I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 3/08/20 A Domenica, 9/08/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Gestarsh99: Damiani prende il largo da una Sicilia già abbondantemente processata per riparare ancora una volta in area capitolina e calare mani e arnesi in quel poliziesco italico ormai prossimo alla sepoltura, rinvigorendolo come un Lazzaro biblico attraverso un curialesco intrico di risvolti illeciti e doppiogiochi opposti ed equivoci, non dissimili dalle stereoscopie sociali tipiche del suo cinema di denuncia (le infiltrazioni criminali, le "agevolazioni", le pressioni, i ricatti sotterranei ad hoc). Gemma non sgarra un'espressione ed è molto meno macchietta che nel palermitano Un uomo in ginocchio.
MEMORABILE: La pistolettata tracheo-mandibolare che stronca il commissario Laganà (Franco Odoardi).
Fabbiu: Pterodattili che si muovono con i film e altri dinosauri immobili che fanno tanti versi con la bocca chiusa. A parte questo, tralasciando gli effetti speciali assolutamente ridicoli (si tratta comunque di un film anni 70), come il successivo "Centro della terra continente sconosciuto" è un altro dei magnifici film di Kevin Connor ispirato ai racconti di Rice Burroughs. Connor sa sceneggiare bene i racconti di avventura, e McClure (penso che Troy McClure dei Simpson sia ispirato a lui) è bravo.
Homesick: Un amore impossibile, per motivi politici, tra la vedova Paola Pitagora e il fuggitivo della DDR Nino Segurini. Peccato che qui manchi quel personalissimo eclettismo che caratterizzerà le opere successive del regista, come La minorenne, dove mescolerà abilmente commedia, dramma, horror, erotismo e polemica anti-borghese. Piccola citazione da Il terzo uomo, con l'inseguimento nei sotterranei.
Geppo: Questo musicarello fresco e colorato interpretato da Bobby Solo e diretto da Mariano Laurenti si lascia vedere con simpatia anche se la trama sembra un po' banale e già raccontata in numerose commedie musicali. Cast ricco di numerose presenze tra cui Loretta Goggi, Pippo Franco, Gigi Reder ed un giovanissimo Fabio Testi. Tutto sommato un buon film e poi Laurenti è un regista validissimo. Decisamente da vedere!
B. Legnani: Molto buono, attori eccezionali. Gran ruolo di Bogart, immenso nell’interrogatorio, quando si scioglie. Le biglie (riprese da Lenzi, in Spasmo!) sono storia. Brillano in molti: Marshall ha tre espressioni, ma indimenticabili, Van Johnson regge un ruolo arduo, José Ferrer fa l’acuto, MacMurray è solido come sempre. Qualche concessione alla retorica, qualche legnosità dello sfortunato Francis (morì nel ‘55), inficiano solo leggermente una pellicola affascinante. Nel cast c’è Jerry Paris, futuro regista di Happy Days e di Scuola di polizia 2 e 3.
MEMORABILE: Il dono dell'orologio per sorridere. Per ammirare (al di là di Bogart) le espressioni di Marshall e di Van Johnson durante il crollo del cap. Queeg.
Saintgifts: Cavallo Folle (così viene definito nel doppiaggio) ha il destino segnato da una profezia fin da bambino. Victor Mature è un credibile Crazy Horse in questa biografia romanzata, ma girata molto bene, dove solo il finale appare affrettato, con protagonista un Little Big Man molto diverso da quello del romanzo di Berger e interpretato poi da Dustin Hoffman. Crazy Horse riesce ad alleare le tribù e a comandarle, con tattiche vincenti, fino allo scontro con Custer a Little Bighorn, risolto in pochi secondi nel film, riprendendo le nuvole nel cielo.
Lunedì, 3/08/20 ALLE ORE 17:45 17:45 su Rai Movie
Jena: Strana sciocchezzuola, prodotta da George Lucas (!) a suon di milioni di euro. Alti e bassi. Buoni effetti speciali (ad esempio l'animazione del papero non è affatto male o il mostro finale), ma trama puerile e dialoghi veramente terrificanti. Sembra rivolto ai bambini ma poi ci sono situazioni al limite della zoofilia (la Thompson a letto con Howard) o semi horror. C'è Robbins nella parte di uno scienziato ultra demente, meglio la giovane Thompson e il mad doctor Jeffrey Jones. Al botteghino fu un disastro, ma si lascia guardare.
Lunedì, 3/08/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su *altro (specificare)
Rambo90: La vera storia di Eric LeMarque, persosi su una montagna innevata e costretto a una sopravvivenza di otto giorni. La principale virtù del film sta proprio nel riuscire a infondere nello spettatore la stessa desolazione e lo smarrimento di chi si trova a dover fare i conti con la natura, con i paesaggi splendidamente fotografati e ben resi dalle riprese. Convincente Hartnett, praticamente solo per tutto il film, più di routine la Sorvino (nel ruolo di sua madre). Qualche banalità ma avvincente.
Rigoletto: La presenza di Orson Welles in una storia biblica muove la curiosità, ma questo italico prodotto della celebre storia, pur accompagnato da bravi attori nostrani, non si segnala particolarmente. I vari ruoli sono interpretati in maniera poco convincente (con l'esclusione di Meniconi) e lo stesso David appare privo di personalità e di leadership. Scenografie e costumi (pregevoli) non sono azzeccati dal punto di vista storico (Gerusalemme sembra una città babilonese; la cavalleria filistea un'esercito di templari).
MEMORABILE: Il doppiaggio, affidato alla crema delle voci di quegli anni.
Mco: Ci sono film che, nella loro semplicità, riescono a trasmettere il buonumore per tutta una giornata. Facciamo fiesta è uno di questi, immerso com'è nella splendida cornice di Cuba, con mare e cielo che si baciano e la cultura che si erge dalle mura dell'Havana vecchia. La coppia dei figli d'arte se la cava abbastanza bene, tentando di sollevare un plot basico con qualche guizzo sparso qua e là. Le bellezze d'ordinanza non mancano e quindi il piatto è servito! Senza pretese, sia chiaro...
Galbo: Ottima rivisitazione in chiave parodistica del genere thriller-poliziesco, Hot Fuzz concentra in un paio d'ore una serie di brillanti trovate e idee con le quali altri avrebbero realizzato più di un film. Il regista è molto capace sia nella direzione degli attori sia nella "costruzione" di scene assolutamente memorabili. Gli attori sono straordinari sia nel dinamismo (Pegg) che nella staticità e nelle espressioni tipicamente britanniche. Piccolo capolavoro umoristico.
Daniela: Se aveva un merito il film di Peckinpah era quello di accoppiare due protagonisti belli tosti. Qui invece Baldwin è fuori ruolo, come pure Basinger, imbambolata e piagnona, almeno quando non spara. Ne viene fuori un remake molliccio, nonostante il gran numero di scene d'azione condite da una spruzzatina di sesso. E si che il cast di contorno è di assoluto prestigio: Madsen duro a morire, Woods e Morse in gara a chi è più bastardo, Tilly casalinga vogliosa, ci sono pure piccole parti per P.S.Hoffman e Farnsworth... Di fonte a tanto spreco, è proprio il caso di dire "troppa grazia Sant'Antonio"
MEMORABILE: Lui e lei che, dopo aver viaggiato dentro un camion di spazzatura, in una discarica iniziano una discussione matrimoniale: ci voleva l'odorama
Caesars: Buon thriller di marca europea girato con stile americano. La trama ha il giusto grado di complessità, va dato atto alla sceneggiatura di riuscire a rendere tutto chiaramente senza farci perdere nulla, ed è diretta ed interpretata bene (ottima la Rapace). Quindi si perdona volentieri il fatto che tuttosommato non ci sia nulla di nuovo sotto il sole, la presenza di personaggi eccessivi messi lì solo per colpire (il tutore) e il fatto che due dilettanti (come investigatori) riescano a risolvere il caso 40 anni dopo. ***
Il Gobbo: Autentico gioiello di Steno, con una magnifica Franca Valeri impagabile consulente sentimentale da rotocalco dagli inimitabili modi cecioneschi ("oggi va di moda il tipo musclè"), e che vira nella black comedy grazie a uno scatenato Albertone, tirannico direttore di una clinica per vecchiette (in anticipo sul Marchio di Kriminal) con ghigno satanico, che si spegnerà alle prese con una babbiona particolarmente tenace. Imperdibile.
MEMORABILE: "Vecchiaccia maledetta, te cristallizzo!"
Mco: I sogni più irrealizzabili a portata di mano possono celare inconvenienti dalle conseguenze disastrose, tra cui l'annullamento dei sentimenti umani. Gestire a comando la propria esistenza pare fantastico per un Sandler gigioneggiante più che mai. E ci si diverte assai quando si mette a pigiare quello strumento magico consegnatogli dall'angelo Walken (abbonato a questo ruolo, vedi L'Ultima profezia e seguiti). Ritmo frizzante soprattutto nella prima parte, poi brusca frenata ed epilogo sentimentale. Godibile anzichenò.
MEMORABILE: Il "gioco di pancia" post liposuzione...
Redeyes: Questa invasione tettonica (non è un errore di digitazione) mi ricorda da morire il Buon Russ Meyer; poi tarantiniani rimandi con la mente e le immagini, ma il geniaccio californiano la fa da padrone nella mia visione. La storia è sporca, sudaticcia e confusionaria al punto da render l'ormone impazzito prima che la testa. Alcune scene sono molto divertenti e stuzzicanti. Il colpo di scena è meno telefonato di ciò che si potrebbe pensare. Nuova linfa femminista? Ne dubito... Gradevole. La scena della decapitazione con la moto mi ricorda quella di Tura con l'auto ed il malcapitato in Faster, Pussycat! Kill! Kill!
Kanon: "Di Antonioni ce n'è uno, tutto gli altri son nessuno". Lambiccato e tronfio esercizio di stile che smanioso di strizzare continuamente l'occhio all'Autore, rischia semmai la paralisi. Così tanto attenta ad incartare il pacco regalo, la Gagliardo (nomen non omen) si dimentica di metterci dentro qualcosa. Avventuretta metropolitana tediata da musiche (anche pianoforte, ça va sans dire) e ripetuti giri a vuoto dacché il motore è acceso ma di marce inserite manco una. Ruoli ridicoli e strumentali; quando parlano è, se possibile, peggio ancora.
MEMORABILE: Il cameo della Betti: 20" di farneticazioni.
Martedì, 4/08/20 ALLE ORE 02:15 02:15 su Rai Movie
Kanon: Un film che sarebbe dovuto restare dove era stato posto: nel dimenticatoio. Siamo alla sagra dell'inutilia, con attori presenti solo per (mi auguro) motivi alimentari con annessa scampagnata pagata sull'isola di Ibiza. Kennedy vorrebbe infilare il piede in due scarpe, ma non s'accorge che entrambe gli calzano strettissime; l'ovvia deambulazione sbilenca genera un tale obbrobrio che Cicero al confronto ha fatto la storia del cinema. Si sgrana il rosario pregando che arrivi una gag che sia una, ma niente: si finisce seppelliti si, ma dal nulla.
Homesick: Nonostante la trama gialla sia povera e risaputa e la sceneggiatura confusa e incongruente, qui nasce la versione soft di quell'"ecologia del delitto" che sarà l'asse portante di Reazione a catena. Bava sbeffeggia divertito il genere thriller e l'avidità dei protagonisti, trattandoli come topi in trappola. Fotografia policroma, risplendente, pop-psichedelica, che funge da pendant con l'abbigliamento glamour degli attori e con le bellissime musiche di Umiliani.
Maxx g: E' sempre difficile realizzare un film per ragazzini. Sergio Basso invece ci riesce con un'opera originale e ben recitata. Il tutto viene corredato da una cornice magica e quasi surreale come quella russa, che dà un bel tocco alla storia. Basso evita di cadere nella trappola dell'ovvio e dello scontato e il rischio era non indifferente. Evitabile però la scelta dell'effetto "velocizzato" corredato talvolta da effetti sonori tipo cartoon, davvero inappropriati. Merita senz'altro una visione.
Nicola81: Specialista del genere, Walsh dirige un western canonico nella contrapposizione bianchi buoni/indiani cattivi, ma originale nell'affrontare la guerra con i Seminole (sicuramente i pellerossa più sgargianti mai visti al cinema) e soprattutto nell'ambientazione tra le paludi della Florida, che lo trasforma quasi in un film avventuroso, anche perché la trama in pratica si risolve in un lungo inseguimento dal ritmo sostenuto ed efficace nelle sequenze d'azione. Perfetto come eroe tutto d'un pezzo, Cooper domina il cast e non manca la classica storia d'amore redentrice.
Gestarsh99: Dopo Kurosawa e Leone tocca proprio al malaccorto Andrea Bianchi - e alla tremula penna di mr Regnoli - il compito oneroso di misurarsi col celebre Arlecchino servitor di due padroni... Più che di aggiornamento siculo/naif si tratta di un rozzo mafia-western post-coppoliano imperniato sulla faida omicidiaria tra due cosche malavitose rivali, che il regista infarcisce di musi abbruttiti, trucidoni poco raccomandabili e violenza esibita senza andar tanto per il sottile. A tirare il perfido collare a strangolo c'è Henry Silva, doppiogiochista goldoniano meno imbalsamato del solito.
MEMORABILE: L'imparruccatissima Barbara Bouchet in vesti di meretrice ninfomane e sciroccata...
Homesick: Apertura e chiusura satiriche con il grandissimo Tognazzi inflessibile esattore fanno racimolare mezzo pallino in più ad una commedia che per tutta la parte centrale si trascina fiacca, scempia e grossolana sotto forma di farsa sul filone delle “grandi rapine”. Ma c’è ben poco da ridere: Moschin, Leroy e Fabrizi sono al loro peggio, Stander è tremendo e le musiche di Trovajoli scopiazzano il Morricone de Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
MEMORABILE: Tognazzi che resiste ai tentativi di concussione (auto, denaro, squillo); la pubblicità western del materasso.
Martedì, 4/08/20 ALLE ORE 11:20 11:20 su Paramount channel
Galbo: Commedia con toni da farsa misti a venature horror che promette molto di più di quello che mantiene. Se sulla carta il copione poteva suggerire un'opera raffinata ricca di allegorie morali e sociali, il film prende una piega eccessivamente "fracassona" nel probabile tentativo commerciale di ingraziarsi il pubblico, riccorrendo in eccesso agli effetti speciali e sfruttando non come si dovrebbe il magnifico cast a disposizione. Gradevole ma al di sotto delle aspettative.
Daniela: Nella Francia pre-rivoluzionaria, un aristocratico dalle idee progressiste compie audaci imprese con il volto coperto da una maschera. Quando viene sfregiato, per non essere scoperto chiede aiuto al fratello gemello, timido quanto lui è spavaldo... Dumas babbo fornisce il canovaccio, Christian-Jaque la sua abilità nelle trasposizioni in costume, ma il risultato è meno felice rispetto a Fanfan la Tulipe e non solo per la minore originalità. Delon è bellissimo ma pare più a suo agio in ruoli torbidi e tormentati piuttosto che in chiave brillante. Spettacolo non sgradevole ma un poco deludente.
Martedì, 4/08/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Gestarsh99: Reduce dalla claustrofobia carsica di The descent, Marshall si getta in questo suo revival del post-atomico ottantiano (due personaggi si chiamano Miller e Carpenter). Sorprende come il regista riesca a destreggiarsi in maniera così convincente tra la luttuosa serietà catastrofista di 28 giorni dopo e le geniali baracconate citazioniste di Planet Terror, arrivando persino ad omaggiare il Boorman di Excalibur. Rhona Mitra emerge, autoritaria e valorosa, come una degna erede della Ripley di Alien.
MEMORABILE: La parte girata nel bosco, visivamente barocca e maestosa.
Martedì, 4/08/20 ALLE ORE 21:05 21:05 su Rai Movie
Galbo: Dopo The Town di Affleck, un altro film dedicato ad una rapina, questa volta ambientato a Los Angeles. Non certo originale narrativamente, il film è tuttavia ben realizzato e godibile. Il regista adotta uno stile ipercinetico nelle riprese dimostrando una certa dimestichezza con il genere e un buon senso del ritmo. La caratterizzazione dei personaggi è curata, senza contrapposizioni nette tra buoni e cattivi (ogni personaggio rivela le sue debolezze e fragilità). Buona la prova del cast.
Galbo: Film che deve molto per l'atmosfera d'insieme e la ricostruzione degli ambienti (la Los Angeles torbida e corrotta con un corpo di polizia dai modi quanto meno sbrigativi) Chinatown di Polanski. Il film di Tamahori ha però il limite di una sceneggiatura un po' confusa ed ingarbugliata, mentre appare lodevole il tentativo di un'analisi psicologica dei personaggi principali. Ottimo e nutrito il cast; belle fotografia e colonna sonora.
Galbo: Insolitamente diretto da Sam Raimi (regista non avvezzo alle trame sentimentali) Gioco d'amore è un melenso melodramma che unisce sport e sentimento come peggio non si potrebbe. Il film che può piacere solo ai fan sfegatati del genere, procede sui binari dell'ovvio e del prevedibile (finale compreso) e rappresenta un clamoroso passo falso del regista (che si risolleverà con Spiderman) e dell'attore principale.
Markus: Ancora una volta, non sazio, lo spettatore desideroso di grosse emozioni nello spazio avrà a che fare con una specie di piovra marziana un po' molesta. Stavolta però la colpa è dell'uomo, che ha stimolato una forma vivente (da cui il nome del film) e, come al solito, gli è sfuggita la mano e quella che doveva essere una missione spaziale diventa un inferno difficile da gestire. A Espinosa il compito - peraltro riuscito - di rendere bene un qualcosa di stravisto negli annali e supplire alla mancanza di originalità con un ritmo narrativo al cardiopalma.
Pinhead80: Arrivati a un certo punto della vita è più semplice tirare le somme e se queste non tornano allora pensarci troppo può far dimenticare il presente e di conseguenza perdersi un futuro che può essere migliore del passato. La commedia non riesce a liberarsi da alcuni classici cliché, cosa che impedisce alla narrazione uno svolgimento più sincero. Questo forse non avrebbe accattivato il pubblico, ma sarebbe stato il segnale di uno sforzo votato alla ricerca dell'originalità.
Galbo: Una vedova con sei figli trova una casa diroccata nell'Idaho e decide di stabilirvisi dopo averla ristrutturata. Ambientato nei primi anni 60, il film è l'ennesima riproposizione del sogno americano, questa volta sotto forma della ricerca di un'abitazione da parte di una famiglia indigente. La buona prova di Kathy Bates e del coprotagonista Edward Furlong, nonché la discreta ambientazione, non mascherano i limiti di una sceneggiatura che fa del ricorso estremo ai buoni sentimenti e della morale buonista la sua cifra narrativa.
Gestarsh99: Come due untori manzoniani, i fratelli Pastor tornano a impestare gli schermi con le loro epidemie planetarie. Se Carriers seguiva il copione arieggiato di un rewind nostalgico su strada, in questa seconda apocalisse umana il bello e il cattivo tempo li decide un'agorafobia alla Shyamalan, allergia mortale agli spazi aperti che costringe la popolazione a vivere rintanata in luoghi chiusi o sotterranei. Sparsa sul bancone, una fragaglia di incongruenze, bambinate e pressapochismi sin troppo inficiante e svalorizzante, cui fa da eutanasia un epilogo sviolinatissimo insopportabilmente new-age.
MEMORABILE: La lotta con l'orso in chiesa; Il protagonista che chiama a squarciagola la moglie senza aprire la finestra che ha davanti (con la pioggia l'aveva aperta...).
Deepred89: Una notevole atmosfera, cupa e sensorialmente stimolante, sorregge un annacquatissimo dramma (tratto da una storia vera) su un ragazzo rapito dalla mafia. Gratuitissime velleità artistiche, stravisti escamotage onirici, attori accettabili ma non esaltanti; rimangono le riuscite ambientazioni in una singolare Sicilia fredda e boschiva e l'azzeccata fotografia, di buon livello nonostante l'uso talvolta discutibile del grandangolo. Con qualche pregio a livello visivo, ma due ore appaiono eccessive, per un soggetto tanto scarno.
Galbo: Film bello e particolare sulle nefaste conseguenze (specie psichiche) della guerra. Il film appare particolarmente efficace nella caratterizzazione dei personaggi principali attraverso una bella ricostruzione (quasi sempre in flash-back) dei loro rapporti e del legame che li unisce. Clima molto lirico e particolare attenzione alla fotografia e alla recitazione grazie ai bravissimi attori principali all’inizio delle rispettive carriere.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 00:40 00:40 su Rai Movie
Caesars: Non solo è datatissimo, ma è anche di una noia quasi letale. In sovrappiù abbiamo anche personaggi che suscitano un'empatia assai prossima allo zero. Però qualche (pallido) motivo per guardare la pellicola c'è: innanzi tutto è una fotografia del modo di vivere occidentale in oriente a quei tempi, e poi mostra qualche scorcio quasi documentaristico di Katmandu. Jane Birkin è molto graziosa ed Elsa Martinelli merita sempre la visione. Per il resto calma piatta, in quanto la trama è insulsa e prevedibile e gli attori non forniscono certo prove degne del premio Oscar.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 02:45 02:45 su Cine 34
Guru: E’ una commedia scritta dalla coppia Steno-Monicelli, che mette in campo il doppio ruolo (anche calcistico!) di una personalità insicura interpretata da Walter Chiari in perfetta antitesi con l'alter ego (in carne ed ossa) sicuro e fiero di sè! Forma smagliante di Chiari, poliedrico e dinamico nella doppia performance. Graziosa e vulnerabile Isa Barzizza. Finale allo stadio... con due squadre di tutto rispetto! Lieto fine con bacio.
Galbo: Paradigmatico di una preoccupante involuzione dell'Avati regista, è un film in cui c'è pochissimo da salvare, giusto lo spunto iniziale che si ricollega al lavoro sulla memoria impregnato di malinconia, che ha sempre caratterizzato il regista emiliano. Lo sviluppo del film è pessimo, con una storia che tocca il ridicolo in più punti, una messa in scena poverissima e un gruppo di attori mal diretti, con Scamarcio forse al punto più basso della carriera e una Sharon Stone chiaramente reclutata come specchietto per le allodole.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 03:50 03:50 su Rai Movie
B. Legnani: Lungometraggio di Stanlio e Ollio, con due coppie di gemelli che ignorano d'essere nella stessa città. Stracco nel mettere a posto le carte, solo dopo mezzora (quasi a metà film!) il meccanismo comincia a farsi divertente, con le coppie stupefatte per essere scambiate per gli altri due. Purtroppo talora si scade nell'obsoleto torte-in-faccia. Qualche "tòpos" qua e là (Ollio che fa togliere a Stanlio il cappello, che lo rimprovera d'averlo ficcato nei guai...). Medio e nulla più. Sandford, anziché il poliziotto, stavolta fa il manigoldo.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 04:05 04:05 su Rete 4
Guru: Come ricordare i bei tempi della giovinezza... da matricole alla laurea! Un gruppo di studenti percorre insieme la strada che li porterà al dottorato ed insieme gioiranno e piangeranno dolci pene d'amore. Straordinario rivedere i luoghi ancora intatti di una Torino del 1940 dove la Denis con il suo amato si giurano eterno amore! Purtroppo la qualità della pellicola non mi ha permesso di valutarne la fotografia, ma i contenuti e i dialoghi sono accettabili e soprattutto semplici e puliti. Grande come sempre Campanini.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 04:20 04:20 su Cine 34
Ronax: Dopo un incipit dei più classici, con la strega che dal rogo lancia imperiture maledizioni, si passa a un altrettanto classico svolgimento da teen movie con il solito gruppo di adolescenti stupidotti che finiscono nella casa maledetta da cui non si salverà quasi nessuno. Con mille difetti (fra tutti l'inutile pseudo colpo di scena finale) e pieno di palesi scopiazzature a destra e a manca, ma in fondo neppure così terribile come si dice. Attori modesti, con maschi cretini e ragazzotte prosperose ma poco edotte in fatto di recitazione.
MEMORABILE: IL duello a colpi di preghiere e formule magiche fra il vecchio prete e la strega rediviva.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Faggi: Peplum d'altri tempi dove, con sfrontata libertà, vengono introdotte nello stesso frullatore due materie prime importanti: Gesù Cristo e l'ecatombe pompeiana. La stranezza dilaga ma non è un problema: risulta come primo fattore d'interesse. Poi, ma si deve arrivare agli ultimi furibondi venti minuti, c'è lo spettacolo della catastrofe naturale, condotto con classici effetti speciali d'antiquariato (apoteosi di sovrimpressioni, fondali dipinti, trasparenti e cartapesta): vera delizia, per chi sa apprezzare. Basil Rathbone è Ponzio Pilato...
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 06:25 06:25 su Cine 34
Daidae: Tipico soft-erotico molto simile a diversi prodotti che si faranno "largo" negli anni successivi. Il cast non è certo eccezionale, ma si è visto di peggio, mentre alcune scene sono davvero lunghe e inutili (gli allenamenti della Demy o l'orrenda sequenza con gli spogliarellisti maschili). Colonna sonora tipicamente da fine anni 80 con musichette da discoteca.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 08:00 08:00 su Rete 4
Panza: Tessari nella commedia non ci azzecca molto anche perché in questo caso la storia è abbastanza insipida, basata sulla storia d'amore tra la splendida Virna Lisi e McEnery. Buzzanca è ridotto praticamente a spalla in un ruolo che gli affibbia pure una sottospecie di tormentone, ovvero l'esclamazione "bedda madre". Qualche momento discreto nell'arrivo del protagonista in Sicilia, ma poi quando ci tocca sorbire la fase sentimentale che pone fine al film lo spettatore si arrende. Piccolo ruolo per Nino Terzo.
Galbo: Diretto da Daniele Lucchetti, uno dei registi maggiormente attenti alla realtà contemporanea, il film fotografa in maniera efficace la situazione del "sistema" dell'istruzione italiano, visto dalla parte dei professori in alcuni momenti "topici" della loro attività. Da una sceneggiatura molto curata (di Rulli e Petraglia da un libro di Starnone) deriva un film piacevole ma anche fonte di parecchie riflessioni sul mondo docente e sulla variegata popolazione degli alunni. Valido il cast, in particolare Orlando e Anna Galiena.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 08:45 08:45 su Rai Movie
B. Legnani: Così così per due terzi, crolla nel brutto finale. Il tema del superdotato era stata toccato con mano felice da Vicario e Buzzanca, invece qui (e non certo solo per l'ambientazione proletaria) il tutto è volgarotto. Le buone interpretazioni (anche se Bucci ogni tanto viene fatto svaccare) non salvano il film. Nella mente restano la freschezza della Polito e la sorpresa nel notare che la moglie del personaggio di Caruso è Marina Lotar.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 09:10 09:10 su Cine 34
Gestarsh99: Tragico episodio storico raccontato da Fulci con macabro cipiglio aggressivo e spietata durezza, rileggendo la classica cronaca giudiziaria in costume attraverso un approccio orrorifico non dissimile da quello del Reeves de Il grande inquisitore. Non ci sono personaggi positivi, solo bassezze, cattiverie, brama di sangue, abusi di potere, pulsioni inconfessate, sadiche torture e morti atroci. Poca luce invece sul coinvolgimento popolare e l'ampio respiro emotivo della vicenda, ma sono peccati veniali in un'opera che ha in sè tutti gli stilemi più oscuri e crudeli del maestro romano.
MEMORABILE: Lo sguardo languido e lascivo dell'incantevole Adrienne Larussa; i particolari gore del chiodo nell'occhio e delle marchiature a fuoco (!)
Galbo: Nell'america degli anni '20 una promessa del baseball vede stroncata da un incidente la promettente carriera. Tenterà un riscatto rientrando anni dopo nel mondo dello sport. Film forse un po' ostico per chi non apprezza il baseball, Il migliore è in realtà una metafora che utilizza lo sport per parlare di valori quali la lealtà e l'amore, oltre alle capacità di redenzione degli spiriti puri come il protagonista. Film valido che forse eccede in retorica compensata dalle grandi prestazioni del cast in cui eccelle Robert Redford.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 15:55 15:55 su Rai Movie
B. Legnani: Quasi fedele alle vere vicende di Jessie James, bandito che diventa tale in seguito alla Guerra di Secessione. Narrazione che parte da una disastrosa impresa della banda, e prosegue con una serie di flashback per chiudere con il “codardo”. Bella messa in scena, direzione e montaggio efficacicissimi. Gli attori fanno ciò che devono, con la compostezza del cinema di altri tempi, e comunicano ciò che devono comunicare. Scritto da Walter Newman e da Nunnally Johnson. Un bel film.
MEMORABILE: Lo scontro verbale fra i due fratelli.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 16:35 16:35 su Rete 4
Caesars: Pellicola che ha un posto di rilievo nella memoria cinematografica collettiva, probabilmente più per il fatto di essere interpretata da James Dean, attore che morirà dopo poco in un incidente stradale, che per effettivi meriti. Vista oggi risulta datata ed abbastanza pesante; probabilmente all'epoca della sua uscita l'impatto sul pubblico deve essere stato notevolmente diverso. È comunque un dramma robusto, diretto con mano sicura da Nicholas Ray e ben interpretato da tutti. Merita almeno di essere conosciuto.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 17:30 17:30 su Cine 34
Gestarsh99: Mafia-movie di discreta fattura contraddistinto da un'accesa stilizzazione cartolinesca e "partenopea": la confezione è da lussuosa sceneggiata televisiva eppure non mancano secche esternazioni da cinema duro e puro (omicidi cruenti, primi piani vulvari, pedofilia mercenaria). Damiani riesamina qui la propria percezione della figura del procuratore, profilando non più un personaggio dalla moralità poco cristallina bensì un martire votato all'immolazione più esemplare e categorica. Sgomentano le premonizioni lampo sulle stragi abbattutesi di lì a qualche anno sulla magistratura palermitana.
MEMORABILE: L'uomo freddato nella cabina di un porno-show a gettoni; Michele Placido che fa lo splendido vestito come Richard Gere in American Gigolò...
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
Faggi: Western riflessivo, specchio di dinamiche familiari, sociali e generazionali: inequivocabilmente figlio del suo tempo, esattamente a piombo su temi di ribellismo, legalità e illegalità, mutamenti comportamentali. Finale amaro, concettualmente necessario; ma, in attesa di riscontro, non prevedibile nella soluzione figurativa, che sarà violenta senza eccessi grafici, di sobria teatralità. Regia pulita e nitida, devotamente dedita a mettere a fuoco una storia; attori coscienti dei ruoli e quindi agiti da giuste mosse.
Pigro: Tre galeotti in fuga nel Mississippi degli anni 20. Divertente, acuto, fantasioso, il film gode di una sceneggiatura perfetta ispirata all'Odissea, senza che questo ingessi la storia in forzate trasposizioni. Il senso epico del mito è ricreato dall'ambientazione country e dalla fotografia vintage. E poi: attori superlativi, regia geniale... Insomma, un ottimo mix per raccontare l'Ulisse moderno ai tempi della depressione, quando tutto sembra essere negativo e quando astuzia e forza di volontà possono condizionare il destino.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Retecapri
Fauno: Un insieme di situazioni inquietanti, di stati d'animo negativi che non san tener botta o reagire a questa loro negatività; gli attori che le indossano sono al meglio, vanno bene, ma se un alcolizzato cronico con la moglie tubercolotica e un semi-pedofilo che manca l'occasione per dare un senso a una vita da sempre sofferta convincono appieno, non convince affatto e fa tracollare rovinosamente il film chi ammazza un'infame strozzina salvo poi passare mezz'ora come un povero ebete a chiedersene il motivo quando qualsiasi altro ebete lo capirebbe.
MEMORABILE: "Attenzione alla scala, è marcia come la casa!"; "Mi dispiace. Non so cosa dirle" "Buona occasione per non dire niente".
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Rambo90: Mi è piaciuto quanto il precedente, ma per diversi motivi. La storia è aggiornata agli anni duemila, si ride di meno e si sorride di più, la storia d'amore è più ingombrante che nel precedente e quindi il ritmo è differente. Vaporidis si conferma un simpatico astro nascente della commedia italiana, al suo fianco Panariello sostituisce Faletti con un personaggio perfetto di padre inaffidabile ma divertente. La Crescentini è brava e bellissima; Faletti torna in un piccolo cameo.
Taxius: Enorme tamarrata dove gli zombi sono ormai solo una scusa per mettere in fila decine e decine di combattimenti uno più sanguinoso dell'altro. Tecnicamente il film è girato benissimo e gli stessi combattimenti sono davvero spettacolari. La trama è sempre più sciocca e superficiale ma questo non vuol essere un difetto (del resto in un film del genere l'ultima cosa che interessa allo spettatore è proprio la trama). Spegnete il cervello e il divertimento è assicurato.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su Mediaset Extra
Smoker85: Fiction incentrata su vita e gesta di Padre Pio da Pietralcina, con un cast più che dignitoso, guidato da un Castellitto in ottima forma e convincente anche grazie a un trucco che lo rende abbastanza somigliante al personaggio. Partendo dalla visita di un prelato "dissidente" proprio nel giorno della morte del frate, il tv movie ripercorre la fanciullezza del santo, i primi miracoli, le stimmate, la lotta contro il Demonio e quella contro quella parte di Chiesa riluttante nei suoi riguardi. Da segnalare le prove di Prochnow e Favino.
MEMORABILE: Padre Pio che rifiuta di dare ai suoi confratelli il denaro raccolto per la Casa Sollievo della Sofferenza.
Trivex: C'è lo squalo mutante, le cui teste pare litighino tra loro, divorando lattine ed esseri umani. Ma c'è di peggio, ovvero numerosi dialoghi e siparietti giovanilistici assurdi che fanno inesorabilmente parteggiare per il pescecane "alterato". Il film è assolutamente trash, ma la patina e il tentativo di apparire serio, soprattutto nella prima parte, neutralizzano il fascino del "cestino" rendendo la visione notevolmente noiosa. Lasciate agli squali la loro testa (unica) e fate in modo che i loro pasti avvengano senza queste eresie da competizione.
Pigro: Una coppia in crisi, un ospite che spezza le ipocrisie, e le confessioni di fronte a una videocamera. Buon esordio di Soderbergh, che infilza il coltello nella piaga della consunzione dei rapporti sentimentali e sessuali, ma soprattutto dell'incapacità a comunicare a livello personale e affettivo. Tema non nuovo, ma che qui è trattato con spigliatezza e acume, anche per l'inserimento della telecamera come grimaldello per far saltare le convenienze sociali e il quieto vivere. Interessante.
Mercoledì, 5/08/20 ALLE ORE 22:55 22:55 su Rai Movie
Nancy: Muccino torna a fare Muccino nell'ambiente spensierato-giovanile che forse più gli si confà e non sbaglia: il film scorre che è una meraviglia e uscita dalla sala lascia il buon umore, come ogni buona commedia dovrebbe fare. Ottime interpretazioni da parte del cast (anche il Pacitto di Braccialetti rossi a cui si davano poche speranze), anche merito di una sceneggiatura che non lascia nulla di incompiuto, che delinea personaggi a tutto tondo rendendo l'insieme più spesso e interessante. La colonna sonora di Jovanotti rimane nel cuore. Bravò, Gabriele!
Caesars: Uno dei film più celebrati di Stanley Kubrick che non mi ha mai convinto pienamente. Negli anni ho provato varie volte a rivederlo, ma non sono riuscito a cogliere la genialità che gli è sempre stata attribuita. Nello stesso anno è uscito un film, altamente drammatico e non virato in commedia come questo, girato da Sidney Lumet A prova d'errore che trattava gli stessi scottanti temi ma con risultati, a mio parere, decisamente superiori. Sicuramente è un mio limite, ma non mi pare un capolavoro.
Galbo: Buon thriller diretto da un regista generalmente versato nel genere action (Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo). L'elemento chiave del film è il contrasto tra gli spazi aperti marini e il "piccolo" e chiuso spazio di un'imbarcazione a bordo della quale si dipana tutto il film. Sceneggiatura tesa ed avvincente (anche se con qualche pausa narrativa, specie nella seconda parte), è interpretato da tre attori che da soli reggono bene la scena per tutto il film. Notevole in particolare Zane nei panni dello psicopatico.
Galbo: Una vicenda incredibile, che pare sia invece ispirata alla realtà, per un film che è un inno alla solitudine, alla incomprensione ma anche all'ostinazione dell'affermazione di sé stessi. La protagonista attira nello stesso tempo pena e simpatia verso la propria condizione di cantante negata per il canto. Il film rappresenta bene la società dell'epoca e tratta con benevolenza il personaggio principale, meno il perbenismo e l'ipocrisia dei suoi simili. La Frot è perfetta per il ruolo e la sua prova alza il pallinaggio di mezzo punto.
B. Legnani: Stereotipato. Callaghan dapprima diffida del poliziotto mezzo cinese che gli hanno affibbiato come spalla e di una giornalista bionda. Ovviamente finisce col far squadra col primo e sesso con la seconda. Non manca il funerale cui assistono i poliziotti, con gli occhiali scuri. D’altra parte siamo alla quinta pellicola e se non si ripete il canone si scontentano i fedelissimi. Film decente, la cui parte più debole è il finale. Il presunto plagiario si chiama Swan, come il vero plagiario de Il fantasma del palcoscenico.
Ronax: Girata da Bergonzelli con la mano sinistra, la pellicola non fa che ripetere stancamente tutte le topiche e tutti gli stereotipi della commedia sexy all’italiana anni ’70, compreso l’immancabile prete maneggione, interpretato dall'abitualmente mefitico Pupo De Luca qui alle prese con la battona ufficiale del paesello che è anche una sua lontana nipote. Recitato caninamente, il filmetto ha al suo attivo solo i pregevoli nudi di Karin Well e della più matura e decisamente più intrigante Greta Vaillant. Su tutto il resto è meglio sorvolare.
Piero68: Film di genere come tanti altri: sceneggiatura dozzinale e ritmi elevati. Anche se Statham è ormai il re di queste pellicole, questa volta sembra meno incisivo del solito e più appannato. Forse perché nel copione manca completamente l'aspetto ironico (il film infatti ha anche il difetto di prendersi troppo sul serio) che caratterizza Statham in altre pellicole. Apprezzabile invece Foster, che con il sue eterno sguardo allucinato dovrebbe andare ad ingrossare le file delle "star" e invece continua a essere abbastanza ignorato dal sistema.
MEMORABILE: Lo scontro tra Foster e il gigante in casa di quest'ultimo.
Undying: Divertente ed elegante commedia, vagamente erotica (la Cassini sprizza sensualità da ogni poro) coerentemente diretta dal bravo Sergio Martino. Si lascia guardare per la struttura ad episodi e per la buona riuscita delle interpretazioni (bravi Alberto Lionello ed Aldo Maccione). Il versante "estetico" è ben rappresentato da vari tipi di bellezza femminile: Ursula Andress, Barbara Bouchet e la già menzionata Cassini (il miglior "didietro" -a mandolino- dell'epoca). Raimondo Vianello firma (in parte) la sceneggiatura!
B. Legnani: Drammone basato sugli ingredienti classici. Amore e odio, denari e fallimenti, peccati e pentimenti. Nonostante la prevedibilità degli snodi, il film regge non male per quasi un'ora. Poi deve forzare la mano in vari situazioni, per cui procede accumulando cambi di rotta che lasciano insoddisfatti ed inficiano il risultato finale. Bei volti: Ciannelli con le sue rughe, l'altera Paolieri, la vecchia gloria Tamberlani, il bellimbusto Silva (padre di Mita Medici), la Vidor inverosimile ma graziosa e un Ettore Manni ancora molto legnoso.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 06:30 06:30 su Rai Movie
B. Legnani: Importante, perché è il primo film "piratesco" con base operativa a Peschiera del Garda. C'è una certa disponibilità di mezzi, visti i nomi, i costumi, le comparse. La storia regge per circa metà film, poi comincia (e continua) a perdere colpi. Serato e Barker corretti, stupenda (e bravina) la debuttante Granata, conturbante la Alonso, impacciato Vargas, non azzeccata la comicità riservata a Maggio. Regìa priva di nerbo.
Rufus68: Le speranze perdute, il disagio psichico, la grettezza: Comencini immerge i suoi personaggi dilaniati in un'ambientazione sospesa tipica della provincia più chiusa in cui sembra che non accada mai nulla. I tocchi romantici e autunnali di Morricone aggiungono valore a tale scelta di stile. Bravi i due protagonisti, in particolare la Pitagora, essenziale e sommessa. Il classico film che migliora nel tempo.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 11:10 11:10 su 20 Mediaset
Piero68: Se per un attimo si dimentica la bassa qualità del prodotto, non si può che dire chapeau a questo film che vent'anni fa aveva previsto pari pari lo sviluppo reale della rete e delle moderne comunicazioni in tempo reale. Profetico davvero, anche nell'idea di villaggio globale. È chiaro che il film ha una infinità di difetti e lascia molto a desiderare, soprattutto per le caratterizzazioni tagliate con l'accetta e per l'eccessiva enfasi assegnata al personaggio interpretato da Phillippe. Anche il finale lascia molto a desiderare.
Galbo: Passato piuttosto inosservato, non è male questo esordio registico di Stallone. Un film certamente imperfetto ma tutto sommato godibile per la riuscita caratterizzazione ambientale (la New York del dopoguerra) e per i personaggi ben tratteggiati. Buona anche la prova degli attori. Di contro, la storia non è molto originale oltre che piuttosto prevedibile.
Galbo: Congedo cinematografico del grande Robert Altman, questa pellicola è un'operazione quasi speculare a quella compiuta dallo stesso regista in Nashville. Si racconta l'America sotto forma di un grande affresco musicale, non più negli spazi aperti del Tennessee, ma all'interno di uno studio di registrazione. Rimane inalterata la grande capacità del regista di raccontare storie corali, curando insieme numerosi personaggi e scegliendo un cast di altissimo livello che dà ottima prova di sé.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 19:15 19:15 su Rai Movie
Galbo: Tra le ultime opere di Risi, un film ambientato in Libia nel 1940, in pieno conflitto bellico. La vera sorpresa del film è la recitazione dimessa e "sottrattiva" di Beppe Grillo che convince più qui che in altre incursioni cinematografiche. Migliore la prova istrionica di Coluche. Il film non è memorabile forse a causa della difficoltà a trasporre l'opera letteraria da cui è tratto sullo schermo. Il ritmo langue e la sceneggiatura è povera di spunti. Buona l'ambientazione.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Taxius: La coppia Chan/Wilson si riunisce nel sequel di Pallottole cinesi in quello che sicuramente non è il miglior film di nessuno dei due protagonisti. La trama è poco interessante e pure le varie scazzottate non divertono come in altri loro film. La grande pecca a mio parere sono le brutte scenografie, troppo finte. Si può anche non vedere.
Mascherato: Il thailandese Kaosayananda, temendo che il suo nome sia difficile da pronunciare, si fa chiamare (e si firma) Kaos. E non poteva fare scelta migliore, visto che la confusione regna sovrana in questo action fantaspionistico, un po' melò un po' woo-movie. Non ci crede nessuno (Banderas e la Liu lo danno esplicitamente a vedere). Io stesso non potevo credere ai miei occhi quando ho visto il frutto dello stupro di una balena ad un delfino (sic!) nuotare in un acquario.
Markus: Divertente pochade semi-sofisticata in cui uno spumeggiante Banfi (nel suo periodo di massimo successo cinematografico) troneggia insieme a un cast di circostanza ma ben amalgamato, in cui chiaramente spicca la bella Bouchet che spara le sue ultime cartucce prima di passare a fare aerobica in tv. Ritmo sostenuto per tutta la pellicola e situazioni legate alla commedia degli equivoci di stampo classico, ma pur sempre efficace. Del film mi ha sempre incuriosito il design degli interni della villa (di un raro gusto kitsch, ma per questo meraviglioso).
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Paramount channel
Siska80: Leggermente inferiore alla versione precedente sebbene di più ampio respiro, con una regia veloce, bei costumi e un cast di bravi attori tutti in parte (menzione singola la merita la Sarandon, come sempre intensa e di classe), soprattutto le giovani leve. Trama pressocché invariata, rispecchia abbastanza fedelmente il romanzo della Alcott ed è comunque un buon prodotto.
Galbo: In un paese della costa scozzese, un bambino aspetta in compagnia della madre il ritorno del padre, imbarcato su una nave. Film d'esordio del regista Shona Auerbach, Dear Frankie è un delicato racconto di formazione, realizzato con toni tenui e con una singolare affinità tra i caratteri introversi dei personaggi e le stupende ambientazioni naturali. Benchè la storia possa darne l'occasione, il regista riesce a tenersi lontano dai toni stucchevoli, grazie ad una sobria sceneggiatura e all'ottima prova dei tre attori protagonisti.
Anthonyvm: Soggetto vincente (una rock band sfigata in stile Spinal Tap alle prese con formiche giganti), cast azzeccato e nessuna voglia di prendersi sul serio. Buone premesse sviluppate con scarso mordente, come se si avesse paura di esagerare (difetto tipico di molti film simili, Big ass spider tanto per citarne uno). Le gag riuscite non mancano, Tom Arnold è irresistibile, ma l'intero versante "forte" (nudi e sangue) è limitato, gli SFX e le povere scene corali (il fiacco climax al concerto) sintomatici dell'esiguità dei mezzi. Simpatico e nulla più.
MEMORABILE: La ragazza nuda inseguita dalla formicona; La formica parlante; Le canzoni dei Sonic Grave; Tom Arnold con le mani mozzate applaude schizzando sangue.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 2
Pol: Non sarò riuscito a contestualizzarlo nella sua epoca, ma senza Jack Nicholson (fortunatamente mattatore assoluto) sarei piombato in catalessi. L'intreccio sostanzialmente non esiste, l'azione latita se escludiamo un paio di brevi scazzottate e poco altro, gli attori più che interpretare i personaggi paiono delle figurine degli stessi e l'aspetto visivo sarà forse fedele al fumetto ma non mi ha certo entusiasmato. Per fortuna il Joker si divora il film in lungo e in largo, altrimenti non sarei arrivato in fondo.
MEMORABILE: Le poche canzoni di Prince infilate a forza (ma tanta) nel film, spudorato (e in questo forse primo) esempio di merchandising cinemusicale.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 21:25 21:25 su Italia 1
Gestarsh99: Utilizzando la stessa cornice grafico-computerizzata del "chroma-key" che aveva fatto la fortuna di Sin City, Snyder traspone su pellicola un altro fumetto di Miller. Ben lungi da propositi di veridicità storica (tranne che per il reparto costumi), il film si presenta come una gloriosa esaltazione kitsch della cultura bellico-marziale degli Spartani, che contrappongono la loro valorosa dedizione machista al sacrificio alla mostruosità promiscua dei Persiani. Rimandi a Tolkien, Il gladiatore e Conan per un'opera di abbacinante fascismo estetico.
MEMORABILE: Il ritorno del giovane Leonida a Sparta, dopo aver ucciso il "lupo dal freddo inverno", con il tappeto trionfale dei Carmina Burana.
Caesars: Frankeheimer è stato un buon mestierante che ci ha regalato anche grandi film (L'uomo di Kiev, Profezia ed altri) ma Ronin, pur restando su un livello più che dignitoso, non rientra certamente tra questi. Molto ben realizzate le due lunghe (forse troppo) sequenze d'inseguimento tra macchine e buona la prova di De Niro. Per il resto la storia non ha particolari motivi d'interesse anche se si lascia seguire senza eccessive cadute.
Caesars: Commedia musicale, che pur non potendo definirsi "imperdibile", ha momenti molto divertenti e trascinanti, grazie a buoni interpreti (Meryl Streep, ovviamente, su tutti), le canzoni degli Abba (che i non più giovanissimi ricordano perfettamente), un'ambientazione greca d'effetto e colori sgargianti. Operazione studiata a tavolino e con pochissima anima, ma che lascia lo spettatore soddisfatto e con un paio di motivetti in testa difficili da eliminare. Per puro intrattenimento cosa si può volere di più? Tre pallini se li porta a casa.
Galbo: Un pò remake, un pò sentito omaggio al film di Dante, Piranha 3D di si colloca nel mare magnum dei film di intrattenimento, abbandonando la vena di critica ambientale e fantapolitica del predecessore. Qui contano lo spettacolo (garantito soprattutto nell'ultima parte),gli effetti speciali che fanno egregiamente il loro lavoro e il talento visivo del regista viene fuori prepotentemente in alcune scene (peraltro paradossalmente proprio in assenza dei pesci assassini). Qualche riserva sugli inconsistenti giovani protagonisti. Discreto.
B. Legnani: Media farsaccia, con la quale si raschia nel fondo del barile fantozziano. La cosa migliore è Lino Banfi, l'unico a far ridere, specialmente nei suoi duetti con Ghiani (ma la gag dei campanelli e aggeggi vari che con Ghiani funzionano e con Banfi no è vecchia: è presente pure ne La poliziotta fa carriera del 1975 con la coppia Carotenuto-Vitali ed era stata ripetuta dallo stesso Banfi ne La poliziotta della squadra del buon costume del 1979). Patetico Reder travestito da donna. Il finale con Carabinieri e Polizia è stato poi riciclato pari pari in Sogni mostruosamente proibiti!
MEMORABILE: Il duetto Banfi-Ghiani sul lasciapassare.
Giovedì, 6/08/20 ALLE ORE 23:15 23:15 su Paramount channel
Cotola: Ennesima versione del romanzo di Dickens che non presenta elementi particolarmente memorabili. Se la confezione è inappuntabile, lo svolgimento del plot (oltre, ovviamente, a sfrondare l'opera dello scrittore inglese) non sa invece approfondire gli
aspetti psicologici dei personaggi. La regia di Newell è corretta ma nulla più, così come le prove degli attori che, pur assolutamente dignitose, non lasciano un segno
particolare. Gli si può dare un'occhiata.
Graf: Credevo peggio. Tutto sommato un film di Allen che si guarda con un certo interessante in quanto quasi privo di quell'insopportabile saccenza da intellettuale newyorkese frustrato che ammorba spesso i suoi ultimi film in proporzione inversa alla scarsità dell'ispirazione. Allen, ormai più turista che regista, si sposta a Roma e, attraverso una fotografia della tonalità calda ed morbida, riesce a cogliere qualche lampo carnale e qualche guizzo di umanità della città eterna intrecciando tre episodi stracchi e telefonati, ma bizzarri e quasi surreali.
MEMORABILE: Il tenore sotto la doccia è la trovata iconica migliore del film; Benigni, fuori ruolo e fuori contesto, sembra passare lì per caso.
B. Legnani: Un anno dopo Poppea, Brescia ci riprova col duo don Backy-Landers: prende il decamerotico imperante, lo trasporta nell'antichità e ci mette un po' di scazzottate (Caponi per Hill, mentre Landers è lo Spencer di turno). Il film però non vale il precedente: bella la Linder, ma non vale la Benussi, livello attoriale generalmente più basso e sceneggiatura tirata via. Poppea si lasciava guardare: questo, invece...
MEMORABILE: "Con Troia abbiamo pazientato quarant'anni: ora basta!". Nell'originale era "Etiopia"...
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 00:55 00:55 su Rai Movie
Undying: La raffinatezza del regista (autore colto e particolarmente sensibile) impone un taglio meno sboccato e volgare alla sceneggiatura facendo apparire, tra la pletora di commedie in costume, questo titolo più accurato (nelle scenografie, nella recitazione e nella fotografia), pur se ricco di dialoghi non meno allusivi dei coevi decamerotici. Nel complesso, però, l'operazione appare disertata, per via della mancata sensualità che poteva essere sfruttata dall'utilizzo del cast femminile (Barbara Bouchet e Agostina Belli). Buzzanca è adatto al ruolo.
Giùan: Esempio di film che non va da nessuna parte e che fa nutrir seri dubbi sul fatto che chi l'ha girato sapesse dove voleva andar a parare. Ayer, sceneggiatore del bellissimo Training day, si fa prender la mano in cabina di regia e corre dietro i suoi personaggi senza apparente filo logico. Così vediamo susseguirsi a stretto giro di posta sindromi post guerra del golfo, reminiscenze da Angeli con la faccia sporca, tentativi scorsesiani di redenzioni autopunitive. Bale ci crede fino a metterci i suoi soldi, ma la sensazione è di un marcio troppo patinato.
Il Dandi: In trasferta USA per lavoro, l'impiegato Tognazzi ambisce a trovare moglie per prendere la cittadinanza americana e sistemarsi negli States. Polidoro viene dal documentario e si vede, racconta paesaggi e abitudini (marciapiedi di New York, spiaggie di Miami, fattorie texane) con gusto cartolinesco quasi da mondo-movie (belle le musiche di Nino Oliviero), insistendo con occhio esotico sull'accoppiata libertà morale + gadget del benessere economico, di fronte alle quali l'italiano Tognazzi, pur non essendo un ingenuo, resta sempre inadeguato.
MEMORABILE: "Thank you very much", dice il povero Tognazzi in continuazione.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 04:10 04:10 su Rai Movie
B. Legnani: Uno dei film più deludenti di Stan Laurel e Oliver Hardy, nonostante la sua celebrità. Forse il non conoscere la pellicola parodiata crea qualche problema, ma resta il fatto che questa storia di evasi e di mascheramento da negri che lavorano in una piantagione non crea momenti di divertimento.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 07:05 07:05 su Rai Movie
Galbo: Nella Iugoslavia del 1943, un gruppo di coraggiosi anglosassoni in lotta contro i tedeschi, deve distruggere un ponte. Buon film di guerra con forti venature spionistiche, caratterizzato da sequenze altamente spettacolari (figlie verosimilmente del grande budget impiegato), un buon ritmo dettato dal bravo regista Hamilton e un affiatato gruppo di attori di varia nazionalità (c'è anche l'italiano Franco Nero). Godibile.
Tomastich: Un guilty pleasure nel quale si mischiano drama, love-story, lacrima-movie, qualche nudo (anche under-age), spy-story e parapsicologia. La vita di due ragazzi, per l'appunto Gila e Rik, viene narrata durante la loro giovinezza e dieci anni dopo. I due blocchi del film sono complementari: la delicatezza e anche l'irrazionalità la fanno da padrone. Ipoteticamente in USA ne avrebbero potuto tirare fuori un cult '80s, in Italia è rimasto negli archivi delle tv private...
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 14:05 14:05 su Rai Movie
Galbo: Dopo il buon Radiofreccia, questo è il secondo film di Luciano Ligabue ma non può dirsi altrettanto riuscito. Il film presenta lo stesso spirito comunicativo e lo stesso impeto generazionale del precedente ed ha il pregio della buona regia e dell'ottima ricostruzione ambientale. La sceneggiatura è però eccessivamente retorica e la scrittura troppo verbosa perchè lo spettatore si appassioni realmente ai personaggi. Buono il cast.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 16:00 16:00 su Rai Movie
Matalo!: Demente passo falso del bravissimo Petroni, capace in altri western di avere un respiro americano e una salda mano alla m.d.p.; Milian charlottato fa il bounty killer ed è un profluvio di battute in rima che farebbero accapponare un morto. Le musiche di Morricone sono da corte marziale. Sotto si vede la mano di un regista ben più notevole, ma questo è peggio. Il grado zero dello spaghetti western? Eh no, perché c'è l'altro Provvidenza!
Il Gobbo: Ex-agente della Cia è incaricato di vendicare l'uccisione di un collega e amico. Eliminati due dei tre assassini, il terzo è da scoprire fra i partecipanti ad un'arrampicata in Svizzera... Thriller su commissione per il grande Clint, cui la trama (da un romanzo di Trevanian) offre il destro per riprese spettacolari di vette notevolissime, oltre che per lo sfoggio delle capacità fisiche. Film senza lampi, ma che funziona, avvincente e ben fatto. In un ruolo minore Reiner Schöne, il (mediocre) cattivo di È tornato Sabata
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
Camibella: Totò è il marito di una ricchissima quanto avara donna contro la quale inscena il proprio rapimento per spillare del denaro per spassarsela a Roma. Dopo la "malafemmina" arrivano i "fuorilegge" ma la zuppa non cambia. Il duo Totò e Peppino funziona sempre grazie all'evidente e sfavillante feeling esistente tra i due grandi artisti. Forse la storia non è tra le migliori avendo una sceneggiatura un po' barcollante, ma si ride e questo, in fondo, è ciò che importa. Citazione importante per una Titina De Filippo nel ruolodi una tirchia da antologia.
MEMORABILE: La scena iniziale quando Titina sfoggia tutto la sua immane avarizia.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Taxius: Fare meglio del primo capitolo era difficile e forse impossibile e infatti questo secondo Kick Ass fallisce in questo intento. Il cambio di regia si vede in quanto viene a mancare quel qualcosa che rendeva speciale il numero uno. Nonostante tutto la trama e i personaggi reggono ancora bene e, da non amante dei cinecomic, posso dire che questo sequel è superiore a molti altri film Marvel o DC in circolazione. La violenza, molto "fumettosa", non manca così come non manca il sangue. La presenza di Jim Carrey è un valore aggiunto.
Galbo: Con le dovute differenze, una sorta di Thelma e Louise in versione comica-brillante, che condivide con quel film una delle protagoniste. Una donna la cui vita va a pezzi cerca una via di fuga insieme alla nonna il cui carattere non è dei più facili. L'inizio non è male, con la descrizione dei caratteri dei personaggi. Purtroppo la sceneggiatura è povera di spunti e ricca di luoghi comuni; solo il mestiere delle due attrici rende accettabile la visione del film, anche se l'impressione generale è quella di un'occasione sprecata.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Paramount channel
Belfagor: Da un romanzo poco conosciuto della Christie (eppure fra i più amati dall'autrice stessa), un adattamento che non tenta dei cambiamenti azzardati come il coevo Orient Express ma riesce a coinvolgere grazie all'eleganza della confezione e alla capacità con la quale vengono gestiti i topoi da giallo classico. Il cast al centro di questo mistero dalla soluzione insolita e dal finale a effetto è dominato da una splendida Close che ruba la scena a tutti, anche se una Anderson corvina e sorniona guadagna un posto di rilievo.
MEMORABILE: Edith elenca i modi per sbarazzarsi delle talpe; "La sua descrizione di un assassino si adatta a tutti i membri di questa famiglia".
Undying: Prima del pessimo Tutti possono arricchire tranne i poveri, Mauro Severino dirige una pellicola realizzata in co-produzione con la Spagna, nella quale l'odontotecnico Giangaleazzo (Montesano), succube di una moglie (meridionale) frigida e tirchia, di una suocera invadente e due figlie, perde la testa per la disponibile e piacente Corinna (Barbara Bouchet), moglie di un grezzo e geloso vigile settentrionale. Comicità di grana grossa, con bersaglio sulla mentalità "religioso-bigotta", tipica di certa cultura meridionale. Comunque vedibile e divertente.
Gestarsh99: Trascrizione occidentalizzata di un bigino del sadismo vomitivo made in Thailand. Trattandosi di un remake, l'effetto sorpresa viene un po' meno ma il divertimento non schioda neppure di un ångström: lo spettatore sa già a quali sfide orribili andrà incontro il disgraziatone di turno, però da buon scopofilo ha ugualmente smania di vederlo schiattare di vergogna, fatica, ribrezzo e umiliazione. La sceneggiatura rende la trama meno contorta rifinendola nei passaggi irrisolti, a scapito però dell'aspetto ironico, che trova uno spazio risicato solo nella scena al fast-food e nei minuti conclusivi.
MEMORABILE: Il macabro sketch col morto al fast-food; quando si scopre che il gioco ha i connotati massonici di una secolare catena di crimini sanguinari.
Venerdì, 7/08/20 ALLE ORE 21:25 21:25 su Italia 1
Xamini: Keira Knightley è una meraviglia, la sua voce seduce sin dal pezzo introduttivo e Mark Ruffalo entra altrettanto bene nel personaggio. Dopodiché il racconto procede arrivando a sorprendere quel tanto che basta per staccarsi dal consueto ma senza eccessivi slanci, restando costantemente centrato sul tema musicale di fondo. Carino, dunque, senza arrivare alla dolcezza di Once.
Giùan: Sorta di rodaggio per l’accoppiata Imperoli-Guida, destinata a dare il meglio (cinematografico e non solo) di sé nel successivo cult Blue jeans. Qui infatti degno di nota è giusto l’esordio di Gloria, la cui acerba angelicità attende ancora maliziose valorizzazioni, muovendosi all’interno di un plot che sbanda tra allusioni alla crapula borghese (professionisti pedofili, ragazzotti viziati e viziosi, coppie scoppiate) e idealizzazioni presessantottine (l’amore puro cui aspira Monica). Recitazione marionettistica, confezione approssimativa. Sbarbatello.
MEMORABILE: Gloria sul letto che parla al telefona col babbo voltandosi e girandosi: molto “bardottiana”.
Galbo: Giunta al quarto episodio la saga del giustiziere interpretato da Charles Bronson cambia ambientazione (Los Angeles) e regista (J. Lee Thompson); a ciò non corrisponde un cambiamento del registro narrativo che rimane il medesimo. Il film è quindi ampiamente prevedibile e vengono lasciati a casa tutti i possibili "orpelli" ideologici e di caratterizzazione dei personaggi per privilegiare l'azione pura che è quello che in fondo si aspettano gli spettatori di questo genere di film. Per appassionati.
Homesick: Summa dell’intero genere slasher che nel profluvio di (auto)citazioni cinefile in bilico tra realtà e fiction - spesso sul filo dell’ironia: si veda il cameo del regista -, compone piccoli capolavori di suspense come il climax del prologo con la falsa protagonista e lo sfasamento temporale nella sequenza con le immagini in differita, ove si coglie la visionarietà perfida di Nightmare. Gli interpreti non sono semplici agnelli al macello, ma conferiscono spiccata individualità ai loro personaggi di vittime combattive (Campbell, McGowan), spregiudicate reporter (Cox) e «vicesceriffini» (Arquette).
MEMORABILE: Il prologo; il cameo di Craven (è il guardiano Fred, con maglione a righe e cappellaccio come Freddy Kruger); i tergicristalli che spazzano sangue.
Geppo: Tipica commedia brillante in puro stile Tarantini; non bruttissima, anzi, ma purtroppo priva di una vera e propria sceneggiatura (scritta dallo stesso regista con Giorgio Mariuzzo). Giuseppe Greco ha l'aria ingenua e pulita che occorre al personaggio, ma nulla di più. Azzeccata la coppia Montagnani/Ingrassia mentre trovo pessima l'interpretazione di Franchi: le sue battute non fanno proprio ridere, e mi ha profondamente deluso. Il finale (in carcere) è preso da L'insegnante al mare con tutta la classe, praticamente identico! Bella la Bouchet.
MEMORABILE: Le banconote inscatolate nei barattoli di pomodoro; Barbara Bouchet quando diventa violenta durante l'inaugurazione della fabbrica.
Gestarsh99: Ovunque metta piede, Paul Kersey si tira dietro sempre una carrettata di rogne che la metà basta. Rientrato all'ovile newyorchese come un bravo giustizier pròdigo, l'ultrasessantenne Charles diventa - per inappurate urgenze tafazziane - una specie di Jena Plissken raggrinzito al centro di una Brooklyn da vero e proprio incubo postatomico, con bande di punk invasati a cantarsela e suonarsela fra loro per lo strapazzamento dei cittadini del posto. Contrariamente all'episodio II, la violenza mostrata è così finta e sproporzionata da non rivelarsi scioccante ma alla peggio ridicola e sbellicante.
MEMORABILE: La guerriglia finale tra le gang di strada e mitraglia-Bronson su uno scenario in rovina da post-bombardamento aereo...
Herrkinski: Niente di nuovo sul fronte Van Damme, ma l'attore belga dimostra di non cedere il passo ancora una volta e si rende protagonista di una pellicola d'azione dalle forti tinte drammatiche, dove offre una buona prova sia fisica che recitativa. Mi è piaciuta la cattiveria inusuale che si respira in alcune scene del film e l'atmosfera piuttosto plumbea e priva di particolari buonismi; il sangue e la violenza non mancano, il cast se la cava e la confezione è abbastanza curata. A parte questo poco da segnalare, ma una visione disimpegnata la merita.
MEMORABILE: La tortura col trapano; Il massacro della famiglia; L'assalto al bordello.
Paulaster: Intreccio di storie in diversi continenti legate dallo sparo di un fucile. La sceneggiatura è ben "incastrata" ma manca principalmente la parte emozionale: la fase migliore (la ragazzina giapponese coi suoi problemi sessuali) è di fatto scollata dal cardine. Anche la conclusione sconta un certo buonismo. Momenti di tensione (l’uccisione del bambino, la fuga dalla polizia) fin troppo esasperati rispetto alla dolente realtà. Bravo Pitt, Bernal pessimo.
MEMORABILE: La giapponese che ci prova col dentista; Lo sparo nel vetro del pullman; La falsa notizia che sarebbe stata una rapina invece di un incidente.
Undying: L'ambientazione orientale del film lo distingue dal successivo filone della commedia decamerotica, mentre invece il plot narrativo sembra anticipare - per affinità di contenuto - il genere boccaccesco. La storia è avvicendata sulle avventure - più o meno piccanti - di un donnaiolo impenitente, disposto ad affrontare rocambolesche avventure al fin di giungere tra le braccia di piacevoli castellane e regine. Brescia farà certamente di peggio, ma non è che questo sia un buon motivo per considerare questo prodotto degno d'esser rivalutato. Unica motivazione d'interesse: il cast femminile.
Kinodrop: Il mondo del cronismo d'assalto e dell'audience a tutti i costi proposto dalla parte di un individuo a dir poco senza morale, che passa da ladruncolo a reporter 'splatter' in una Los Angeles notturna. Quest'ottica individualista però disinnesca la carica di denuncia di un fenomeno così diffuso e già ampiamente rappresentato sul grande e sul piccolo schermo. La trama via via aumenta di suspance ma si impoverisce di contenuti, reiterando un modulo già esaurito nella prima mezz'ora e concentrandosi sul bieco arrivismo senza scrupoli del protagonista.
MEMORABILE: La mono-espressione nel volto di Gyllenhaall; La bella fotografia e gli inseguimenti notturni; Il "listino prezzi" dei reportage.
Greymouser: Film imperfetto, disorganico e sfilacciato nella sceneggiatura, ma visivamente affascinante grazie al talento autentico - qui ancora in parte inespresso - di Del Toro. Il soggetto, peraltro, è originale ed inconsueto, soprattutto nella premessa, e il regista riesce in più di un'occasione a tradurlo in immagini inquietanti e morbose. E' piuttosto la seconda parte tutta azione ad essere meno convincente e più prevedibile. "Mimic", per qualche strana alchimia, mi piace in misura anche superiore al pallinaggio che, obiettivamente, gli spetta.
Pigro: Un Costa-Gavras affabulatorio, quasi romantico, racconta l’avventura epica di un clandestino come fosse una nuova Odissea, dallo sbarco che ricorda l’approdo nell’isola dei Feaci all’arrivo a una Parigi-Itaca dove però non c’è più chi credeva lo attendesse, passando per tanti incontri, dalla turista-Circe che lo lega troppo a sé al Polifemo-polizia che bracca l’astuto neo-Ulisse sempre pronto a inventare nuovi modi per fuggire. L’immigrazione come mito in un’opera in cui il clandestino non è più vittima ma eroe. Approccio interessante.
Homesick: “La pastasciutta nel deserto”: ovvero, una tragicommedia sui soldati italiani in Africa nella Seconda guerra mondiale che sognano di tornare nel loro paese. Nella prima parte il tono è scherzoso e si seguono i traffici di Venantini – nel ruolo “sordiano” del romano spaccone e ammanicato – per ottenere l’agognata licenza; nella seconda la guerra rivela tutti i suoi orrori (morti, feriti, prigionieri, macerie) e il divertimento sfuma progressivamente nel dramma e nel pessimismo. Rina Mascetti intona “Camerata Richard”.
MEMORABILE: La camionetta con su scritto "Butta la pasta".
Gestarsh99: Le riunioni di famiglia non prometton quasi mai cene perfette, è sufficiente che a qualcuno salti in testa una frecciata per aizzare gli animi e dare il via alla bagarre del massacro. L'ombra mascherata di Bertino bussa ancora alla porta di una villa isolata di campagna: fasi eliminatorie devitalizzate arrancano stancamente su uno slasheretto come tanti se ne vedono, che rialza un po' la cresta solo nella metà conclusiva, tirando fuori un'andatura maggiormente grintosa e quel paio di sgambetti "screameggianti" utili se non altro a far chiosare "beh, dai, non è poi tutta sta gran bruttezza".
MEMORABILE: Lei che vorrebbe far sesso accanto al cadavere della di lui madre poco prima assassinata dal trio di killer mascherati...
Gestarsh99: Action gangsteristico svelto e dinamico in cui l'intreccio di rapimenti, scazzottate, sparatorie e regolamenti di conti tra bande nemiche è solo un pretesto per far scorrere un fotobook di tutti i grugni più laidi dell'italo-crime anni '70. Milian, in sella al suo Kawasaki, fa il rodaggio al futuro maresciallo rissoso e coprolalico di Squadra antiscippo, coi primi accenni ironici e sfrontati al turpiloquio aforistico-vernacolare ("Sono l'anima de li mortacci tua") e ai gestacci sconvenienti (le corna di derisione, la minzione frontale sotto gli occhi della donna ammanettata al water).
MEMORABILE: Il ritmo trionfante del riconoscibilissimo score micalizziano; Il tormentone (s)cult ripetuto da Lastretti al suo sgherro/boyfriend: "Vero, Franco?"
Sabato, 8/08/20 ALLE ORE 04:35 04:35 su Paramount channel
Galbo: Una non più giovane coppia sta per vendere l’appartamento in cui ha vissuto per 40 anni. Film sulle incertezze della maturità e la difficoltà del distacco, gradevole ma che non approfondisce più di tanto, limitandosi a rappresentare una galleria di personaggi che interagiscono brevemente con i protagonisti. Più che le persone contano gli oggetti e i ricordi di una vita che vengono progressivamente evocati. Freedom e la Keaton recitano con il pilota automatico ma l’impressione è che non siano stati “serviti” da una sceneggiatura adeguata.
Dusso: Molto meno serio del precedente La lunga sfida, questo secondo film di Zanchin - ancora una volta quasi tutto girato in Medio Oriente (stavolta siamo a Beirut) - è un divertente action sulle truffe nei casinò. Peccato che a lungo andare si faccia un po' scontato e perda in scorrevolezza. Ottime e funzionali le musiche di Bacalov, splendida la Margret e bravissima la Horn.
MEMORABILE: I trucchi per barare; Le esibizioni musicali della Margret.
Sabato, 8/08/20 ALLE ORE 06:20 06:20 su Paramount channel
Galbo: Girato nel 1954 (è stato restaurato e riproposto recentemente) è forse uno dei primi esempi di film catastrofico di ambientazione aerea. I classici temi della serie Airport (cronologicamente successiva) sono riproposti in questo film: gruppo di personaggi alle prese con una situazione drammatica che tirerà fuori il meglio (e anche il peggio) di sè. Ben sceneggiato e girato, è una delle migliori interpretazioni del grande John Wayne in un ruolo non western.