I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 29/11/21 A Domenica, 5/12/21
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Giùan: Prima di "sfidare" e contribuir energicamente a rivoluzionare il genere d'elezione del cinema americano, Peckinpah gioca molto seriamente con "Ride the high country" la partita del western tradizionale, utilizzandone gli stilemi canonici (il crepuscolarismo; l'amicizia virile tra i grandi McCrea e Scott in primis) per inserire tuttavia alcune distonie che poi saran tipiche delle sue regie: la violenza sia culturale (la famiglia bigotta) che "carnale" (i fratelli minatori) pronta ad esplodere costantemente nel maschio. Ballard e Oates diventeran suoi fidi.
Lunedì, 29/11/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Galbo: Un ex bandito è costretto a seguire un gruppo di criminali e coinvolto in una rapina in banca. Titolo italiano stravolto (così da richiamare il celebre Là dove scende il fiume dello stesso regista), per un western di stampo tradizionale, piuttosto piacevole caratterizzato da una suggestiva fotografia che sfrutta bene i paesaggi e da una buona interpretazione di un Gary Cooper, non più giovane ma ancora credibile.
Galbo: Le barriere del titolo sono quelle razziali e quelle che dividono i componenti della famiglia del protagonista. L'origine teatrale dell'opera è chiaramente evidente e si avverte la mancanza di un "progetto" cinematografico autonomo. La stessa regia di Washington non brilla per personalità e si limita ad "assecondare"la vicenda. Il Washington attore è invece autore di una prestazione impeccabile mostrando peraltro un notevole affiatamento con la sua partner Viola Davis, con la quale peraltro ha interpretato anche la versione teatrale.
Pigro: Non è il potere, come nella tragedia shakespeariana, ma l’amore a motivare questa giovane lady Macbeth che trova nello stalliere ciò che il marito non le dà. Eppure, sotto la storia classica di sesso e passione contro la noia familiare, vibra proprio una tagliente rappresentazione del potere, con l’evidenza del divario tra servi e padroni, solo apparentemente colmato dalla solidarietà. Straordinaria la raffinatezza visiva nella costruzione delle inquadrature, tra interni austeri e insidiosi paesaggi, e nella qualità cromatica.
Cotola: L'idea di partenza è interessante e incuriosisce. Ben presto si capisce che nella situazione reiterata della protagonista c'è qualcosa di "altro", di non letterale. E verso la fine (se si è scafati anche prima) si capisce cosa, ma il disvelamento anziché gettare una nuova e positiva sulla pellicola, si rivela ferale per la riuscita della pellicola. Era proprio necessario colorarla di tinte femministe? Non era già pieno il genere di final girl? Peccato: con qualche idea in più ed un twist diverso, la riuscita del film sarebbe stata ben altra. Comunque, non un disastro totale.
Lunedì, 29/11/21 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Xamini: Occorre serrare le proprie capacità cerebrali ben sotto il 10% dello standard per poter apprezzare questo action di targa bessoniana. Un po' Nikita, un po' Akira, un po' Quinto elemento, il film si regge sull'accoppiata ritmo/Johansson, ormai a proprio agio con il genere. Sfortunatamente decide di darsi ai grandi temi filosofici, finendo per sconfinare e per provare a dire più di quel che sia nelle proprie corde. Pur di considerarlo entro i propri confini di genere, riesce comunque abbastanza godibile.
Galbo: Alla sesta versione cinematografica Spiderman acquisisce una dimensione adolescenziale che lo allontana dallo stereotipo ormai un po’ logoro del super eroe con super problemi. Il tono è decisamente ed efficacemente più pop e alla riuscita della pellicola contribuisce la presenza di un grande Michael Keaton in un ruolo auto ironico. Buona anche la scelta dell'attore protagonista. Effetti speciali di livello e un buon ritmo ne fanno un film piacevole, migliore degli ultimi dedicati al personaggio.
B. Legnani: Curioso che l'episodio più riuscito (la gigantessa) sia quello inventato di sana pianta. Perché mai è il migliore? Ma perché è il più felliniano di tutti, è ovvio. Fellini negli Anni Settanta non può che essere Fellini. Quell'automa a mo' di uccello che gorgheggia, le scene ginnico-erotiche saranno (non dico di no) allegorie del meccanicistico amoreggiar del personaggio, che va verso il funebre, ma ciò non toglie che possano regalare un senso di delusione e di inattesa vacuità da parte del Maestro. Francesco De Rosa fa il servo del protagonista! Stupenda, come (quasi) sempre, la Aumont. **
Lunedì, 29/11/21 ALLE ORE 22:30 22:30 su 20 Mediaset
Capannelle: Film notevole come action (di guerra) e ritmo. Peccato per qualche punta di patriottismo non richiesta, ma se non ci fai caso ti prende dall'inizio alla fine offrendo scontri a fuoco e percorsi di fuga molto realistici e ben girati. Non da meno il makeup dei protagonisti, che una volta tanto non escono dalle sparatorie come uscissero dal fitness serale. Il film prende spunto da un'operazione realmente accaduta in Afghanistan gonfiando un po' (siamo al cinema, bellezza!) il numero degli avversari e la drammaticità dell'epilogo.
Herrkinski: Horror della nuova scuola di difficile catalogazione; parrebbe una sorta di riflessione sul male assoluto, qui canalizzato in una famiglia di campagna attraverso il padre morente in coma; il film vive sull'atmosfera plumbea d'ineluttabile tragedia, non dissimile da Hereditary a cui forse in parte il regista si è ispirato. I risultati non sono quelli sperati e nonostante un'aura "creepy" riuscita, con alcune scene inquietanti, lo script è troppo vacuo, non dà appiglio alcuno per comprendere la storia e il ritmo è di una lentezza esasperante. Armati di pazienza, qualche scena merita.
Caesars: Quasi inguardabile, se non fosse perché Abatantuono è al suo meglio (nei "vecchi" panni del terrunciello) e Rita Rusic una gran bonazza (lasciamo perdere invece il lato attoriale). Per il resto siamo di fronte ad un vuoto desolante, aggravato dal fatto di dare l'impressione di essere stato girato con quattro soldi (sperando che sia effettivamente così), con poche battute che strappano il sorriso (lo spelling del nome) e molte situazioni che suggerirebbero di schiacciare il tasto FF. Lo credevo decisamente più simpatico. Con tanta generosità *!
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 01:15 01:15 su Cine 34
Il Dandi: Gli ultimi anni di Franco Califano: le piccole soddisfazioni e le grandi frustrazioni, gli autografi ai devoti e il mancato riconoscimento dei critici, i concerti nei localetti e l'esclusione da Sanremo, la triste malattia e le feroci polemiche sulla legge Bacchelli. Calvagna riesce a restituire con rispetto il declino dell'artista e a far funzionare maschere come Salvi e la Rinaldi in un contesto drammatico a loro pertinente. Sincero e appassionato istant-movie, che non cerca l'exploitation né scade nell'agiografia da fiction Rai.
MEMORABILE: "Ma se al posto mio c'era Modugno, gli avrebbe chiesto come faceva a volare?"
Daniela: Mentre stanno cercando un bottino nascosto in un grande edificio dismesso, 2 pompieri vengono assediati da una banda di spacciatori e devono vendere cara la pelle... Nonostante l'ambientazione piuttosto suggestiva, il film è meno raffinato dal punto di vista visivo rispetto ai capolavori di Hill delle decadi precedenti ed inoltre risulta penalizzato dalla banalità di certi personaggi, soprattutto nel settore "cattivi" (si fa per dire, "buoni" non ce ne sono) tuttavia è un Hill al 100%: azione spiccia, dialoghi veloci, musiche in tono di Ry Cooder e un bel finale, beffardamente hustoniano.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 02:50 02:50 su Rai Movie
Xamini: Questo biopic si concentra su uno dei momenti centrali della vita di Martin Luther King, quello relativo alle manifestazioni di Selma, al bloody sunday e alla marcia su Montgomery. Caratterizzato da un bel lavoro di fotografia e da una buona regia, il film regala una serie di grandi prove di recitazione, a cominciare da quella del protagonista. E riesce nell'intento di veicolare il fondamentale messaggio di libertà di fondo.
MEMORABILE: L'attraversamento del ponte sul fiume Alabama
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 03:05 03:05 su Cine 34
Zampanò: Ci vorrebbe Bolognini in persona per dar conto dell'insulso secondo episodio. Non basta che i protagonisti abbiano armi a sufficienza (la Milo sparata di bianco sembra rifinita a matita), ma si poteva stringere in 10 minuti. Per contro, allo stesso regista potremmo chiedere perché non abbia desunto un unico film dal primo, un quadro freak molto poetico sulla donna cannone e i lilliput. Anche le "strane" creature circensi sono sconvolte dai problemi di tutti: gli scioperi, le tresche d'amore e di morte. Nel penultimo chiaroscuro il volto di Eros anticipa la smorfia feroce di It.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 06:40 06:40 su Cine 34
Guru: Storia romana, di amore, di sogni e di... incomprensioni. Faustina è la moglie di un tombarolo, il quale per sopravvivere vende reperti etruschi. L'insoddisfazione di lui si riversa sulla moglie, che si stanca di questa situazione.. Qui interviene un Enzo Cerusico poco comico, ma molto artistico, con la sua aria scanzonata, da sprovveduto e con la testa tra le nuvole. La romanità di Gigi Magni esce tutta, e rende giustizia sia ai luoghi che alla (ottima) fotografia.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 08:30 08:30 su Cine 34
Gestarsh99: Si chiude in malo modo la triade filmica a base di sesso, omicidi e minorenni avviata tra il '72 e il '74 dal valido Dallamano. Un thrillerino incompiuto, disorganico, sviluppato a un ritmo irregolare e salticchiante. Della frenetica affilatezza e della suadente morbosità presenti nei primidue film s'intravedono solo microscopiche tracce; più che sull'architettura degli omicidi e lo snocciolamento indiziario, le inquadrature sembrano invece concentrarsi su curve abbondanti, pelami incolti e oggettistica da porno-shop (dai falli extrasize ai forcipi da elefante). Pastrocchiato e avanzaticcio.
MEMORABILE: "Angela è stata assassinata con un caxxo grande così...!"; le soggettive vaginali di fronte al mega-fallo assassino e al forcipe abortivo (!!!)
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 12:35 12:35 su Cine 34
Nando: Nuti torna al biliardo che tanto gli aveva regalato in termini cinematografici negli anni precedenti. Gli antichi fasti sono però evaporati lasciando posto ad una commedia sciapa e priva di mordente. Manca financo quella semplice poesia che caratterizzava le prime opere dell'artista toscano. La Ferilli ha tempi da fiction non da cinema.
Rambo90: Commedia simpatica e vivace, sorretta dall'incredibile verve dei quattro protagonisti, ognuno a proprio agio con la schizofrenia del suo personaggio. L'intreccio thriller serve da pretesto per vedere i quattro pazzi coinvolti in situazioni più grandi di loro. Il ritmo è veloce, si ride spesso grazie a battute fulminee e inaspettate, quasi mai banali. Buona la scelta delle canzoni in colonna sonora.
Galbo: Don Siegel omaggia il western "leggero" e Clint Eastwood il personaggio che lo ha reso famoso, con la complicità di Ennio Morricone che firma lo score musicale. L'insieme è piacevole e contribuisce alla sua riuscita la spigliata MacLaine che abbastanza a sorpresa trova una buona alchimia con il protagonista maschile. Il tono è quasi sempre scanzonato e irriverente, come si conviene ad una commedia western. Non un capolavoro, ma godibile.
Galbo: Diretto dallo sceneggiatore Burt Kennedy, Quel maledetto colpo al Rio Grande Express è un western crepuscolare che "sfrutta" il fascino di un anziano ma sempre carismatico Wayne ma dà l'impressione di essere troppo costruito a tavolino. Il regista introduce tutti gli elementi che ci si aspetta in un western di stampo classico ma appare incerto sul tono complessivo da dare al film che infatti oscilla tra azione e toni "da camera", più centrati sulla caratterizzazione dei personaggi.
Lovejoy: Dieci anni dopo, ecco spuntare il seguito della pellicola interpretata dalla Lange (qui sostituita dalla brava Hamilton). A dirigere l'operazione il solito Guillermin. Ma la storia non regge per tutta la durata. Ogni situazione è ampiamente prevista, finale compreso. Il cast cerca di cavarsela come può ma il copione non lascia scampo. Discreti gli effetti speciali.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 17:45 17:45 su Rai Movie
Galbo: Episodio atipico della filmografia di John Ford, è tuttavia un ottimo western la cui peculiarità è la buona caratterizzazione dei personaggi. I protagonisti sono insolitamente due illustri caratteristi, Ward Bond e Ben Johnson che se la cavano egregiamente, così come il resto del cast. Il film miscela in modo ottimale leggerezza e azione, il tutto nel solido splendido contesto ambientale a cui il maestro Ford ci ha abituato. Notevole.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 19:25 19:25 su Rai Movie
Galbo: L'amore tra due maturi vedovi è contrastato dai perfidi parenti. Abbastanza atipico nella filmografia di Totò, questo di Mattoli racconta una storia maggiormente strutturata del solito e con il protagonista intento in una recitazione meno "buffonesca" e più matura. Il film è forse meno divertente rispetto a quelli a cui il grande comico ci ha abituato ma è comunque godibile, grazie ad una discreta sceneggiatura e ad una regia briosa.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Pessoa: La maschera di Celentano cannibalizza una vicenda piuttosto insipida con la complicità di un cast non eccelso che brilla per la sua assenza, orfano di molti volti storici che avevano caratterizzato le precedenti incursioni cinematografiche del Molleggiato. Script a tratti fastidioso che lascia troppo spazio alle improbabili mossette del protagonista ormai inflazionate. Si ride poco e ci si annoia parecchio. La credibilità di alcune situazioni fa a pugni col buonsenso. Solo per malati cronici di celentanite.
Markus: Il film è un polpettone di genere "catastrofico" d'indubbia fama e tutto sommato - per l'epoca – avvincente nonostante la lunghezza (forse eccessiva). Un cast di "all stars", tra cui certamente spicca l'idolo delle massaie Paul Newman (viso perennemente abbronzato/occhio azzurro). Complessivamente L'inferno di cristallo (ottimo titolo) si può considerare un film-chiave del genere perché ha tutti gli stilemi che lo caratterizzano: una parvenza di normalità celante il dramma, il fattaccio, la risoluzione con finale coinvolgente.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 2
Buiomega71: Non parte malaccio, con Tom Noonan allevatore di aracnidi e i primi segnali dell'attacco con sparizione di animali domestici (e struzzi!). Qualche gag è pure divertente (il vecchio in poltrona), ma poi sbraga nel finale, stupido, baracconesco e infantile. Elkayem esagera troppo, cita pure L'ululato (la notizia alla radio data per falsa), Zombi (il supermarket) e infine TCM (il tipo con la motosega e maschera da hockey vs ragnoni), mentre i ragnacci emettono gridolini alla Gremlins. Effetti speciali digitali non male, ma il film è una sonora cretinata.
MEMORABILE: Il pappagallo ripete: "Vedo la gente morta" e Tom Noonan: "Adora [f=3778]quel film[/f]!"; motocross vs ragnoni saltellanti; la Johansonn imbozzolata da un ragno.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Ryo: Vagamente basato sul romanzo di Jack London, appare più come un film Disney degli anni '70. Male il cane in CGI che ci ricorda quanto sia finto in ogni momento, specialmente perché si è scelto di farlo agire e muovere da cartone animato. Inoltre le reazioni di un cane dovrebbero essere quelle di un cane, non di un essere umano! Creato per i bambini, elimina tutta la crudezza del libro edulcorandolo all'ennesima potenza. Alcune scene visivamente affascinanti, ma niente di più.
Caesars: Praticamente L'attimo fuggente ambientato in un college femminile, risulta però inferiore al film di Weir, che già non mi parve un capolavoro. Girato e interpretato con mestiere, pur non presentando grandi spunti di originalità nel soggetto, risulta meno insulso di quanto l'inizio potesse far pensare. Certamente i caratteri delle protagoniste non vengono approfonditi più di tanto e il finale è tipicamente "Hollywood style", ma qualche passaggio di un certo interesse esiste e tanto basta a farne un film che può essere visto.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 23:10 23:10 su Cine 34
Pinhead80: Modesto softcore girato da Joe D'Amato con quattro lire e poca voglia. Il film è buono solamente per rifarsi gli occhi con il corpo di Irina Kramer nel ruolo di Lady Eleanor Sutton, una moglie che finisce per assecondare i vizi voyeuristici del marito a suon di incontri lussuriosi con estranei. Assistiamo praticamente sempre alle stesse scene e, peggior cosa, alle stesse inquadrature (il salottino dell'atelier, l'esterno della casa, la camera da letto), segnale che si doveva sfornare un prodotto in fretta e furia. D'Amato ha fatto di meglio.
MEMORABILE: "L'invisibile" telecamera posta nel salottino dell'atelier.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 23:35 23:35 su NOVE TV
Caesars: Deludente: non sono contrario ai film romantici per partito preso, ma in questo caso tutto è prevedibile e scontato e la melassa scorre a go-go. Robert Redford comunque regge sempre la scena in modo encomiabile e i comprimari sono azzeccati. Sicuramente molto bella la fotografia degli splendidi scenari. Si può vedere ma se lo si perde non è un dramma.
Faggi: Vita da groupie all'inizio dei '70: musica, promiscuità sessuale e, ovviamente, droga (il terzetto magico è completo). Sexploitation con declamata morale al seguito; un documento d'epoca, senza distinzioni formali (inventive o folli); esente da potenza di fuoco. È come sfogliare un album di figurine seventies a tema autodistruzione. Si vedranno: sgallettate, una sventola bionda spesso nuda (la protagonista), band mediocri, bikers esaltati, feste tossiche, frenesie in mutande, uso di droghe pesanti, Berlino, amplessi quasi hard e altri orpelli.
MEMORABILE: La fellatio a un batterista durante un concerto.
Martedì, 30/11/21 ALLE ORE 23:45 23:45 su Rai Movie
Digital: Biopic sulla temeraria giornalista Marie Calvin, nota per i suoi reportage di guerra. Da un punto di vista prettamente tecnico non c’è nulla da eccepire: la fotografia è di prim’ordine e l’ambientazione è ricreata piuttosto bene. Ma a ben vedere il tutto sa troppo di artificioso e poco credibile. La Pike imbruttita e con un solo occhio si mangia a colazione un più modesto Dornan mentre Tucci non va al di là di una comparsata di lusso. Impressionante la somiglianza dell’attore che interpreta Gheddafi. Con pregi e difetti, non male dopotutto.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 01:40 01:40 su Rai Movie
Herrkinski: Riallacciandosi principalmente al quarto episodio, ma continuando a trovare nuovi punti di contatto anche con tutti gli altri capitoli, Saw V offre un'ulteriore evoluzione della vicenda; è ormai completamente attivato un meccanismo che rende l'intera saga non dissimile dai molti serial-TV tanto in voga oggi, in cui non si capisce più nulla se si perde una puntata. Quindi un prodotto esclusivamente per fans; più lineare e interessante del precedente episodio, decisamente splatter come al solito, con un finale che più aperto non si può.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 02:40 02:40 su Rete 4
Fauno: Non è chiaro se il regista si volesse accanire contro il ventennio fascista, specie nella scena del suggeritore nella solenne orazione, o si volesse limitare a colpire gli eterni difetti dell'alta borghesia con la demonizzazione di una zitella al solo scopo di sfilarle i suoi averi o, infine, biasimare la follia della guerra contrapponendo la zitella medesima che svergina e si fa sverginare dai nipoti, onde dissuaderli ad andare in Abissinia. Al di là di questo dubbio lo squallore è integrale; si salvano solo i botta-risposta all'interno di un bordello...
MEMORABILE: Gli sguardi da diva sul viale del tramonto della Asti, scelta molto bene per il suo ruolo.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 04:30 04:30 su Rete 4
B. Legnani: Quasi tremendo. Si finisce perché Vianello e Chiari dànno, qua e là, un tono surreale alla flebile presa in giro delle rivoluzioni latino-americane che non fa mai ridere. Tognazzi ripete la gag dello stuzzicadenti. Una delle donne è la Keil, biondissima e trecciuta, assai prima di essere Amalasunta. I punti più bassi sono i “lacrimogeni” (sonatori di musiche tristi), l’orrendo "deus ex machina" delle pulci (il plotone d’esecuzione sbaglia la mira perché intento a grattarsi) e la marcia verso la capitale, la cui strada è asfaltata!
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 06:45 06:45 su Cine 34
B. Legnani: Se tutto fosse allo stesso livello di ambientazioni, costumi e colori, sarebbe un capolavoro. Invece la storiella è troppo semplice ed è tenuta insieme da Mastoianni, bravissimo, e da un simpatico Toffolo. Mogherini, come sempre, viaggia lentamente e ancora una volta divaga sul volo senza aeroplani. Celentano solo decorativo, quasi inutile. Da sottolineare, invece, i pochi minuti della Miserocchi. Nulla di nuovo: il pranzo con la sposa che non c'è ricorda per analogìa una grande comica e il meccanismo del sosia risale addirittura a Plauto... **
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 06:55 06:55 su Rai Movie
B. Legnani: Grandissimo cast per un film davvero buono, illuminato da uno strepitoso Nino Manfredi e corredato da caratteristi impeccabili fra i quali un torreggiante Adolfo Celi, un viscidissimo Vittorio Caprioli, un perfetto Tano Cimarosa e tantissimi altri. Sincero è il finale, con una soluzione all’italiana che probabilmente lascia stupefatto l’eventuale spettatore straniero, mentre noi tricolori lì ci rispecchiamo alla perfezione. Da vedere e da gustare con diletto.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 08:30 08:30 su Rai Movie
Galbo: L'epopea storico-sociale tentata da Dino Risi con questo filmi funziona solo a metà; buona l'idea di rendere protagonista un personaggio tutto sommato umile che tenta la scalata verso il successo e discreta la resa ambientale. Purtroppo la caratterizzazione del personaggi principali non va spesso oltre l'ovvio e scontato stereotipo. Attori non tutti adeguati: bravina Agostina Belli, ottimi Gassman e Tognazzi, pessimo Renato Pozzetto.
Rambo90: Idea di partenza anche buona, per questo sequel; soprattutto nell'era di Rambo veder cooperare russi e americani è una novità, ma l'andamento è piuttosto fiacco. L'azione ci mette parecchio ad arrivare e i personaggi sono molto stereotipati, così come la facile ironia che pervade tutta la prima parte. Il cast però ha le facce giuste, Gossett è in parte e tutto sommato è professionale la regia di Furie. Finale discretamente spettacolare.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 19:05 19:05 su Rai Movie
B. Legnani: Film gradevole, cui manca qualcosa per essere proprio un bel film, perché alterna cose straordinarie ad altre di conio assai meno alto, specialmente quando si cade nell'eccesso (l'assalto ai passeggeri a Termini, le chiappe al vento, la cena con Simoni...). Del grande cast va citata l'eccezionale prestazione di Maccione, mentre in quello secondario è di rilievo la gradevole, come sempre, presenza di Dottesio. Di micidiale perfidia la presa per il culo di un noto (e grandissimo) regista dal nobilissimo cognome milanese, con tanto di amichetto straniero.
MEMORABILE: "A te ti hanno battezzato coll'acqua dei ravioli!"; Maria Tedeschi... "as herself"!
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Markus: Peripezie lavorative/sentimentali di due giovani carabinieri. Sotto l'albero di Natale 1984, una romanissima coppia sbanca-botteghino: Verdone come neo-stella della commedia all'italiana Anni '80 e Montesano nel suo periodo artisticamente più florido. Pellicola dalla grossolana comicità, ma con un velo di velleità artistica dato perlopiù dalla regia di Verdone (una punta d'amaro, come suo solito, specie nella seconda parte del film). Dilettevole opera, complessivamente convincente, che alterna felici intuizioni a momenti di stanca.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Giùan: Film di discreta fattura tecnica (con musiche e fotografia aderenti e propedutiche al climax del racconto) in cui spiace però segnalare la mancanza di uno scarto che segnali un progetto cinematografico personale. Cupellini, dopo aver dipanato con calcolata flemma e studiata reticenza la matassa del suo noir, non resiste alla tentazione di sciogliere tutti i nodi del rapporto padre-figlio, passato-presente, Italia-Germania. Servillo, animale braccato dall'inestirpabile istinto vitale, è sempre bravo ma sorprendenti risultano i giovani D'Amore e Di Leva.
MEMORABILE: Il modo in cui Eduardo (Di Leva) appella la bella cameriera Doris (Alice Dwyer).
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Assieme a Nico, suo film d'esordio del 1988, uno dei migliori prodotti con protagonista il gelatinato esperto di aikido Steven Seagal. Un action/poliziesco violentissimo e sbrigativo, in cui la strenua indomabilità incolume dell'agente Gino Felino dovrà fare i conti con la presenza indesiderata di un villain rozzo e brutale (il Forsythe futuro sceriffo "old-style" ne La casa del diavolo), rinnegato persino da quella "mafia buona" di coppoliana memoria. Ritmo scattante, ambigue connivenze utilitaristiche, rapidi passaggi truculenti e pochissime chiacchiere.
MEMORABILE: Seagal che conficca un cavatappi tra gli occhi del suo acerrimo antagonista.
Daniela: Avvocato di successo con lo stomaco foderato di pelo torna nel paese natio prima per seppellire la madre, poi per difendere il padre, giudice integerrimo accusato di omicidio... Drammone legal-familiare presentato in confezione di lusso e con un cast di prestigio che offre una prestazione di alta professionalità, il cui principale difetto è quello di strafare con i momenti topici, le scene madri, le sottotrame superflue. Un sovraccarico che, invece di arricchire il tema principale - quello del rapporto conflittuale padre/figlio - lo rende meno incisivo, appesantendo inutilmente il minutaggio.
Homesick: Battaglie spaziali contro aracnidi alieni. Verhoeven recupera l'estetica della fantascienza anni Cinquanta e Sessanta e lo spirito del cinema bellico-avventuroso classico - azione muscolare, sparatorie, rivalità, onore, amicizia, eroismo, missioni a prova di morte -, con la gradita variante di un cameratismo promiscuo che vede reclute maschi e femmine dormire e fare la doccia tutti insieme senza problemi. Mano decisa su uno splatter di tipo fumettistico. Grandi Ironside e la Mayer.
MEMORABILE: Il capo degli aracnidi alieni con la bocca a forma di vagina.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su *LaEffe
Xamini: La nostra società come un bosco di alberi dai rami rinsecchiti dal freddo delle morte stagioni. Una striscia di plastica, unicum, a sventolare sotto un ultimo raggio di sole. Poi tutto si spegne. Zvyagintsev è spietato, nelle immagini precise, come nel canovaccio del suo racconto, che, fosse contrastato e saturo, sarebbe un episodio di Black mirror. Invece procede con la sua narrativa, sferzata dopo sferzata, a raccontarci diversi rami di questo albero, che sembra proprio non avere vita.
MEMORABILE: Il piano sequenza della madre, in bagno, che termina sul figlio.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 1
Galbo: Una visione del futuro "made in Disney" decisamente lontana da quelle (quasi sempre in chiave post-apocalittica) che il cinema ci ha proposto negli ultimi anni. Qui siamo più dalle parti della favola tecnologica, che Brad Bird dirige regalando allo spettatore uno spettacolo visivo di primissimo ordine, frutto di una produzione ad alto budget e sciegliendo il cast (specie quello più giovane) con grande oculatezza. Il limite è quello di una sceneggitaura un po' ingarbugliata abbinata ad una durata eccessiva.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema collection
Rocchiola: Landis attenua i toni demenziali delle sue prime opere e omaggia la commedia classica ispirandosi al romanzo “Il ricco e il povero” di Mark Twain, già portato sullo schermo con Il forestiero. Appuntamento fisso dei palinsesti natalizi, viene spesso scambiato per quello che non è, cioè un film per famiglie. In realtà, pur adottando una narrazione più composta, il regista non rinuncia ai consueti toni grevi e dissacranti, analizzando con acume l’avidità umana. Splendida l’ambientazione in una Philadelphia invernale classista e ben poco ospitale.
MEMORABILE: L'esosa scommessa di un dollaro, Il cagnolino che urina sulla gamba di Akroyd; La festa caciarona in casa del neo-ricco Murphy; I due gorilla.
Luchi78: Film di fantascienza da serie B: lampanti le deficienze degli effetti speciali e la povertà di dialoghi e cast. Però la sceneggiatura non è poi così malvagia, anche se è il finale "sottomarino" a salvare in zona cesarini il film da un disastro totale. Per gli appassionati del genere un'occhiata di sfuggita gliela si può comunque dare...
Xamini: Road movie alla Tornatore, fondato essenzialmente su una duplice coppia: Santamaria/Pranno da un lato, Golino/Abatantuono dall'altro. Entrambe mettono in scena bene le diversità e se da un lato l'anarchia del Modugno della Dalmazia è stemperata dalle follie autistiche del figlio, dall'altro alla misurata (e sempre irresistibile) ironia di Abatantuono si contrappone la serietà dagli occhi di ghiaccio della Golino. Tornatore non analizza, racconta, ispirandosi a storia vera. E fa scaturire sorriso e lacrimuccia.
MEMORABILE: Nella doccia; Santamaria che canta Modugno.
Minitina80: Un film drammatico non sempre convincente in ogni sua parte, nonostante possa contare su ottimi attori. De Niro, infatti, interpreta bene il ruolo del marito dispotico e dai grossi limiti personali, al punto da rendersi odioso di rimando. La storia accusa qualche segno di stanchezza nella parte centrale, dovuto in parte a una narrazione lenta e all’indugiare troppo su sé stessa. Raggiunge quasi le due ore e non sempre la qualità del girato giustifica un simile minutaggio. Pare sia ispirato a una storia vera, anche se la cosa non smuove di molto il gradimento.
Galbo: Cinema decisamente militante, quello dell'ultimo film di Gus Van Sant. Abbandonate le tematiche di crisi adolescenziale di Paranoid Park, il regista americano racconta la storia di un gay politicamente impegnato e realizza uno dei migliori film della sua carriera. Molto curato nella ricostruzione ambientale della San Francisco degli anni '70, il film si segnala per l'ottimo lavoro di scrittura dedicato alla caratterizzazione psicologica dei personaggi e per il buon cast impiegato nel quale spicca il bravissimo Penn.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 23:35 23:35 su Rai Movie
Il Dandi: Cinematograficamente migliore del precedente ACAB. Sollima conferma (adattando l'ennesimo romanzo "criminale" di De Cataldo) di trovarsi a suo agio nella narrazione di vicende corali, senza rinunciare a pomparle in un ambizioso affresco da "grande bruttezza" romana spesso all'altezza delle ambizioni: Germano fuori parte, Favino prevedibile, ma Amendola (che per dare corpo all'ineffabile personaggio ispirato a Carminati lavora per sottrazione e fa il meno possibile) è una sorpresa.
MEMORABILE: Potentissima l'immagine del politico Malgradi che, sazio dell'orgia, si affaccia nudo al balcone sotto la pioggia e piscia sulla città.
Mercoledì, 1/12/21 ALLE ORE 23:55 23:55 su 7 Gold
Buiomega71: Inizia come una specie di Eva contro Eva tra madre e figlia, poi diventa uno pseudothriller complottistico (le lettere minatorie, la riunione alla Aghata Cristie nella villa di campagna) vecchio come il cucco. La dimensione è quella di una soap opera, lo script è talmente scombiccherato, poveristico e scritto male che bisogna affidarsi alle supposizioni per capirci qualcosa. Nella penuria inconsistente si salvano solo la Pike e le sue décolleté (e i sandaletti neri con tacco che usa per "strofinare" lì) e la figura alla signorina Rottenmeier della Price.
MEMORABILE: La Lawrence in versione lolitesca; L'ambigua devozione quasi lesbo di Edie (la Rottenmeier); Il fan troppo invadente (messo lì non si sa perchè).
Buiomega71: Quando Jackson era davvero Jackson e si baloccava con i generi. Prende Ghostbusters, lo frulla con Poltergeist, ritorna alle sue creature del cielo, evita lo splatter sfrenato che lo ha reso "cool" (anche se il flashback del massacro resta impresso) e si gingilla tra il ludico e lo spaventoso. L'ombra mortifera, il sergente Hartman e il fantasma funky funzionano meno, ma lo spettacolo visivo lascia spesso a bocca aperta. L'ectoplasma cowboy preso da La casa di Helen, Fox McFly acchiappafantasmi e l'atmosfera kiwi tipica del regista trasformano il film in piccolo cult.
MEMORABILE: Dee Wallace, che nel flashback del massacro diventa improvvisamente una creatura del cielo; L'ectoplasma che esce dal muro come nel manifesto di [f=28892]The pact[/f].
Caesars: Non completamente da buttare, anzi qualcosa di più che salvabile c'è. Non male l'idea di partenza (Dracula che s'innamora del nostro paese vedendolo in tv e poi giunto in Italia deve fare i conti con la sua situazione di immigrato irregolare), coniugata alla celebre trama tratta dal romanzo di Stoker (riproposta abbastanza fedelmente); poi purtroppo il film perde parecchio nelle parti rap, veramente troppe e sostanzialmente inutili. Buona l'interpretazione del conte di Bertorelli. In definitiva, non malissimo.
Mco: Come sopravvivere una notte nella sterminata Città degli Angeli con indosso solo uno striminzito vestito giallo canarino e (non sempre) un paio di scarpe non proprio comodissime. Ci pensa una simpaticissima Banks a dettarci le coordinate, a suo agio tra i quartieri come tra le etnie che incontra nella sua gita fuori programma. La comicità è di quelle sane e giammai volgari, preferisce una gag visiva a un contrassegno di parolacce. Ideale, quindi, per trascorrere qualche momento in totale spensieratezza.
MEMORABILE: L'incontro con la band della droga "in the hood".
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 03:20 03:20 su Rai Movie
Markus: Dopo l'indiscusso successo di Sapore di mare è dimostrazione di grande coraggio cambiare registro e tentare la via del giallo patinato! I fratelli Vanzina l'hanno fatto con tanto coraggio e, forse, un po' d'incoscienza. Thriller sofisticato nelle ambientazioni, con escort di lusso e una Roma alla Tenebre che attanaglia lo spettatore con il gusto - forse anche un po' morboso – di assistere a quest’intrigo di sangue e bellezze mozzafiato. Film sfortunato al botteghino, ma anticipatore (anche se lì ci si sposterà a Milano) di Sotto il vestito niente.
Rambo90: Molto più noioso e puerile del precedente. Il plot ruota ancora una volta attorno a un tesoro che vogliono in tanti, il russo è idealmente sostituito da uno scozzese e le risse (mal orchestrate) si sprecano. Si ride poco e il personaggio di Alleluja viene sopraffatto da una serie di macchiette di contorno sguaiate e sopra le righe. Anche la regia manca di ritmo e così alla fine c'è davvero poco che rimane impresso.
B. Legnani: Mostra gli anni. Franco e Ciccio al loro peggio, certo non aiutati dalla Biagini e dalla Cannuli. Le cose migliori: una Koscina fantastica, Giuffrè composto, una Pampanini che fa la mignotta con un'eleganza che le giovani del cast se la sognano, e tre grandi: Riccardo Garrone (sua moglie è la Torosh, splendida c.s.c.), Luciano Salce e Umberto d'Orsi. Nadia Cassini, forse per l'unica volta, non mostra il popò.
Ultima cosa: Sessomatto di Risi ha preso almeno un paio di idee dal film di Laurenti…
Daidae: Con questo film entra in scena il "Kommissar X" (che da noi diventa Joe Louis Walker). Il film è realizzato molto bene, presenta le ovvie location borghesi ed eleganti, macchine sportive e l'agente segreto (meglio... un investigatore privato) che si fa largo a suon di cazzotti e conquiste amorose. Buone le scene d'azione, che vedono ottimi "cascatori" lanciarsi tra le altre cose in un tuffo impressionante. Ottimo il cast, con Tony Kendall e Brad Harris. Nel suo sottogenere uno dei prodotti migliori.
MEMORABILE: Il tuffo dalla scogliera; Gli effetti delle radiazioni; Le donne "automa".
Il Gobbo: Tra Inghilterra e Francia è di nuovo guerra, e Surcouf è richiamato per una importantissima missione, che lo riporterà di fronte all'acerrimo nemico... Seguito di Surcouf l'eroe dei sette mari, di analoga modestia, anche se qui si va un po' più per le spicce e si saltano, o riducono al minimo, i momenti sentimentali. La Lualdi è pettinata come Dusty Springfield, le magie (si fa per dire... ) della coproduzione trasformano in improbabilissimi inglesi alcuni dei più amati ceffi del western ispanico!
Galbo: Delizioso thriller con atmosfere giallo-rosa diretto con mano particolarmente felice dal grande Stanley Donen. Il film ha il suo punto di forza nella leggerezza e nell'equilibrio della commistione di generi, realizzato grazie ad una regia accorta che imprime al film un ottimo ritmo, spiazzando lo spettatore sempre divertito dai molti colpi di scena presenti. Cast ai massimi livelli con una menzione speciale per George Kennedy.
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
B. Legnani: Mediocre parodia de Il Gattopardo. Ci sono anche cose "non basse" ("morto mi farebbe... Senso" - la carrozzella lungo la scalinata - Vianello è "Baldigari", nome da anagrammare), forse non capite dai tifosi di Franco e Ciccio, in questo film il cui grande e salvifico successo, al di là del richiamo della pellicola parodiata, pare oggi inspiegabile. Bonucci guarda in macchina, come Oliver Hardy, ma l'esito è diverso...
Puppigallo: Pronti, via, una strage. Poi, titoli di testa e bum, inseguimento con Arnold che per fermare un motociclista usa un sigaro e della benzina. L’azione non manca (sarà così per quasi tutto il film: sparatorie e esplosioni), ma la trama è ai limiti del ridicolo. Il meglio Arnold lo dà quando cerca di entrare nelle grazie del boss, umiliandone il braccio destro “Se tu sei il migliore, l’umanità non ha futuro”. Comunque, un Arnold piacevolmente spaccone un'occhiata la merita sempre.
MEMORABILE: La moglie, esaurita, lancia una torta con scritto "Shit" a pochi centimetri da Arnold, che senza scomporsi, dice: "Secondo me tu bevi un po' troppo".
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su 20 Mediaset
Xamini: Solitamente contrario alle riletture, mi è toccato (a sorpresa) ricredermi, dinanzi all'ottimo lavoro di Guy Ritchie e soci. Si respira molto più Sherlock Holmes di quanto mi sarei atteso, in questa rivisitazione action-giovanil-moderna. Downey jr. mette in scena un protagonista naturalmente acuto, ma anche brillante, dinamico, giovanile e anche un po' folle. I duetti con Watson sono grandiosi, la regia non è assolutamente da meno, mentre scenografia, fotografia e musiche completano una confezione sopraffina. Attendo impaziente il secondo capitolo.
MEMORABILE: L'arte della deduzione di Holmes, raramente così ben rappresentata
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su Italia 2
Gestarsh99: Lo stratagemma impiegato da Iliadis per il suo lussuoso e ben curato remake è ingegnoso quanto ingenuo: basare il livello di estremismo non più sulla violenza psicologica (difficilmente digeribile nell'originale di Craven) ma su quella splatter da tipico torture-porn del nuovo millennio. Un giochetto adattissimo ad infinocchiare le anime pie, ovviando all'impossibilità di ripercorrere certi tracciati oltraggiosi irripetibili (quelli degli anarchici anni '70) tramite l'innalzamento del gore ai massimi livelli. Lo spettatore medio si sazia ma le pancine più scafate e robuste continuano a brontolare.
MEMORABILE: L'inaspettata sequenza finale, davvero ultra-sadica ed iper-gratuita.
Galbo: Buon film che riesce (quasi sempre) ad evitare di cadere nel patetismo e nel lacrimevole che il tema (divisioni e ricongiungimenti familiari) poteva presupporre. Il merito va in parte alla sceneggiatura misurata, alla regia essenziale ma efficace di Ulu Grosbard e alle attente intepretazioni dei protagonisti, Michelle Pfeiffer in primo luogo ma anche Williams e la Goldberg.
Gestarsh99: Da zoticona di campagna a rivelazione regina del pattinaggio mondiale. Ben attillato nel suo tutù da (finto) docufilm, ecco il biopic sulla Harding, viragine on-ice che tra storici exploit e disonorevoli scandali monopolizzò le cronache sportive dei primi anni '90. La parabola auto-affermativa del brutto anatroccolo sdrucciola proprio al suo acme nell'erto fossato del Fargo-dramma sulla stupidità umana, conformandosi a un modus narrandi sornionamente fredduristico e dernier cri, slalomante fra presunte ammissioni, verosimili double-versions e mezze ricostruzioni azzoppate. Esercizietto catchy.
MEMORABILE: La piacevolissima colonna sonora composta da un bel repertorio vintage.
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Galbo: Degna conclusione della nuova trilogia dedicata al pianeta delle scimmie. The war è strutturato come un western moderno improntato sul modello del regolamento dei conti tra i due protagonisti. Serkis è più credibile che mai nei panni di Cesare e Harrelson giustamente carismatico . Al suo secondo episodio, il regista Reeves dirige assicurando una tensione crescente. Molto suggestive ambientazioni e fotografia. Da vedere.
Giovedì, 2/12/21 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Galbo: Più che un thriller, il resoconto di una deriva esistenziale e del decadimento psico fisico di una donna. La figura più debole in apparenza è in realtà quella più forte e pervicace e il ribaltamento della prospettiva è il fulcro del film. I salti "temporali" aiutano nella comprensione della storia e sono condotti con efficacia. Molto brava Emily Blunt alle prese con un personaggio sgradevole e scorretto, interpretato con molta efficacia. Meno incisiva la prova degli altri attori, peraltro mal "serviti" dal mediocre doppiaggio italiano.
Galbo: Gradevole "heist movie", diretto dal veterano Roger Donaldson. Tratto da una vicenda realmente accaduta, il film mette in scena una rapina in una banca condotta con un doppio scopo. Il film si avvale di una buona ricostruzione ambientale (la Londra dei primi anni '70), è diretto con un buon ritmo e può contare su un gruppo di attori convincenti, a partire da Statham, qui in uno dei suoi ruoli migliori. Da recuperare.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 00:10 00:10 su Italia 1
B. Legnani: Più una festa per gli occhi che per la mente. E dire che l'apparizione del protagonista è fenomenale, con aulico linguaggio e miriadi di parole che iniziano per V. Regge benissimo per circa 45', poi comincia a cedere, pur restando interessante e risollevandosi nell'immaginifico finale. A farsi ricordare è Stephen Rea, che ha il terzo ruolo del film. Orgia di citazioni e rimandi. Una facile e una sofisticata, pescando nel mucchio: "V" ha molto di Zorro, persino con l'iniziale sul manifesto, come in Disney, mentre la rapatura porta direttamente a Dreyer!
Jandileida: Un Verdone abbastanza sorprendente e originale che tenta la via della commedia corale per raccontare le nevrosi dei tempi moderni e i perigli dell'autopsicanalisi di gruppo. Non siamo ai livelli d'introspezione del migliore Allen e la ricetta è, in fondo, quella solita all'incrocio tra divertimento e malinconia; tuttavia il film è godibilissimo anche grazie a un Carletto molto in forma e a una buonissima prova del resto del corposo cast. Qualche dubbio in più si può sollevare sul comparto tecnico che sembra molto, troppo, quello di una fiction.
Pigro: Visto la prima volta mi addormentai; rivisto (per precauzione in pieno giorno) mi sono solo annoiato. Pro: certe inquadrature pittoriche (i titoli di testa con Bacon sono l'indispensabile chiave per entrarci), certi simboli (il discorso sulla famiglia durante la sodomia), la volontà di raccontare le relazioni come incontri di solitudini sconfitte, un notevole Brando. Contro: la prolissità, le pietose scene metacinematografiche, la regia snob che gongola della sua tecnica e della sua intelligenza. Vanesio, estenuante, ma importante: non male.
Pigro: L’aspetto encomiabile è sicuramente la scelta di una narrazione popolare e di un’iconografia pauperistica e un po’ burina che sembra incarnare al meglio il dettato dei Fioretti di San Francesco che sono alla base del film. Ma puntare tutto esclusivamente su una stucchevole agiografia aneddotica risulta micidiale e perfino ridicolo: soprattutto nei due squinternati protagonisti, il fraticello naif e il vecchio rimbambito. Bel b/n, grande cura visiva, ma l’involontaria autoparodia (su cui sa giocare l’unico bravo, Fabrizi) incombe inesorabile.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Galbo: Grande e classico film fordiano, girato come altri suoi capolavori nella Monument Valley, vero e proprio archetipo geografico dei grandi western. La storia si rifà a quella del generale Custer e presenta una particolare attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, specie il protagonista, militare paranoico splendidamente interpretato da Henry Fonda. Quasi secondario il ruolo di Wayne, impeccabile la presenza di grandi caratteristi del cinema western come Ward Bond.
Dusso: Filmettino che vorrebbe essere una parodia degli "heist movie", modesto ma con un discreto ritmo e un cast niente male. La sceneggiatura è tuttavia fin troppo leggera e piuttosto inconcludente. Spettacolari certi costumi in spiaggia della Boschero, mentre Paolo Ferrari si conferma adattissimo come protagonista di questo tipo di film.
Homesick: Il film in sé non ha nulla di speciale, risultando anzi poco scorrevole e ripetitivo - soprattutto nell'interminabile parte con l'impiastro Jean-Pierre Marielle -, anche se il tossicchiante, ingenuo e turlupinato Robert Hirsch sciorina tutta le sue doti di comico vecchio stampo vivacizzando e rendendo divertenti diverse scenette. Riguardando ciò che accade solo all'inizio della storia, il titolo italiano ha scarsa attinenza e meglio sarebbe stato tradurre letteralmente quello originale. Simpatiche le animazioni sui titoli di testa.
MEMORABILE: Cibi e bevande che spariscono accanto alla bara; il pranzo di nozze e il ballo di Hirsch.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 09:00 09:00 su Rai Movie
B. Legnani: Divertente pochade (**½) basata su sostituzioni di persona, equivoci e coincidenze: niente di nuovo ma il film è divertente, riscuote non poche risate e molti sorrisi. Cast meraviglioso, con Totò in gran forma (il suo duetto in veneto con Mulè è un piccolo capolavoro), un ottimo Tognazzi, una splendida Virna Lisi e via dicendo. A un certo punto De Vico pronuncia una battuta sicuramente di Metz: "Sì, signora Contessa"! Curioso che si dichiari nei crediti iniziali che la vicenda si svolge nel 1923, perché la cosa non torna: nel '23 non c'era il Regime, non c'erano le Giovani Italiane eccetera.
Caesars: Divertente commedia diretta (insieme a Guido Manuli) ed interpretata da un bravo Maurizio Nichetti. A affiancare l'attore milanese troviamo qui una ottima Angela Finocchiaro in una parte particolarmente adatta a lei. Non tutto scorre perfettamente liscio e qualche lungaggine di troppo c'è, ma l'insieme è più che godibile e alcune situazioni sono assai spassose. Dal punto di vista tecnico la realizzazione è esemplare, con buona integrazione tra parte reale e "animata". Consigliato.
Markus: Tentativo di sfruttare l’onda lunga del successo de La poliziotta buttandola - come si dice in gergo - in caciara. Tutto s’involgarisce: dall'ambientazione al contesto sociologico; è evidente che Tarantini cerca la via della farsa rispetto al collega Steno. Nei panni della poliziotta c'è la Fenech (doppiata in un romanesco, che mal le s'addice) ed è il solo motivo - pruriginoso - per godere del film, che sul versante ridanciano è alquanto scarso malgrado il numero massiccio di caratteristi del cinema popolare anni '70.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 21:00 21:00 su Italia 2
Buiomega71: Brent Bell dona gustosi scorci di psychothriller settantiano modello Bad Ronald, si inventa le regole che manco quelle dei Gremlins, non lesina piacevoli feticismi (le scarpe di Greta che spariscono, il vestito rosso e la bambola di stracci nel letto), incrocia Horror puppet e Chi c'è in fondo a quella scala e stocca con una chiusa macabra non dissimile da quella di Jeepers Creepers. Il pupazzo sembra più il Peter Bark di Zombi horror ed è più grottesco che spaventoso, ma c'è inquietudine a profusione, follia sparsa a piene mani e un twist a suo modo sorprendente. Piacevolmente funereo.
MEMORABILE: Greta scoppia a ridere vedendo per la prima volta Brahms; Testa di porcellana che và in frantumi; La lacrima di Brahms (ma c'è un perchè); Le foto.
Galbo: Storia d'amore ostacolata e sofferta tra una ragazza sordomuta e un insegnante anticonformista, Figli di un Dio minore è il primo film della regista Randa Haines che esordisce con una storia che parla di difficoltà fisiche che diventano ostacoli psicologici a una vita pienamente realizzata. Girato su una buona sceneggiatura, forse un po' "furba" nello sfruttare artisticamente l'handicap, il film è ben girato (alcune scene sono molto emozionanti) e si avvale delle belle interpretazioni di William Hurt e di Marlee Matlin.
Herrkinski: Il ritorno al western di Eastwood e il suo ultimo film nel genere (per ora). Un western crepuscolare, insolito, che alterna una prima parte più riflessiva e tinta di una malinconia inaspettata a una seconda parte incredibilmente dura, oscura, senza redenzione; il William Munny di Clint qui sembra uno demone vendicativo ritornato direttamente dall'inferno e il finale mette i brividi, riportando alla mente i tempi del suo "Straniero senza nome". Notevolissimi anche Hackman e Freeman, bravo Woolvet, caratteristico Harris. Fotografia splendida.
MEMORABILE: Tutta la parte finale, a dir poco emozionante.
Pessoa: Bella commedia di Mingozzi che recupera da Apollinaire il lato più scanzonato e goliardico, perdendo però per strada la cattiveria dello scrittore francese, famoso per i suoi commenti al vetriolo. Se il risultato era quello di far ridere, è assolto con successo da un cast di buon livello dove riesce a recitare anche la Grandi. La regia ordinata chiude un po' frettolosamente alcuni momenti chiave della vicenda e la sceneggiatura frizzante non lascia spazio alla noia. Un film leggero, pensato per i maschi ma capace di piacere anche alle femmine.
MEMORABILE: La caduta nel confessionale; Il rapporto di complicità fra il protagonista e la sorellina; I "ti amo" ripetuti alla Grandi nel letto.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Bruce: Film biografico sulla vita e la straordinaria storia d'amore di Robin e Diana Cavendish. Il protagonista, interpretato dal bravissimo Andrew Garfield (alle prese questa volta con una parte davvero difficile da reggere), appena sposato contrae la poliomielite e al fianco della moglie combatte eroicamente per anni la malattia e la conseguente disabilità. Attraverso la forza e il coraggio aiuta a ridare dignità e speranza a migliaia di persone affette da questa tremenda malattia. Il figlio della coppia è il produttore di un film struggente e di grande valore.
Galbo: Sorta di fumetto animato, Sin City altri non è che una colossale operazione estetica fine a se stessa: non si capisce il senso di effettuare una trasposizione copia (quasi) conforme del fumetto originario sacrificando quasi completamente il linguaggio cinematografico. Il film è pertanto irritante nel suo manierismo, operazione patinata anche nelle sue parti più cruente, ma priva di altri valori aggiunti. Bravi comunque gli attori.
B. Legnani: Mediocre commedia scoreggiona, con una Carati molto statica. Qualche risatina la strappa, ma troppo spesso si cade nell'infimo (o giù di lì). Per gli affezionati del genere va sottolineato che Carotenuto NON fa il preside (è il prete) e che D'Angelo NON fa l'insegnante (è il commesso della farmacia)! Si arriva all'ora e mezzo inserendo cosucce banali (come Pagnani in farmacia) o tremende (come la partita di calcio). La domestica Ernesta è la Bennato, la Regina dell'atroce Biancaneve e Co.
Lucius: Un film molto interessante sia per la fotografia che per il linguaggio barocco ed ovviamente per le immagini. L'opera erotica è attraversata da una forte sensualità anche nelle situazioni più perverse. Il gusto del dettaglio non manca cosi come le citazioni. Notevole l'eros.
Venerdì, 3/12/21 ALLE ORE 23:15 23:15 su Rai Movie
Cotola: Il merito principale del film è sicuramente quello di saper tenere sul filo, in tutti i sensi, lo spettatore regalandogli una seconda parte (che consta di un'ora
abbondante) ricca di tensione che si mantiene più che buona nonostante il finale sia noto. A parte la confezione estremamente professionale, è chiaro quindi che la pellicola sia riuscita grazie soprattutto alla regia sapiente di Zemeckis che sa come tenere in pugno lo spettatore. Un buon film da confrontare con il documentario sullo stesso argomento.
Gestarsh99: Cocktail on the rocks di animal-attack isolazionista alla Prey/Open water e survival-movie all'addiaccio in stile Alive - Sopravvissuti. Tensione ed angoscia della situazione mantengono bene in apnea ma le incongrue azioni dei tre malcapitati e i tediosi intermezzi dialogati fanno solo cascare le... braccia. Preso per il verso giusto, quello cioè di futile passatempo per una serata tra amici all'insegna della suspense, il film riesce anche a sfangarla, ma se si pretende qualcosa che stupisca in originalità e realismo allora è meglio non crearsi troppe aspettative e girare alla larga.
MEMORABILE: Il ragazzo che salta giù dal sedile della sciovia andando a fracassarsi entrambe la gambe sulla neve sottostante.
Fedeerra: Accompagnato da uno score onnipresente e bellissimo, il film di Antonio Bido è un assortimento del thriller per antonomasia: dai dettagli in primissimo piano alla Argento ai repentini scatti del montaggio alla Hitchcock. "Il gatto dagli occhi di giada" però vive anche di luce propria, o forse sarebbe meglio dire di ombra propria. Perché è proprio nei momenti di terrore che dà il meglio di sé; l’omicidio nella vasca da bagno, la fatiscente e malinconica Padova e il perpetuo squilibrio psicologico dei personaggi (secondari). Da vedere.
Stelio: Buona commedia degli equivoci diretta da Bruno Dega. Tra gli interpreti la parte del leone è recitata da Cluzet, ma anche la Seigner è davvero ispirata. Zem quello più anonimo. Buona la dialettica tra i personaggi che tiene su una sceneggiatura di buon livello. Trama originale e ben orchestrata. Davvero niente male.
Panza: Il vero elemento convincente dell'opera di Gervasi è il vitalismo e il tentativo di avvicinamento con il divino che emergono prepotentemente nelle scene tribali, anche se questi momenti sono troppo prolungati a scapito della cornice narrativa, inserita per cercare di non creare un documentario tout court o forse per riutilizzare materiale girato in precedenza. Nonostante in alcuni frangenti il film risulti fiacco, riesce talvolta a emozionare, senza voler a tutti i costi scadere nel sensazionalistico tipico di altri "mondo" di quel periodo.
Pigro: La storia di Otello vista dalla parte di Iago e ringiovanita per essere trasformata in scaramucce adolescenziali. Non si capisce che necessità ci fosse di condire la solita zuppa sentimentale da studentelli (impersonati da attori improbabili con la pronuncia strascicata romana... ma a Venezia!) con la tragedia di Shakespeare, della quale gli autori colgono solo gli orpelli più appariscenti. L'attualizzazione poteva essere interessante, ma qui si sbaglia tutto riempiendo di paroloni la solita becera commediola. Operazione vuota e imbarazzante.
Galbo: Dopo il bellissimo Le vite degli altri, il regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck "floppa" clamorosamente con questo insipido film di spionaggio giallo-rosa. Un film sulla carta vincente, per il nome del regista, l'affascinante location e il prestigio degli interpreti. Forse presi da ciò, i realizzatori del film hanno dimenticato la sceneggiatura, confezionando una storia insipida, con personaggi poco interessanti ed interpretazioni (comprese le comparsate italiche) non all'altezza.
Sabato, 4/12/21 ALLE ORE 20:50 20:50 su 20 Mediaset
Von Leppe: Film che racconta una preistoria fantasiosa ma poco riuscita, con una trama banale: la ragazza con qualche tratto somatico europeo (in questo caso gli occhi chiari, per questo più pregiata o più evoluta) che viene rapita. Da qui il viaggio per ritrovarla in un guazzabuglio geografico e di razze... La parte egiziana poteva anche starci, ma risulta poco affascinante nella ricostruzione della civiltà pre egizia. Gli effetti al computer sono perlopiù scadenti. Pessima la voce narrante.
Sabato, 4/12/21 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Storia
Pigro: Una sorta di neorealismo antropologico per il debutto di De Seta, che dai suoi due corti dedicati a Orgosolo e Barbagia riprende con encomiabile parsimonia alcuni dettagli di vita quotidiana. La storia del pastore incolpevole ma latitante, in una limpida asciuttezza icastica, assume un’esemplarità socio-politica viscontiana: ma è curioso che il grande documentarista, attento all’aspetto visivo (notevole in un folgorante b/n), ceda su quello sonoro, facendo parlare i sardi in impeccabile dizione italiana e scegliendo una musica da film apolide.
Il Gobbo: Spalleggiato da Rondi, Malenotti vorrebbe antonioneggiare, se non addirittura bergmaneggiare. Ma non è roba per lui e rimane in superficie. Una superficie pregevole, però, di ottima resa figurativa e con discrete atmosfere, sebbene di quando in quando rovinate da sciocchezzuole (tipo il rasoio elettrico col filo più lungo della storia del cinema). Molto bella la Delon. Passabile.
Xamini: Action che punta alla denuncia o meglio denuncia raccontata in chiave action. In effetti ritmo e sapiente alternanza tra momenti di tensione e momenti di calma sono le cose migliori; sceneggiatura e vicenda non percorrono certo la via dell'analisi dettagliata e qualche volta ci si trova a domandarsi se non sia troppo enfatizzato l'atteggiamento del protagonista (non tutti i suoi eccessi appaiono giustificati). La confezione è peraltro buona e la morale scontata; ma del resto, come si diceva, trattasi di denuncia.
Rambo90: Un Bond particolarmente divertente, dal ritmo piuttosto scatenato e dalla trama abbastanza avvincente. Moore se la cava molto bene come sempre nel ruolo e qui è affiancato da un buon cast, in cui spiccano Jourdan e la bellissima Adams (meno incisivo Bedi). L'India è uno scenario perfetto per le avventure di 007 e molte scene action sono davvero spettacolari (come il finale sull'aereo o la scena sul treno). Non manca una riuscita ironia, più presente che in altre occasioni. Notevole.
Galbo: Due poliziotti che non si sopportano sono costretti alla convivenza davanti alle telecamere di un reality show. Potenzialmente esplosiva, l'accoppiata tra due divi del calibro di Murphy e De Niro è in parte deludente. Non tanto per gli attori quanto per la scarsa consistenza della storia. Il film dovrebbe essere un action con annessa satira sul mondo della televisione americana (e globale) ma non centra i suoi obiettivi in quanto la storia procede attraverso sentieri scontati e battute precedibili. Regala tuttavia qualche momento divertente.
Gabigol: Ritratto, molto aderente al vero, della figura di Lady Diana e di tutto il suo excursus che la vede diventare principessa del Galles nonché figura di rilevanza mondiale all'interno dei reali d'Inghilterra. Testimonianza in presa diretta che restituisce una figura tormentata e sofferente, sebbene l'unico punto di vista elargito renda il quadro non completo. Forse, nel computo generale, si paga dazio con una pornografia del dolore che mina la resa finale.
Domenica, 5/12/21 ALLE ORE 01:50 01:50 su Rai Movie
Ruber: Buona commedia scritta e diretta con maestria da Berri, che qui descrive quattro personaggi, vicini di casa che incastreranno le loro vite ognuno per uscire dal guscio in cui si è cacciato per svariati motivi. La brava Tautou, smessi i panni di Amélie, è una ragazza con problemi di salute che trova nei vicini una spalla a cui appoggiarsi. La sceneggiatura non si basa solo sull'amicizia tra perfetti sconosciuti o quasi, ma soprattutto sulla condivisione dei problemi che ognuno di loro porta con sé. Buona prova di tutto il cast.
Lupus73: Secondo film con Fracchia (non un sequel). La commedia all'italiana (o meglio alla Villaggio) incontra il gothic horror per dar vita a una parodia indimenticabile con tutti i cliché del genere sui "mostri classici". Il fulcro è il genere vampirico, ma troviamo anche un mostro di Frankenstein e altro. L'esilarante coppia Fracchia-Filini si incastra in maniera straordinaria a situazioni e atmosfere folk-transilvane (ambientazione e castello presi in prestito da Aosta). Indubbia l'influenza di Polanski, ma qui si ride di più.
MEMORABILE: L'osteria; Fracchia parla simil sardo/rumeno agli avventori locali "MeccanicU! OfficinU! "; Le scuse improbabili per vendere il castello a Filini.
Domenica, 5/12/21 ALLE ORE 02:30 02:30 su Italia 1
Homesick: Anche alla fine degli anni Novanta si può ridere di gusto come nelle commedie italiane di due decenni prima: merito di Ceccherini e della sua comicità stralunata e non di rado surreale, ben al riparo sia dalla volgarità che dai buonismi in voga. Tuttavia il ritmo non è sempre sostenuto e s'avverte un netto stacco tra le irresistibili gag nella casa di riposo e al ristorante e la stanchezza della parte conclusiva del processo. Paci è molto più di una spalla e la Gerini si conferma talentuosa commediante; divertiti camei di un infervorato Bucci e di Brass nella caricatura di se stesso.
MEMORABILE: Gli ospiti della casa di riposo; L’arrivo di Paci ubriaco e il suo colloquio con la Gerini; La colorita invettiva di Monni.
Homesick: Ennesima variazione moderna sul vampirismo, sebbene qui non ci siano i lunghi canini di Dracula ma le siringhe di una medicina degenerata, volta ad assalire la gioventù per ridare bellezza e vigore a chi più giovanissimo non è. Premessa interessante, ma il clima vacanziero e solare, rallegrato altresì da musiche brasiliane solo idealmente appropriate, vanificano ogni minimo accenno di tensione claustrofobica. Delon e Girardot sprecati in mezzo ad un cast di volti insignificanti.
Galbo: Tra i prototipi della commedia americana sofisticata, ha il pregio di partire da un testo di un certo spessore, il romanzo omonimo di Truman Capote. Il film è diretto con eleganza dal grande Blake Edwards ed ha uno dei suoi punti di forza nell'interpretazione della Hepburn, giustamente diventata simbolo di fascino e femminilità. Non memorabile (poco carismatico) risulta invece George Peppard. Da ricordare il tema musicale.
Herrkinski: Ennesimo episodio della saga fantozziana, dopo il non disprezzabile Fantozzi Alla Riscossa. Questa volta il film non è del tutto riuscito, seppur alcune scene comiche meritino sicuramente la visione. L'intero film ruota attorno al tema della vecchiaia e della morte e nonostante il tutto venga esorcizzato tramite un forte humour nero (d'altronde ci troviamo pur sempre di fronte a un film comico) permane una certa malinconia, caratteristica sempre più presente nelle ultime produzioni fantozziane. Alcune gag restano comunque memorabili. ** 1/2.
Gestarsh99: Come può un ortaggio arginare il Male? Può eccome, se a capotavola c'è Clive Owen a usar bastone con carota, garrota e bastinaca. È lui il paladino sgranocchiante, Marvel hero e Callagangster, Django hard-boiled e Looney Tune; incannulato via endovena alle flebo di Kill Bill, Sin City, Matrix e Killing Zoe. Il suo film è un po' di tutto: cartoon, fumetto, noir ironico e sparatutto. Un'overdose di adrenalina, sangue a scrosci e humour nero; iniectio magistralis di acuità e forsennatezza per gli action più convulsi e neurotonici a venire. Diceva il minestrone: "La terra dà sempre buoni frutti".
MEMORABILE: La dolorosissima tortura delle dita frantumate; L'iper-frenetica sequenza della sparatoria al ritmo infernale della motörheadiana "Ace of spades".
Giùan: Film importante nella storiografia Kubrickiana, al di là della personale impronta cinematografica datagli dall'autore. Lo scaltro Stanley infatti, inserendosi nel dualismo Douglas-Trumbo, riesce a crear un'opera che, per quanto ovviamente anodina, si configura a tutt'oggi come il più "caldo" dei kolossal americani. Evidentemente alterno e per forza di cose un po' strascicato, si può godere appieno grazie allo scintillante Technicolor di Metty, alle coreografie "disegnate" da Bass e ad un cast gladiatorio, in cui Laughton e Olivier guadagnano il pollice insù.
MEMORABILE: La scena allusivamente omosessuale, in un primo momento tagliata, tra Olivier e Tony Curtis.
Domenica, 5/12/21 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 1
Gestarsh99: Abbacinamento visivo e brividio sottopelle. Reazioni intensissime che erompono spontanee di fronte a una prospezione avveniristica così straordinariamente evocativa, "stendhaliana" e stimolante. Kosinski fotografa a volo d'aquila la catastrofe globale, riproducendo con grandiosità un pianeta azzurro mutacico, nuclearizzato, desertificato a morte eppur ancor monumentale, mirifico, madido di asfissiante bellezza. Gioia per gli occhi nebulizzata da un florilegio di citazioni fierissime e sonorità ragguardevolmente spettacolari e coinvolgenti. Un tributo filiale alla Terra che toglie il respiro.
MEMORABILE: Cruise che cita con serena naturalezza i suoi Top Gun e Mission Impossible; Gli omaggi a 2001, Matrix, Il pianeta delle scimmie, Robocop e Independence Day.
Daniela: Trasferito in un paese tra le montagne degli Appalachi, un agente dell'FBI stringe un accordo con una donna nel giro dello spaccio perché diventi informatrice, trovandosi poi impelagato in una relazione sessuale che mette in pericolo il suo matrimonio e la sua carriera.... Ispirato ad un fatto di cronaca, un film dignitoso ma con il difetto di non distinguersi da altri ambientati in zone povere dove il "sogno americano" è destinato a rimanere solo un sogno. Inoltre, a parte il prologo in stile "morto che parla", la narrazione è convenzionale ed anche gli attori non brillano.
MEMORABILE: Lei chiede a lui con aria seria: "Hai mai avuto un orgasmo?" (una battuta degna di figurare in uno dei capitoli della [f=2632]Pallottola spuntata[/f]).
Il Gobbo: Capolavoro di Petri, insuperato campione di thriller metafisico e politico, di travolgente forza espressiva, grazie a una regia che se ne infischia dei rigorismi e a un attore superlativo e mai così grande: Volontè, truccato (col senno di poi, un po' maldestramente) in modo da apparire identico al povero commissario Calabresi, non ha un momento, un'espressione, una battuta che non sian memorabili. Le kafkiane figurine di contorno gli fanno da coorte, la Bolkan è magnifica, e Morricone indovina una delle sue più ossessive marcette. Fondamentale.
Gestarsh99: Giocar a guardie e ladri nelle desolatissime praterie del Colorado non è un gioco da ragazzi, specialmente se pistole e macchinine sono a grandezza naturale e appartengono a un narcosceriffo corrotto: uno che in casa e nel naso ha più coca d'un distributore di bibite; uno che al posto del cuore ha un bidone dell'immondizia. Kevin Bacon, farabutto e orditor di nefandigie come in altre occasioni, è il lupaccio cattivo di questa pulp-fiaba on the road, fluidamente diretta senza particolari difficoltà da Jon Watts, in cui lo humour tragico di Clown s'affievolisce sin quasi a dissolversi.
MEMORABILE: L'intimidazione rivolta al bambino: "E così, mentre si contorce agonizzante, lo calpesto sino a spappolarlo... lo stritolo il tuo porcellino!".