di una bellissima Mercier. Quello di Risi, romano, si basa su Tognazzi (**). Nel complesso è guardabile e nulla più, vale a dire inferiore al livello del cast e delle lecite attese.
MEMORABILE: Il carabiniere Tognazzi spiega perché non si è mai sposato: "Perché prima dei trent'anni non ci danno il pemesso e dopo i trenta uno ragiona".
Galbo: Per la sua seconda regia, Denzel Washington sceglie la storia (vera) di un docente americano di colore che sprona i suoi studenti all'emancipazione attraverso lo studio e il potere della discussione. Un film connotato dal forte impegno civile, non pedante anzi ricco di passione. La buona sceneggiatura punta quasi tutte le sue carte sui dialoghi e sulla caratterizzazione dei personaggi. Buona la prova corale del cast.
Pinhead80: Una donna che all'apparenza conduce una vita monotona e triste si rivela essere invece un'agente segreto impegnata in missioni rischiosissime. La sue esistenza è legata a questo doppio filo, che non le permette mai di essere veramente se stessa. Forse non è del tutto riuscita questa commedia, che però diverte grazie alla simpatia della Cortellesi e alla comicità naturale di Stefano Fresi (bellissimo il pezzo in cui ironizza su se stesso). Le scene d'azione sono un po' troppo artigianali, mentre le "vendette" sono la cosa più riuscita.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Italia 2
Buiomega71: Incipit straordinario (la famiglia massacrata) ricco di atmosfere plumbee fulciane ed echi del Don Calfa del Ritorno dei morti viventi (la casa obitorio) e brucia l'adrenalina durante il chirurgico e macabro dissezionamento (con tocchi gore notevoli) del cadavere squisito. Poi l'inquietudine frana sotto la svolta da gran baracconata, che lo fa sembrare una sottospecie di Re-animator. Tra scelte narrative banali, fiamme in CG, la Jane Doe che si infiamma che manco la Mathilda May di Space vampires, si manca il bersaglio e si getta via un ottimo potenziale. Deludente.
MEMORABILE: La rimozione della scatola cranica previo seghetto; Il dente nella pergamena nascosto tra gli organi interni; Stanley il gatto; Gli occhi vitrei.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Galbo: Insieme ad un fim violento ed iperealista ma completamente diverso come Il mucchio selvaggio di Peckinpah, Butch Cassidy ha radicalmente cambiato il western americano. Vengono infatti introdotti i toni della commedia, cosa quasi inedita per il genere e il film ha un andamento quasi onirico per tutto lo svolgimento eccetto forse il finale lasciato volutamente in modalita' di sospensione. Molto buone regia e colonna sonora (anche se straniante per un western). Bravi Newman e Redford. Efficace la regia di Hill.
Belfagor: Il tentativo di doppiare il successo del primo film era una sfida persa in partenza per diversi motivi: le canzoni rimaste sono fra le meno conosciute degli Abba, l'atmosfera da riunione familiare è guastata dall'assenza della Streep e i salti temporali tolgono mordente a una trama già debole di suo. Anche se non aggiunge nulla, tuttavia, non è un brutto film: le ambientazioni greche sono incantevoli, il cast sembra ancora divertirsi e i brani si ascoltano volentieri. Le parti leggere si apprezzano molto di più rispetto a quelle drammatiche.
MEMORABILE: "Why Did It Have To Be Me"; Cher e Andy Garcia cantano "Fernando"; L'apparizione di Donna nella chiesa.
Markus: Da cortometraggio a lungometraggio. Ogni tanto capita e non è sempre un'idea funzionale, soprattutto perché inevitabilmente il brodo va allungato con dialoghi e scene che, se non scritte più che bene, sfociano nel tedio. Questo è il caso: il film, una volta srotolata l'idea di base della scelta di vivere un'epoca (Medioevo o giù di lì) diversa da quella attuale, si trascina stancamente in dialoghi e messa in scena che non suscitano né ilarità (la coppia Fresi/Tortora non decolla mai) né empatia tra spettatore e personaggi. Lo sforzo produttivo però si vede ed è apprezzabile.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Gestarsh99: Lo scioglimento della calotta sovietica non ha mai riscaldato davvero il clima da Guerra Fredda, e la battaglia rivale fra intelligence e infiltrati ha continuato a listare caduti da ambo le parti. È il fulcro su cui punta questa lungagnata no action (niente corse su quattro ruote né scazzottate rompiossa) che tenta di spacciarsi per stratificata matrioska di thriller e spionaggio. L'esito manca di una visione d'insieme organicamente uniforme, che renda coeso e affidabile il legame di avvenimenti: tanti compartimenti stagni pinzati assieme da una Lawrence "spillatrice di agnizioni".
MEMORABILE: La Lawrence nuda e a gambe divaricate nella lezione dimostrativa di seduzione sessuale; La tortura dell'asportazione cutanea col dermatomo elettrico.
Gestarsh99: Più che di percorrere a fari spenti le straducole rabbuiate di opere scotofobiche come Babadook e Lights out, la percezione fortissima è quella di ritrovarsi catapultati indietro nel tempo ai primi 2000, sul set di qualche clone spennacchiato di Boogeyman o in qualche ritaglio scenografico pronto per They. Una ghost story afflosciata nei cliché, vecchia come il Pleistocene. Gli interpreti, poverini, ci mettono anche impegno e convinzione - Tracy in testa - ma son perle di sudore attoriale gettate ai porci comodi di un horror vacuo più sorpassato di un anziano in monopattino sulla A4.
MEMORABILE: L'inattesa caduta a piombo dalle scale.
Giovedì, 6/10/22 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Il Gobbo: Agli albori della seconda guerra mondiale, incontro fra lui wasp ricco e bello e lei ebrea bruttoccia e comunista: è amore. La loro storia che si intreccia con la Storia, per 15 anni. Clamoroso melò di Pollack, con tutti gli ingredienti per il successo, che infatti fu enorme. Sicuramente invecchiato, eppure praticamente perfetto nel suo genere. Mitica la canzone "Hamlisch" (Oscar). Il sobrio finale potrebbe commuovere anche chi ha sadicamente sghignazzato su Love story, ma rimane il dubbio su come ci si possa innamorare della Streisand.
Caesars: L'idea di partenza ha qualche carta per cercare di movimentare un po' i giochi, però il potenziale non viene sfruttato appieno per colpa di una sceneggiatura che presenta qualche caduta di troppo. Sarebbe stato molto meglio, ad esempio, evitare il la solita corsa all'ultimo istante per cercare di fermare la macchina della giustizia (è possibile ancora sorprendere qualcuno con sta roba?) con conclusiva "scivolata" finale che fa veramente ridere (per non piangere). Per il resto Neeson se la cava (anche se non cambia mai espressione per tutta la pellicola) e la regia è corretta.
Rambo90: Idea di partenza anche buona, per questo sequel; soprattutto nell'era di Rambo veder cooperare russi e americani è una novità, ma l'andamento è piuttosto fiacco. L'azione ci mette parecchio ad arrivare e i personaggi sono molto stereotipati, così come la facile ironia che pervade tutta la prima parte. Il cast però ha le facce giuste, Gossett è in parte e tutto sommato è professionale la regia di Furie. Finale discretamente spettacolare.
Markus: Sin dal titolo sorta di variazione al ben più celebre Dirty dancing. Una provocante ballerina di provincia tenta la via del successo iscrivendosi a una scuola di danza di Richmond, in Virginia. La vicenda è ben poca cosa, in quanto composta da estenuanti allenamenti e scene di raccordo portate all'eccesso. I veri balletti, oltre a quelli che lo spettatore deve subire passivamente, riguardano il concedersi carnalmente (o non) della protagonista Valentine Demy, che come facile immaginare non è propriamente la Fracci. Discreta la colonna sonora.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 01:15 01:15 su Rai Movie
Pigro: Ultimo episodio della Trilogia della vita, dedicata all’esaltazione vitalistica della fantasia e del sesso. Questa volta Pasolini riprende il novelliere della mitica Sheherazade e realizza il suo film più libero e positivo, lasciandosi andare al gioco degli incastri di sogni e realtà, fra uomini animali e demoni e all’incanto di volti e corpi di lucente bellezza. Struggente la storia di Aziz e della sua leggerezza d’amore, potente quella del principe nascosto sotto un’isola per sfuggire al suo assassino designato.
Pessoa: Film di Salvatores che celebra il neonato Zelig, locale di cabaret che ha preso il posto del celebre Derby Club, proponendo un lavoro collettivo che vede in scena i suoi principali protagonisti. La trama corale tiene unite le performance dei protagonisti in modo credibile, ma la sceneggiatura risulta giocoforza spezzettata a causa della natura dell'operazione. Nel cast emergono Bisio, Catania e Rossi, i cui personaggi hanno un background che permette loro di andare oltre la semplice macchietta, ma spesso l'inesperienza lascia falle che si chiudono a fatica. Visione comunque gradevole.
Panza: Rispetto alle vivaci commedie d'ambiente militaresco di Cicero e Tarantini, è totalmente assente il travolgente senso di goliardia che porti lo spettatore a ridere assieme agli attori. Qui, invece, nonostante qualche sparuto momento greve, che non scade mai nello sbracato, il tono è barbosamente compassato, senza che mai una situazione o un personaggio suscitino qualche risata. Discreta la regia di Luigi Petrini, che dirige su copione di Cecilia, ma la visione dell'opera è comunque faticosa, complice anche la durata che sfora abbondantemente la solita ora e mezza di durata.
Skinner: Discreto poker-movie che vanta un buonissimo cast non sempre sfruttato al meglio. Di certo non originale (nonostante colpi di scena più o meno efficaci), ma più in generale il sottogenere (dopo Cincinnati kid, Rounders, La casa dei giochi e decine di altri) ha poco di nuovo da dire. Stallone non è il nome più adatto per il suo ruolo.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 03:55 03:55 su Rai Movie
Siska80: Ad essere "telegrafico" non è solo l'avamposto del titolo, ma l'intero film che comunque, è doveroso dirlo, riesce a condensare bene in un'ora scarsa tutti gli elementi caratterizzanti il western; per cui non mancano inseguimenti a cavallo, assalti a carrozze, cattivi che si servono di sgherri senza scrupoli e - per contrasto a questi ultimi - intrepidi difensori della giustizia. In mezzo a siffatto bailamme si trovano però sempre tempo e modo per inserire anche il numero canoro della bionda di turno e (ovviamente) la love story dal lieto fine certo. Non male costumi e location.
Homesick: Satira del comunismo, del Georgiano più cattivo della Storia e di chi lo segue più per moda che per convinzione, scritta e diretta proprio da un ex giornalista vicino al partito filosovietico. Liverani definisce il suo stile particolare, riconoscibile anche nel successivo Il solco di pesca: persistenti commenti della voce fuori campo, musiche dilaganti, anomìa narrativa, spunti erotici, mistici ed onirici, fotografia chiaroscurale. Bellissime la Monti e la Lee: aristocratica e scultorea la prima, simpatica oca la seconda.
MEMORABILE: Il comunistissimo Benedetto che, quando gli capita di alzare la mano destra si sente insultare: "A fascista!!".
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 06:30 06:30 su Rai Movie
Il Gobbo: John Reed, giornalista americano di simpatie comuniste, va in Messico a seguire la revoluciòn... Peccato, questa risposta sovietica a Reds poteva essere l'ultimo, grande tortilla-western. Invece al posto dell'epica c'è la retorica, il film è fiacco, legnoso malgrado il grande impegno nelle scene di massa, Nero "buono" non funziona e la Andress come Grande Dame è ridicola. La scena del colloquio Reed-Villa prefigura il genere "interviste in ginocchio a dittatori" alla Oliver Stone o Gianni Minà (siamo lì).
B. Legnani: Le cose notevoli sono le differenze dei nomi rispetto al canone. Qui Marian[ne] è una belloccia un po’ facile (la Novak), il Frate non è vero frate e non si chiama Tuck, perché Tuck è un altro fuorilegge… Operina minima, che mostra lunghe cavalcate nei boschi di Manziana per arrivare a un metraggio decente. Robin Hood è come un fantasma che attraversa i muri: senza problemi arriva armato ai patiboli, entra nei castelli nemici eccetera. Nel finale c'è una divertente trovata, un po' ribalda: un triello con le armi bianche! Il decoro dell'artigiano alla regia vale generoso mezzo pallino...
MEMORABILE: Fra le frasi banali non manca un "Tu non toccarmi, vile traditore!".
Pigro: Il ricco baronetto, il playboy americano, il giovane austriaco antinazista: quanti uomini e quante possibilità (il matrimonio, l’avventura, il sesso di una notte) per la vedova inglese in terra fiorentina! Dal racconto di Maugham, una galante storia di perbenismi dell’alta società, macchiati di segreti con un cadavere da far sparire. Ma il film, troppo lungo, non ha la maestosità di Ivory, a cui sembra guardare, attestandosi invece sul compitino diligente, senza voli e senza passione, afflitto da una musica da sceneggiato nostrano.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 14:00 14:00 su Rai Movie
B. Legnani: Tra le peggiori interpretazioni della Streep. Non per colpa sua, è chiaro, ma perché indotta a esagerare su tutto, in gesti, in espressioni, in comportamenti derivati dalla trama. Trama che vuole essere elegante, ma che riesce ad esserlo solo per breve tempo, diventando dapprima zuccherosa e poi sempre più fastidiosa, persino con momenti sguaiati. Peggio ancora la parte "moderna", recitata davvero male, con trovate di vita familiare che non conquistano manco per ischerzo. Due, e pure con generosità.
Digital: Un bandito, dopo aver rapinato una banca si dà alla fuga. A inseguirlo ci si mettono il compagno della ex moglie e alcuni uomini senza scrupoli decisi a intascarsi la refurtiva. Western che si guarda con estremo piacere grazie alla regia vivace capace di rendere interessante una storia che pur essendo risaputa, non manca di elargire tensione, tra furibondi corpi a corpi e spettacolari scontri a fuoco. Murphy è una garanzia nel ruolo dell'eroe senza macchia, mentre McGavin gigioneggia come villain. Veloce, mordace b-movie d'antan da riscoprire.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 16:15 16:15 su Rai Movie
Siska80: Il titolo italiano illustra sinteticamente ma in maniera efficace la trama: nel bel mezzo di una crociera tra parenti salta fuori con grande sorpresa (dei protagonisti, più che del pubblico, ahinoi) che la famiglia perfetta non esiste, al contrario. Film che racchiude in sé tutti i difetti e i pregi delle produzioni indiane: lunghezza eccessiva causa superflue scene di canto e ballo, ambientazione nel mondo del jet set, finale accomodante tra i primi; alcuni momenti umoristici e personaggi grotteschi con i quali si empatizza fra i secondi. Il risultato comunque non è niente male.
Galbo: Terzo episodio della saga omonima, non è all'altezza del primo, ma è decisamente meglio del secondo. Non tanto per la storia, poco verosimile come quasi sempre accade ai film del filone catastrofico, quando per la bontà degli effetti speciali tra i migliori visti in questo genere di film (ambientato in gran parte nelle profondità marine) e per il cast: il film è infatti una delle ultime occasioni di vedere sullo schermo alcuni grandi del cinema come Stewart e Cotten, oltre al sempre bravo (e qui in una parte insolita per lui) Jack Lemmon.
Siska80: Un'intera cittadina vive sottomessa a un tizio senza scrupoli, finché non giunge qualcuno a riportare la pace: improbabile quanto si vuole e anche piuttosto prevedibile nel suo svolgimento, eppure girato con una certa eleganza formale e con un cast all'altezza (Josè Nieto ha la faccia giusta per il ruolo del lestofante ipocrita, mentre le donne si fanno invece notare soprattutto per la loro bellezza): costumi e location sono curati, non manca qualche scena d'azione... Insomma, un western come tanti che non rimane impresso nella memoria ma comunque accettabile nella sua mediocrità.
Giùan: Per l'umile cultore di metacinema che mi reputo e sono, uno dei pochi film di cui risulta francamente imbarazzante e castrante disquisire. Definitivo capolavoro sul vampirismo della celluloide, sul cannibalismo della mdp, sull'impressionante potere di vita e di morte della pellicola. Billy coniuga le sue due principali vocazioni, al noir raffreddato e all'umorismo caustico, regalandoci l'autentico, ineguagliabile horror (e)feticistico del cinema. Holden e la Swanson si scambiano i ruoli di vittima e canefice, Von Stroheim eccezionale cerimoniere funebre.
MEMORABILE: Le scimmie nella piscina vuota; I polsi tagliati di Norma Desmond; La visita agli studios e l'apparizione di De Mille; Buster che gioca a carte.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Tra sciacallaggio atomico e revisionismo storico. Il disastro nucleare di Fukushima drizza le orecchie letargiche al radiomostro per eccellenza e il contatore Geiger del box office riprende a crepitare sui big money sonanti. Per rendere meno ovvia la trama di questo rimpastino opportunistico, al putiferio catastrofico si accodano persino due pipistrellosauri simil-Cloverfield in vena di effusioni - anche sfruttando la fissa del regista per le copule extralarge - ma l'insulsaggine del concept e la carenza pretensiosa di spettacolo frustrano e innervosiscono oltre ogni immaginazione. Snobzilla.
MEMORABILE: Il tirannosaurico "mega-eroe" che si allontana all'orizzonte come l'Ethan Edwards di [f=243]Sentieri selvaggi[/f]...
Markus: Commedia scollacciata un po' più ricca del solito, che alle consuete divertite volgarità aggiunge un'aria da pochade borghese. La burrosa Edwige Fenech è eufemisticamente in perenne déshabillé; a “sbavarci” dietro uno stuolo di bravi caratteristi capitanati da un simpatico Alberto Lionello a dir poco sopra le righe. Si sogghigna, ma il punto forte della pellicola è una certa suggestiva estetica Settantiana, corroborata dalle ariose musiche - purtroppo uscite postume - di Franco Pisano.
Xamini: Il marchio è ormai inconfondibile, con quelle inquadrature, quella voglia di mantenere un certo tono asciutto, un modo di raccontare pulito; che viene meno giusto quando il buon vecchio Clint si affida ai suoi assistenti di impronta Spielberghiana (tutta la sequenza dello tsunami mostra chiaramente di appartenere a un altro autore e del resto lui non è avvezzo agli effetti speciali). Per il resto emerge la voglia di raccontare una storia, più che di tracciare una linea morale o di veicolare un messaggio e, nel farlo, la delicatezza di alcuni momenti tocca punte di eccellenza.
MEMORABILE: Le scene di sentimento al corso di cucina/a casa di lui (in particolare lo sguardo di lei), l'espressività eccezionale di Cécile De France, il finale
Galbo: Tratto dal romanzo "La maestra di piano" di Peyrefitte, è un ritratto piuttosto riuscito ed efficace della classe borghese decadente e corrotta del ventennio fascista nella città decadente per eccellenza, Venezia. Sullo sfondo della città lagunare si svolge la torbida vicenda diretta da Tonino Cervi, che utilizza bene la suggestione dei luoghi e ben dirige un cast abbastanza ispirato.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Caesars: Davvero difficile pensare che dietro la mdp sieda lo stesso regista dell'ottimo Le vite degli altri... Questo è uno dei problemi del film, ma certamente non l'unico. La sceneggiatura richiede di spegnere totalmente il cervello, tante sono le forzature e le falle logiche che lo popolano (compreso il colpo di scena finale). Comunque, se si riescono a ignorare le aspettative che il nome del regista può creare e si accetta la totale assurdità della vicenda, lo spettacolo diventa accettabile (e nulla più). Ovviamente magnifica Venezia.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 22:55 22:55 su Rai Movie
Galbo: Commedia nera che ha il suo punto di forza nell’interpretazione delle due attrici protagoniste, davvero brave a delineare i caratteri (opposti) dei propri personaggi e nel rendere totalmente marginali gli altri attori. La commedia è leggera e godibile ma nello stesso tempo prevedibile con “colpi di scena” che non sono tali e una trama improbabile. Dirige bene Paul Feig che mantiene un ritmo brioso.
Venerdì, 7/10/22 ALLE ORE 23:15 23:15 su Italia 1
Gestarsh99: Assieme a Nico, suo film d'esordio del 1988, uno dei migliori prodotti con protagonista il gelatinato esperto di aikido Steven Seagal. Un action/poliziesco violentissimo e sbrigativo, in cui la strenua indomabilità incolume dell'agente Gino Felino dovrà fare i conti con la presenza indesiderata di un villain rozzo e brutale (il Forsythe futuro sceriffo "old-style" ne La casa del diavolo), rinnegato persino da quella "mafia buona" di coppoliana memoria. Ritmo scattante, ambigue connivenze utilitaristiche, rapidi passaggi truculenti e pochissime chiacchiere.
MEMORABILE: Seagal che conficca un cavatappi tra gli occhi del suo acerrimo antagonista.
Enzus79: Certo, l'idea di prendere spunto da un fatto più che drammatico e traformarlo in una sorta di La zona morta dà fastidio, però tutto sommato il film non è completamente da buttare. Banderas e la Thompson più che discreti. Alla fantasia non c'è mai limite...
Daniela: Doppio lavoro per un commissario della polizia parigina: mettere le mani su un criminale con cui ha un conto in sospeso e rintracciare un maniaco che terrorizza donne dalla condotta da lui giudicata immorale... Belmondo sguazza nel personaggio dello sbirro dalla battuta pronta e dal grilletto facile ed ha modo di mostrare le sue doti atletiche in due ottime sequenze di inseguimento sui tetti e in metropolitana che riscattano un film piuttosto di routine anche se ben ritmato. Nel resto del cast ben figurano Denner, poliziotto più meditativo, e Merli mostrificato dal trucco.
Giùan: Diseguale, polverulento, eccentrico, pervaso da un nichilismo tra lo schietto e il sussiegoso ("il mondo è marcio"), simpatico per la sua stessa ipertrofica stranezza e diversità. Il piglio sanguigno di Castellari mette ordine (inciampando talora inevitabilmente) in uno script confusionario che fa ribollir nel calderone lirismi peckinpaiani, Djanghismi corbucciani, citazioni bergmaniane, mitografia popolare (il gruppo dei diseredati), grida libertarie ormai incongrue (il finale). La chioma nazarena di Nero ci estirpa un crepuscolare sorriso. Menzione per Berger.
MEMORABILE: Le geniali musiche e canzoni dei fratelli De Angelis; La crocifissione alla ruota del carro.
B. Legnani: Avventuroso zorresco destinata alle sale parrocchiali, riesce tutto sommato a tenere botta. Girato con una certa padronanza, non entra certo nella storia del cinema, ma realizza l'obiettivo prefissato. Ovviamente resta sempre sospeso il perché a Zorro non sparino mai in modo decente, risolvendo il problema, ma questo càpitava anche con Guy Williams. Ardisson se la cava, Lupo è buono, la Spina spicca con la sua consueta irresistibile freschezza. Non torna una cosa: il titolo parla di Spagna e castigliani sono i nomi di tutti, ma il film è ambientato in Lusitania, che sarebbe il Portogallo...
Buiomega71: Più che altro sembra un episodio di Alfred Hitchcock presenta: dura pochissimo (76 minuti scarsi) e prende strane pieghe da commedia sentimentale. Però dalla sua ha una certa cura registica, un commento musicale alla Micalizzi, il bel brano "Who are you?" a fare da tormentone e la bellezza mozzafiato della Schneider. Schegge baviane e pre argentiane, momenti di sottaciuto feticismo e un finale grottesco impreziosiscono questo thriller francofono che ha poco da spartire coi nostri gialli argentiani. Nulla di eccezionale, ma comunque godibile.
MEMORABILE: L'inseguimento di Tinti alla Schneider ai GM, sequenza baviana e pre-argentiana quasi surreale; La Schneider che seppelisce Tinti sotto la pioggia.
Galbo: Dopo l'ottimo esordio era quasi inevitabile che il personaggio di McClane si serializzasse. Ecco quindi puntuale questo secondo episodio che si sforza di mantenere gli stessi standard qualitativi del precedente riuscendoci solo in parte: si rivela azzeccata la scelta della location aeroportuale (abbastanza inedita per il cinema). Non paga però il cambio di regia (che è infatti uno dei punti deboli del film) e una sceneggiatura che preme un po' troppo il pedale del catastrofismo. Comunque un discreto prodotto.
Pigro: Dodici militari criminali vengono ingaggiati per un’azione di sabotaggio dietro le linee naziste. Nonostante la lunghezza, è un film asciutto e compatto, tenuto saldamente dal regista grazie a una sceneggiatura ferrea e a una squadra di attori di grande resa. Lo spettatore è accompagnato nella storia dall’inizio, con un procedimento quasi pedantemente cronologico, ma proprio questo consente a Aldrich di attraversare varie fasi narrative, realizzando in pratica tanti film diversi nel film generale. Da vedere.
Gestarsh99: Quando l'oggi non vuol più cedere il passo al domani, quando niente è più ieri di un presente che presenzia persistente, c'è lo zampino di un loop in fabula. Un caveat dolceamaro a vivere la vita con meno cinismo, meno scontatezza, meno allergia umana; a disincastrare il proprio ego dalla spirale centripeta che meccanicamente avvolge l'esistenza sempre e solo attorno alle proprie fìsime e alle proprie esigenze. Un invito a far tesoro degli insegnamenti che anche il più piccolo evento quotidiano reca sempre con sé. Un sogno-commedia che fa ridere, riflettere, aprire gli occhi e quindi il cuore.
MEMORABILE: La lunga catena fallimentare di suicidi a vuoto; Lo spericolato rapimento di Punxsutawney Phil, il roditore-vaticino del giorno della Candelora.
Sabato, 8/10/22 ALLE ORE 17:00 17:00 su Rai Storia
Caesars: Anche chi non prova nessun interesse per il tennis potrà rimanere soddisfatto dalla riproposizione della rivalità tra i due celebri sportivi (sulla falsariga di quanto già fatto da Ron Howard). Il regista pone più attenzione sugli eventi riguardanti la vita di Borg rispetto a McEnroe, ma ciò non porta ad avere uno sguardo di "parte". Questo è sicuramente un pregio della pellicola, che trova il suo apice drammaturgico nella ricostruzione della finale del torneo di Wimbledon del 1980, davvero coinvolgente.
MEMORABILE: Il perdente della finale, che si copre la testa con l'asciugamano per sfogare, non visto dal pubblico, la propria disperazione.
Disorder: Quasi non sembra vero di vedere un buon film di genere poliziesco datato 1992, girato da un professionista ancora in palla e con un budget decente: probabilmente un miracolo dovuto al "botto" di Besson e della sua Nikita giusto un paio d'anni prima, che fece riaccendere un po' di interesse per queste produzioni. La pellicola scorre bene; forse si poteva fare qualche sforzo in più per la trama (abbastanza prevedibile), ma tutto sommato si arriva alla fine senza problemi, nonostante la cospicua durata. Brava anche la protagonista. Discreto.
Rambo90: Discreto remake di un classico anni 50, aggiornato all'action thriller americano del nuovo millennio. La storia ha una sua suspense (soprattutto nella seconda parte) e il protagonista se la cava; poco spazio purtroppo per Michael Douglas, comunque grande nella parte di cattivo. Gli ultimi dieci minuti danno al film un vero motivo per essere visto e gli fanno guadagnare una mezza palla in più.
Buiomega71: La quintessenza del cinema (nonsolohorror), impregnato in un contesto realistico, disturbante e allucinante. Friedkin è consegnato all'Olimpo degli immortali. Le bestemmie, i crocifissi usati come dildi insanguinati, capitan Gayo e il suo volto subliminal/spettrale, l'esorcismo finale, il volto di Regan posseduta... puro male fatto di carne putrida e pregna dei peggiori peccati. Quello che Friedkin fa è portare il puro orrore nel quotidiano: colpisce sotto la cintola e fa un male insopportabile, quasi fisico. Capolavoro assoluto e indispensabile.
MEMORABILE: La Madonna profanata nella chiesa; "Tua madre succhia i cazzi all'inferno Karras, avanzo di monaco senza fede!"; "Pluie du matin"; "Tu morirai lassù".
Daniela: Sfuggito a un attentato, un killer vorrebbe andare in pensione ma deve eseguire un ultimo incarico in un paesino dell'Italia centrale... Thriller riflessivo non privo di pregi formali legati all'ambientazione tra i borghi abruzzesi, ben resa dalla fotografia ricca di inquadrature suggestive ma di scarso interesse, per quanto riguarda trama e personaggi: Clooney sprizza fascino ma il suo sicario si è giocato le chance di suscitare empatia già nei primi minuti, le altre figure sono sfocate o inutili, i due colpi di scena nell'epilogo risultano telefonatissimi. Vedibile ma banale.
Gestarsh99: Il primo vero Death wish all'italiana. L'intro è da pelle d'oca: un montaggio superlativo di sequenze violentissime, senza dialoghi e ralenties palpitanti, esaltati dal crescendo inarrestabile del brano Goodbye my friend, cantato da Susy & Guy. Tutto il resto è invece da dimenticare. Il film di Castellari mi ha sempre irritato a morte, causa principale un Franco Nero talmente ridicolo nella recitazione e piagnone nelle sue patetiche smorfie di sofferenza da sembrare, più che la versione italica di Bronson, il fratello mingherlino di Fantozzi, come sembrano susssurrare l'ambientazione genovese e la comparsata di Mauro Vestri. Un'occasione malamente sprecata.
MEMORABILE: Tutta la sequenza introduttiva, con l'incalzante opening theme dei fratelli De Angelis.
Jurgen77: Buona commedia sentimentale ambientata al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Ottime anche le scene di combattimento e il finale, che lascia veramente qualcosa nel cuore dello spettatore. Un valido Harrison Ford alle sue prime interpretazioni, chegià fa ben fa sperare per i ruoli futuri. Discreti anche Christopher Plummer e la Ann Down. Realistiche le riprese di guerra. A mio giudizio, un film sottovalutato.
Siska80: La bella fotografia in bianco e nero guida lo spettatore attraverso questo imponente racconto corale ambientato tra la povera gente del Bangladesh che non manca di azione (e nemmeno di rapimenti, fughe, punizioni corporali e così via): tra i numerosi personaggi presentati, degno di nota è quello della ragazza salvata da un sacrificio per loschi fini, sebbene i veri protagonisti siano la comunità di pescatori e le tradizioni folcloristiche. Forse un po' tirato per le lunghe, vale comunque la pena di essere visto in quanto valido ritratto di una società culturalmente interessante.
Domenica, 9/10/22 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Galbo: Opera seconda di Tanovic, è basata su una sceneggiatura non realizzata di Kieslowski ed affronta temi cari al regista scomparso tipo l’ineluttabilità del destino e la forza dei legami familiari. La (piuttosto facile) morale della pellicola è quella dell’abisso dentro le apparentemente salde e sicure mura di casa. Tanovic affronta la storia in modo freddo e impersonale dissipando senza troppo pathos i momenti cardine della storia e affidando i ruoli principali ad un gruppo di attori inadeguati come la Boquet, ridicolmente invecchiata.
Buiomega71: Germi prende l'intelaiatura del noir americano e lo rimpolpa di grottesca e carnosa italianità. Ottimo film d'indagine (più che poliziesco) con il ritrovamento del cadavere della Drago di cui farà tesoro l'Argento di Profondo rosso e flashback morbosissimi che anticipano certi erotici italiani del sesso in famiglia. Omosessualità (Anzaloni con la passione per i ragazzi di vita pasoliniani), l'ardore per le minorenni (la cameriera lolitesca della Gaioni) , passati fascistoidi (le foto di Balducci gerarca fascista) in un intreccio tanto complesso quanto foscamente torbido.
MEMORABILE: Zamira la sdentata che si toglie la dentiera degli incisivi nella bega con la sorella; Le telefonate di Germi alla misteriosa Paola; Gli schiaffoni.
Wupa Wump: Storia non certo originale d'una tipica famiglia americana: difficoltà sentimentali tra coniugi, figlia alle prese con problemi adolescenziali... Una mattina papà viene rapito e la polizia con l'aiuto di un hacker cerca di capire se il fatto è legato al coinvolgimento dell'uomo in transazioni illegali legate a un cartello della droga. Tra moglie spaventata e detective s'instaura un rapporto di fiducia e non solo. Soluzione prevedibile. Attori discreti ma sceneggiatura e regia scadenti con situazioni ingenue e poco credibili. Basso il coinvolgimento, nonostante non ci si annoi troppo.
MEMORABILE: Il bacio galeotto ripreso a tradimento dal socio e spedito un po' a chiunque.
Galbo: Capolavoro di Martin Scorsese e film letterario per eccellenza, ha uno del suoi punti di forza nelle ricostruzioni ambientali che ne fanno un film per certi versi viscontiano (si pensi ai dettagli curati de Il Gattopardo). Ma il film si segnala per l'eccellente ricostruzione della società alto borghese dell'America della seconda metà dell'Ottocento, con le sue regole ed il rigido conformismo che fa sì che il protagonista (il magnifico Day Lewis) rinunci al grande amore della vita.
Domenica, 9/10/22 ALLE ORE 19:10 19:10 su Rai Movie
Gestarsh99: Formula vincente non si cambia, avranno pensato gli autori di un record d'incassi come Totò, Peppino e la... malafemmina, ed infatti qui troviamo ancora una volta l'allegra coppia di eterni comici, nuovamente alle prese con una biondissima Dorian Gray ed uno smielato Teddy Reno, tra fugaci giornate da nababbi improvvisati e scatenati gozzovigliamenti in night-club di lusso. Titina De Filippo, austera matrona spilorcia e carceriera dell'economia famigliare, tiene testa in modo deciso alle irrefrenabili smanie mimiche di un Totò alla disperata ricerca della sua costosissima ora d'aria...
MEMORABILE: Totò a Titina: "Lasciami parlare! Se non ti sbrighi, un giorno di questi ti vedi arrivare a casa un orecchio! Quell'orecchio sono io, in persona!"
Xamini: Curioso approccio di Soderbergh a un figura storica in genere colorata di epica e romanticismo sino ai limiti del culto. Qui non c'è emozione. Non c'è alcun additivo romanzato. Si riconosce a stento qualche inquadratura da maglietta. Questo è un ritratto, un documento, il più asciutto possibile, quindi, per quanto possibile, libero da giudizi. E questo è anche il film presupposto per la comprensione del secondo. È questo il suo senso; nondimeno (e nonostante un Del Toro che lo sente sino in fondo) l'assenza di una vera e propria sceneggiatura e di qualche slancio emotivo sulla falsariga, ad esempio, de I diari della motocicletta, lo rende in diverse circostanze noioso.
MEMORABILE: Le inquadrature iniziali; il modo in cui intervista e discorso all'ONU fanno da sottofondo musicale all'azione.
Domenica, 9/10/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Giùan: Paradigmatico, personalmente, di quanto sia talora labile il borderline cinematografico tra "quel che si dice un buon film" e "mediocre, ma con un suo perché". Il (de)merito di Hillcoat sta nell'affrontare con grande rigore stilistico e serietà registica il genere hardboiled, ciurlando nel manico di codici morali ridotti ormai a misera cosa. Tutto però sa di deja vù senza mai un bagliore d'immaginario (anche ironico); a pagarne le spese in primis gli attori, ridotti ad amorfe macchiette (la grande Winslet) o icone spersonalizzate (Ejiofor). Non male dopotutto.
Domenica, 9/10/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
B. Legnani: Essenzialmente per famiglie con ragazzi, sconta un eccesso di zuccherosità ma, al di là di qualche lentezza, è girato in maniera impeccabile (bellissimo il momento, senza una parola, in cui la madre scopre che Velvet si è tagliata i capelli). Liz Taylor è ragazzina, la Lansbury (futura Signora in giallo) è alla prese con le prime pene d’amore... Perfetti Rooney e la Revere (premio Oscar). Il "Gran National", la corsa disputata dal cavallo della Taylor, viene trasmesso ogni anno pure dalla RAI. È citatissima nei romanzi di Wodehouse.
Domenica, 9/10/22 ALLE ORE 21:25 21:25 su Italia 1
Galbo: Esaurito con la trilogia originale e con il primo film in particolare l'effetto sorpresa, la scommessa del nuovo capitolo è quella del "sempre più grande e spaventoso". Sopratutto nella seconda parte, Colin Trevorrow (che non è Spielberg e si vede) impartisce alla storia un ritmo elevato e complice qualche creatura d'effetto (quella acquatica in particolare) porta a casa il risultato. La scelta dei due protagonisti adulti si rivela vincente mentre i due ragazzi del cast non hanno esattamente il dono della simpatia. Tutto sommato non male.
Lunedì, 10/10/22 ALLE ORE 00:15 00:15 su Rai Movie
Caesars: Classico film catastrofico, come di moda negli Anni Settanta. Come in tutti i film di questo genere, il cast è composto da vecchie glorie che forniscono il valore aggiunto dell'opera (a mio avviso solo la Loren, inserita per ovvi motivi, stona nel gruppo). Bisogna dire che, pur rimanendo un prodotto medio e nulla più, il film gode di uno spunto iniziale niente male e riesce a tenere desta l'attenzione dello spettatore, anche se indubbiamente una maggior stringatezza avrebbe giovato alla resa finale.
Caesars: Remake dell'omonimo film (che non ho visto) di Pietro Germi, si tratta di una classica commedia degli equivoci di chiaro stampo francese (anche se si svolge nel belpaese). Tutto si regge sulle spalle di una bravissima Melato che risulta assai più efficace dei suoi comprimari. Buono comunque il cast attoriale nel quale hanno una parte, troppo piccola purtroppo, lo stesso Salce e Caprioli. Vedibile ma non certo imperdibile.
Lunedì, 10/10/22 ALLE ORE 02:30 02:30 su Rai Movie
Gestarsh99: Un super-accelerato di morte per Busan(dra Crossing). Né più e né meno che la romerizzazione in zuppa kimchi del canovaccio ferrovirale panavisionato nei '70 dal fu Cosmatos, col reprint di tarantolati isterici e zombi centometristi già selvaggiamente ammucchiatisi altronde. Un'odisseica sferragliata su rotaie a colpi di barricamenti disperati e animalesche mascelle squarta-corpi, tra ritagli demoscopici di micro-umanità sudcoreana a sceneggiare il contrappeso morale fra altruismo ed egoismo, riconoscenza e opportunismo, cooperazione e incuranza, sacrificio estremo e istinto di sopravvivenza.
MEMORABILE: Il propizio e salvifico "Aloha 'Oe" intonato dalla piccola Soo-an nel tunnel sorvegliato a distanza dai tiratori scelti.
Lunedì, 10/10/22 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Gestarsh99: Thriller d'azione pugilistica inquadrato in quel provincialismo sportivo fatto di incontri truccati, scommesse clandestine, sconfitte a tavolino e magna-magna sottoboschivo tra manager corrotti e potenti organizzazioni occulte non meglio identificate. Il mestiere tecnico di Prosperi è come sempre di buona fattura, ma il racconto svela i classici intoppi di certa produzione "generica" tricolore, con situazioni poco incisive, svoltarelle telefonate e un repertorio di cliché narrativi meno entusiasmante di una partita a carte al circolo reduci. Gli italo-americani Blake e Borgnine ci mettono molta faccia ma poco cuore.
MEMORABILE: Milian nei panni hippieggianti e pre-giraldiani di infido pedinatore.