I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 4/07/22 A Domenica, 10/07/22
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Aspro melodramma nel quale l'atmosfera e' parallela alle asperità del paesaggio bello e ostile nel quale la storia e' ambientata. La componente emotivo/paesaggistica e' certamente l'elemento più peculiare di un film la cui storia non può che apparire datata così come la recitazione enfatica del cast. Resta comunque una testimonianza interessante di un certo cinema italiano pre-neorealista.
Lunedì, 4/07/22 ALLE ORE 16:00 16:00 su Rai Movie
B. Legnani: Di storico ci sono solo i complessi equilibri Bizantini-Gepidi-Longobardi. La vicenda muta quasi tutto ciò che si sa, sia nella parte storica sia in quella leggendaria: Rosmunda qui ha pure un figlio segreto! Per trasformare il tutto in una riuscita rivoluzione si ricorre al frusto (e qui ridicolo) meccanismo del passaggio segreto. Non convince neppure quella sorta di Giudizio di Dio richiesta da Delfo (Celano). Il film ha un suo nerbo, perché Campogalliani dirige con mestiere, Palance dà grandezza al suo fosco personaggio. Ma la Rossi Drago, fiera ed altera, ha 10 anni di troppo.
MEMORABILE: "Chi può essere certo del cuore di una donna?".
Lunedì, 4/07/22 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
Siska80: Gruppo di soldati prussiani tenta di resistere all'esercito napoleonico durante la battaglia di Jena del 1806. Uno di quei film che "centrano il bersaglio" in senso concreto e figurato: si inizia infatti a scontro avvenuto, con la telecamera indugiante su un manipolo d'uomini che si preparano a una nuova strategia difensiva (alle loro spalle solo distruzione e morte). Certo, è immancabile la figura della bella di turno che solletica l'attenzione del protagonista, ma per fortuna il regista si concentra sulla guerra offrendo fotografia ed effetti scenici buoni e un valido cast.
MEMORABILE: Le urla strazianti del militare ferito; La resa.
Piero68: Sicuramente è il film che insieme a L'allenatore nel pallone (ma solo il primo) rappresenta perfettamente la sanguigna passione italica per il gioco del calcio. Peccato che la sceneggiatura non brilli e che per la maggior parte si vada avanti a braccia. Resta però una di quelle pellicole che sono rimaste nell'immaginario collettivo degli italiani di una certa età. Cast non altisonante ma funzionale con Sordi che fa sempre il Sordi. Mitiche alcune scenette, soprattutto quelle durante le partite, con un finale che aspira a una morale. Da rivalutare.
Galbo: Storia d'amore tormentata tra un cuoco appena uscito dal carcere e una cameriera reduce da un rapporto infelice e poco incline ad aprirsi. Tratto da una commedia adattata per lo schermo dallo stesso autore, Paura d'amare vale sopratutto per la bella prova dei due protagonisti (Pacino e la Pfeiffer) che interpretano con grande finezza due personaggi delusi dalla vita e perdenti in cerca di riscatto personale. La sceneggiatura presenta una buona caratterizzazione psicologica dei due personaggi e una bella ricostruzione ambientale.
Lunedì, 4/07/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
124c: Fare tabula rasa di tutto quel che si sa su Superman e ricominciare daccapo, come è successo a Batman nel 2005, dimenticandosi dell'incidente del 2006 a firma Bryan Singer. Bei propositi, ma se questo è il Superman di Christopher Nolan e Zack Snyder lasciatemi dire che mi aspettavo qualcosa di leggermente diverso. Certo, c'è molto Russel Crowe ma, ahimé, poco Costner. Inoltre, il costume di Henry Cavill, simile a quello dei fumetti degli ultimi due/tre anni, non è il massimo; ma il peggio è l'armatura del perfido Zod, pesante quanto lui.
Daniela: Attraverso un vecchio apparecchio radio, figlio di pompiere morto in missione riesce a mettersi in contatto col padre prima che avvenga l'incidente che ne causò la morte. Ma ovviamente non si può cambiare il passato senza fare i conti con gli effetti talvolta indesiderati sul presente. Una variazione interessante sul tema sempre affascinante dei paradossi legati ai viaggi nel tempo, ibridata con una trama thriller poco originale ma non pretestuosa. Discreta prova del cast, per un film senza troppe ambizioni, ma solido e piacevole.
Deepred89: Fotografa quarantenne con vita notturna stile In cerca di mr. Goodbar si ritrova ospite, in seguito alla morte del padre, di una famiglia di ebrei ortodossi. Un bel contesto di maniacalità religiosa (l'aria è quella della combriccola di Rosemary's baby) che calza perfettamente con le tentazioni saffiche sulle quali verterà l'intera narrazione, sorretta da una regia robusta e dalla livida fotografia. Il film però si perde però in esiti accomodanti che fanno sfumare le sottili morbosità e le latenti tensioni. Ottima la scelta dei protagonisti.
MEMORABILE: I corposi scambi di saliva durante il momento tanto atteso (anche dallo spettatore).
Pigro: Uomo d'affari noleggia una prostituta per una settimana come compagna in società. Fiaba zuccherosa con una cenerentola povera ma bellissima e un principe azzurro ricchissimo: che volere di più? La prevedibilità della storia e l'incongruenza delle situazioni si fanno perdonare grazie alla buona fattura del film e all'interpretazione di Julia Roberts, un passo più avanti di Richard Gere. Da vedere mangiando fette di torta una dopo l'altra in un tripudio di zuccheri negli occhi e in bocca...
Siska80: Claustrofobico action "interstellare" con un unico protagonista (il bravo Steven Ogg, il quale regge sulla sua imponente tuta l'intero film) giocato interamente sulla premessa angosciante di ritrovarsi disperso nello spazio diretto verso il sole. Certo, l'idea di partenza è striminzita, ma per fortuna veniamo a conoscenza di interessanti informazioni sui personaggi (sì perché, oltre a Holloway, v'è infatti l'impalpabile presenza di una voce femminile comunicante via radio, fastidiosa nella sua imperturbabilità), che ci tengono col fiato sospeso sino all'adrenalinico finale.
Kinodrop: Caputo torna nella sua Puglia per documentare i disagi e le contraddizioni di una terra divisa tra sviluppo industriale sfrenato e dannoso (siamo alle porte di Taranto) e il permanere di una tradizione legata alla terra (seppur devastata dall'ecatombe dei secolari uliveti) attraverso il contrasto tra la giovane Nica che non si vuole arrendere allo stato delle cose e il padre che è costretto per necessità a soluzioni di compromesso. Un dramma sull'impossibilità di conciliare istanze individuali e dura realtà sociale, trattato con sensibilità e un tocco di ottimismo nonostante tutto.
MEMORABILE: La ricerca dell'antidoto per l'insetto killer; La cripta della sposa; I fuochi di San Giuseppe; Gli sversamenti inquinanti; La cura per il sonoro.
Gestarsh99: Il cinema al femminile di Jordan s'imporpora nelle trepidazioni thriller dello stalking segregativo marcato Reiner. Più che su una sceneggiatura oliatamente subodorabile in ogni sua fasica transizione, il giudizio si sposta sull'attenta amministrazione tecnico-scenica, come anche sul rendimento recitativo delle interpreti duellanti: l'una (la Moretz) sprovvedutamente incastrata dalle opprimenti molestie della sua bifida carceriera/persecutrice e quest'ultima (la Huppert) accortamente diabolica nel reintrodurre con sottigliezza "nonchalant" la perversa pianista impersonata nel film di Haneke.
MEMORABILE: L'anestetico iniettato direttamente nel moncone sanguinante del mignolo mozzato...
B. Legnani: Deludentissimo film a episodi. Siamo proprio alla fine degli Anni Settanta e si vede. Non ride nessuno dei protagonisti e nessuno del pubblico. Si inventano (o si riciclano) storielle, tirando in lunghe le pochissime idee. Si ricordano solo le bellezze: la Baxa, la sorella di Stella Carnacina, la Gori (in chiusura di carriera), la splendida Poggi, la Karlatos. C'è Riccardo Billi. *½, con manica larga.
Rambo90: Divertente e demenziale (spesso un po' troppo) ma indubbiamente spassoso. Merito soprattutto del cast, capitanato da Cleese e Kline in gran forma, da una Curtis abbastanza ispirata e dal simpaticissimo Palin (buffissimo vestito da ape nel finale). Ritmo veloce e gag a raffica. Peccato per la regia non troppo ispirata; diversamente poteva essere un gioiello come il precedente Wanda.
Pigro: Massacri, fuga e detenzione di una coppia di efferati pluriomicidi, raccontati freneticamente in un iperbolico frullato di sangue e tv, in altre parole ciò che per Stone caratterizza il degrado della società americana: violenza e stupidità. Ma se la prima parte, con una notevole partitura da videoclip tra realtà sogno e trasfigurazione della violenza in chiave tv, è potente e sorprendente, la seconda rotola nella retorica, sia nello stile che nei contenuti che girano a vuoto in una satira vieta e stucchevole.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 03:10 03:10 su Rai Movie
Cotola: Discreta pellicola che all'inizio sa tratteggiare con buone capacità questa comunità di camionisti dove vigono strane regole e codici di comportamento. Ma ben presto i duelli su strada e le beghe personali ed amorose dei personaggi vengono un po' a noia. Manca per lunghi tratti quel guizzo, quella scintilla che accenda il fuoco dell'interesse e del coinvolgimento. La "svolta"
narrativa non arriva mai. Tutto resta nell'ordine della medietà: regia, sceneggiatura, confezione. Buone le prove del cast tra cui c'è Sean Connery in una piccola particina.
Undying: Nel periodo del carnevale, ad Ivrea, tra due occasionali amanti sfocia un forte legame che dà corso ad un rapporto d'intesa sessuale destinato a risolversi in un breve arco di tempo. Soft porno d'ultima categoria, realizzato unicamente per solcare l'onda del successo ottenuto dalla Sandrelli, da poco proposta con malizioso titolo da Brass. La banalità del film risiede nel gioco a due tra sconosciuti, sviluppato senza il minimo senso dell'erotismo. Violentata, senza pudore, appare l'economia narrativa dell'intera storia, che si sarebbe potuta raccontare (magari anche meglio) in soli 20 minuti.
Reeves: Film mitico, con Mark Forest che capita non si sa bene come nell'Europa medievale e deve vedersela con una complicata guerra di successione che coinvolge purtroppo anche la zona baltica. Ci sono tradimenti e molte avventure, c'è soprattutto Renato Rossini che, sia pure con gli occhi allungati dal trucco, è quello che recita meglio e c'è la mano sicura del vecchio Domenico Paolella.
B. Legnani: Agghiacciante. Già far fare a Raf Luca, Sergio Leonardi (insopportabili), Angelo Pellegrino (monocorde) e Gianfranco D'Angelo (il migliore) quattro ventenni è una brutta partenza. Il resto non migliora il tutto, una serie di quadri con tentativo di battuta finale. Solo che le battute non funzionano e, delle poche che funzionano, quasi tutte sono telefonatissime. Si salva il grande Gianni Agus che dà al suo colonnello i tic del favoloso caratterista che tutti conosciamo. Da evitare con cura.
Homesick: Sulla scena Rossano Brazzi è sempre un ammirevole professionista, ma dietro la macchina da presa si mostra alquanto impacciato, anche a causa dell’estrema debolezza della sceneggiatura e del cast di supporto. Come spesso capita in queste occasioni, il film ricava la propria seppur minima attrattiva dai rutilanti quadri cromatici vintage e dall’avvenente comparto femminile guidato dalle discinte Ann Margret e Hélène Chanel.
MEMORABILE: La rapina a teatro e le varie reazioni dei ladri dinanzi agli spettatori addormentati.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 08:10 08:10 su Rai Movie
Markus: Tozzi firma un testamento d’amore nei confronti del caratteristico quartiere romano di Trastevere. Il film è presentato sotto forma di episodi incrociati con attori assortiti e non tutti romani, appunto per descrivere quanto il quartiere (in quel periodo) mutò la sua caratteristica romanesca per popolarsi di estranei al luogo che lo fecero proprio, snaturando perciò le peculiarità. Una forma d’analisi storiografica, ma anche con cenni psicologici - talvolta drammatici - di varie umanità.
Il Gobbo: È del 1963, ma dimostra almeno vent'anni di più, questo Zorro spagnolo di fattura, appunto, antichissima, e per di più senza il technicolor rutilante hollywoodiano, o protagonisti del carisma di Douglas Fairbanks o Tyrone Power. Qui il tizio (Guy Stockwell) è fiacco assai, come il resto del cast, musiche (oscene) e atmosfere sono più da Marcellino pane e vino, la sceneggiatura (di Mario Amendola!) ha meno sorprese di una puntata del processo di Biscardi. Terribile
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 10:05 10:05 su Rai Movie
Nando: Un uomo e una donna s'incontrano in un resort in Normandia e dopo un approccio filosofico con discorsi impegnati s'innamorano ma i rispettivi lavori li richiamano all'ordine. Nella narrazione si osservano tre vicende in una che, dopo l'innamoramento, sfociano in stupendi paesaggi artici e in una cupa quanto malvagia prigionia in Somalia. La pellicola mostra speranza e la voglia di ritornare a vivere un'intensa passione. Riflessioni sempre di livello con i due protagonisti appropriati ma talvolta la narrazione si mostra prolissa.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 11:50 11:50 su Rai Movie
Siska80: La bella regina delle Amazzoni viene rapita da tre banditi, ma ci pensa Tarzan (o Zan, come viene chiamato qui) a salvarla. Produzione sommaria, eppure di una mediocrità che suscita persino una certa tenerezza: la recitazione appena sufficiente dell'intero cast è solo il male minore se l'occhio si sofferma sulla povertà di location palesemente fittizie, sui costumi di modesta fattura delle tribù che fasciano ad hoc il corpo degli attori (soprattutto quello formoso delle giovani donne), sui capelli ben fissati col gel del protagonista e su un happy end di gruppo francamente ridicolo.
MEMORABILE: La nuotata sott'acqua in due in stile [f=7515]Laguna blu[/f]; La cera bollente addosso.
Giùan: Al contrario di quanto farà Iñárritu più di quattro decadi dopo, Sarafian, in linea con la filosofia dei tempi e il proprio universo di valori cinematografici, piega l'epica di Glass (il cui nome è qui cambiato in Bess) a quell'istanza libertaria e anti-sistema che coinvolse la cosiddetta new wave hollywoodiana. Il film s'apre in tal senso a numerosi momenti lirici il cui incanto talora tedioso toglie forse nerbo al film, relegando in secondo piano vendetta e avventura. Grandi l'interpretazione di Harris, l'idea dell'Arca di Achab/Huston e il finale di invidiabile, compatta coerenza.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
B. Legnani: In un bellissimo scenario colorato, un ruolo di secondo piano è affidato a Giustino Durano, che regge bene il "tòpos" del servo infingardo ma simpaticone. Sono le due sole cose che funzionano, oltre alla bellezza delle tre donne. La trama ha assurdità spazio-temporali e voragini di sceneggiatura cui si stenta a credere: come diavolo ha fatto Durano a smaterializzarsi dal castello, ricomponendosi sull'isola dei pirati??? Non ci viene neppure risparmiato il "segretone" da romanzaccio dell'Ottocento. Con molta (troppa?) generosità, arriva a *½.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 19:05 19:05 su Rai Movie
Galbo: La coppia comica Celentano Pozzetto poteva essere meglio sfruttata dal cinema italiano, visto l'indubbio talento dei due. Prova ne è questo film in cui la prestazione dei protagonisti è la cosa migliore, ma il contesto è decisamente non all'altezza, con una sceneggiatura tanto banale nei risultati quanto pretenziosa nelle intenzioni, con la supponenza di volere affrontare problematiche sociali, ma con scarsa adeguatezza nel poterlo fare. Regia quanto mai impersonale.
Daniela: David è una vedova battagliera che alleva aragoste, Golia il proprietario della linea ferroviaria per colpa della cui tirchieria una grossa partita di crostacei è defunta durante il trasporto. Lotta impari? Nelle commedie hollywoodiane del tempo, Golia ovviamente non ha speranze, anche senza contare che la vedovella è affiancata da un avvocato boy-scout aspirante sindaco da sempre innamorato di lei. Pellicola piacevole ma alquanto risaputa, in cui la modestia delle sceneggiatura è riscattata almeno in parte dalla regia abile dello specialista Quine e della professionalità del cast.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Missione all'apparenza fattibile quella presa in consegna da Spike Lee: adeguare i propri elegantissimi virtuosismi di ripresa agli ipertecnicismi barocchi del cinema coreano più nero e insondabile. Dunque un matrimonio ideale quello tra il regista di colore e Park Chan-Wook, ma l'affinità stilistica e la mano ferrata sul tema della violenza non bastano a ratificare la positiva riuscita di un remake svestito di ogni impatto fragoroso e sprofondamento abissale, scolasticamente tradotto in uno psicodramma thriller rigonfio di soluzioni impacciate e incestuosi tappabuchi tarantiniani. Innaturale.
MEMORABILE: La dolorosa salatura delle piaghe nel collo inflitte al carceriere Samuel Jackson...
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Italia 2
Buiomega71: Wong si riprende la sua "signora in nero" sottrattagli dall'ipertrofico Ellis. Sembra più un remake del primo, con ottovolanti e metropolitane impazzite, un crossover tra il disaster movie e lo slasher teen, con riminiscenze da Rollecoaster. Il plot è piuttosto misero, ma restano segnali non banali come l'articolo sull'11 settembre. Corpi spatasciati a iosa, feste patronali che si trasformano in splatterfeast con fuochi artificiali e cavalli imbizzarriti. Abbastanza divertente, anche se ormai si respira aria di deja vù. Solo per fan della saga.
MEMORABILE: Tutta la sequenza della palestra, con il nero Romero che grida: "Io vinco su tutto baby, fanculo la morte!" e poi... spataciack!; La sparachiodi.
Galbo: Commedia western incentrata su una partita di poker. Film gradevole e divertente, con una regia che mantiene un ritmo sempre elevato. I personaggi sono ben caratterizzati e la vicenda scorre piacevolmente con un'impennata di interesse finale. Ottima la prova del cast. Buono il doppiaggio italiano.
Galbo: Georgia è una guida turistica che porta gruppi di vacanzieri in giro per il suo paese natale. Sfruttando furbescamente un titolo italiano che rimanda a un grande successo di qualche anno fa (con la stessa protagonista, Nia Vardalos), Donald Petrie dirige una scialba commedia che sfrutta tutti gli stereotipi della comicità turistica ma che non va al di là di una stantia mediocrità, non riuscendo mai a divertire veramente. Anche un attore come Dreyfuss è evidentemente mal utilizzato.Rimane la bella illustrazione dei paesaggi greci.
Martedì, 5/07/22 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
B. Legnani: Film alterno, con momenti riusciti e altri che girano a vuoto. Sulla sedia del colpevole sta più che altro il mondo della televisione, ma è un mondo di oggi come la Democrazia Cristiana di ieri: digerisce tutto (infatti coproduce Sky). Popolizio è straordinario, perché riesce a essere Mussolini senza eccedere, ma anche e specialmente con gesti composti e parole non stentoree. Il resto del cast gli è decisamente inferiore. Brutto il prefinale, con la tv della lacrima, ma perfetto il noto finale, che testimonia che gli italiani aspettano sempre un Uomo della Provvidenza, qualunque colore abbia.
MEMORABILE: Mussolini tramite WhatsApp seduce una ragazza. Il celebre e celebrato finale, con veri saluti romani di passanti veri.
B. Legnani: Micidiale opera d’un Maestro che ripete sé stesso, crea un tedio forse ineguagliabile, obbliga i personaggi a dialoghi spesso irreali o surreali, ricevendo (sia di conseguenza, sia per scarsa professionalità di base) recitazione mediocri, talora imbarazzanti, Monica Vitti compresa. Si dà ragione a Bruno Cortona. Impeccabile la stroncatura di Rondolino: “cristallizzazione degli elementi più vitali e originali delle opere precedenti” che produce “un manierismo (…) che mina alla base il valore del discorso poetico”. Difatti è nato male, non male invecchiato. Clamoroso fiasco di incassi.
Daniela: Ex giudice di pace caduto in disgrazia per aver aiutato il fratello minore scavezzacollo riceve un incarico che lo porterà nuovamente a confrontarsi con il ragazzo, entrato a far parte di una banda specializzata in rapine ai treni... Western di stampo classico, senza elementi di novità o particolare interesse ma di buona confezione e con un cast di pregio. Più che Stewart e Duryea, impegnati in ruoli fotocopiativi rispetto ai precedenti, a spiccare è Murphy in un personaggio più complesso ed ambiguo di quelli abitualmente interpretati.
Galbo: Certamente un film imperfetto e con qualche incongruenza di scrittura (in alcuni passaggi “gira” decisamente a vuoto), eppure questa opera del veterano Hill ha un suo fascino che rifugge dal semplice trash legato alla storia, peraltro per qualche verso simile a quella di un film di Almodovar. Dove lo spagnolo ha realizzato un melodramma sentimentale, Hill concepisce un noir con più livelli di lettura, ben realizzato nelle scene d’azione e dove viene abilmente celato (non sempre) il budget che appare piuttosto risicato. Nel complesso non male.
Caesars: Fumettone che a suo tempo ebbe notevole successo generando un seguito e varie imitazioni. Schwarzenegger è l'interprete ideale per il ruolo di Conan e degna di nota è anche la presenza di James Earl Jones, ma il film è troppo lungo e si prende un po' troppo sul serio per risultare convincente. John Milius ha fatto di meglio.
Galbo: Discreta commedia diretta da Frank Oz in cui Steve Martin architetto sognatore costruisce una casa per una donna che rifiuta di sposarlo. Il valore aggiunto del film è rappresentato dai suoi interpreti. Sia Martin che la Hawn sono attori ideali per questo genere di commedia in cui la verve dei personaggi conta più dei contenuti che infatti non sono granchè. Ne' il tema nè la sceneggiatura sono particolarmente originali e brillanti; solo le buone prove (e la simpatia personale) degli attori rende lo spettacolo godibile.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 01:50 01:50 su Rete 4
Ronax: Prodotto da Canevari e firmato dal suo collaboratore De Fina, il film è una sequela ininterrotta di semi-spogliarelli e balletti, inframmezzati da intermezzi canori e cabarettistici dalle vane pretese umoristiche. Privo di un filo conduttore e girato interamente in studio, ci risparmia almeno le bufale sensazionalistiche e finto-documentaristiche alla Jacopetti o alla Bianchi Montero. Qualche strip, contenuto ovviamente nei rigidi limiti della censura del tempo, si guarda volentieri ma nel complesso la noia regna sovrana. Commento di Alberto Penna irritante come e più del solito.
MEMORABILE: L'uso del termine "negro" nel commento: i tempi del linguaggio "politically correct" erano ancora lontani; Il simil-Buscaglione Riz Samaritano.
Gestarsh99: Pilastro indemolibile del cinemachismo castellariano, la quintessenza imbestialita della filmografia vigilantista made-in-Italy. Il celodurismo di Enzo G. ci va giù pesante, martensìtico, cementizio, frantumando col suo tocco scultorio fatto d'icasticità affascinatrice quei vetri blindati che separano il consentito dal riprovevole e lo squadrismo nero dal paladinismo piccolo-borghese. Dal canto loro, i fratelli De Angelis vi musicano sopra un flusso acido di rock psichedelico che s'incrosta alle immagini come sangue rappreso sul volto di un combattente. Un combattente vivo sì, ma morto dentro.
MEMORABILE: L'incipit "pre-carpenteriano" (quasi un abbrivio estetico-concettuale a [f=1365]Distretto 13[/f]); Lo stupro insostenibile ai danni della piccola Stefania.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 03:00 03:00 su Rai Movie
Galbo: Due donne che condividono una parte del loro passato, si ritrovano in un momento particolare della vita di entrambe. Un film che non può prescindere dalle fascinose protagoniste, aderenti al loro personaggio e in grado di trovare un buon feeling reciproco. La psicologia dei personaggi è ben tratteggiata e l’ambientazione anonima è funzionale ad una storia di solitudine e bilanci amari dell’esistenza. Un buon film.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 03:30 03:30 su Rete 4
B. Legnani: Grazioso filmetto con Franco&Ciccio, in cui non esagerano con smorfie e tormentoni, grazie ad una sceneggiatura (a sedici mani...) che, pur con qualche momento di stanca, riesce a divertire. C'è un bel cast di contorno, nel quale però non funziona Noschese, qui inutile. Stupende la Neri e la Vianello. Da notare che Cesare Polacco ricicla (con sorpresa finale) la battuta sulla Brillantina Linetti: peraltro altre frasi prese da Carosello sono citate altre volte (se sente anche un "Ullallà: è una cuccagna!").
MEMORABILE: I due vanno a Forcella per fare il gioco delle tre carte...
Pigro: Non solo è un agente segreto russo imbranato, ma la sua ragazza è pure una svampita, e il furto del dossier inglese fallisce sempre. Commediola semplice semplice, ma realizzata con un ritmo frizzante, un brio spiritoso e una simpatica coppia di attori come Perkins e Bardot, al punto da rendere piacevole e gustosa la visione. Senza pretese, il film sa giocare con gli stereotipi dello spionaggio. E mette allegria.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Daniela: La seduzione del titolo italiano è quella messa in atto da una ereditiera viziata, morbosamente legata al padre, nei confronti di un modesto autista che cede più per pigrizia che per passione... Preminger, che aveva già toccato il vertice del noir in Vertigine, qui non si ripete per demerito di una sceneggiatura un poco sfilacciata e di interpreti di contorno opachi o insignificanti. Se è comunque un buon film lo si deve al fascino minuto di Simmons, alla sensualità indolente di Mitchum, ad un finale tragico di notevole impatto.
Pessoa: Commedia in costume che fa il verso ai peplum allora in voga. La storia è piuttosto esile e si regge essenzialmente sul nutrito cast formato da grandi attori del nostro cinema brillante, capaci di strappare un sorriso anche con le battute nella maggior parte dei casi decisamente insulse. Decorativa, sebbene di forte impatto visivo, la presenza della Lane ma in generale l'occhio dei maschietti non resta deluso dal formidabile gineceo di contorno. Un ritmo elevato depone a favore della pellicola che nonostante i limiti fisiologici si fa guardare con piacere, se vi piace il genere.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 12:10 12:10 su Rai Movie
Il Gobbo: In fondo migliore della non eccelsa reputazione che lo accompagna, carino e realizzato con professionalità, anche se un po' lunghetto, un po' stucchevole negli intermezzi sdolcinati, e con un grande attore fordiano (Carey) non troppo sfruttato. Per fortuna valentissimi caratteristi (fantastici Sal Borgese e Tony Norton bounty-killers lugubri quanto imbranati) sostengono la storia sino alla fine. Discreto.
Daniela: Rovistando tra la spazzatura, un ragazzino che vive in una discarica trova un portafogli su cui la polizia vuole mettere le mani ad ogni costo... Difficile giudicare un film del genere: se preso come una favola, è una piacevole avventura in cui tre simpatici pollicini devono sfuggire alle grinfie di cattivi in divisa. Se invece si considerano gli agganci con la realtà, l'edulcorazione delle loro condizioni di vita a fini pittorescamente scenografici e l'inverosimiglianza di certi comportamenti fanno storcere il naso. Bello dal punto di vista visivo, discutibile nei contenuti.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 13:50 13:50 su Cine 34
Gestarsh99: Fenomenologia del "pìrito" vitaliana al suo zenit eplosivo. Più di un novello Barbariccia dantesco l'irresistibile Alvaro fa del suo cul tromba d'aria, incattedrandosi in questa seconda cantica da abile e consumato ermeneuta del peto. Attirato in collegio dalla scia feromonica di una sempre più audace supplente Rizzi, l'impenitente pluribocciato riprende a beffarsi di superiori dispotici, palloni gonfiati e coetanei altezzosi, radendo al suolo ogni loro arroganza sotto una cateratta di tuoni bassoventrali, lampi calembouristici e saette parolacciare. Stiano alla larga i fiscalisti del bon ton.
MEMORABILE: La lectio magistralis di Pierino sulle tre categorie del "pìrito"; L'allenamento pre-amoroso al ritmo di "mela, pera, banana e caffè".
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 16:55 16:55 su Rete 4
Galbo: Ancora diretta da George Pollock, Margaret Rutherford interpreta l'investigatrice Marple alle prese con misteriosi omicidi che avvengono nell'ambiente teatrale. Dal punto di vista prettamente giallistico il film non è granchè, essendo in realtà più vicino ai toni della commedia. Non male tuttavia la rappresentazione degli ambienti e dei caratteri, che insieme all'interpretazione della protagonista ne fanno un film di discreta fattura.
Caesars: Niente di nuovo sotto il sole. Ennesima coppia di sbirri: uno vero (James Woods) e l'altro finto (Michal J. Fox), attore che deve interpretare un poliziotto in un film e per risultare più credibile è stato affiancato al primo per imparare il mestiere. Ovviamente c'è anche un terribile serial-killer a complicare le cose. Non manca proprio niente di ciò che ci si può aspettare da un film così, ma il risultato finale è tutt'altro che sgradevole grazie alla simpatia degli attori e all'accorta regia.
Capannelle: Bella fotografia, a tratti fin troppo solare visto il disagio che dovrebbe trasmettere il film, ma nel complesso siamo vicini alla raffinata mattonata (e non mi sento di dire "d'autrice"). I temi dell'incomunicabilità, del trauma interiore, del voyeurismo vengono trattati senza particolare verve, si notano di più la lentezza e ripetitività della narrazione. Le figure di contorno che potrebbero dare interesse (Arestrup, la Laurent) vengono limitate dallo script e si salvano poche sequenze (tipo la partita a carte o sulla terrazza).
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Secondo tentativo di video-adattamento dell'omonimo fumetto inglese, che linearizza al massimo il farcitissimo intreccio dell'action/thriller precedente. Qui l'esagerata seriosità si scontra con l'inappropriatezza di un cast non adeguatamente preparato (l'impassibile sostituto stalloniano sprigiona la stessa verve ridicola di un Terminenzio qualsiasi) e con un'architettura filmica manieristicamente basculante fra manhunt-movie, rinserramenti alla Carpenter e alcaloidi deliqui strangedaysiani. Tutto è diagrammaticamente prevedibile ma i popcornivori dello splatter sgranocchieranno come castori.
MEMORABILE: L'ovattato sfracellamento al ralenti della villain proiettata giù per la tromba del grattacielo...
Siska80: Claustrofobico action "interstellare" con un unico protagonista (il bravo Steven Ogg, il quale regge sulla sua imponente tuta l'intero film) giocato interamente sulla premessa angosciante di ritrovarsi disperso nello spazio diretto verso il sole. Certo, l'idea di partenza è striminzita, ma per fortuna veniamo a conoscenza di interessanti informazioni sui personaggi (sì perché, oltre a Holloway, v'è infatti l'impalpabile presenza di una voce femminile comunicante via radio, fastidiosa nella sua imperturbabilità), che ci tengono col fiato sospeso sino all'adrenalinico finale.
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 22:50 22:50 su Cine 34
Panza: Nonostante la presenza della Vitti, di Dorelli e di Proietti, questa commedia psicologica tratta da una commedia teatrale già portata sullo schermo molti anni prima non convince molto. I momenti davvero divertenti si contano sulle dita di una mano e l'intreccio, nonostante un inizio convincente, si perde in mille rivoli come testimonia un finale eccessivamente prolungato. Almeno la professionalità degli attori e della regia permettono di aggiustare il film. Peccato, perché poteva venire fuori molto meglio...
Mercoledì, 6/07/22 ALLE ORE 23:05 23:05 su 20 Mediaset
Galbo: Tratto da un fumetto con evidenti spunti reazionari, Dredd è un personaggio cucito su misura per Sylvester Stallone che infatti lo intepreta piuttosto bene conferendogli quella disumanità e la monoespressività che è piuttosto tipica delle performances dell'attore italo americano. Per il resto il film presenta una discreta ricostruzione di una futuribile società cupa e violenta dominata dalle figure dei giudici anche se l'idea non è adeguatamente sviluppata da una sceneggiatura che privilegia chiaramente l'azione pura.
Rufus68: Trascurabile thrillerino sciocco-core. Non infimo (specie nel finale) anche se, purtroppo, alcune sequenze assolutamente inadeguate per credibilità e tenuta attoriale (il matrimonio a monte, la riunione coi giapponesi, la rapina) lo affondano laddove è "pianto e stridore di denti" (verso il monopallino). Recitazione accettabile (se fosse un film muto con didascalie). La Belvedere fa la sciroccata e mostra la mercanzia con una certa spigliatezza.
Giacomovie: Le cose pazze in questo film non sono le voglie ma le mancanze nella sceneggiatura; si va infatti avanti con scioltezza ma senza una trama concreta. Ci si basa su un clima di simpatico umorismo vicino al demenziale e su divertenti momenti sexy che si susseguono a ripetizione. In questi ultimi spicca la bellezza prorompente e già matura di una 21enne Edwige Fenech. I suoi estimatori non dovrebbero perderselo, ma tutti gli altri possono tranquillamente evitarlo. Piacevoli le musiche.
Markus: Commedia erotica di grana grossa priva di nomi di spicco. La prima parte del film si può considerare abbastanza godibile e preparatoria ma, una volta che la vicenda prende piede, cade nel tedio causato soprattutto da una povera sceneggiatura che cade nella ripetitività. Il biondo Christian Borromeo funziona come giovane (dall'aria furba) che gode degli entusiasmanti primi piaceri del sesso (un po' meno nella parte di uno "stallone"). Una giovanissima Del Santo ci regala qualche nudo, mentre la Colosimo la sua allegra esuberanza.
B. Legnani: Strambo spaghetti western che si ricorda per quattro cose. 1) Mescolanza non molto felice fra comicarolo, colpo grosso e vendetta sanguinaria. 2) Azione che si svolge in Arizona ma, assurdamente, c'è il mare (siamo a Tor Caldara, ovvio...). 3) Oggetti anacronistici che si vedono qua e là. 4) Alcuni esterni sono stati girati sì in Almeria, ma riprendono solo gente a cavallo o in campo lunghissimo o di schiena, il che significa che nessuno della troupe ci è andato... Interpretazioni piattissime, per cui si ricordano solo le forti caratterizzazioni di Tordi, di Pinciroli e di Bagolini.
MEMORABILE: Il tiro a segno contro i cocomeri, nell'incipit.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 08:55 08:55 su Rai Movie
Pessoa: Commedia "sportiva" che riunisce protagonisti di primo e secondo piano del cinema di quegli anni tutti impegnati in ruoli piuttosto brevi durante lo svolgimento della famosa marcialonga romana. La sceneggiatura offre momenti esilaranti alternati ad altri meno felici e si affida essenzialmente al talento del nutrito cast, senza preoccuparsi troppo di definire i caratteri in modo adeguato. Di indiscusso fascino l'ambientazione, molto curata, mentre i momenti canori (non sempre opportuni) servono più che altro come richiamo per un certo tipo di pubblico. Tutto sommato guardabile.
MEMORABILE: I dialoghi fra Girotti e suo figlio sui valori dello sport nella parte finale della pellicola.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 12:15 12:15 su Rai Movie
Markus: Ennesima peripezia di Simbad, il marinaio tutto muscoli con la faccia d'angelo. L'ultima opera di Francisci, regista che ha orientato gran parte della sua carriera al cosiddetto genere peplum, ritenta la carta del personaggio alla Maciste in una formula Anni '70 forse più pensata per i ragazzi che per gli adulti. L'esito appare decisamente fuori tempo massimo; ci si stupisce come ancora nel 1973 si potesse concepire un'opera così datata. Il ritmo talvolta c'è e le belle scenografie (seppur stereotipate) anche, ma nel complesso è un'opera dozzinale.
Skinner: Uno dei film meno noti di Marlon Brando, è uno dei film più politici mai prodotti nella Hollywood classica, vale a dire fino ai '70. Al di là della struttura molto classica del film, di alcune inutili divagazioni e di prevedibilità evitabili, il discorso politico è ricco di notazioni non ovvie e molto coraggiose per il tempo su temi tabù come colonialismo e imperialismo americano. Film più che dimenticato, rimosso.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 15:40 15:40 su Rai Movie
Il Gobbo: Parolini, dopo aver inventato Sartana, lancia Sabata (Van Cleef), che esaspera le caratteristiche di pistolero/gambler dalle capacità quasi sovrumane. Questo film e il seguito sono una sagra di invenzioni nel gusto circense di Parolini, e delle sue passioni, i gadgets jamesbondiani e gli acrobati (qui ritroviamo anche Aldo Canti alias Robustino, poi finito male nel milieu romano). Divertente. Ovviamente ci saranno anche i Sabata taroccati...
Galbo: Un tentativo di fare uscire Franco & Ciccio dai soliti schemi narrativi e tentare la carta della satira politica (anche se il termine applicato a questo film è un pò pretenzioso). Godibile a tratti, il film si perde tuttavia nelle solite macchiette anche se quà e là emerge netto il malcostume italico, meglio rappresentato dai maestri della nostra commedia.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
B. Legnani: Insomma... Hanno preso Fidippide, cambiandolo in Filippide. Lo fanno sì correre da Maratona ad Atene, ma solo per annunciare un possibile sbarco persiano. Si salva e si sposa la bella Andromeda, la francesissima Demongeot che non è esattamente una bellezza di tipo ellenico. La buona è bionda, la ammaliatrice (poi redenta) è - pensate che novità - una moracciona (la Rocca). D'altra parte cosa ci si può attendere da un film nel quale l'eroe esordisce con "O Pallade Atena, a te consacro il lauro vinto ad Olimpia"? Vailati ha diretto le scene subacquee.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 19:10 19:10 su Rai Movie
B. Legnani: Commedia fiacca e stracca, con i due protagonisti che non funzionano (il Celentano "romano" è assai faticoso), finendo coll'essere soppiantati da coloro che dovrebbero essere i comprimari (Spoletini, la Spina, Toni Ucci...) e, ça va sans dire, dal pezzo da novanta di Paolo Stoppa. Film noioso, lento, con un personaggio principale pure reso troppo coglione per risultare simpatico. Notevole delusione.
Caesars: George Clooney ci racconta un episodio rilevante, pur se non molto conosciuto, della seconda guerra mondiale e lo fa potendo godere di una produzione importante che riesce a garantire una buona cura formale al film. Purtroppo però le aspettative vanno parzialmente deluse in quanto il regista non riesce mai a trovare il ritmo giusto per un film di ambientazione bellica. Le recitazioni dei protagonisti non vanno al di là della correttezza e la colonna sonora risulta piuttosto banale e non coinvolgente. Molto meglio il Frankeheimer di 50 anni fa.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Pigro: Notte di interrogatorio di un notabile della città accusato di aver stuprato e ucciso due bambine. Due grandi interpretazioni di Morgan Freeman e Gene Hackman, colonne poderose di un grande film. L’opera incalza e risucchia nel viluppo logico costruito dall’ispettore, che prepara diabolicamente il finale (con un'impostazione che ricorda L'assassino di Petri). Virtuosistico ma mai stucchevole l’intreccio costante tra interrogatorio e flashback, con piccoli rimandi dall’uno all’altro. Monica Bellucci non è all’altezza dei due protagonisti, ma ci può stare (a parte l’orrendo autodoppiaggio).
Gestarsh99: Salti di gioia in casa Tesla per un "difettario" automobilistico che snocciola e spiattella con la metodica cattiveria di un salatore di piaghe tutti gli inconvenienti meccanici, i malfunzionamenti operativi e le rischiose criticità insidiosamente acquattati fra i chip dell'automazione veicolare. Da Sport Utility Vagon a Sport Hostility Vagon, pervertendo una cassaforte tecnologica di sicurezza e interattività in una gabbia mortale sorda e inaccessibile al dolore umano. Per una volta, l'Italietta in trasferta si ritaglia una sua piccola oasi di paura e isolamento nel deserto salino dello Utah.
MEMORABILE: Il faccino violaceo del bimbo infagottato nel costume da orsacchiotto e cinturato in auto a 42 gradi sotto il sole implacabile del deserto...
Daniela: Meno peggio del previsto, anche se ci mette un pò per salpare. La parte introduttiva è lenta, la cocciutaggine con cui i pescatori si cacciano dei guai appare irritante, il tentativo di "coralizzare" il disastro narrando le vicende di un'altra imbarcazione è poco felice e, anche se le facce sono giustamente ruvide e inaspettatamente credibili, manca una storia in grado di tenere a galla l'interesse per i personaggi. A salvare però il film dal naufragio ci pensa una fine inaspettata, non allineata con l'andazzo corrente dei blockbusters.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Twenty Seven
Disorder: In pieno boom "bambini terribili" non poteva mancare la trasposizione filmica di Dennis, peste per eccellenza dei fumetti americani. I risultati però sono piuttosto modesti, soprattutto per via di una trama davvero ridotta ai minimi termini e della mancanza di ritmo; anche il protagonista è poco incisivo. Da salvare giusto alcune gag con Matthau e l'escalation finale di umiliazioni al malcapitato ladro (in stile Mamma ho perso l'aereo). Modesto, nel complesso...
Galbo: Buon "crime" metropolitano che se non eccelle per l'originalità della storia (i cui risvolti, comprese le pseudo rivelazioni finali sono piuttosto prevedibili da quasi subito) si fa apprezzare per il ritmo e la tensione, nonché per le buone sequenze d'azione, quasi esclusivamente realizzate in esterni e di notte. Il regista dimostra un certo talento per il genere, tralasciando giusto la cura per una sceneggiatura che se di maggiore complessità ne avrebbe fatto un'opera di ottimo livello. Buona la prova di tutti gli attori.
Giovedì, 7/07/22 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Galbo: Film non particolarmente originale ma diretto da un regista di grande mestiere come Friedkin che riesce a realizzare un'opera tutto sommato discreta che fa leva sul sentimento militare patriottico, forse un po' reazionario ma di sicura presa su parte del pubblico. All'operazione contribuiscono due ottimi attori come SL Jackon e TL Jones. Il film presenta una sceneggiatura piuttosto solida e una regia efficace specie nelle riuscite scene d'azione.
Galbo: Ottimo noir girato da un giovane John Boorman (è il suo secondo film); è diventato un cult movie per molti cinefili a causa dello stile di ripresa innovativo e raffinato volutamente non rispettoso dei tempi dell'azione ma ricco di flashback e colpi di scena che spiazzano il protagonista e lo spettatore. Impeccabile nelle sequenze d'azione, è interpretato dal grande Lee Marvin in uno dei migliori ruoli in carriera.
B. Legnani: Celebre flop di Salvatores. A (ri)vederlo ben si capisce il perché. Il film è sorprendentemente goffo, ma non nel senso che descrive la goffaggine dei "sequestratori", ma nel senso che goffe sono le interpretazioni (naufraga incredibilmente anche Carpentieri) che dovrebbero rendere una sincera goffaggine. Insostenibile Orlando, caricaturale oltre la decenza Bisio. Banalità a iosa, a partire al personaggio della Neri che, abitando a Milano, ovviamente lavora nelle pubbliche relazioni. Non più di *½ (pure scarso). Mi sa che han fatto pure confusione fra Eritrea ed Etiopia...
Ronax: In Italia si tentò di spacciarlo per un decamerotico, scimmiottando il fortunato Metti lo diavolo... di Albertini. In realtà, era l'ultimo affanoso respiro della saga anteliana di Susanna giunta ormai allo stadio terminale. La Tordai campeggia nei titoli di testa fra gli interpreti principali, ma in realtà si limita a una comparsata iniziale e a riapparire in spezzoni tratti da alri film della serie e truffaldinamente inseriti per fare metraggio: operazione indispensabile visto il nulla della trama. Come sempre, la Benussi è un film a parte.
Gestarsh99: Al suo terzo faccia a faccia col mondo della camorra, Squitieri depone le austere gradazioni da feuilleton per puntare sul realismo naif dell'animale da strada Joe Dallesandro, qui deputato al ruolo di capobanda ribelle e incosciente, piccolo kamikaze della scalata piramidale. Più che un noir dileiano, un romanzetto criminale che annusa lo sciamannato gangsterismo rionale della futura Magliana, purtroppo frantumato nell'incostanza di un ritmo barcollante e di un intreccio trascinato con gran disordine. Poco napoletano il protagonista, ancora infuso nel suo portamento bohemien da gigolò maledetto.
MEMORABILE: Il montaggio alternato tra Dallesandro alla guida della sua Rolls-Royce e il sicario jugoslavo alla guida della sua vettura con roulotte al seguito.
B. Legnani: Se tutto fosse allo stesso livello di ambientazioni, costumi e colori, sarebbe un capolavoro. Invece la storiella è troppo semplice ed è tenuta insieme da Mastoianni, bravissimo, e da un simpatico Toffolo. Mogherini, come sempre, viaggia lentamente e ancora una volta divaga sul volo senza aeroplani. Celentano solo decorativo, quasi inutile. Da sottolineare, invece, i pochi minuti della Miserocchi. Nulla di nuovo: il pranzo con la sposa che non c'è ricorda per analogìa una grande comica e il meccanismo del sosia risale addirittura a Plauto... **
Il Gobbo: Galeazzo è un odontotecnico di Procida, circondato da invadenti donne di famiglia e con moglie bisbetica e tirchissima. Ma quando ariva una bella dirimpettaia... Commediola abbastanza scontata, con un Montesano in gran forma attorniato da valenti caratteriste (e una grande Vukotic) e una Barbarona bellissima che da sola giustifica la visione. Tranquilli, non mancano lepidezze legate all'assonanza col nome del protagonista. Molto urlacchiato, così così. Però Barbarona...
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 03:05 03:05 su Rai Movie
Ira72: La sceneggiatura non ha nulla di originale: l'ennesimo trauma precoce fa dell'infante un futuro serial killer con un debole per le bambole, anzi... per la bambola perfetta, frutto dell'assemblaggio di pezzi umani. Non mi fa impazzire nemmeno Lo Cascio, un po' troppo teatrale per la parte che gli è stata affidata. Buone, invece, l'atmosfera inquietante e la fotografia. Va anche detto che il film scorre molto bene, non risulta noioso anche per merito degli efferati omicidi che si susseguono, un tantino splatter. Finale un po' forzato e pomposo.
Lucius: Predecessore di Fantasmi degli abissi, con una resa visiva leggermente inferiore (i mezzi per riprendere a quelle profondità erano quello che erano e l'acqua torbida ha in parte inficiato le riprese), ma altrettanto struggente e ipnotico, il viaggio nel relitto e nella memoria dell'Andrea Doria è un viaggio non solo visivo, ma cerebrale. Venato di fascino e mistero, il lavoro di Vailati, coraggioso e rischioso per i tempi, resta un'omaggio indissolubile al Titanic italiano.
MEMORABILE: Le forchette recuperate; La posa della targa commemorativa sul relitto; Le lettere in bronzo del nome della nave.
Buiomega71: Tra i caraibici erotici massaccesiani è forse il mio preferito. Non si smentisce mai lo zio Aristide: sesso hard (anche se piuttosto squalliduccio, se paragonato agli hard della golden age americana), solita fame di sensazioni nere di coppie di borghesi bianchi, menage a trois e lesbo a profusione. Ma quello che sorprende è la vena horror cannibalica voodoo, che sposta l'asse da Sesso nero e lo dirotta verso Le notti erotiche dei morti viventi. Solo lo zio Aristide poteva arrivare a questo. Resa tecnica minimale e pauperistica, ma che cultazzo!
MEMORABILE: Le effusioni sessuali tra la Ramirez e la Scott; L'inizio con scene hard sparate a tutto schermo; Il finale che vira nell'horror.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 05:45 05:45 su 20 Mediaset
Il ferrini: Niccol si muove sul suo terreno preferito: il futuro distopico (vedi Gattaca ma anche Anon) e lo fa con la consueta intelligenza, offrendo interessanti spunti di riflessione sul sistema capitalistico. Certo non è uno script scevro da incongruenze, ma le idee non mancano e la Seyfried è davvero in forma (in tutti i sensi). Cillian Murphy ha il personaggio migliore (il "guardiano del tempo", che ricorda vagamente i blade runner) mentre il meno interessante, paradossalmente, è quello di Timberlake. Imperfetto, a tratti banale, ma divertente.
Daidae: L'ottimo Michele Lupo, autore di buone riuscite come Troppo per vivere poco per morire ci offre un'altra perla: spionaggio, azione... e giallo. Interpreti perfetti: Harrison attore spesso mediocre qui dà una prova degna, meglio ancora Adolfo Celi, impeccabili gli altri caratteristi. Finale imprevisto, film da riscoprire.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 08:35 08:35 su Rai Movie
Il ferrini: Cinque episodi, connessi un po' alla bell'e meglio, che a tratti funzionano ma più per la bravura degli attori (Manfredi su tutti) che per le gag in sé, scritte dai non particolarmente ispirati Castellano e Pipolo. Mastrocinque, regista assai prolifico in quegli anni, dirige con mestiere un film girato quasi interamente in esterni e (come si può immaginare) soprattutto in auto. Molto divertente la spericolata Valeri al volante, decisamente meno il pur bravo Walter Chiari, mortificato da uno script banale e dai risvolti prevedibili. Insomma.
Medicinema: Peccato: Pingitore vola troppo alto con questa sua satira dedicata agli inciuci ecclesiastici, ai rapporti fra Chiesa e Politica, all'offuscamento indotto dal potere... e mettendo troppa carne al fuoco, cucinata fra l'altro da un cast non eccelso, ottiene un mix abbastanza insipido, anche se con alcuni grotteschi momenti da salvare (come il sogno papale di Don Tarquinio). La parabola del "buro e puro" Pippo Franco, da Cioci a leader della Democrazia Ciociara, si mantiene infatti costantemente a metà del guado, indecisa su che direzione prendere, strappando a malapena qualche risata.
MEMORABILE: La scelta del nome del partito, tra DC e PCI alla ciociara.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 12:20 12:20 su Rai Movie
Caesars: Prendendo spunto da un'episodio leggendario, la sfida tra i fratelli romani "Orazi" e quelli di Albalonga "Curiazi" per decidere quale delle due città dovesse avere predominio sull'altra, gli sceneggiatori ci regalano un tipico "peplum" anni '60 nel quale l'evento pseudostorico occupa solamente la parte finale della pellicola. Un prodotto senza grosse infamie ma neanche troppe lodi che si lascia guardare piacevolmente ma che non si eleva al di sopra del discreto mestiere. Diretto anche da Terence Young?
Lucius: Chi detesta i remake come l'ottimo Diabolique darà contro a questo lodevole thriller, cadendo nei facili luoghi comuni che vedono un remake comunque inferiore all'originale; ma questo film funziona, eccome. Ha passato la vita a sognare in una casetta di periferia, di poter arrivare a realizzare i suoi, seppur deviati obiettivi, un po' come Cunnannan con Versace; il suo fine è la scalata sociale e organizza tutto nei minimi dettagli. La figura dello psicopatico non ricade nei clichè, ma su una persona apparentemente comune. Investigativo e spiazzante.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 15:45 15:45 su Rai Movie
B. Legnani: Sorprendente, notevole western (decisamente NON spaghetti western) dell’eclettico Giorgio Capitani, che dirige quattro bravissimi attori in una trama che, pur rifacendosi a un celebre film di Huston, ha una sua pienissima dignità autonoma. Film petroso e sabbioso, con caratteri levigati magnificamente, persino con molteplici riferimenti gay, che vanta pure un minuto finale, immoto ed impeccabile, in cui risalta la stima che gli uomini, pur se avversari fieri, e non da ieri, hanno verso chi la merita. I due anziani sono superlativi, ma pure i due giovani tengono botta. Da vedere.
Xamini: Interessante resoconto delle gesta di uno dei più talentuosi sceneggiatori hollywoodiani, finito nella morsa del maccartismo eppure indomito, incapace di resa. Un film dovuto, appassionante nel tema ma non nei modi. Bryan "Walter White" Cranston si conferma comunque ottimo interprete volto adatto al ruolo (non a caso si è beccato una candidatura).
B. Legnani: Il fatto che l'episodio peggiore sia quello ambientato in epoca contemporanea conferma che il filone era esaurito e che saggia fu la decisione di spostarsi indietro nel tempo. Fantozzi resta lo stesso ossimoro che conosciamo, un "malmenato indistruttibile". Ci sono cose nuove (bello l'episodio di Lazzaro), trovate prese dai Fantozzi precedenti (viene pure raffinata la citazione di Dorando Petri presente nel primo film), talora troppo lunghe (la regata), citazioni-plagi (Vilcoyote, I figli del deserto, L'appartamento), persino deliziosi omaggi (il torneo alla Bresson).
Caesars: Abbastanza conforme alle aspettative riguardanti un film tratto dal noto libro della Alcott. Alcuni passaggi non sono però adeguatamente approfonditi e scorrono via troppo velocemente (in tal senso meglio la versione del 2019); inoltre le prestazioni attoriali non sono all'altezza del cast impiegato (Sarandon e Byrne compresi), pur rimanendo su binari accettabili. Non molto riuscito in verità anche il salto temporale in cui tutti restano identici a se stessi ad esclusione della piccola Amy, che improvvisamente appare praticamente coetanea della ben più grande Jo. Solo sufficiente.
Siska80: Storia inverosimile e aggrovigliata, che però risulta terribilmente accattivante soprattutto per l'amore viscerale che priva della dignità il protagonista (mai titolo fu più azzeccato, giacché una donna tentatrice lo conduce sulla via della perdizione). Buoni i costumi, l'ambientazione e il ritmo; Banderas e la Jolie insieme fanno scintille, anche se intrigano più per la bellezza che per la bravura.
MEMORABILE: Vargas apre la porta allo spione completamente nudo e se la ride.
Cotola: Terribile film pecoreccio le cui sorti semi-catastrofiche vengono solo parzialmente risollevate dalla presenza del buon Montagnani. Molte cose già viste, qualche volgarità assortita e ben poche scene divertenti. Anche il cast è tipico di
questi film. Solo per ultra appassionati del genere e per i fan di Renzo.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Gestarsh99: Trait d'union irreale tra un'Asperger da fiaba e un'autistica all'acqua di rose, la risoluta Wendy intraprende la sua fuga in solitaria nel mondo che la circonda; ma durante il percorso mille ostacoli si frapporranno tra l'eroina in viaggio e la meta delle sue aspirazioni. Performance su misura per la Fanning in quest'opera pencolante fra il dramma individuale e la commedia dei buoni sentimenti, pericolosamente affine a una gattonata interurbana "babybirbesca". L'approccio rischioso alla patologia in esame potrebbe indispettire chi vive da vicino situazioni delicate come quella rappresentata.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Galbo: Un grande ritorno di Spielberg (qui nei panni di sublime giocattolaio) al tema del mondo animale assassino come ai tempi de Lo squalo. Qui tuttavia la premessa è ancora più intrigante vista la presenza dei dinosauri al centro della scena. Sono proprio i bestioni preistorici (splendidamente realizzati) i veri protagonisti della scena, molto più degli attori in carne ed ossa. La vera magia del film (e a ben guardare del cinema in genere) è farci sembrare come assolutamente naturale la loro presenza.
Markus: Los Angeles. Cinque storie di vita molto diverse tra loro s'intrecciano con un solo filo conduttore: l'amore per i cani. L'aria da corale commedia americana c'è tutta, a partire dalla solare ambientazione californiana che conferisce alla pellicola di Ken Marino una certa leggerezza di fondo (dovuta, visto l'argomento). I simpatici quadrupedi sono un tenero espediente per unire qualche storiella romantica con la morale dietro l'angolo. Resta impresso il dolce sorriso di Nina Dobrev.
Venerdì, 8/07/22 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Galbo: Autore di uno dei migliori film di genere sommergibilistico mai realizzati, Jonathan Mostow non si è più ripetuto a quei livelli. La sua parabola discendente è confermata da questo action scipito, dalla trama stravista e dai personaggi mono dimensionali. Benché accettabile nelle scene d’azione, il film è penalizzato da una coprotagonista scadente come poche attrici, mentre almeno Sam Worthington se la cava. Pessimo il doppiaggio italiano. Evitabile.
Geppo: Buona commedia erotica in costume ambientata nell'antica Roma e interpretata da una coppia abbastanza curiosa composta da Renzo Montagnani e Oreste Lionello. Tecnicamente è girato abbastanza bene; Montagnani recita il suo personaggio con l'abituale bravura, Oreste Lionello è un po' ripetitivo. Mario Carotenuto abbastanza insolito, come non l'avete mai visto, ma senza dubbio bravo. Molto professionale la regia e notevole l'interpretazione di Salvatore Baccaro. Da sottolineare la presenza di Katia Christine, davvero bellissima.
MEMORABILE: La schiava interpretata da Katia Christine.
Galbo: Killer redento per amore. Jonathan Lynn dirige con professionalità una commedia vedibile ma non trascendentale; la sceneggiatura presenta infatti qualche momento di pausa e la caratterizzazione dei personaggi lascia spesso a desiderare. Vale la visione il sempre bravo Billy Nighy mentre Emily Blunt è un po' sottotono.
Markus: Peripezie tragicomiche/sentimentali di un giovane medico, figlio di un luminare di una clinica. Al di là degli ormai noti aspetti giudiziari legati al film, resta una pochade poco divertente ma a tratti scorrevole. Il protagonista Giuseppe Greco, meno peggio del previsto, si limita in ogni caso a qualche buffa espressione facciale. Oltre alla professionalità confermata di Montagnani, Bouchet e Dionisio, si segnala la reunion cinematografica di Franco e Ciccio (allora impegnati in tv). Sceneggiatura assai poco originale ma in linea col genere.
Buiomega71: Di molto superiore all'Uccello, anche per maturità registica e intreccio narrativo. Lampi di horror gotico (Franciscus e Malden tra le lapidi), omicidi più feroci (su tutti quello di Rada Rassimov, prove generali per Profondo rosso) e un finale, nella tromba di un ascensore, tra i più violenti del primo Argento. I traumi infantili vengono momentaneamente abbandonati per le ricerche scentifiche e un pizzico di fantascienza. Alcuni momenti "comici" (la gara di parolacce) non intaccano la tensione, sempre costante. Il primo vero gioiello argentiano.
MEMORABILE: Malden e la piccola De Carolis passano vicino ad una sospetta Lancia Fulvia; la tromba dell'ascensore; la triade cromosomica; il finale.
Kinodrop: Posticcia e raffazzonata commedia generazionale che cerca di farci digerire i tanti teen-movie indie americani spostati in una anonima e grigia realtà provinciale. Andrea, infatuato di una coetanea, cerca di parcheggiare il fratellino (fan estremo di Michael Jackson) e non trova di meglio che appiopparlo a un finto nonno che diventa così complice delle sue avventure sentimentali. On the road sopportabile solo per le numerose citazioni che però non riescono a dare senso a una storia strampalata e irritante. Si salva, per il mestiere, Girone. Insulso.
Caesars: Davvero un buon film, che avrebbe anche potuto essere ottimo se avesse evitato alcune assurdità (la fuggitiva che suona il grammofono sul treno) che ne penalizzano il risultato finale. E' un vero peccato, perché Fleischer confeziona una caccia all'uomo (anzi alla donna) davvero coinvolgente, con ritmi serrati e un buon colpo di scena. Ambientato quasi unicamente su di un treno, cosa che crea un'ottima atmosfera claustrofobica. Averne di noir così.
Fauno: Una vera pugnalata al cuore, se ci mettiamo nei panni di chi è stanco delle solite chiacchiere contestatarie, si decide a seguire le sue ispirazioni più naturali senza far torto a nessuno e si trova risucchiato in un vortice letale del genere da stare ancora peggio che se fosse toccato a lui far quell'orribile fine. Aldilà del dramma, sono molto interessanti il linguaggio della macchina fotografica nonchè il suo fornire sensazioni quasi di magia.
MEMORABILE: Sconvolgenti gli ultimi cinque minuti.
Giùan: Straordinario prodotto spurio del neorealismo italiano. Rispetto ad altri capolavori certo più fulgidi ma anche più manichei, la qualità che dona longevità al film di De Santis è una adulta complessità stilistica (tarata su modelli americani) perfettamente modellata su una realtà sociale talmente particolare da esser addirittura locale (le risaie vercellesi). Questo stesso doppio binario, spettacolare da un lato e antropologico dall'altro, dà conto delle sfaccettature, dei ravvedimenti, delle fragilità e avidità dei personaggi. Da pugno al fianco Silvana.
MEMORABILE: Il lancio dei cappelli alle mondine; Il boogie-woogie; Doris Dowling.
Gestarsh99: Secondo capitolo del magistrale trittico germiano, ancora più perfido e cattivo del precedente. Germi si sbizzarrisce senza pietà, scatenando il suo carrozzone di maschere deformi alla Bosch e prendendo duramente di mira costumi e mentalità di quel meridione odiato/amato. A cosa può arrivare l'umana volontà pur di preservare un illogico senso dell'onore e della pubblica rispettabilità? Ce lo mostrerà il nodoso e manesco Saro Urzì, deus ex-machina di istrionica potenza, artefice di tutta una impalcatura destinata a crollargli addosso. Capolavoro.
Siska80: Due brave attrici si confrontano in ruoli emotivamente impegnativi prestando il loro volto a madri accomunate da un dolore straziante: la morte di un figlio a causa della malaria. Le location esotiche si rivelano accattivanti e la vicenda cattura lo spettatore perché si fa via via più drammatica e colpisce la determinazione con la quale le protagoniste si battono per salvare tante, troppe vite in un'Africa vinta dalla miseria e dalla malattia. Pellicola efficace, nonostante alcune sequenze siano edulcorate per ragioni televisive.
MEMORABILE: L'arresto cardiaco del bimbo; Le incomprensionii tra Mary e il marito.
Gestarsh99: Pur non vantando la secca esemplarità di Roma a mano armata o Milano odia, questo film dello specialista Lenzi riesce in ogni modo ad intrattenere vigorosamente, in primis grazie alla "colorita" esuberanza del bravo Milian, che qui esordisce nei panni del personaggio che l'ha reso più celebre in Italia, lo sboccatissimo e pittoresco borgataro romano Er Monnezza, gagliardo saltimbanco dal cuore d'oro in mezzo a una schiera impressionante di facciacce da galera. La piccola Melandri, altrove vittima sacrificale di rapine e rapimenti dagli esiti sempre infausti, almeno stavolta salva le penne.
MEMORABILE: La buggeratura finale regalata da Milian al trafelato Cassinelli...
Anthonyvm: Scontatissimo film TV canadese con la solita famiglia tormentata da un lupo travestito da agnello, in stile Il patrigno e, soprattutto, The guest. A parte una discreta fotografia fredda e un paio di scene riuscite (l'incidente in piscina) c'è poco che funzioni. Il cast è mediocre (la Roth è particolarmente fuori luogo), fatta eccezione per un inquietante Eric Osborne nei panni del mellifluo psicopatico. Personaggi inutili, violenza (ovviamente) bandita, pathos umano ai minimi storici e finale affrettatissimo. Non tremendo, ma insignificante.
MEMORABILE: Il lombrico torturato; Il ragazzo bruciato vivo (di cui poi non si parlerà più!); Osborne tenta di affogare una bimba in piscina; Le api in macchina.
Gestarsh99: Action gangsteristico svelto e dinamico in cui l'intreccio di rapimenti, scazzottate, sparatorie e regolamenti di conti tra bande nemiche è solo un pretesto per far scorrere un fotobook di tutti i grugni più laidi dell'italo-crime anni '70. Milian, in sella al suo Kawasaki, fa il rodaggio al futuro maresciallo rissoso e coprolalico di Squadra antiscippo, coi primi accenni ironici e sfrontati al turpiloquio aforistico-vernacolare ("Sono l'anima de li mortacci tua") e ai gestacci sconvenienti (le corna di derisione, la minzione frontale sotto gli occhi della donna ammanettata al water).
MEMORABILE: Il ritmo trionfante del riconoscibilissimo score micalizziano; Il tormentone (s)cult ripetuto da Lastretti al suo sgherro/boyfriend: "Vero, Franco?"
John trent: Incredibile capolavoro di comicità, ricco di gag ormai entrate nell'immaginario collettivo: il caffè con utopia, l'equivoco dello studio dentistico ex casa d'appuntamenti, gli schiaffi col prete, l'esame ornitologico, Filomenha, i tic nervosi nell'azienda del Dottor Tomas che non è mai in sede... Un Banfi scatenato e a tutto campo che si concede poche volgarità (si nota che alla regia c'è Salce e non Cicero o Tarantini) e diverte tantissimo. Comparsate per Michela Miti e Ramona Dell'Abate e un piccolo cameo di una giovanissima Moana Pozzi.
MEMORABILE: "La sua soddisfazione è il nostro miglior premio!"
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 02:40 02:40 su Italia 1
Rigoletto: Non sarà mai il migliore dei catastrofici, ma è un prodotto davvero dignitoso che non risparmia qualche emozione. Gli effetti speciali sono utilizzati bene e Sarna guida gli attori con convinzione venendo ripagato da prove convincenti. La scelta del cast pare azzeccata, senza nomi di grido ma con volti "comuni" che potrebbero appartenere a chiunque. Meno efficace uno dei protagonisti (Cade) che in alcune scene action tradisce la finzione.
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 02:55 02:55 su Rai Movie
Jandileida: Un grande Delon viene trascinato, a sua insaputa, dall'ineluttabile fato, dalla burocrazia e infine dalla macina della storia fin dentro il cuore più nero degli anni '40. L'impostazione glaciale, straniata e straniante fa pensare certo a Kakfa ma anche alle peripezie degli "eroi immobili" di Buzzati. Proprio l'incedere quasi onirico lo rende a tratti difficile da seguire, con personaggi che appaiono e scompaiono, ma d'altro canto non si sarebbe potuto rendere altrimenti il traumatico distacco con la realtà che il vecchio continente visse all'inizio degli anni '40. Tagliente.
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 03:55 03:55 su Italia 1
Gestarsh99: Fonte di una surreale diatriba tra Fulci ed Argento (curatore della versione italiana di Zombi), questo film rappresenta la primissima incursione nell'horror del burbero regista romano. "Zombi 2" ha avuto il merito di riportare il mito dei morti viventi alle sue origini caraibico-haitiane (abbandonate rivoluzionariamente da Romero nel 1968), mantenendo però intatti sia il clima di assedio che la voracità antropofaga presenti negli illustri predecessori. Le note gravi e catacombali delle musiche di Frizzi creano un'atmosfera infernale ed apocalittica.
MEMORABILE: L'incredibile zuffa subacquea tra lo zombi ed un bell'esemplare di pescecane cloroformizzato a dovere...
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Homesick: Titolo, nomi del cast e musiche non lasciano dubbi sul fatto che gli autori abbiano voluto rifarsi ai classici bondiani; ma laddove tali altisonanti modelli sono sempre più farraginosi e prolissi, questa simpatica sorta di spin-off con il fratello di Sean Connery si avvale dei pregi dell'italianità nella trama semplice, nella scioltezza del racconto e in una generale superiore inventiva ed autorionia, avvolgendo il tutto - specie le agilissime scene d'azione - in un piacevole clima da fumetto. Neil Connery volto tanto comune quanto efficace; Celi meglio ancora che in Thunderball.
MEMORABILE: Lo stratagemma di Celi alla riunione; il duello finale con l'arco.
Pigro: Affresco antropologico dell'italianità anni 60, tra problemi e difetti. Nasce sulla scia dei Mostri, ma qui c'è un'impronta più "politica" nella ricerca non del grottesco ma di un'analisi della società, sia pure in chiave spesso comica o ironica. Loy mescola microstorie (le migliori: Manfredi e la burocrazia, Magnani e il traffico) a flash come barzellette fulminanti, senza evitare sguardi documentaristici su feste popolari. Interessante, ma la struttura in realtà disorienta e non funziona, forse per eccessiva frammentazione.
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 21:10 21:10 su Top Crime
Nicola81: Molto buona la parte introduttiva, con l'omicidio che, a causa di un imprevisto, viene eseguito in maniera diversa da come era stato progettato. Il risultato è un crimine meno perfetto rispetto alla media della serie, e infatti Colombo mangia subito la foglia e troverà anche una prova piuttosto verosimile. A non convincere troppo, nonostante la bravura della Clark, è la repentina trasformazione della protagonista da oppressa a schiacciasassi; più interessante il personaggio di Nielsen, che non approva la metamorfosi della donna che ama e finisce per fare comunella con il tenente.
Gestarsh99: Action avventurosa e survival-drama sono i piatti principali di questo thriller montano-fluviale, girato a cavallo tra Oregon e Montana. Hanson sguaina anche qui il suo bel cavallo di battaglia, quello dell'infido estraneo che s'intrufola per tornaconti criminosi nella privacy familiare altrui, complici buona fede e crepe relazionali momentanee. La parte del subdolo fetentone se l'aggiudica Kevin Bacon, interprete non nuovo a ruoli dalla doppia anima ingannevole, che già aveva ordito persecuzioni "selvatiche" in "Una gita pericolosa". Abbastanza convincenti gli "attributi" della Streep.
MEMORABILE: I bellissimi scenari silvani e torrenziali in cui si svolge la vicenda.
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 21:20 21:20 su Cine 34
Herrkinski: Riciclo delle commedie vacanziere ambientate sulla riviera romagnola, questo film è sicuramente uno degli esempi più inconsistenti del genere. La sceneggiatura è moscia, le storielle hanno ben pochi legami in comune e per la maggior parte sono trite e per niente divertenti. Gli interpreti sono tutti al minimo sindacale, si salva Calà con qualche battuta (anche lui sottotono comunque) e la scena della cena del nero con i genitori milanesi della ragazza, mentre il cast femminile recita penosamente. Decisamente fallimentare.
Domenica, 10/07/22 ALLE ORE 23:20 23:20 su Italia 2
Buiomega71: Summa craveniana travestita da teenslasher. C'è tutto (ma proprio tutto il suo cinema, in primis Nightmare e Benedizione mortale a piè sospinto). Stridono un po' i dialoghi citazionistici e l'Halloween carpenteriano che fa da sfondo al massacro, per il resto un piccolo gioiellino, dove lo zio Wes apre con un incipt tra i più terrorizzanti e mozzafiato mai girati per chiudere in una totale follia sanguinaria, alla stessa feroce stregua de L'ultima casa a sinistra e Le colline hanno gli occhi. In pratica mancano solo i serpenti e le scene oniriche (anche se il finale è giocato come un incubo, tra finzione cinefila e realtà).
MEMORABILE: Tutto il sanguinario e malato finale: coltellate, follia, televisori sbattutti sulla capoccia e sparatorie devastanti. Insomma, il miglior Craven.
Galbo: Uno dei grandi classici di Alfred Hitchcock, forse appena un gradino al di sotto rispetto a La finestra sul cortile, riassume al meglio tutti i temi della filmografia del grande regista: paura, ambiguità dei personaggi, e azzeccate scelte tecniche (le inquadrature da vertigine che ricordano il più azzeccato titolo originale, "Vertigo"). Il film girato in una San Francisco ben fotografata, si segnala per l'aura malinconica che pervade il protagonista, il bravo James Stewart.
Lunedì, 11/07/22 ALLE ORE 00:20 00:20 su Rai Movie
Gestarsh99: Dall'ex Germania Federale, un "elevathriller" teso, angosciante e, senza tema di smentita, tutto fuorché scontato. Se si escludono film-tv, corti ed episodi pochadistici made in Italy risalenti ai '70, questa è la prima pellicola a mostrare un gruppo di persone intrappolate all'interno di un ascensore. Palesemente - ma non pedissequamente - ispiràtosi a situazioni grafiche targate Malle e Maas (cavi che si spezzano, paratìe malfunzionanti, trombe di alloggiamento buie e vertiginose), Schenkel notomizza la contenzione in spazi ristretti sanguificandola di ansie, paranoie e isterie rivelatrici.
MEMORABILE: Le concitate e disperanti sequenze ambientate nella cavernosa tromba dell'ascensore.