I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 6/07/20 A Domenica, 12/07/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: I diciottenni Panaro e Girotti (futuro Terence Hill) protagonisti di una commedia sentimentale secondo il consueto schema innamoramento-rottura-riconciliazione, animato dalla verace napoletanità di Modugno, che alterna le sue canzonette allegre e moderne a quelle più classiche e malinconiche di Fierro, e dalle facezie dell'impareggiabile Pica. Pandolfini macchiettistico professore di matematica. La città di Napoli si vede poco o nulla e il film, inevitabilmente, ne perde.
MEMORABILE: Il compito in classe di matematica; La Pica che svolge indagini guidata dalla buonanima del marito brigadiere.
Galbo: Fa apparire il vanziniano Via Montenapoleone come un capolavoro neorealista questo film (ma il termine film pare spropositato) di tale Adolfo Lippi. Concepito verosimilmente come uno spaccato di vita romana vissuta, il film annovera tra i protagonisti anche Laura Chiatti (degli altri attori si sono fortunatamente perse le tracce) la cui recitazione non rimane impressa nella memoria. Pedestre.
Galbo: Tra le tante storie accadute all'ombra dell'apartheid sudafricano, quella dell'attivista Steve Biko è una delle più interessanti e coinvolgenti. Il regista Richard Attenborough ne trae una pellicola dall'ampio respiro, che mostra giusto qualche caduta di ritmo a causa della sua non indifferente lunghezza ma che è ben realizzata, all'insegna del politically correct. Di alto livello la ricostruzione ambientale e l'interpretazione del cast, con Kevin Kline comunque più credibile del coprotagonista Denzel Washington. Interessante e istruttivo.
Gestarsh99: Il film di Leone gode innegabilmente di pagine straordinarie di grandissimo Cinema ma è altrettanto afflitto da passaggi altamente fastidiosi nella loro pretenziosa profondità, come ad esempio tutte le sequenze relative alla rappresentazione della sessualità (la torta in cambio del servizietto, il confronto della lunghezza dei membri, la sodomizzazione di una delle interpreti). In un'opera che fa della raffinatezza e dell'epopea la propria ragion d'essere ho trovato questi accostamenti molto umilianti e volgari. Un arido e borioso gigante formale.
Daniela: Sid, dopo aver deciso di sottoporsi ad una operazione per cambio di sesso, è preoccupato di quale sarà la reazione della famiglia tradizionalista ma non ha fatto i conti con un ragazzino di 14 anni che sostiene di essere suo figlio... Commedia franco-canadese stuzzicante sulla carta ma ammosciante alla visione per via di una sceneggiatura piena di luoghi comuni e di un protagonista scarsamente espressivo che sembra la versione sbiadita di Dustin Hoofman in Tootsie. Film non tanto brutto quanto noioso, poco interessante, perdibile.
Ira72: Meyers si conferma bello e talentuoso. La vera sorpresa è Banderas, finalmente fuori dai soliti, insipidi e spesso patetici ruoli (meglio tardi che mai). Un buon thriller che fa il suo sporco lavoro: colpi di scena imprevedibili e tensione. Peccato per l’ultimo minuto (ma nel genere si è visto di peggio). Non sempre la logica deve venire accontentata e certe forzature, in questo caso, sono perdonabili. Anche da una certa cura dell’insieme e da una durata efficace per non tediare. Non finirà nell’olimpo degli indimenticabili, ma si fa ben guardare.
Pigro: Parodia demenziale di Spider-man e, più in generale, delle saghe dei supereroi. Tra battute e battutacce, gag e slapstick, politicamente scorrettissimo, con buona abbondanza di chiavi comiche goderecce o chiassose da teenager ma senza mai scadere eccessivamente nel volgare, il film ha momenti davvero divertenti (soprattutto se si ha in mente l’originale) grazie ad alcune trovate che riescono a strappare più di una risata, sia pure in mezzo ad altre più banali. Nielsen in secondo piano, ma impagabile.
Pigro: Tuffo nella memoria di una Sicilia in falso movimento nella storia, dagli anni 30 agli 80. Con sincera e urgente passione Tornatore ci fa calare in una neoveristica, neolirica e neomitica Bagheria, luogo vero e traslato, attraverso una ricca coralità ben sostenuta da un ampio e partecipe cast. Con una narrazione sontuosa e retorica (con musica fastidiosamente pervasiva), che punta non sul racconto ma sul susseguirsi di brevissime scene, come sketch o aneddoti: frammenti di ricordi personali da ricomporre. Ha un suo fascino, ma è estenuante.
Martedì, 7/07/20 ALLE ORE 00:55 00:55 su Rai Movie
Galbo: Cercando di ritrovare i passi di uno dei suoi film più riusciti, La finestra di fronte (le assonanze tra le due pellicole sono evidenti), Ferzan Ozpetek non riesce ad andare oltre un film mediocre, privo di una precisa identità e fatto per lo più di suggestioni, a volte affascinanti visivamente quanto povere narrativamente. Al senso di spaesamento generale contribuisce Elio Germano, in un ruolo decisamente poco adatto a lui. Del cast la migliore è la Proclemer, sia pure in una piccola parte.
Giùan: Dal ritmo fin troppo assennato, dalla recitazione macchinosamente meditata, è un film d'azione vecchia maniera, assimilabile curiosamente più a certi polizieschi americani anni '50 che ai nostri film di genere del decennio 1970. L'inizio documentario, con la filiera della morfina, è intrigante parecchio, così come dissonante ma di buon mestiere risulta la presentazione dei "Papaveri" palermitani. Poi però Baldi perde il filo e il film diventa narcotico, scosso da rari accessi epilettici. Subitanea e mal contata la svolta "infiltrata" del sulfureo Gazzara.
MEMORABILE: La scenetta "zenzuale" a casa di Don Calogero con le neanche troppo sottaciute profferte di Greci e Longo (bellissima).
Deepred89: Melodramma vecchio stile il cui interessantissimo, toccante soggetto è stiracchiato oltre ogni misura da una sceneggiatura che poteva benissimo essere condensata in metà delle pagine. Per il resto regia efficace (nonostante alcune soluzioni un po' effettistiche, come il cercare sempre la lacrima facendo piangere gli attori), montaggio scattante, fotografia smorta, buon cast. Nemmeno un film lento, solo inutilmente ripetitivo, pur coi suoi indubbi pregi (tra i quali si cita il bel finale). Nulla di eccezionale.
Graf: Mattoli con il suo stile da “inquadratura fissa e lunga” non è mai stato un modello di ritmo e di dinamismo, ma quando filmava la maschera mobile di Totò la pagnotta la portava a casa. Qui ci sono Peppino De Filippo in un ruolo da guest star e quella lagna di Teddy Reno come “cantante” protagonista. Film girato con eleganza ma mediocre e macchinoso, con poche idee comiche e il solo Peppino a “cantare” e portare la croce: interpreta un buffo pensionato che si finge pittore per rimediare qualche donna ma che rimedia solo un sacco di botte.
MEMORABILE: La dolcissima Giulia Rubini è un raggio di sole che illumina un film piuttosto spento.
Galbo: Una celebre chef di New York si trova ad occuparsi della nipote quando la bambina rimane orfana e contemporaneamente si innamora del suo aiuto cuoco. Remake di una produzione europea con Sergio Castellitto (Ricette d'amore), Sapori e dissapori ha i ritmi e la struttura narrativa della commedia romantica metropolitana e sebbene non abbia nulla di particolarmente originale, si rivela prodotto abbastanza gradevole grazie anche ad una buona prova del cast. Colonna sonora di Philip Glass.
Daniela: Avevamo lasciato quattro amici inglesi a brindare sul ciglio di un dirupo in Australia. Il sequel riprende da quel punto, con uno di loro che, previa caduta, diventa un cadavere da riportare in patria fra mille imprevisti... Se il primo capitolo era stato caciarone ma divertente, questo è volgare e basta, con gags straviste oppure di imbarazzante pochezza, tanto da far rivalutare come capolavoro Weekend con il morto . A parte i graziosi titoli di testa animati e qualche bel paesaggio desertico, non c'è proprio nulla da salvare: film perdibile senza rimpianti.
Martedì, 7/07/20 ALLE ORE 22:40 22:40 su Rai Movie
Markus: La vicenda dell’eruzione del vulcano islandese (che nel 2010 per qualche tempo bloccò il traffico aereo) si rivela sin da subito una fievole giustificazione per trascinare la scoppiettante coppia Valérie Bonneton/Dany Boon da un aereo a… tutti i possibili mezzi di trasporto in un rocambolesco viaggio verso la Grecia! Tolta qualche fantasia un po’ stucchevole ai fini del perenne lieto fine, resta una pellicola divertente che delizia senza sosta uno spettatore in cerca di svago. Un road-movie di ampio respiro pronto per l’esportazione.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 03:00 03:00 su Cine 34
Markus: Diatribe sentimentali tra un comandante di cavalleria e una contessa rimasta vedova. Subentrerà una rivale in amore. La mano esperta di Anton Giulio Majano assicura frasi d'effetto ("Mai fare attendere una bella donna: è un peccato che si sconta") per assecondare un piagnucoloso pubblico femminile per il quale l'opera è forse concepita. Ci si trascina non molto brillantemente verso un finale scontato; come forse lo è tutto il film, che inanella una serie di sciocchezze con personaggi improbabili.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 08:15 08:15 su Cine 34
Homesick: Germi dà vita al primo poliziesco italiano, descrivendo con occhio distaccato una realtà quotidiana costituita di personaggi dalla coscienza più o meno sporca. Germi stesso interpreta una figura di commissario dal polso ferreo e fortemente caratterizzata, anche dal punto di vista fisico: astuto, occhiali scuri, metodi rudi e inquisitori, indagatore instancabile e distaccato e con una fidanzata che trascura (elemento tipico dei futuri poliziotteschi). Buon intreccio e ottimi interpreti.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 09:00 09:00 su Rai Movie
Paulaster: Analisi della contrapposizione tra l'amore come ultimo sprazzo di vita e il suo contrario sbarazzino. Parte iniziale animata da un feroce ma anche divertente humor nero; poi il film sedimenta nella relazione (poco verosimile) e fuga dei due. Conclusione d'una tristezza interiore che non lascia scampo a speranze. Tognazzi passa dal guitto all'illuso e termina come una vecchia scarpa bucata. La Muti tanto bella quanto acerba, dirompente negli sguardi ma poco pruriginosa. Confezione scarna retta da giochi registici.
MEMORABILE: Con solo la battuta sulla molotov esplosa in casa viene sistemata la ribellione giovanile del periodo.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 11:05 11:05 su Cine 34
Homesick: Come un'Emmanuelle nostrana, la Ripa di Meana continua a confessare la sua vita annoiata fatta di sesso (anche lesbico), vestiti alla moda, viaggi, incontri casuali e tanta altra mercanzia per guardoni incalliti. Privo di qualsiasi valore cinematografico, raccatta un attore dal glorioso passato come Finch e si regge tutto sulla bellezza di Carol Alt.
Rambo90: Proseguono le avventure di Kociss, stavolta tradito da Geronimo, che compromette la pace tra indiani ed esercito. Se Daves riusciva a dare ai suoi personaggi molte sfumature, stavolta le psicologie sono standardizzate, con buoni e cattivi e senza vie di mezzo anche a causa di una trama banale, dove qualsiasi mossa è prevedibile fin da subito. Se non altro il ritmo è svelto e Chandler nei panni di Kociss è sempre incisivo. Non male le scene dei combattimenti tra indiani, ma la forza del capostipite è persa. Mediocre.
Gestarsh99: Quasi ogni film sulla boxe, oltre che configurare l'excursus verso la coronazione di un sogno, porta sempre con se una storia di duro riscatto interiore, di laboriosa affermazione della propria personalità. The Fighter però ci aggiunge un elemento di rado trattato: il risanamento faticoso dei rapporti familiari, non più basati sul desiderio di compensare fallimenti altrui ma sulla cooperazione e il reciproco rispetto. E con ciò il film accontenta sia le esigenze di spettacolo che l'occhio voglioso di un sano realismo da strada, sazio della sublime e macilenta identificazione di Christian Bale.
MEMORABILE: La prova di Bale: ex-boxeur tossico e sgangherato ma con tutta l'esplosività muscolare del grande campione ancora intatta nelle braccia e nel fisico.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Galbo: Lodevole la scelta della regista Tognazzi di rappresentare la quotidianità di una coppia omosessuale al femminile; il film spreca tuttavia il suo potenziale rifugiandosi nei facili stereotipi della fiction che rendono la seconda parte molto meno riuscita della prima che era al contrario condotta con il grande equilibrio della normalità e rappresentava bene i due caratteri (e le visoni contrapposte della vita) delle protagoniste. Delle interpreti, la Ferilli convince più della Buy. Riuscito a metà.
Gestarsh99: Dall'omonimo videogame della Capcom una trasposizione non proprio horror, che assieme al quasi contemporaneo 28 Giorni dopo ha contribuito al ritorno di fiamma del filone zombifico; produce, scrive e dirige Paul Anderson, piccola volpe della fanta-estetica più commerciale. In questa occasione la bellissima Jovovich non è quell'eroina fulgida, spettacolare e centralissima offertaci da Besson ma inizia a scaldare muscoli e carattere in previsione del secondo capitolo a cielo aperto. Tutte le risorse impiegate sono in direzione action, per l'accezione psico-tematica rivolgersi a Boyle.
MEMORABILE: Gli omaggi all'[f=2321]Aliens[/f] di Cameron: la milizia super-organizzata che esplora un territorio ignoto e claustrofobico; Il liker gigeriano.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 21:25 21:25 su Rete 4
Buiomega71: Divertente mix tra Arma Letale e Seven, con Wayans che spara battute a raffica e si commuove vedendo Casablanca per la prima volta. Niente di nuovo per il "Seagal movie" tutto botte e azione, ma Gray ritrae una Los Angeles piovosa e goticheggiante, omaggia John Woo nella sparatoria finale nell'albergo abbandonato, regala sprazzi alla Manhunter negli omicidi e inscena le crocifissioni delle vittime in puro stile horror apocalittico. Poi vabbè, c'è spazio pure per il solito "buddy movie" da domenica pomeriggio. Comunque non male.
MEMORABILE: Il violento pestaggio al porto; Seagal mena al ristorante; Il combattimento finale tra nasi rotti e colli spezzati.
Stefania: Il titolo era irritante, volevo vedere se il film fosse all'altezza del titolo... Lo è! Il personaggio della Keaton si presterebbe ad una "parodia in nero", ne risulterebbe qualcosa di simile alla Crawford di Mammina Cara. E' inquietante: una madre frustrata che manipola la vita sentimentale della figlia ventenne! La quale, tra l'altro, è un caso preoccupante di dabbenaggine, idem i due corteggiatori! Niente di divertente in un film dove tutti i personaggi hanno un quoziente intellettivo talmente basso. Fallito anche come puro intrattenimento.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 21:35 21:35 su NOVE TV
Rambo90: Di Boll avevo visto House of Dead, ed ero partito abbastanza prevenuto nei confronti di questa pellicola. Invece mi è piaciuta, è un godibile fantasy dove l'azione e il ritmo la fanno da padrone senza mai stancare. Il cast è ottimo e in particolare ho gradito il redivivo Burt Reynolds nel ruolo del re; Statham fa sempre il duro e Liotta digrigna i denti in maniera accettabile. Da vedere ovviamente a cervello spento ma divertente.
MEMORABILE: Il duello fra i maghi con le spade.
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 22:25 22:25 su Rete 4
Stefania: Molto migliore di quanto mi aspettassi, persino la Lopez convince! Una struttura narrativa insolita, interessanti anche i personaggi secondari, che non si allontanano dagli stereotipi della crime-story, eppure, collocati nel complesso della storia, hanno un pizzico di imprevedibilità che risulta avvincente. Un buon film di amore criminale, una trama che riserva qualche sorpresa, una regia che imprime un ritmo vivace, Molto piacevole!
Nando: Il romanzo di Swift non necessitava di questo filmetto insulso e poco probante con il testo. Visto in 2D mostra tutta la sua pochezza con Black che interpreta la sua solita parte da confusionario guascone. La morale finale sulla guerra è di una retorica imbarazzante.
Gestarsh99: Cosa ci faranno mai assieme un nerd precisino e fifone ed un tamarro scavezzacollo con l'insana predilezione per carneficine e Twinkies? In un panorama sommerso dall'alta marea scarlatta dei torture più seriosi, l'ottimo Fleischer offre al pubblico horrorofilo una bella isoletta su cui naufragare, dirigendo con estrema competenza tecnica e severa attenzione al dettaglio, una piacevolissima variazione sul tema zombesco imbevuta, più che di sangue, di spiritosa acutezza. Egregie le prestazioni di Harrelson e soci, in un viaggio che ha come unica meta la ricomposizione dei rapporti umani più elementari.
MEMORABILE: Gli strepitosi titoli di testa, col sottofondo dei Metallica Old-school; il simpatico omaggio "demolitorio" ad [f=904]Arancia meccanica[/f].
Stefania: Le cenette tra single in ristoranti etnici. Le palestre dove si rimorchia. Le presentazioni in libreria. La salsa-merengue. Gli aperitivi e i piano bar. Il sesso facile. L'amore difficile. I capisaldi della squisita poetica di Sex and the City riscaldati in salsa amatriciana, con la Gerini ridotta ad una Carrie Bradshaw versione discount. Commedia degli equivoci che fallisce perché l'equivoco non ha la forza di portare avanti la trama, commedia sentimentale arte-fatta di finte perle di saggezza, moine, smorfie e gridolini. La caratterizzazione della Impacciatore è piacevole, il resto è noia.
MEMORABILE: "Lui ti ama anche se sei una cretina!" "Te l'ha detto lui che mi ama?" "No, mi ha detto solo che sei una cretina...".
Mercoledì, 8/07/20 ALLE ORE 23:45 23:45 su La7d
Nota bene: "Ritratto di una detective privata sboccata che è un mix fra la Lauren Bacall de Il grande sonno e una Charlie's angel sfigata. Liberamente tratto dai gialli di Sara Paretsky, il film è disneyano vecchio stile (la trama verte sulla "solita" bambina da salvare dai parenti serpenti), ma ha dalla sua una Kath
124c: Ritratto di una detective privata sboccata che è un mix fra la Lauren Bacall de Il grande sonno e una Charlie's angel sfigata. Liberamente tratto dai gialli di Sara Paretsky, il film è disneyano vecchio stile (la trama verte sulla "solita" bambina da salvare dai parenti serpenti), ma ha dalla sua una Kathleen Turner ancora bella, sexy e, sopratutto, diva. L'attrice è pioniera di un genere - quello delle action girls - esploso nel terzo millennio, e lo fa con classe e scarpe con i tacchi a spillo ai piedi. Un degno addio ai suoi ruoli sexy.
MEMORABILE: Mai sottovalutare le capacità di un uomo di sottovalutare una donna.
Cotola: Film decisamente commerciale che strizza non poco l'occhio a Gioventù bruciata, che Coppola fu "costretto" a girare dopo l'eclatante ed immeritato insuccesso di Un sogno lungo un giorno e che tuttavia si distacca dall’essere una semplice film “di cassetta” segnalandosi per un ottimo uso del colore, per un cast di attori giovani che otterranno, chi più chi meno, un grande successo e per una storia che si lascia seguire piacevolmente e che Coppola, meritoriamente, evita di infarcire di sociologie ed intellettualismi d’accatto.
Giovedì, 9/07/20 ALLE ORE 03:05 03:05 su Rai Storia
Homesick: Buon esempio di adattamento tv, che aggiorna la fonte letteraria senza snaturarla. Della ghost-story di M.R. James si mantiene solida l'idea di base - la mezzatinta che prende vita e rivela un misfatto accaduto tempo addietro -, dilatando ed approfondendo gli sviluppi (anche psicologici) della vicenda e spostandone l'ambientazione dall'Inghilterra ottocentesca alla Napoli del Novecento. Proietti si avvale degli accordi spettrali e ossessivi di Gianni Mola e di protagonisti come Sergio Fiorentini, vigoroso nell'espressione così come nella notissima voce, e una Franca Dominici diafana e dolente.
MEMORABILE: L'ispezione notturna della villa; la figura della Morte che si materalizza sulla mezzatinta; la disperata confessione; l'armadio delle bambole.
Herrkinski: Orfini dimostra di avere la stoffa per sfondare nel cinema internazionale: peccato che non lo farà mai e che si dedicherà principalmente al ruolo di produttore. Thriller ben girato, sintetico, con una notevole cura della scenografia, delle musiche e delle inquadrature. La Styler è bruttina e neanche molto simpatica, in compenso Henry è un cattivo da antologia e compare pure il mitico Bill Moseley (che muore subito). La tensione è ideale, non mancano alcune buone trovate e il film si lascia vedere piacevolmente. Da riscoprire...
Giovedì, 9/07/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Belfagor: Ricostruzione romanzata dello scontro che portò alla fine del dominio marittimo del pirata Barbanera. Diretto con solido mestiere da Walsh, è un film movimentato e piuttosto violento, reso godibile da un ritmo ben sostenuto e dall'istrionica cattiveria di Newton nei panni del sanguinario capitano. Buono anche il resto del cast, in particolare la Darnell.
Giùan: L'abboccamento tra il regista di genere più glamour degli anni '70 e il patinato quanto selvaggio circus automobilistico della F1 destava certa curiosità. Il film invece, dopo il brillante incipit semi-documentaristico e il rendez vous tra Gemma e la Navarro, perde insieme a Nieves qualsiasi premessa ludo-cinefila, tonfando a capofitto in uno sganassone movie (scazzottate a sfinimento davvero) senza arte né parte, con slittamenti di genere dannosi prima e urtanti ben presto. Curioso lo scagnozzo gay di Zanetti in un film peraltro beceramente machista.
MEMORABILE: Naturalmente il gioco con gli anelli di fumo di Susan Scott.
Galbo: Nella Shangai degli anni '30, storia d'amore tra una contessa russa caduta in disgrazia e un ex diplomatico americano. La ricostruzione ambientale ottima (molto bella la fotografia) e la bella prova degli interpreti non riescono a colmare i limiti che spesso si evidenziano nel film di Ivory, quello cioè di raccontare le vicende senza una grande partecipazione emotiva.
Markus: Neri Parenti dirige con mano sicura una commedia sull'allora assillante problema degli alloggi contando su alcuni dei punti fermi della comicità nostrana (il milanese a Roma, gli equivoci, le truffe italiche) e soprattutto dell’umorismo surreale di un Pozzetto ancora in grande spolvero. Battute grandiose e situazioni ridanciane (la "pensione Libano" e l’espressione "Osti, sembri un citofono!" sono storia del cinema!). Cast femminile di primo livello: la pruriginosa presenza di Paola Onofri e una "cattiva" quanto perfetta nel ruolo Athina Cenci. Ottima la ost elettronica di Dario Baldan Bembo!
Giovedì, 9/07/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su 20 Mediaset
Galbo: Diretta dagli autori del sopravvalutato Crazy stupid love, una commedia brillante sul mondo delle truffe e degli imbroglioni di alto bordo. La trama è poco originale, ma si nota indubbiamente una certa eleganza nella realizzazione che comprende la cura nell'ambientazione e in generale una messa in scena che non bada al risparmio. Tra gli attori, la sorpresa è costituita dalla bella e brava Margot Robbie, mentre Will Smith è autore di una prestazione routinaria e non particolarmente brillante. Non un capolavoro ma abbastanza godibile.
Nando: Avventura per ragazzi tra panorami mozzafiato e incontaminati. Tutto abbastanza scontato, con la presenza di un inverosimile cucciolo di orso polare quasi addomesticabile. Tipico prodotto americano dai buoni sentimenti infarcito di ruffianeria e destinato al famigerato lieto fine. Heston non lascia quasi traccia.
Pigro: Ladra uscita dal carcere viene convinta a partecipare a una rapina per poter riavere il figlio sequestrato. Thriller-commedia realizzato più con l'idea dell'entertainment basato sulla bella del momento (Kim Basinger) che con il gusto classico della super-rapina alla super-banca: il titolo italiano riflette bene il succo del discorso, a costo di sacrificare l'aspetto avventuroso. Comprensibili, quindi, incongruenze e luoghi comuni, che rendono il film soltanto un discreto passatempo senza brividi e senza pensieri.
Homesick: La rivoluzione come ideale incorrotto e atto puro contro le lusinghe del capitalismo imperialista e approfittatore: il primo ha la faccia ghignante e lurida di un istrionico Volontè (che spiana così la strada al Cuchillo di Milian); il secondo quella ambigua e pulita di un apparentemente cheto Castel. Il western incontra la storia del Messico in un paesaggio all’uopo torrido e sconfinato dove convivono peones, proprietari di terre, preti-soldati, militari e guerriglieri. Musiche in sinergia di Bacalov e Morricone.
Pigro: Quale necessità ci fosse di ambientare la solita storia dell’amore contrastato e del corteggiamento in un lambiccato sistema planetario di due mondi con le gravità opposte è ignota. Il meccanismo è talmente insulso da aver bisogno di una lunga noiosa spiegazione iniziale. Il resto si alterna tra il melenso e l’inconsistente, lo sfoggio di virtuosismi tecnici (unico appunto positivo: la fotografia acquarellosa) e una dilagante banalità narrativa che ha bisogno di trucchi visivi, pseudo-critica sociale (!) e musica invadente per tenere svegli.
Venerdì, 10/07/20 ALLE ORE 01:20 01:20 su Rai Movie
Ruber: E' certamente il punto artistico più basso di tutta la carriera della Bellucci. Una pellicola pessima a dire poco, che risulta essere solo un frullatone di più generi (fantasy, horror, arti magiche...)! Il risultato è tremendo. Ma come si fa a concepire la storia di un bambino di un'antica civiltà che viene visto come il nuovo "profeta" per poi spostarsi nella Parigi dei giorni nostri con un suo erede adottato dalla Bellucci e rapito da adoratori di chissà quale divinità?
Venerdì, 10/07/20 ALLE ORE 02:30 02:30 su Cine 34
Homesick: L’intrigante soggetto, giallo-spionistico dai gotici richiami – donna sfigurata rapisce uno scienziato per farle riacquistare la bellezza perduta – non è servito da una messa in opera all’altezza: il plot è faticoso, la regia debole e le scene d’azione dilettantesche (vedasi la scazzottata sulle scale, peggio di quelle dei vecchi western americani). Gli attori sono volti anonimi, tranne quello aguzzo di Ugo Fangareggi, che appare in un piccolo ruolo.
MEMORABILE: Lo spogliarello di Mary Luger vestita da clown: momento erotico mica male.
Venerdì, 10/07/20 ALLE ORE 08:00 08:00 su Cine 34
Geppo: Il grande Steno tira fuori tutto il suo genio trasformando un film minore in una produzione, a mio avviso, importante. La trama non è nulla di particolare ma la grandezza sta tutta nell'interpretazione dei grandi attori. Storia di mafia in chiave ironica ma credibile. Un bravo e onesto picciotto (un ottimo Carlo Giuffrè con accento siciliano), emigrato a New York, viene spedito dalla mafia in Sicilia per uccidere un noto capomafia (Randone). Memorabili Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi e Salvo Randone, che ci offrono caratterizzazioni molto gustose.
MEMORABILE: L'arancia da sbucciare; I dialoghi tra Carlo Giuffrè e Vittorio De Sica; I discorsi di Salvo Randone (mitici); La bellissima Pamela Tiffin.
Venerdì, 10/07/20 ALLE ORE 09:30 09:30 su Cine 34
Galbo: La Roma "papalina" del primo ventennio dell'800 viene presentata in modo egregio da questo bel film di un regista sottovalutato ma capace ed arguto come Luigi Magni. Sotto il regno di Papa Leone XII, il popolo oppresso si ribella attraverso i movimenti carbonari, con lo spauracchio della ghigliottina. In questo contesto si muovono figure ben caratterizzate dalla felice sceneggiatura del film, ricco di dialoghi spiritosi ed arguti e che si avvale delle intepretazioni di un grande cast in cui spiccano Sordi e Manfredi.
Giùan: Opera di difficile commento e da contestualizzare storicamente: lo sdoganamento hollywoodiano del tema AIDS aveva ovviamente il suo prezzo da pagare in termini di reticenze come di estetica cinematografica. Il copione in effetti è fin troppo attento a esplorare i vari aspetti della spinosa questione come a considerar torti e ragioni d'ognuno. Ma compito del grande cinema è anche questo: rendere empatico ciò che si vorrebbe tener distante. In tal senso la coscienza critica di Demme e il lavoro di cesello degli attori (Washington in primis) è encomiabile.
MEMORABILE: L'aria di Andrea Chenier in cui la Callas canta "porto sventura a chi bene mi vuole": emblematico dell'uso "profondo" che nel film Demme fa dei clichè.
Galbo: In seguito all'abolizione della dogana franco-belga, viene istituita una pattuglia mobile composta dal francese Mathias e dal belga Ruben. Dopo il fortunato Giù al nord, Dany Boon dirige ed interpreta un'altra commedia sulle differenze, lì regionali, qui nazionali e di mentalità. Il succo non cambia molto e il film, pur non eccezionale e gravato da qualche caduta di ritmo, è godibile e segnato da gag divertenti e da una riuscita caratterizzazione ambientale. Buona la prova del cast, con i protagonisti ben amalgamati tra loro.
Galbo: Remake molto modesto del capolavoro di Stanley Kubrick, affidato ad un regista alla moda (all'epoca) ma di talento e valore molto limitati. Analogamente ad altri suoi lavori precedenti, la chiave di lettura di questa versione di Lolita è un erotismo patinato (che però diventa qualcosa di più nel finale) in cui manca completamente un'adeguata caratterizzazione psicologica dei personaggi. Manca totalmente la splendida ambiguità dei personaggi del film di Kubrick ed anche un buon attore come Irons si perde nella banalità.
Galbo: Noir spagnolo che parte dalla contrapposizione tra due uomini dopo un breve episodio che introduce l’evento criminale centrale nel racconto. Il regista contrappone le due figure dipanando progressivamente il racconto e incrementando la tensione mediante riprese “nervose” e una colonna sonora efficacemente ossessiva. L’ambientazione è volutamente anonima. Montaggio serrato e buone prove degli attori. Buon film.
Daniela: Miliardario "affitta" per tre mesi una famiglia per sperimentare l'effetto che fa: la scelta cade su una donna single con due figli piena di problemi... Commedia che ricorda nello spunto la nostra Famiglia perfetta ma con un andamento più scontato. Poelvoorde è simpatico e la parte del misantropo depresso gli calza a pennello, Efira è spigliata, anche se poco credibile come poveraccia, ma la sceneggiatura risulta debole, povera di gag, per cui il divertimento è modesto. Dal regista del delizioso Emotivi anonimi era lecito attendersi di meglio.
Sabato, 11/07/20 ALLE ORE 00:50 00:50 su Rai Movie
Pigro: Ragazzino rampollo di famiglia agiata finisce in mare durante una vacanza in vela e viene raccolto da immigranti clandestini alla volta dell’Italia. Film a sfondo sociale più che dichiarato, anzi decisamente troppo rigido nella rappresentazione delle dinamiche che coinvolgono i vari protagonisti. Tutto è esattamente come ci si immagina. Il titolo è bello, l’idea di fondo buona, ma poi tutto si incanala nel solito e il bisogno di costruire un film “d’impegno civile” mortifica qualsiasi volo cinematografico.
Sabato, 11/07/20 ALLE ORE 08:35 08:35 su Rai Movie
Saralex: Bell'omaggio a Napoli. Musicato, cantato, ballato e parlato, il film è diviso in brevi sketch teatrali, tutti comici, che inevitabilmente riportano alla memoria le originali macchiette napoletane d'altri tempi. Da cantastorie, un Pulcinella nostalgico che ripercorre un po' i migliori momenti del varietà partenopeo a Totò (anche per la presenza del suo sosia Dino Valdi) a Nino Taranto, da Eduardo a Peppino. Bravissimi gli attori e i ballerini. Capocomico Giacomo Furia. Buona regia di Mastrocinque.
MEMORABILE: Perfetto e divertentissimo lo sketch della "Traviata".
Galbo: Giovane donna in carriera, Helen vede cambiare improvvisamente la propria vita quando le vengono affidati i figli della sorella morta in un incidente stradale. Specialista in commedie brillanti (vedi il grande successo di Pretty Woman), il regista Garry Marshall affronta questa volta il tema del passaggio verso la vita adulta e le responsabilità e lo fa con un tono leggero, grazie ad una sceneggiatura non sempre impeccabile (presenta alcuni momenti di pausa narrativa) e una direzione non particolarmente personale. Buono il cast.
Il Gobbo: Ennesimo ersatz di Sartana, l'Alleluja di Hilton (perfetto in queste parti) si muove sullo sfondo della rivoluzione messicana (una vale l'altra) in cerca di un tesoro, sulle cui tracce ci sono anche Camardiel capo straccione di una banda di guerriglieri, Southwood principe russo (sic) e Agata Flory suora bonona. Una macchina per cucire è il gadget più bizzarro. Modesto, ma Anthony Ascot/Carnimeo conosce il mestiere, e c'è una canzoncina (di Cipriani) stupidotta ma che rimane in testa. Avrà un seguito...
Sabato, 11/07/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Top Crime
Markus: Brutto episodio, la cui colpa principale è quella d'aver cambiato le carte in tavola e, anziché presentarci lo schema dell'omicidio premeditato, dunque la ricerca degli alibi da proporre al solerte tenente, fionda lo spettatore direttamente in un caso di rapimento. Colombo, sarà che avrà a che fare con un parente (suo nipote), è bolso e privo di mordente, inoltre la vicenda non decolla mai. Un film per la tv che si può anche guardare ma dimentichiamoci, almeno qui, di guardare una puntata di Colombo.
Sabato, 11/07/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema uno
Markus: Lo scambio di personalità mediante un esperimento genetico da parte di un chimico universitario (Greg) su un rozzo (Lillo) dovrebbe dar adito a situazioni rocambolesche/ridanciane. Purtroppo l'idea di base di voler rinverdire, almeno nell'input della vicenda, il loro episodio più riuscito di sempre nel film Colpi di fulmine porta a un risultato insoddisfacente. La mancata risata è un fatto grave, inutile girarci attorno: l'esordio alla regia del duo è assai deludente anche per la pochezza registica. Mancano o quasi i momenti da ricordare. Peccato.
Ruber: I gialli della famosa scrittrice ambientati negli Usa non sono mai un granché, e questo non è differente dagli altri. La sceneggiatura è anche scritta bene, ma manca il tipico humor inglese, inoltre il giornalista/detective di turno non ha il classico fiuto dell'investigatore degli altri film della serie. Il cast è composto perlopiù da attori televisivi di serie tv di moda in quegli anni, quindi con modeste capacità. Storia già rivista più volte che, anche se non annoia e si lascia vedere, ha una regia modesta (come modesto è tutto il film).
Enzus79: Buon film (alla sceneggiatura c'è anche Leone) e per di più anche molto divertente, con un Carlo Verdone veramente bravo. Interpretare il coatto è per lui cosa semplice. Ben riuscito anche il personaggio di Alberto Sordi. La colonna sonora invece non mi ha convinto molto.
Pigro: L’insulso titolo italiano non rende il senso dell’originale “Tale padre, tale figlio”, ossia: si può accettare un figlio non proprio, scambiato nella culla? Film sul significato della paternità, che sconta il rigore di un plot da dramma didattico, con schematismo dei personaggi (anche sociale e perfino urbanistico, fino a riflettere lo scontro tra 2 diverse anime del Giappone e della modernità), nel quale però Koreeda riesce a calarsi con delicata umanità, soprattutto nella lenta trasformazione dell’ambizioso padre in genitore maturo.
Pigro: Geniale l’idea del docufilm sui vampiri neozelandesi, notevole la realizzazione, con la perfetta combinazione della narrazione col mockumentary, con attori strepitosi capaci di dar vita e anima a personaggi egregiamente a tutto tondo, con idee gustose che punteggiano il film di molti momenti comici, con una qualità tecnica esemplare. Poteva essere una goliardata, e invece è humour nero di straordinaria fattura che sa incunearsi nel vasto archivio sul tema riuscendo a uscirne con originalità e intelligente ironia in un tripudio di invenzioni.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 02:20 02:20 su Cine 34
Pigro: L’aspetto encomiabile è sicuramente la scelta di una narrazione popolare e di un’iconografia pauperistica e un po’ burina che sembra incarnare al meglio il dettato dei Fioretti di San Francesco che sono alla base del film. Ma puntare tutto esclusivamente su una stucchevole agiografia aneddotica risulta micidiale e perfino ridicolo: soprattutto nei due squinternati protagonisti, il fraticello naif e il vecchio rimbambito. Bel b/n, grande cura visiva, ma l’involontaria autoparodia (su cui sa giocare l’unico bravo, Fabrizi) incombe inesorabile.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 03:40 03:40 su Cine 34
Gestarsh99: Deprimente e poveristico filmettino girato da un regista più portato per il western (diciamo...), con protagonista Paul Naschy che si trascina claudicante per tutta la storia, muovendosi tra miserrime scenografie ed insulsi flashback, virati in blu, del proprio sventurato passato circense. L'incipit non era malvagio, rifacendo in salsa spagnola quello del magistrale L'occhio che uccide, di Michael Powell, il proseguo però smorza ogni fievole entusiasmo, con effetti gore indegni ed una trama a metà strada tra giallo sbiadito e telenovela cilena.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 12:10 12:10 su Rai Movie
Gestarsh99: Esauriti i pendolarismi Italia-USA-Italia, le maresciallate di Nico er Pirata piantano per sempre le radici in terra autoctona, segnando anche l'ideale giro di boa del popolare ciclo endecafilmico. Di turno stavolta un giallo alla romanaccia, malamente innescato da spinterogeni letterari antidiluviani ("10 Piccoli indiani"; il blackout "mortifero") e poi costretto verso circuiti tortuosi impercorribili da un tassista della commedia come Corbucci (le ricostruzioni relativistiche in stile Rashomon). A magazzino trivialità maccheroniche, manate sui glutei e l'inevitabile compilation di sberle onomatopeiche.
MEMORABILE: Massimo Vanni e l'ossigenato John P. Dulaney che pomiciano in auto simulando una coppietta infrascata...
Galbo: Non prima di una serie di parodie del genere spionistico, Austin Powers il controspione si rivela un film piuttosto deludente. Buona l'idea dell'agente ibernato negli anni '60 e risvegliato nei '90 ma questo spunto è fin troppo sfruttato in un film che tende a ripetersi intorno alle stesse situazioni fino a stancare lo spettatore nonostante la buona (e doppia) performance del bravo protagonista.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 17:20 17:20 su Rai Movie
Nando: Esilarante e brillante commedia interpretata dalla coppia comica per antonomasia, ben ausiliata da un ricchissimo cast. Fraintendimenti, dispetti e scherzi goliardici in un tourbillon di situazioni che strappano sovente il sorriso. Totò è meravigliosamente loquace, con eccelsi giochi di parole. Ottimo.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Cine 34
Markus: Potremmo definirlo “vacanze al mare negli anni di piombo”, perché il film, prendendo spunto dai precedenti sessantiani di Sapore di mare, persiste a sfruttare il genere vacanziero, ma ambientandolo (per stilemi) nei perfidi anni Settanta. Il risultato è piuttosto fiacco e a tratti imbarazzante. La presenza di Calà non alza di molto il tono, anche se, tutto sommato, la visione del film, per “cultura”, la consiglio. Canzoni inserite in modo forzato, evidentemente per coprire le magagne recitative.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Storia
Enzus79: Altro bellissimo film di Francesco Rosi, che reputo uno dei migliori registi italiani. Affronta la storia vera di Lucky Luciano con gli occhi di un documentarista, non annoiando mai. Azione e violenza sono poche o nulle. Grande interpretazione di Volontè (che meridionale non è).
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 21:15 21:15 su *Sky cinema uno
Pumpkh75: Stringi stringi, anche stavolta Harrelson & friends altro non fanno che continuare ad andare a spasso con grande spasso. Il nostro gaudio è almeno pari al loro: la sceneggiatura trabocca di trovate geniali (lo zombi Homer, i doppelganger, la Babilonia verticale) e la regia non sbaglia un tempo, sradicando tutti i tempi morti e trovando il perfetto equilibrio budella/risate. Attori in estasi, ma gli occhi brillano a cuoricino per Zoey Deutch e il suo personaggio strampalato. Difficile, in ambito zombie comedy, trovare di meglio nell’ultimo decennio.
Mco: College americano. Stanze ai due lati di corridoi che terminano quasi sempre con bacheche ricche di ogni sorta di annunci. Biblioteche, tempo libero in abbondanza, feste e morti assortite. Questa una summa del sottogenere college-teen horror, di cui il film de quo partecipa. Simpatico quanto scontato e prevedibile nel suo incedere in una sorta di pseudo-lesbismo trascinante una mente già malata come quella della perfida Meester. I frequentatori di questo sottobosco filmico non resteranno comunque troppo delusi. Piccolo ruolo per Tomas Arana.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 21:30 21:30 su Italia 1
Gestarsh99: Heist-movie leggerino e divertentino, figlio esemplare del proprio tempo: il periodo nero della Grande Recessione. Crack fallimentari, crisi dei subprime, crollo dei mercati borsistici, investimenti truffa, titoli tossici e speculazione finanziaria sulle spalle degli onesti risparmiatori: tutti travasati nel personaggio-imbuto di Alan Alda, tycoon-paltoniere di meschina inumanità egoistica. Le elaborate cronostrategie pianificatrici attese al varco sostano invece in camera caritatis, lasciando scorribandare senza paletti trapezismi acrobatici e tricks effettistici da funny-comedy per famiglie.
MEMORABILE: L'avida spregevolezza interiore del personaggio subdolamente interpretato da Alan Alda.
Cotola: Il miglior film di Allen dai tempi di Crimini e Misfatti, cui la pellicola rimanda per ciò che riguarda il registro stilistico. Parzialmente ispirato a Dostoevskij e ad alcune sue tematiche cardine (la fortuna, il delitto, la colpa) il film ha i suoi punti di forza in una sceneggiatura solida, senza sbavature e cadute di tono oltre che nella grande capacità di descrivere gli ambienti in cui la storia si svolge.
Molto bello ed ironico il finale beffardo che conferma il grande pessimismo alleniano presente cospicuamente anche nelle sue commedie.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Galbo: Il business caseario mescolato a storie di camorra e di varia umanità, in una commedia coprodotta dal regista Kusturica e che allo spirito generale dell'artista serbo croato si rifà in maniera piuttosto manifesta. La combinazione delle microstorie raccontate non è però particolarmente omogenea e il film alterna momenti interessanti ad altri meno riusciti. Da segnalare la buona prova del cast e la colonna sonora gradevole.
Domenica, 12/07/20 ALLE ORE 23:30 23:30 su 20 Mediaset
Mco: Quale cellula terroristica sta mettendo a repentaglio la vita di stranieri con passaporto Usa a Riyad? Uno stuolo di agenti FBI tenta di dar risposta all'interrogativo in un turbine di azione e violenza, che si fa sempre più sanguinosa con il passare dei minuti e il cadere a terra dei cadaveri. Nel nome del bene si dice, ma i dubbi restano. Non si può certo tacciare di staticità il plot diretto da Berg, ben supportato da un grintoso Foxx e da una seducente Garner, a loro agio in un contesto da brividi. Scontato ma con alte dosi di adrenalina.
Didda23: Riempie il cuore di gioia vedere De Niro tornare ad ottimi livelli di recitazione: in effetti dona al proprio personaggio uno spessore umano invidiabile, evitando le smorfiette sceme che avevano caratterizzato l'ultimo periodo. Jones scrive una stupenda sceneggiatura, mantenendo sempre il giusto equilibrio fra emozione e riflessione. Gli altri elementi da ricordare sono la prova del resto del cast (Rockwell su tutti) e la canzone di Sir Paul McCartney.
Mco: Repetita (eiaculationes) iuvant. A furia di risvegliarsi ogni giorno in un letto umido il giovane Rob matura l'idea di quale sia la giusta scala dei valori esistenziali. La struttura riprende il tema del déjà-vécu e lo infarcisce con un'ampia dose di volgarità, essendo legata al frivolo sistema adolescenziale. Si (sor)ride e si riflette prima di arrivare al twist finale sull'amore che regna e regnerà sempre in questo nostro mondo. Piacevole e meno idiota del titolo affibbiatogli dai titolisti di casa nostra. Abbacinante la Young.
MEMORABILE: Il professore sbronzo che vorrebbe guidare.
Saralex: Una favola: potremmo definirla così questa piacevole commedia in cui Amedeo Nazzari recita se stesso svelando uno charme unico nel suo genere. Con lui una splendida Alida Valli e un giovanissimo Massimo Girotti. La parte comica spetta a Paolo Stoppa, un inventore capace ancora di sognare. Ottime le tre sorelle Pagnani/Solbelli/Menichelli. Una piccola lezione di vita in un contesto ricco dell'ingenuità tipica di quegli anni, ma al tempo stesso una spensieratezza rara da riabbracciare. Rasserena l'animo. Piccolo gioiello da salvare.
MEMORABILE: Gli occhi di Alida Valli al primo incontro con Nazzari.
Lunedì, 13/07/20 ALLE ORE 02:25 02:25 su Italia 1
Galbo: Titolo terrificante per un film assai serio nelle intenzioni: una sorta di confessione generazionale al capezzale di un amico in coma: praticamente un macigno che distruggerebbe registi ben più quotati. Il fallimento è dietro l'angolo e puntualmente avviene: pretenzioso, girato troppo al risparmio, non riesce ad essere mai credibile. Regia inesistente. Molti attori non professionisti e purtroppo si vede.