I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 12/10/20 A Domenica, 18/10/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: I turpi fatti accaduti allo stadio Heysel di Bruxelles nel maggio 1985 sono soltanto un pretesto per una superficiale retorica della comprensione, che Giordana raggiunge tramite gli abusati luoghi comuni del disagio collettivo evocati da una Liverpool grigia e sordida. La Ferrari, affrancatasi dalle commedie da spiaggia, simula freddamente sentimenti contrastanti di dolore, odio, vendetta, paura e rassegnazione, mentre l'infaticabile Steiner - che recita in italiano - conserva la sua aria inquietante e minacciosa anche nelle vesti di ispettore britannico.
Lunedì, 12/10/20 ALLE ORE 14:05 14:05 su Rai Movie
Galbo: Storia basata su una vendetta a carico di un testimone in un western di produzione italica. Benchè realizzato con una certa perizia tecnica (alcune sequenze d'azione sono decisamente pregevoli), è abbastanza evidente una "penuria" di budget che giustifica un impianto povero e che si nota anche nella scelta di un cast alquanto "raffazzonato", con attori ben poco espressivi. Mediocre.
Daniela: Affresco storico ambientato in Spagna a cavallo fra il Settecento e l'Ottocento, nel quale Forman, attraverso il personaggio di Lorenzo, prima prete inquisitore poi rivoluzionario al seguito degli occupanti francesi, mostra quali abiezioni possano celarsi nel fanatismo, sia esso religioso o politico. Accanto a questa figura, potentemente incarnata da Bardem, scolorisce il Goya dello spaesato Skargsgard, mentre la pur commovente Portman forse eccede in patetismi nella parte finale. Imperfetto, eccessivo ed implausibile, ma comunque interessante.
MEMORABILE: Il primo interrogatorio, la scena finale con la carriola
Lunedì, 12/10/20 ALLE ORE 15:40 15:40 su Rai Movie
Myvincent: Fulci si addentra nelle vicende avventurose raccontate da Jack London realizzando una pellicola carente in più punti: una trama che procede per blocchi, un cast di prim'ordine non sfruttato a dovere, la poca convinzione generale di tutto il progetto. Si salvano Fernando Rey, incisivo come sempre e Raimund Harmstorf nel ruolo di gigante buono e sorridente. Comunque, grande successo al botteghino di allora.
Galbo: A metà degli anni ’30 una famigli irlandese emigrata negli USA, lascia il nuovo continente per fare ritorno in Europa. Qui il figlio Frank cresce insieme alla madre Angela con il desiderio di fare ritorno in America. Tratto dal libro autobiografico di Frank McCourt, Le ceneri di Angela è un’ottima trasposizione cinematografica di un’opera letteraria. Il regista Alan Parker affronta il tema con grande passione dirigendo un’opera che si caratterizza per l’intensità con la quale sono ritratti i personaggi principali, efficacemente interpretati dal cast.
Pigro: Emigrato italiano fa venire in Australia una giovane donna del suo paese per sposarla, ma nessuno dei due è quel che dice di essere. Il film, basato su una sofferta e poco conosciuta usanza, racconta con le armi della comicità una storia amara che mette in risalto il dolore dello strappo culturale e sociale di migliaia di lavoratori. Zampa costruisce un film intenso e sincero, solidamente imperniato su due grandi e bravissimi interpreti come Sordi e Cardinale. Un po’ lunghino e diluito in qualche punto, ma sempre di buon livello.
Lunedì, 12/10/20 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
Pigro: Dignitosa versione del romanzo di Verne sui naufraghi costretti a sopravvivere nella strana isola in cui ha trovato rifugio anche il capitano Nemo. In assenza di grandi possibilità per effetti speciali e riprese suggestive, i registi riescono comunque a trasmettere molto bene le condizioni dell’isolamento e del mistero, e anche l’ambientazione è ben descritta. La necessità di comprimere la complessità porta a una certa frettolosità nella narrazione di molti passaggi che quindi sono poco chiari. Visto oggi ha un curioso fascino vintage.
Homesick: Per le prime due ore, la Palma d'Oro a Cannes può dirsi in tutto meritata: la macchina da presa, fenomenologica secondo la miglior tradizione francese, è impegnata a seguire la giovane Adele nell'esplorare la sua sessualità e nella difficoltà a viverla liberamente. Ma alla terza ha perso il fiato e, non sapendo cos'altro aggiungere, si adagia sulla banalità di una comune storia d'amore sofferto. Ottima la Exarchopoulos, autentica e totale nell'esprimere voglia, entusiasmo, disagio, incertezza. Sfidano il porno le minuziose e insistite scene di sesso, sorta di antologia del lesbo kamasutra.
MEMORABILE: Le domande aggressive e inquisitorie delle compagne di Adele dopo averla vista uscire con la ragazza lesbica; la cena con i genitori di Emma.
Galbo: Porta il “marchio” inconfondibile di Nicholas Sparks il film tratto appunto da un romanzo della scrittore americano. Si capisce dalla incredibile somma di disgrazie e sfortune varie che colpiscono i personaggi, il cui rapporto sentimentale tra alterne vicende sopravvive per decenni. Il film è interpretato da ottimi attori, che non riescono a risollevarlo dall’elevato tasso sentimentalismo e “lacrimositá” che lo attraversa. Buona l’ambientazione.
Lunedì, 12/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Italia 2
Galbo: Rivitalizzatore della saga di Bond con Goldeneye prima e Casino Royale dopo, Martin Campbell è un buon regista di genere. Purtroppo per lui, l'adattamento cinematografico delle avventure di Lanterna Verde è un'occasione sprecata. In parte per lo scarso appeal del personaggio, in parte per una storia risaputa e poco coinvolgente, infine per avere arruolato un cast totalmente inadatto, a partire da un pochissimo coinvolto e coinvolgente Ryan Reynolds. Il film è inoltre penalizzato da una lunghezza eccessiva.
Carlitos: Il “lungometraggio” (se così si può definire) dedicato a Chiara Ferragni non è altro che un rimescolamento di cose già sentite, falsi sorrisi e moralismi e soprattutto una gigantesca pubblicità per la giovane Barbie della Milano bene (nonostante le pubblicità ce lo presentino come un ritratto della "vera" Chiara Ferragni). Anche se non trash, da evitare senza rimorsi.
Pinhead80: Il tentativo di proporre una figura tipica dell'antica tradizione sarda era sulla carta un'idea accattivante, anche vista la specificità dell'argomento. Le cose migliori vengono rappresentate dalla recitazione convincente di Donatella Finocchiaro e dalla riproduzione del contesto storico. Purtroppo la trama è confusa e lenta con il risultato che lo spettatore rischia di perdere il filo tra immagini reali e immaginate. Qualcosa di più semplice e meno spirituale avrebbe giovato all'intera pellicola.
Gestarsh99: Per chiudere in completezza il trittico poliziesco avviato con Roma violenta, Girolami prende tre piccioni con una fava smistando questo discreto action tra le maggiori città ancora assenti all'appello: Torino, Milano e Genova. Qui Saxon fa il viveur malavitoso, Pellegrin l'ispettore pensionando e Merli, religiosamente, lo sbirro-che-non-deve-chiedere-mai (e guai a toccargli i bambini). Come in Napoli violenta, nella sua vita privata c'è poco spazio per i sentimenti ed ogni illusione di alternativa al nobile protocollo di servitore dello Stato sembra condannata a gelarsi in eterno nei ralenti del destino.
MEMORABILE: La soundtrack di Micalizzi è da pelle d'oca, anzi "A prova di morte"...
B. Legnani: Ben recitato e spettacolare, ma assai retorico (tremende le apparizioni della consorte) e ingenuo, con due colpi di scena che non sorprendono nessuno e calo bruschissimo attorno al 100’. Restano l’originalità della figura negoziatrice e attori sopraffini. Fra i i negoziatori la vince Spacey. Grandi le facce di Morse, Rifkin e Spencer, mentre Giamatti (che stavolta non scatena la tempesta, ma ci finisce dentro) è un po’ troppo caricato. Dedicato a J.T. Walsh, deceduto prima dell’uscita del film. Dimenticabile (il film, non Walsh).
Rigoletto: Film molto ambizioso che tratta il delicato tema del razzismo sudafricano perpetrato dalla minoranza afrikaner nei confronti della popolazione locale (ma che potrebbe essere il manifesto contro qualunque intolleranza fine a se stessa). La storia è quella dell'attivista Steve Biko, brutalmente ucciso per la sua lotta e della denuncia delle violenze compiute. Attenborough firma una regia solida ma molto lenta nella parte centrale del film, che perde un po' della sua spinta propulsiva. Bravi sia Washington che Kline. Da visionare. ***
MEMORABILE: Il confronto in tribunale tra Biko e la pubblica accusa.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 01:45 01:45 su Rai Movie
Galbo: Considerato giustamente dalla critica come uno dei migliori western realizzati negli anni ’30, Jess il bandito è un ottimo film di genere, che ripercorre in maniera storicamente opinabile la storia della famiglia James, i cui componenti sono descritti come ottime persone costrette al crimine. Al di là di queste forzature, il film risulta molto godibile e mescola al meglio momenti intimisti e sequenze da western di grande respiro, dovute alla professionalità del regista. Ottima l’interpretazione di Fonda, meno idoneo al ruolo Tyrone Power.
Cotola: Piccola commedia giovanilistica che pur non essendo nulla di eccezionale (la sceneggiatura, infatti, non è il massimo della vita) riesce, seppure solo a tratti, a divertire. Interessante il cast con alcune giovani promesse. Il risultato finale è pienamente sufficiente e comunque migliore di molte pellicole del genere.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 11:10 11:10 su Rai Movie
B. Legnani: Terribile incursione di Lenzi nel mondo western. Sceneggiatura (correità di Marco Leto) che è incerta sulla strada da prendere, finendo con l’essere un micidiale mix fra spaghetti tradizionale e spunti spesso deliranti (che il borgo sperduto ospitasse un manicomio è già folle: che muoiano solo gli infermieri e che i degenti siano messi in carcere va oltre il tollerabile). Ovviamente Lenzi ci mette i doppi giochi, ma non si stupisce nessuno (come non sorprende il pazzo che torna nel prefinale). Lawrence a disagio, Ireland non ci prova neppure. Anonimi gli altri, tranne Piero Lulli.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 11:20 11:20 su Cine 34
Markus: Esordio alla regia di Arena che si garantisce il ruolo principale del film (un po’ come fece Troisi nell’81, ma con esiti artistici - e di botteghino - più allettanti). La vicenda è la solita, del meridionale costretto a lasciare il paese per lavorare (trama mi pare già vista!). Lello trae spunto dagli stilemi del primo cinema di Troisi inserendo lunghi discorsi comici partenopei con inquadrature sui volti illuminati, ma senza avere lo stesso appeal dell'amico. Lunghezza smisurata, tempi morti e forse l'eccessivo romanticismo, uccidono il film. Farraginoso.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 13:55 13:55 su Cine 34
Ira72: Farò una media tra l'interpretazione del protagonista Favino e la riuscita finale del film, poiché i due giudizi sono contrastanti. Se l'attore doveva incarnare la tragedia amorosa fatta di appostamenti, ossessioni, ritorni e abbandoni, con inevitabili dolori talvolta spinti all'eccesso, beh... ha fatto centro. Il problema, allora, è della Tognazzi: una brava regista che però ha calcato la mano un po' troppo, spingendo sull'acceleratore melodrammatico in un clima soporifero e terribilmente lento. Bellucci? no comment.
B. Legnani: Notevole, con grandi presenze (Jackson, Harrow, Foà e Celi fanno sparire un Rabal di maniera), al punto che forse lo fanno sembrare ancor meglio di quello che è, con grande, originale colonna di Morricone. Regia sicura (ricca di pietà verso tutti) nel narrare il conflitto fra una non funzionante e moderna tolleranza ed una fideistica, ortogonale religiosità, che si rivela vincente (con tanto di “Inno alla gioia”) in un modo che lascia stupefatto Cassinelli, che qua e là sia atteggia a belloccio. Lisa Harrow, opima e lattea, è di raro fascino.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 15:30 15:30 su Cine 34
Homesick: Durante la loro breve separazione artistica, sia Ciccio che Franco si dedicano alla parodia: il primo dirige e interpreta L’esorciccio, il secondo – spalleggiato da Pistilli in un inconsueto ruolo comico – è ingaggiato da Brazzi per questa squinternata farsa gotico-investigativa con presunti fantasmi e vampiri. C’è qualche momento spassoso garantito dalle facce di Franco, ma in generale dominano noia e ripetitività. Per i cultori di cinemabis va segnalata l’apparizione della Marani, qui cameriera dal capello corto biondo.
MEMORABILE: Implicato con la mafia, Franchi fischietta il motivo de [f=1023]Il padrino[/f] ogni qualvolta Pistilli minaccia di licenziarlo.
Galbo: Anche se non il miglior film di Henry Hathaway, Il solitario del Rio Grande rimane un western più che buono; merito principalmente della sceneggiatura, che tratteggia i personaggi in modo adeguato, della regia di uno dei grandissimi autori del genere (che in questo caso dosa sapientemente violenza e azione) e dell’interpretazione di alto livello non solo di Peck ma di tutto il cast.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Cine 34
B. Legnani: Celebre sottofantozzata con due scene favolose (quella con Mike e quella del balletto, con la folla in visibilio) e poco, pochissimo altro. Il finale con carabinieri e polizia è uguale al precedente Fracchia la belva umana e via riciclando.
La Agren (mon amour) non prova neppure a recitare. Dimenticabile Alida Valli. Il film regge coi caratteristi, fra i quali un delizioso Allocca ed un ubiquo, spettrale, Paul Muller.
MEMORABILE: Il domandone sul calcio sudamericano.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 20:50 20:50 su Cine 34
Gestarsh99: Frugalmente economo nel bilancino delle spese il debutto al cinema del Maccio italico, lungi dal merendare coi petroselli da commedia tricolore. Alle prime armi col mondo adulto della celluloide, Macchia deframmenta il suo hard-disk televisivo di solecistici ritornelli e rettiliani figuri per satirizzare le maniacali ipocondrie perfettistiche e lo strafottente involgarimento scimpanzesco che stritolano a tenaglia l'omiciattolo qualunque dei giorni nostri. Anabolismo demenzial-distopico acerbamente situazionista ma comunque assai meno municipale delle odierne provincialate alla Miniero/Brizzi.
MEMORABILE: "Sai quella storia che usiamo solo il 20% del nostro cervello? Con questa lo usi solo il 2...%"; "T'ammazzo la teshta!".
Il Gobbo: Così su due piedi non sapremmo elencare "à la Hornby" i cinque western americani più grandi di sempre, per paura di dimenticanze o ripensamenti, ma che ci venga un colpo se questo "Rio Bravo" non è nella lista. Gioiello di costruzione filmica, lezione impareggiabile di economia di mezzi e di uso dello spazio, sapientissimo dosaggio di dramma e humour. E la magia che riscatta anche scelte di casting sulla carta preoccupanti (Ricky Nelson?). Capolavoro assoluto, di Hawks e in generale. Alla lezione non sono mancati allievi attenti, tipo un John Carpenter.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Galbo: La commedia francese ci ha abituato negli ultimi anni a commedie ricche di spunti; così non è purtroppo per questa pellicola di Fred Cavayè costruita su uno dei vizi capitali e su un personaggio che incarna l'avarizia ai massimi livelli. Film e personaggio purtroppo vivono di stereotipi con gag scontate, e un'unica scena davvero spassosa (l'esecuzione rapidissima delle quattro stagioni di Vivaldi). Alla fine, molto di quello che ci si aspetterebbe in un film su un avaro. Sempre divertente comunque Dany Boon. Prevedibile.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Viccrowley: Dopo Rampage ritorna l'attore più pagato di Hollywood per una nuova, assurda avventura. Stavolta "The Rock" deve salvare la famiglia intrappolata in un grattacielo in fiamme e per rendere il gioco più arduo; il possente Dwayne deve fare tutto con una protesi alla gamba, protesi utilizzata in mille modi manco fosse un coltellino svizzero: solito personaggio indistruttibile. Buoni gli SFX, ma senso di déjà vu costante tra "Trappola" e "Inferno" di cistallo e un eroe monocorde che inzia ormai a diventare stucchevole. Il pubblico purtroppo gradisce.
Martedì, 13/10/20 ALLE ORE 23:20 23:20 su Paramount channel
Gestarsh99: Riposti in archivio i suoi cosmo-visitatori minuti e pacifici, Spielberg passa a rimpastare gli invasori più crudeli dell'intera sci-fi anni '50, cedendo alle blandizie calamitose dei disaster alla Emmerich. Come da tradizione autoriale, i dialoghi sono intrisi di piagnucolanti zuccherosità melodrammatiche e le psicologie dei tre protagonisti, quando non seguono il tabellino dei topoi, sventolano abulicamente nella direzione in cui soffia il vento, animando quadrettini familiari retorici e poco pertinenti. A far da braccioli restan la furba suspense e i subcoscienti allacci a Schindler's list.
MEMORABILE: Gli accenni a Schindler's List: gli sfollati fermi davanti a un passaggio a livello; La pioggia di indumenti; "questa non è una una guerra, è uno sterminio".
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 00:35 00:35 su Cielo
Lucius: Se in Tintorera il ménage a trois era formato da due uomini e una donna, qui è una coppia a "traviare" una pudica fanciulla. Una vera sorpresa il film di Longchamps, in definitiva una sorta di lungo flashback onirico incentrato sulla libertà sessuale, che culminerà nel sangue. Fotografia altamente suggestiva che avvolge il tutto, quasi come in un alone. La Antonelli nel suo periodo migliore, una dea. Vita e morte, ossia Amore e repressione, le due facce di una medaglia, in onore al merito dei sensi. Hai vissuto troppo tempo segregata in quella villa!
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 00:50 00:50 su Giallo tv
Herrkinski: Ultimissimi fuochi del cinema di genere italiano con questo poliziesco girato tra gli Usa e Ischia. La parte americana non è un granché e probabilmente - tranne qualche esterno - molte scene sono state girate altrove; quella a Ischia assomiglia a un poliziottesco anni '70 di seconda fascia o a uno dei film di camorra poveristici diretti da Brescia in quegli stessi anni. Roundtree comunque s'impegna mentre Aronin è del tutto anonimo; il film è abbastanza noioso e l'attenzione si risolleva solo nelle parti più violente. Discreta la ost di Cordio.
MEMORABILE: Il finale con la motosega.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 03:50 03:50 su Cine 34
Il Gobbo: Che sia sovraccarico, sbilanciato, troppo lungo è innegabile. Che il trash sia in agguato a ogni angolo, vuoi per il cast, vuoi per le imbarazzantissime sequenze "d'amore" che, fra flou e sdilinquimenti di Ortolani, ci precipitano in pieno Mondaini-Vianello, pure. Tuttavia il film ha una sua follia visionaria, una certa incoscienza, una sua singolarità, che ne fanno un UFO non solo dell'epoca. Premio al tentativo.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 13:45 13:45 su Rai Movie
Galbo: Quattro uomini vengono assunti da un ricco americano per riportare a casa la moglie rapita in Messico da un rivoluzionario. Bel western d'autore con forti connotati action, molto sottovalutato dalla critica e diretto da un ispirato Richard Brooks. Il film presenta una sceneggiatura ben scritta che porta in primo piano i valori dell'onore, della lealtà e dell'amicizia. Buona l'ambientazione messicana all'epoca della rivoluzione di Pancho Villa. Ottimi il cast e la fotografia.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 16:00 16:00 su Rai Movie
Jdelarge: Benvenuti nel circo di Parolini; sì, perché il clima che si respira dall'inizio alla fine del film è quello di uno spettacolo circense in piena regola; e decisamente riuscito, sotto questo punto di vista. D'altro canto la trama non dice assolutamente nulla di nuovo e di personaggi che lasciano il segno, fatta eccezione per Sabata, non ce ne sono. Van Cleef è ottimo come sempre, mentre tutti gli altri attori forniscono una prova discreta. Da segnalare una colonna sonora particolare con sfumature soul e un bell'inizio dall'atmosfera baviana.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 16:30 16:30 su Rete 4
Capannelle: Ottimo il crescendo di tensione che, nonostante alcune possibili incongruenze, viene gestito con abilità dagli sceneggiatori rapportando gli eventi con un nutrito ventaglio di umane debolezze. Bravi gli attori a rendere verosimile quanto gli si chiedeva e a non pestarsi i piedi in un intreccio tanto articolato quanto messo continuamente in discussione. Ogni tanto la Turner e Quinn si abbandonano a pose troppo plastiche ma al tempo così si faceva. Completano il quadro della maison tanti piccoli intrusi (il bimbo, la cinese, lo chaffeur) non essenziali ma pefettamente incastonati.
Caesars: Una grossissima delusione all'epoca, impressione ribadita da una nuova visione; spiace vedere un grande nome come quello di George Roy Hill legato a questa pellicola senza capo né coda. Pur essendo una feroce critica a un certo mondo sia sportivo che giornalistico, non riesce proprio a convincere: scene, anche ben girate, di partite al limite del credibile, personaggi senza spessore e una trama debolissima. Forse la colpa è mia che non sono riuscito a entrare in sintonia con quanto raccontato, ma per me è un film da bocciare.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 19:15 19:15 su Cine 34
Caesars: Luciana Littizzetto è personaggio simpatico che riesce a dare il meglio di sè in televisione, ma anche in questa sortita su grande schermo l'effetto è migliore di quello sortito da tanti colleghi di cabaret che si cimentano in imprese similie. La trama ovviamente non è grande cosa ma il raccontino fila via liscio, riuscendo anche a divertire e lasciandoci con un sua morale. Nel non troppo esaltante panorama italiano di questo millenio il film di Costantini non è certo tra i peggiori. Si può vedere.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 20:10 20:10 su Cielo
Luras: Banale ed ennesima storia a sfondo catastrofista, in cui davvero tutto è già stato stravisto innumerevoli volte: gli asteroidi che piovono dal cielo e che prima di essere fermati distruggono mezzo pianeta, lo scienziato bistrattato dai colleghi e malvisto da moglie e figlio con cui però si riappacificherà nel finale e un abbozzo di storia romantica con la consueta bella giornalista. Tra l'altro non si capisce perché per la versione italiana si sia deciso di anglicizzare il titolo originale.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Galbo: Dopo la lunga serie tolkeniana di Jackson, il fantasy ha bisogno di un ricostituente per non cadere nella trappola del già visto. Il film di Duncan Jones non pare in grado di assolvere allo scopo, riproponendo il solito campionario di maghi, orchi, nani, creature alate e (un po' defilati) elfi. Il tutto innestato su una storia poco entusiasmante, con piccole introduzioni originali, tipo il portale alla Stargate. Non entusiasma la scelta degli attori tanto da preferire quasi i coprotagonisti orchi che presentano almeno un design accettabile.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Giacomovie: Rimanda a Nuovo Cinema Paradiso per il percorso nostalgico, affrontato da un vecchio che va a trovare i 5 figli. Il risultato è un film non eccelso ma sincero su natura e sfumature dei legami familiari. Tramite il suo viaggio il personaggio del bravo Mastroianni riflette sulla vita sia con osservazioni dell’uomo vissuto che con l’ingenuità del vecchio tornato bambino. Sarà proprio il destino dei figli a fargli scoprire le amarezze della vita. Il film quindi, poco pubblicizzato ed apparentemente scarno, ha un preciso significato intrinseco. ***
MEMORABILE: “Quando una donna ti dice che non può più vivere senza di te, vuol dire che ti sta per lasciare”.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su *LaEffe
Gestarsh99: Film di vendetta spiazzante ed eccezionalmente anomalo che monta di potenza con imperturbabile calcolatezza emotiva; un gelido flusso di parole e rivelazioni che scrosciano ininterrottamente come pioggia su cemento duro e inaridito, scorrendo via a fatica dentro lacrime di rimorso troppo a lungo represse. L'inappuntabile freddezza estetica, il calligrafico perfezionismo "coreano" e la preziosa ricercatezza compositiva s'inebriano dinanzi ad un tale studio sulla colpa, la menzogna, la responsabilizzazione e la presa di coscienza del potere (auto)distruttivo insito nell'egoismo umano.
MEMORABILE: Il chiassoso vocio e l'incurante spensieratezza della scolaresca, a simboleggiare l'adolescenziale ignoranza delle cose serie e importanti della vita.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai 4
Galbo: Trama che ricorda numerose pellicole del genere con detenuti di un penitenziario che si sfidano alla morte per conquistarsi la libertà. Questa volta c'è in più un "grande fratello" telematico che ne controlla le menti. Nulla di originale dunque, ma tutto piuttosto ben fatto con sequenze d'azione adeguatamente realizzate ed attori in parte, specie Michael C. Hall nella parte del cattivone di turno, sadico e spietato quanto basta.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 1
Gestarsh99: Ad oggi la saturazione del reparto action è tale che per creare qualcosa di vagamente nuovo bisogna fare i salti mortali ritinteggiando con furberia un archivio già notevolmente stagionato. Una prova provata è in questo film/transformer, gioiosamente scaturito dal frizzante assemblaggio di cervellotiche congiure alla Tony Scott, abbondanti condizionamenti pulp e una filosofia smitizzante di estrazione eastwoodiana. A trastullarci alla grande per 130 minuti c'è quel piacione di Cruise, armato sino ai denti di mnemonica astuzia holmesiana e un paio di attributi da farci doppio strike al bowling.
MEMORABILE: Werner Herzog che racconta al suo manovale morituro la maniera in cui riuscì a sopravvivere durante la deportazione nel campo di prigionia siberiano...
Galbo: Sette vite da salvare per la redenzione della propria anima. E' questo il tema di questo film che rinnova la collaborazione tra Will Smith e Muccino, dopo il convincente La ricerca della felicità. Il regista dirige un film maturo e convincente, piuttosto lontano dall'effetto "lacrima facile" ma piuttosto pregno di un dolore amaro e alla fine anche piuttosto sobrio. Molto buono il cast con Will Smith mai così bravo.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 23:05 23:05 su Paramount channel
Belfagor: Il ricevimento in onore dell'attrice Marina Gregg è sconvolto dalla morte improvvisa di una delle invitate. Non è la prima volta che l'omonimo libro di Agatha Christie viene adattato per il grande schermo: in questo caso il film può contare sul giusto ritmo e su ottime interpretazioni. Oltre alla protagonista, si apprezzano la Lumley (già vista in C'è un cadavere in biblioteca) e soprattutto una sorprendente Duncan nei panni dell'attrice bizzosa e tormentata. Svolgimento arguto, finale toccante.
Mercoledì, 14/10/20 ALLE ORE 23:20 23:20 su Rete 4
Undying: Due sorelle si contendono la figlia autistica di quella che, senza tanti complimenti, l'ha smollata. In realtà la ragazzina ha capacità soprannaturali ed il nuovo compagno della madre avanza finalità diaboliche nei confronti della piccina. Modesto e noioso thriller satanico, con predominanza di intrigo familiare, debolmente sviluppato dietro la dicotomica lotta tra Bene e Male. La regia di Chuck Russell è discreta e pure l'interpretazione della (sempre bella) Basinger è più che buona, ma la sceneggiatura è davvero modesta e responsabile del risultato (mediocre) finale ottenuto dal film.
Galbo: Una delle prime incursioni di Robert De Niro nel genere brillante ed anche (finora) la più riuscita, è questa divertente commedia di Martin Brest in cui il grande attore interpreta un moderno cacciatore di taglie alle prese con un contabile della malavita. Il film funziona grazie al buon feeling tra i due protagonisti (Charles Grodin è all'altezza del suo illustre collega) e alla bravura di regista e sceneggiatori di mescolare i generi realizzando una commedia che è anche road movie e film d'azione.
Noodles: Discreto film marittimo di guerra, a tratti molto intenso. Parte male, poco interessante, lento e farraginoso, ma poi all'improvviso si risistema e si fa godibile, a tratti anche emozionante. Monoespressione ma di grande intensità la prova di John Wayne, mentre non convince il personaggio di Lana Turner. Lo spunto e la trama sono già visti, ma vale la pena di vederlo, anche per le belle scene sull'isola, a metà film.
Gestarsh99: Non si fa in tempo a ricostruirla questa povera Casa Bianca che nel giro di qualche mesetto è già daccapo zimbello esplosivo di megalomani e terroristi vari. Seguendo la politica "bootlegale" della Asylum, la Columbia clona a modo suo il recente Olympus has fallen, stemperandone l'impostazione cavernicola con quella siringata di ironia che nell'originale mancava come la salute ai moribondi. In questa pellicola eterozigote Emmerich procede in senso opposto a quello di Fuqua, esponendo al pubblico ludibrio ogni smania guerrafondaia attraverso figure e risvolti molto più accettabili e graditi.
MEMORABILE: I cunicoli sotterranei (presumibilmente) utilizzati a suo tempo da JFK per introdurre clandestinamente Marilyn Monroe all'interno della Casa Bianca...
Faggi: Un ricco libertino, alcolista e manesco (da dominatore a dominato) e la sua bella allieva (da cameriera-amante dominata a dominatrice). Erotico pop che ha come nume tutelare il romanzo Histoire d’O di Dominique Aury. Tutto girato all'interno di una grande casa: macchina a mano, riprese strette e ravvicinate, esposizione di dettagli, colori accesi, vivace guardaroba sixties, musica languida persistente. Non eccelso ma storicamente segnalabile (per lo spettatore medio dell'epoca era pornografia) e nell'insieme interessante.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 00:40 00:40 su Italia 1
Ruber: Il rimando è alle feste studentesche in casa che inziate da quattro amici diventano uno zoo all'aperto: studentelli con ormoni a mille e ragazzine provocanti in mezzo a tanta musica e fiumi di birra. Domina il trash (la cicciona che si galoppa il timido ragazzino sul wc e sfondano il pavimento è divertente non poco ma fa già capire a che livello siamo). Tutto già visto più volte e anche molto meglio. Tralascio cast e regia perché non ne vale la pena... Ah i bei tempi di Porky's.
MEMORABILE: la black che vuole a tutti i costi il toy boy di casa e si lascia andare andare a mere situazioni ridicole.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 01:30 01:30 su Rai Movie
Galbo: La contrapposizione tra idee e modi di vivere destinati inevitabilmente a collidere e contrapporsi nel buon debutto di un autore promettente. Danieli cerca di evitare i giudizi morali; ne deriva un film sincero che parla di attrazione e disillusione in modo onesto e senza filtri, con l’ausilio di un’ambientazione realistica di periferia e di attori capaci (molto brava la giovane Serraiocco, una conferma Michele Riondino) in ruoli non semplici. La storia è credibile e il film coinvolgente.
Herrkinski: Castellari ha sicuramente diretto un pugno di pellicole meritevoli di nota. Tra queste si situa pure questo spin-off de Lo Squalo, che vanta un cast poco altisonante ma comunque dignitoso, SPFX caserecci ma funzionali, una buona fotografia e una regia solida. La sceneggiatura è veramente scontata e ridotta all'osso, ma il film è sostenuto da una buona dose di azione, da qualche gradito accenno splatter e da almeno un paio di scene memorabili. Nel complesso non un capolavoro, ma sicuramente fa ancora la sua bella figura nel filone. **1/2
MEMORABILE: Il tizio scaraventato in aria come un birillo; l'altro segato in due davanti agli occhi dei sopravvissuti; l'elicottero trascinato in acqua!
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 02:35 02:35 su Cine 34
Panza: Ci voleva una maggior solidità nella sceneggiatura per poter dare efficacia a una storia minimale che avrebbe beneficiato di una maggiore cura nelle gag e nelle situazioni che sembrano volere far solo metraggio senza divertire sul serio, come le incursioni del ladro o della coppia in sidecar. Qualche battuta simpatica di Luotto e la simpatia di Castellitto non bastano certo per avere un impressione positiva su questo film TV che nella caotica fase all'interno della villa annoia da matti. Le musiche Bixio-Tempera-Brizzi sono in toto di riciclo.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 06:10 06:10 su Cine 34
Caesars: Interessante tentativo, anche se indubbiamente non del tutto riuscito, di trasportare su grande schermo la tipica formula di "Mai dire..." della Gialappa's Band. Per far ciò sono stati chiamati a raccolta un gran numero dei collaborastori storici dei 3 conduttori e la colonna sonora è stata affidata agli amici "Elio e le storie tese". Difficilmente l'umorismo che funziona in tv funziona anche al cinema, questo rimane comunque un esempio tra i meno disastrosi. Tutto sommato consigliato solo ai fans.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 06:55 06:55 su Rai Movie
B. Legnani: Incredibile come il film, dopo un primo tempo davvero buono, crolli nel secondo, laddove l'accettabile romanzesco si fa inverosimiglianza allo stato puro, ma non quella che s'amalgama col grottesco, bensì quella che fa dire "ma non è possibile...", fino al bruttissimo, gratuito finale (non sapevano come chiudere il film?). Manfredi bravissimo, anche se talora la sagace ironia tipica dei suoi caratteri non si sposa benissimo col personaggio. Grandi pure Foà e Mezzogiorno: molto più del film, se viene preso nel suo complesso.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 08:15 08:15 su Cine 34
Panza: Metti un'organizzazione segreta legata al traffico di droga dal Pakistan al resto del mondo. Che fare? Toccherà a due agenti risolvere la situazione, uno dei quali è il solito Jo Walker, qui alla sua ultima avventura. La trama è abbastanza elementare con un pizzico di colore locale (la flagellazione collettiva "presa in prestito" da chissà quale documentario), ma la storia si lascia seguire nonostante qualche snodo un po' telefonato. Irritante il personaggio del reporter, squallida spalla comica doppiata in Italia da Oreste Lionello.
MEMORABILE: Il libro esplosivo.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 15:55 15:55 su Rai Movie
Il Gobbo: Miserrimo fagioli-western spagnolo, con Steffen e Sancho nei panni di Dallas e Lumacone (ebbene sì), vagabondi che s'imbattono in una fanciulla minacciata da dei birbaccioni per la solita eredità. Povero in canna e divertente come una mozione congressuale del partito dei pensionati, nonostante la professionalità di Sancho (doppiato come sempre da Luigi Pavese) e Steffen che cercano di tenere in piedi la claudicante baracca. Il titolo però non è da buttare via... Uno dei cattivi è il come sempre mostruoso Hundar.
Galbo: Western piuttosto atipico in cui il protagonista (il magnifico James Stewart) è un antimilitarista coinvolto suo malgrado e per motivi famigliari nella guerra di secessione. Oltre all'interpretazione di Stewart, si segnalano la buona caratterizzazione ambientale e la fotografia mentre la regia si lascia scappare qualche pausa di troppo.
Daniela: Per vendicarsi del principale/amante, la responsabile del personale di una grande compagnia marittima assume un nuovo animatore da crociera, fenomenale gaffeur di nessuna esperienza... Commediola che inizia in modo promettente ma, una volta salpata la Costa (Atlantica), si insabbia in risaputi equivoci sentimentali, gag stantie o mal sfruttate (l'incontro fra le anime gemelle pignole), ricatti sentimentali (il bimbo muto) che vanificano il potenziale comico del personaggio interpretato dal rustico Dubosc, fino ad un finale ruffianissimo.
MEMORABILE: Il colloquio di lavoro con la presentazione del curriculum "sporco"
Homesick: Cinesi a Roma. Bruce Lee entra in cabina di regia e spegne i furori del film precedente optando per un’impostazione da commedia – tanta l’(auto)ironia, inserita anche in smargiassate ed acrobatici combattimenti non troppo lontani dalle zuffe di Spencer e Hill – che verso il finale riserva pure un bel colpo di scena. Punto fermo è l’orgoglio patrio e una dichiarata superiorità del kung-fu cinese sul nipponico karatè. L’invincibile Chen non ha paura di nulla ma, al cospetto degli splendidi seni nudi della nostra Malisa Longo, se ne scappa via a gambe levate...!
MEMORABILE: L’ordinazione al ristorante; il combattimento con Chuck Norris nel Colosseo, con un gattino come unico spettatore.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
124c: Alexis, misteriosa ladra coinvolta in un furto di diamanti fallito, entra in possesso di una chiavetta che scotta, bramata da alcuni killer al soldo di un senatore. Ambiziosa produzione da cui doveva nascere un franchise a metà strada fra Una bionda tutta d'oro e The Bourne identity, che si rivela un modesto B-movie d'azione e violenza con Olga Kurylenko in fuga. James Purefoy, il capo dei killer, imbastisce con Olga un rapporto d'amore/odio che è la cosa migliore del film, mentre Morgan Freeman è solo una comparsa con un cellulare in mano.
Giovedì, 15/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Gestarsh99: Dopo aver sbacchettato dal pulviscolo dei decenni due campioni di eroica positività come Rocky e Rambo, l'ultrasessantenne Stallone dà dimostrazione di vera audacia solo in questa scapestrata rivalutazione della figura odiosa e amorale del mercenario. In un mare turbolento e divertito di deflagrazioni pirotecniche, comparsate autoironiche, scontri armati forsennati e botte da orbi in fila per cinque col resto di zero, a farne le spese e trarne i guadagni c'è il cinema muscolare anni '80, alleggerito da una sana e distensiva "giovializzazione" di tutto il suo cotè di membruti pancraziasti e pugnaci scotennatori.
MEMORABILE: Stallone, riferendosi al rinunciatario concorrente Schwarzy, spiega a Willis il perché del suo strano dietrofront: "Vuole diventare presidente"...
Daniela: Fra le due guerre, le peregrinazioni fra Francia ed Inghilterra di una giovane profuga ebrea russa innamorata di uno tzigano cavallerizzo e perseguitata da un tenore italiano fellone. Vorrebbe essere la storia di un grande amore incorniciata da grandi avvenimenti storici, si rivela invece un indigeribile fotoromanzone patinato ed infarcito di citazioni colte irritanti. Come nel contemporaneo Chocolat, Depp ancora nelle vesti di un zingaro, romantico oltre le soglie del ridicolo. Aggiungo l'esclamativo per Turturro, che mi garba a prescindere.
Caesars: L'idea non è molto originale ma bisogna riconoscere al film il merito di averla sviluppata in modo divertente e al regista Peter Faiman di averla diretta con garbo. Il merito del successo ottenuto dalla pellicola è senz'altro da ascriversi a Paul Hogan, che riesce a donare al suo personaggio sfumature ironiche e molto umane. Gli è affiancata una splendida Linda Kozlowski molto funzionale per lo svolgimento delle vicende. Non siamo di fronte a niente di eccezionale ma a un gradevolissimo prodotto che resiste anche a ripetute visioni.
Ryo: Il film è tutto centrato sulle vicende professionali del protagonista, anima e cuore a lavoro, pochissime concessioni alla vita privata. Seppure costruito con maestria, non è un film che cattura per brio e se non interessa l'argomento "mondo degli avvocati" risulta di scarso interesse. Non si può non notare però la performance attoriale straordinaria di Danzel Washington, in formissima, completamente trasformato al punto che è difficile riconoscerlo, mai una sbavatura (arricchito nel doppiaggio italiano dal grande Francesco Pannofino).
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 00:25 00:25 su Cine 34
B. Legnani: Il problema principale è il protagonista Morandi, attorialmente surclassato da troppi. Molti, infatti, sono bravissimi: Raspani Dandolo e Goodwin perfette, Darel e Torosh espressivamente notevoli e affascinanti, Garriba centrato. La Piccolo (qui ragazza dall'orgasmo facile) è come Venezia (l'amore di Lado per la città spicca assai): bellissima. La storia ha non pochi momenti melensi, ma si lascia guardare.
MEMORABILE: La Darel che si spoglia a Villa Condulmer.
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 00:35 00:35 su Rai Movie
Galbo: Si inserisce nella fertile tradizione dei polar francesi questa pellicola di Fred Cavayé, imperniato su un poliziotto dal passato doloroso che cerca di proteggere la sua famiglia. Benché la trama risulti convenzionale, è rimarchevole lo stile molto personale del regista che si esplicita nell'ottima fattura delle scene d'azione (si veda la lunga scena dell'inseguimento al bambino) e nella direzione degli attori, in primis i due bravi protagonisti Lindon e Lellouche. Buono il doppiaggio italiano.
B. Legnani: Pur se non priva di situazioni vigorose (la trasformazione, le immagini del passato), la pellicola non apporta nulla di veramente nuovo rispetto al film degli Anni Quaranta. Inoltre il finale è eccessivamente prolisso e disperde la carica che aveva accumulato. Poteva essere ottimo, è "solo" buono, con momenti ottimi (bellissimi gli ultimi secondi).
B. Legnani: Spionistico d'imitazione bondiana, girato con una scarsità di mezzi disarmante. Si finge di essere in Germania (ma siamo a Trieste e dintorni), esponendo una carta geografica che ha, purtroppo, i confini degli Anni Trenta, con la striscia di Danzica!!! E, nell'incipit, una strada asfaltata diventa all'improvviso sterrata! Scene d'azione indescrivibili. Inespressivo il protagonista (e sceneggiatore e aiuto regista), come quasi tutto il cast, a esclusione di Raho, l'unico di sufficiente livello.
Pigro: Non solo è ossessionata da cupi ricordi dell'infanzia che si materializzano attorno a lei, ma c'è un qualche strano complotto che la circonda. Film inquietante, calato in un'atmosfera di mistero che la rivelazione finale genialmente accresce anziché sciogliere. Un mistero che avvolge ogni persona, ogni luogo e ogni oggetto, grazie a una notevole sensibilità registica che sa ben miscelare visioni, suoni, presenze (con un'efficace Mimsy Farmer ben spalleggiata dal resto del cast) in un malsano ritmo avvolgente. Un'ottima opera prima.
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 04:30 04:30 su Cine 34
Markus: L'ennesimo clone del ben più noto 007. Nella fitta schiera di film a tema di spionaggio all'italiana si aggiungono questo A. D3 (il belloccio Rod Dana) e il più tipico dei casi spionistici che girano attorno a un'arma atomica. Siamo a livelli di farsa di serie Zeta, ma certamente il regista Filippo Walter Ratti riesce a portare a casa un film dal discreto ritmo, che se non altro a tratti può generare un'involontaria ilarità, che talvolta è la salvezza di queste pellicole. Qualche bellezza succinta (Franca Polesello, Janine Reynaud) aiuta.
MEMORABILE: "La migliore cura di bellezza per una donna rimane il conto in banca"; "Tu vai ad abbaiare (cantare) al microfono".
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 09:50 09:50 su Cine 34
B. Legnani: Film bruttarello, per via di una sceneggiatura frettolosa e approssimativa (all'epoca non esisteva l'Ambasciata della DDR in Italia!) e che scade ulteriormente dopo la festa "africana". Lo si guarda fino in fondo, perché Gassman ha qualche guizzo e qua e là si impenna (l'arrivo della strepitosa Marisa Fabbri). Flebile la satira politica. Albertini, uomo dell'opposizione, viene non casualmente descritto con fazzoletto rosso al collo, ma mentre miete il grano chiude con qualcosa che pare "alalà"!
Galbo: Tra le migliori trasposizioni cinematografiche di un giallo di Agatha Christie. Ha come protagonista Miss Marple, innocua (all'apparenza) vecchietta inglese, detective dilettante. La interpreta con molta bravura Angela Lansbury; il film, ben diretto da un veterano come Guy Hamilton, vede oltre alla Lansbury un cast di primissima grandezza e si caratterizza per una riuscita ambientazione in stile puramente britannico.
B. Legnani: Commedia leggera leggera, piuttosto maschilista, con una fase centrale un po' stanca, ma aggraziata e servita da guizzi di sceneggiatura (Randall, ottimamente doppiato da Bellini, è spesso esilarante). Doris Day porta cappellini incredibili e spalanca gli occhi, mentre Hudson, bravissimo, è oggi imbarazzante quando, da playboy che si finge scienziato-eremita, finge di confessare il proprio timore di non essere sessualmente normale. C'è Flynn, futuro preside disneiano. Delbert Mann dirige con professionismo, ma sulla spiaggia c'è un incredibile errore di montaggio.
Caesars: Insipido remake del ben più riuscito Una strana coppia di suoceri. Qui, rispetto all'originale, si sposa di più il lato "action" ma non è questo il problema; il fatto è che tutto il divertimento che procurava la pellicola di Hiller qui sparisce completamente. Anche gli interpreti principali (tutto sommato comunque sufficienti) non reggono minimamente il confronto con Peter Falk e Alan Arkin e la regia risulta assai banale. Francamente mi aspettavo qualcosina di più, invece è un film che si può scordare un secondo dopo averlo visto.
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
B. Legnani: Imbarazzante. Per un’ora, nonostante la tremenda parentesi con Monica Scattini, Gassman tiene a galla il film, anche se ben si capisce che non è riuscito. Poi, però, il tutto diventa insostenibile e grottesco, finendo nel fastidioso. Cast eterogeneo: Dominique Sanda manco ci prova, Elliott Gould in un ruolo pazzesco, Eva Grimaldi cavolo a merenda.
Galbo: Un uomo e una donna si incontrano settimanalmente per consumare unicamente un rapporto sessuale, senza nessuna altra implicazione, fino a che l'uomo decide di trasgredire le regole. Un melodramma erotico ben realizzato diretto da Patrice Chereau nel quale il sesso viene fotografato senza alcuna "patinatura" stilistica. Gli attori offrono una buona prova calandosi appieno nei loro personaggi e la sceneggiatura è di buon livello tranne forse che nella parte finale nella quale la storia sembra più scontata.
Gestarsh99: Mai stato pesante il piombo a uno come Callahan, transustanziazione metropolitana del calluto bounty-killer leoniano, rictus sdegnoso e cinismo incarognito paternamente a capo di tutti i vigilanti monocratici insofferenti all'etichetta. Anche a centro-saga il tendinoso Harry va di piccamarra, infrangendo norme e principi come se non ci fosse un domani: via i filamenti thriller e dentro gli accenti maschilisti più mordaci e politicamente scorretti, ben pungolati dall'affiancata ausiliaria in gonnella. A rincorrerlo mentre sfarina i maramaldi, la pacata vigorìa di Fargo. E tanto basta.
MEMORABILE: L'inseguimento sui tetti a ritmo di jazz (scelta imprevedibilmente fuori dai canoni ma molto efficace).
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 20:55 20:55 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Il trend produttivo del "fu così che tutto ebbe inizio" coinvolge immancabilmente anche la storica saga inaugurata da Schaffner nel '68. Ed è un racconto che prende e appassiona, sfilando con leggerezza e lineare prevedibilità dalla classica fanta-medicina umanitaria fuori controllo ad un inconsueto "monkey-in-prison" aderente ai più rodati canoni cine-carcerari, sino a sfociare nella pre-apocalissi alla Cameron/Romero. Un atto di ribellione ed autocoscienza ruffiano ma emozionante, convenzionale ma genuino, incline alla lacrima facile ma venato di una commozione istintiva ed immediata.
MEMORABILE: Le animazioni al computer dei primati; il "No" rabbiosamente orgoglioso urlato contro il suo aguzzino da Caesar (lo scimpanzè ribelle protagonista).
Daniela: Per quanto non brutto, appare troppo costruito a tavolino, ingessato nella ricostruzione d'epoca e poco convincente, come il protagonista Tom Hanks, la cui espressione da padre nobile troppo contrasta con il mestiere di killer. Anche Paul Newman sembra più un'icona che un gangster spietato. Meglio i personaggi di contorno, come Daniel Craig figlio livoroso e Jude Law, cui spetta il ruolo del killer che, dopo aver assassinato le sue vittime, scatta fotografie da vendere ai giornali. Alcune belle scene non salvano dall'impressione del déjà vu.
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 22:40 22:40 su Cine 34
Markus: L’esordio alla regia di Aristide Massaccesi (si rivelerà un prolifico mestierante del cinema popolare) avviene con uno degli innumerevoli film boccacceschi/decamerotici usciti nelle annate comprese tra il 1971 e il 1973. Nulla di nuovo sotto il profilo delle novità, si assiste quindi alle solite novelle piccanti (si fa per dire...) di mille altri “decameroni”, tuttavia bisogna dar atto che una regia svelta e un discreto ritmo narrativo danno respiro alla pellicola (che si rivela dunque tra i migliori esempi nel genere).
Venerdì, 16/10/20 ALLE ORE 23:15 23:15 su Rai Movie
Gestarsh99: Veramente piacevole e riuscita quest'opera seconda del nostro Crialese. Una pellicola singolare e fuori dai canoni che, con l'occhio ammirato di chi guarda al passato, ricerca in maniera garbata un giusto equilibrio tra il dramma realistico/esistenziale di Stromboli, terra di Dio di Rossellini e la limpida poesia surreale de L'atalante di Vigo. Una piccola storia di istintualità che si divincola da codici e ruoli, scombussolata dall'energica vitalità della Golino (autentica riedizione della Lollo "bersagliera"), nel suo lunatico personaggio pazzerello di silfide verace, selvatica e libera come il vento.
MEMORABILE: L'intenso omaggio subacqueo al travagliato capolavoro di Jean Vigo.
Homesick: La mdp si sofferma sui volti immobili degli attori, disposti in cerchio, accompagnata da una spettrale nenia liturgica dei fratelli De Angelis: incomincia così il decamerotico sui generis dell'inglese John Shadow, che tinge il primo episodio con lievi pennellate magico-fiabesche destinate inaspettatamente ad incupirsi nelle suggestioni orrorifiche della grottesca zooerastia del secondo e del macabro excipit del terzo; più regolare e trascurabile l'ultimo segmento, in linea con la tradizione farsesca delle pellicole consorelle. Fotografia ricercata, dai colori pieni e brillanti.
B. Legnani: Il filmetto tiene bene per quasi un'ora, basato sulla commedia dell'equivoco, specialmente grazie al trio Chiari - Riva - Billi, davvero in gran forma. Quando inizia l'assedio gastronomico, le idee cominciano a scarseggiare e si deve ricorrere pure alle torte in faccia, cosicché termina calando. Un po' trascurati i personaggi laterali, come Campanini. Copertissima, ma toracicamente esuberante, Franca Marzi. Guardabile (il film, non solo la Marzi).
MEMORABILE: La scritta iniziale, che si scusa in anticipo con i sardi, a scanso di offese per i costumi isolani descritti nella pellicola.
B. Legnani: Solido film del Maestro, liberamente tratto da uno scritto di Pavese, sulla solitudine (di tipologìa ben diversa l'una all'altra) di un gruppo di donne che si frequentano ma che, a ben guardare, non sono veramente amiche. Cast del cinema italiano come ora possiamo solo sognarcelo, all'interno del quale eccellono Ferzetti e la Cortese, davvero superbi. Notevole, nella sua omissiva semplicità, il finale.
B. Legnani: Anomalo, non inseribile in nessun genere. Burton gigioneggia adorabile. Fa colpo vederlo duettare con la Schubert (brava) e la Belli (assai meno): la cosa dà oggi al film un valore aggiunto. Ma il film è strano, con cose notevoli (la narrazione in flashback, le scenografie di un kitsch che ripugna ed attrae) e altre un po' stonate (Zimmer parla acutamente di "trappola del film a episodi che si degrada in una serie di numeri d'attrice"). Resta oggetto strano, che qua attrae e là tedia, che qua fa sorridere e là fa sbuffare. Adatto ai curiosi.
Sabato, 17/10/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
B. Legnani: La sua guardabilità non discende dalla qualità, ma solo dall'essere il sèguito di un film accettabile, che tale è solo perché plagia I grandi magazzini di Mario Camerini. Cosicché si è curiosi di vedere che succede ai personaggi del film precedente. Filmicamente è un disastro: Taranto-Matania, che contribuvano a reggere la prima puntata, qui hanno uno script tremendo e solo nel finale interagiscono con gli altri. Penosa la parte Bramieri-Del Frate. La vicenda principale (il triangolo amoroso) occupa meno di venti minuti ed ha risvolti risibili. Belle le canzoni della Caselli.
Galbo: Sicuramente venato di sincerità questo omaggio a Roma da parte del grande Ettore Scola. Come se il regista si fosse lasciato andare liberamente all'ispirazione, si susseguono in modo affastellato immagini, scene e momenti documentaristici; il risultato finale non è e non potrebbe essere organico e forse per una volta l'opera vale più per l'artista che per il pubblico a cui è indirizzata. Nel cast spiccano Valerio Mastandrea e Arnoldo Foà. Difficilmente giudicabile ma un'occhiata la merita.
Sabato, 17/10/20 ALLE ORE 08:30 08:30 su Rai Movie
B. Legnani: Va a due velocità: con Totò e senza Totò. Nonostante la bravura e la simpatìa di Giovanna Ralli e di Giacomo Furia, quando il Principe non c’è (e càpita spesso) il film cala, anche per via di una trama complessa, per riprendere con l’arrivo di Totò, cui basta come sempre un bisenso, un errore, un equivoco per imbastirvi il nostro sorriso (qui si diletta pure di acronimi, come QDN=Questura di Napoli). Per il resto Fulci dirige in modo efficace, senza fronzoli. Non indispensabile, ma potabile. **
Sabato, 17/10/20 ALLE ORE 10:30 10:30 su Rai Movie
Disorder: Forse il punto più basso della fortunata carriera del cantante napoletano. Non si discosta in realtà dalla maggior parte dei suoi lavori precedenti o successivi, ma si segnala in negativo per l'assoluta mancanza di ritmo, trama e perfino musica (nonostante qui Nino interpreti proprio un aspirante cantante). Si sente anche la mancanza delle valide spalle comiche che spesso alleggerivano l'atmosfera di questi film. Il livello medio di recitazione lascia a desiderare come sempre. Pessimo.
Sabato, 17/10/20 ALLE ORE 13:05 13:05 su Paramount channel
Caesars: Non un grande film ma sicuramente si ride e anche tanto, quindi sicuramente l'obbiettivo dei fratelli Farrelly è raggiunto alla grande. Ben Stiller è buon protagonista e affianca una Cameron Diaz che si ammira per la sua bellezza. Non rientrerà mai tra i classici del cinema ma è indicatissimo per chi voglia passare due ore di allegra spensieratezza.
Galbo: Eccessivamente bistrattato dalla critica e clamoroso flop commerciale, Last action hero va preso per quello che è: un gigantesco giocattolo volutamente lontano da qualsiasi pretesa realistica ed esagerato in tutto e per tutto. La storia del ragazzino catapultato nel mondo della fantasia è tuttavia una parodia meno stupida di quello che può sembrare: il film è ricco di riferimenti e citazioni dove una non banale ironia (ed autoironia) fa capolino più volte rendendolo un gradevole divertimento.
Lythops: Sono le musiche di Piazzolla a condurre egregiamente, per quanto con un solo, splendido tema, un film ricco quanto anomalo, che regala interpretazioni sotto certi aspetti sorprendenti di Willis (che conferisce al suo personaggio una maschera splendidamente cupa e disperata) e di Pitt (grandissimo nella sua mente e progetti folli). Su tutto e tutti un destino già compiuto, impossibile da modificare nonostante gli estenuanti e sofferti viaggi nel tempo. 19 anni dopo, uscirà una ben strutturata serie in 13 puntate con attori e registi diversi.
Homesick: Davvero non si sentiva il bisogno di un seguito ufficiale del Django di Corbucci, peraltro in un contesto più d'avventura che da western e con un Franco Nero dal look piratesco. La storia ha in sé una certa coerenza e talune sequenze di morte ben riuscite, ma nel complesso si trascina con una serie di anacronistici luoghi comuni, che stonano assai in un film degli anni Ottanta. Il recupero della mitragliatrice richiama Preparati la bara.
Daniela: Di ritorno da una bevuta fra colleghi, un poliziotto urta con la macchina un ragazzino in bicicletta, si ferma e chiama i soccorsi, tacendo però il proprio coinvolgimento. Ma le bugie hanno le zampette corte, senza contare i pruriti della coscienza... Vorrebbe essere un thriller morale, ma sconta una sceneggiatura, scritta dallo stesso Edgerton, fiacca ed ambigua nei suoi risvolti giustificazionisti. Nel cast, solo Wilkinson riesce a dare un certo spessore al proprio personaggio, mentre gli altri due protagonisti risultano piuttosto monocordi.
Viccrowley: Bustillo e Maury sono coppia di registi con un gusto per l'inquadratura che va di pari passo con la ferocia e A l'intèrieur sta lì a testimoniarlo. Qui vengono promossi all'horror dal budget più consistente con l'ennesimo tassello della cosmologia hooperiana. Dopo una serie di pessimi remake/reboot ci si concentra sulle origini di Faccia di Pelle. Purtroppo il sovversivo si perde per strada a favore di un horror a prova di adolescente che non lascia mai in bocca quel saporaccio che aveva l'originale. Si salva l'ottimo livello di gore.
MEMORABILE: La fuga dal manicomio; Tutti gli omicidi (specialmente l'ultimo).
Sabato, 17/10/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Storia
Pigro: Regista in stallo creativo, ma soprattutto in stallo esistenziale, sospeso tra i ricordi d'infanzia e gioventù e la disgregazione dei rapporti umani e amorosi. Film straordinario per la capacità di Fellini di risucchiarci nel suo mondo, così claustrofobicamente descritto fin dall'inizio, e nel contempo di parlare di un senso di disorientamento universale. Sono acute e folgoranti le descrizioni dei rapporti del protagonista, così lontano da tutti e tutto (e da sé stesso), con le donne e con gli interlocutori del suo lavoro; magnifico il finale.
Rambo90: Scott Adkins contro tutti. Una trama elementare di vendetta lo vede evadere dal carcere per trovare il fratello che ce lo ha fatto finire. Da qui una miriade di combattimenti, spargimenti di sangue e violenze piuttosto elevate, con un ritmo spedito che non permette di farsi troppe domande e la regia sempre più dinamica di Johnson. Funziona il raccontare tutto poco alla volta in flashback, perché così l'esile sceneggiatura diventa più accativante e coinvolgente. Per i fan dell'action una delle migliori uscite della serie B.
Galbo: Il debutto alla regia di Jodie Foster coincide curiosamente con una storia quasi autobiografica, quella di un bambino prodigio che eccelle in tutti i campi ma si sente solo. Già essa stessa bambina prodigio, la Foster sa affrontare il tema con intelligenza, pudore e partecipazione, dirigendo un film ben fatto a partire dalla sceneggiatura e dai dialoghi mai banali e mostrando molta oculatezza nella scelta degli attori, specie il piccolo protagonista ma anche il personaggio della psicologa interpretata da Dianne West.
Rambo90: L'idea di McClane in Russia è buona, un po' meno la scelta di Moore alla regia, regista troppo attento all'azione e poco ai personaggi. Comunque ci si diverte, soprattutto grazie all'inossidabile maschera di Bruce Willis, alla sua ironia e a qualche battuta ben servita dalla sceneggiatura. Buone le scene d'azione (però una scazzottata vecchio stile manca), lineare la trama. Spero in un sesto capitolo che faccia da gran finale.
Caveman: Simpatica pellicola che ci parla del valore dell'amicizia tra una piccola bimba e un animale, nel caso specifico il toro Ferdinand del titolo, ma che non lesina momenti tristi per gli spettatori più piccini. Buoni i disegni e atmosfera rilassante, a parte un paio di scene nel mattatoio e quella in piazza dove il nostro sembra impazzire; una serie di incomprensioni porteranno alla lontananza forzata, ma per fortuna il tutto rientrerà nei giusti binari per un finale che non si fa mancare delle sorprese.
Galbo: Tornato in patria, il regista olandese realizza uno dei film migliori della sua carriera. Black book è sia film bellico e noir (le sequenze della strage sulla zattera sono impeccabili e forti emotivamente) che thriller, con tanto di agghiacciante e spietato finale. Ottima la scelta di adoperare attori non conosciuti al grande pubblico internazionale, particolare che aumenta il coinvolgimento emotivo portato dal film. Ottima scenggiatura e bella regia. Tra i migliori film di genere degli ultimi anni.
Didda23: Interessante opera belga (terra natia di uno degli horror più riusciti degli ultimi tempi) che pur non inventandosi nulla nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi svolge al meglio il proprio compito: intrattiene senza pause, con una bella cattiveria (l'uccisione del cane e il camion che passa dove non dovrebbe passare...) e con un finale che convince senza se e senza ma. La regia non fa gridare al miracolo, ma è corretta; il cast è superiore alla media del genere. Di gran pregio la colonna sonora. Promosso senza riserve.
MEMORABILE: Il protagonista che spia il capo Scout in effusioni amorose; Le mortali trappole disseminate nel bosco.
B. Legnani: Fare un film "politico" credibile sulla politica recente è impresa più ardua che risanare le Ferrovie dello Stato. Sorrentino ha saggiamente scelto un'altra via, cosicché non fa un film "politico", ma un film che alterna con grande sagacia fatti certi, ricostruzioni attendibili, ipotesi non documentate (qui sta forse l'unico difetto: chi non ha memoria storica può confondere i vari piani). Il tutto condito dalle battute di Andreotti, molte delle quali francamente memorabili. Enorme Servillo, ma grandi pure la Bonaiuto e Buccirosso. Ottimo film.
MEMORABILE: Andreotti: "La vedi l'opposizione? Gli andreottiani sono ovunque, insospettabili (...). Io sono trasversale".
Gestarsh99: Primo e fondamentale tomo del Pentateuco poliziesco eastwoodiano. Tourniquet mitopoietico del petrigno Callaghan, l'irlandesaccio dal grilletto scalpitante, espettorazione urbana del più rantoloso e inveterato catarro di frontiera: anafilatticamente allergico a creanze formali e catenacci disciplinari, sempre a brutto muso contro i catoni del legalismo e i burocrati dei codicilli procedurali. Nel mirino della sua 44 magnum, un taglieggiante cecchino "zodiacale", crucialmente esequiato dalla regia intramuscolo di Don Siegel, pellaccia scorzosa del cinema più nervuto e intransigente.
MEMORABILE: La violenta sequenza girata all'interno dello stadio.
Domenica, 18/10/20 ALLE ORE 14:00 14:00 su Rai Movie
Rambo90: Commedia altalenante ma riuscita nell'insieme, molto divertente nella prima parte quando Bisio si lancia con grande bravura in un ruolo che non avrebbe sfigurato addosso a un Christian De Sica dei tempi d'oro. Bei tempi comici, battute a effetto e la compagnia di un Abatantuono non sempre presente ma incisivo come al solito. Qualche caduta di tono quando le cose si fanno serie e, inevitabilmente, più prevedibili ma apprezzabile il finale un po' inaspettato.
Daniela: Mentre si reca in città, un giovane cacciatore si imbatte in un mascalzone che cerca di rifilargli come moglie la figlia in cambio di qualche pelle. Il ragazzo rifiuta sdegnato ma avrà modo di ripensarci... Western di routine che mantiene per buona parte della durata toni da commedia, salvo una sterzata drammatica verso l'epilogo. Poco credibile la trasformazione della graziosa Dee da selvatica a damina fatta e finita, blanda la critica verso l'ipocrisia cittadina contrapposta alla sana morale rustica, ma Murphy ha una faccia onesta che non dispiace, Dru e Roland fanno il loro dovere.
Saintgifts: Cavallo Folle (così viene definito nel doppiaggio) ha il destino segnato da una profezia fin da bambino. Victor Mature è un credibile Crazy Horse in questa biografia romanzata, ma girata molto bene, dove solo il finale appare affrettato, con protagonista un Little Big Man molto diverso da quello del romanzo di Berger e interpretato poi da Dustin Hoffman. Crazy Horse riesce ad alleare le tribù e a comandarle, con tattiche vincenti, fino allo scontro con Custer a Little Bighorn, risolto in pochi secondi nel film, riprendendo le nuvole nel cielo.
Herrkinski: Di arti marziali purtroppo se ne vedono sempre meno. Van Damme a questo punto della sua carriera tende infatti a diventare un attore action a tutto tondo, sulle orme dei colleghi Schwarzy, Stallone, Seagal & company. In realtà di azione ce n'è pochina, in favore di molti buoni sentimenti e di una morale già vista. In regia troviamo Harmon, promessa mancata di Hollywood dopo il folgorante esordio di The hitcher, che regala perlomeno qualche bel movimento di mdp; a colpire è più che altro la fotografia, insolitamente sopra la media del genere.
Xamini: Secondo solo a Locke, nel suo genere (thriller mono ambientazione, quasi mono volto), si avvale anch'esso di un'interpretazione di tutto riguardo e di una regia che trae il meglio dalle due stanze che ha a disposizione, arrivando addirittura a giocare su luci e colori con un piccolo espediente. Allo spettatore è lasciato il compito di immaginare, attraverso suoni, voci, toni e, nonostante l'assenza di immagini, scenari e scene risultano assai vividi. Altro buon sperimentale.
Pigro: Superstite di un disastro aereo si salva su un’isola deserta. Un lavoro intenso, anche grazie al generoso Tom Hanks che è da solo per metà durata del film. Zemeckis evita facili scorciatoie (monologhi o voce fuori campo) e conduce il racconto del naufrago fino in fondo, con una drammaturgia minimale e silenziosa, per raccontare la solitudine sull’isola ma anche quella vissuta nella società civile. Molte cose sono taciute o allontanate, in contrasto con i dettami del perfetto blockbuster, e questo rende viva e ‘vera’ la storia.
Galbo: Un assassino di donne anziane agisce in una Madrid torrida che attende la visita del papa. Film di genere spagnolo, che racconta una storia di efferata criminalità, approfondendo i caratteri (problematici) dei due poliziotti protagonisti e le dinamiche dell’indagine di polizia. Funzionano l’ambientazione in una città che mostra il suo lato meno turistico, e le interpretazioni del cast. Un buon film.
Domenica, 18/10/20 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Galbo: John Madden dirige un film notevole sul versante spettacolare e meritevole su quello narrativo, contribuendo a chiarire per i poco informati il ruolo decisivo nella manipolazione delle coscienze svolto dalle lobbies politiche. Fondamentale l’apporto di Jessica Chastain a cui la sceneggiatura affida un personaggio descritto in modo mirabile e realistico ma meritorio il lavoro di regia e montaggio nel creare tensione con una materia in apparenza ostica. Peccato per il finale poco realistico e troppo d’effetto per risultare davvero incisivo.
Lunedì, 19/10/20 ALLE ORE 01:20 01:20 su Rai Movie
Xamini: Dramma più nero del solito, per Ozpetek, con un Mastandrea a suo agio in un ruolo insolito. La locandina esprime bene il contrasto con il tema portante; la storia è semplice e verte sulla legge del contrappasso (qui in chiave terrena): ciascuno dei personaggi andrà a pagare caro il proprio difetto/vizio (o segno distintivo). Forse è proprio nella sua semplice banalità, che il film presta il fianco; ma la messa in scena, come al solito, è pregna di delicatezza e sensibilità. E la Ferrari centrata nel raffigurare il dramma addosso a una donna superficiale. Certo, se penso alla Angiolini di Saturno contro...
MEMORABILE: Su tutti il silenzio nello scambio di sguardi tra Mastandrea e la Ferrari.