I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 1/08/22 A Domenica, 7/08/22
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: Un amore impossibile, per motivi politici, tra la vedova Paola Pitagora e il fuggitivo della DDR Nino Segurini. Peccato che qui manchi quel personalissimo eclettismo che caratterizzerà le opere successive del regista, come La minorenne, dove mescolerà abilmente commedia, dramma, horror, erotismo e polemica anti-borghese. Piccola citazione da Il terzo uomo, con l'inseguimento nei sotterranei.
Zender: Dietro l’apparenza di un semplice melodramma che volge talora in caricatura Monicelli sintetizza un credibilissimo mondo cresciuto all’ombra della fabbrica e dell’ingenuo progressismo del Nord, sublimato nell’indimenticabile Vincenzina di Jannacci tra i casermoni e i fumi dell’hinterland milanese. Lei è giovane e strabella, il Basletti un furbone che l’ha sedotta minorenne per portarsela dal Vesuvio a Cologno Monzese. Struggente, esilarante, acuto, il film è lo specchio di un Tognazzi a livelli eccelsi, che lo domina e lo stravolge sfoggiando una gamma espressiva strabiliante.
MEMORABILE: Il progressivo disvelarsi del tradimento nel racconto di Vincenzina vissuto sul volto colmo di malcelata apprensione del Basletti.
Markus: Potremmo definirlo “vacanze al mare negli anni di piombo”, perché il film, prendendo spunto dai precedenti sessantiani di Sapore di mare, persiste a sfruttare il genere vacanziero, ma ambientandolo (per stilemi) nei perfidi anni Settanta. Il risultato è piuttosto fiacco e a tratti imbarazzante. La presenza di Calà non alza di molto il tono, anche se, tutto sommato, la visione del film, per “cultura”, la consiglio. Canzoni inserite in modo forzato, evidentemente per coprire le magagne recitative.
Lunedì, 1/08/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Nota bene: Director's cut integrale restaurata del film di Michael Cimino.
Minitina80: È un’esperienza sensoriale in cui immergersi e perdersi senza prestare attenzione all’orologio. Il respiro è dell’opera di grande portata, fatta di paesaggi immensi, testimoni di sequenze costruite con grande perizia e meticolosità in cui Cimino ricorda quanto l’America sia stata costruita sul sangue e il sogno non è valso per tutti allo stesso modo. Rappresenta un modo di concepire il cinema viscerale e totalitario, ormai irriproducibile. Il talento di chi lo ha realizzato è palese e non si può negare il fascino che è capace di esercitare.
Giùan: Ispira un sentimento di straniante tristezza l’ultimo film di Petri, il regista italiano che con più coscienza ha tentato di intersecare profondità psicanalitiche e analisi sociopolitica. Tristezza determinata da un incombente senso di morte che, sempre presente nell’opera dell’autore romano, qui diventa pervasiva mancanza di orientamento, impossibilità a trovare un senso non cinematografico ma addirittura umano. Il grottesco si tinge così di cupa amarezza e l’ansiogena performance di Giannini non aiuta. Sincero vuoto chissà... a rendere?
MEMORABILE: La bellezza di Angela Molina; La Colli che lavora all’uncinetto; I sindacalisti; Il seno della Clement che sfiora Giannini.
Martedì, 2/08/22 ALLE ORE 00:50 00:50 su Rai Movie
Homesick: Alla vigilia dell'indipendenza del Marocco, la città di Tangeri è il caldo, multietnico e decadente scenario per un dramma noir il cui ordinario tessuto diegetico - scontri tra clan, intrighi, amori e vendette - è rinforzato dalle prove di un gruppo di attori vigoroso e compatto: dal disilluso detective marlowiano Lhermitte all'onnipotente boss Hanin, dalla "figlia in nero" Golino - con immancabili nudi integrali in serbo - alla patita chanteuse Karina; contornano Guiomar, commissario ottuso e corrotto, e Lindon, figlio sottomesso e timoroso. Non guastano le stille di ironia sparse qua e là.
MEMORABILE: La strage iniziale; Il discorso del commissario sulle "ipotesi"; L'aiuto degli ebrei; Il faccia a faccia nella villa abbandonata.
Skinner: Notevole commedia nera (e anche un po' noir) per Lattuada, per una volta lontano da sesso e lolite, che sfoggia un Giannini più controllato del solito. Film in qualche modo premonitore rispetto alla società italiana odierna. Il limite è che già dopo pochi minuti, con l'occhio smaliziato di oggi, possiamo immaginare come finisca. Bella ambientazione, ottimo cast di comprimari.
Giùan: L'esordio di un genio come Federico, più che anticipare la visionarietà delle future Opere, avviene all'insegna della vena grottesco-caricaturale che lo aveva accompagnato come giovane vignettista. Lo sceicco è un vivido bozzetto piccolo borghese (lo spunto è di Antonioni). Di felliniano c'è ancor poco (vista pure la scarsità di mezzi), mentre di Fellini ritroviamo la Roma tentacolare, la passione per le facce, la denuncia di certa sciatteria della fabbrica dei sogni (qui i fotoromanzi, in futuro la TV). Bravissimo Trieste (e poi riesce a contener Albertone).
MEMORABILE: L'altalena del divo; Sordi sgamato dalla moglie; Wanda e Sordi al bar con la musica che esce dalla radio e crea una situazione "sognante".
Il Gobbo: L'esposizione alla periferia di Parigi dei "Dieci gioielli più belli del mondo" fa venire a dei pesci piccoli del milieu l'idea per il colpo della vita... Fra I soliti ignoti e 7 uomini d'oro (con prevalenza dei primi), gradevole commedia transalpina con buoni attori (ottimo Serge Reggiani, e c'è anche la Dany Carrel del Mulino) e un ritmo discreto. Commiato da un'epoca, simbolicamente chiusa dalle ruspe del finale. Discreto.
Daniela: Durante una traversata del deserto, una carovana di coloni viene attaccata dagli indiani. Sopravvivono solo sette donne che, guidate da una energica maestrina, cercheranno di raggiungere un forte militare affrontando pericoli di ogni sorta... Sulla carta, questo spaghetti western italo-spagnolo presenta un soggetto originale per la preponderanza della componente femminile, ma lo svolgimento è piuttosto fiacco e poco interessante, colpa anche di un cast di modesta levatura, a parte Anne Baxter che se la cava col mestiere e con la grinta messa a punto in ruoli migliori.
Stefania: Commedia veramente simpatica, efficace nel descrivere un insolito rapporto padre- figlio. Si colgono le inaspettate rigidità del padre artista, si apprezza la vena di romantica, tenera follia del figlio matematico, che coltiva il sogno di incontrare l'allora incontrastato sex symbol Brigitte Bardot. Il pregio di questo piccolo film per famiglie consiste proprio in questi due protagonisti, ciascuno a modo suo, "sopra le righe", nonché una descrizione garbata ma pungente dell'ambiente accademico e brillanti dialoghi. Sempre ottimo James Stewart.
Galbo: Una delle migliori regie di Carlo Verdone ed anche il film in cui la sua comicità trova una respiro più ampio travalicando i confini angusti della sua regione e dell'italianità in senso stretto. La storia è piacevole e ben scritta con una buona ambientazione prima milanese poi inglese; al protagonista si affianca una brava Margherita Buy che si rivela buona spalla per l'attore regista assecondandone i tempi sia comici che drammatici.
Martedì, 2/08/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Xamini: Ho trovato Hoffman meraviglioso; da solo alza il valore del film di ben mezzo pallino. Una spy story atipica (per chi non conosce Le Carrè): niente spari, momenti action ridotti al lumicino, tensione che tiene bene, per un merito che dividerei tra protagonista e regista. Perché, magari lo sviluppo della vicenda o la bravura di Hoofman possono nasconderlo, ma ho riscontrato un buon numero di ottime inquadrature, un uso funzionale e non disturbante della camera a mano e in generale un buon mestiere. Consigliato.
Domino86: Siamo alla fiera della banalità: già dopo le prime batture si capisce senza difficoltà alcuna come si svolgerà a grandi linee il film. Non solo la trama è scontata ma pure la maggior parte delle scene è completamente prevedibile. Va bene la leggerezza quando si sceglie un certo tipo di pellicole, ma forse in questo caso si esagera. La cosa migliore sono sicuramente i paesaggio.
Martedì, 2/08/22 ALLE ORE 21:35 21:35 su Italia 2
Gestarsh99: Il mockumentary intraprende una pista molto più snodata del solito, ristrutturandosi con versatilità in uno pseudo-reportage che, occhieggiate le internautiche modalità shock del Cablegate e delle rivelazioni di Wikileaks, simula il recupero e l'analisi di filmati amatoriali e scottante materiale audio/video governativamente secretato. Con molta più eloquenza e speditezza espressiva di un Soderbergh, il rinnovato Levinson espone senza censure la cronistoria multimediale di un'aggressiva epidemia virale, ultimo anello di una catena di sciagure ambientali in letale circolo vizioso. Giugulante.
MEMORABILE: Gli effetti esponenziali causati dal brodo tossico di scorie radioattive, escrementi animali, farmaci mutageni, metalli pesanti e fauna ittica infetta.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 01:00 01:00 su Italia 1
Buiomega71: Plumbeo e oscuro (come il cielo che lo sovrasta) tra miseria, indigenza, carestia, pulsioni incestuose e fanatismi religiosi. Fosco nella messa in scena, dove Eggers offre pezzi di gran cinema e stoccate nerissime (la strega nuda come quelle del Macbeth, la lotta femminea, furente e feroce tra madre e figlia come nel miglior Craven, il seno beccato) con barlumi herzoghiani e vontreieriani. Peccato per qualche scivolone (la strega popputa) e la chiusa pacchiana che sfiora il trash che manco Le streghe di Eastwick. Il talento comunque c'è e l'atmosfera è da sinistra fiaba nera.
MEMORABILE: Il pastone della strega con carne di neonato; L'uovo e il pulcino morto; Thomasin munge sangue; Caleb e la scollatura della sorella; La lepre.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 01:20 01:20 su Cine 34
Giùan: Qui non è questione del film brutto, sporco e primigenio che surclassa l'opera pensosa e menosa (discorso che razzisticamente tenderebbe a giudicar ancora dall'alto il lavoro di Cicero vs Bertolucci), ma ben più concretamente di una coscienza parodica la cui rispettosa filologicità diventa fenomenologica portando alla luce inesorabilmente uno straordinario testo/specchio indipendente, un singolare universo filmico. Formidabile il corpo della Beswick e incommensurabile la misura di Franchi, che si veste di gesti e spessore "over brandiani". Fa venir voglia di vedere Parigi.
MEMORABILE: Franchi "rimastica" i ricordi narrando di cani e di gare a chi la fa più lontano; Il monologo davanti alla salma; Il linguaggio sempre più hard.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 03:40 03:40 su Rete 4
Markus: "Ecco, da qui si entra nel paese dei bruni" (l'Italia, in una scena sul confine di stato): così la voce narrante di Nino Manfredi accoglie lo spettatore in questo film documentaristico con qualche divagazione d'inventiva Anni '60. Stravaganze e misfatti decisamente bigotti, figli certamente del periodo, divulgati a un pubblico senza molte pretese e tutta una serie di storielle raccontate con l'intento quantomeno di sbalordire. Un'operazione di cassetta dal basso profilo con qualche discreto momento. Gradevoli le musiche di Armando Trovajoli.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Il Gobbo: Commessa stagionale di un negozio di giocattoli porta un trovatello in un istituto, ma tutti credono sia suo, a cominciare dall'ex-principale... Precariato e ragazze-madri? No, non è un film di oggi, ma una commedia degli equivoci RKO, che ingrana lentamente ma trova poi un suo brio. Ginger Rogers deliziosa, Niven non del tutto in parte. Un monocorde doppiaggio anni '70 penalizza un po' la versione italiana.
Buiomega71: Curioso clone di The hitcher, diretto con buon polso dall'ex stunt Bob Bralver e prodotto dal nostro amato Ovidio G. Assonitis. Nulla di che, però è curioso vedere l'ex guerriero americano Dudikoff scontrarsi con l'ex Skywalker/Hamill nel ruolo dello psicopatico di turno. Notturno e con scene gustose, come quando Hamill scatta polaroid come Ed Neil in TMC, oppure succhia occhi di vetro appena enucleati come fossero chupa chups! La tensione regge, ci sono ottimi momenti "on the road" e il film è godibilmente supportato dai ghigni satanici di Hamill.
MEMORABILE: Dudikoff legato, da Hamill, su un cofano di un taxi in corsa, in puro stile [f=1663]Interceptor[/f].
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 20:50 20:50 su Cine 34
Giùan: Sergio Martino è stato nel magmatico cinema peninsulare dei '70-'80 un jolly dei generi che ha conosciuto alcune punte e un invidiabile medietà. Doppio misto è l'inizio del suo declino: film che prometteva all'ormone di noi adolescenti provinciali un cast sfizioso e quel che più conta pruriginoso (la Tinì di Drive in e Moana non vietata) e invece eccoci servita una pochade che manco Feydeau. Come ebbe a chiosar il mio amico Damiano: tanta roba per manco una pippa. Andrea svogliato, il grande Gianni Ciardo al cinema non ha mai avuto quel che meritava.
MEMORABILE: Andrea che riconosce in Tinì l'ex compagna di scuola: "la piallata del Pireo"; il bagno in vasca di Moana.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 21:00 21:00 su Twenty Seven
Galbo: Secondo episodio di una quadrilogia dedicata all'uomo d'acciaio interpretato dal compianto Christopher Reeve, il film diretto da Richard Lester (ma ne esiste anche una versione rimontata dal regista originale, Richard Donner) è ambizioso e spettacolare quanto il primo ma vede un certo cambiamento del registro narrativo che diventa più umoristico e sentimentale a discapito della componente fantasy pur presente. Ottimo cast.
Mercoledì, 3/08/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Gestarsh99: L'America s'è impigrita di brutto. Negli anni '70 la giustizia fai da te era questione individuale e un Paul Kersey se la sbrigava tranquillamente con le sue braccia; nel 2011 invece ad arrotolarsi le maniche ci pensano appositi collettivi di "massoni" coscienziosi, che "orizzontalizzano" tanto i punituri quanto gli assistiti non solventi. Nicolino Cage ci casca con tutte la scarpe e le sue sette camicie dovrà inzupparle per benino prima di sottrarsi al mulinello di paranoia e persecuzione centrifugatogli attorno. Anche se a fine lavaggio l'alone resistente di ambiguità eversiva resta bello che vistoso.
Buiomega71: Racconto di formazione dal denso sapore kinghiano e perché no, anche spielberghiano. Impreziosito da irresistibili pezzi di hit anni 60 nella colonna sonora, da una regia impeccabile e avvolgente che sfiora la perfezione, da un Hopkins in stato di grazia e da profondi momenti di commozione. Stand by me è dietro l'angolo, anche se l'assunto di base è totalmente differente. Attimi di brutalità (lo stupro della madre di Bobby, il pestaggio di Carol) si innestano in un racconto tra il magico e il nostalgico e il finale tocca il cuore. Davvero sottovalutato.
MEMORABILE: Il timido bacio di Bobby dato a Carol sulla giostra; Bobby che indovina le carte alla fiera; Il segreto del bulletto (faccia da schiaffi) Harry Doolin.
Siska80: Commedia francese che esalta la forza (stavolta anche fisica) delle donne senza però partire da un'idea originale: anche qui, infatti, il gentil sesso è solo un'alternativa necessaria a una squadra di calciatori sospesi a causa di una rissa. A fronte di allenamenti (e soprattutto partite) di scarsa verosimiglianza, non mancano le situazioni divertenti (gli uomini che difendono le loro dolci metà dagli insulti dei tifosi) e l'intero cast risulta abbastanza simpatico. Purtroppo, tuttavia, il film non supera la soglia della mediocrità.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 00:05 00:05 su Italia 1
Galbo: Action piuttosto scialbo e scontato arrivato nei nostri cinema verosimilmente solo per la presenza nel cast del "divo" Vin Diesel peraltro autore di una performance non memorabile. Si tratta del classico "revenge movie", in cui il protagonista varca il limite della legalità per vendicare un grave torto personale subito. Totalmente prevedibile dall'inizio alla fine, il film è peraltro realizzato in maniera anonima dal punto di vista tecnico.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 02:10 02:10 su Rai Movie
Gestarsh99: Dopo i due precedenti noir meneghini (Milano rovente e Milano odia) Lenzi fa un altro passo in avanti verso il poliziesco tout-court ed in un sol colpo realizza la sua personale doppia risposta all'autodifensivismo de Il cittadino si ribella e al vigilantismo di Roma violenta. Nel ruolo del Bronson de' noantri c'è stavolta Henry Silva, come sempre "statuario" dietro la sua maschera facciale da Isola di Pasqua. Il film in se è solo un concentrato di luoghi comuni, frasi fatte, motti qualunquistici e dictat datatissimi tipici degli anni di piombo e le insipide musiche di Nicolai rendono il tutto ancora meno efficace.
MEMORABILE: Il miserabile detective privato interpretato da Nicastro, che raccoglie con la forchetta del cibo semi-solido spalmato sulla copertina di una rivista.
Markus: Tipico modello di cinema conventuale-pruriginoso Anni '70. La Giorgi, avendo ripudiato un matrimonio combinato, viene "giustamente" rinchiusa in un convento di monache di clausura. Film dall'andamento lento ma confacente al tema e al luogo ricostruito. Oltre alla giovane Giorgi c'è da porre l'accento sulla presenza della Spaak in un ruolo severo quanto provocante. Teoricamente dovrebbe essere una pellicola di ricostruzione storica, ma la sensazione è di aver trasceso non poco in vezzi provocatori tipici del cinema popolare di quel decennio.
Graf: Michele Lupo firma una parodia convincente e spiritosa del primo western di Sergio Leone. Conserva alcuni topoi del film leoniano ma ne ribalta gli schemi e la logica narrativa raggiungendo, con scioltezza, l’effetto caricaturale voluto. I comici siciliani sostengono l’esito introducendo nella vicenda il carico da novanta della loro comicità fisica, ribalda e caciarona, aggiungendo il sale di una valanga di battute che fanno il verso agli slogan pubblicitari di Carosello e storpiando, con furbizia, le frasi più celebri del capolavoro di Leone.
Stefania: Film che vale la pena di riscoprire, se non altro per la sua particolarità: un ibrido tra commedia sentimentale e intrigo fantapolitico. In costume! Non è che la trama principale e la sottotrama si amalgamino sempre alla perfezione, ma Olivier e la Monroe sono perfetti nei loro ruoli, rispettivamente di principe capriccioso e di attricetta da music-hall che rivela inaspettate doti di generosità e di intelligenza. Entrambi sanno dare ai loro personaggi sfumature incantevoli, e il finale della loro fiaba è delicato e un po' malinconico. Amabile!
Markus: Sono ormai decenni che Greggio sforna sue "creature" cinematografiche attingendo a piene mani al parodistico e al cinema di Brooks senza però mai colpire il segno (anche se sono convinto che le intenzioni sono buone e lo divertono). Box office è un film ad episodi in cui si prende di mira il cinema americano degli ultimi dieci anni e, dopo un inizio convincente con "Il codice Teomodo Scrofalo", si piomba nella noia e la mancanza di sceneggiatura pesa come un macigno. Il 3D è assolutamente inutile e mal gestito. Pessimo.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Buiomega71: Brusati è un Visconti in micro (la decadenza della villa) che immerge la sua piccola Dolce vita milanese in un'atmosfera fosca, plumbea, algida e notturna. Cinico, all'occorrenza spietato, morbosetto, sonda il lato perverso della borghesia e dei reietti (omosessualità, travestismo, ragazzette raccolte per strada di notte, preti spretati dai chiaroscuri inquietanti). Inizio noiosetto, ma poi il film avvolge nel suo angusto livore, con immagini di gran bellezza estetica (quasi pre-greenawayana la portata del suino) e dolorosa la parte all'ospizio che anticipa quella dell'Esorcista.
MEMORABILE: Le inquietanti statue in rovina che aprono il film; Il festino semiorgiastico nella stanza della casa del prete; La casa rasa al suolo dalle ruspe.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Italia 2
Daniela: Quando un circo di freaks arriva in paese, fra donne barbute e ragazzi-serpente c'è anche un vampiro "buono" (non uccide le sue vittime, si limita a succhiarle un pò) che vorrebbe trovare un apprendista... Nel filone del vampirismo adolescenziale, questo ironico filmetto ha il pregio di essere molto meno lagnoso di Twilight, anche se lascia spazio al dejà-vu. Dafoe la faccia da vampiro ce l'ha di natura, Reilly proprio no ma se la cava da bravo attore qual'è, anonimi i due ragazzi protagonisti, carini certi trucchi old style
MEMORABILE: molto bellini i titoli di testa animati in stile Tim Burton
Galbo: Momento cardine della storia australiana, la battaglia di Gallipoli trova, dopo Peter Weir, un altro "cantore" (sebbene d punti di vista differenti) in Russell Crowe. Per il suo debutto da regista, l'attore racconta una dolorosa storia familiare che mescola sentimento e patriottismo e che sebbene talora mostri un eccesso di retorica, trova momenti di autentica e sincera ispirazione. Crowe mostra inoltre un certo talento nell'ambientazione sia che riguardi i paesaggi desertici australiani che il contesto turco. Non male.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Pinhead80: Tre ragazze che si conoscono da una vita decidono di perdere la verginità durante un party di fine anno scolastico. I genitori, venuti a saperlo, cercheranno in ogni modo di far naufragare il piano. Film azzeccatissimo per chi ama le teen-comedy perché vi si possono trovare tutte le caratteristiche classiche di questo genere di film. Il terzetto adulto funziona bene (soprattutto Cena) e poco importa che per strappare qualche risata Cannon abbia spinto sul pedale dell'acceleratore in termini di volgarità. L'opera mette in rilievo le difficoltà genitoriali esasperandole all'eccesso.
MEMORABILE: Le scene ambientate nella casa dei genitori di Austin.
Cotola: Luci ed ombre per questa pellicola polacca che ci offre l'ennesimo esempio di distopia, con qualche particolare reminiscenza braziliana. La confezione è buona e scenografie ed ambientazioni si segnalano riuscite ed interessanti. La storia, non nuovissima per certi versi e con anche qualche tocco grottesco, non è male e riesce pure ad interessare ma a tratti risulta un po' farraginosa e confusionaria. Peccato perché con uno script più curato ne sarebbe venuto fuori qualcosa di meno dimenticabile. In ogni caso, non male.
MEMORABILE: L'amplesso mentre affianco sta cadendo un grattacielo.
Giovedì, 4/08/22 ALLE ORE 22:55 22:55 su Rai Movie
Fauno: Come in altri film dello stesso regista, si scivola verso il baratro col sorriso sulle labbra, nel senso che senza spargimento di sangue si ha un tale moltiplicarsi di eventi sfavorevoli e frustranti, che perfino un giovane ottimista e di belle speranze ne esce a pezzi. L'epilogo è fin troppo ovvio. E purtroppo si spegne il lume della vita anche a chi gli sopravvive. Come sempre brava la Melato.
MEMORABILE: La fellatio, la sodomizzazione e la partita a carte, con tanto di barzelletta, delle babbione.
Giùan: Divertente e divertito come solo sa essere un film costruito e creato - ancor prima che pensato e diretto - dai Coen, ma analogamente un'opera seriale e routinaria (sia pur ad altissimo livello s'intende) come capita talora ai due fratelli stakanovisti. Qui ci sono di memorabile il meraviglioso "mensch" risolutore di Brolin e una rievocazione della fabbrica-studios di infallibile cinefilia. Un po' forzato invece l'escamotage del rapimento di Whitlock-Clooney, come il personaggio della Johansson, surclassati dal cowboy Hehenreich e dal fulminante prestanome Hill.
Daniela: Uno scienziato napoletano depresso che lavora nel bel mezzo del deserto del Nevada per captare segnali provenienti dalle stelle riceve in "eredità" due nipoti rimasti orfani che il fratello, prima di morire, gli ha affidato con un video messaggio... Fantascienza minimalista, pretesto per parlare di elaborazioni del lutto dolorose e della necessità di interiorizzare il ricordo della persona cara ed andare avanti, in un film non del tutto riuscito per un certo compiacimento della propria bizzarria ma coraggioso nel voler percorrere strade poco battute ed anche commercialmente poco appetibili.
Undying: Un cast interessante viene utilizzato con certa superficialità da Steno, che sigla una parodia (strutturata ad episodi) fortemente influenzata dai documentari alla Quark. L'ironia non manca e l'impianto surreale, dato dai commenti fuori campo, riesce a rendere -quantomeno- curioso il viaggio inatteso verso una narrazione allucinata e fuori di testa (la "lucertolona" -una formosa ragazza nuda- che si abbronza al sole). Tra gli attori Bobby Rhodes (interprete di colore famoso per Dèmoni) e alcuni volti destinati ad essere assorbiti dalla TV.
Markus: Il tempo delle femministe doveva ancora venire, ma il film di Fondato anticipa le mode e ci narra di due donne spigliate sul lavoro e con le idee chiare sul da farsi. Sono però diverse caratterialmente e sul piano affettuoso saltano fuori le magagne... La pellicola scorre fiaccamente nonostante la verve dello straordinario - per l'epoca - duo di bellezze Cardinale/Spaak: la storia non decolla mai ed è artefatta nel suo essere eccessivamente verbosa e fin troppo spiegata. Si ha la sensazione d'una mera operazione commerciale riuscita solo in parte.
Pigro: Sguardo dolceamaro sul mondo dell’infanzia disagiata, quella che porta ragazzini dentro e fuori dal riformatorio, trascurati da famiglie povere e destinati a una brutta china. Non c’è denuncia sociale o crudezza verista, e il sincero afflato emotivo verso questi fragili adolescenti scivola a ogni piè sospinto dalla lezione di Zola verso un bonario bozzettismo. Gabin è il giudice minorile serio e affettuoso, anch’esso figura al limite del feuilleton. Ma il film non scade mai e riesce a trasmettere partecipazione e necessità di una reazione.
Gestarsh99: Royal-rumble peplumistica che più sixties non si può; il bodyBilderberg dei paleo-palestrati. Tutti i muscolati eroi del sword&sandal all'italiana grossolanamente sottratti ai loro rispettivi universi biblico-mitologici e scaraventati in blocco a darsele di santa ragione sul ring necrologico di un genere logoro spremuto e rispremuto più del tubetto d'Elmex di Arpagone. I personaggi si autoparodiano in tutta disinvoltura senza mai prendersi troppo sul serio, scrollandosi di dosso il rischio del ridicolo involontario dovuto all'overload in sala di pellicole analoghe. La dolce morte di un filone.
MEMORABILE: L'ironica e distruttiva mega-scazzottata nella taverna dei viandanti tra il prepotente Ursus e il cavalleresco Maciste (un giovane Renato Rossini).
Venerdì, 5/08/22 ALLE ORE 21:00 21:00 su Twenty Seven
Galbo: Remake di un vecchio film con Cary Grant, Casa, dolce casa è una garbata commedia non memorabile ma piuttosto godibile grazie sopratutto alle prove divertenti di un gruppo di buoni attori sia nei ruoli principali che in quelli secondari:meritevoli di elogio sono in particolare Maureen Stapleton e Tom Hanks in uno dei primi ruoli da protagonista.
Venerdì, 5/08/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Italia 2
Gestarsh99: I vivi e i morti. I sani e gli infetti. I respiranti e i sospiranti. Incapsulato in un bunker, lo psico-thriller domestico si sveste di angosce, silenzi, elusività e reticenze dissigillando con sapienza tutto l'orrore apocalittico celato ("hidden", per l'appunto). Rovesciamento di prospettiva e relatività dei punti di vista fan da lubrificanti all'identico, ribaltante rotismo di sceneggiatura che qualifica opere bluffanti già approdate anni or sono fra le insenature del cinema, con l'unica palese variante del twist fantasmatico equipollentemente rimodulato in twist epidemico-virale.
MEMORABILE: Il tombino assicurato alle catene; Papà e figlioletta che ripercorrono i momenti felici del passato sfidandosi a un "gioco dell'oca rivisitato".
Daniela: Ancora una strana coppia in azione, ossia due individui caratterialmente diversissimi costretti a fare fronte comune per compiere una missione e salvare la buccia. Qui si tratta di un killer scafato e sbrigativo "protetto" suo malgrado da un bodyguard precisino caduto in disgrazia. Un meccanismo che scorre sui binari della prevedibilità, oliati dalla buona alchimia fra i due protagonisti, mentre Oldman è un cattivo di quelli d.o.c. Niente di nuovo sotto il sole cinematografico, ma professionalità nella confezione, ritmo pimpante e belle facce rendono gradita la visione, pur se "usa e getta".
MEMORABILE: Commenti dopo il flashback in cui si vede Salma Hayek massacrare i molestatori al bar: "Penso che potrà essere una brava madre" "Lo penso anche io"
Nicola81: Film che ha ridefinito i parametri di un genere fino ad allora appannaggio esclusivo degli americani, il primo western di Leone è sicuramente un buon prodotto, penalizzato però dal confronto con i successivi lavori del regista, rispetto ai quali ha una marcia in meno: storia non priva di ingenuità e tutt'altro che originale, la figura dello straniero troppo nebulosa... Il tocco del maestro però già si vede: Morricone firma una gran bella colonna sonora e Clint Eastwood diventa subito un'icona. Tre pallini.
Daniela: Dopo 25 anni di attesa, una donna capoverdina raggiunge il marito a Lisbona per celebrarne il funerale. Giunge tre giorni dopo la cerimonia ma, nonostante gli inviti a tornarsene a casa, resta a celebrarne il ricordo... Non un film tradizionale ma piuttosto un'opera d'arte in movimento con corpi e volti che emergono dal buio delle strade anguste e degli interni fiocamente illuminati con una plasticità che non può non richiamare la pittura caravaggesca. Impegnativo nel suo rigore ascetico e anti-narrativo, richiede attenzione ma ripaga con momenti di intensa emozione estetica.
MEMORABILE: L'arrivo all'aeroporto, mostrato per ellissi; Il bellissimo volto senza tempo della protagonista.
Renato: Filmetto avventuroso con un gruppo di tecnici persi nel deserto alla caccia di alcuni terroristi. Ma i ruoli si scambieranno parecchie volte prima della fine... Onestamente poca cosa quest'opera di Valerii, con un tema musicale ripetuto ossessivamente, una trama che regge per 20' ed addirittura un finale quasi da film comico. Se proprio si ama il genere, meglio buttarsi su I 4 dell'oca selvaggia.
Xamini: La poetica di Kaurismäki trova il suo emblema in questo lavoro: situazioni e personaggi grezzi, quadretti fatti di statuine immobili in pose quasi paradossali che da soli costruiscono il presupposto (tragi)comico di una scena e via via si animano andando a raccontare. Una melanconia di sfondo e un senso di sconfitta che non ci lascia mai, se non in qualche istante, per fare posto al sorriso o alla risata da situazione dell'assurdo. Una storia che, nonostante il tema, lascia il buonumore.
Pigro: L’aspetto encomiabile è sicuramente la scelta di una narrazione popolare e di un’iconografia pauperistica e un po’ burina che sembra incarnare al meglio il dettato dei Fioretti di San Francesco che sono alla base del film. Ma puntare tutto esclusivamente su una stucchevole agiografia aneddotica risulta micidiale e perfino ridicolo: soprattutto nei due squinternati protagonisti, il fraticello naif e il vecchio rimbambito. Bel b/n, grande cura visiva, ma l’involontaria autoparodia (su cui sa giocare l’unico bravo, Fabrizi) incombe inesorabile.
Buiomega71: Uno dei fantafilm più originali e godibili degli anni '70. Delizioso miscuglio di fantascienza, commedia romantica, thriller e horror con un inizio in stile Hammer per i fumosi vicoli londinesi e la fuga di Jack lo squartatore nel nostro tempo (dove si trova a suo agio fin da subito). Condito da siparietti irresistibili (McDowell/Wells spaesato e meravigliato dalle nuove tecnologie), con un finale bello teso e genialmente costruito. Peccato che il talento di Meyer è andato sfaldandosi col tempo. Piccolo gioiellino da rivalutare assolutamente.
MEMORABILE: I due poliziotti che scoprono il cadavere di una ragazza fatta a pezzi da Jack the ripper nell'appartamento: uno dei due dà subito di stomaco.
Nicola81: Un poliziesco diretto da Lenzi e che ha per protagonisti Merli, Milian e Saxon (tutti piuttosto in palla) non può che avere la mia benedizione. L'improbabilità della trama tocca il suo apice nella rapina in perfetto stile Diabolik, ma tra sparatorie, inseguimenti e sganassoni il ritmo non concede pause, le musiche di Micalizzi sono adattissime e, a tratti, ci si diverte pure. Un bravo Renzo Palmer capofila del lunghissimo elenco di caratteristi. Ma quante botte ha preso la Lepori? Tre pallini.
MEMORABILE: L'incursione dal fotografo; Le battute di Milian; Il finale.
Galbo: Primo dei due film in cui Harrison Ford interpreta la figura di Jack Ryan, analista della CIA e uomo d’azione suo malgrado (il secondo è Sotto il segno del pericolo). Si tratta di un buon thriller in cui sceneggiatura (tratta da un libro di Tom Clancy) e messa in scena sono estremamente funzionali alla vicenda; funziona bene inoltre la contrapposizione tra i due personaggi principali, Ryan appunto e il suo avversario interpretato da Sean Bean.
Gestarsh99: Secondo appuntamento con l'immortale assassino senza volto partorito dalla lugubre fantasia di John Carpenter, che qui accolla al deferente Rosenthal la gestione del nuovo terreno di caccia nosocomiale. L'ombra teterrima e senz'anima dell'inscalfibile Myers scivola muta e ubiqua dentro corsie semivuote e sotterranei in disuso, tra soggettive opprimenti, pugnalate intra-ossee e qualche caldo omaggino "affogatorio" al giallo italiota d'antan. La trama incede catatonica, preda di una trance lancinante e l'intontito imbambolamento generale rallenta oniricamente gesti, pensieri e reazioni.
MEMORABILE: Le siringate intra-oculari; Il "cocente" affogamento di argentiana (o baviana) memoria.
Deepred89: Lo splendore visivo regna sovrano, con fotografia, scenografie, costumi e arredamenti tra i più belli di tutto il lounge-cinema dell'epoca (e non solo), ma l'intrigantissimo soggetto è sviluppato in maniera annacquata, senza troppo coraggio e anche i flashback sadomaso si rivolvono in un buco nell'acqua. Tra le idee potenzialmente folgoranti del film (il dominio assoluto sull'altro, il lesbismo serpeggiante, gli eccessi borghesi) solo il primo trova uno sviluppo, perdipiù solo a parole, ma il finale non scontato risolleva un po' la faccenda.
Nicola81: Il secondo capitolo della cosiddetta Trilogia del dollaro è il western di Sergio Leone che preferisco. Teso, spettacolare, violento, malinconico, eppure capace di regalare anche sprazzi di umorismo mai gratuiti (vedi le visite di Eastwood al vecchio che odia i treni e al telegrafista). Mai più così bravo in futuro, Lee Van Cleef ruba spesso la scena ai due coprotagonisti che ripropongono, con poche varianti, i personaggi del film precedente. Pistilli il migliore tra le seconde linee. Quattro pallini.
MEMORABILE: I botta-risposta tra Eastwood e Van Cleef; Il duello finale, con le splendide musiche di Morricone in sottofondo.
Markus: Spencer fa il solito "gigante buono", ma questa volta avrà a che fare con un bambino dai poteri extraterrestri. Film godibile e scacciapensieri che gioca con una sceneggiatura facile quanto efficace pensata per un pubblico infantile (cui certamente opera è destinata). Complici film come Guerre stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo, sul finire degli anni Settanta ci fu il boom della fantascienza e della fenomenologia degli Ufo; ecco dunque una delle innumerevoli pellicole che sfruttarono la moda di quel tempo.
Sabato, 6/08/22 ALLE ORE 22:20 22:20 su Twenty Seven
Pigro: Le strane acrobazie dell'amore nelle vicissitudini di 2 turiste americane a Barcellona con il bel tenebroso di turno e la sua ex: ennesima variazione su un tema classico, quello della "rivelazione" in terra straniera, a cui Allen non aggiunge nulla di nuovo, accodandosi senza troppa originalità al lungo repertorio. Certo, non manca la sua solita ironia e il giusto dosaggio di dialoghi brillanti e situazioni paradossali, ma tutto sommato si tratta di un banale film turistico, con sfilza di belle cartoline per far contenta la pro loco. Insipido.
Nicola81: Il miglior film di Castellari è uno degli archetipi del poliziesco all’italiana. Ideologicamente contraddittorio e non privo di ambizioni di denuncia sociale (relegate, però, in secondo piano rispetto alla messa in scena spettacolare della violenza, da antologia l’inseguimento iniziale e la sparatoria conclusiva). L’ottimo Franco Nero (ma tutto il cast si esprime bene) è uno dei primi commissari a prendersela apertamente con il codice, definito “buono per i polli”. Incalzanti le muische dei De Angelis.
MEMORABILE: "La polizia è al servizio del cittadino! Ma quale cittadino? Quello che conta... Quello che comanda... Quello che paga!"
Gestarsh99: Stupisce in positivo questa italianissima psicofavola gotica a strapiombo sul dirupo orrorifico. De Feo sforbicia, confeziona e riannera di morte una sua Amityville, è couturier del Vantablack, tenebroso allestitore d'un impianto visivo d'alta maestria formale e gran ricercatezza estetica; i suoi personaggi paiono inginocchiarsi alla sontuosità scenografica di apparati, come rapiti dal lumencristi che irradia, permea e ottenebra ambienti ottocenteschi così elegantemente lugubri. E nel silenzio, religiose evocazioni figurative nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo Amer.
MEMORABILE: Occhio a occhio nella toppa; Il ballo improvvisato di Denise sulle note di "Where is my mind" dei Pixies suonato al pianoforte; Epilogo agghiacciante.
Daniela: Costretta a vivere reclusa nella villa sul lago insieme al severo conte zio in quanto orfana e senza beni, Marina si convince di essere la reincarnazione di una lontana parente morta suicida... Ad un anno di distanza da Piccolo mondo antico, Soldati dirige un'altra trasposizione di un'opera di Fogazzaro, anche questa di elegante fattura grazie alla suggestiva ambientazione lacustre ben resa dalla morbida fotografia in b/n di Terzano, mentre la sceneggiatura mostra qualche incertezza nel rendere gli aspetti gotici del romanzo. Splendida Miranda nel ruolo dell'inquieta protagonista.
MEMORABILE: Dopo aver affrontato la tempesta, nel buio della notte le gocce di pioggia brillano sul volto di Marina.
Daniela: Abile nella trasposizione di classici letterari, Soldati offre un'illustrazione accurata del più noto romanzo di Fogazzaro, molto valida per quanto riguarda ricostruzione ambientale e resa dei paesaggi lombardi (bella la fotografia dai toni soffusi) ma viziata da una certa freddezza accademica, in gran parte dovuta alla prova corretta ma poco ispirata dei due protagonisti. Più di Valli e Serrato, sono destinati a restare impressi i caratteristi, in particolare Dondini che incarna con grande autorevolezza il personaggio odioso della zia marchesa e Pedrone, uno zio Piero dagli accenti commoventi
Gestarsh99: Scontato gialletto comico-demenziale del non eccelso autore di Passi di danza su una lama di rasoio. Questa volta Pradeaux cerca di innestare gag degne del peggior Marischka all'interno di un plot para-argentiano, con tanto di ammazzamenti e sangue finto denso come salsa andata a male. Leo Manzella dà quasi il peggio di sè, soprattutto quando lo si vede indossare parrucca, calze a rete e zatteroni, spacciandosi per una baldracca portuale (!) Emerge solo il Webber del bel Tecnica di un omicidio. Finale risaputo con annessa battuta volgarissima.
Domenica, 7/08/22 ALLE ORE 08:15 08:15 su Rai Movie
Pigro: Maturo giardiniere tonto, insensibile e analfabeta, mai uscito dalla casa in cui è nato dove si imbottisce solo di tv, è preso per saggio dalla classe politica e economica. Geniale favola morale in cui si amplificano allegoricamente i mali di una società incapace di senso e di verità. L'idiozia dell'ebete ma tenero protagonista (magistralmente intepretato da un favoloso Sellers) piomba nel mezzo dell'aridità dei rapporti umani e del pensiero culturale e politico, che mostrano - quelli sì - tutta la loro idiozia. Malinconicamente graffiante.
Xamini: Difficile valutarne la distanza dal romanzo originale, ma conoscendo i russi la si può intuire: nel film c'è una traccia di quel dramma o di quella passionalità ma non la levatura. La regia è di assoluto rispetto e si concentra sulla precisione nei movimenti e nelle inquadrature, supportata da una gran bella fotografia di carattere ampiamente moderno. L'espediente narrativo del teatro all'interno del film è l'ultimo vezzo che completa il quadro e collabora assieme agli altri due a ridurre il tasso di dramma di tutta l'opera, che meriterebbe due voti. Facendo una media...
Gestarsh99: Questo nono capitolo delle avventure del commissario Giraldi vede il nostro beniamino alle prese con un'organizzazione criminale che assalta e saccheggia i tir. Il film soffre degli stessi difetti di gran parte degli episodi precedenti: trama sfilacciata, insensati intermezzi utili solo a raggiungere la durata minima, buonismo "tarallucci e vino", Milian indecentemente contro-figurato. Co-protagonista la cantante Viola Valentino, all'epoca in vetta alle hit-parade, che si esibisce anche in qualche suo pezzo. Bombolo, come sempre, è irresistibile.
MEMORABILE: Le parti in cui Bombolo parla della sua "cara fidanzata" Bocconotti Cinzia, procacemente interpretata dalla brava e simpatica Gabriella Giorgelli.
Galbo: Con questo film Hitchcok tenta l'aggancio all'attualità e concepisce un film che è pregno dell'atmosfera della guerra fredda e la cui trama (spie e doppio gioco oltre cortina) è completamente allineata in questo senso. Benché il film mostri qualche pregevole scena di tensione, assolutamente degna del grande regista, il risultato globale non è all'altezza delle aspettative; la sceneggiatura è troppo macchinosa e il film nel complesso manca della fluidità delle opere migliori del maestro. I due protagonisti, inoltre (specie Newman), non convincono.
Domenica, 7/08/22 ALLE ORE 23:50 23:50 su Italia 1
Gestarsh99: Dove saranno finiti mai i vecchi Farrelly Bros, quelli con gli unghioni del politically uncorrect, propugnatori della comicità più disdicevole e poeticamente indelicata? I tempi delle provocazioni psico-patologiche, delle goliardate gelatinose e delle pesanti punzecchiature estetiche sembrano oramai lontani. Il loro cinema si è abbondantemente addomesticato nei recinti della commedia ironica meno problematica, addolcito di una mansuetudine innocua e buonista, adagiato nella zuccherosità familistica più accomodante e mainstream. Le risate ci son sempre, ma oltre il solletico non vanno.
MEMORABILE: La simpatica canzoncina country che Fred dedica alla vagina della moglie dell'amico riccone ed esibizionista...
Wristrel: Una simpatica commedia che si regge molto sulla bravura di Nunzio Gallo, attore protagonista e voce delle canzoni del film. La storia è a lieto fine e per tanti aspetti prevedibile nella conclusione del segretario aspirante attore che lascia il mondo dello spettacolo ipocrita per dedicarsi alla fidanzata ammalata, ma il film riesce a non annoiare e a tratti risulta anche divertente.
MEMORABILE: L'entusiamo del direttore (Carotenuto) per l'iniziativa degli studenti.
Buiomega71: Bellissimo "noir" con atmosfere Avatiane di uno dei nostri autori più interessanti degli anni '70. Meno bello del Profumo della signora in nero e comunque notevole. Barilli ci regala anche tracce di cinema argentiano (i cromatismi virati in blu o rossi accesi, gli scarafaggi nel letto della Fani come i vermi di Suspiria) e addirittura fellinian o (l' incubo della Fani con gli ospiti della pensione in un gazebo sulla spiaggia). Bellissima poi la fotografia di Gualtiero Manozzi, che conferma il talento pittorico di Barilli. Gioiellino.
MEMORABILE: Il massacro nel letto a colpi d'accetta; La scena brutale nelle terme; La Fani costretta alle avance viscide di Merenda.
Gestarsh99: Unico poliziesco girato a Bari, quello di Massi è un film crepuscolare e rassegnato, un po' in controtendenza col vitalismo giustizialista dei prodotti lenziani. Lo scenario delle vicende è una città incastrata in un pericolosissimo triangolo di ferro ai cui vertici troviamo Saxon (uno dei commissari più duri e revanscisti dell'epoca), Lee J. Cobb (un perfetto capomafia) e Renzo Palmer (astioso ed irresponsabile direttore della Gazzetta). Al centro la sciagurata sorte di un delinquentello e della sua futura sposa. Un'opera amara e sconsolata.
MEMORABILE: Le bellissime riprese del lungomare di Bari, col suo lungo treno di lampioni e le onde che si abbattono sui frangiflutti: una città mai così fredda.
Homesick: La febbre travoltiana contagia anche Tarantini, che ne scrittura un emulo (Garrison) impomatato di brillantina Linetti lanciandolo in una vivace commedia tra balli in discoteca, zuffe tra bande rivali, prove d'amicizia e un inseguimento tra auto e moto che non stonerebbe in un poliziesco coevo. Quantunque la colonna sonora sia a firma Reverberi, essa si basa più che altro su celebri hit come "Love is in the air" di Paul Young e una versione disco di "Satisfaction" dei Rolling Stones. Due le donne: la Buonocore... di buon cuore e la smorfiosa Gay, di lì a poco vittima degli zombi fulciani.
MEMORABILE: Garrison nel ristorante di lusso; la Renault 4 a pezzi durante l'inseguimento.