I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 29/06/20 A Domenica, 5/07/20
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Paulaster: Coppia di fratelli biechi e senza scrupoli agiscono contro natura per infilarsi in scorciatoie di vita. In un comparto attoriale di livello (Hoffman ha una marcia in più) è Lumet a stupire per una regìa che centra gli incastri temporali variando la prospettiva dell’inquadratura. Fotografia cupa e livida in una NY che si nota solo per i taxi e un paio di scorci dall'alto. Nel finale qualche tassello resta scoperto (tra cui la polizia che sembra abbastanza indifferente).
MEMORABILE: La casa dello spacciatore; La sberla del padre; Il volto spaventato di Hawke in macchina; La piccola parte di Shannon.
Pigro: La vita dell’antico eroe kazako Ablai Khan, che combatte vittorioso contro gli invasori, rivela sotto il patriottismo storico l’intento nazionalista del governo attuale, grande sponsor della produzione. Il risultato è retorica a fiumi, che però nella versione per il mercato occidentale diretta da Bodrov e Passer si materializza in un’opera ottimamente girata e montata, insomma di buon livello tecnico e di grande capacità narrativa. Manca la complessità, rimane la saga, secondo la scuola (evidentemente seguita) del grande cinema americano.
Galbo: Il celebre romanzo di Nathaniel Hawthorne completamente stravolto in questa riduzione cinematografica del pur bravo Roland Joffè che firma un vero e proprio pastrocchio. La storia dell'adulta marchiata con la lettera A dell'infamia viene realizzata come sorta di polpettone moraleggiante che ignora totalmente il contesto storico ed introduce elementi assolutamente assenti all'epoca. Il fallimento artistico trascina con sè anche il cast che fornisce una prova mediocre.
Digital: Western singolare poiché ha una trama da film giallo, con un uomo in cerca di un'amico misteriosamente scomparso e loschi figuri che sembrano avere più di un segreto da nascondere. Lo spettacolo è reso gradevole da una regia che non si perde in futili ricami ma che arriva dritta al punto, favorita da un ritmo particolarmente spedito e da una buona tensione. Jock Mahoney è protagonista piuttosto monocorde (poco espressivo); meglio il villain Charles McGraw e, nelle retrovie, il giovanissimo Lee Van Cleef (doppiato da Renato Turi).
Galbo: Qualche anno dopo il primo film dedicato a Brancaleone, venne prodotto un sequel sempre diretto da Monicelli su sceneggiatura di Age e Scarpelli, che mostra le disavventure del nostro in Terrasanta. Il film è di qualità comparabile al primo episodio rispetto al quale perde forse un po' (me poco!) di spontaneità a favore di una maggiore cura della sceneggiatura (specie nella scrittura dei dialoghi e nell'attenzione al linguaggio) e dell'apparato scenico. Molto valido il cast.
Lunedì, 29/06/20 ALLE ORE 21:00 21:00 su Retecapri
Fauno: Che in un carcere (in questo caso femminile!) si cresca alla svelta è inconfutabile, ma il terrorismo del personale di sorveglianza, che infligge punizioni crudeli ed esagerate, più che altro ammazza (fisicamente e moralmente) e spesso viene avvallato da autorità assolutamente incompetenti. Risultato: chi ne esce delinque più di prima. Il tutto per sintetizzare che i personaggi più riusciti sono la becera capo-secondina (un orrore della natura!) e la carcerata più anziana, che pur restando nelle retrovie non ha nulla da perdere e si barcamena al meglio.
MEMORABILE: "Cosa ne faccio degli incartamenti di...?" "Lasciali in evidenza; La rivedremo".
Lunedì, 29/06/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
B. Legnani: Nel 1975 il parametro del pubblico era lo Zorro tv, non certo Mamoulian. Tessari evita saggiamente la copia, limitandosi a ripetere il Garcia di Calvin, cadendo però nell'eccesso delle soluzioni "impossibili". Gli attori principali funzionano, tranne la Piccolo che non dà il tono giusto (lo ammette lei stessa). Film ricchissimo, ma spesso lento, con Tessari che non rinuncia a lungaggini pur di sfruttare quello che ha a disposizione. Ne esce un film che luccica, ma "senza soffio epico" (Giré). Domanda: chi si cita, all'inizio, con l'ombra dei lancieri? Kurosawa?
B. Legnani: Grande film di Ettore Scola, che narra vari decenni di vita familiare, con tutte le insite dinamiche, che si snodano specialmente nelle stanze che s'affacciano su quell'immutabile corridoio. Prestazione eccellente di Gassman, ma tutto il cast è di alto livello. Dolcissima la presenza di Dapporto senior. Da non perdere.
MEMORABILE: Gassman che dice di non conoscere alcuni fra i parenti con i quali deve farsi fotografare.
Lunedì, 29/06/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Italia 2
Pinhead80: Considerato il fatto che per il sottoscritto la saga cinematografica di Hunger games è considerata un esempio sconfortante di cinema, ecco che per lo meno la parodia riesce a cogliere il segno. Non che si tratti di un bel film, anzi, ma almeno riesce a prendere in giro uno dei fenomeni del momento (quello del cinema per teenager). Il cinema è tutt'altra cosa, sia chiaro, ma l'ho trovato meglio dell'originale, ed è tutto dire.
Markus: Terzo capitolo di una saga a corto di idee. Ancora Ralph Macchio (quasi trentenne spacciato per teenager) nei panni del nerd che la spunta sui bellocci e naturalmente Pat Morita, ma la vicenda stenta a decollare nonostante si cerchi di riprendere l'atmosfera del fortunato capostipite. Tutto già visto, prevedibile e il risultato si traduce in noia. La pellicola è vedibile in funzione della trilogia e solo per completezza. Al cinema, almeno negli Usa, fu un mezzo flop.
Rambo90: Non è un brutto remake; anzi, Stallone è riuscito a rendere più umano il personaggio e il resto del cast si comporta egregiamente (soprattutto Caine, che passa dall'altra parte della barricata). Ogni tanto è confuso, ma è colpa della regia videoclippara di Kay; comunque il ritmo tiene e ci sono anche varie scene action riuscite (soprattutto il secondo inseguimento in auto). Buono.
Mco: Esempio di un cinema che sapeva mettere insieme due attori dall'indubbia presa visiva. Stallone e Russell insieme funzionano bene, bravi sia uti singuli che in coppia, duettando a colpi di doppi sensi e gag. Muscoli, azione e un parterre di comprimari di livello (Brion James, Robert Z'Dar su tutti) regalano un centinaio di minuti di adrenalina pura, cui va aggiunta la dose di sensualità innegabile di Teri Hatcher. Un film da vedere e rivedere.
Rambo90: Uno Scola leggero e garbato, sulla scia della Terrazza, ma molto meno graffiante e più grottesco. La coralità è riuscita, sia grazie al buon uso dell'ambiente che al cast convinto, dove nessuno è fuori posto (forse la Sandrelli). Bella la colonna sonora, aggraziata e mai troppo ridondante (ricorda quella della Famiglia), un po' troppo fuori dagli schemi il finale. Buono.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 00:30 00:30 su 20 Mediaset
Galbo: Dimenticando le problematiche esistenziali dei mutanti dei due primi ottimi film della serie diretti da Brian Singer, quello che rimane in questo spin-off dedicato ad uno dei personaggi più affascinanti dell'universo Marvel, è un buon comic movie che dà al pubblico azione ben girata, effetti speciali a profusione (e ben fatti) e una serie di personaggi piuttosto interessanti che in questo caso sono sovente interpretati da ottimi attori (vedi Sabretoth del bravo Liev Schreiber e lo Stryker di Huston). Non certo un capolavoro ma un film godibile.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 01:20 01:20 su Cine 34
Geppo: Spensieratezza, tante belle canzoni, balli, feste, spiaggia e mare sono gli ingredienti di questo film, che tutto sommato si lascia vedere con piacere. Racconta di un'estate negli anni '60 (anche se a rivederlo oggi ricorda più l'estate degli anni '80) e nel cast figurano grandi caratteristi come Mario Carotenuto e Gianni Agus (qui davvero bravi). La colonna sonora è curata da Edoardo Vianello, Peppino Di Capri e Little Tony, presenti anche nel film nella parte di loro stessi. Ci sono anche Carmen Russo e un giovanissimo Sebastiano Somma. Non è male.
MEMORABILE: La telefonata di Olimpia Di Nardo. Little Tony che canta "Tutti frutti".
Caesars: Attualissima, feroce commedia girata con maestria da Dino Risi ed ottimamente interpretata da Tognazzi (il giudice) e Gassman (l'industriale). Commedie come questa fecero grande il cinema italiano ed è un vero peccato che non si riescano più a farne; d'altronde dove si può trovare oggi una coppia di attori di questo calibro? Non perfetto ma consigliabilissimo.
Faggi: In un delirante monologo Nerone (anche qui bistrattato) proclama, riferendosi soprattutto a se stesso, che "gli dei e i geni sono invulnerabili". Ciò dopo aver ordinato al riluttante console Marco Valerio di sterminare i cristiani e mentre Roma brucia (in un tripudio di cartapesta e modellini), ovvero quando questo noioso, stereotipato e prevedibilile peplum, zeppo di combattimenti alla spada, volge (finalmente) al termine. L'assenza di guizzi nella routinaria regia condannano l'ambaradan al contrappasso dell'inceneritore.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 10:45 10:45 su Cine 34
Galbo: Vero e proprio piccolo capolavoro della [tragi]commedia all'italiana, rappresenta uno dei primi road movie mai realizzati. La forza del film è quella di avere colto nella figura del protagonista il carattere insieme vanaglorioso e vigliacco dell'italiano medio e di avere scelto per interpretarlo l'attore migliore sulla piazza per il ruolo, quel Vittorio Gasmann che di rado sarà così a suo agio nel cinema. È un film sulla solitudine e sulla ricerca di sè con un finale memorabile.
Herrkinski: Credo che questo film abbia un valore speciale solo per quelli che, magari da bambini, l'hanno visto negli anni '80. Infatti oggi il film è invecchiato piuttosto male, presenta molti stereotipi del periodo storico, ma credo rimanga comunque un interessante fantasy con molte sequenze degne di nota (in particolare i duelli a suon di spada). Stile spesso da videoclip, musiche dei Queen memorabili anche se un po' pacchiane, effetti speciali ormai datati ma per l'epoca efficaci. Lambert non è un grande attore, ma in qualche modo questo ruolo rimane suo.
MEMORABILE: "Ne rimarrà soltanto uno"; L'arrivo del cattivo in città.
Elsup: Discreta pellicola, a metà strada fra il drammatico e la commedia, fra l'adolescenziale e l'adulto. Descrizione cinica della provincia americana, in stile fumettistico da supereroe, ma nel contempo anche molto realistico. Originale la sceneggiatura, forse un po' di adrenalina stile Tarantino non avrebbe giovato.
Galbo: Celebrato film di Joshua Logan, appare funzionale sopratutto per le belle intepretazioni degli attori principali (Holden, la Novak e la Russell) ma anche e sopratutto per avere efficacemente colto gli umori e i caratteri delle cittadine di provincia americana, sconvolte dall'arrivo del "nuovo" (uno straniero in questo caso). Il limite del film, comunque molto godibile, è senz'altro il ritmo lento, più teatrale che cinematografico, con cui è stato girato.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 16:00 16:00 su Cine 34
Gestarsh99: Sull'onda del revival balneare promosso dai Vanzina, Corbucci fa una siesta intellettiva e festeggia il periodo d'oro della riviera romagnola con questa commediuccia vacanziera ad episodi frizzantina ma esilissima, che paradossalmente acquista visibilità solo quand'è impallata dalle forme eclissanti di Serena Grandi-Seni. Villaggio si rinfantozzisce in un figuro puritano e represso a metà tra un Tognazzi in saldo e un Buzzanca al pesto verde. Improponibile poi, in tempi odierni di MO[r]IGErata osservanza, lo sketch con la Brigliadori in estro, "stangata" da un malabimbo venale e precocissimo...
MEMORABILE: L'ossessione "felina" di Villaggio; Le boe di galleggiamento della Grandi; Pappalardo che riemerge dalle acque adriatiche come uno zombi fulciano...
Matalo!: Sembra un film di Ferdinando Baldi con Tony Anthony, ma qui abbiamo Brando, caspita! Bella fotografia, musiche che anticipano il Mucchio selvaggio e l'enfasi artistoide di Furie, già vista in Colpo su colpo, con inquadrature stravaganti e dialoghi sentenziosi. Molto spag è passato sotto questo film, così almeno sembra. Furie rincara la dose di dilatazione e di iperrealismo da risultare ridicolo e deludente. Una bella scena; il monologo di Brando in controluce ma il testo che recita è poca cosa. Fernandez sprecato in un ruolo che Sancho avrebbe risolto meglio.
MEMORABILE: L'articolato braccio di ferro con scorpioni di Durango.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 17:40 17:40 su Rai Movie
Bruce: Western comico-avventuroso per famiglie. Nulla di reale, i buoni ragazzi scozzesi non si fanno mai male, ma il film è apprezzabile per il gran ritmo, il tono scanzonato, divertente, la regia precisa, l'allegra colonna sonora di Morricone. Così tra tanti pugni, mille colpi di pistola e qualche buona trovata, si arriva all'happy ending.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 18:00 18:00 su Rai Movie
Faggi: Niente di che ma simpatico, questo western umoristico e scanzonato che non manca di dosata ed efficace violenza e tratta con ironia alcuni dei tópoi cardine del genere (pistoleri infallibili, ambite miniere d'oro, rivoluzioni). La regia ha carattere, i personaggi reggono la parte e diverse sequenze sono genuinamente divertenti. Intrattenimento senza pretese e con una sua dignità.
MEMORABILE: "Sapete cosa vi dico? Questa rivoluzione può finire solo in un modo: a puttane" (così Spirito Santo e poi stacco su una dozzina di "signorine").
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 19:20 19:20 su Rai Movie
Lupus73: Pozzetto sindaco di un paesotto con moglie avvenente (la Guida) insidiata dal playboy del paese (Maccione) che però ha un infarto a casa sua mentre ci prova. Film sottovalutato ma davvero brillante, con una buona sceneggiatura che non risparmia trovate notevoli (soprattutto dopo il fattaccio) di un Pozzetto davvero in forma, spalleggiato da un buon Maccione e dalla controparte femminile. Abatantuono è in locandina ma la parte è secondaria (la ciliegina sulla torta): il "suo terrunciello" capogang che nottetempo terrorizza il paese. Vale la pena.
Paulaster: Killer solitario che si nutre di espressi e indizi peregrina per l’Europa per arrivare al suo obiettivo di morte. Personaggio intrigante, chiacchierate che si lasciano ascoltare con il neo di essere senza grande fascino visivo: il motivo sono i ralenti pomeridiani che non sono molto efficaci e gli ambienti, non troppo ricercati. Quando si avvicina al suo scopo il film diviene quasi ipnotizzante e, sebbene la critica al sistema sia blanda, ha un fascino di calma vendetta.
Rambo90: Commedia d'impostazione teatrale, giocata sulle menzogne e sugli equivoci, abbastanza divertente, soprattutto grazie alla prova di De Sica, che nei duetti con Carotenuto riesce a dare il meglio di sè. Il resto del cast non è malvagio: ci sono due simpatici sketch con Talegalli, una giovanissima Elke Sommer e un Pisu forse troppo sopra le righe. Comunque Bianchi è un regista che ci sa fare, con questo tipo di pellicole. Buono.
Pinhead80: Film debitore e a metà strada tra Una notte da leoni e Funeral party. Le cose migliori si vedono nella parte centrale, quando gli amici dello sposo cominciano a combinarne di tutti i colori. Sono proprio loro che trainano una pellicola che vede nei due sposi gli anelli deboli della catena. Si ride a intermittenza soprattutto grazie a battutacce alquanto volgari. Passabile.
Gabrius79: Una commedia culinaria esile ma piacevolmente diretta da Francesco Falaschi che mescola sentimenti e qualche sorriso. Vinicio Marchioni funziona bene e i momenti migliori sono i suoi duetti con uno straordinario Luigi Fedele nei panni di un ragazzo affetto da sindrome di Asperger. Solarino un po' in ombra, Haber in un cameo che lascia il segno. Il film scorre liscio ma forse tende a sciuparsi nel finale; difetto comunque quasi ininfluente, perché comunque lo spettacolo è godibile.
Gestarsh99: Assieme a Nico, suo film d'esordio del 1988, uno dei migliori prodotti con protagonista il gelatinato esperto di aikido Steven Seagal. Un action/poliziesco violentissimo e sbrigativo, in cui la strenua indomabilità incolume dell'agente Gino Felino dovrà fare i conti con la presenza indesiderata di un villain rozzo e brutale (il Forsythe futuro sceriffo "old-style" ne La casa del diavolo), rinnegato persino da quella "mafia buona" di coppoliana memoria. Ritmo scattante, ambigue connivenze utilitaristiche, rapidi passaggi truculenti e pochissime chiacchiere.
MEMORABILE: Seagal che conficca un cavatappi tra gli occhi del suo acerrimo antagonista.
Martedì, 30/06/20 ALLE ORE 22:45 22:45 su Rai Movie
Giùan: Polanski, abituato a maneggiare e rimasticare i generi cinematografici con predilezione particolare per il thriller, torna qui al giallo hitchcockiano molti anni dopo Frantic. "The ghost writer" se da una parte è più anodino e meno personale nell'intreccio rispetto al precedente "francese", si giova tuttavia di un McGregor che si cala perfettamente nella parte del Cary Grant disorientato e sommerso in una realtà più grande di lui e viene infine riscattato da un finale luciferino e non conciliato. Confezione di classe: bravo Brosnan, bellissima Kim Cattrall.
Galbo: Quasi una rilettura del classico di Cassavetes in versione black. Un crime movie la cui protagonista è una donna di colore al soldo della malavita, che si prende cura di un ragazzo che ha reso orfano. Il film è ben interpretato da un cast scelto con cura, con vecchie glorie come Glover e una tosta protagonista. Purtroppo, al di là della trama poco originale, si avverte una messa in scena scarna, frutto verosimilmente di un budget ridotto che impedisce al film di elevarsi al di sopra della mediocrità.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 01:00 01:00 su Rai Movie
Galbo: Due donne che condividono una parte del loro passato, si ritrovano in un momento particolare della vita di entrambe. Un film che non può prescindere dalle fascinose protagoniste, aderenti al loro personaggio e in grado di trovare un buon feeling reciproco. La psicologia dei personaggi è ben tratteggiata e l’ambientazione anonima è funzionale ad una storia di solitudine e bilanci amari dell’esistenza. Un buon film.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 02:35 02:35 su Cine 34
B. Legnani: Film piccolo piccolo, con gag superate (Rizzo spiega, con metàfore agricole, educazione sessuale, per far capire a Buzzanca i rischi dell'accoppiamento; per vedere se ha capito gli chiede "Che succede se l'aratro traccia il solco?" E Lando: "È la spada che lo difende!"), ma con attori che è sempre piacevole vedere (si pensi a Paul Muller nel ruolo dell'inquisitore o a Didi Perego in quella della suora).
A far corona all'attrice principale, Igli Villani (parente della Loren), tante ragazze fra le quali, assai carina, la c.s.c. Ileana Rigàno.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 02:40 02:40 su Cine 34
B. Legnani: Decoroso, ma invecchiato. È interessante notare come il personaggio, calcatissimo, di Walter Chiari funzioni egregiamente quando gli fa da efficacissima spalla un Enzo Robutti sobrio ma con occhio semichiuso e significativo, mentre nel contesto familiare risulta troppo fracassone. Salce irresistibile, Cortese eccessiva, Méril "normale". Perfetto Chevalier, che pare pulcino nella stoppa, mentre non è al meglio la Fani. Ruoli vistosi per i c.s.c. Stracuzzi e Mancini. Strappa più di una risata, ma dal processo in poi cala assai.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 02:50 02:50 su Rete 4
B. Legnani: Il primo quarto d'ora è ottimo: serrato come montaggio e come sequenza degli avvenimenti. Poi la regìa di Coletti deve fare i conti con una trama tutta sentimenti e pentimenti che scade per via del banale (la prostituta di buon cuore), per via di interpretazioni così così (il francese Frank Villard è un simil-Nazzari che non rende come l'Amedeo nazionale), con un finale che cerca di chiudere con la sorpresa e invece la rovina con l'incredibile sbrigatività degli ultimi tre minuti.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 04:05 04:05 su Cine 34
Saintgifts: Piero Vivarelli, artista piuttosto variegato e dalla vita privata non comune, scrive canzoni come "Ventiquattromila baci" ma scrive e dirige anche film come questo, che ben riesce a rendere il clima di una Berlino divisa e dei suoi abitanti, un crogiuolo di stili di vita i più diversi, che vanno dal più sfrenato materialismo fino alle nostalgie politiche più estreme, sia di una parte che dell'altra. Il protagonista è stretto nella morsa della famiglia e dell'amore, usata come ricatto ai suoi aneliti di libertà, che sfociano in un secco finale.
MEMORABILE: Rita (Nana Osten) per le strade di Berlino Est.
Gestarsh99: È un po' fissato Morales con le intromissioni domestiche clandestine e gli ospiti furtivi e invisibili, perché anche qui, dopo un accenno introduttivo alla stigmaticità geminina, la storia prende rapida la piega del mistery "molestatorio", cucicchiato per l'occasione attorno alla disabilità penalizzante della protagonista. Ci si tiene stretti al vecchio corrimano di Terrore cieco e Gli occhi della notte, sobbarcandosi anche gli aggravi melò che il paella-thriller si porta di suo in saccoccia. Gratuito di girotondi inconcludenti; facilino e accomiatante come un familiare di cui si conoscono vizi, virtù, abitudini e reazioni.
MEMORABILE: L'iniezione intraoculare amorevolmente somministrata dal figlio alla mamma ingannatrice...
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 07:00 07:00 su Rai Movie
Piero68: Più che un omaggio al nonno alpino sembra un omaggio a uno dei capolavori del grande Monicelli. Peccato che Cevoli non sia nemmeno un'unghia del Maestro come del resto anche di Sordi e Gassman. Ne viene fuori un film brutto, vuoto, irritante, senza uno straccio di storia di base e con gag che hanno troppo il sapore di Zelig (come il tormentone della caramella al rabarbaro). Anche il cast, con attori mediocri, non aiuta e i soliti luoghi comuni finiscono con lo svilire ancora di più un film che si fa fatica a vedere fino in fondo.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 08:20 08:20 su Cine 34
Herrkinski: Un buon film d'avventura per famiglie, spesso tinto di commedia (formula che riprenderanno a breve anche Spencer & Hill in Io sto con gli ippopotami). La location africana è sempre di grande impatto visivo ed è ben fotografata; belle anche le musiche esotiche dei De Angelis e il cast, con un Gemma perfettamente a suo agio nel personaggio scanzonato e un Palance tipicamente cattivo; la Andress fa il suo mestiere senza troppa convinzione. Un film rilassante, con qualche momento di stanca ma nel complesso abbastanza buono.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 08:40 08:40 su Rai Movie
Undying: Versione originale accorciata, con tutti i pro e i contro. Ci guadagna in ritmo, mantenendo inalterate le atmosfere da favola supportate da un uso perfetto della fotografia. La particolarità dei dettagli, i bei testi, le commoventi interpretazioni e le struggenti musiche restano alla base di un prodotto eccellente, solo limato nella durata essendo, in tal caso, stato approntato per una edizione cinematografica. Rimane, dunque, un film da vedere, mai datato e sempre affascinante.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 10:55 10:55 su Rai Movie
Geppo: Devo dire che i film di Franco e Ciccio diretti da Civirani non sono sicuramente i migliori. Questo in particolare è sicuramente il peggiore della coppia tra quelli che ho visto: troppe gag banali, ritmi lenti. Peccato, l'idea di partenza era originale. Il montaggio è molto buono e l'idea del pappagallo siculo non è male.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 12:25 12:25 su Rai Movie
Rambo90: Davvero un bel western, dove Lang (pur avendo a che fare con un sequel e quindi materiale non originale) riesce a intrecciare bene psicologia del personaggio, azione e ironia. Fonda è un protagonista perfetto, risoluto quanto basta e credibile, affiancato da Cooper che si dimostra una spalla efficace. Il tratteggio della cittadina del Sud ancora in preda al nazionalismo post guerra civile è riuscito e tutta la parte del processo molto spassosa. Bella la resa dei conti. Notevole.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 13:45 13:45 su Cine 34
Geppo: Un film dalla sceneggiatura scritta di corsa... Tecnicamente il prodotto è discreto ma anche banale, diciamo non proprio al livello degli altri film di Sergio Martino. La storia ha dei piccoli momenti divertenti ma anche curiosi, soprattutto perché Gigi Sammarchi passa un po' in secondo piano per fare spazio a Gianni Ciardo e quindi troviamo soltanto in parte la coppia "Gigi e Andrea". Le star femminili sono una bella e brava Moana Pozzi (che interpreta bene il suo personaggio) e un'insopportabile e deludente Tinì Cansino. Discreta la regia.
MEMORABILE: Silvio Spaccesi a pranzo da Andrea e Moana; I titoli di testa; La partita a tennis.
Galbo: Buon film bellico di produzione italiana, ma con i connotati del kolossal internazionale. Gli eventi bellici sono filtrati dalla sensibilità di un corrispondente di guerra. La realizzazione tecnica è di prim'ordine dalla fotografia alla ricostruzione ambientale fino alla colonna sonora. Anche la sceneggiatura è di buon livello con un'adeguata caratterizzazione dei personaggi. Ottima la prova del cast, nel quale spicca il grande Robert Mitchum.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 19:25 19:25 su Rai Movie
Markus: Pur con qualche concessione al pruriginoso tipico del periodo, la pellicola di Festa Campanile si annovera come una raffinata e “pochadistica” commedia sbanca-botteghino cucita su misura di un Dorelli a proprio agio nel genere, ma con cui divide il successo con bellezze mozzafiato e un oggi invidiabile stuolo di caratteristi. Gli ariosi archi di Gianni Ferrio suonano spensierati sulle innevate montagne della Valmalenco e sulle trafficate vie della nostra solare Capitale. Si respira decisamente aria di "riflusso".
Gmriccard: La retorica e l’affettazione raggiungono livelli inaccettabili anche per i patiti del cinema di guerra. Peccato perché la tattica militare e molte scene, unitamente al racconto di un’importante battaglia, meritavano ben altro accompagnamento. Sono insopportabili i perfetti trucco, parrucco e mise delle vedove. Gibson colonnello sempre in piedi sembra scimmiottare l’omologo “surfista” di Apocalypse now, ma fallisce sia in virilità sia nel grottesco. Una visione al film va comunque data, se si ama il genere.
MEMORABILE: Il racconto dei bisnonni del cecchino di [f=3635]Salvate il soldato Ryan[/f]; Gli sguardi d’intesa (penosi e allibenti) di Gibson.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Cine 34
Markus: Un gradito ritorno al "vacanza-movie" di vecchio stampo a episodi; scelta felice che, se non altro, rende il film a tratti carino e a tratti meno e che, in linea di massima, mi ha laswciato soddisfatto e mi ha divertito. Merito senz'altro del cast di "vecchie" glorie del nostro cinema popolare ottantiano. Appare evidente che Vanzina, forse in mancanza di idee, ha voluto ripristinare quel tipo di comicità che nel suo decennio d'oro gli ha portato gloria e denaro. L'episodio più bello è quello di Proietti, il meno efficace quello con Greggio.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 21:25 21:25 su Rete 4
Caesars: Ogni volta che si vede un remake viene spontaneo chiedersi l'utilità (escludendo l'utile per i produttori, ovviamente) di tale operazione. Va detto che questa volta il rifacimento forse è migliore dell'originale (non che ci volesse poi molto), risultando un po' più coinvolgente e meno noioso anche grazie alla splendida presenza di Charlize Theron. Il resto del cast non si segnala né in negativo né in positivo, limitandosi a fare onestamente il proprio mestiere; peccato che Donald Sutherland resti in scena per troppo poco tempo.
Giacomovie: Considerando il soggetto e la trama ridotti all'osso, gli intenti di furbizia commerciale ed evidenti incongruenze, sembrerebbe scontata l'inutilità di una pellicola che invece trova nella componente visiva un sicuro angolo di rifugio. Gli scenari naturali che fanno da cornice alla scoperta della vita da parte dei due naufraghi sono incantevoli, quanto basta per renderlo ideale per una rinfrescante visione estiva. Inconsistentemente gradevole, statico ma si trova facilmente di peggio. **
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 23:00 23:00 su 20 Mediaset
Galbo: Un buon ritorno per Ethan Hunt, in quello che è uno degli episodi migliori (insieme al secondo) della serie Mission Impossible. Vincente l'idea di affidare la regia a Brad Bird, che assicura il ritmo giusto e garantisce una pellicola ad alto tasso di spettacolarità, che non dimentica (soprattutto grazie al bravo Simon Pegg) l'aspetto ironico ed in genere tutto quello che ci si aspetta da un film del genere. Positiva anche la scelta del "cattivo" Michael Nyqvist in un film che non deluderà gli appassionati della serie.
B. Legnani: Il problema non è la frettolosità delle riprese, ma la frettolosità nel redigere una sceneggiatura che discendeva da una buona idea, cosicché quello che poteva essere uno spunto molto intrigante (per quanto basato sull’abusato amore fra cognati) affonda qua e là in dialoghi banali o assurdi, ai quali improvvisamente si alternano tocchi invero notevoli, come il prefinale, girato splendidamente (e stavolta la riciclata, splendida, musica di Bacalov, non pare come i cavoli a merenda), prima del finalone dall’assurda genesi. Dallesandro monoespressivo come sempre, Macchia opaco, mentre la De Selle, dal cicciolinesco volto, sprizza sesso anche quando dice scemenze.
Mercoledì, 1/07/20 ALLE ORE 23:45 23:45 su Rete 4
Lovejoy: Era scontato che dopo il boom al botteghino del film di Brest uscisse rapidamente il sequel. Peccato che quest'ultimo non sia all'altezza del film precedente. La storia è a dir poco prevedibile, dal primo all'ultimo minuto, i vari personaggi somigliano più a macchiette poco riuscite e le scene d'azione non sono granché. Gli attori, a parte la Nielsen, non erano male ma il film lo è, eccome! Da dimenticare.
Dusso: Girato con lo stile delle telecamere dell'epoca, è un'altra variazione sulla tesi del complotto lunare (ottima la trovata di andare sul set del film di Kubrick). Non è di certo un capolavoro e ad esempio le scene all'interno della Nasa sono poco credibili per come "i ragazzi" si aggirino con troppi permessi e libertà, benché utilizzino la scusa di girare un documentario. Guadagna molti punti con l'ultima parte cospirativa ai loro danni.
B. Legnani: Terribile spaghetti che parte da una sceneggiatura polselliana non troppo lineare (ça va sans dire...) e con tocchi involontariamente umoristici (incredibile il meccanismo alla Pollicino per non perdere la strada in un canalone con un solo bivio...) e si realizza con trascuratezze d'ogni tipo: cowboy che anziché sparare urlano "Noooo" fino a che vengono ammazzati, sparatorie a josa, evitabile e interminabile rissa nel saloon, macchina da presa posizionata non sempre in modo efficace. C'è poi una solare povertà di mezzi: il villaggio pare disabitato, evidentemente per risparmiare sulle comparse
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 03:00 03:00 su Rai Movie
Homesick: Si respira un’aria da feuilleton ottocentesco in questo dramma familiare e giudiziario ispirato ad un fatto di cronaca dell’inizio del secolo scorso: gli intrighi, le morbosità, i costumi, il décor decadente, le calli veneziane, il processo finale. I personaggi sono stereotipati e facilmente riscontrabili in molti romanzi, ma interpretati in modo impeccabile sotto l’esperta guida registica di Bolognini: spiccano il vesatile e impegnato Giannini e l'inquisitorio ed aggressivo Bozzuffi.
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Matalo!: Ecco un film che non mancava mai di apparire durante le estati italiane della tv mattutina. Tom Skerritt con toscano in bocca e cuculo in testa schermaglia con Keith Carradine, incaricato dalla mafia americana di recuperare un pezzo da 90 italiano. Ma una banda avversaria si mette in mezzo. Colizzi perde colpi e realizza un film stanco e poco divertente, quasi tenero nel suo disfacimento progressivo, fino al finale en travesti dei protagonisti che non sono né Terence né Bud anche se Colizzi fa di tutto per renderli tali.
Saintgifts: Jean-Louis Trintignant piuttosto eclettico come interprete, dall'aspetto elegante di bravo ragazzo (Roberto, ne Il sorpasso), in un attimo si può trasformare in un individuo dalla personalità disturbata, come in questo film, diretto e scritto dall'allora sua compagna Nadine Marquand. In effetti è la sua interpretazione a dare un qualche valore a una storia piuttosto interessante, che in un certo senso ha precorso anche i tempi, ma che sceneggiatura e direzione non riescono a valorizzare quanto merita. Discreto il finale in bianco/nero.
Galbo: Film ad episodi variegato nelle intenzioni, piuttosto monocorde nella realizzazione. Nei quattro episodi che lo compongo, minimo comune denominatore è quello di una sceneggiatura poco sviluppata che tratteggia storie abbastanza sterili. I migliori sono il primo e specialmente l'ultimo, con la vena sarcastico/paradossale e la complessivamente buona prova degli interpreti. Molto al di sotto della sufficienza il terzo e quarto episodio.
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 09:11 09:11 su *altro (specificare)
Caesars: Davvero difficile pensare che dietro la mdp sieda lo stesso regista dell'ottimo Le vite degli altri... Questo è uno dei problemi del film, ma certamente non l'unico. La sceneggiatura richiede di spegnere totalmente il cervello, tante sono le forzature e le falle logiche che lo popolano (compreso il colpo di scena finale). Comunque, se si riescono a ignorare le aspettative che il nome del regista può creare e si accetta la totale assurdità della vicenda, lo spettacolo diventa accettabile (e nulla più). Ovviamente magnifica Venezia.
Disorder: Film del genere oggi si fanno solo con chili di inutile computer-grafica, musiche martellanti e guerrieri palestrati che si combattono a colpi di kung-fu. Io personalmente non disdegno queste avventure vecchio stampo, dalla regia pulita e ordinata, dove buoni e cattivi sono in lotta senza troppe "menate". Certo non si può parlare di grande cinema, ma chi cerca un paio d'ore di intrattenimento dal gusto vintage non resterà deluso.
MEMORABILE: La comparsa delle Valchirie (sottolineata dall'omonimo brano di Wagner); Gordon Mitchell capo dei Vichinghi!
Panza: Ennesima pellicola derivativa dei vari 007 che non offre nulla di nuovo limitandosi a riciclare gli stilemi bondiani senza avere una sceneggiatura e una regia che riescano ad appassionare per un'ora e mezza. Si avverte un certo sforzo produttivo (discrete le riprese subacquee) ma la pellicola si lascia dimenticare poco dopo la visione: rimane più in testa la canzone dei titoli di testa. Bellissime Alida Chelli e Rosalba Neri come partner del protagonista. Florio è accreditato nei titoli di testa a caratteri cubitali!
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 14:15 14:15 su Rai Movie
Homesick: Tardo western italo-spagnolo, offre il curioso spunto della prodigiosa memoria visiva del protagonista che lo aiuta a risolvere il giallo – eliminare gli assassini del padre, alla cui morte ha assistito impotente – e si assesta su buoni livelli di ritmo e scelte narrative salvo precipitare in un finale stereotipato e rovinoso (la pistola gettata via e la scazzottata a due). L’infido Carlos Romero Marchent (efficacemente doppiato da G. Bellini) e l’integerrimo Mejuto ritraggono i personaggi più interessanti, essendo Lawrence contenuto oltre misura e la De Santis un pesciolino fuor d’acqua.
MEMORABILE: Le taglie da un dollaro offerte dal misterioso (ma non per lo spettatore) “Il Risorto”; la sparatoria.
Galbo: Tra i migliori film western mai realizzati, L'uomo di Laramie è uno dei migliori frutti della collaborazione tra il regista Anthony Mann e il grande attore James Stewart. Il pregio principale del film è quello di fornire un'immagine realistica e priva di stereotipi della vita di frontiera non priva di durezze e momenti di grande violenza. Molto suggestivo visivamente, il film è interpretato da un cast di grande livello.
Caesars: Una grossissima delusione all'epoca, impressione ribadita da una nuova visione; spiace vedere un grande nome come quello di George Roy Hill legato a questa pellicola senza capo né coda. Pur essendo una feroce critica a un certo mondo sia sportivo che giornalistico, non riesce proprio a convincere: scene, anche ben girate, di partite al limite del credibile, personaggi senza spessore e una trama debolissima. Forse la colpa è mia che non sono riuscito a entrare in sintonia con quanto raccontato, ma per me è un film da bocciare.
Rambo90: La storia dei due fratelli che litigano per l'eredità è vecchia e strautilizzata e nemmeno la sceneggiatura dei Vanzina la vivacizza. Canino è tremendo, Solfrizzi simpatico ma nulla più; quella più a suo agio appare proprio la Ventura insieme al grande Flavio Bucci. Qualche battuta simpatica c'è, un po' di ritmo nel finale anche, ma nel complesso è mediocre.
Taxius: Divertente film d'assedio che deve molto al duo Tarantino/Rodriguez. Joe Lynch intrappola la bella Hayek, armata di tutto punto, in un appartamento costringendola a difendersi da tutta una serie di attacchi di vari personaggi mandati dal suo ex amante/padrone boss della Yakuza. Siamo davanti a un buon B-movie sicuramente riuscito che ha il merito di non prendersi sul serio e di tenere un buon ritmo per tutta la sua durata. Sparatorie, esplosioni e scene splatter non mancano, come non mancano le inquadrature sulle forme della bella protagonista.
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Markus: Los Angeles. Tre giovani filmaker, per un caso fortuito, si trasferiscono nella villa di una graziosa neo quarantenne figlia di un famoso regista. Il luogo sarà teatro di qualche tiritera sentimentale e di accenni d'introspezione psicologica. Il titolo italiano è assolutamente fuorviante: lascia immaginare chissà quali scorribande della Witherspoon, invece è tutto molto casto e forse anche un po' deludente. Si ride a denti stretti nel panorama di una vita borghese (la villa, i fiori, la piscina...).
Markus: Che il film sia di grana grossa è cosa indubbia; resta comunque uno dei capisaldi della commedia leggera anni Ottanta e, tra le pellicole con Pozzetto (nel suo periodo migliore), una delle più ricordate di sempre. Qualche lungaggine di troppo e una sceneggiatura un po' più curata avrebbero giovato, ma complessivamente è un film comico allora come oggi funzionale e sbanca-botteghino. La bella Gloria Guida asseconda l’occhio maschile.
Galbo: Discreto e tutto sommato riuscito connubio tra fantascienza e archeologia con rimandi alle origini della civiltà e con ambientazione di chiara ispirazione egizia. Il tutto poteva dare vita ad un polpettone indigeribile. Il film è invece un esempio di cinema di intrattenimento godibile, nonostante le inevitabili esagerazioni ed assurdità insite nel genere. Ritmo discreto, buoni effetti speciali e buone prove dei protagonisti, specie Kurt Russell nei panni del granitico militare in missione.
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 21:30 21:30 su Italia 1
Galbo: Causa un evidente calo di ispirazione (e probabilmente visto il rifiuto dei protagonisti dei film precedenti a parteciparvi, anche se il film riserva un colpo di scena finale), il secondo sequel di Fast & Furious sposta l'azione della vicenda in Giappone con attori completamente diversi dal franchise originale. Tecnicamente (cioè dal punto di vista della componente action), siamo sempre su buoni livelli. Il resto (trama, sceneggiatura e quant'altro), è meramente un pretesto (esile).
Caesars: Spiace dirlo, ma questo remake de La guerra dei mondi mi ha deluso parecchio. Strano perchè quando mr. Spielberg si cimenta con la fantascienza (vedi i bellissimi Incontri ravvicinati del 3° tipo oppure E.T.) ha sempre dimostrato di saper intrattenere in modo molto coinvolgente. Stavolta la noia regna sovrana. L'impiego di mezzi economici faraonici c'è e si vede ma non basta a fare decollare un film che fa rimpiangere l'originale del 1953.
Daniela: Bellissimo prologo, epilogo straniante, non imprevedibile ma comunque affascinante. Peccato che quel che si trova nel mezzo non risulti all'altezza di testa e coda. Funziona l'ambientazione (in un grande magazzino di lusso distrutto da un incendio), l'idea degli specchi rifugio delle anime morte, il mistero che aleggia nella prima parte; ma il personaggio del poliziotto con il trauma è scontato e la spiegazione dell'origine del male banale. Comunque interessante, piacerebbe poterlo confrontare con l'originale sudcoreano.
MEMORABILE: Il suicidio del precedente guardiano - la scena nella vasca da bagno
Rambo90: Non bruttissimo, ma il peggiore della serie, nonostante alcune trovate simpatiche (su tutte l'ambientazione nel parco divertimenti) e la regia di John Landis. Murphy strappa ancora qualche risata e qualche sparatoria discreta c'è, ma ogni tanto il film s'inceppa con tempi morti e trovate non troppo brillanti. Bene i comprimari (anche se manca Ashton) e il finale movimentato.
Giovedì, 2/07/20 ALLE ORE 23:45 23:45 su Italia 1
Deepred89: Molto Austen e poco zombesco questo simpatico horror per tutta la famiglia, ben girato e decentemente recitato. La scontata vicenda si dipana piacevolmente tra (prevedibili ma non fastidiosi) intrallazzi amorosi, zombi dal make up pure ben realizzato, cattivi ben più cattivi degli stessi zombi, combattimenti ben coreografati e i classici botti d'audio (raramente così fragorosi) che tanto piacciono ai giovani horrorofili. Splatter ovviamente ridotto a zero, finale che guarda verso un eventuale sequel. Intrattenimento rilassante e senza pretese.
Caesars: Pessimo remake del ben più valido, omonimo, film diretto nel 1975 da Norman Jewison. Il film lancia anche un atto d'accusa contro i mass media ma l'operazione è condotta in modo totalmente da dimenticare: recitazione, musica, montaggio e regia. "Inventiva" a Hollywood è parola oramai dimenticata. Lasciar perdere e guardare invece la versione originale.
Galbo: L'ultimo film di Sergio Corbucci è una nostalgica rievocazione degli Anni Sessanta. Non passerà di certo alla storia del cinema, ma è invecchiato meglio di tante pellicole ben più pretenziose. Il film si giova di una buona ricostruzione ambientale (maggiormente apprezzabile dal pubblico non più giovanissimo) e alla discreta prova di De Sica (su altri attori, meglio stendere un pietoso velo). Purtroppo la sceneggiatura è un po' tirata via e la regia è alquanto televisiva, ma nel complesso si può vedere.
Herrkinski: Degna chiusura di un'ideale "trilogia dell'eccesso" per il geniale De La Iglesia, prima di dedicarsi a lavori più "raffinati". A chi sono piaciuti Azione Mutante e El dia de la bestia, non potrà non piacere anche questo folle frullato di violenza gratuita, stregoneria messicana e dramma on-the-road. Gli interpreti in stato di grazia regalano una performance eccellente (su tutti Bardem) e De La Iglesia in più occasioni fa le scarpe ai più blasonati Tarantino e Rodriguez. Notevoli anche la fotografia e le musiche di Boswell. Unico neo: la durata.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 01:00 01:00 su Rai Movie
Piero68: Per ritornare dietro la mdp Weir, regista con grandissime potenzialità, sceglie un film dai toni sommessi tratto da una storia vera. A una prima occhiata può sembrare noioso, anche perché il genere ha ormai già detto di tutto e di più, ma Weir è uno abituato a giocarsi tutto sulle caratterizzazioni dei personaggi intrecciate all'ambiente che li circonda. Per rendere al meglio il regista scrive la sceneggiatura e sceglie un cast davvero funzionale. Ne esce fuori un piccolo capolavoro con momenti di grande cinema. Bellissimi trucco e fotografia.
Ruber: Commediola per famiglie con sceneggiatura dai buoni sentimenti ma molto esile. La classica figura paterna si trasforma in fantasmino dopo un incidente avendo cosi la possibilità in un periodo limitato di tempo di mettere alcune cose a posto nella sua famiglia. Il buon Bill nel suo periodo d'oro, nel bel mezzo dei Robinson, partecipa a questo filmetto: lui ci mette tutta la sua bravura e il massimo impegno, ma la sceneggiatura è da sitcom e anche il resto del cast è molto modesto. Qulache risatina qua e là e nulla più. Grossa scivolata di Poitier.
Homesick: Commedia con soggetto risorgimentale abbinato all'ambientazione in un convento in cui la Del Poggio può dar libero sfogo alla sua fama di collegiale combinaguai. De Sica, nel ruolo di un Nino Bixio mangiatore di cipolle, si diverte dirigendo un film allegro e dotato di buon ritmo, lanciando occhiate sarcastiche verso il trasformismo che da sempre vizia la politica italiana (per i Borboni, Garibaldi prima è un nemico, ma poi, quando ha vinto, diventa un benefattore) e utilizzando una struttura a flashback inusuale per l'epoca.
Galbo: Caccia ad un ladro di diamanti dall'Europa al Medio Oriente. Spy story di produzione italica che paga una trama banale e una regia anonima, incapace di mantenere un ritmo adeguato e che si perde in troppe lungaggini. Anche il cast non si impegna più di tanto.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 03:10 03:10 su Rai Movie
Pinhead80: Un film talmente pazzo che riesce persino difficile inquadrarlo in un genere. Ma forse è giusto che sia così, perché lo spirito di libertà che si respira è tale da distruggere ogni categoria di pensiero. L'amore folle rapisce il cuore e annienta ogni pensiero razionale, conducendo l'essere umano ad azioni che, viste dall'esterno, parrebbero assurde e totalmente prive di senso. Mikkelsen giganteggia nel ruolo dell'ex marito malavitoso e fuori di testa, pronto a tutto pur di non perdere la proprio ninfa.
Il Gobbo: Vampirata iberica di infimo livello uccisa in partenza dalla scelta come protagonista dello stolido Waldemar Wolfarth, il Karzan di franchiana memoria (indimenticabile la sua espressione che si vorrebbe allupata prima di un presumibile atto necrofilo). Menzione d'onore per il valoroso Luigi Radici, bergamasco trapiantato in terra di Spagna e, col nome d'arte Luis Induni, indefesso (a volte senza inde) sceriffo in mille western, qui brevemente ispettore capo all'inizio. Poco da salvare.
MEMORABILE: Il vampiro che, dopo avere rifilato al bisnipote una scarica di legnate, gli fa i complimenti e lo invita a perseverare
B. Legnani: Per un'oretta non tiene male, pur dovendo fare i conti con la retorica e il prevedibile. L'ultima mezzora, destinata a sfociare in un vistoso finale, vede emergere forzature ed eccessi, cui non pongono rimedio due attori mediocri come Gasparri e la Araya (ma si doppia da sola?). Rabal conferma pure qui di essere attore sopravvalutato, mentre i migliori sono Manni e la Calamai, che sfruttano bene fisico e carisma.
Il Gobbo: Oggetto stravagante e bizzarro, situato in un imprecisabile punto fra La chinoise (pluri-citata o saccheggiata) e Max Bunker, aderente anche nelle scelte visive a un'estetica pop-fumettara. Samperi non ha mai avuto un gran senso della misura, ma qui il risultato è divertentissimo e col senno di poi la sua dissacrazione ha il percorso (e l'effetto del boomerang). Gravina bella, Beba Loncar magnifica.
MEMORABILE: Il libraio che rifila Justine di Sade a una mamma petulante
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 06:45 06:45 su Rai Movie
Galbo: Nei primi Anni Venti dello scorso secolo, una giovane vedova napoletana si innamora contemporaneamente di due uomini: un socialista e un gangster. Film tipicamente wertmülleriano, ricco di personaggi, fatti e situazioni, con una scenografia e un'ambientazione efficacissime, ha il suo limite in una sceneggiatura non ben calibrata, in cui gli avvenimenti vengono confusamente affastellati senza rigore logico. Buone le intepretazioni del cast, molto assortito.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 08:50 08:50 su Rai Movie
Markus: Il film di Grimaldi non si discosta molto dai diversi musicarelli con Al Bano e Romina usciti sul finire degli Anni '60: qualche canzonetta, buoni sentimenti che vertono in direzone della consueta solfa del Bene contro il Male (ottimo Carlo Giordana nei panni di un arrogante figlio di papà) e una manciata di comici per sketch più o meno spassosi. Nessuno eccelle, ma il tenore del film è quantomeno dignitoso. Particolarmente divertenti Franco e Ciccio, che qui impersonano due bizzarri salumieri.
B. Legnani: Film di medio livello (**) del bel tempo del cinema italiano che fu. Nulla di eccezionale, con una vicenda gialla conclusiva i cui barocchi e inverosimili movimenti ricordano addirittura quelli della complessa soluzione di Assassinio sul Nilo. Dorelli come sempre perfetto in questi ruoli, che sono un misto di astuzia e di candore. Dufilho inverosimile coma italo-americano. Carina la Villoresi, ma soccombe al grande fascino della Spina (oggi la si direbbe MILF...). Divertente Robutti. Qualche gag non è vecchia, ma addirittura stravecchia.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 10:30 10:30 su Rai Movie
Geppo: Mariano Laurenti è in un certo senso una garanzia, per come dirige in maniera sicura Nino D'Angelo. La trama è piacevole e strappa qualche sorriso (a parte alcune sequenze banali, ma nulla di deludente). Ovviamente dopo i film precedenti (Un jeans e una maglietta e La discoteca) Laurenti sentiva l'esigenza di cambiare la partner femminile di Nino e quindi al posto della storica Roberta Olivieri sceglie Claudia Vegliante (azzeccatissima). Fantastiche le ambientazioni newyorkesi a Little Italy. Bravi anche Enzo Cerusico e Eddie Constantine.
MEMORABILE: Nino D'Angelo canta "Notte in bianco" nel ristorante; I piccoli furti di Nino e Matumba per tirare su qualche soldo; Lo scontro con le biciclette.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 14:00 14:00 su Rai Movie
Galbo: Grande e classico film fordiano, girato come altri suoi capolavori nella Monument Valley, vero e proprio archetipo geografico dei grandi western. La storia si rifà a quella del generale Custer e presenta una particolare attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, specie il protagonista, militare paranoico splendidamente interpretato da Henry Fonda. Quasi secondario il ruolo di Wayne, impeccabile la presenza di grandi caratteristi del cinema western come Ward Bond.
Daniela: Una vergine scaltra, un giovane architetto e il padre dell'ex fidanzata di lui: un triangolo in cui si intromettono altri personaggi con funzioni di disturbo: da un successo di Broadway, una commedia sofisticata che con il passare del tempo ha perso l'aura di scandalo, ma ha conservato una piacevole frizzantezza. Merito di dialoghi in punta di penna e soprattutto del cast, con Niven perfettamente a suo agio nel ruolo di maturo dongiovanni, Holden attraente e volenteroso, la minuta esordiente McNamara che ricorda la grazia di Audrey Hepburn.
Daniela: Sontuoso cineromanzo sulla vita e gli amori di Paolina Bonaparte, sorella preferita dell'imperatore, dagli anni della giovinezza in Corsica alla partenza di quest'ultimo verso l'isola d'Elba. Cast ricco di nomi, bei costumi e scenografie d'effetto, ma spettacolo superficiale, ricostruzione mediocre. La Paolina della Lollo appare donna capricciosa e frivola, una chiave di lettura del personaggio cui contribuisce la modestia dell'interprete (nonostante i riconoscimenti ottenuti).
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 16:25 16:25 su Rai Movie
Reeves: La dura repressione americana ha messo fine alle rivolte messicane e alcuni yankee cercano di vendicarsi di Zorro inducendolo a scoprirsi grazie ad alcuni efferati delitti e rapine che compiono usando la sua maschera. La trama è semplice, banale e già vista mille volte, eppure c'è un bel ritmo che consente allo spettatore senza troppe pretese di divertirsi per tutta la durata del film. Claudio Undari è al solito cattivissimo ma efficace come falso Zorro. Piccolo ruolo per la Carrà, coproduttore italiano Alberto Grimaldi che poi passerà a produrre Leone, Bertolucci, Pasolini.
MEMORABILE: Undari vestito da Zorro che terrorizza i poveri passeggeri della diligenza; Zorro che scala una montagna per eliminare una sentinella.
Caesars: Buon esordio cinematografico di Mel Brooks che ci regala una commedia molto divertente (purtroppo in Italia intitolata con l'orribile "Per favore non toccate le vecchiette"). Veramente ottima l'interpretazione di Zero Mostel che con la sua maschera regala il sorriso anche senza aprire bocca, mentre Gene Wilder gli è degna spalla. La sceneggiatura è intelligente e solo verso il finale ha qualche caduta che comunque non compromette l'esito della pellicola (tre pallini li merita). Anche di questo film recentemente ne è stato fatto un remake.
Geppo: Siamo all'ultimo capitolo della commedia sexy all'italiana, ma il buon Mariano Laurenti non sbaglia un colpo. Pellicola spassosa con un Lino Banfi mattatore nel ruolo dell'onorevole a caccia della Agren. Piacevole anche il resto del cast. Questa era proprio la grandezza di Laurenti: sapeva dare agli attori i personaggi perfetti (a volte anche stralunati, come il doppio ruolo di Leo Gullotta). Janet Agren è di una bellezza incantevole e fantastico Dino Cassio (doppiato da Lino Banfi). Memorabile la scena del vagone letto. Cult!
MEMORABILE: La sequenza del vagone letto con Lino Banfi e Gigi Reder; Il registratore: "Chera, succhiami l'orecchio che mi piace!"; Janet Agren sotto la doccia.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 19:30 19:30 su Rai Movie
Geppo: È decisamente il miglior film di Pippo Franco e di Pingitore. Dopo il pessimo Il casinista si rifanno entrambi con questa straordinaria pelliccola davvero spassosa e ricca di gag strepitose grazie anche agli ottimi caratteristi che fanno da contorno alla storia. È il ruolo giusto per Pippo Franco, qui davvero bravissimo. Il povero Stroppaghetti Marino (Pippo Franco) per trovar casa a tutti i costi passa da una disavventura all'altra. Bravi Enzo Cannavale, Gigi Reder (sopratutto), Roberto Della Casa... e poi naturale... Bombolo non si discute. Cult!
MEMORABILE: L'ufficio del dottor Pellecchia (Gigi Reder); Lo smoking di Bombolo; La collezione di francobolli di Oreste Lionello.
Markus: Se lo scorso anno rimasi deluso da Un’estate al mare, con questo “Un’estate ai Caraibi” lo sono stato ancor di più. Episodi stiracchiati, senza alcun senso dello comicità se non a tratti e, in ogni caso, più per merito dell’estro del singolo attore che per il concepimento del film in se stesso. Il pezzo forte del film, Proietti, arranca, ma ci regala qualche buona battuta. I Vanzina brothers, finiti gli anni Ottanta, non sono stati più in grado di fare gran miracoli... Gradito ritorno cult di Luca Sandri (I 5 del 5° piano).
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Galbo: Episodi biografici della vita della principessa glamour per eccellenza, tra realtà e ricostruzioni più o meno veritiere. Biopic sulla carta interessante ma sostanzialmente segnato da una narrazione piatta e priva di vero interesse. L’interpretazione della Kidman (e degli altri attori) è buona, così come la ricostruzione ambientale ma nel complesso il film è noioso e non suscita l’interesse dello spettatore.
Il Gobbo: Ottimo spaghetti-western cucito su misura per Gemma qui in uno dei suoi personaggi-simbolo, aitante e sorridente pistolero infallibile. Si fa chiamare Arizona, si unisce a un bandito sanguinario che lo ha involontariamente aiutato a evadere, ma presto ci saranno divergenze di opinione. Alla regia c'è Michele Lupo, quindi ritmo e divertimento sono assicurati. Un classico dell'età d'oro del genere. Grande canzone di De Masi ("He came out from nowhere, with no one beside him"....). Due falsi sequel, con Steffen e Lawrence
MEMORABILE: "Mio padre mi disse: quando morirò questo orologio sarà tuo. Cinque minuti
dopo... era mio!" (Fernando Sancho)
Caesars: Celebrata pellicola, ben oltre ai suoi meriti. Infatti si ha un inzio spumeggiante, con Nando Moriconi (o Meliconi, il nome viene pronunciato in vari modi sia in questo che nel precedente film) americano di Roma che si trova stretto nella natia Italia, ma poi la storia mostra il fiato corto e ha quindi bisogno di strutturasi in una serie di episodi abbastanza scialbi. Nessuno avrebbe potuto interpretare il personaggio come fece Sordi. La battuta sui "macaroni" è oramai storia del cinema.
Venerdì, 3/07/20 ALLE ORE 21:30 21:30 su Italia 1
Gestarsh99: Per modernizzare Lovecraft e riqualificare ipertecnologicamente la sua oscura teratologia interdimensionale servivano attributi d'acciaio e uno sforzo titanico. Quelli messi in campo appunto da Del Toro che, senza mai perdere il bandolo della matassa, esorbita nell'ipertrofia mastodontica, congegnando una sincrasi fragorosa ispirata alla tradizione dei Kaiju eiga, alle serie tv tokusatsu (Ultraman) e alla cultura nipponica degli anime (da Jeeg fino a Patlabor). I Transformers di Bay sono giocattolini a batteria rispetto ai mega-automi di questo enorme concentrato di sentimento e fanta-fumetto.
MEMORABILE: Gli scontri ottimamente coreografati; Il papponeggiante Pearlman; I due imbranati scienziati alla Mignolo & Prof.
Undying: Ultimi giorni di vita di uno spietato e sadico imperatore: tra una lunga sequela di degenerazioni sessuali e diaboliche esecuzioni. Sulla scia del più celebre Caligola brassiano (dal regista erotico abbandonato in fase di editing e diventato quindi Gore Vidal's Caligola) Mattei dirige il secondo film di un duetto (l'altro è Caligola e Messalina) pressoché realizzato con il medesimo cast tecnico artistico. Ottenendo, sul piano sleazy (ma non solo), un risultato praticamente identico al predecessore.
Caesars: Come non concordare con chi asserisce che la fama di questo film è legata all'episodio con Sordi? Questo è infatti l'unico momento davvero soddisfacente della pellicola, per il resto si naviga all'interno di sketch che poco o nulla hanno da dire, se si esclude la bravura di Peppino De Filippo e Turi Pandolfini. Da Steno ci si poteva aspettare di più.
Gestarsh99: Niente, altra occasione sprecata. Tutti lo attendevano al varco, chi a braccia conserte, chi con le lacrime in tasca, chi con mazze e coltelli, ma qui ci si trastulla indecisi col piede in due scarpe, tra remake hawksiano e prequel carpenteriano e, a parte due/tre colpi di scena ben guidati, il film rinuncia senza reclami autoriali a qualsiasi percorso innovativo o riconversione genialoide, accontendandosi di spiaggiarsi sull'entertainment spettacolare più futile e programmatico. I crostacei aracniformi e l'astronave sotto ghiaccio qualche spicciolo di copyright ad Alien dovrebbero sganciarlo...
MEMORABILE: L'inatteso "capovolgimento di ruoli" sull'elicottero dei fuggitivi...
Galbo: Curiosamente quasi contemporaneo ad un altro film sul birdwatching, questo di Rob Meyer focalizza la sua attenzione su un adolescente colto in un momento fondamentale della sua crescita. La storia e i suoi sviluppi non sono nuovi, ma la sceneggiatura caratterizza bene i personaggi e le interpretazioni sono affidate ad un gruppo di attori validi e ben doppiati, così da rendere il film abbastanza godibile e discretamente informativo su un gruppo (quello dei birdwatchers appunto) che fa in America parecchi proseliti.
Il Dandi: Anche se realizza un film su commissione da un soggetto del produttore Juso, la mano dell'Autore qui si fa sentire: Di Leo personalizza una banale vicenda di vendetta, senza minimamente preoccuparsi della verosimiglianza o di approfondire i personaggi, ma costruendo un piccolo road-movie (che porta aria fresca) con un ritmo da film di kung-fu, tra esplosioni di violenza e lunghe sospensioni zen (anche la musica di Bacalov sembra sottolineare con evidenza questo clima). Luc Merenda dà una rara dimostrazione di efficacia.
MEMORABILE: Il passaggio di denaro, spiato col binocolo.
Markus: Tris di fiacchi episodi con poche idee ben confuse. "Un incontro molto ravvicinato" (*): la storia della Vitti che si sblocca sessualmente con un marziano è uno dei punti più bassi della sua carriera; "Il teorema gregoriano" (*!): c'è il Dorelli anni Settanta che tutto conosciamo e pure la Spaak (allora sua moglie, ma coi mesi contati) ma la vicenda è poca cosa; "Non si può spiegare, bisogna vederlo" (**): Pozzetto salva la baracca con una vicenda non originale, ma che gli permette di sciorinare una buona dose di situazioni spassose.
Modo: Musicarello che suscita simpatia più per la presenza dei caratteristi che per Al Bano e Romina. La giovane coppia è una noia tremenda (almeno dei due Al Bano sa cantare)! La storia non può essere che semplice e scontata, ma a tratti è divertente. C'è ancora Nicoletta Elmi al suo terzo film mentre Lino Banfi ci regala due minuti degni di nota. Per gli estimatori del genere un film onesto.
Gestarsh99: Insolito thriller di Dino Risi, cupo ed affascinante, ambientato in una Venezia stupenda e decadente. Il ragazzo protagonista avrebbe dovuto essere l'Alessandro Momo di Profumo di donna, che purtroppo perì in un grave incidente stradale. Gassman si conferma, come sempre, istrionico e grandissimo. Nell'oceano di thriller para-argentiani dell'epoca, questo si distingue alla grande (assieme a pochissimi altri come Reazione a catena, Non si sevizia un paperino e La casa dalle finestre che ridono).
Pigro: Lui e lei, ovvero l’attrazione degli opposti: si sposano, si lasciano per 7 anni, poi si rimettono insieme, poi si rilasciano, e così via, tra scalate professionali e cortei anti-Usa, tra strategie e sentimento. Siamo dalle parti della classica commedia sofisticata americana, a base di situazioni spiritose e battute umoristiche, che contornano le star-pezzi da 90 (Hudson e Lollobrigida). Ma con il gustoso condimento di allusioni piccanti (molto anni 60) che sfociano in divertenti equivoci (a cominciare da quelli gay/trans sul taxi). Piacevole.
Galbo: Bellissima opera, realizzata grazie alla collaborazione di alcuni tra i protagonisti assoluti del cinema italiano del '900. La regia di De Sica (con un testo tratto da Eduardo) è magistrale per l'impeccabile direzione degli attori (Mastroianni e la Loren) che danno corpo e anima ai loro personaggi, una memorabile figura femminile e un coprotagonista maschile a cui l'attore romano regale una nobile indolenza e un disincanto tipico delle sue migliori performances.
Daniela: Avrebbe le carte giuste per funzionare questo film d'esordio di Isaac, già produttore: cast senza stelle ma con molti attori bravi e/o noti, trama di guardie e ladri intrigata e potenzialmente intrigante, fotografia livida di una Londra crepuscolare e notturna. Potrebbe, ma non funziona. Nonostante l'eleganza di alcune sequenze, non riesce mai ad appassionare, neppure nei momenti più drammatici, lasciando l'impressione di un esercizio di stile freddo e scolastico.
Faggi: Pellicola sentimentale ambientata (con un certo realismo) nel mondo della pubblicità (credo che i produttori di Mad Men un po' l'abbiano studiata). Gable (in gran forma) è un art director e un seduttore incallito, incontra una preda ostica e non comune che gli dà filo da torcere (la Kerr) e allora lui si consola con un'amica (la Gardner, più disponibile). Ma poi... Alt, non svelo altro, il film è garbato e si lascia vedere (se si è disposti al genere) e le interpretazioni sono di valore.
Galbo: Un episodio significativo, tra i più cruenti della storia americana. Gary Ross lo ricostruisce con rigore filologico ed un personaggio che unisce bene epica e dolente umanità e che è affidato alla carismatica interpretazione di Matthew McConaughey. La segregazione razziale è dolorosamente presente e ben rappresentata. Interessante e ben condotto il parallelo con una vicenda recente collegata alla principale da un discendente del protagonista. Attori in parte. Un buon film.
Il Gobbo: Tre scapestrati soldati sudisti, lo Spretato, il Messicano e Chattanooga Jim, per scampare alla pena capitale sono incaricati di recuperare un carico d'oro trafugato da un ufficiale disertore... Trama risaputa, ma gran divertimento in questo western picaresco di Cicero (peccato ne abbia fatti pochi!) che, nella miglior tradizione del genere e del regista, si caratterizza per i suoi eccessi deliranti di violenza fumettistica. Buon ritmo e tante trovate: da vedere! I tre protagonisti sono doppiati da Rinaldi, Amendola e Barbetti.
MEMORABILE: "Doley detto lo Spretato: espulso dal clero per avere fatto saltare in aria la casa di un fedele che aveva bestemmiato in chiesa"
Mco: Adattamento di un discreto romanzo di Patti da parte di un Di Leo abbastanza ispirato e alle prese con una descrizione di vita comune (tradimenti, seduzioni, adescamenti piccanti) in terra di Sicilia. L'aspetto erotico è donato dalle grazie della Gastoni, della Tamburi e della Marzano (tutte notevoli, va detto), quello drammatico dall'epilogo... Regia salda e musiche giuste.
MEMORABILE: Il primo approccio della giovane Graziella sul divano di casa.
Didda23: Sequel non disdicevole, ma lontano dalla grandezza del capostipite. A livello di cast qualche cambio che non aggiunge né toglie molto, la vera enorme differenza sta nella regia. Loy non è male nel collegare le varie sequenze, ma il tutto è alquanto routinario rispetto alle esaltanti acrobazie di Monicelli. La sceneggiatura, forse più omogenea ma con molti meno picchi, percorre canovacci sicuri garantendo un intrattenimento di indubbia qualità. Due parole sui nuovi: Manfredi abbastanza anonimo, Garrone in parte ma poco sfruttato e Moschin si fa valere in uno dei primissimi ruoli in carriera.
MEMORABILE: L'alibi calcistico; La macchina camuffata; Lo spettacolo di spogliarello; All'ospedale.
Stefania: C'è tutto un immaginario fiabesco (e dunque, universale e radicatissimo), legato alla figura della matrigna. Poi, c'è la realtà: la matrigna non è quasi mai né santa né strega: è una donna normale, che si assume un compito non facile. Questo film è abbastanza aderente alla realtà, non sfrutta polarizzazioni manichee, e racconta soprattutto una storia di complicità femminile. Spiace soltanto che si ricorra all'espediente strappacuore del male incurabile di Jackie. Perché due donne solidarizzino, a Hollywood, è proprio necessario che una delle due sia sul letto di morte?
MEMORABILE: La coppia Roberts-Sarandon, che oscura lo scialbissimo Ed Harris. Ma perché farne un personaggio tanto passivo?
Homesick: Esordio di Parolini nel nascente western italico. I toni fumettistici e ridanciani prevalgono su quelli violenti, così come il protagonista - un petroso e carismatico Palmara, che parla con frasi gnomiche o ad effetto - resta sullo sfondo per lasciare ampio spazio alle rocambolesche avventure della coppia Camardiel-De La Porte. Si anticipano i gadgets, poi tanto di moda nei successivi (e migliori) western del regista, e la mano massacrata di Django.
Daniela: Giovane donna muta viene perseguitata da un reverendo invasato che invoca contro di lei l'ira divina... Articolato in quattro capitoli pomposamente intitolati come libri della Bibbia, un prolisso racconto che sembra la versione western del sadiano "Justine o le sventure della virtù", tante sono le disgrazie che piovono sul capo della protagonista. Una tale sfiga, accompagnata da troppe forzature, sfocia nel ridicolo involontario e così Pierce, che vorrebbe ispirarsi al miglior Mitchum, finisce per ricordare il peggior Cage. Film zavorrato dalle pretese di una autorialità insussistente.
Domenica, 5/07/20 ALLE ORE 02:05 02:05 su Rai Movie
Xamini: I film sulla beat generation non sono facili. Il rischio di stemperare (quando non snaturare) lo spirito dei testi originali è forte. Pur non arrivando alla lucida e folle qualità de Il pasto nudo, e nonostante la presenza del pur volenteroso ex maghetto, Giovani ribelli riesce a cogliere il momento della creazione, nella sua essenza primordiale, tra volontà di distruzione delle strutture letterarie e abuso di droghe. Efficace l'interpretazione di Dane DeHaan, vero giovane bruciato di questa generazione dagli occhi in grado di bucare lo schermo.