I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 7/12/20 A Domenica, 13/12/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Geppo: Un film gradevole, colorato e spensierato, questa volta ambientato non nei favolosi anni '60 ma negli '80. Il tutto condito da una bellissima e nostalgica colonna sonora del compianto Maestro Toto Savio (ex Squallor). Particina anche per Guido Nicheli e Giorgio Vignali. Bellissima Valeria Cavalli e simpatico (come sempre) Mauro Di Francesco. Purtroppo il regista Bruno Cortini ci ha lasciati troppo presto e mi è dispiaciuto molto. Il film gode di una buona trama, sceneggiatura ed ottime inquadrature. Film per chi ama la semplicità.
Gestarsh99: Fascicolo secondo del ruvido quinterno callaghaniano, ancor più erosivo e beffante del precedente. Di scena un'ardita antinomìa giustizierista: Harry difatti sbatterà il grugno contro un pool concorrenziale di suoi emuli in divisa che lui, da buon cattivo maestro individualista, castigherà sordianamente digrignando "Io sono io e voi non siete un caxxo". Qui Eastwood fa un piccolo passo indietro ideologico sconfessando in parte quell'autodafé sommaria ed ego-discrezionale ratificata al suo esordio, in un'operazione cautelativa di semiripulitura dagli sfridi squadristici più opinabili.
MEMORABILE: L'efferato omicidio in taxi della prostituta, brutalmente costretta dal pappone a ingerire un intero flacone di acido muriatico...
Saintgifts: Una banda di quattro fuorilegge non troppo cattivi, anzi quasi buontemponi e l'incontro con un uomo (Walter Brennan) e la sua giovane figlia. Naturalmente nasce l'amore, in modo un po' selvaggio, come selvaggio è il luogo e anche contrastato, dal padre che conosce la vita e i tipi che ha di fronte. Non mancano gli indiani, vecchi amori e amici redenti e la rapina in banca. Buone riprese di sparatorie e cadute spettacolari. Un western non eccelso ma onesto e godibile. Regia e interpreti dignitosi.
Ira72: Onore al merito per aver trattato un tema così delicato e drammatico senza cadere in facili piagnistei, né in giudizi di sorta. Al contrario Hooper concentra la propria sensibilità su una sceneggiatura asciutta ma non sterile in cui si muove l'impeccabile Eddie Redmayne, ben spalleggiato dalla consorte che dà una sferzata ad alcune scene più lente. Ben ricreati costumi dell'epoca e ambientazioni. Ma se il film fosse stato meno platonico e candido, certamente, avrebbe lasciato maggior segno.
Gestarsh99: La fantascienza per ragazzi celebra in ghingheri il pedomilitarismo ludico, irregimentando una società futura in cui son proprio i bambini quelli addestrati a combatter gli insettoidi invasori spaziali, sotto un piovasco di spunti sottratti a Full Metal Jacket, a Starship Troopers e alla storia antica di Roma e Sparta. Privo delle escrescenze diabetiche di opere all'apparenza omofone (Hunger Games), lo show converge sull'apologia dell'interventismo, del "memento audere semper" e, a sghembo, anche del rispetto per gli sconfitti. Un cosmo-giocattolino per under-15 amanti del fantasy "laminare".
MEMORABILE: "In guerra l'unico insegnante è il nemico".
Digital: Robusto action contaminato da una certa dose di ironia. Miller dirige con notevole senso del ritmo, con sequenze adrenaliniche che appagano notevolmente tra inseguimenti, pestaggi e sparatorie. Interessante la trovata della ragazzina che riprende tutto dal cellulare e che si trova attivamente coinvolta nel caso. Eckhart è perfetto nel ruolo dello sbirro; un plauso anche a Courtney Eaton blogger aspirante giornalista e McKenzie villain. Un pop-corn movie che assolve pienamente al compito di intrattenere.
Pigro: Baraccati contro speculatori. Film sociale e politico mascherato da favola surreale: un capolavoro. La coppia Zavattini-De Sica crea una delle opere più visionarie e stupefacenti del cinema italiano, declinando il neorealismo in maniera inattesa: un neorealismo poetico, capace di affondare nella realtà intima (onirica) delle cose e delle persone. Il film è suggestivo e ricco di micro-apologhi (toccante quello degli innamorati di diversi colori) e si conclude con uno dei finali più liberatori e gioiosi mai visti sullo schermo.
Lunedì, 7/12/20 ALLE ORE 23:30 23:30 su *Premium Cinema
Gestarsh99: Distopia adolescenziale bigbrotherizzata che ingloba senza sete filologica mitopoiesi ellenica, panem et circenses romani e tutta una tradizione cine-letteraria che va da Orwell a Bartel passando per Battle Royale e L'implacabile. Rispetto alla tiritera anodina del fanta-mainstream l'amabaradam futuristico resta secondario, lasciando spiragli a quel po' di descrizione contestuale e psicologica. Nel subisso di banali sdolcinatezze twilightiane s'alza a pelo d'acqua la scontata ricodifica metaforica della società odierna, governata a bacchetta dalla sciacallesca catalizzazione massmediatica.
Graf: Un film schematico e settario ma che dice, in modo convincente e perentorio, delle scomode verità sul mondo dell’informazione in rapporto alle notizie e all’opinione pubblica. Non esiste l’imparzialità dei fatti, ma questi vengono spesso manipolati e distorti a fini di potere. Un film ribollente ed iperrealista che mischia insieme cronaca mentre essa si fa, realtà e finzione, dibattiti e polemiche su come manipolare le coscienze. Un film frammentario e disorganico, scisso ma stilisticamente potente, ricco di sapori e a sangue caldo. Volontè é perfetto.
MEMORABILE: La lezione di "semantica" giornalistica impartita dal capo redattore Volontè al giornalista alle prime armi Roveda. Il senso di caos degli anni '70.
Pigro: La storia di uno dei gruppi cult della scena musicale moderna è raccontata da Stone con grande adesione, non solo biografica e storica, ma soprattutto ideale, fino a piegare lo stile (e la storia stessa) alla visionarietà dei Doors. Val Kilmer è di impressionante somiglianza con Jim Morrison e contribuisce a rendere questo film quasi una visione spiritica e psichedelica. Si sbaglia a voler considerare questo lavoro una ricostruzione, semmai è una reinvenzione in stile: una vera e propria canzone dei Doors che incanta e stordisce.
Martedì, 8/12/20 ALLE ORE 03:00 03:00 su Rai Movie
Gestarsh99: La febbre della velocità contagia anche il poliziesco italiano, già per sua stessa natura incline agli inseguimenti su strada, trasformandolo in un action sostenuto e divertente al ritmo furibondo di corse in auto capaci di mettere a dura prova anche gli stunt più navigati. I criminali qui ispirano gran simpatia: non violentano né ammazzano ma toccano e fuggono. A uscirne male è invece la polizia, che non ci fa una bella figura rappresentata com'è da un Merli spaccone, esagerato e super-incosciente. Commuove nella sua sana semplicità la prova di Angelo Infanti, grande personaggio da Stangata romantica.
MEMORABILE: Il salto a 130 km/h dal gradone; L'auto in bilico sulle due ruote di sinistra che passa attraverso l'arco strettissimo; La lealtà umana di Infanti.
Homesick: Perde mezzo pallino davinottico per quel finale rosa che sembra stato concepito apposta per il grande pubblico, ma il maestro Robert Wise sa mantenere la vicenda sempre tesa, definisce le contrastanti psicologie dei vari personaggi - mai monodimensionali - e sintetizza i temi classici del western: l'amicizia virile, l'etica del lavoro, la difesa della proprietà privata, la natura, la giustizia, la vendetta e il perdono. Eccezionale James Cagney. La giovane Irene Papas esporta a Hollywood la sua inconfondibile maschera drammatica.
MEMORABILE: La punizione inflitta da Cagney ai ladri-torturatori di cavalli, costretti a camminare scalzi per ore e ore sotto il sole e su terreni accidentati.
Homesick: Tardo western scritto dagli ideatori dell'ispettore Callaghan. Wayne - in un'interpretazione meno convincente del solito - è uno sceriffo integerrimo e severo padre di due figli a cui insegna il mestiere. Domina la scena il grande George Kennedy, che con le sue inconfondibili mimiche delinea un personaggio eminente e sfaccettato. C'è anche Dan Vadis, futuro eroe dei peplum.
MEMORABILE: L'inizio, nel tipico stile di un western italico.
Martedì, 8/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Italia 2
Ryo: La saga di Scary movie è una parabola in discesa. Questo quinto capitolo è il primo a non presentare la mitica Anna Faris come protagonista, ed eredita Simon Rex e Charlie Sheen (quest'ultimo come cameo). Viene parodiata tutta una serie di film dallo stile video footage amatoriale, ma purtroppo non siamo all'altezza degli altri quattro capitoli. Ashley Tidley non ha lo stile giusto, è fuori luogo e fastidiosa. I film parodiati sono troppi, le gag talvolta non brillano e imbarazzano, peccato.
Ira72: Su un piatto della bilancia metterei il cast, ottimo (in primis Mortensen, una garanzia), la fotografia e una buona regia. Sull'altro invece una storia non propriamente originale e un sentimentalismo un po' forzato che pesano non poco sulla riuscita finale del film. In sintesi un buon impasto, con ottimi pasticceri, che però confezionano un'accattivante torta... stucchevole. Nonostante il film duri due ore scorre bene, è una storia utopistica dal finale credibile. Ma non memorabile, a mio avviso.
Pumpkh75: Uno di quei racconti che ti accoglie come una amante perfida e sensuale: esoterismo e letteratura, atmosfere plumbee e vortici emozionali, visionarietà e mitologia. Balaguerò ha rotto le proprie catene: forse perde talvolta il controllo, si contorce quando la durata sembra esagerata e allo stesso tempo la brama dell’approfondimentolascia assetati ma, finalmente, osa soprassedere su ragione e tradizione e rende le sette muse figure maliarde che avvelenano di nettare e dolore. Da rivedere, anche subito.
Galbo: La biografia della parte adolescenziale di un monumento della musica è realizzata sotto forma di commedia drammatica che se non entra più di tanto nella complessità del personaggio e si lascia prendere maggiormente dall'aneddotica, è tuttavia ben realizzata e piuttosto godibile. La ricostruzione ambientale è buona, e il protagonista rende abbastanza bene quel misto di ribellione e dolcezza che segnò effettivamente la figura di Lennon. Di impatto (ma volutamente non preponderante) la colonna sonora.
Martedì, 8/12/20 ALLE ORE 23:35 23:35 su Canale 5
Giùan: Fin dall'esordio di Gone baby gone il cinema di Affleck mostra una peculiare tendenza bipolare, scisso com'è tra aderenza a una classicità "eastwoodiana" e una sotterranea tendenza a divagar verso sentieri più ambiguitortuosi. Nel film tale divaricazione, pur ancora presente (nella paradossale vicenda metacinematografica), si attenua considerevolmente, essendo troppo preponderante (necessariamente) la vicenda reale da cui prende le mosse. Resta un film solidissimo, ottimamente recitato, ben calibrato nei suoi vari registri, ma pure un'occasione in parte persa.
MEMORABILE: La sequenza al mercato di Teheran; Le battute di Alan Arkin.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 01:20 01:20 su Cine 34
Herrkinski: Se in America c'erano King Kong e una miriade di B-movies su yeti e sasquatch, la risposta italiana ai mostri fanta-catastrofici è questo curiosissimo reperto che è un fulgido esempio di artigianato fai-da-te del cinemabis; nonostante gli SPFX non siano sempre riusciti, con un po' di sospensione dell'incredulità ci si può divertire, anche a fronte di una produzione girata in Usa, con attori in parte (tra cui Antonellina sedicenne all'esordio, bellissima) e che cerca di essere quanto più professionale possibile. Fa una certa simpatia.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 02:30 02:30 su Rai Movie
Giùan: Se, rispetto ad Amores perros, 21 grammi era già maniera, con la chiusura della trilogia Inarritu prova a trascender la propria scrittura senza però riuscirci. Alcune singole parti vanno a segno (l'episodio giapponese in particolare) ma la struttura policentrica è ormai incancrenita, il richiamo al fato perlopiù belluino, l'andamento estenuante e il dolore per esser più sincero avrebbe bisogno di un minimo di disincanto senza incombere immanente ed Autoriale. Il montaggio di Mirrone è sapiente, il doppiaggio "messicano" sgradevole. Adriana Barraza è vera.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 06:45 06:45 su Rai Movie
Homesick: In quanto a coinvolgimento emotivo e potenza drammatica, un notevole passo indietro rispetto a film anteriori di De Santis come Riso amaro, di cui il regista ripropone il rilievo neorealista nel descrivere un contesto ambientale e sociale (in questo caso la vita dei lupari tra le nevi dell'inverno abruzzese). Prevalgono comunque toni romanzeschi-melodrammatici, i personaggi destano scarso interesse e gli attori non eccellono: meno persuasiva del solito la Mangano, decisamente fuori parte Montand; meglio di loro Armendáriz che, orgoglioso fino all'ottusità, conferisce un'asprezza consona.
MEMORABILE: La lupa che ritrova i due cuccioli; L'attacco dei lupi in paese.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 16:30 16:30 su Rete 4
Jandileida: Onesta spy-story che non stupisce sotto nessun punto di vista, anzi risulta prevedibile in alcuni suoi passaggi e totalmente inverosimile in altri, ma che alla fine fa il suo sporco lavoro. Il sofferto ma nobile Caine ci mette al solito del suo ma anche Siegel si muove con consolidata esperienza all'interno di una trama come detto abbastanza sottile, riuscendo però a imprimere un buon ritmo senza mai dare l'impressione di un lavoro da catena di montaggio. Pleasence dona eccessiva cura al suo baffo e da qua e là un tocco da Pantera rosa al tutto.
Galbo: Migliore film di Allen da parecchi anni a questa parte, è una commedia "nera" splendidamente diretta. La scelta di lasciare l'amata New York fa bene al regista americano che in questa trasferta londinese si rivitalizza; il film è sceneggiato con grande classe, i dialoghi sono brillanti e gli attori particolarmente in palla per continuare nella metafora tennistica del titolo. Anche il finale, volutamente non consolatorio e deliziosamente amorale, si intona perfettamente a tutto il resto.
Guru: Scarsissimo film di fantascienza che non ha neppure un effetto speciale degno della storia raccontata. Regia inadeguata, poche azioni e finale scontatissimo! Terribile l’approccio mondiale per l’alleanza “salva mondo”; l’utilizzo dei mezzi per la sconfitta del male appare anacronistico. Gradevole in alcuni passaggi ma qualcosa di meglio Ziller poteva fare!
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Xamini: Valeria Golino (al suo secondo film, dopo il già apprezzato Miele) mi costringe a fare la pace con Scamarcio: il rapporto tra la camera da presa e il protagonista è senz'altro l'aspetto più interessante e ne esalta il lavoro di costruzione di un personaggio istrionico, oltreché la recitazione. Da Mastandrea la solita gestualità, il solito piglio, qualcosa che affettuosamente ci si aspetta da lui. Un po' tanta camera a mano, forse non necessaria, ma in ogni caso una regia intimista e assai gradevole. Piacevole e, d'improvviso, intenso.
Caesars: Lizzani si concentra sugli ultimi giorni di vita di Benito Mussolini, che ritrae come persona ormai stanca e disillusa. Poteva risultare opera interessante, ma il giudizio non può essere particolarmente positivo a causa di un certo distacco, unito a un po' di noia, che lo spettatore si trova a provare verso gli accadimenti che scorrono sullo schermo. Rod Steiger non convince appieno nel ruolo del duce e Henry Fonda poteva tranquillamente evitarsi la comparsata nel ruolo del cardinale Schuster.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 23:00 23:00 su Paramount channel
Piero68: Nel 1970, il West Virginia viene sconvolto da un incidente stile Superga: un aereo che trasportava una squadra di football universitaria al completo, più staff e tifosi al seguito, precipita. Questo l'incipit di un film che affronta con delicatezza e pudore tematiche difficili ma sempre attuali. McG, più esperto di action, se la cava egregiamente col cambio di genere, grazie anche a un cast assolutamente in parte. La presenza di McShane è sempre sinonimo di garanzia. Buone anche la fotografia e la ricostruzione storica nella scenografia.
Mercoledì, 9/12/20 ALLE ORE 23:40 23:40 su Rai Movie
Didda23: L'opera prima di Ligabue ha davvero delle belle cartucce da sparare: in particolar modo si evince una sincera predisposizione verso l'esaltazione della vita semplice e comunitaria della provincia italiana. Con il pretesto di raccontare la diffusione delle prime radio libere amatoriali, l'artista reggiano dipinge con maestria sogni e delusioni di un'intera generazioni. Qua e là trabocca un pizzico di retorica spiccia che, fortunatamente, non getta nella spazzatura la bontà dell'operazione. Notevole la soundtrack.
Galbo: Inspiegabile il discreto successo di critica ottenuto da questo filmetto non degno del grande Allen, giunto alla fase più bassa della sua parabola creativa (si riscatterà con Matchpoint). Il film è noioso, privo di qualsiasi spunto, non diverte quasi mai ed ha il torto di affidarsi a protagonisti sbagliati come Jason Biggs e Christina Ricci, attori spesso sopravvalutati. Anche la performance del regista risulta stanca ed annoiata. Probabilmente è il primo a non credere al film che dirige.
Gestarsh99: Seconda capatina su grande schermo per Sergio Marazzi/Er Monnezza (un sempre più parolacciaro Milian), co-protagonista di una terna poliziesca alquanto disomogenea sui fronti del metodo registico e del background lavorativo-familiare appioppato al personaggio. Massi prova a compensare la carenza di quel rombante fattore action che differenzia gli altri due film lenziani della serie regalando minuti preziosi a sketch trasharoli vagamente "francociccieschi", ma la mescola di violenza urbana e commediaccia borgatara reagisce come l'acqua con l'olio. Molto meglio i Brescia-movies.
MEMORABILE: Milian che presiede la F.I.G.A. ("Federazione Italiana Gratta Antiviolenza"); La moglie di Milian chiamata a fare la comparsa-petomane nel film "Torna a casa Spermula"...
Homesick: Libero adattamento del romanzo di Flaubert, reca tutta la viscosità narrativa e la stereotipata ricercatezza scenografica riscontrabile nella maggioranza delle produzioni italo-tedesche (e italo-austriache); l'erotismo langue, l'enfasi dialogica per rammentarne l'origine letteraria stucca e la tapina Emma Bovary è consegnata ad una Fenech d'insopportabile rigidità. L'unico rimarchevole segno è lasciato da Patrizia Adiutori in déshabillé mentre si fa accarezzare gambe e piedi nudi dal calore del caminetto.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 03:05 03:05 su Rai Movie
Daidae: Praticamente è azzeccato in tutto: nella trama (quasi impossibile scoprire il "personaggio misterioso"), nelle musiche, nella scelta degli attori, nella bellezza delle location (la Beirut di allora non a caso detta la Svizzera del medio-oriente). Difetti praticamente non ne vedo. Non deve mancare nella vostra videoteca.
MEMORABILE: Il bagno con i fili elettrici; Le esibizioni canore.
B. Legnani: Insalvabile commediaccia d'àmbito toscano (Montecatini Alto). Il solito dottore femmina arriva nel paesotto e gli uomini... La Lassander è bella e si spoglia nei momenti più impensati, Maurizio Arena caratterizza benino il suo ruolo, il musetto della Carnacina è delizioso e Masino è simpatico. Ma il tutto è tremendo, con momenti di invincibile lentezza e micidiali coretti dei monelli, cui s'aggiunge lo spottone termale. A zoccoleggiare c'è la platinata Minutelli, che farà anche di più. Il nomignolo "Occhio fino" è scippato da Il sorpasso...
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 05:05 05:05 su Cine 34
Pinhead80: Mediometraggio tratto dall'omonima opera letteraria di Achille Campanile. Monicelli si cimenta nell'operazione avvalendosi di un cast di tutto rispetto che di certo non sfigura. Inoltre la breve durata rende snella la storia, che si svolge interamente all'interno di un grande appartamento. Lo sviluppo è simpatico e la recitazione tipicamente teatrale. Gustoso.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 07:00 07:00 su Rai Movie
Rambo90: Il paragone con la commedia di Eduardo è improponibile, ma il film comunque è simpatico e si lascia guardare, soprattutto grazie alla bravura della Loren e di Gassman (che però insieme sono mal assortiti). Ci sono molti momenti divertenti, una fotografia dai bei colori e un buon ritmo. Un po' arronzato il finale (che tradisce quello dell'opera originale) e inutile cameo di Mastroianni. Buono nel complesso.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 07:55 07:55 su Cine 34
B. Legnani: Spionistico di imitazione, il cui unico motivo di interesse sta nel fatto che l'eroe eponimo è un'eroina, la Schoeller, tedeschina caruccia, ma non bellissima (era anche cantante: vanta una presenza, nel 1965, al Festival di Pesaro). Alberto Lupo non funziona, come la trama che accumula ingenuità che vanno ben oltre quello che sarebbe stato lecito attendersi (incredibile l'ombra dell'armato che si staglia in bella vista sulla parete...). Lenzi gira benino, ma di fronte alle assurdità il talento non basta.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 08:50 08:50 su Rai Movie
Caesars: Quasi inevitabilmente, visto il grande successo del capostipite, ecco il seguito del film di Monicelli. La regia questa volta è affidata a Loy e Mastroianni non figura più nel cast (sostituito da Manfredi), così come Totò. Com'era lecito aspettarsi, la pellicola rimane ad un livello assai inferiore rispetto al suo modello, anche se, soprattutto nella prima parte (finché rimane in scena Garrone), il divertimento non manca. Dopo il furto, col ritorno a Roma, il ritmo scema un po' fino ad un finale non molto riuscito. Discreto, non di più. **!
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 09:47 09:47 su Paramount channel
Giacomovie: L’autore della storia di Peter Pan, lo scrittore James Matthew Barrie, mette la sua fantasia al servizio di quattro bambini diventando per loro un punto di riferimento. Con la valenza educativa del suo soggetto, il film diventa adatto per una visione familiare e aggiunge al lato fantasioso una componente di tristezza emotiva che lo rende drammatico. La narrazione non risulta sempre scorrevole ma la parte scenografica cattura lo sguardo. Buona l’intesa tra il bravo Johnny Depp e la bella Kate Winslet.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 10:00 10:00 su Cine 34
Nando: Quattro episodi sul mondo del calcio minore con valenze diverse. Il buonismo impera con vigore. Discreto il primo episodio con D'Angelo, macchiettistico il secondo con un insopportabile Ravello, sufficiente il terzo con Alberti protagonista, simpatico l'ultimo con Mastandrea in parte. Film leggero ma dignitoso.
Caesars: Tutto molto prevedibile in questo film ambientato nel mondo delle corse automobilistiche. I ritratti psicologici dei protagonisti sono tagliati con l'accetta e non vengono approfonditi più di tanto; ovvio pertanto che la parte del leone la facciano le sequenze che riprendono le macchine in corsa. Lo spettacolo non manca, invece le emozioni per lo spettatore sì. La regia di Goldstone è corretta, anche se non particolarmente ispirata.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 15:35 15:35 su Rai Movie
B. Legnani: Accettabile peplum, con una cosa sorprendente: Tarpeia (Ornella Vanoni), nell'ottavo secolo avanti Cristo, indossa i panataloni lunghi... Tolto questo inesplicabile anacronismo, il film ondeggia attorno alla sufficienza. Ci sono masse da spostare, location laziali che, una volta tanto, non stridono che i presunti luoghi del mitologico o del western. Su tutti, ovviamente, Massimo Girotti. I due forzuti, tutto sommato, se la cavano non male. Con manica larghetta, arriva a **
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
B. Legnani: Il miglior Fidani? Certo è molto meglio di alcuni pessimi western successivi. Qui ci sono momenti interessanti, la storia attira l'attenzione e obettivamente non annoia mai (anche se ci sono alcune cose inspiegabili: Giusti parla di "misteri fidaniani"...). In un mare di facce troppo laziali per essere credibili, alcuni volti però funzionano: al di là di Ettore Manni (il migliore del lotto), anche il protagonista va egregiamente. Inspiegabile, in un film con risvolti truci, l'inserimento delle battute in romanesco, nella nota fase delle uova.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 19:15 19:15 su Cine 34
Caesars: Risi ci regala un'opera non eccezionale ma comunque godibile e carina, benissimo interpretata da Nino Manfredi e dagli altri attori italiani (mentre Harry Guardino, congelato da un ruolo troppo stereotipato, fornisce una prova scialba e Senta Berger si limita ad essere bellissima). Avercene al giorno d'oggi commedie così, senza inutili volgarità e girate da signori professionisti. Ottimo Totò in una piccola parte di contorno.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Galbo: Sorvolando sulla scarsa logica dell’assunto (una sola valle in tutto il pianeta risparmiata dalla catastrofe nucleare!), un film che di fantascientifico ha solo le premesse e che diventa presto un ibrido tra survival movie e dramma esistenziale, tutto con ritmi rarefatti di un opera non brutta ma noiosa e tutto sommato abbastanza banale nelle sue ovvie metafore. Si salvano l’ambientazione suggestiva e la buona prova degli unici (se si escludono gli animali) tre personaggi in scena.
Galbo: Tutto sommato riuscita commedia di Barry Levinson, buon esempio di cinema di intrattenimento realizzato con molta cura e professionalità, pur senza essere un capolavoro. Merito della sceneggiatura, attenta alla scrittura dei personaggi e alla loro dinamiche interiori, alla regia sufficientemente personale e sopratutto al simpatico terzetto di attori ben amalgamati ed affiatati così da fornire una buona opera molto godibile.
Rambo90: Un action fatto molto bene, dalla trama semplice ma riscattata da un ritmo velocissimo e da un susseguirsi di eventi e sparatorie quasi senza sosta. In questa occasione il cinema francese scimmiotta quello americano, tra scene ipercinetiche e alto valore dei personaggi messi in campo e regala il giusto intrattenimento. Bene la Kruger, mentre Hounsou comanda il drappello di soldati con un certo carisma. Buono.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Pigro: Il tema dei Big Data è delicatissimo e fondamentale in questa epoca, ma qui gli autori lo banalizzano con una narrazione superficiale, che accenna sì alle questioni più spinose, ma in un frullato generale da classico film da complotto, con la ragazzina che entra nella grande azienda tra entusiasmo e dubbi. Non paghi, frullano pure i riferimenti cinematografici, che abbondano in tutte le direzioni, quasi un collage che va dal thriller al s/f, prendendo un po’ qua e un po’ là. Pure gli attori volano basso per personaggi terra-terra. Evitabile.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Deepred89: Sorprendentemente spassoso, secondo chi scrive superiore al precedente Bisbetico domato sia per la simpatia del personaggio della Muti (là piuttosto insopportabile) sia per la regia meno raffazzonata. Le poche gag non riuscite (Celentano Cicerone, gli errori lessicali della Muti) scivolano via in favore della quantità industriale di smorfie e battute elargite da un Celentano in grandissima forma, qui sostenuto da ottimi comprimari, Celi in primis. Banalità e prevedibilità non smorzano il ritmo e il divertimento. Spensierato e godibilissimo.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Caesars: Il quinto episodio della saga, che vede alla regia David Yates, è probabilmente anche quello meno riuscito fino a questo momento. La trama non presenta né novità né elementi di rilievo e l'atmosfera si fa sempre più cupa senza però riuscire a destare un minimo di "brivido". Rimane una realizzazione accurata e la presenza di attori di non discutibile talento (nelle parti di contorno, cioè il cast adulto), però la lunghezza eccessiva (ben più di 2 ore) nuoce assai e lo spettacolo, oramai finita la novità, si segue anche con un po' di noia.
Cotola: Villeneuve sposta il confine tra bene e male, tra buoni e cattivi, tra bianco e nero e ci mostra ancora una volta il lato più oscuro degli USA la cui faccia stavolta è molto più brutta, sporca e cattiva che nella precedente pellicola. Il risultato è eccezionale e conferma tutte le qualità registiche del canadese che gira con grande perizia e con maestria consumata. Il tutto è sorretto da un ritmo che non conosce pause e che mantiene altissima la tensione anche nei momenti di "pausa" che sono preparatori agli scoppi di violenza ed alle scene action che sono girate divinamente. Da non perdere.
MEMORABILE: Gli ultimi minuti. A tavola: faccia a faccia. "Pensi che quelli che ti hanno mandato qui siano diversi da noi? Da chi credi che abbiamo imparato?"
Didda23: Potrebbe essere un contradditorio perfetto, in un ipotetico scontro con pellicole che narrano la cattiveria dell'animo umano. Nonostante la patina politicamente corretta (con tanto di coppia interracial), la visione è piacevole per la gestione dei tempi narrativi e per la sentita prova attoriale (su tutti il piccolo Tremblay, già adorato dal sottoscritto in Room). La scelta di puntare su più punti di vista rende ancora più interessante il racconto. Ci si commuove nonostante l'artificiosità di talune scene. Un film che fa sperare ancora nel genere umano.
MEMORABILE: Halloween con inaspettata scoperta; La gita scolastica; La recita.
Giovedì, 10/12/20 ALLE ORE 22:55 22:55 su Rai Movie
Gestarsh99: Tachicardico fanta-action che s'incunea negli interstizi dello spazio-tempo portandosi appresso realtà viruale e psico-ingegneria tesliana. L'idea di rivivere in eterno una situazione circoscritta a scopo perfezionistico non è nuova (Ricomincio da capo, La ragazza che saltava nel tempo), come neppure l'idea di penetrare la mente altrui cercando di interagire fisicamente con le sue esperienze visive (Inception) ma grazie al suo strategico polso elaborativo il bravissimo Jones riesce a ottimizzare queste intuizioni non sue creando un qualcosa di estremamente convincente, raffinato e appassionante.
MEMORABILE: L'apertura della capsula in cui viene tenuto in vita il troncone del corpo del protagonista.
Schramm: Ascesa e caduta del giro criminale di Carlton Leach raccontata come uno Scorsese in overdose di Plegine o un De Palma più fuori giri del suo antieroe: a lasciare basiti e sfibrati è la quantità e la qualità della violenza: un Buskers di setti nasali rotti, denti sputati, ossa spezzate, risse bestiali, sangue che schizza e vola da/in ogni dove, un bastimento di belluina brutalità, un parossistico ed esacerbato tour de force di secca crudezza, con puntigliosità tendente spesso e volentieri al gratuito. Un film trasudante emoglobina, che non di rado pare concepito per farti sentire il Male dentro.
MEMORABILE: I primi 10' hooliganiani: un crescendo da fare impallidire la Alexander; "Non volevamo cambiare il mondo. Cercavamo solo guai, cazzo!"
Gestarsh99: Una gabbia di Faraday che calamita a sé tutte le scariche ideologiche, i processi ambientali e gli imperativi capitali(stici) dell'ecosfera reaganiana: il cane mangia cane edonistico, lo sfacelo industriale delle detritiche periferie metropolitane, la selvaggia tracotanza speculatoria delle corporazioni private, lo strumento scientifico chinato ai profitti finanziari meno limpidi e solidaristici. Verhoeven vi insuffla manometricamente quel graffiante coup de gueule sarcastico che recidiverà con espansività cancerosa anche nella sua fantascienza ventura, ammanettando l'attrattiva umorale del pugno di ferro al moralismo più cattivo, irridente e catastrofistico.
MEMORABILE: Uno dei marchi di fabbrica verhoeveniani: le reclame tv iniettate di sorridente cinismo apocalittico (vedi [f=2894]Atto di forza[/f] e [f=3539]Starship Troopers[/f]).
Il Gobbo: Ambivalente sequel di un capolavoro, ha il pregio dell'esemplarità (messinscena, recitazione, cura formale), e il difetto dell'inessenzialità: al primo film niente si poteva togliere, ma nemmeno aggiungere, e questo secondo capitolo sa di compensazione - peraltro fuori tempo massimo. Però, in un panorama di macerie, questo pure sembra una cattedrale. Prodigi della professionalità in un mondo di imparaticci o presuntuosi.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 01:00 01:00 su Cine 34
Buiomega71: Sembra L'occhio che uccide rivisto da Samperi, che parte già in quarta con squisite e morbosissime derive feticistiche nel personaggio laido di Quaglio (il pelo annusato preso dalla vasca, "disgustoso cretino!" e l'inquietante gigantografia della Bissera appesa nell'armadio sullo stile Bambole e sangue). Petrelli si muove tra incesto, voyeurismo, misoginia, pedofilia (la ragazzina della Zanchi), con barlumi da psychothriller (l'incipit in treno) e anticipando il Fassbinder di Querelle (la sodomia omo). Delizioso trattato di perversioni, peccato per il finale suicida un po' tirato via.
MEMORABILE: Lo sberlone che la Bissera molla a Quaglio dopo averlo beccato ad annusare il pelo; Il flashback dell'incidente; Rey palpeggia la Bissera che guarda.
Herrkinski: Tra melodramma e thriller-noir a sfondo familiar-borghese, nelle cornici milanesi e svizzere anni '80. Un cast discreto e una confezione decorosa che però va ad allinearsi con i film italiani di livello modesto, con uno script che paradossalmente funziona meglio nella seconda parte - più strappalacrime - che nella prima fatta di intrighi, a dire il vero abbastanza soporifera. Si fa comunque apprezzare il clima tendenzialmente malinconico, con i momenti clou sottolineati dalla score di Cipriani, cantata in coda da tale Christian (?). Passabile.
Ruber: Il film ha come tema le grandi corse automobilistiche nell’età d’oro di Hollywood. Qui il bolide è proprio un macchinone da corsa che due amici cercano di portare alla vittoria; poi però rientra la rivalità tra i due e comincia la contesa per la solita donzella di turno (in questo caso la bella Laurie). Un Curtis in pieno splendore e una sceneggiatura che mescola efficacemente action e commedia danno vita a una piacevole pellicola che si fa seguire con una giusta dose di tensione. A corredo una regia discreta, che sa mettere bene a fuoco le azzardate corse al limite.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 04:10 04:10 su Cine 34
Deepred89: Tra i film peggiori di Fulci. La trama, a metà strada tra Patrick e Phenomena, arranca con una povertà assoluta di idee. Fulci dirige svogliatamente (ma forse era penalizzato dal periodo di malattia che aveva appena vissuto) e pure lo splatter latita. Attori decisamente scarsi e dialoghi ridicoli. Da evitare.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Rambo90: Parte troppo lentamente, come un catastrofico canonico, per poi proseguire con improvvise incursioni di pesci giganti e virate alla Verne. Poco entusiasmante nel complesso ma non da buttare, soprattutto per il cast (in cui spiccano i duetti Gazzara-Borgnine) e per la fotografia subacquea. Personaggi schematici come i dialoghi, ma nella seconda parte c'è qualche sussulto. Gli effetti invece non vanno oltre qualche ingenuo fotomontaggio.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 06:00 06:00 su Cine 34
Il Gobbo: Terribile western comicarolo con Vianello e Chiari nei panni dei fratelli Bullivan, due emeriti idioti che grazie a un pollo miracoloso (è così) sgominano il feroce Fats Missouri (Aroldo Tieri!). Trovate e battute ("ho le carte da poker. Poker ma buoner"; "El Paso da quando siamo andati via è raddoppiata: El paso doble") al grado zero. Però siamo in Almeria, e nel cast si aggirano molte facce che rivedremo in Per un pugno di dollari. Firmato dallo spagnolo Antonio Momplet per ragioni produttive, ma diretto dal nostro De Martino.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 08:50 08:50 su Cine 34
Pigro: La travolgente passione di un maturo dottore per un aitante giovanotto durante il fascismo: dal romanzo di Bassani un film sulla solitudine e l'emarginazione (di ebrei e di omosessuali). Belli gli scorci ferraresi della storia e notevole l'interpretazione sofferta di Noiret. Ma Montaldo adotta uno stile piano (per non dire piatto), decorativo e incline al melenso (con la ripetizione delle musiche un po' piagnose di Morricone), arrivando a confezionare un'opera dall'emozione diluita e dall'atmosfera evaporata. Un'occasione persa.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 13:50 13:50 su Rai Movie
Gestarsh99: A qualcuno fischieran le orecchie rivedendo Michael Douglas affarista e safarista a caccia di bighorn nel deserto del Mojave (invero Riserva Navajo del New Mexico). Lo squalo finanziario dell'era yuppie, quel businessman senza rimorsi di coscienza né recinzioni morali che Stone aveva presentato al mondo anni addietro, risalta fuori sotto mentite spoglie informali per ravvivare un survival povero di orpelli e metter il sale sulla coda a una preda umana in lotta contro ustioni solari, disidratazione e sfinimento. Piaciucchia, ma non si arriva mai al nocciolo della condivisione emotiva.
MEMORABILE: Il mostruoso fuoristrada Mercedes-Benz G 63 AMG a sei ruote motrici da 500.000 dollari; Il bidone d'acqua d'emergenza insabbiato nel deserto.
Galbo: Capolavoro assoluto della storia del cinema e tra i migliori (se non il migliore) musical mai realizzato, Singin' in the rain vive di un prezioso equlibrio tra la commedia (la vicenda di un attore che si colloca nel particolare contesto del passaggio dal cinema muto a quello sonoro) e la componente musicale i cui numeri (canzoni e balli) sono ottimamente armonizzati grazie alle coreografie di grande classe, una regia raffinata e nel contempo semplice e naturale, e un gruppo di interpreti in stato di grazia. Imperdibile.
Myvincent: I tre grandi sono Roosvelt, Churchill e Stalin, attesi a Casablanca per decidere le sorti di una guerra infinita, mentre gli attentatori sono cinque uomini capitanati da un ufficiale disposto a tutto pur di raggiungere la meta. Scenari esotici, travestimenti vari e trappole inaspettate rendono forsennato il ritmo di questo film girato con navigata esperienza e in cui si inserisce in qualche modo anche l'elemento thriller. Ken Clark inaspettamente serio e risoluto e, fra gli altri, spiccano Horst Frank, Carlo Hintermann e Gianni Rizzo. Sabbia, sudore e granate.
Giacomovie: Sebbene le singole componenti del film, prese singolarmente, mostrino tutte qualche pecca (regia artigianale, inquadrature a volte mal calibrate, sceneggiatura semplificata, technicolor sbiadito) il film, valutato nel suo complesso, raggiunge un risultato discreto. Il successo di pubblico di questa pellicola fu straordinario, grazie al lato sentimentale della trama tra la suadente Bergman ed il coriaceo Cooper, funzionale ma il cui coinvolgimento non è stato reso al meglio. Il personaggio più riuscito è quello alla Tina Pica della Paxinou. ***
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 20:00 20:00 su *altro (specificare)
Didda23: Gli autori, utilizzando lo schema narrativo di un banale disaster-movie, criticano con intelligenza ed ironia lo spreco e la malsana nutrizione del popolo occidentale. L'animazione è estremamente curata e la sceneggiatura offre più chiavi di lettura, tali da rendere l'opera fruibile ad un pubblico trasversale ed eterogeno. Il notevole ritmo, gag azzeccate e una buona introspezione psicologica dei personaggi rendono la pellicola eccellente.
Caesars: Eastwood rilegge quello che è il genere americano per eccellenza: il western; e lo fa dandocene una versione molto più aderente alla realtà di quanto non si sia visto prima. I suoi personaggi non sono né buoni né cattivi ma soltanto esseri umani con tutti i loro difetti e virtù. Eastwood è un ex bounty killer che dopo molti anni torna ad esercitare la professione per portare a casa qualche soldo per poter migliorare la vita ai propri figli. Merita di essere visto.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Herrkinski: Commedia degli equivoci estremamente divertente che ha il merito di unire una serie di comici di razza, all'epoca sia nuovi (Boldi - strepitoso - e Abatantuono, già spassoso) che più conosciuti (Buzzanca - in gran forma - e un sempre bravo Montagnani); niente male nemmeno il cast femminile, specialmente la Agren. La pochade è ben girata, col ritmo giusto in crescendo, momenti comici ideali e qualche slancio slapstick riuscito; tra le commedie italiane del periodo è una delle più brillanti e la sceneggiatura è scritta meglio della media; molte scenografie in interni, quasi da teatro.
Taxius: Rispetto al film precedente si nota un evidente ridimensionamento causa budget inferiore: gli stessi Stallone e Bautista non sono protagonisti in quanto compaiono solo all'inizio e alla fine lasciando la scena ad attori più sconosciuti. La trama è la stessa, cambiano solo i protagonisti, ma nonostante questo il divertimento è assicurato in quanto combattimenti, omicidi ed esplosioni non mancano. Ovviamente non bisogna avere grandi aspettative, ma nel complesso non è affatto male.
Paulaster: Donna geometra vedrà la Madonna. Zanasi evita il lato esoterico e religioso per imbastire una commedia spirituale sulle origini della vita. Approccio originale con gli scambi di botte e con la "sfortuna" di incrociare la Santa Madre. Rohrwacher che mostra incredulità e leggerezza mentre Germano ha poco spazio. Non bene tutto il comparto edile, poco chiaro il ruolo della figlia. La seconda parte si sgonfia un po' tra le varie sottotrame, specie dopo un inizio ottimo che lascia incollati allo schermo.
MEMORABILE: Le tirate di capelli; L'acqua che scorre per le strade; La Madonna che poteva andare dal vicino; La Madonna che aiuta a parcheggiare.
Caesars: Una ricostruzione accurata degli ultimi giorni di Hitler ricostruiti attraverso il ricordo di colei che fu la sua segretaria personale. Il film ha sicuramente una lunghezza eccessiva che ne penalizza in parte il risultato finale, ma rimane comunque un documento interessante, in particolar modo per ricordare a tutti un pezzo di storia che non deve, in nessun modo, essere scordato. Da ricordare la buona interpretazione di Bruno Ganz nella parte di un Hitler oramai completamente avulso dalla realtà.
Caesars: Non troppo riuscito. I temi toccati (il diverso, l'autonomia dei propri figli) sono anche interessanti, ma a mancare è la "personalità" dei personaggi secondari, cosa assai importante in prodotti come questo. A ciò si può aggiungere che le canzoni (anche troppo numerose) sono assai poco riuscite e che il film alterna momenti più riusciti ad altri decisamente banali. Forse più coinvolgente per un pubblico di giovanissimi che per quello più maturo. La tecnica invece non si discute, ma questo oramai per un film d'animazione è quasi scontato.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 22:50 22:50 su Rai Movie
Galbo: Decisamente un film dallo spunto originale: la distruzione delle cose come modalità dell’elaborazione del lutto. Peccato che la storia non sia all’altezza, povera di spunti e con il tema sentimentale o pseudo tale poco convincente. Più riuscita la parte del rapporto con il ragazzino, anche per l’indiscussa bravura del giovane attore. Buona la prova di Jake Gyllenhaal, specie nella prima parte, realistica nella resa di un personaggio attonito e poco reattivo davanti all’evento tragico. Nel complesso il film sa di occasione perduta.
Galbo: Destinato ad un pubblico adolescenziale, Piccoli brividi è una garbata e tutto sommato riuscita rivisitazione di un piccolo classico letterario. Merito soprattutto di un Jack Black in gran spolvero, credibile nei panni del misantropo scrittore, custode di un gruppo di poco socievoli mostri. L'altra chiave della riuscita del film è costituita dal grande ritmo e da effetti speciali ben fatti (spassosi ad esempio gli gnomi malefici) che assicurano un paio d'ore di intelligente divertimento, disimpegnato ma ben fatto.
Venerdì, 11/12/20 ALLE ORE 23:55 23:55 su *altro (specificare)
Galbo: Documentario dedicato ad una sfortunata spedizione avvenuta sul K2 nel 2008 e che costò la vita a 11 persone. Intervallata da immagini d’epoca dedicate alle prime scalate (svoltesi negli anni ’50), una ricostruzione che prevede interviste ai superstiti e immagini da brivido realizzate in quota. Colpisce nel racconto la “filosofia” degli scalatori legati alla montagna da un rapporto di amore/odio e dalla volontà di arrivare in vetta a costo di sofferenze fisiche e grandi rischi. Un buon complemento ai film dedicati all'alpinismo.
Ronax: In origine il filmetto doveva essere ben più pepato considerando che, stando ai verbali, sotto la mannaia della censura sono fra l'altro cadute sul campo "la scena con il vibratore" e quella del "rapporto lesbico". E' però probabile che anche la versione integrale fosse afflitta dalla stessa atmosfera poveristica, impietosamente evidenziata dallo squallore delle location e dalla stucchevole banalità dei dialoghi regnoliani. Comunque pregevoli i nudi della sconosciuta Ursula Heinle, sottotono la Benussi, patetici Parisi e Lucio Flauto.
MEMORABILE: L'immancabile sex-droga party anni '70, qui ancora più ridicolo e grottesco del solito.
Galbo: Esordio registico per l'attore toscano che riprende i fortunati personaggi di Io Chiara e lo Scuro portando la storia in un'ambientazione esotica (il Marocco). Il risultato è una commedia garbata e talora gradevole ma di certo non memorabile. Nuti dirige pensando ad una commedia sentimentale e nel fare questo dimentica la sua verve di (dotato) comico, così che il film non "graffia" e si limita semplicemente ad illustrare la storia e si dimentica in fretta.
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 02:30 02:30 su Rai Movie
Galbo: Film efficace ed inquietante ritratto dei tempi del socialismo reale della DDR. Senza cedere nelle facili spettacolarizzazioni, il regista ci trasporta nell'abisso delle aberrazioni del comunismo con un racconto asciutto magnificamente interpretato e dotato di una sceneggiatura di ferro. I protagonisti sono semplicemente perfetti, nelle loro parti. Da vedere come una lezione di storia.
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Nicola81: Il dottor Mabuse è morto ma il suo spirito si è impossessato del corpo di un famoso professore. Il suo obiettivo è un congegno in grado di imporre la propria volontà alle menti altrui. Nonostante la presenza nel cast di alcuni elementi dell'ultimo Mabuse langhiano, questo è un prodotto apocrifo che mescola il poliziesco alla fantascienza. Paul May però non era Lang e infatti a lui non riesce di ricavare un prodotto di qualità da una trama fumettistica. Kinski per una volta dalla parte della legge, ma poco credibile come ispettore inglese.
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 06:20 06:20 su Rai Movie
Homesick: I buoni sentimenti e la solidarietà tra ricchi e poveri sono le risorse più sane ed apprezzabili di questo musicarello che utilizza le canzoni della Cinquetti per allacciare gare di nuoto, equivoci, scorci turistici italiani e spagnoli e persino inquietanti bambine che ballano il flamenco. Degli interpreti funzionano bene Taranto, Vianello e la Della Porta con la loro simpatia, mentre Damon presta un sorrisetto così sardonico da risultare fuori luogo. La bellezza principesca della Pignatelli si potrà rimirare in tanti film successivi.
MEMORABILE: I duetti tra Taranto e Vianello all’improvviso arrivo di quest’ultimo.
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 14:20 14:20 su Rai Movie
Nancy: La Comencini accoppia la Ramazzotti e la Cortellesi per parlare di donne over40 e lo fa sommando una serie di stereotipi uno su l'altro. Valdarnini nel ruolo del toyboy funziona solo per i primi passaggi del film, dopo si ripete all'infinito fino a diventare addirittura deus ex machina (con una certa tendenza ad alzare le mani) della vita delle protagoniste. Insomma una trama che fa rabbrividire, sommata a una regia molto dimenticabile, con due attrici che sicuramente hanno visto giorni migliori (la Cortellesi soprattutto). Alla larga!
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 15:50 15:50 su Rai Movie
Pigro: Il vero tema centrale e onnipresente di Ozpetek è la casa, qui in versione stregata, rievocando da una parte Fantasmi a Roma e Assassini dei giorni di festa, e dall’altra i Personaggi pirandelliani. Ne vien fuori una commedia spigliata, ariosa, divertente, dove tutti gli spunti di una certa profondità si diluiscono nel gioco e in una galante levità, lasciando in secondo piano altri temi ricorrenti come marchio di fabbrica del regista (l’omosessualità, la famiglia allargata, la memoria). Ma la dimensione favolistica e scherzosa è il vero obiettivo: centrato.
Sabato, 12/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Di addii al celibato burrascosi e catastroficamente tragicomici ve ne sono stati parecchi al cinema, a cominciare proprio da quel funesto e grottesco Cose molto cattive, vero cult novantiano per eccellenza. Lo sfondo di questa esilarante ed eccessiva commedia road-movieggiante resta sempre l'imprescindibile Las Vegas, ma qui lo scatenato Phillips sceglie di scaricare i suoi 4 poveri bagordandi tra le rovine di un puzzle di eventi incomprensibile ed allucinante: 12 ore di totale black out narcotico da ricostruire attraverso altrettante inenarrabili peripezie. Un delirio oltre l'assurdo...
MEMORABILE: La tigre di Mike Tyson nel bagno; il neonato nell'armadio; il boss cinese nudo nel bagagliaio dell'auto; la gallina a spasso nella suite (???)
Zender: La nebbia luminescente di cui s'ammantano zombi centenari è invenzione superba di un Carpenter che traduce l'orrore in visioni avvolgenti, rischiarando la notte col bagliore delle tenebre. La vendetta di Blake per la carognata di Antonio Bay svela il movente in un antico diario e dà sostanza alla storia, ma è la suggestione della densa nebbia che s'affaccia lenta nel buio da porte e finestre l'essenza vera, con la musica che si fa stile entrando viva nelle scene, rombando ossessiva. Jamie, Tom e gli altri scompaiono, fagocitati da un film che li segue sì ma è interessato ad altro.
MEMORABILE: L'apparizione minacciosa in chiesa, figure nere tra le volute biancastre che salgono da terra; Il maestoso veliero, d'improvviso dal nulla.
Il Gobbo: Godibile, ritmo, trovate e belle facce del cinema avventuroso dei due mondi, fra Graves e Tamba. Il marchio di fabbrica argentiano sono le armi da taglio, affidate a un maneggiatore esperto come appunto Tetsuro Tamba. Il ghiotto nome del Dario ha preso la mano ad alcuni compilatori di filmografie, che addirittura gli attribuiscono la regia tout court, ma pare assodato che il film l'abbia girato Zingarelli. Da rivalutare.
Galbo: Una visione del futuro "made in Disney" decisamente lontana da quelle (quasi sempre in chiave post-apocalittica) che il cinema ci ha proposto negli ultimi anni. Qui siamo più dalle parti della favola tecnologica, che Brad Bird dirige regalando allo spettatore uno spettacolo visivo di primissimo ordine, frutto di una produzione ad alto budget e sciegliendo il cast (specie quello più giovane) con grande oculatezza. Il limite è quello di una sceneggitaura un po' ingarbugliata abbinata ad una durata eccessiva.
Galbo: Onesto b movie interpretato da una sempre fascinosa Halle Berry. L’attrice, che “regge” praticamente tutto il film sulle sue spalle, interpreta una madre a cui rapiscono il figlio e che si lancia all’inseguimento dei sequestratori. La storia tarda un pò a decollare ma nella seconda parte (specie quando la protagonista scende dal veicolo) il regista fa crescere efficacemente la tensione fino ad un finale catartico e tutto sommato credibile. Doppiaggio italiano mediocre. Nel complesso, non male.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 01:30 01:30 su Cine 34
Galbo: Mediocre commedia diretta da Sergio Rubini, che vorrebbe cavalcare l'attualità parlando di mobbing e in particolare di molestie sessuali sul luogo di lavoro (in modo tutto sommato simile a Rivelazioni di Levinson), ma finisce per realizzare una commedia senza capo nè coda (la sceneggiatura è a dir poco lacunosa), sciatta e poco curata, e con interpreti (a partire dallo stesso regista) svogliati.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 04:50 04:50 su Italia 1
Herrkinski: De Martino è stato un regista di indubbia professionalità; tra gli inevitabili alti e bassi, questo suo film dal taglio internazionale si situa certamente nella fascia più alta, anche grazie a un buon cast e a una confezione adeguata. Partendo dall'idea classica del gemello cattivo (in anticipo su Cronenberg) il regista crea un buon lavoro, in giusto equilibrio tra - per l'appunto - suggestioni extrasensoriali e psycho-thriller. Violento ma non troppo, con una componente erotica morbosa e buone interpretazioni; merita sicuramente una visione.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 16:20 16:20 su Rai Movie
Gestarsh99: Secondo capitolo del magistrale trittico germiano, ancora più perfido e cattivo del precedente. Germi si sbizzarrisce senza pietà, scatenando il suo carrozzone di maschere deformi alla Bosch e prendendo duramente di mira costumi e mentalità di quel meridione odiato/amato. A cosa può arrivare l'umana volontà pur di preservare un illogico senso dell'onore e della pubblica rispettabilità? Ce lo mostrerà il nodoso e manesco Saro Urzì, deus ex-machina di istrionica potenza, artefice di tutta una impalcatura destinata a crollargli addosso. Capolavoro.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 20:50 20:50 su *Sky cinema action
Gestarsh99: Il piglio grottesco di Berg torna a far scintille anche in questo guerreggiante fanta-action, equorea variazione di Starship Troopers in cui la linea di demarcazione fra tamarrata ammiccante e urgenze drammatiche ha il tratto sfumato e intermittente di una rodomontesca esaltazione bellico-patriottica. Echi di Pearl Harbor e 11 settembre rimbalzano come onde theta su una battaglia navale tra marina terrestre e fotofobici alieni in cui a stravincere su tutti sono i personaggi-macchietta, i salvataggi in extremis e la colonna sonora da infarto. Chi è padrone del mare, è padrone della Terra.
MEMORABILE: L'epica e strategica battaglia finale tra lo storico incrociatore e la gigantesca fortezza aliena riemersa; Gli inarrestabili mega-yo-yo distruttori.
Pigro: La vita di Mosè in una spettacolare realizzazione targata dal più grandioso dei registi hollywoodiani, Cecil B. De Mille. La fedeltà biblica, canalizzata dalle regole del grande cinema, è il perno per un imponente affresco su cui eccelle Heston, circondato da ottimi comprimari (notevole Brynner) e migliaia di comparse. La cosa straordinaria è che l'enfasi, l'oleografia, la retorica e l'eccesso riescono a far filtrare in questo kolossal anche un sincero afflato epico-religioso. Tra tutte le scene, mitica è la traversata del Mar Rosso.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Italia 1
Giùan: Risollevando il personaggio di Batman dal lastrico baracconaro cui l'aveva ridotto Schumacher e rapportandolo con più matura (ma pure compassata) serietà all'uomo pipistrello di Burton, Nolan dimostra ancora una volta di esser Regista più astuto che ispirato. Il film è in effetti uno straordinario tour de force visivo-filosofico, il cui merito principale sta nell'amalgama di un materiale eterogeneo tenuto però sempre sotto austero controllo spettacolare. Il cast all-star sopperisce con l'autorevolezza alle genericità insite in soggetti del "genere".
Graf: Quattro ragazze nella Gaeta degli anni ’80, tra problemi familiari e disoccupazione strisciante, decidono di rapinare le banche vestite da uomini per conquistare un futuro migliore. Commedia e noir, attenta analisi di un preciso ambiente sociale e inseguimenti polizieschi, sagace studio di caratteri e indagini gialle; il film mette molta carne a cuocere ma il piatto finale è gradevole, benché dal sapore non molto omogeneo. Regia corretta al servizio dell'attenta recitazione delle quattro attrici protagoniste. Solo delle macchiette i personaggi secondari.
Pesten: Ennesimo film tributo alla storia di Billy The Kid e Pat Garret, figure basilari della storia western. Questa volta gli avvenimenti, molto simili a quella che è la presunta verità, vengono visti da un terzo occhio, quello di un ragazzo in fuga che si trova sulla strada dei due protagonisti. Visione interessante, forse leggermente sdolcinata se vogliamo, ma che aiuta a esaltare la caratterizzazione di Billy e Pat, eroi popolari ben interpretati da DeHaan e Hawke. Come spesso in questi film, la fotografia e le location sono la cosa migliore.
Domenica, 13/12/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Rai Storia
Giùan: Amelio non uccide la madre come Bellocchio, ma la sua delazione del Padre è un Pugno in tasca memorabile. L'unico film italiano capace di leggere il terrorismo come veleno inquinante i più radicati rapporti interpersonali. L'analisi storico-politica può comunque risultar succedanea rispetto alla crisi di un adolescente che, nel rifiuto dell'Autorità paterna, prova a rifugiarsi in un Super io Etico destinato a lasciarlo solo e sconfitto. Rarefatto eppure disperante. Trintignant e Fausto Rossi commoventi.
MEMORABILE: La macchina fotografica con la quale Emilio "inquadra" la sfuggente realtà; "Sei una stupida" sussurra Emilio alla madre alle prese col dittafono.
Gestarsh99: Una preoccupante catena di suicidi mette in allarme la popolazione dell'East-coast. Non si tratta però di "semplice" terrorismo... Come già aveva fatto Darabont con The Mist, Shyamalan realizza una moderna risposta ai cataclismi romeriani: non c'è più nulla da combattere che sia in carne ed ossa, la morte è una brezza impalpabile, un venticello letale apparso dal nulla e che finisce nel nulla. Un atto di difesa della natura messo in immagini col solito stile dell'autore: violenza sobria e aura imperscrutabile che permane anche a fine visione.
MEMORABILE: L'uomo che si suicida stendendosi davanti ad una moto-falciatrice in funzione da lui stessso azionata.
Lunedì, 14/12/20 ALLE ORE 02:20 02:20 su Rai Movie
Galbo: Un gruppo di amici si ritrova su una terrazza ricordando il passato. Pellicola epigona de Il grande freddo (vero e proprio archetipo del genere) è diretta da un regista che ha spesso messo nelle sue opere il tema politico e sociale e che qui non si smentisce: l’amarcord dei protagonisti è infatti fortemente influenzato dalla difficile situazione cubana, con la storia che diventa un pretesto per denunciarne il clima di oppressione quotidiano. Presente nei personaggi un sentimento di sconfitta e disillusione, ben reso dagli attori.