I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 21/09/20 A Domenica, 27/09/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Graf: Le tre ragazze Rina, Edna e Ofelia hanno deciso che è tempo di convolare a giuste nozze. Infatti nei beati e semplici anni ‘50 essere "dritte" significava accalappiare e sposare l’uomo dei propri sogni. Mario Amendola, con l’amabilità leggera di uno stile ironico, firma una commediola incentrata sullo studio dei caratteri delle tre dritte che non è più che un’impalpabile bolla di sapone. Però decide di fare la cosa giusta: mettersi umilmente al servizio della bravura attoriale di Monica Vitti, Sandra Mondaini e Bice Valori. Film discreto.
Pigro: Quella dello straniero bloccato nel limbo dell'aeroporto di New York per una falla nella logica burocratica è una bellissima storia, una bellissima favola sull'attesa e sull'amicizia, nonché un sagace sguardo sui nonluoghi. Ma soprattutto è un film imperniato sul tipico homo americanus (con la capacità di fronteggiare le avversità, far soldi ingegnandosi, avere un sogno) che qui è però uno straniero (come i suoi amici: un nero, un indiano e un messicano), mentre il bianco si atteggia a semidio (come il 'padre' di Truman). Notevole.
Lunedì, 21/09/20 ALLE ORE 18:30 18:30 su *altro (specificare)
Nota bene: su CafèTV24 (canale 98 del digitale terrestre).
Noodles: Una bellissima avventura davvero. Ci sono amicizia, saggezza e tanti paesaggi ben colorati (anche se l'animazione non è delle migliori). Pepero ha la forza e il coraggio di Arnold Schwarzenegger e questo non è esattamente credibile, ma la cosa passa in secondo piano. Lo zucchero consueto è mitigato da personaggi interessanti come Azteco e Chichikaka. Si arriva con piacere alla fine seguendo le avventure di tutti i simpatici protagonisti. Occhio alla sigla iniziale: è uno spoiler continuo!
Galbo: Il film è un omaggio ai coraggiosi uomini della guardia costiera americana. Nonostante la lunghezza non indifferente e le continue citazioni (volute e non) di illustri film precedenti (tra tutti in particolare Ufficiale e gentiluomo), il film si lascia guardare, ciò grazie alla buona realizzazione tecnica (il regista è quello de Il fuggitivo e sa il suo mestiere) e alla presenza di Kevin Costner, efficace nei panni dell'eroe stanco e malinconico nonché decisamente superiore al suo giovane partner Kutcher. Belle le immagini dei salvataggi in mare.
Zender: Di coppie di sbirri il cinema ne ha sfornate a decine: per emergere non bastava calcare sul solito scontro tra caratteri opposti; ci è voluto il poliziotto con gli istinti suicidi, il Gibson fuori di testa assecondato dal buon padre di famiglia. La sceneggiatura domina sull'azione, gli attori sugli stuntmen e si ridacchia spesso in quello che è prima di tutto uno show a due; intorno esili figure a scomparsa (Busey compreso), una bella idea panoramica (l'incontro al Lago Salato) e la gran professionalità di Donner a reggere le fondamenta.
MEMORABILE: Le prime due azioni di Riggs: 1) "Sparami, sparami, sparamiii" 2) "Se ti butti giù finisco giù anch'io".
Galbo: Già avvezzo ai film strappalacrime, il regista Nick Cassavetes ritenta il colpo affrontando il rischiosissimo genere del "cancer movie". Di tale genere nulla viene risparmiato allo spettatore, tentando peraltro la carta della variante legale. Pur se confezionato con eleganza, il film soffre quasi inevitabilmente di eccesso di retorica, e della ricerca dell'"effetto lacrima". Attori convincenti. Per i patiti del genere.
Lunedì, 21/09/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 1
Gestarsh99: Difficilmente la "Besson Family" ne sgarra una quando ha a che fare col lancio promozionale di giovani eroine abilissime nel maneggiare armi da fuoco, strategie logistiche e funambolismi felini: la nero-ispanica Saldana, anguilliforme lupinessa del parkour, non fa rimpiangere neanche per un istante la capofila Nikita. Non è solamente un action steso con affinata competenza ma anche una storia di sentimenti feriti, di affetti perduti, di caccia senza quartiere alle allodole del dolore attraverso lo specchio identificativo orchidàceo, simbolo di passione, audacia e orgoglio inconcusso.
MEMORABILE: L'agguato omicida nella singolarissima piscina verandata ridotta a "squaloteca".
Lunedì, 21/09/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 2
Galbo: Dopo che la prima parte della trilogia è servita in parte a spiegare (inevitabilmente) i personaggi, Le due torri ci porta al centro dell'azione tolkeniana. La spettacolarità non mancava nel film precedente e raggiunge qui i massimi livelli (si veda la parte finale del film) mentre nel contempo si assiste ad un parziale mutamento del tono del film che diventa più cupo. Tutto ciò è esplicitato in particolare dal personaggio chiave, un Frodo ben interpretato dal bravo E. Wood, che, gravato dal peso delle responsabilità, si fa più oscuro.
Lunedì, 21/09/20 ALLE ORE 22:00 22:00 su Rai Storia
Paulaster: Esempio di cinema civile che affronta il tema mafia senza enfasi ma raccontando i fatti dell’omicidio del giudice Livatino come sono accaduti, specialmente all’interno delle procure. Buone prove di Scarpati, Trieste e di una timida Ferilli in erba. Una confezione poco appariscente, ma sufficiente a rendere onore a uno dei giovani soldati della giustizia che affrontarono una guerra a fine anni 80 decisamente impari.
Myvincent: Gli occhi smarriti di Fabio Marinelli fanno coppia con la vitalità distruttiva di Isabella Ragonese in una storia che propone una istantanea dell'Italia confusa e distratta di oggi, o per meglio dire le Italie. Peccato per la sceneggiatura non sempre all'altezza che si fa racconto attorno a un tema, quello della paternità di "genere", troppo alla moda oggi. A volte un po' convenzionale nelle descrizioni del folclore locale.
Gestarsh99: Squitieri salta il guado del Ventennio e punta il suo sperone sociale nell'immediato dopoguerra, "sCoppolandosi" nell'infruttuosa alternanza tra quadri temporali distanti, con una frazione dedicata al riepilogo della carriera latifondistica di uno dei tanti mafiosi emergenti e un'altra, recente, calata in un'aula di tribunale, tra processi giudiziari e rese dei conti definitive. L'auspicio di disserrare intrigantemente le intersezioni tra Cosa Nostra e politica s'inchioda però nella freddezza generale di una recitazione spenta e di presunzioni civico-istituzionali impacciate e inconsistenti.
MEMORABILE: La buona prova di Francisco Rabal.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 11:05 11:05 su Cine 34
Markus: "Il mammasantissima", ovverosia capo rione per vocazione e trafficante di sigarette per "lavoro". Ancora una volta ci troviamo in bilico tra brutto film e fascino per il grande Merola, che dal canto suo riesce sempre con il suo carisma e il suo volto riempi-schermo a salvare i suoi film. Sceneggiata napoletana che, come di consueto, affonda le radici nel senso di rivalsa dell'uomo comune di fronte alle prepotenze. Qualche scena di troppo come riempitivo per arrivare al minutaggio ottimale.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 12:30 12:30 su Cine 34
Galbo: Un buon noir che fa della rinuncia a schemi "regionali" il suo punto di forza: l'ambientazione partenopea si traduce infatti in un "non luogo" ideale per la collocazione ambientale della storia. Il personaggio principale ben interpretato da Luca Zingaretti presenta un'evoluzione personale che la sceneggiatura, pur nella sua concisione, rende sufficientemente credibile. Bravo anche Marco D'Amore, che tuttavia rischia per scelte professionali di rimanere "ingabbiato" nello stesso personaggio.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 15:50 15:50 su Rai Movie
Alex1988: Uno dei primissimi western all'italiana prima dello sdoganamento di Leone. Anche se, in realtà, di "spaghetti", in questo caso, non se ne può parlare; è un film che segue ancora gli stilemi del western classico. La storia è semplice: tre fratelli e una vendetta da consumare dopo vent'anni. Niente di che, ma interessante.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 18:38 18:38 su *altro (specificare)
Nota bene: su CafèTV24 (canale 98 del digitale terrestre).
Noodles: Una bellissima avventura davvero. Ci sono amicizia, saggezza e tanti paesaggi ben colorati (anche se l'animazione non è delle migliori). Pepero ha la forza e il coraggio di Arnold Schwarzenegger e questo non è esattamente credibile, ma la cosa passa in secondo piano. Lo zucchero consueto è mitigato da personaggi interessanti come Azteco e Chichikaka. Si arriva con piacere alla fine seguendo le avventure di tutti i simpatici protagonisti. Occhio alla sigla iniziale: è uno spoiler continuo!
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 19:58 19:58 su *altro (specificare)
Nota bene: ora in onda su CafèTv24 (canale 98 del digitale terrestre).
Zender: Si poteva tifare per ognuno dei concorrenti (Dick Dastardly escluso) godendosi le gare senza avere la minima idea di chi potesse vincere: una roulette a 10 numeri su cui poter puntare di volta in volta. Col tempo si cominciava a conoscere ognuno dei concorrenti e la sua caratteristica, affezionandosi inevitabilmente a qualcuno e sperando nella sua vittoria. Sarebbe interessante stilare una classifica con punteggio che, alla fine dell'ipotetico campionato a 32 gare (quante gli episodi), decretasse il vincitore assoluto. Divertente ed epocale.
Giùan: E intanto Stephen Frears non sbaglia non un film ma un registro sul quale giocar la sua quasi 30ennale partita cinematografica. Anche in Tamara infatti è fulminante la congrua precisione del “tono” sul quale riesce a tenere l’intera pellicola, trasformando la graphic novel di Posy Simmons in una rutilante sequenza di incastri tra personaggi, contesto, sottotrame. L’understatement domina così sovrano e la mistura tra eden bucolico, ennui giovanile, cinismo intellettual- provinciale, pervasiva promiscuità è di sorprendente freschezza e sgamata robustezza.
MEMORABILE: L’inqualificabile savoir faire di Roger Allam; Il naso della Arterton; Le spiate del dinamico duo Jody and Casey; “L’attrazione fatale” Camp/Cooper.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Kinodrop: Siamo di fronte a un solido prodotto in cui la regia si tiene quasi dietro le quinte per lasciare spazio all'intreccio tra i tragici eventi della seconda guerra mondiale e la fragilità emotiva di un genio della matematica. La prima parte è un po' di maniera, ma viene compensata dall'insieme e dal sovrapporsi di tre livelli di narrazione. Cast perfetto, specie Cumberbatch che restituisce il conflitto tra una mente prodigiosa e una personalità emotivamente borderline. La storia di un genio misconosciuto, finita drammaticamente.
MEMORABILE: I dubbi che assalgono Turing, una volta decifrato il mistero di Enigma; La castrazione chimica in pieno secolo ventesimo.
Xamini: Gael García Bernal ha un volto a metà tra il dramma e la farsa e si abbina bene a Leonardo Ortizgris. Sono buffi nel mettere in scena il duo di lestofanti che la notte di Natale del 1985 sottrasse al Museo nazionale di antropologia di Città del Messico alcuni importanti reperti. Ruizpalacios ce lo racconta con il dovuto brio, alternando a scene buffe al limite del grottesco, momenti di dramma, intermezzi intimistici e una riflessione non banale sulla memoria storica di un popolo e sui suoi valori. Consigliato senza riserve.
Martedì, 22/09/20 ALLE ORE 23:05 23:05 su Rai Movie
Herrkinski: Gli orrori della guerra, i traumi e le conseguenze che provoca sulla vita di tutti i giorni una volta rientrati in famiglia e nella società; tutti temi affrontati numerose volte, a partire dalla cinematografia sul Vietnam (in questo caso aggiornato all'Afghanistan), che tuttavia Sheridan riesce a rendere con lucida durezza e senza troppi buonismi o finali hollywoodiani, indagando a fondo sulle dinamiche dei rapporti e potendo contare su prove emozionali di un cast in gran spolvero, su cui spicca l'allucinato Maguire. Decisamente un buon lavoro.
Pinhead80: Rispetto al primo capitolo della saga abbiamo, come prevedibile, meno sorprese e una sceneggiatura strutturata come passaggio tra un film e l'altro. Mentre la trama si fa più pastosa e meno immediata, la vera bellezza sta nelle scene d'azione adrenaliniche e ben confezionate (su tutte la fuga nel palazzo inclinato). In attesa di un inevitabile terzo capitolo speriamo che qualche colpo di scena illumini una serie che non vorrei cadesse nello scontato.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 00:30 00:30 su Cine 34
Il Gobbo: Violenza in strada e sui treni, orridi barboni, invasioni di stranieri: ma è un film verista su Roma nel 2007! La terza madre è Veltroni? L'ultimo Dario è così incosciente, sconnesso, sprezzante del ridicolo (e del bric-à-brac alla Jean Rollin) da farsi amare: nonostante la figlia, le streghe/Cindy Lauper, i vizi didascalici da positivismo USA dello script; nonostante (o grazie a) il kitsch e il trash, il miglior Argento da Trauma. Un criptico riferimento a "La Triade" fa sobbalzare noi gobbi: la terza madre non è Veltroni, è Moggi.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 09:30 09:30 su Cine 34
Homesick: Confuso film d’avventura dalle ambizioni ecologiste in cui i padroni incontrastati sono gli immensi paesaggi naturali “herzoghiani” del Continente Nero e del Polo Nord, commentati da musiche à la Vangelis o Popol Vuh: dinanzi ad essi si presta scarsa attenzione agli sparuti dialoghi e alla sceneggiatura, pulita e agghindata alla maniera di una produzione televisiva di vasta fruibilità. Verso metà, Keitel subentra a Kinski come protagonista e la storia assume la piega di un western tra i ghiacci, offrendo una soddisfacente vendetta contro gli spregevoli cacciatori di foche.
MEMORABILE: Kinski che scherza con i cuccioli di foca. Il monologo finale di Keitel, nello stile di Rutger Hauer in [f=1949]Blade Runner[/f].
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 10:30 10:30 su Rai Movie
Graf: Secondo episodio della trilogia firmata da Risi, questo film non è inferiore al precedente. Stessa narrativa dal gusto popolare e bozzettistico, stessi personaggi giovani, spensierati ed esuberanti, stesse vivaci storie di intrighi amorosi, stesse accumulazioni comiche e farsesche, stesso scenario romano, stessi schemi della commedia tradizionale: equivoci, fraintendimenti, allusioni maliziose, agnizioni... Siamo ancora in pieno neorealismo rosa di ambientazione cittadina e la regia di Risi si conferma fresca, allegra, elegante e dal tocco leggero e misurato.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 16:40 16:40 su Rete 4
Galbo: Molto teletrasmessa e celebrata, è una discreta commedia all'insegna dell'improbabilità: lo è anzitutto la vicenda con la poco verosimile storiella del miliardiario e della sua residenza italiana. Ciò nonostante la vicenda diverte ed intrattiene, grazie sopratutto alle buone professionalità impiegate a partire dalla felice scelta del cast con due star (una italiana, l'altra americana) al massimo del loro fulgore.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 18:38 18:38 su *altro (specificare)
Nota bene: su CafèTV24 (canale 98 del digitale terrestre).
Mco: Un'avventura tra le Ande, ricca di amozioni lungo un percorso fatto di incontri, tanta natura e uno zainetto carico di buoni sentimenti. L'inizio è un po' scioccante per chi immagina un bimbetto di dieci anni che parte alla volta di Eldorado sulle tracce del padre scomparso. Non sarà mai solo, anzi. L'animazione non è delle migliori ma i colori e gli scenari meritano ugualmente. Producono Wako Pro e NET. Per chi ama le serie d'antan è un buon recupero.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 19:15 19:15 su Cine 34
B. Legnani: Malriuscita commedia che ondeggia costantemente fra la buffoneria e la banalità, resa guardabile (ma a stento) da un funambolico Montesano, destinato, alla fin fine, ad affondare insieme al film. Troppe cose non funzionano, a partire da una lentezza denunciata già dalle prime situazioni, interminabili, che il film presenta. Vien da pensare che a riprese finite si fossero accorti che avevano solo 60’ buoni per il montaggio, per allungare i quali hanno usato materiale inizialmente destinato allo scarto. Tranquillamente evitabile.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
Gestarsh99: La commedia poliziesca all'insegna della battutaccia dissacrante svolta con effetti curiosi nel thriller all'italiana, esibendo però un Giraldi meno infallibile che in passato, più volte gabbato dalla fine scaltrezza britannica di una spalla arguta come David Hemmings, qui appaiato assieme al protagonista in una strana coppia fonte di saporiti duetti. Il miglior episodio della saga, in cui la ricetta corbucciana a base di scazzottate da saloon, intercalari coloriti e maccheroni-police mantiene un grado di rosolatura ottimale, senza scuocere nella ripetitività che minerà alcuni dei sequel a venire.
MEMORABILE: Le truffe messe in atto da Milian ed Hemmings nella loro utile trasferta a San Francisco...
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 20:06 20:06 su *altro (specificare)
Nota bene: ora in onda su CafèTv24 (canale 98 del digitale terrestre).
Mco: Una delle serie più divertenti, con una corsa che non aveva un vincitore unico ma di volta in volta premiava i più capaci di sfruttare le sciocchezze fatte da Dastardly. Insetto scoppiettante, Penelope e tutti gli altri personaggi, tanto improbabili quanto spassosi, regalano un sorriso ad ogni puntata. La risata di Muttley è contagiosa...
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Rai Movie
Markus: Graziosa commedia sentimentale che gira su due binari differenti: da una parte le classiche tiritere amorose tra bellocci/attrazione sessuale e dall'altra una piacevole parodia della politica odierna fatta di slogan demagogici. Ponti orienta la pellicola sulla seduzione nonostante tutto, ma anche su intelligenti prese di posizione su politica populista (peccato non aver accentuato il tiro sul tema) e i romanzieri da “ipermercato - reparto libreria”. Cast di bei volti ma non solo, che trovano nel ruolo la giusta collocazione.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Galbo: Veramente indifendibile questo film dedicato alle gesta della donna felino. Il paragone con la coprotagonista della seconda avventura del Batman burtoniano, interpretato dalla bella e brava Pfeiffer è imbarazzante per la povera Hale Berry alle prese con una sceneggiatura ricca solo di pressapochismo oltre ad una generale sciatteria nella confezione del prodotto. Da salvare solo l'autoironia con cui la Stone interpreta il personaggio di cattiva.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su Rai 4
Gestarsh99: Gran capitombolo di stile per Gorak, autore in precedenza del minimale e metaforico Right at your door, amaramente finito a soffiarsi il naso coi dollarubli di una fanta-sciocchezza senza nulla di solido o stimolante. Voleva essere un "tremate, tremate, gli alieni son tornati" ma nemmeno le scossette elettriche dei mimetici invasori riescono a illuminare l'ora nera di buio cerebrale e vuoto inventivo trasmesso via retina. Si taglia corto sulle caratterizzazioni, omologate in un mazzetto di decalcomanie sub-umane e si taglia corto pure sul finale, minacciando il "to be continued..."
MEMORABILE: L'opening alla [f=3836]Final Destination[/f]; Il lungo barricamento al chiuso dei cinque protagonisti, appositamente velocizzato per evitare la rogna delle caratterizzazioni psicologiche.
Gestarsh99: Intascati i proventi del suo buon contrabbando marittimo, l'islandese Kormakur trasferisce lestamente armi e bagagli nell'arido entroterra al confine fra Messico e Texas, giusto in tempo per inaugurare la fiera campionaria degli stereotipi di serie A: il cinema poliziesco degli infiltrati sotto copertura, le odissee degli uomini ligi incastrati dai potenti, gli intricati racconti pulp sulle forze dell'ordine corrotte e le intelligence federali deviate. Washington e Wahlberg, da par loro, metton a frutto un duo di ameni bisticcioni marchianamente segnati da codici tarantiniani più che ventennali.
MEMORABILE: Il tiro al piccione sulle povere galline interrate...
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 21:25 21:25 su Italia 1
Galbo: Se il primo film della serie dedicata a John Rambo possedeva riferimenti morali, tanto da dare una sua personale simbologia al personaggio (che fu anche veicolo di propaganda di una certa fazione politica americana), questo vira verso il puro e semplice intrattenimento. Film semplicemente action dunque, decisamente ben realizzato, ma troppo simile a tanti film del genere tipici di una certa cinematografia americana (Alba Rossa di Milius ne è un esempio).
Cotola: Gli ultimi giorni di vita di Giancarlo Siani: da praticante "abusivo" a giornalista (o quasi) de Il Mattino fino al suo assassinio. Convincente ed emozionante, può contare sulla bella regia di Risi (che finalmente torna al cinema d'impegno civile) che sceglie la via della sobrietà ed evita le trappole del patetico e quelle agiografiche. Ne viene fuori un ritratto pudico e riuscito di un ragazzo comune, ingenuo e perbene cui dà il volto in maniera davvero efficace un bravissimo Libero De Rienzo. Tante belle scene e tanti caratteristi napoletani.
MEMORABILE: L'espressione di Siani, a metà tra un sorriso triste ed una smorfia stupita, prima di morire. Il parallelo tra consiglio comunale e camorristico.
Mercoledì, 23/09/20 ALLE ORE 23:15 23:15 su Rete 4
Markus: Due genitori scoprono che il giovanissimo figlio ha girato un film hard e nello stesso tempo vengono a sapere che è anche sessualmente superdotato. Questa è la sostanza del film (tratto da un racconto di Nick Hornby) di cui la Littizzetto e Papaleo (nel suo anno di gloria) sono la spina dorsale. La vicenda è tirata per le lunghe e i momenti comici sono sempre poco sfruttati, come se il regista avesse del pudore nel farlo. L’intrigante e spassoso spunto iniziale vira subito in una monotonia che solo la verve dei due genitori riesce a placare.
Nando: La commistione di vari generi provoca un minestrone a tratti azzeccato ed in altri fiacco. La passione di un cassiera verso un delinquente porta a conseguenze letali. All'interno convive il giallo, il noir e il melodramma strappalacrime soprattutto nella seconda parte. La Fenech non lesina le sua attraenti grazie.
Undying: Il ricco possidente medievale François de Cortemart (Bernard-Pierre Donnadieu), di rientro dalla guerra, nutre un'insana passione d'amore incestuosa, vittima la figlia Beatrice (Julie Delpy). Dramma dalle fosche tinte erotiche, suggerite ma pesanti poiché inserite in un contesto di una società cristiana basata su valori predefiniti e (im)posti al popolo: l'onore (non di madre e padre però), la guerra e i valori della terra. Interessanti gli accostamenti iconografici, come quello in chiusa che vede Beatrice posta al fianco di una statua della Madonna dopo avere infranto il quinto comandamento.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 01:45 01:45 su Rai Movie
Paulaster: Spaccato adolescenziale su come una coppia di ragazzini inizia a crescere sotto la campana di Internet. Filmato senza enfasi, rispecchiando una realtà in cui gli ormoni (tanti) vanno in circolo e i neuroni (pochi) non capiscono fin dove si può giocare con la privacy altrui. Crescere è difficile, ma non si colpevolizza nessuno, i genitori non sono nemmeno presenti e la scuola è vista come antiquata. Adatto ad adulti che hanno figli con lo smartphone perenne in mano.
Ronax: La pseudo-inchiesta sulla prostituzione, condotta da una tanto procace quanto poco credibile studentessa, è un classico del soft-core primi anni settanta. Come questo risibile e fasullo film di Fabio De Agostini: irritante nei toni predicatori e didascalici, penoso nelle implicazioni “politiche” (immancabili, in quegli anni, anche nella produzione “erotica” di serie Z), grottesco nei pretenziosi simbolismi, recitato da cani. Ma al peggio non c'è mai limite e infatti De Agostini doveva ancora toccare il fondo con Le lunghe notti della Gestapo.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 12:15 12:15 su Rai Movie
Caesars: Seguito apocrifo del film di Kubrick, nel quale si immagina che il figlio del prode gladiatore segua le orme paterne e guidi gli schiavi verso la libertà. Ovviamente in questo caso le vicende raccontate non c'entrano nulla con la storia ma si tratta di peccato veniale, visto il genere. In talune circostanze sembra quasi uno Zorro trasportato in epoca romana (il protagonista, con elmo che gli nasconde la faccia, si "trasforma" nell'eroe della vicenda). Dignitoso anche se assolutamente ingenuo. Vivace la regia di Corbucci.
Caesars: Non perfetto ma comunque interessante ed avvincente. Un sergente istruttore americano viene ucciso durante un'esecitazione a Panama. Da chi, come e perché? Le testimonianze fornite dai soldati sono discordi e sarà dura far luce sull'accaduto. Storia abbstanza interessante molto ben diretta e ben interpretata. La sceneggiatura non è esente da buchi e gioca non proprio pulito con gli spettatori, ma è decisamente un film godibile che merita la visione.
Caesars: Pur potendo contare su di una sceneggiatura dei fratelli Coen, il film risulta poco riuscito e moderatamente divertente. Si mischiano due generi (l’heist movie e la commedia comica) senza riuscire a ottenere buoni risultati in nessuno dei due; peccato perché gli attori reggono bene (sempre splendida la Diaz), ma la regia piuttosto piatta e anonima non aiuta la causa. Potabile per passare un’ora e mezza distensiva, ma non certo memorabile.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 17:10 17:10 su Rai Movie
B. Legnani: Banale dire che è girato con professionalità ma senz'anima, però è la verità. Funziona meglio nelle piccole cose (come la Navarro sul balcone nel finale) ma non in quelle grandi (lo stesso finale, troppo prolisso e mai coinvolgente). Buono l'inizio, con bei movimenti di macchina (ma non inquadrare il viso di Gemma per oltre 20' pare un inutile vezzo), ma il calo comincia con l'inserimento di momenti comici che nulla c'entrano con l'assunto. Inutili Pajarito (non fa manco sorridere) e la Giorgelli, però qui dolcissima. **
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 19:00 19:00 su Cine 34
Gestarsh99: Girolami e Vitali daccapo assieme per il lancio di un "nuovo" personaggio studiato ad hoc per sobbarcarsi schermicamente l'eredità comico-romanesca di un Pierino in profonda crisi d'identità, prosciugato nel morale dalla pipinara di emuli-vampiro rovesciatasi in sala agli inizi dell'82. Tanto carismatico e ingagliardito l'uno, quanto rattristante e perennemente randellato quest'altro: un cialtronello trasteverino dedito a guasconate fallenti degne di Er più e Rugantino. La voglia di riscossa e divertimento è costantemente castrata dai paliatoni e dai fiaschi sonori incamerati dal protagonista.
MEMORABILE: Il sor Augusto rivolto a Giggi: "Me dispiace, a Giggè, ma la zampogna mia sòna n'artra musica, tiè!" e giù un pernacchione fragoroso.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
B. Legnani: Franco&Ciccio accettabile, grazie anche ad un cast ampio e gustosissimo. Ci sono i mezzi e lo si vede. La sceneggiatura regge fino a oltre metà. Poi, come spesso càpita con il duo, si stenta a trovare una buona via conclusiva. Franco si contiene, Ciccio fa quasi il serio, Arena (splendidamente doppiato da Amendola) è perfetto. C'è il musetto di Melù Valente. CSC ultravisibili: la Rìgano ha il ruolo femminile principale, la Mancini ha più battute del solito.
Gestarsh99: Come può un ortaggio arginare il Male? Può eccome, se a capotavola c'è Clive Owen a usar bastone con carota, garrota e bastinaca. È lui il paladino sgranocchiante, Marvel hero e Callagangster, Django hard-boiled e Looney Tune; incannulato via endovena alle flebo di Kill Bill, Sin City, Matrix e Killing Zoe. Il suo film è un po' di tutto: cartoon, fumetto, noir ironico e sparatutto. Un'overdose di adrenalina, sangue a scrosci e humour nero; iniectio magistralis di acuità e forsennatezza per gli action più convulsi e neurotonici a venire. Diceva il minestrone: "La terra dà sempre buoni frutti".
MEMORABILE: La dolorosissima tortura delle dita frantumate; L'iper-frenetica sequenza della sparatoria al ritmo infernale della motörheadiana "Ace of spades".
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Homesick: Zenith dell’horror metafisico. Pur traendo spunto da Inferno, Fulci costruisce un’opera personale, visionaria, rigorosa e persino delicata nonostante gli eccessi splatter. Troviamo un suggestivo prologo con una scena – la barca sul fiume - da quadro preraffaelita, un pittore maledetto, lo pseudobiblion, i sotterranei cupi e verdastri, Mirabella morente che vede in soggettiva i terribili ragni che gli camminano sugli occhi, musiche corali e solenni di Frizzi, un finale dantesco.
Eccellente.
MEMORABILE: La fuga della Monreale, ripetuta mentalmente dalla McColl. Molto autoriale.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Stefania: Credo che il pregio del film sia quello di focalizzare in ugual misura il dramma di chi sa (quasi) con certezza di dover morire e il dramma di chi sa di dover sopravvivere. Anzi, mi è sempre sembrato che Hillary sia un personaggio tratteggiato con maggior cura rispetto a Victor, e la loro Love Story ci coinvolge perché li vediamo accogliere una grande sfida: vivere una storia normale in condizioni di assoluta anormalità. E' un film fatto per commuovere, e ci riesce. La regia di Schumacher è accuratissima. Strappalacrime, ma di classe.
Galbo: Lasse Hallström riprende alcuni temi di uno dei suoi film più famosi, mantenendo l'ambientazione nella idilliaca provincia francese e sostituendo la cucina etnica al cioccolato. Il film funziona meglio nella prima parte, quella della descrizione dei personaggi e delle dissertazioni su cibo e sentimenti, laddove nella seconda la storia diventa più prevedibile e scontata. Nel cast spiccano per carisma e bravura i "veterani" Helen Mirren e Om Puri. Non male, nel complesso.
Xamini: Un due pallini abbondanti questo Logan Lucky, che definirei anche La truffa (il film) degli imbecilli: quasi tutti i personaggi sono intellettualmente non brillanti e l'abbondanza, in mancanza di risate, infastidisce. Quello che emerge da una struttura piuttosto ordinaria (e dal tentativo fallito di scatenare le risa) è il personaggio della figliola di Tatum, che arriva sin quasi al grottesco, ma in qualche maniera funziona nel rapporto col padre e restituisce un pelo di anima. Lei e il finale.
MEMORABILE: Take Me Home, Country Roads cantata dalla bimba; le richieste in carcere; il finale.
Rambo90: Remake aggiornato di un classico che perde il confronto con l'originale, pur rimanendo godibile. Interessante lo sviluppo maggiore dato alla famiglia e ai ricordi del protagonista (che questa volta non è da subito azzerato nelle emozioni), ma a latitare sono scene action coinvolgenti e una trama incalzante. Kinnaman se la cava (ma non è Weller), Oldman e Keaton sono sempre un piacere, Jackson puramente esornativo. La regia è buona, sa creare ritmo con nulla ma poteva essere fatto tutto molto meglio.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 22:50 22:50 su Paramount channel
Galbo: Buona commedia sul mondo iperefficiente e nevrastenico della televisione americana, tra produttori rampanti e star in declino in cerca di occasioni di rilancio. Sceneggiatura di ferro e buona ricostruzione ambientale di un "dietro le quinte" poco conosciuto dal pubblico. Il film si affida giustamente al solido professionismo di "vecchie glorie" come Ford e la Keaton (senza dimenticare Goldblum) ma è Rachel McAdams la rivelazione del film, davvero ottima per i tempi della commedia.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 23:10 23:10 su Canale 5
Caesars: John Huston riprende il filone bellico-carcerario (stile "La grande fuga" per intenderci) e lo innesta col filone sportivo ottenendo un prodotto molto godibile sia per cinefili che per calciofili. Non siamo di fronte ad un capolavoro ma ad un buon prodotto che vede impegnati anche grandi stelle del calcio del tempo che fu. Degno di rimanere impresso indelebilmente nella memoria colletiva è il goal in rovesciata di Pelè. Consigliabilissima la visione.
Giovedì, 24/09/20 ALLE ORE 23:55 23:55 su Italia 2
Galbo: Prima che la saga di Chucky venga rivitalizzata da un quarto episodio di discreto livello c'è questo terzo episodio che vede il piccolo protagonista dei primi due (adesso sedicenne) di nuovo alle prese con l'incubo del malefico pupazzo. La china discendente già imboccata da La bambola assissina 2 viene ulteriormente accentuata da questa terza puntata la cui sceneggiatura è veramente di basso livello e si punta tutto sugli effetti e sulla violenza delle sequenze. Inutile.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 00:25 00:25 su Cine 34
Caesars: Manfredi, protagonista assoluto della pellicola, interpreta tutti e sette gli episodi e la sua sola presenza vale il prezzo del biglietto. La qualità dei vari segmenti è variabile (alcuni sono poco più che barzellette) e Risi dirige col consueto mestiere. Probabilmente è in "Ornella" che si tocca il punto più alto, anche grazie alla presenza di un ottimo Salerno: si racconta, con molto garbo, la solitudine di due individui. Per vedere i nudi promessi dal titolo bisogna aspettare l'ultimo episodio, probabilmente il più famoso. **!
MEMORABILE: Toglietemi tutto ma non toglietemi il mio Philip watch!
Galbo: Sempre a suo agio con i film ambientati negli anni '30, Allen dirige una commedia sofisticata in cui il protagonista si muove tra la East e la West coast americana. Colpisce l'estrema naturalezza con la quale il regista colloca la storia e i suoi personaggi nel contesto di un America ancora vergine e terra di opportunità. Perfetto alter ego del regista, Jesse Eisenberg è l'interprete ideale, con un perfetto misto di candore e determinazione. Deliziosa la Stewart, molto bravi i caratteristi a partire da Carrell. Un buon film.
Markus: L'universo e i luoghi di Padre Pio spiegati a chi forse non li conosce e perfino a chi non crede troppo ai "miracoli". In effetti, il film di Jean-Marie Benjamin non ha nemmeno la pretesa di convertire anche i più irriducibili dei laici, ma forse riesce ad avvicinarli a certe atmosfere che ne hanno generato il culto. Lo fa con astuzia, attraverso gli occhi e il linguaggio di due ragazzini, fatto che rende il film a tratti spigliato e scansa il pericolo del tedio. Si ha però la sensazione d'assistere a un prodotto "minore", di nicchia, per assecondare un pubblico da festival.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 02:30 02:30 su Cine 34
Reeves: Volonteroso spionistico a firma Tanio Boccia con ambientazione sorprendente (Val d'Aosta!) e trama amatoriale, compresa una disamina sul gas elio che potrebbe favorire i viaggi interstellari. E' chiaro che il film è risibile, non ha colpi di scena, indugia nel mostrare paesaggi per fare minutaggio e non riesce a sorprendere neanche nel finale (che sarà raccontato da un personaggio). Però è altrettanto evidente che Tanio Boccia ce la mette tutta e che ci crede.
MEMORABILE: Il vestito di Moha Tahi che rimane impigliato lasciandola in guêpière.
B. Legnani: Il messaggio è potente e molteplice (cito al volo solo l'urbanizzazione forzata e il passato che, inesorabile, ritorna) e permette di far passare in secondo piano alcune cose, come un finale un po' forzato nella sua genesi. Paradossalmente mi hanno convinto di più le recitazioni dei non professionisti (alcuni restano indimenticabili: Bruna, Biancofiore, il ragazzo del banco) che la Magnani, eccellente quando si frena, ma sguaiata, innaturale e distraente quando eccede.
MEMORABILE: "Ha chi ha messo le corna?" "Al popolo di Roma!"
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 08:00 08:00 su Cine 34
Il Gobbo: Fulcione minore ma con molti meriti, dall'andamento vivace alle caratterizzazioni riuscite, e con un paio di perle registiche (l'arrivo di Checchi all'Eur e la discesa di Nino Terzo nell'abisso di casa sua, un pezzo di puro espressionismo). Carotenuto sublime, carina Ombretta Colli. Da riscoprire.
Homesick: Essenziale nella trama e breve nel metraggio, è penalizzato dalla povertà delle scene di massa e d'azione, ambedue al di sotto di quanto sia lecito attendersi da uno dei tanti film parastorici prodotti in Italia in quegli anni. Leone e la Angelucci aprono gustosi siparietti comici (la visita al bagno degli uomini, la carne di topo reale), mentre Tarascio, certo poco credibile come Cesare gladiatore, si riscatta con una morte enfaticamente teatrale. Di Commodo si era già parlato nel peplum Ursus, il gladiatore ribelle.
MEMORABILE: Le crisi di violenta follia di Commodo.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 10:35 10:35 su Cine 34
B. Legnani: La graduatoria discende dalle inevitabili preferenze. Vince (non per sorteggio) "La riffa" (***½), che mi pare il più bilanciato, mentre gli altri sono assai prolissi nell'inizio (Visconti) o nella conclusione (gli altri due). Poi il fellinianissimo "Le tentazioni del dottor Antonio" (***½), seguito da "Renzo e Luciana" (**½, grande titolo, per chi non se ne fosse accorto), con una freschissima Solinas. Ultimo (e per me a sorpresa, perché Visconti spesso mi pare grandissimo) "Il lavoro" (**), la cui presunta causticità mi pare molto rarefatta.
MEMORABILE: I c.s.c. Angelini e Macchi, che tirano al bersaglio dalla Loren.
Daniela: Si prendono tre macho-men del cinema d'azione, si travestono da drag queens, si mettono in un ambiente a loro estraneo (un paesino sperduto della provincia americana) e si sta a vedere cosa succede, dopo aver acceso un cero a Santa Priscilla. Ne è uscito fuori un film molto colorato, simpatico anche se un po' troppo ruffiano, un inno al piacere della diversità troppo programmaticamente anticonformista per esserlo davvero. Comunque i tre macho-men in versione inedita se la cavano, anzi John Leguizamo sfodera un paio di gambe invidiabili...
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 14:10 14:10 su Rai Movie
B. Legnani: Si sposano bene due attori diversissimi: Van Cleef con due espressioni glaciali e Milian, notorio caleidoscopio. Il sottotesto politico (il soggetto è di Solinas) non inficia la solidità della trama e alcuni eccessi (il pre-nazista fuggito in America al servizio del capitalismo, la corsa finale verso il Sole dell'Avvenire...) fanno sorridere. Indimenticabile il patto della Navarro coi mandriani. Ambientazioni meravigliose, ampi panorami, duelli di spicco (l'iniziale e quello multiplo conclusivo). Morricone si/ci esalta nel tema principale. Facce amabili pure tra gli n.c.
MEMORABILE: "È una delle mie quattro mogli"; "Mi spiace meno di quanto crediate".
Rocchiola: Affermata stella del cinema ricorda il suo incontro da semplice cameriera con la contessa Sanziani, attempata nobildonna sul viale del tramonto che gli fu amica e mentore. L’ultimo film di Minnelli è una produzione italo-americana snobbata da pubblico e purtroppo martoriata dai produttori. Un film malinconico sempre in bilico tra ricordi, sogno e realtà in cui l’anziana Bergman passa il testimone alla giovane Liza. Da confrontare con il quasi coevo Fedora, altra amara e anacronistica riflessione sul cinema di un grande regista a fine carriera.
MEMORABILE: "Se non sei originale non sei nessuno"; "E' già finita la mia vita"; "La vita non restituisce mai nulla"; Lo specchio della contessa.
Daniela: L'ateismo convinto di un giovane medico ambizioso che presta servizio presso un lebbrosario in Malesia verrà messo a dura prova dalle sue esperienze sul campo, disavventure personali comprese... Prolisso polpettone edificante di modesto interesse, a parte la discreta confezione, da annoverarsi fra i film meno personali del regista, forse poco portato verso le grosse produzioni come questa. Accanto allo strabordante Ives, anche Hudson appare piuttosto opaco, mentre Rowlands poco può nei panni di un personaggio tanto convenzionale come quello della fidanzata fedele. Perdibile.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 17:05 17:05 su Cine 34
Markus: Commediola tedesca la cui nota più appariscente è l’impiego di Lino Banfi (nella versione originaria parla in tedesco!), ma anche di Rubini come caratterista. La vicenda narra d’un ragazzo tedesco di buona famiglia che desidera sposare la figlia di immigrati italiani e gradisce farlo nel paesello originario di lei, in Puglia. Una volta arrivato, si scontra con usi e costumi del posto. L’Italia, come al solito, è rappresentata anacronisticamente e dando per scontata la cultura meridionalistica come valida per tutto il paese.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 17:30 17:30 su *altro (specificare)
Nota bene: su SuperSix (Piemonte canali 88-99-616, Lombardia 86-88, Emilia-Romagna 88-113-213-813-850)
Homesick: Tra le infinite serie giapponesi dedicate ai robots, questa occupa senz'altro un posto particolare, non solo per il tasso di violenza e sangue nettamente inferiore alla media - anzi, praticamente assente benchè i combattimenti non manchino - ma anche per l'adozione di spunti concreti, realistici e a misura d'uomo, come la crisi economica, il capitalismo vorace, l'emigrazione nello spazio per trovare nuove risorse e un protagonista (Watta) che è anzitutto un bambino, ritratto nella sua vita quotidiana (non di rado buffa e demenziale) e scolastica. Potente sigla dei Superobots.
MEMORABILE: In un episodio Watta è malato e pilota il Trider con l'aiuto della sorellina Sakiki.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
Tarchetti: Capolavoro spaghetti pre-leoniano. Cupo, amaro ed essenziale a mio giudizio rimane uno dei più solidi della fase sperimentale del nuovo filone western, che, nato da qualche anno sui rimasugli del fortunato genere "muscoli e sandaloni" ovvero il peplum, faceva fatica a emergere rimanendo incollato al cinema di oltre-oceano. Qui abbiamo di fronte un impossibile viaggio disperato sorretto da attori già ampiamente immersi nel genere (Undari su tutti) e da futuri mattatori (Sancho) per una pellicola da riscoprire assolutamente. Fondamentale.
MEMORABILE: Wu il cinese che dorme mentre è in atto un assalto indiano al forte dove sono rifugiati i coloni in fuga dai predoni: una inquadratura simpatica.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 19:15 19:15 su Cine 34
B. Legnani: Commediuccia noiosetta (è un remake, peraltro, con idea che richiama Arrivano i dollari! e forse, risalendo, chissà quanti altri film), d'ambientazione pisana, che punta sulle grazie (invero venuste) di una smagliante Edwige Fenech. Il resto, però, scade, più che nel pecoreccio, nel banale e nel ripetitivo (si pensi al personaggio di Gianfranco D'Angelo). Curioso trovarvi Giusva Fioravanti, la cui attuale celebrità prescinde dalla sua giovanile e non trascurabile carriera nel mondo dello spettacolo.
MEMORABILE: Il mezzo spogliarello di Valeria Fabrizi.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 19:30 19:30 su Rai Movie
Panza: Il peggior difetto di questo film è l'uso eccessivo e sempre fuori luogo di giochi di parole che funzionano solo 20'. Si passa poi a riempitivi francamente inutili ed inseguimenti allungati di diversi minuti che vogliono creare una sottotrama amorosa risibile. Si ride nei primi minuti grazie a qualche battutina di Franchi e a Ingrassia che riesce a ritagliarsi un minimo di spazio. In tale confusione nemmeno Terzo e Banfi risultano salvifici per un film davvero scontato e noioso sotto ogni punto di vista. La sigla d'apertura è di Little Tony.
Venerdì, 25/09/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su Italia 2
Gestarsh99: Dopo un decennio trascorso a palleggiarsi i sequel della serie con sempre più svogliata ripetitività, Wong ed Ellis si fanno saggiamente da parte; il crollo in picchiata però procede inarrestabile. Meccanismo identico condito di prevedibile sadismo nella scomposizione della suspense, gratuita disonestà nella moltiplicazione dei possibili percorsi mortiferi e cattiveria di dubbio gusto ampiamente evitabile. A colmare gli intervalli tra uno schiattamento e l'altro, una fuffa di inquietudini lavorative e tira e molla sentimentali di nessun interesse. E con l'epilogo siam punto e daccapo...
MEMORABILE: Il catastrofico crollo iniziale del ponte.
Ira72: Irene Frachon, pneumologa bizzarra e impetuosa, scopre che all'assunzione del farmaco Mediator seguono migliaia di misteriosi decessi. Ma. Sarà impresa ardua dimostrarne il collegamento e ancor più arduo sarà il contrapporsi agli interessi economici dell'impresa farmaceutica coinvolta. Storia vera e fedelmente narrata, dal ritmo tipicamente francese, talvolta lento e con qualche eccesso fuori luogo. Comunque meritevole e interessante per il tema trattato. Non male anche se, sul tema, Il venditore di medicine ha ritmo più brioso e migliori interpreti.
Galbo: Un periodo tormentato (e in fondo poco conosciuto in Europa) della storia della Cina, quello dell'occupazione giapponese, rivive in questo film di Wilson Yip. Il protagonista non è solo un lottatore ma anche e soprattutto un simbolo della rivalsa del popolo cinese oppresso dallo straniero. Buona la ricostruzione storica, ottima la parte riguardante i combattimenti, coreografati in modo eccellente e valorizzati dall'ottimo e carismatico protagonista Donnie Yen.
Giacomovie: Lavoro d'impronta psicologica sui torbidi e demoniaci istinti che possono covare in una donna e sui capricci erotici dati dalla sua irrequietezza. Si tratta di un film che va sul complesso anche se non si allontana molto da uno sviluppo generico. La Morante, mai così generosa nel mostrarsi fisicamente, si adatta con bravura ad ogni risvolto del suo personaggio, con una recitazione convulsa e una vocalità nervosa ed irrequieta. Deriso l'istituto del matrimonio.
MEMORABILE: “Gli amanti malati di nostalgia godono di una felicità oscura”.
Von Leppe: Il soggetto di questo nuovo Godzilla giapponese è sempre lo stesso riproposto più volte, anche di recente da produzioni americane (la creatura che emerge dal mare e semina il panico in città). Ma il mostro è veramente ben fatto e la parte di film che lo vede in azione è notevole; riesce persino a essere inquietante per il suo aspetto e per come si comporta, a differenza di come ci avevano abituato nel corso degli anni. Peccato che la parte che riguarda i personaggi umani e i dialoghi sia meno convincente.
Paulaster: Spaccato di università americana dalla parte "dark" della faccenda. La materia preferita è lo sballo, a tutti i livelli: docenti, allievi, ospedali. Girato bene, con buone soluzioni, ha un intreccio che fa dimenticare che dovrebbe esistere una trama. Van Der Beek è satanico, il duo Sossamon-Biel gioia per gli occhi, più altre caratterizzazioni sopra le righe ma divertenti. Un prodotto usa e getta che lascia un buon sapore. Pregio di uno scritto di Bret Easton Ellis, anche se il finale è mediocre.
MEMORABILE: Il viaggio di Victor; La scena al Pronto Soccorso; Richard detto Dick.
Galbo: Quando Clint Eastwood racconta una storia spesso parla dell'America: anche in questo caso dietro la vicenda di quattro ragazzi di quartiere che formano un gruppo musicale c'è una nazione giovane e ancora "incontaminata" che il regista tratteggia con un affresco incisivo a cui contribuiscono una suggestiva fotografia e una colonna sonora di prim'ordine. Ottima anche la prova del cast, "preso" dal teatro. Nonostante la durata, il film è godibile e pur non trattandosi del miglior Eastwood è un tassello importante della filmografia del regista.
Galbo: Dopo il grande successo commerciale del primo capitolo, ritornano i vermoni assassini di Tremors. Con una parte del cast originale ed un nuovo regista, la storia ricalca grosso modo quella precedente ma il tono del film appare decisamente più esasperato e privo della sottile ironia del primo capitolo, così da risultare molto meno divertente e coinvolgente. La discreta realizzazione tecnica supplisce in parte alle lacune narrativa.
Piero68: Il tentativo di riproporre una sorta di "Ragazzi della via Pal" in salsa pugliese naufraga miseramente in una sceneggiatura tutto sommato inconcludente e fin troppo ricca di "omaggi", ma soprattutto in una regia incerta che non riesce quasi mai a tirare fuori dai giovani attori un enfasi credibile. Anacronistico se vogliamo, visto che la lotta di classe tanto decantata è solo un ricordo e troppo surreale nell'esposizione di alcuni episodi. A metterci una pezza una fantastica fotografia, l'unica cosa che riesce a regalare colori ed emozioni.
Sabato, 26/09/20 ALLE ORE 02:55 02:55 su Rai Movie
Rambo90: Tipico film di contestazione anni '70: rivisto oggi appare un po' datato e circoscritto a quel preciso momento storico. Rimane comunque godibilissima la performance del grande Elliott Gould, perfettamente a suo agio e calato nel personaggio. Un po' di lentezza ogni tanto e un'eccessiva prolissità ma comunque è un film non disprezzabile. Breve apparizione di un giovanissimo Harrison Ford.
B. Legnani: Celebre, bellissima opera di Castellani, che filma con essenziale precisione, facendo volar via i cento minuti di durata. Anna Magnani strepitosa: in un personaggio scontroso e strafottente sa declinare mirabilmente momenti ora di cattiveria, ora di paura, ora di burbera generosità. Il resto del cast è d'alto livello, con una co-protagonista (la Masina) che esce perdente dal confronto, forse anche per colpa del ruolo. Fa colpo vedere Alba Maiolini interagire con le due grandi. Non si scorda il sempre irresistibile musetto di Cristina Gajoni (Nastro d'Argento attrice non protagonista).
Graf: Michele Lupo firma una parodia convincente e spiritosa del primo western di Sergio Leone. Conserva alcuni topoi del film leoniano ma ne ribalta gli schemi e la logica narrativa raggiungendo, con scioltezza, l’effetto caricaturale voluto. I comici siciliani sostengono l’esito introducendo nella vicenda il carico da novanta della loro comicità fisica, ribalda e caciarona, aggiungendo il sale di una valanga di battute che fanno il verso agli slogan pubblicitari di Carosello e storpiando, con furbizia, le frasi più celebri del capolavoro di Leone.
Galbo: Tra i film di e con Clint Eastwood, Pale Rider è certamente uno dei meno originali. La storia del vendicatore di una piccola comunità è stata vista al cinema parecchie volte e il film risulta pieno di citazioni da illustri western precedenti. Non si può negare però che il tutto sia realizzato con grande classe; alcune sequenze (ad esempio quella di apertura) sono di classe e rivelano il talento dell'Eastwood regista. Eccellente anche la fotografia: il film è letteralmente e metaforicamente oscuro come l'animo di molti dei personaggi della storia.
Viccrowley: Quando in mezzo a un action c'è la firma di Shane Black si può star tranquilli di avere per le mani una bomba. La sua scrittura porta il secondo capitolo delle avventure di Riggs e Murtaugh al livello del primo film. Battute al fulmicotone (specialmente i commenti durante gli scontri con i cattivi di turno), azione sempre adrenalinica e ritmata, il tutto portato poi su schermo dal sempre eccellente Donner e da un cast in stato di grazia in cui svetta il simpaticissimo Leo di Joe Pesci.
MEMORABILE: Lo spot della figlia di Roger; L'incipit con l'inseguimento in auto.
Sabato, 26/09/20 ALLE ORE 17:00 17:00 su *altro (specificare)
Nota bene: su SuperSix (Piemonte canali 88-99-616, Lombardia 86-88, Emilia-Romagna 88-113-213-813-850)
124c: Anime robotico Tatsunoko, che Raidue mandò in onda alla fine degli anni 70. L'idea dei quattro piloti destinati a guidare dei robot, perché hanno il fattore y nel sangue, è bizzarra, come bizzarri sono i Moguru, i nemici dell'umanità. Tre di loro, naturalmente, servono solo come supporto al vero protagonista, il ribelle Yanosh, metà umano e metà Moguru, che si prende tutte le simpatie del pubblico, perché è anche il più bello. Carino, un po' ripetitivo con le girandole a quattro, ma carino.
MEMORABILE: Gorosky e Zanga: "Per la gloria degli atlantidi, per la gloria dei Moguru!"
Markus: Ennesimo legal thriller nella consueta asettica ambientazione di un'anonima città americana. Stuolo di attori - alcuni dei quali dai nomi altisonanti – ma, nonostante il parterre, Shimosawa fallisce nel tentativo di rendere avvincente la sua pellicola, che si trascina stancamente per quasi due ore senza nerbo. La vicenda risulta troppo arzigogolata, con tempi morti e scene talvolta riempitive (gli agguati di un cinese, per esempio) che non aggiungono nulla alla storia... se non ulteriore confusione! Ritmo quasi inesistente.
Giùan: Con un'ottima idea di partenza e una location che poteva rivelarsi rischiosa e che invece è saldamente tenuta, Ovredal confeziona un horror lontano dalle prevedibilità adolescenziali cui il genere si è largamente assuefatto. Ben riuscita la prima parte tra vigorie gore e latenti conflitti familiari, mentre il film soffre di una sezione centrale un po' buttata via (culminante nel ritorno della fidanzata) e di una soluzione sì raccapricciante ma troppo noncurante. Insomma, ci si poteva credere di più. La bocca socchiusa di Jane Doe tien testa a Hirsch e Cox.
Sabato, 26/09/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Pigro: Famigliola nello spazio, con pilota playboy e medico malvagio, alle prese con salti spazio-temporali che la portano fuori rotta. Ovvero: come condire di fantascienza e ridicole amenità la più piatta delle situazioni da telefilm con papà, mamma, figlia alternativa e figlio genietto. L’opera procede a suon di effettoni speciali chiassosi e vuoti (l’Oscar della bruttura al mostriciattolo), e dialoghi pietosi da tubo catodico, in una trama-ottovolante inconsistente e farcita di tutte le trovate che son venute in mente agli autori. Da evitare.
Rambo90: Il suocero cattivo sta cercando la nipotina e quindi il padre (ex agente federale) deve fare di tutto per fermarlo. Una trama semplicissima, in cui non è dato sapere i motivi che hanno condotto alla diatriba, perché il tutto è un semplice pretesto per mettere in scena mirabolanti scazzottate e sparatorie ben orchestrate. Ci si diverte alla fine, perché il ritmo c'è e la regia non è male, così come Adkins ormai sempre più calzante come eroe senza macchia e senza paura. Godibile.
Galbo: Per chi ha interpretato una delle migliori serie mai prodotte non deve essere facile trovare ruoli all'altezza da interpretare. Già grande Walter White, Bryan Cranston interpreta un criminale ipovedente che capita insieme ad un complice incapace in una anonima cittadina alle prese con una vedova che gestisce un motel. Thriller alquanto banale, in cui la storia è ridotta al minimo e con pochi momenti degni di nota. La fotografia è discreta, così come l'ambientazione ma è arduo trovare altri elementi di interesse, recitazione compresa.
Galbo: Nulla possono i cattivi (giamaicani questa volta) contro super-macho Steven Segal!. Tra i numerosi film interpretati dall'attore (?) americano, questo è uno dei più divertenti; nulla di originale, sparatorie ed arti marziali, ma gli appassionati del genere troveranno pane per i loro denti ed usciranno soddisfatti dalla visione.
Homesick: Fidani ha fatto di peggio, ma questa seconda avventura del Sartana apocrifo la dice lunga sulla sua personale concezione del western, nato dagli agresti paesaggi laziali e da una sceneggiatura sgangherata e fitta di tempi morti che ripercorre i luoghi comuni del genere (c’è pure la frusta di Tempo di massacro), nonostante l’epilogo meno convenzionale della media. Gli unici sprazzi di luce provengono dai grandi occhi limpidi di Simonetta Vitelli e dalla fotografia degli interni, opera dell’abile mano di Luciano Tovoli.
MEMORABILE: Il look da spaventapasseri del misterioso capobanda detto il “Mormone”, che parla ai suoi celandosi dietro un quadro.
Ryo: Presentato come documentario, inizia effettivamente con interviste girate molto alla casereccia (inquadrature amatoriali, audio pessimo). Poi tenta di diventare una fiction. Terribile. 70 minuti passati a guardare scene interminabili in cui accade il nulla assoluto. Straziante, frustrante e pretenzioso. Un trip mentale del regista che non si cura di adottare un linguaggio fruibile. Lascia il sapore di un'enorme presa in giro. Peccato perché il direttore della fotografia (quando c'era) ha creato delle inquadrature e colori stupendi.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 03:20 03:20 su Rai Movie
Gestarsh99: Dall'ex Germania Federale, un "elevathriller" teso, angosciante e, senza tema di smentita, tutto fuorché scontato. Se si escludono film-tv, corti ed episodi pochadistici made in Italy risalenti ai '70, questa è la prima pellicola a mostrare un gruppo di persone intrappolate all'interno di un ascensore. Palesemente - ma non pedissequamente - ispiràtosi a situazioni grafiche targate Malle e Maas (cavi che si spezzano, paratìe malfunzionanti, trombe di alloggiamento buie e vertiginose), Schenkel notomizza la contenzione in spazi ristretti sanguificandola di ansie, paranoie e isterie rivelatrici.
MEMORABILE: Le concitate e disperanti sequenze ambientate nella cavernosa tromba dell'ascensore.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 11:20 11:20 su Rai Movie
B. Legnani: Il peggior Totò che io conosca (*). Tutto pare improvvisato (nel senso deteriore del termine) o rinzaffato a viva forza nella pseudo-trama (la parte militare con Galeazzo Benti è incredibile). Ci sono cose assolutamente illogiche anche se inserite nello spirito di grana grossa: basterà dire che dapprima di punto in bianco il protagonista cambia carattere e capacità espressiva senza uno straccio di spiegazione e che poi, da incapace guidatore di treno, si trasforma misteriosamente in impeccabile pilota che porta il convoglio alla base. Tremendo.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 12:55 12:55 su Rai Movie
B. Legnani: Onesta commedia con venature giallorosa che mantiene quello che promette. Così abbiamo Milian in versione Monnezza, lo stralunato Pozzetto che ha le battute migliori ed una serie di caratteristi fra i quali l’adorabile Riccardo Billi (che, con cambio di vocale, cita il Belli). Tanto bella quanto buffa la Rizzoli che parla romanesco. Un pochino sopra la sufficienza.
MEMORABILE: Interrogato sul contenuto della valigetta, Pozzetto parla di carte geografiche della Svizzera Romanda...
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 12:55 12:55 su Rai Movie
B. Legnani: Scrive Borges che la soluzione di un enigma è sempre meno eccitante, pertanto inferiore, dell'enigma. Qui, quando arriva Fidia (un cane, non lo scultore) e inizia il disvelamento del mistero, il film si arresta di botto, apre parentesi spropositate (inspiegabilmente chilometrico il tempo dedicato alla discoteca), sballa il pre-finale (a Bagno Vignoni) e ha chiusura che sa di appiccicato male. Che peccato, perché il personaggio di Verdone, al di là di qualche eccesso, e quello di Rubini sono azzeccati. La Neri, attorialmente schiacciata dai due, fa da (bel) contorno, come le splendide location.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 14:30 14:30 su Rai Movie
Gabrius79: Da un bel libro di Chiara Gamberale viene estrapolata questa commedia non così eccelsa ma a tratti guardabile e spiritosa, con poche frecce che centrano il bersaglio. Cast discreto con la presenza di una buffa e svanita Eva Riccobono, mentre il "cameone" della Cucciari soddisfa in parte.
B. Legnani: Pellicola entrata nella storia del cinema italiano, per la prestazione straordinaria di Alberto Sordi che fa nascere Nando Moriconi, poi esaltato in Un americano a Roma. Grandissimo l’attore quando nuota e gioca nella “maràna”, lèmma che si sente anche in Le belve (per definire il laghetto di Monte Gelato). Il resto del film è un po’ sotto, ma si guarda con piacere.
MEMORABILE: De Filippo ascolta le considerazioni che inchiodano inequivocabilmente la Pampanini come colpevole del reato di adescamento, dopo di che la assolve.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 19:10 19:10 su Rai Movie
Pigro: Titolo ingannevole per un film di montaggio di 9 stralci da 6 celebri film del periodo d'oro di Totò (da metà anni '50 ai primissimi '60) per ricordarlo a un anno dalla morte. Antologia molto ridotta, ma piuttosto ben congegnata grazie a una selezione di scene (quasi sempre) memorabili, in cui Totò se la vede di volta in volta con i suoi compagni più significativi (Peppino, Fabrizi, Taranto). Si ride, dunque, quindi la visione del film non è tempo sprecato; e però di per sé questo collage aggiunge poco, anzi nulla, al grande Totò.
Daniela: Due bimbi scomparsi nel nulla, i genitori prossimi al divorzio costretti a ricompattarsi, la richiesta di riscatto, la corsa affannosa contro il tempo per procurarsi la somma necessaria... Thriller concentrato nell'arco di una manciata di ore ed in pochi spazi, dalla trama piuttosto banale, appena riscattata da un twist, peraltro non imprevedibile, che tuttavia risulta gradevole grazie alla prova convincente del sempre bravo Darin, qui avvocato incasinato, che ben riesce a trasmettere l'ansia per la sorte dei figli.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Markus: Che negli ultimi quindici anni Robert De Niro accetti qualsiasi ruolo (per noia o per fame di denaro non è dato sapere) è ormai cosa nota, ma un punto così basso era francamente arduo da profetizzare. Una commediola volgare e di una puerilità disarmante; tuttavia è talvolta anche divertente (se non fosse per l'inquietante presenza di cui sopra). Da accettare senza troppe pretese, consci di volersi godere una pellicola squisitamente trash e demenziale. Ricorda un po’ lo stile dei “teen-movies” ottantiani.
Domenica, 27/09/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su Italia 1
Taxius: Vent'anni dopo l'uomo è riuscito a fare sua la tecnologia aliena, girando su astronavi e basi futuristiche. I primi 15 minuti fanno ben sperare, salvo poi sciogliersi subito e mostrare quanto il film sia brutto. Se il primo, pur nel suo essere un'americanata, era comunque realizzato con gusto e con personaggi ben delineati, questo è un'accozzaglia di effetti speciali da videogame. I protagonisti insipidi risultano antipatici e piatti e i vecchi Pullman e Goldblum son messi là tanto per avere un minimo collegamento col primo film.
Galbo: Distante da quello interpretato da Neeson nella fortunata serie Taken, Matt Scudder è protagonista di un thriller con atmosfere noir che può dirsi riuscito. Funziona anzitutto l'ambientazione, che propone gli angoli più oscuri di una New York poco fascinosa. Benché la sceneggiatura dimostri qualche punto debole, il regista mantiene la tensione fino al finale violento e catartico. Buona la prova del cast, con un protagonista molto credibile e una riuscita scelta dei caratteristi (il guardiano del cimitero ad esempio) che restano impressi.
Gestarsh99: Caper-movie hintercapitolino scurrilmente sfrontato, dall'umòr pulp-itante, fotocopiativamente ricavato dalla stampante in disuso del birbantesco e iperscorretto Babbo bastardo, black-comedy californiana da cui ribiascica diversi ritornelli costituenti. L'imbottitura devotee-friendly pare il frutto della consulenza en passant di Farrelly e Jodorowsky, col sentore primario che la pellicola sia stata ultimata annettendo in lavorazione un segmento narrativo dopo l'altro in base al lunario ispirativo degli autori. Si esigevano più imprevedibilità e omogeneità coesiva. Un film diversamente inedito.
Deepred89: Tra i pochi registi autoproclamatosi autori in grado di dimostrare (anche tecnicamente) il merito di tale nomea, Sono azzarda il kolossal sul sesso a tutti i suoi livelli (piacere, merce, perversione) fallendo parzialmente il bersaglio: crea un regno di sesso e mistero ma la struttura smorza sempre il fascino sul più bello, dà una soluzione all'intreccio giallo ma poi scivola nell'ermetico gratuito. Ma non si fraintenda: cinema folgorante, in grado di elevare ad arte ogni fotogramma, al quale si perdona l'uso supponente di Malher nella OST.
Pigro: Dal futuro approda nel passato per scoprire l'origine del morbo che ha sterminato l'umanità. Un film di fantascienza? No, piuttosto un film onirico e febbrile, che intreccia temi forti su un registro grottesco e giocato sull'eccesso. La storia è complessa (per le dinamiche dei salti temporali ispirate a La jetée, con lo spiazzante paradosso del bel finale) ma affascinante, grazie a una sceneggiatura che non perde ritmo e a una regia sempre brillante e inventiva, con una splendida sensibilità visiva. Strepitosi e istrionici Willis e Pitt.
Daniela: Campione di tiro sportivo pieno di debiti e in crisi con la moglie pensa di risolvere i suoi problemi accettando di fare un servizio per un tizio conosciuto al poligono: sparare ad un bersaglo umano... Inizio promettente ma durante lo svolgimento, nonostante la buona tenuta della tensione, emerge l'incapacità di reggere le fila del racconto, confermata dal finale incerto. L'impressione è quella di un pranzo in cui l'antipasto stuzzicante precede pietanze scarse e insipide. Buoni i colloqui tra il protagonista e il suo "mentore", mentre risultano sottoutilizzati Sagnier e Karyo.
Lunedì, 28/09/20 ALLE ORE 00:30 00:30 su Rai Movie
Kanon: Borghese annoiata esce di casa: ne vien fuori una nottata. Dal morir di noia. Si dice canovaccio, non han passato neanche lo straccio. Orologi non sincronizzati, thrilling da Prenatal, incontri/situazioni (che dovrebbero essere la linfa della vicenda) che dici "e allora?"; quando non sanno che fare, snocciolano un frasario misto biscotti della fortuna e Pilcher. Rubini passa per caso, s'accende 'na cicca e va avanti così, sproloquiando, mentre la Nebout (imbambolata e inespressiva) lo segue quietamente. Era meglio starsene a casa, alla tv.
MEMORABILE: L'incredibile assalto dei teppistelli; Il tremendo flauto paracinese; 6 minuti di partita di biliardo; Ignobile uso del termine "giallo".
Lunedì, 28/09/20 ALLE ORE 02:20 02:20 su Italia 1
Gestarsh99: Tre anni dopo un'opera sgranata e di nicchia come Pi Greco, Aronofsky si ripresenta con un film ancora più duro ed esplicito ma probabilmente meno penetrante e personale del precedente. Il regista abbandona quel bianco-nero rancido e spettrale dell'esordio ma non sfugge alla tentazione di riutilizzarne in parte gli stilemi (montaggio in alcuni punti sincopato, accompagnamento musicale techno, loop ossessivi). Una disumana discesa negli inferi della dipendenza, agghindata in un abito cool, accattivante e glorificato dalla magistrale partitura d'archi del Kronos Quartet.
MEMORABILE: Ellen Burstyn, impressionante nella sua appassionata intensità e la sempreverde Jennifer Connelly, che qui riserverà un vero pugno "hard" nello stomaco
Homesick: Luci, sfondi, costumi sgargianti e modellini testimoniano una fantascienza artigianale e creativa oggi soppiantata dai frastornanti effetti del computer, ma il film di Brescia si ferma al livello visivo, non riuscendo a procedere oltre a causa di una trama priva di originalità e modesta nell’azione. Le musiche di Giombini intervengono nei punti giusti, mentre a segnalarsi nel cast è Yanti Somer: viso tagliente, sguardo cristallino e short-cut.
MEMORABILE: Gli alieni con il volto e le mani putrefatte.
Cotola: Giallo di derivazione teatrale e di stampo classico (alla fine c'è pure lo spiegone finale con i personaggi riuniti) che non colpisce tanto per la storia (che intriga poco ed è
priva di vera suspence) quanto piuttosto per la rappresentazione della società del tempo ed in particolar modo della borghesia. Se è vero, infatti, che il regime volgeva ormai al termine, ci voleva un certo pizzico di coraggio nel girare una pellicola di genere con crimini e critiche alla società del tempo. Si può comunque guardare anche come semplice intrattenimento.