I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 6/12/21 A Domenica, 12/12/21
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
cliccando qui.
Homesick: Caccia al tesoro con pirati, schiavi e militari inglesi in un film d'avventura veloce e scattante, che la pratica regia di Paolella imbottisce di energiche scene d'abbordaggio, battaglia e scontri all'arma bianca; c'è persino spazio per un attacco di piante antropofaghe (!) che pare prelevato direttamente da un peplum-fantasy. Buone la prestanza fisica di Harrison e le caratterizzazioni di Lupi, aguzzino pluriomicida, e di Barnes, filibustiere d'onore. Le donne si fanno notare per la loro avvenenza rassicurante (Mercier) o insidiosa (Marisa Belli, con improbabile trucco da selvaggia). **!/***
MEMORABILE: Harrison fatto incatenare agli scogli per farlo sommergere dall'alta marea; l'attacco delle piante carnivore.
Gestarsh99: Corbucci ci risparmia in questa occasione le colluttazioni allungabrodo alla Spencer-Hill e liofilizza nel tegamino commedia, "giallo" e azione mettendo assieme qualche inseguimentuccio su strada, un timidissimo granello di whodunit alla "fàmose a capì" e la contrattuale comicità sboccata (non nell'ugola dell'ispettore romano, cucita in voto di castità ma in quella del genuino Bombolo). Milian si duplica nuovamente - proprio come ne La banda del gobbo - riesumando con debolezza la stessa macchietta samuraica de Il bianco, il giallo, il nero e riproponendola in chiave pseudo-cinese ancor più burattinesca.
MEMORABILE: "Pocoto pocoto un par de cojoni..."; Il giochetto truffaldino della conta delle dita.
Lunedì, 6/12/21 ALLE ORE 13:55 13:55 su Rai Movie
Rambo90: Quasi una prova generale per il più riuscito Vamos a matar companeros, però anche questo è un film estremamente divertente, perché Corbucci ha sempre saputo dare il giusto ritmo e quindi l'azione non manca. Le musiche di Morricone sono al solito memorabili e la coppia Nero/Musante funziona molto bene, così come anche Jack Palance nel classico ruolo di terzo incomodo. Inoltre personalmente ho trovato molto divertente la piccola caratterizzazione di Giacobini/Pepote. Duello finale ormai divenuto classico.
Lunedì, 6/12/21 ALLE ORE 16:00 16:00 su Rai Movie
B. Legnani: Meno peggio del film gemello Sandokan alla riscossa (chiaramente sono stati girati in unica sessione lavorativa). Stavolta ci sono le consuete inverosimiglianze (quanti colpi spara la pistola di Sandokàn?), ma la storia non ha i paurosi buchi del film precedente. Anche stavolta, purtroppo, la recitazione resta la grande assente, forse ad eccezione delle interpretazioni di Mino Doro e di Aldo Bufi Landi. Quando è ipnotizzata la Bettoia è quasi più espressiva di quando non lo è...
Galbo: Personaggio fondamentale nella storia dello sport, raccontato in un buon film di Stephen Hopkins. Il regista riesce a sviluppare la storia mantenendo in equilibrio la parte sportiva e quella personale, in una rappresentazione che si avvale di un'eccellente ricostruzione ambientale, benché la sceneggiatura debba essere necessariamente stringata e il racconto giustamente enfatico. Buona la prova del protagonista che dà al personaggio uno spessore superiore al "santino" oleografico ma rimarchevole la prova di tutti i caratteristi.
Pumpkh75: Si adagia languido nel tipico solco delle contemporanee ghost stories iberiche, quelle del lutto familiare distruttivo e di quel fantasma che chissà poi chi è o se lo è davvero. Vuoi un po' per gli attori tutti in parte e vuoi per la notevole cura formale per quale ringraziamo location e regia, l’interesse continuo trova però piacevole soddisfazione nelle molteplici “shaymalanate” con cui è nutrito, portandoci anche a dimenticare qualche passaggio precocemente rivelatore. Un fuoco fatuo, ma che emana un bel calore confortevole.
Galbo: Thriller che ricostruisce la coppia formata dal regista Collet-Serra e dall’attore Liam Neeson. La vicenda si svolge in gran parte a bordo di un convoglio ferroviario e il regista dimostra di sfruttare bene gli spazi, realizzando sequenze d’azione ben congegnate. Qualche limite lo mostra la trama un po’ troppo contorta e improbabile, ma nel complesso lo spettacolo “regge”e il film è godibile, grazie anche alla credibilità del suo interprete principale.
Galbo: Benché sia difficile in questi film sfuggire alla sensazione di guardare un colossale videogame, bisogna ammettere che il sequel di Homecoming è un film assai divertente, privo di orpelli psicologici e retrosignificati, ma essenzialmente concentrato sull’intrattenimento, peraltro raggiunto in pieno. L’interprete si conferma azzeccato, il villain di turno svolge (grazie all’interpretazione di Gyllenhaal) il suo compito e gli effetti speciali sono di prim’ordine. Difficile chiedere di più. Un buon film.
Pigro: Il racconto di Borges del traditore e dell'eroe (con eco dell'Uomo che mente) è calato in una Padania terrigna, custode misteriosa di indicibili storie dove finzione e realtà (restituite anche grazie a un ritmo sfilacciato e interpretazioni straniate) si intrecciano suggestivamente sullo sfondo di un'eterna lotta antifascista. Bertolucci riesce così a comporre una vibrante e metafisica descrizione della sua terra e al contempo a riflettere sulle ambiguità dell'ideologia, senza dimenticare il tema strisciante delle sue opere: il rapporto filiale con genitori ingombranti.
Gestarsh99: Sopravvissuta alla carneficina del primo Offspring, la sanguinaria mamma-predatrice torna a fauci spalancate anche nel quinto adattamento da Ketchum. Punto focale è l'irruzione dell'eros animalesco e della carnalità istintiva in un contesto sociale di repressione e mascheramento delle pulsioni individuali più profonde. Spesso incantato su stilose dissolvenze formali, McKee calca la mano su un montaggio scenico/musicale a tutti i costi originale, eccedendo con troppa sicurezza in un vanitoso sperimentalismo autoriale, trafitto da una misoginia così inferocita da scuotere i nervi.
MEMORABILE: La tumida voracità ferina della bestiale Pollyanna McIntosh; il ragazzino tagliato a metà con un colpo di lamiera; il cuore pulsante addentato e masticato.
Buiomega71: Inizio argentiano/depalmiano che sembra occhieggiare anche ai nostri thriller settantiani. Peccato che, dopo un incipit tra i migliori del genere, si passi alle vie un po' fumose del "legal thriller" e alla solita storiella d'amore tra indiziato e avvocato che annacquano un buon potenziale e la riuscita complessiva. Si riprende nel finale, dove la soluzione non è poi così scontata e regala qualche sano brivido. Nemmeno troppo datato, abbagliato dalle luci di Leonetti e grand gourmet attoriale. Un po' anonima la mano di Marquand, che si adagia sulla professionale narrazione hollywoodiana.
MEMORABILE: Tutto l'incipit depalmiano del delitto, da insegnare nelle scuole di cinema; La macchina da scrivere; Il manifesto del [f=2074]Ritorno dello Jedi[/f].
Lunedì, 6/12/21 ALLE ORE 23:25 23:25 su 20 Mediaset
Daniela: Los Angeles anni '70. Un detective privato poco professionale ed un picchiatore per professione impegnati nella pericolosa ricerca di una ragazza scomparsa... Commedia action che miscela battute e cadaveri, resa piacevole dall'inedita alchimia comica fra Crowe e Gosling, il primo con qualche chilo di troppo ma molta autoironia in più, il secondo spassoso come imbranato gaffeur. Se il risultato è "solo" gradevole e non memorabile lo si deve ad un ritmo altalenante con momenti di stanca e a qualche personaggio di contorno poco riuscito come quello interpretato da Basinger.
Quintessenza del cinema profondamente romano di Stefano Calvagna, CATTIVI & CATTIVI non presenta una “vera” storia se non quelle, come tante, di chi vive sulle strade, di guardie & ladri che si cercano e s'incontrano. E' un cinema fatto innanzitutto di personaggi, di uomini che parlano a mezzavoce o in alternativa urlano, di scatti d'ira e di violenza, di pistole e di rapine. Come quella su cui si apre il film, in un bar dove due brutti ceffi (Autullo e Capocetti) gridano e minacciano ad armi spianate. Il tempo di ragionare su quanto sta accadendo che, subito dopo, il film retrocede alla vigilia...Leggi tutto di Natale, a qualche giorno prima cioè come si usa fare oggi, come se anticipare in qualche modo il finale potesse aggiungere vero sale alle storie. Si retrocede così per conoscere i personaggi, che Calvagna cesella attraverso la valida sceneggiatura di Emanuele Cerquiglini. Ancora una volta, però, il valore aggiunto sta in quella sorta di simil-neorealismo spontaneo caratteristico del regista in cui al meglio si muovono qui un barista, un capitano di polizia (Moretti), Savio il boss della zona (Calvagna), due drogati e naturalmente i feroci rapinatori visti all'inizio, cani sciolti cui Savio e il poliziotto danno separatamente la caccia: il primo intenzionato a far loro capire come non ci si può permettere di fare quel che si vuole, lì, il secondo solo per svolgere correttamente il proprio dovere anche a Natale. Il film si sofferma sulle indagini del capitano, sulla sua vita grama e il suo rapporto col fedele agente (Vanni) che lo accompagna; su Savio che sa di doversi muovere con grande attenzione tra la sua attività di ristoratore e di boss della zona, fidanzato con una bella avvocatessa (Nobili) che lo rimprovera senza sosta. Le loro storie s'incrociano con quelle degli altri individui, di minor importanza ma che contribuiscono a dipingere molto bene il quadro di una Roma di periferia perduta in mano alla malavita. Qualche divertito tocco caricaturale nel disegno dello sgherro mezzo psicopatico chiamato Caronte (Cerman), che si trucca col Rimmel e canta “Ridi pagliaccio” mentre sniffa, ma si rinvengono meno tracce di quel gusto per l'ironia presente in altre opere del regista: qui tutto è cupo, greve, a cominciare dai toni dimessi del poliziotto disegnato con encomiabile immedesimazione da Massimo Bonetti fino al Savio di Calvagna, che non sposta di una virgola il suo modo di recitare ma che in film del genere s'inserisce a meraviglia. Anche perché la sceneggiatura non è una semplice rimasticatura di luoghi comuni: c'è gusto nella scelta di molti dialoghi, c'è una romanità verace che traspare fieramente, originata da una profonda conoscenza della città e di alcune sue dinamiche. Il tutto accompagnato da una regia capace di evitare i momenti morti e che segnala una maturità sempre maggiore in Calvagna, una dimestichezza non comune nel girare. Non si racconta niente di nuovo, d'accordo, il solito Califano spunta ancora (e sempre con “Tutto il resto è noia”, questa volta come sottofondo in un locale), ma il film, per quanto denoti evidenti limiti di budget, è godibile, ben recitato e ben dialogato, teso quanto basta, capace di sintonizzarsi su una disperazione interiore che talvolta raggela. Cameo di Enzo Salvi, l'amico che procura le armi per il rendez-vous finale.Chiudi
Galbo: Il gruppo dei film "dietro le sbarre" si arricchisce di un nuovo capitolo; in questo (come quasi sempre accade nel suddetto genere) la trama non fa gridare al miracolo: solito ragazzo difficile che passa direttamente dal riformatorio alla prigione, e i vari tentativi per redimerlo da parte di un educatore volenteroso. Il film è però girato indubbiamente bene, con grande realismo e violenza mostrata senza filtri e funzionale al racconto. Dall'altra parte della barricata rispetto ad uno dei suoi ultimi film, convince Jack O'Connell.
Markus: Lui, lei e una camera d'albergo. Un rapporto d'amore, odio, un tormentato sentimento elargito allo spettatore attraverso un film dal taglio fortemente teatrale/drammatico. Francesco Maselli è in vena di film d'autore senza qui mostrare le capacità per realizzarlo: il rapporto rappresentato appare artefatto, eccessivamente pregno di paturnie ed eccessi che non riescono mai a entusiasmare. Resta quindi il tentativo, non molto riuscito, per la coppia Kinski/Dapporto, di rendersi credibili in quei panni. L'idea poteva essere buona, ma la resa non convince.
Rambo90: Quasi una parodia di Intrigo internazionale (più che degli 007) tessuta su una trama esilissima, che inizia bene come commedia all'italiana classica sulle nevi per poi virare in una più debole girandola di inseguimenti al Cairo. Gassman con il suo istrionismo tiene comunque in piedi la baracca, facendo sorridere anche là dove la sceneggiatura si fa più piatta. Grazie a lui (ma anche a un buon Celi, all'inizio) si guarda fino alla fine col sorriso. Simpatiche le musiche di Morricone.
Giùan: Finalmente un film italiano che centra l'atmosfera giusta, rendendo palpitante il disagio del vivere nel mondo di oggi (e di sempre). Il convento prigione dove Andrea e i suoi coscritti cercan di disciplinare (meglio sarebbe dir soffocare) la loro libertà, non si scorda: raffinato lavoro su scenografia e fotografia, accuratamente rarefatto lo script. Come nel meno riuscito Private, a Costanzo interessa l'analisi del sè attraverso le relazioni interpersonali. Cast registrato (Timi e Baliani su tutti). Smettesse d'ammiccar a Bresson e fosse un filo men sicuro...
Pigro: Baraccati contro speculatori. Film sociale e politico mascherato da favola surreale: un capolavoro. La coppia Zavattini-De Sica crea una delle opere più visionarie e stupefacenti del cinema italiano, declinando il neorealismo in maniera inattesa: un neorealismo poetico, capace di affondare nella realtà intima (onirica) delle cose e delle persone. Il film è suggestivo e ricco di micro-apologhi (toccante quello degli innamorati di diversi colori) e si conclude con uno dei finali più liberatori e gioiosi mai visti sullo schermo.
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 08:20 08:20 su Rai Movie
B. Legnani: Tratto dalla farsa di Eduardo Scarpetta "O' miedeco d'e pazze", risente dell'origine teatrale e di essere stato "stirato" per arrivare ad un metraggio accettabile. Nonostante tutto, riesce qua e là a divertire (specialmente nella prima parte della permanenza di Totò nella "Pensione Stella", che lui crede essere un manicomio), per calare via via. Arriva a **.
Kanon: Giordano liricizzava che lo fossero per due, Steno ribatte col tre. L'arrivo delle diaule ru(o)sse (cestiste) nella capitale dà il la a diversi siparietti a base di satira, sentimentalismo e gallismo all'amatriciana, quando simpatici e quando goffi ma comunque sprizzanti di verve e con un occhio rivolto agli Stati Uniti degli "happy endings" fiabeschi. L'accoppiata Manfredi & Agus vale per i nomi, mentre al duo Valori & Tedeschi spetta il dubbioso affanno di straziarci con l'intercalare russuoski. Ginesi fa un guardaspalle russo, non accreditato.
B. Legnani: Macchiettistico, perché ripete schemi vecchissimi, quasi annoianti. C'è il professore che manderebbe i ragazzi a zappare la terra, quella che li teme, quello che fa il ducetto e c'è pure il docente Silvio Orlando che fa Silvio Orlando, come da inevitabile tradizione del cinema italiano dell'epoca. Il film qua e là punta al sociale, ma si fa involontaria apologìa delle scuole differenziali.
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 12:20 12:20 su Rai Movie
Matalo!: Tardo spag con uno dei re del genere, Anthony Steffen; il film, girato con la mano sinistra da Bosch è una poveristica variante dell'andazzo picaresco del Buono il brutto il cattivo. Un pistolero e un messicano sono alla caccia di un malloppo nascosto nella statua di san Firmino. Steffen è il solito imbalsamato pistolero nerovestito, Martin è un peone alla Cuchillo, furbastro e umano. La Alvarado è gran bella donna. Qua e là comunque il film risulta simpatico e meno peso di tanti sottoprodotti simili. Sancho fa un veloce passaggio e se ne va (sottoterra).
Disorder: Onesto action-poliziesco, certo non impressionante per complessità ma che in fin dei conti mantiene ciò che promette, ovvero un'oretta e mezza di puro intrattenimento a base di azione e arti marziali (oltre alla consueta spruzzata romantica, che non guasta mai). Lundgren è decisamente in forma e funziona bene assieme a un inedito Lee versione spalla comica: sarebbe stato interessante vederli ancora assieme, se il destino non avesse purtroppo deciso diversamente. Belle anche le location. Non male insomma...
Galbo: Western piuttosto atipico in cui il protagonista (il magnifico James Stewart) è un antimilitarista coinvolto suo malgrado e per motivi famigliari nella guerra di secessione. Oltre all'interpretazione di Stewart, si segnalano la buona caratterizzazione ambientale e la fotografia mentre la regia si lascia scappare qualche pausa di troppo.
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 19:25 19:25 su Rai Movie
Daniela: Nella Napoli di fine 600, oppressa dalle tasse, il mugnaio Luca gode d'un trattamento di favore grazie alla beltà della moglie, di cui s'è invaghito il governatore spagnolo... Camerini si autoremaka in un'altra traspOsizione del fortunato romanzo dello spagnolo de Alarcón, ma il risultato, pur tirato a lucido, non si eleva al di sopra di una pochade in costume. Nel cast, accanto al fiacco Mastroianni e all'esibizionista Loren, le cose migliori le offrono i duetti fra De Sica e Stoppa, con quest'ultimo che suggerisce all'orecchio del primo come ottenere le grazie della bella popolana.
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Ryo: Il film è tutto centrato sulle vicende professionali del protagonista, anima e cuore a lavoro, pochissime concessioni alla vita privata. Seppure costruito con maestria, non è un film che cattura per brio e se non interessa l'argomento "mondo degli avvocati" risulta di scarso interesse. Non si può non notare però la performance attoriale straordinaria di Danzel Washington, in formissima, completamente trasformato al punto che è difficile riconoscerlo, mai una sbavatura (arricchito nel doppiaggio italiano dal grande Francesco Pannofino).
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Galbo: Nella sua seconda vita (artistica) da eroe del cinema action, Liam Neeson batte il ferro finché è caldo e torna sul personaggio di maggior successo, eroe indistruttibile e protagonista questa volta di una vicenda più dalle parti de Il fuggitivo rispetto alle pellicole precedenti. Praticamente indistruttibile, il protagonista è quasi un cartone animato, scalfito quasi da nulla e appoggiato in toto da un regista dal nome di un transformer (ma il soggetto è del solito Besson). Il tutto può divertire ma con il cinema c'entra poco.
Martedì, 7/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su Italia 2
Markus: Dopo Ice spiders Takács ritorna sull'argomento con questo Spiders 3D, film che mescola le carte dell’apocalittico a basso costo, del fantascientifico e dell’horror di serie Z senza però esser convincente e, momenti di stanca a parte, non aiuta una finta e malinconica New York di cartapesta ricostruita nell'est europeo. I grossi ragni posseduti dagli alieni ruggiscono, barriscono, piangono e talvolta belano; insomma, vivono! Peccato che per vederli in azione tocchi attendere metà film. Si poteva fare di meglio, questo è evidente.
Herrkinski: Sottospecie di clone di Rosemary's Baby in salsa pseudo-scientifica, che inspiegabilmente vede la presenza di un De Niro in tono minore, non si sa come capitato sul set di questo B-Movie di impianto quasi televisivo. Per carità, il film è comunque ben realizzato e si lascia guardare, ma resta un prodotto assolutamente superfluo e anche molto scontato, andando a riempire la lunga lista di epigoni del classico polanskiano.
Daniela: partita a quattro fra lui, lei, l'altro e l'aspirante altra. i primi due sono una coppia inglese matura, aristocratica e spiantata, costretta ad aprire ai turisti una parte del castello avito; l'altro è un americano dai modi spicci, strapieno di dollari, che vorrebbe portarsi via il pezzo più prezioso dell'arredo, ossia la moglie dell'ospite; infine l'altra è una donna spregiudicata, in cerca di sistemazione. le due coppie si mescolano e si ricompongono, sul filo di dialoghi imbevuti d'ironia e savoir faire. Bel cast, con Grant insuperabile.
Galbo: Un litigio allontana due sorelle molto differenti tra loro, una giovane avvocatessa totalmente dedita al lavoro, l'altra ragazza instabile che cambia continuamente vita e lavoro. Bella commedia di un regista molto poliedrico come Curtis Hanson. Totalmente dedicata al mondo femminile (gli uomini sono assolutamente marginali) ne indaga desideri ed aspirazioni (confrontandoli anche con quelli passati grazie al personaggio della MacLaine) con molta sensibilità grazie ad una buona sceneggiatura (e ai dialoghi). Buono il cast.
Caesars: Discreta coomedia/action, che parodizza gli agenti segreti alla 007 senza scontentare gli amanti degli effetti speciali (veramente notevoli, soprattutto se rapportati all'epoca in cui furono realizzati). La parte che preferisco è la prima, più virata verso la commedia e verso il sorriso, mentre la seconda, pur riuscitissima nel suo genere, è più caciarosa ed effettistica e alla lunga mi ha annoiato un po'. Comunque il prodotto è riuscito, anche grazie alle interpretazioni di Schwarzenneger e della Curtis, ancora incredibilmente bella.
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 01:20 01:20 su Cine 34
Nando: Baggianata di quart'ordine che scimmiotta vergognosamente alcuni grandi classici del passato con momenti di puro trash che culminano con la figura di Vieri nel ruolo di Ivan Drago. Ceccherini non genera alcun tipo di sorriso, anzi suscita sostanzialmente indifferenza.
Galbo: Tratto da un romanzo di John Grisham, autore molto "sfruttato" dal cinema, L'ultimo appello è ambientato nel sud profondamente razzista e retrivo molto caro allo scrittore ma non è tra i migliori esempi di adattamento cinematografico. Sceneggiatura poco avvincente e regia piuttosto impersonale, fanno sì che tra i pochi motivi di visione ci sia l'interpretazione del grande Gene Hackman che da solo (o quasi, c'è anche la Dunaway) riesce a portare in porto il film.
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 02:50 02:50 su Rete 4
Rambo90: Due pistoleri vengono assoldati da una donna per condurla dal marito in una città assediata dagli indiani. Una storia piuttosto semplice che quando va in cerca di colpi di scena diventa forzata con svolte nel carattere dei personaggi piuttosto inspiegabili. La regia è di routine, ma almeno c'è la coppia Murphy/Duryea, già rodata in passato e che fa faville. I loro duetti danno ritmo e sale a una pellicola altrimenti facilmente dimenticabile.
Tarabas: Vicissitudini di due gaglioffi durante una notte parigina al tempo dell'occupazione nazista. La traversata del titolo è quella che i due compiono per consegnare della merce destinata alla borsa nera. Interessante e spesso divertente (per quanto oggi appaia un po' datato), il film abbina un duetto di attori di prim'ordine a un racconto ottimistico e vitale degli anni bui della guerra, con un'ambientazione parigina che offre un set naturale affascinante.
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 04:15 04:15 su Rete 4
Il Gobbo: Stravaganza di Castellano & Pipolo, che satireggia blandamente sia la voga della fantascienza che qualche tic italico. La grana non è delle più fini, ma ci sono trovate anche scopiazzate (vero Guzzanti?), caratteristi di valore e alcune succulente "terricole" fra cui l'adorata Margaret Lee, il cui strip dinanzia a Franchi e Ingrassia ibernati da solo vale la visione. Musiche di Morricone, Vianello canta "Tremarella" e pronuncia "surf" com'è scritto...
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 06:50 06:50 su Rai Movie
Graf: Scrittore, regista e uomo di mondo, Festa Campanile si conferma assiduo cliente della Storia della quale è frequentatore fin dal'64 con Le voci bianche. Ora siamo in Puglia nel 1503 e c'è la guerra tra Spagna e Francia, mentre gli italiani stanno a guardare cercando di barcamenarsi tra un invasore e l’altro. Preciso e sorridente disegno psicologico, con rapidi ma incisivi tratti, di tutti i personaggi (uno più brigante dell’altro), efficace ricostruzione scenica della Disfida e tante prese per i fondelli per la storiografia ufficiale e cavalleresca.
MEMORABILE: Pasquale Festa Campanile cita l'Ettore Fieramosca di Blasetti sopratutto nelle scene della disfida.
Buiomega71: Dopo Scarface rimane il mio "gangster movie" preferito. Denso, sanguigno, feroce, iperviolento (fa il paio con il finale di Taxi driver), sadico e annegato nel sangue che schizza copioso, tra teste mozzate e spietatissimi regolamenti di conti. Il sommo Cimino non fa sconti, che sia una strage in un locale o terribili vendette trasversali. E tra le tante scene da antologia, Cimino, in un'esecuzione nell'abitacolo di un auto, ha tempo pure di citare Maniac. Questo è grandioso cinema che emoziona e esalta, senza mezze misure. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: La testa di "Mamma cocaina"; Il regolamento di conti finale tra Lone e Rourke sul ponte; La sparatoria nel locale con la cantante cinese.
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
Il Gobbo: Buggerato dal socio Carrasco dopo una rapina Janus detto il Dottore si mette alla caccia di Carrasco e dell'oro... Grande titolo, ma non c'è traccia di vedove nè di epidemie in questo grazioso western spagnolo, che va sul comico senza eccessi post-Trinitari. Merito di una sceneggiatura piacevole, e di un Craig Hill (doppiato da Barbetti) sornione e divertito. Certo di pesetas ce n'è poche - e infatti per esempio la musica è di riporto. Occhio, Pedro Maria Sanchez non è Ignazio Spalla, habituè dello spaghetti accreditato in molte filmografie.
MEMORABILE: "Carrasco passeggerebbe sul cadavere di vostra madre o su quelli della cooperativa dei vostri padri"
Mercoledì, 8/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Galbo: Una delle migliori regie di Carlo Verdone ed anche il film in cui la sua comicità trova una respiro più ampio travalicando i confini angusti della sua regione e dell'italianità in senso stretto. La storia è piacevole e ben scritta con una buona ambientazione prima milanese poi inglese; al protagonista si affianca una brava Margherita Buy che si rivela buona spalla per l'attore regista assecondandone i tempi sia comici che drammatici.
Galbo: L’orfano Remi gira la Francia in compagnia del musicista Vitalis, esibendosi come cantante di strada. Il classico di Hector Malot rivive in una nuova riproposizione cinematografica (è stata realizzata anche una versione animata di successo), che mantiene lo spirito del romanzo, un misto di avventure, misteri e buoni sentimenti. La pellicola è realizzata con una grande cura per l’ambientazione, le scene e i costumi e una regia che riesce a far leva sui sentimenti dei giovani spettatori a cui il film è destinato. Retorico ma godibile
Pessoa: Stavolta, piuttosto che sulle solite barzellettacce da caserma, la sceneggiatura (firmata anche da Zuzzurro e Gaspare) la mette sul demenziale. Il risultato è, se possibile, anche peggiore di quello dei prodotti simili e una trama più che pleonastica pare essere importuna. Siamo ancora una volta davanti alla solita schiera di caratteristi, alcuni buoni, altri meno, ridotti a ripetere battute senza un senso compiuto, totalmente prive di vis comica. La regia di Girolami è un tanto al chilo e la confezione oltremodo arrangiata senza un minimo tentativo di grazia. Se questo è un film...
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 12:00 12:00 su Rai Movie
Il Gobbo: Per incassare l'eredità di un vecchio zio due fratelli che non si vedono da un sacco di tempo dovranno convivere per sei mesi. Non sarà facile... Commedia western su soggetto di Flaiano, che decisamente non merita la cattiva fama di cui gode. Certo Benvenuti è un tronco (e non aiuta la scelta di farlo doppiare da Oreste Lionello), ma la storia è carina e piena di trovate, la regia di Tessari elegante come al solito, e Neno Zamperla orchestra delle ottime scene d'azione. Preferibilmente da vedere.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
Mandrakex: Un cowboy trova impiego in un ranch come aiuto fattore. Quando scopre che il suo capo è stato assassinato indaga per scoprire la verità. Tradizionale western di ottima fattura, tra i migliori degli anni '40, fonde sapientemente azione, mistery e sentimentalismo, scandito da un ritmo veloce e senza pause. Wayne è a suo agio come sempre e è supportato da un cast di notevole rilievo. Peccato per la fotografia non eccellente, che fa sembrare il film ancor più datato di quello che è. Affascinante esempio di un tipo di cinema che non c'è più.
MEMORABILE: Tutti i duetti tra Wayne e Raines; Il magnifico pre-finale a sorpresa.
Carletto: Film che ruota intorno alle vicende dei VIP frequentatori dello storico locale romano. Si parte indagando sul dubbio suicidio della moglie di un principe. Da qui strozzini senza scrupoli, furti d'arte su commissione, droga e omicidi. La storia è abbastanza complessa per la moltitudine di personaggi e il suo lento dipanarsi tassello dopo tassello fino al finale rivelatore. Si fa ampio uso di flashback. Visivamente colpisce per un certo gusto nella messa in scena colorata e per certe scelte registiche più da giallo che da poliziesco, atte a tenere alta la tensione e l'attenzione.
MEMORABILE: La scena dello stupro, pur se fuori campo: davvero disturbante.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Capannelle: Chiudere i conti col passato per i membri di una ex organizzazione terroristica ma anche confrontarsi con i propri vissuti personali. Un tema classico che Redford sviluppa secondo tempi e stili ultra classici. Gli riesce a metà: riflessione e azione si fondono discretamente ma alla resa dei conti manca sempre qualcosa. Il peso di La Boeuf è eccessivo se messo a confronto con quello dei mostri sacri che gli girano attorno. Buone le musiche d'atmosfera di Martinez anche se riciclano temi già conosciuti (vedi Sunshine).
Rambo90: Action thriller ben fatto, non eccezionale ma con un buon ritmo e soprattutto gli attori giusti. Richard Gere è bravo nei panni del classico uomo in cerca di vendetta, Poiter sembra ancora l'ispettore Tibbs e si mantiene bene, Bruce Willis sorprende nel ruolo del killer spietato e calcolatore, divertendo anche con i suoi vari travestimenti. L'azione c'è solo alla fine (ma è buona), i dialoghi non sono originali ma nel complesso mi è piaciuto.
MEMORABILE: L'omicidio di Jack Black.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Galbo: Cinema di alta classe quello di Guy Ritchie alle prese con la seconda trasposizione cinematografica delle avventure del celebre detective. Questo Gioco di ombre è probabilmente anche migliore del suo predecessore, essendo libero della necessità di introdurre i personaggi e potendo entrare rapidamente nel vivo di un'azione scoppiettante e condotta con un rispetto maggiore per le origini letterarie del personaggio (il suo metodo deduttivo e la capacità di osservazione). Ottima ricostruzione ambientale e bella prova di tutto il cast.
Giùan: Torbidamente patinato. Emana a suo modo un fascino malsano e rende, talora con troppo compiaciuto turgore cinematografico, l'orrore che nasce dallo stridente contrasto tra l'esibita ricchezza, la malnata opulenza sfrenata e i "cartelli" che la governano e rendon possibile. Quel che si può imputare allo script di McCarthy e alla regia di Scott è in tal senso un moralismo di grana grossa, che fa il paio non a caso con un umorismo sempre sopra le righe e dei "caratteri" esagerati. Nella galleria di "macchiette", rimarchevole la performance di Cameron Diaz.
MEMORABILE: L'incipit col "giochino" sotto il bianco lenzuolo di Fassbender alla Cruz; La Diaz che si "fa" l'auto di Bardem; La morte di Brad Pitt.
Galbo: Classico esempio di film in cui il valore del cast (davvero ottimo ed eterogeneo) costitutisce un valore aggiunto ad un film che di per sè non sarebbe certamente memorabile; si tratta infatti di una commedia dalle premesse non certo originali la cui sceneggiatura mostra più di un momento di pausa. Tuttavia la bravura e la simpatia di molti degli interpreti (e sono tantissimi) fa sì che il film possa essere visto piacevolmente. In particolare apprezzabile l'episodio con Alan Rickman ed Emma Thompson.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su Paramount channel
Galbo: Gradevole commedia sul tema del salto temporale e del ritrovarsi un corpo da adulto cn una "testa" da adolescente (più o meno quello che succedeva in Big ma in chiave femminile). Il film ha una prima parte parecchio riuscita, mentre la seconda si perde nei rivoli della commedia degli equivoci e perde un po' interesse. Convincete e non banale, l'interpretazione di Jennifer Garner.
Herrkinski: Sorprendente mix tra dark comedy e drammatico dal regista di In Bruges, che oltre ad avere per le mani uno script scritto davvero buono sceglie con accuratezza il cast (tutti responsabili di performance di alto livello). Difficile da catalogare; forse per certi versi può piacere ai fan dei Coen, ma McDonagh ha comunque una sua via espressiva: la sua storia "di paese" oscilla tra twist e momenti agrodolci magari non sempre credibili ma di certo emozionanti e portatori di un messaggio finale che può far riflettere. Magari ruffiano, ma conquista.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 2
Mco: Lo spirito che attraversa le dinamiche del film appare prima facie quello di un semplice distruttore del genere. In realtà, invece, costruisce proprio demolendo le fondamenta di un sistema. E quando i superstiti parlano di una nuova era esemplificano al meglio questa notio. Questo guazzabuglio ipercitazionista mette a nudo, infatti, la fallacia di quelli che sono parte dei valori attuali annunciando l'imminente fine dell'intero sistema stesso. La ventata di pessimismo totale ne fa un'opera a suo modo importante nel cinema di genere.
MEMORABILE: La suddivisione in celle dei vari tipi di mostri a disposizione del sistema.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema uno
Herrkinski: Con una trama praticamente identica al recente Frenzy, ecco l'ennesimo film con un gruppetto di persone su un gommone in balia di squali bianchi affamati. Cosa si può dire di un lavoro che esce dopo tantissimi precedenti, tutti più o meno uguali? La fotografia è ottima e valorizza gli splendidi scenari naturali (siamo al largo dell'Australia), gli SPFX degli squali sono più che discreti e la parte finale, pur con le solite esagerazioni prossime al ridicolo, è comunque ben girata; per il resto tanto minutaggio in cui non succede quasi nulla e le solite scaramucce tra i protagonisti.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Pumpkh75: Per la Warner Bros: andate a quel paese, e che sia Derry perché lì non ci siete neanche passati. Quant’è lunga la checklist dei difetti? La narrazione è frammentata, la lunghezza è sfinente e il finale una bolla di sapone, Ben Hanscom mutato in Ricky Martin e Harry Bowers in una macchietta. E cosa hanno Ransone e Hader da scherzare e ironizzare a ogni scena? Se si azzera la paura (e questo è il risultato...), la magia svanisce. A sorpresa, da salvare la parte orrorifica visto che almeno gli effettisti se la son sudata. Che amara delusione.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 21:20 21:20 su Rai Premium
Digital: Cecinelli, dopo il disastroso Visions, dirige una blanda commedia giovanilistica on the road. L'inizio è dei peggiori, con la presentazione dei quattro giovani afflitti da varie patologie: ci sono gag scarsamente divertenti nonché ripetitive (i tic nervosi del ragazzo malato di Tourette). Il film registra poi una lieve ripresa nel momento in cui Depardieu entra in scena, dopodiché torna a livelli di assoluta mediocrità (si veda a tal proposito la parte finale a Ibiza).
Galbo: Prodotto televisivo di media qualità nel quale i fratelli Vanzina dimostrano il loro pugnace attaccamento alla mitologia degli anni '60 dal quale non sembrano volersi distaccare nè al cinema nè in televisione. In realtà la capacità rievocativa degli autori è discreta ma il loro sguardo ha il grosso limite di essere assolutamente acritico ed impersonale, tutto giocato sull'aneddoto e l'episodio senza mai osare, cosa forse ingiusta da chiedere ad un prodotto televisivo.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 23:15 23:15 su Rai Movie
Caesars: Intenso. Diviso in tre "capitoli" nei quali si analizza la reazione della protagonista alla morte di marito e figlio in seguito a un attentato, il film si avvale di un'interpretazione davvero notevole di Diane Kruger; ma sarebbe sbagliato attribuire solo alla performance attoriale la riuscita della pellicola, in quanto soggetto e sceneggiatura sono ben costruiti e il regista mette in scena il tutto con sagacia. Il ritmo è lento, ma l'interesse dello spettatore non viene mai a mancare, fino al notevole finale.
Herrkinski: Co-produzione americana/neo-zelandese uscita da noi direttamente straight-to-video; e in effetti ha l'aria del tipico prodotto thriller low-budget destinato al mercato dvd e televisivo, non offrendo particolari motivi d'interesse. Oltre alla rediviva Pacula troviamo la Browne, conosciuta per varie serie televisive; entrambe offrono una prova discreta. La trama si lascia tutto sommato seguire, con qualche colpo di scena riuscito ma anche varie assurdità; fotografia e confezione, pur non disprezzabili, rientrano nella media televisiva.
Giovedì, 9/12/21 ALLE ORE 23:35 23:35 su Rai Premium
Gabrius79: Discreta pellicola che ha le carte in regola per coinvolgere lo spettatore ma che talvolta vengono sciupate a causa di alcuni cali di ritmo. Attori bravi con una menzione particolare per Tognazzi che dà il meglio di sé. Forse il ruolo della Ichikawa è quello meno riuscito assieme al suo lungo intermezzo mentre balla. Dialoghi pungenti e certe volte ironici. Vedibile.
Pigro: Una serie di incendi dolosi si intreccia al rapporto conflittuale tra due fratelli vigili del fuoco. Howard cerca di combinare la spettacolarità (notevole trattandosi di un gran dispendio di effetti basati sul fuoco) con il il dramma psicologico famigliare. Il risultato è interessante e stuzzicante, anche se inevitabilmente è proprio l'impatto catastrofista (con annessa retorica del pompiere eroe nazionale Usa) a colpire maggiormente, portando in secondo piano il sottile thriller che dovrebbe alimentare la vicenda.
Herrkinski: Il merito principale del documentario è di esaminare e far conoscere la lunga carriera della band prima dell'exploit di La febbre del sabato sera e del periodo disco-music; i fratelli Gibb infatti erano (solo Brian è vivo oggi) musicisti completi, in grado di passare dalla psichedelia al beat fino all'orchestrale e al folk, con un senso per la composizione e gli arrangiamenti vocali notevole. Peccato manchino testimonianze esterne che non siano immagini di repertorio; gli unici intervistati sono i tre fratelli, quindi il materiale è limitato.
Daniela: Durante i preparativi per la partenza dell'Apollo 11, quattro giovani agenti della CIA vengono infiltrati nella NASA per scoprire una talpa ma ben presto la loro missione cambia oggetto: girare un falso allunaggio, nella previsione che quello vero non possa essere portato a termine nei tempi previsti. Variante di una delle più note teorie complottistiche, narrata nella forma di fake-doc, il che, se conferisce una certa immediatezza, ne compromette però la tenuta sulla distanza e rende troppo confusi o forzati certi passaggi nella seconda parte. Volenteroso, ma poco altro.
MEMORABILE: Gli inserti in cui compare Kubrick
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 00:40 00:40 su Italia 1
Galbo: Horror di produzione spagnola che non riesce a mantenere tutto ciò che promette: un esordio fulminante, con scene davvero ben girate, una parte centrale piuttosto prevedibile dal punto di vista narrativo ma che regala delle sequenze pregevoli quando è in scena l'entità che dà il titolo al film. Il finale cade inconsapevolmente nel trash ed è poco incisivo. Buone la prova degli interpreti e gli effetti speciali.
Jcvd: Steven Seagal in versione obeso inizia ad ammazzare a casaccio i rapitori di sua figlia. Film assolutamente inutile, mal girato e ovviamente mal interpretato. Assolutamente irrealistico e con scene d'azione pessime (essendo svolte solo ed esclusivamente dalle controfigure di SS che tendenzialmente si limitano a muovere freneticamente le mani nei combattimenti). Bocciato sotto tutti i punti di vista!
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 01:00 01:00 su Cine 34
Buiomega71: Deliziosa, cinica e amarissima commedia "necrofora" sull'italietta del boom, un italian graffiti tutto in una notte (ma l'alba darà i suoi dolenti frutti) con un cast straordinario (su tutti De Sica, Wertmüller, la Guzzanti, la Venier e l'adrogina Valentini) e momenti cultissimi (la marjuana, la Gerini che mignotteggia con l'appoggio del padre gay, la Venier ubriaca in bagno, il tentato stupro di De Sica, sulle scale, ai danni della Bodart). Corbucci sul viale del tramonto in una delle sue opere migliori degli anni 80. Evitabili le figurine alla Animal house che chiudono il film.
MEMORABILE: L'eiaculazione precoce di Piero con la svedesona in bagno e l'entrara della lesbica; La risatina isterica di Xandra; Xandra e le canzoni comuniste.
B. Legnani: Interviste a tre pornodive, sprazzi di vita fuori dal set (anche con la Legge) e sprazzi delle loro attività professionali. L’unica carina è la bionda Lee, laureata in Belle Arti, anche interessante da ascoltare. Isis Love è il prototipo di chi finisce sul porno per adolescenza travagliata, Princess Donna fa vedere tutta la famiglia, con tanto di madre, da poco vedova, che si interessa degli strumenti da BDSM. Il film si fa presto noioso e, francamente, l’interesse torna solo quando si vede (nel limite del possibile) l’attività sui set.
Fedeerra: Per apprezzare questo film occorre innanzitutto lasciarsi trasportare dalla regia di Jane Campion; che dirige con mano volutamente calcata ma estremamente precisa. Un’autrice che racconta le (sue) donne con una sincerità talvolta disarmante. "Ritratto di signora" non è un film perfetto, spesso troppo didascalico e fiacco, ma la capacità visionaria della regista di raccontarci l’amore e i turbamenti femminei è sensuale e ammaliante. Volpina e austera la straordinaria Nicole Kidman.
Markus: Un ragazzino con problemi di adattamento in una nuova casa conosce una spia stile 007 venuta dal... passato! Pieter van Rijn riunisce il classico teen movie (forse più "baby", ma tant'è) a una sorta di spy-story dal fiato cortissimo. L'operazione è dedita a narrare con una certa spigliatezza registica i passaggi chiave dello scontro tra passato e realtà dell'agente segreto e, dall'altra, qualche tiritera del pargolo con qualche mugugno tipico della sua età. Il film è a loro dedicato e si vede: il pubblico adulto potrebbe avere difficoltà.
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 02:50 02:50 su Cine 34
Galbo: Se si cerca da un film un minimo di originalità o quantomeno un prodotto personale, astenersi senz'altro dalla visione di questo episodio minore della filmografia di Samperi. L'ovvio riferimento è al filone giovanilistico/vacanziero, tipo Sapore di mare, ma questo film ha l'effetto di fare considerare Vanzina quasi un gigante, tanto è banale e privo di spessore il film, che sfrutta tutti i clichè possibili del genere e annoia profondamente.
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 06:40 06:40 su Rai Movie
Reeves: Storia di adolescenti che si amano e di impedimenti che intercorrono, soprattutto a causa di un padre bancarottiere. Una storia vista mille volte ma raccontata con toni garbati, con un Terence Hill che, ancora sotto le vesti di Mario Girotti, è piuttosto imbalsamato ma tutto sommato funziona. Piccola parte per Modugno, anche perché la canzone è sua. Collaborazione Pazzaglia-Modugno, compagni di studi al Centro Sperimentale
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 08:30 08:30 su Cine 34
B. Legnani: Film nato vecchissimo all'epoca, incredibile da vedere oggi. Recitato male, diretto senza nerbo, si salvano qua e là piccoli guizzi di Carotenuto (ma la parte in ascensore è tremenda) o di Agus (idem, però, per il suo incontro con Macario). Il duo Macario-Pavone, con lui dalla parlata lentissima e lei dalla chiacchiera iperveloce, è tra i meno riusciti mai visti al cinema. Il folle "deus ex machina finale" (la finta operazione) affossa il tutto inesorabilmente: *
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 10:40 10:40 su Cine 34
Herrkinski: Commedia sentimentale non priva di qualche spunto riuscito, più che altro nella prima parte; Hendel ha un umorismo misurato che convince, la Buy sgrana gli occhioni e si rende tenera, i comprimari fanno un buon lavoro e i frequenti cambi di scena e situazioni mantengono l'interesse. La storia tende però a sfilacciarsi nell'ultima mezz'ora, portando a un finale che non convince appieno. Resta un lavoro comunque curioso e meritevole di una visione, nonostante alcuni evidenti difetti che l'hanno confinato a film minore. Belle location romagnole.
MEMORABILE: La Buy al lavoro alla festa "comunista".
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 11:55 11:55 su Rai Movie
Pessoa: Western molto poco spaghetti di Valerii che come in altre occasioni cerca ispirazioni nell'America a stelle e strisce, questa volta addirittura imbastendo una trama che richiama l'omicidio del presidente Garfield (ma anche quello di Kennedy). Purtroppo l'aspirazione all'internazionalità si scontra con la dura legge del budget, che rende alcune soluzioni narrative inverosimili, togliendo credibilità all'intera vicenda. Bel cast in cui i protagonisti si muovono con mestiere, discreta la confezione, regia non sempre impeccabile. Un discreto prodotto di genere, ma nulla più.
MEMORABILE: Dallas che sembra un villaggio; Il treno del Presidente senza scorta; la stampella che spara.
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 12:55 12:55 su Cine 34
Caesars: L'ultima opera di Pupi Avati delude un po'. Il regista emiliano ci ha abituato già da tempo a piccole storie con protagonisti sfortunati e perdenti che in qualche modo comunque hanno un loro riscatto: questa volta non riesce a colpire nel segno. Un po' di colpa probabilmente l'hanno le tre attrici che impersonano le figlie di Abatantuono ma il difetto maggiore sta proprio nella storia che non riesce a decollare; e anche il divertimento è abbastanza limitato. Peccato. Provaci ancora Pupi.
Caesars: Niente di nuovo sotto il sole. Ennesima coppia di sbirri: uno vero (James Woods) e l'altro finto (Michal J. Fox), attore che deve interpretare un poliziotto in un film e per risultare più credibile è stato affiancato al primo per imparare il mestiere. Ovviamente c'è anche un terribile serial-killer a complicare le cose. Non manca proprio niente di ciò che ci si può aspettare da un film così, ma il risultato finale è tutt'altro che sgradevole grazie alla simpatia degli attori e all'accorta regia.
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 17:50 17:50 su Rai Movie
Galbo: Storia basata su una vendetta a carico di un testimone in un western di produzione italica. Benchè realizzato con una certa perizia tecnica (alcune sequenze d'azione sono decisamente pregevoli), è abbastanza evidente una "penuria" di budget che giustifica un impianto povero e che si nota anche nella scelta di un cast alquanto "raffazzonato", con attori ben poco espressivi. Mediocre.
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
B. Legnani: Terribile. Inferiore al già brutto film precedente, ne acuisce i già cospicui difetti e ne perde il pochissimo che funzionava. Oltre alla Fenech, inverosimile romana, c'è Barra, inverosimile bolognese. La sceneggiatura di Milizia non offre nulla, se non gag vecchie, ritrite, telefonate. Non si ride mai, nemmeno con Banfi. Crollo finale con il consueto travestitismo. Penosa la trama gialla su "Armandino alla ricerca della madre". Disastroso: *
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Xamini: Il legame padre/figlia è la sineddoche che Nolan incastona nel suo sci-fi per raccontare del senso dell'esistere, laddove il contrasto si evidenzia su due poli: individuo e genere umano. Si tratta di un racconto con una partenza lenta e un ritmo che inizia a ingranare quando il silenzio si fa siderale, interrotto da note musicali minimali (usare la classica sarebbe stato sgraziato). Interrotto, a mio modo di vedere, anche da troppe parole; troppi gli spiegoni, troppe le questioni risolte, troppe le facilonerie, troppo presente la necessità di fare cassa. Dimenticata la perfezione stilistica di 2001, resta ad ogni modo un grande piacere per gli occhi.
Gestarsh99: Iperadrenalinico spy-thriller complottistico alla cui adeguata esaltazione di sapidità provvede, come da titolo, l'agente specialissima Evelyn Salt, altra pedissequa reincarnazione nikitiana: una Jolie sempre più emaciata nella sua labbruta e zigomata belluria androginica. Sale da fucina Ikea: da un lato igroscopica, capace di trattenere umori, lacrime ed emozioni entro la sua geometrica, botulinica spigolosità; dall'altro pressogena, in grado d'alzare la tensione spettacolare con destreggiamenti e spericolatezze acrobatiche degni di Ethan Hunt e Jason Bourne. Entertainment decoroso.
MEMORABILE: Le funambolesche scene d'inseguimento in autostrada; Il conducente/conduttore elettrico...
Matalo!: Il ciema di Eastwood è fatto di luoghi, toni e facce che sono cosi legate al suo universo da sembrare un'accolita di amici che si ritrovano al bar. Qualità e limite allo stesso tempo per l'auore che in questo bel western rivede il mito di Shane sotto una cupa luce invernale. Con delle notevoli differenze, specie nel rapporto col minore che è una ragazza, bella, giovanissima e innamorata. L'America è un paese crudele e la resa dei conti sa sempre di sconfitta. Eastwood non dimentica di essere un figo ma è amaro e disilluso.
MEMORABILE: La resa dei conti finale con cappello in attesa.
Galbo: A Dublino un giovane irlandese e una ragazza immigrata, entrambi musicisti dilettanti, collaborano alla scrittura di alcune canzoni e vivono una storia di amicizia e di amore platonico. Il regista John Carney dirige una commedia che è anche musical atipico con le canzoni collocate a descrivere gli stati d'animo dei protagonisti (e le loro vicende) in modo spontaneo e non artefatto come spesso accade ai film del genere. Suggestiva l'ambientazione dublinese e bravi i due protagonisti assolutamente adatti ai loro ruoli. Buona la colonna sonora.
Lucius: Nel suo periodo di maturità artistica Ozon ci regala una perla di cinema autoriale. Un cinema che, pur ispirandosi ai topoi del genere, è grande in tutto, come e più di Ultimo tango a Parigi: se fosse stato realizzato negli anni Settanta avrebbe probabilmente avuto un destino simile. Tecnicamente e visivamente ineccepibile, con sprazzi visivi e dissolvenze alla De Palma e contaminazioni hitchcochiane. Desideri sessuali doppi come i protagonisti da un lato, la psiche dall'altro, al centro di un labirinto di sensi irrefrenabili. Bugie o verità?
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 22:55 22:55 su Cine 34
B. Legnani: Che lo spunto sia originale è indiscutibile, perché ipotizzare la Cassini follemente innamorata di Banfi (senza, peraltro, che se ne dia uno straccio di motivazione...) non stava già scritto in nessun luogo. Dopo una prima mezzora carina, però, il film si perde in banalità e ripetizioni, finendo coll’essere tranquillamente confuso nella mediocre massa delle produzioni similari e coeve. Da notare che Suor Fulgenzia e Suor Agnese sono Lucio Montanaro e Valentino Simeoni. Varie immagini sono presenti nella sigla di "Stracult".
MEMORABILE: Banfi che spiega alla Cassini perché lui si auto-definisca cattolico "osservante".
Venerdì, 10/12/21 ALLE ORE 23:10 23:10 su Rai Movie
Galbo: Commedia ambientata in Arabia Saudita, è una buona metafora della solitudine dell’individuo e della “ricostruzione” di una persona capace di ritrovare una ragione di vita e riscoprire il significato dei rapporti umani. Hanks alle prese con una sceneggiatura non esaltante (la storia non è particolarmente ricca di eventi) è autore di un’ottima prova d’attore in un film che riesce a valorizzare una ambientazione di per se già suggestiva. Molto affascinante la coprotagonista femminile, già apprezzata in Homeland.
Galbo: Tra i vari autori che Tarantino dovrebbe citare per plagio c'è senz'altro tale Michael Winnick autore di una commedia nera il cui titolo italiano è totalmente fuorviante, in quanto non di truffa si tratta ma di presunta rapina di un manufatto apache da parte del personaggio di Christian Slater, bravo attore qui sprecato. Si innesta una girandola di situazioni e personaggi, mal congegnate le prime e troppi i secondi. La pellicola è inoltre ricca di elementi stilistici che dovrebbero essere citazioni ma risultano fastidiosi. Evitabile.
Gestarsh99: E ci siam giocati anche Ole Bornedal. Perchè mai accettare di redigere con così stupida pochezza questa appiattita ristesura ebraica de L'esorcista? Un'asmatica vicenducola familiare di possessione spiritica, scrigni maledetti e dybbuk di tradizione giudaica (fenomeno già sviscerato con molta più capacità suggestiva ne Il mai nato), tumulata in un rigurgito inarginabile di retorici luoghi comuni e dialogacci miorilassanti. Quando l'armadietto del bagno sputa fuori l'indispensabile sciame di falene, le sorti qualitative del film hanno già la loro bella lapide marmorea scolpita. Una castronaggine da leccarsi le orecchie.
MEMORABILE: La ridicolaggine esilarante della sequenza esorcistica...
Galbo: Riuscita black comedy di un esperto del genere brillante, Franz Oz. Ponendo al centro della scena una cerimonia funebre, il film mostra una serie di situazioni comiche gestite con umorismo tipicamente anglosassone e dissacratorio (non tralasciando nemmeno le situazioni imbarazzanti) in modo ben poco politically correct: le droghe, gli handicap fisici, l'omosessualità... tutto viene usato per far ridere il pubblico sempre con leggerezza e (quasi) sempre senza volgarità; merito senza dubbio della buona sceneggiatura e di un cast brillante.
Siska80: Curiosamente girato in bianco e nero e maledettamente attuale, il film racconta di un giovane di grande egoismo e altrettanta insicurezza, diviso tra l'amore puro e la passione sfrenata ma con una sola certezza: il profondo legame paterno. Forse è proprio la mancanza di empatia generata dal carattere del protagonista a togliere allo spettatore una buona dose di coinvolgimento emotivo persino nella triste ma azzeccata conclusione. Ancora una volta le pellicole francesi si dimostrano particolarmente aderenti alla realtà, capaci di analisi lucide e di un certo cinismo di fondo.
MEMORABILE: Il rifiuto; La vasca del piacere; Il finale.
Sabato, 11/12/21 ALLE ORE 02:50 02:50 su Rai Movie
Giùan: Al contrario di tanti, ho trovato palpitante e profondamente emozionante il film di Giordana, emotivamente coinvolgente quanto I cento passi, analiticamente aperto e preciso come era stato in Pasolini (i suoi due film migliori ad oggi). Al cospetto di una cornice così vibrante, trovo assolutamente perdonabili le pur evidenti sbavature "televisive"; quanto alle banalizzazioni sfido a non lambirle affrontando il tema. Il bildungsroman di un ragazzino del nord-est che si perde in acqua e non si ritrova più sulla terraferma è metafora da valutare meglio.
MEMORABILE: Le parti "avventurose": la scomparsa in mare di Sandro, la ricerca della ragazzina rumena; La madre interpretata da Michela Cescon.
Fulleffect: Negli anni '80 il cinema taiwanese vive un periodo di grande rinascita, principalmente grazie alle opere di due registi: Hou Hsiao Hsien e Edward Yang; questo film vede il primo nelle vesti di attore e il secondo dietro la macchina da presa. Una coppia, immersa sempre di più nei grattacieli e nella frenesia della vita metropolitana, vive un periodo di crisi tra difficoltà economiche e di comunicazione, mentre intorno il mondo sembra salutare con entusiasmo un nuovo modo di intendere la modernità. Un film dolente e sottile che adatta i quesiti posti da Antonioni al mondo orientale.
Gestarsh99: Un poliziesco notturno dal cast solido, in cui spicca un Merli meno irruento e cinico del consueto e molto più riflessivo. Assieme a La legge violenta della squadra anticrimine uno dei film più compositi e ragionati di Massi, anche se non mancano elementi leggermente stonati, come ad esempio tutta la parte paradossale che vede il sequestratore (Massimo Mirani) tenere sotto scacco un intero commissariato. Bellissima e variegata la colonna sonora di Lallo Gori, con gustosi passaggi lounge avvolgenti e psichedeliche cacofonie ambient che riportano alla mente quelle ascoltate ne L'ultima casa a sinistra.
MEMORABILE: Tutta la sequenza al ralenty del rapimento della ragazza nei primi minuti del film.
Sabato, 11/12/21 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Cotola: Film povero, anzi poverissimo, con una storia di rara pochezza. A colpire non è il fatto che gli attori principali (tranne la Karlatos) stiano tutto il tempo "senza buccia" (alias nudi) quanto piuttosto che il presunto clima libertino, venga poi smentito da risvolti narrativi risaputi (il verginello e la donna matura) e "borghesi" (la gelosia della Carati ma non solo quella) che cozzano prepotentemente con le "istanze libertarie" fin lì portate avanti (si fa per dire). Solo se volete vedere qualche bella figliola nuda. Imbarazzante ma innocuo.
Buiomega71: Il più bel biopic in assoluto, vero e proprio atto d'amore da parte di Rob Cohen (che non si ripeterà più a questi livelli) nei confronti del mito Bruce Lee. Tutto è perfetto, dai combattimenti (quello con i connazionali nelle cucine e sul set di The big boss sono da antologia), all'incontro tra Bruce e il produttore di Robert Wagner, fino al guerriero che rappresenta le paure nascoste di Bruce. Fiammeggiante, poetico, commovente, con visionari tocchi fantasy, scalda il cuore e l'anima. Grandissimo finale sul set di I tre dell'operazione drago. Capolavoro.
MEMORABILE: La vera figlia di Bruce Lee che canta "California dreaming" al party cinematografico; Lee contro i marinai americani; Carradine gli soffia "Kung fu".
Cangaceiro: Indimenticabile commediona di Clucher che ricostruisce grazie ad una bella ed accurata scenografia la vecchia America. Il film fu confezionato per il super-duo Spencer/Hill ma l'indisponibile Terence è sostituito più che degnamente dal bravissimo Giuliano Gemma, autore di una divertente e brillante performance. L'atmosfera è scanzonata per tutte le 2 ore di durata dove qua e là compaiono anche caratteristi ben scelti, come "Giuda" e "Sorriso". Molto orecchiabile è poi la canzone "Angels and beans" dei grandi Oliver Onions.
MEMORABILE: Bud e Giuliano che chiedono il pizzo ai commercianti di Little Italy...
Herrkinski: Da vedere in tandem con Italian fast food, vista la presenza in entrambi i film di protagonisti del "Drive In" (qui la Cansino) e la massiccia presenza di cliché dei paninari anni '80; i neologismi squallidissimi dei suddetti sono forse la cosa più divertente del film, che visto oggi mantiene alto il livello di trash. La Cansino ha una voce insostenibile e recita male, quindi punta tutto sulla fisicità, anche se in realtà il film non può esser considerato soft-core (solo qualche nudo) bensì una commedia giovanilistica. Para-televisivo...
Pessoa: Valerii, pur conservando l'imprinting di Leone, mantiene uno stile proprio, riconoscibile, che lo porta a realizzare film di buon livello come questo. La trama ricalca un canone del genere, sceneggiato con molta cura e diretto con mano felice. Coburn tiene bene in mano il film fin dalla sua comparsa, Spencer molto a suo agio nel personaggio va di mestiere e di cuore mentre Savalas gioca di rimessa affidandosi molto alla mimica. Splendida fotografia di un West ormai al tramonto, dove la tecnologia comincia a fare la differenza.
MEMORABILE: Spencer che apre comunque la serratura della porta ormai distrutta per puntiglio; Il sistema d'allarme; L'assalto al forte.
Galbo: Ultimo e meno riuscito film con Moore nei panni di Bond. L'attore è ormai logoro per il personaggio e si vede, il film è una stanca ripetizione di situazioni ed azioni già viste ed il personaggio pare non avere più molto da dire. Anche la Bond girl è abbastanza insulsa. Si salvano i cattivi: la Jones e Walken, entrambi eccessivi con belle intepretazioni volutamente sopra le righe e la giusta dose di (auto) ironia. Film inutile.
Pigro: Deliziosa nuova versione d’animazione della storia di Come il Grinch rubò il Natale. La chiave vincente del film è nella pirotecnica esplosione di colori e dettagli e nella caratterizzazione arguta dei vari personaggi secondari, dal cane (davvero notevole) alla bambina, passando per la renna cicciona. Insomma, al netto della retorica natalizia, che esplode nel finale, il racconto è divertente e accattivante. Adatto per i bambini, ma anche i più grandi possono trovare qualche spunto di garbata ironia.
Galbo: Noir napoletano ambientato nei primi anni 70 e tratto da una graphic novel. Si fa apprezzata per il ricercato aspetto visivo, con uno studio impeccabile delle inquadrature e una fotografia molto elegante. È inoltre una gradita occasione per assistere alla prova da “mattatore” del grande Servillo affiancato da un ottimo Carlo Buccirosso e da una Golino più defilata. La storia mostra qualche pausa frutto di una sceneggiatura non impeccabile ma si tratta di un opera meritevole di visone e nel complesso di buon livello.
Galbo: Film non travolgente e dedicato a chi ama il genere noir (o una parodia dello stesso) infarcito di violenza talora esagerata tanto da sfociare nella parodia (forse) involontaria. In breve questo il messaggio di questo film diretto da Helgeland (sceneggiatore del bel LA Confidential). Il film è indubbiamente ben fatto ma piuttosto ripetitivo nei suoi momenti topici tanto da stancare (e saziare) lo spettatore piuttosto precocemente. Tra i motivi di interesse la (bella) presenza di Lucy Liu.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 02:20 02:20 su Italia 1
Pigro: L’idea è carina: un prete, un rabbino e una donna in carriera, amici dall’infanzia e ora alle prese con i rispettivi (e intrecciati) turbamenti d’amore. Carina anche perché il senso portante è quello di uno spirito umanistico ed ecumenico (e molto newyorkese), con una tonalità leggera ma non per questo sciatta. Norton, al debutto registico, va su binari scontati, ma a sminuire il film è la descrizione di personaggi trentenni con sentimenti e comportamenti adolescenziali, finendo per dar vita a un teen-movie mascherato da commedia per adulti.
Herrkinski: Produzione Italia/Messico/Spagna per questo avventuroso ambientato a inizio del secolo scorso nella foresta amazzonica; location e atmosfera non possono che richiamare il cannibal-movie del periodo, ma (sfortunatamente) ogni tentazione in tal senso è evitata e si punta a una vicenda più seriosa, pur senza rinunciare a elementi exploitation, evidenti nella violenza grafica di alcune sequenze. Script minimale; funziona la coppia Testi/Rivero, meno la Belli mentre la Bolkan si vede poco. Fantastico il main-theme della Ost di Bixio/Frizzi/Tempera.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 06:40 06:40 su Rai Movie
Gestarsh99: Esauriti i pendolarismi Italia-USA-Italia, le maresciallate di Nico er Pirata piantano per sempre le radici in terra autoctona, segnando anche l'ideale giro di boa del popolare ciclo endecafilmico. Di turno stavolta un giallo alla romanaccia, malamente innescato da spinterogeni letterari antidiluviani ("10 Piccoli indiani"; il blackout "mortifero") e poi costretto verso circuiti tortuosi impercorribili da un tassista della commedia come Corbucci (le ricostruzioni relativistiche in stile Rashomon). A magazzino trivialità maccheroniche, manate sui glutei e l'inevitabile compilation di sberle onomatopeiche.
MEMORABILE: Massimo Vanni e l'ossigenato John P. Dulaney che pomiciano in auto simulando una coppietta infrascata...
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 13:50 13:50 su Rai Movie
Galbo: Quasi un tentativo di Vanzina di (auto) riabilitarsi tentando la strada della commedia italiana (quasi) d'autore. Peccato che i mezzi artistici del regista (e dei suoi sceneggiatori) siano sempre uguali e un po' limitati ad un certo tipo di cinematografia. Il risultato è quacosa di meglio delle precedenti "vanzinate" (e non ci voleva molto): gli attori scelti (da Ghini a Papaleo alla Ralli) si impegnano a fondo ed il risultato è passabile. Certo il tutto si mantiene a livelli molto superficiali senza tentativi di approfondire il soggetto.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 18:00 18:00 su Rai Storia
Alex75: Olmi, con la collaborazione di Kezich e soprattutto di Rigoni Stern, racconta, con rigoroso e al tempo stesso caldo realismo e con dialoghi efficaci, di un “lavoro” da disperati che l’esperienza del vecchio istrione anarchico Du eleva quasi ad arte, retaggio di un’epoca in cui non si buttava via nulla. Ma l’opera è anche un ritratto della dura condizione dei reduci alla tenace ricerca della normalità perduta, in un Paese tutto da ricostruire. Particolarmente suggestiva l’ambientazione.
MEMORABILE: Il vecchio Du, soprattutto quando parla del suo lavoro e dei vari tipi di ordigni.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Minitina80: Non si può negare quanto sia curato sotto l’aspetto tecnico. Tutte le scene in mare aperto sono suggestive e ben girate, in particolar modo la sequenza della tempesta che rappresenta la parte migliore. Non riesce, invece, a essere convincente nel raccontare l’avventura dei ragazzi a bordo del brigantino. A volte perde il filo, in altre paga lo scotto di non essere all’altezza delle proprie ambizioni. In queste condizioni due ore di durata risultano troppe, finendo con l’annoiare qualche volta di troppo.
Galbo: Incursione piuttosto riuscita del macho Schwarzenegger nel genere commedia brillante (seppure con venature thriller): sia chiaro, il film non è certo un capolavoro, ma diretto da un buon professionista come Ivan Reitman assolve al suo compito di procurare un sano divertimento senza complicazioni. Il buon Arnold dimostra doti di auto-ironia attorniato da un simpatico gruppo di bambini e da attori adulti bravi e ben calati nelle loro parti, come Pamela Reed e Linda Hunt. Gravevole.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Storia
Redeyes: Martinelli riesce nell'impresa di trasmettere sia il senso di usurpazione sia la disperazione di un'intera vallata senza venir travolto dal bisogno di sensazionalismo. Non si può non apprezzare l'apparente semplicità con cui si evidenzia la supremazia del business, mascherato da progresso, su ogni altra cosa. Il cast funziona benissimo, con una Morante efficace e poco se stessa, un Auteuil algido e intepretazioni ottime di tutti. Sicuramente un film ben riuscito, che non cede troppo il passo alle romanzature del caso.
Domenica, 12/12/21 ALLE ORE 22:50 22:50 su Cine 34
Gestarsh99: Ultimo sforzo commiserevole di tener in vita una serie e un personaggio oramai intubati nel polmone d'acciaio della dismissione esecutiva. Per la decima volta il gramo ragionier Ugo reimpara la fondamentalità degli affetti, il valore dell'unicità di sua moglie e zerbineggia ai piedi delle gerarchie impiegatizie leccando il fondo della piramide sociale. Tempi comici inesistenti, lazzi flosci e riciclate fraseologie per un commiato d'infinita tristezza. Più che il canto del cigno, la messa da morto di una maschera comico-catastrofica tra le più efficaci e proverbiali del nostro Cinema nazionale.
MEMORABILE: L'invasiva colonna sonora dance composta da brani di Cartoons e Vengaboys penosamente campionati a livello midi...
Lunedì, 13/12/21 ALLE ORE 01:30 01:30 su Rai Movie
Giùan: Haynes sostanzialmente rifà Lontano dal paradiso in versione femminile, esacerbando ancor più l'insanabile frattura tra l'ovattato vuoto che i personaggi subiscon fuori di sé (gli arredi, l'abbigliamento, il coté e chi più involucri ha più ne metta) e il pieno che freme dentro i loro corpi e nelle vene della loro emotività. Tutto però troppo chiaro, nitido, preciso, senza la raggelante acredine di Fassbinder o la forzata evasività di Sirk; si ha così l'impressione di assistere a un grande film per attrici: d'un carisma spropositato Cate, bravissima Mara.
Fauno: "Se non sai più cosa diiire, puoi cantaare...": questo lo dicevano 10 anni prima Lucio Battisti e Riki Majocchi e se non ci fossero le rappresentazioni canore dei gruppi di attori e soprattutto di Guccini il film sarebbe difficilmente digeribile, visto che è ancora più unidirezionale di Porci con le ali riguardo all'incomprensione e l'incomunicabilità. Stavolta poi si arriva all'estremo della non-parola e alla morte emblematica di chi non l'ammette, versus il salvataggio da qualsiasi tragedia, anche cercata, di chi canta perfino i giorni. Davvero troppo...
MEMORABILE: La chitarra falce-martello; I clientelismi degli intellettuali di sinistra coi medici e per i concerti non più gratis; L'ottimo duetto Melato-Benigni.
Herrkinski: Commedia su improbabili ladri romagnoli che più che al filone pecoreccio/sexy in voga nel periodo pare guardare alla comicità classica italiana di qualche anno prima; tolto quindi qualche topless d'ordinanza della Villani si cerca di costruire una vicenda alla I soliti ignoti che purtroppo fallisce proprio nel tentativo di strappare la risata. Il cast è comunque buono, con diversi attori talentuosi del nostro cinema sfruttati poco o male, per non parlare di Angrisano doppiato da Banfi che risulta a dir poco straniante. Si poteva fare meglio.