Orsomando

I FILM IN TV DI Mercoledì, 27/09/23

Mercoledì 27 Settembre

Che film ci sono stasera in tv in prima serata?
Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana.
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  • ALLE ORE 06:00 su Cine 34

    I fobici (1999)


    Il Dandi: Quattro episodi con un campionario, non proprio centratissimo, di nevrotici contemporanei: non si potrebbe partire peggio, con Luca Laurenti che fa la ronda degli autobus notturni; Liotti belloccio coi tic è tirato troppo a lungo e può poco il già bravo Giallini, sprecato come spalla; si abbozza un sorriso con Tognazzi che non riesce a uscire di casa, poco più che uno sketch; un po' meglio Laganà, che antepone il nuovo suv alla conquista della Ferilli. Commedia scialba, senza volgarità ma senza nemmeno nient'altro.
  • ALLE ORE 07:00 su Rai Movie

    Piedone l'africano (1978)


    Samuel1979: Anche con la defezione di Terence il "buon" Bud (forse qui un po' più scontroso e appesantito del solito), diverte sempre. La "storica" spalla viene tuttavia sostituita degnamente dall'ottimo Cannavale, che con la sua "napoletanità" dà un tocco di colore a molte scene, che altrimenti risulterebbero scontate.
  • ALLE ORE 07:20 su Cine 34

    Tutti gli uomini del deficiente (1999)


    Vstringer: La Gialappa prova a trasferire al cinema il suo peculiare stile comico-satirico, allestendo una caccia al tesoro e assoldando i comici lanciati in molte stagioni di Mai dire Gol: il risultato dimostra che il tentativo è fallito e lascia intendere che forse neanche poteva riuscire. Per fortuna dei Gialappi, i comici sopracitati ce la mettono tutta e limitano i danni, a cominciare da Aldo Giovanni e Giacomo. Opera prima e finora, comprensibilmente, ultima.
  • ALLE ORE 08:15 su Iris

    La banca di Monate (1976)


    R.f.e.: Ispirato al racconto omonimo di Piero Chiara (è incluso nella raccolta "Sotto la Sua mano", pubblicata da Mondadori nel 1974) a mio giudizio il film non è poi così disastroso. Diverte spesso e vi si ritrovano le tipiche atmosfere provinciali dello scrittore di Luino. Certo Massaro NON è Lattuada, ma la pellicola scorre comunque piacevolmente, insaporita da un bel gruppo d'attori affiatati (con una particolare menzione per Bonacelli, Chiari e Gardenia).
  • ALLE ORE 08:45 su Cine 34

    Fausto & Furio (2016)


    Nando: Parodia della nota saga americana, la pellicola offre i due comici romani in trasferta partenopea con risultati non sempre esaltanti. Battista, alquanto dimesso, non mostra qui di avere tempi cinematografici nonostante l'innata simpatia, Salvi, stavolta meno sguaiato del solito, si erge a protagonista con qualche battuta simpatica ma nulla più. Il budget è ridotto e si nota nel finale. Bel cameo del burbero notaio Mattioli, simpatici Misticone e Mahieux. Nel complesso modesto ma c'è molto di peggio.
  • ALLE ORE 09:05 su Rai Movie

    R A cavallo della tigre (2002)


    Renato: Mazzacurati dirige questo remake sbagliando tutto, a partire dal tono generale della pellicola. Troppe scemenze in sceneggiatura (un turco assassino mezzo matto che si mette a fare il lavavetri; e già che c'è, non si accorge che sta lavando i vetri di un'auto della polizia), troppe ovvietà. E la Cortellesi è molto carina ma come attrice si rivela decisamente acerba, con le sue inarrestabili ed inutili smorfie. Salvo solo l'ottima prova del grande Tuncel Kurtiz, a tratti inquietante prima che il film svacchi del tutto.
  • ALLE ORE 10:05 su Cine 34

    Nestore, l'ultima corsa (1994)


    Rigoletto: Che il film di Sordi indulga molto nel lacrimoso è fuor di dubbio, ma ha dei meriti: il primo è di averci regalato l'Albertone nazionale nel ruolo di vetturino (figura che a Roma conoscono bene) e la seconda, ben più importante, è che tocca un nervo scoperto di una società come la nostra, dove l'anziano viene spesso relegato ai margini, dove l'usa e getta vale anche per le persone, dove i sentimenti - anche se per un cavallo - sono trattati come fango. Per tutto questo dico "Grazie, Alberto!"; non tanto per il film, ma per il dono. **!
  • ALLE ORE 10:25 su Iris

    Miami Vice (2007)


    Zoltan: Sfruttando il brand della serie tv per la solita operazione smaccatamente commerciale tipica della Hollywood odierna, viene proposto il solito poliziesco usa e getta senz'anima, in cui gli attori recitano col pilota automatico e anche la sceneggiatura si adegua al riciclaggio speculativo. Non un film che annoia, ma di certo che si lascia dimenticare immediatamente, peraltro penalizzato da un minutaggio decisamente eccessivo. L'unico che sembra voler esprimere un minimo di personalità è Luis Tosar, che però si vede troppo poco.
  • ALLE ORE 12:20 su Cine 34

    My name is Tanino (2002)


    Belfagor: Giovincello siculo raggiunge gli Stati Uniti in cerca di un amore estivo ma si ritrova immerso in una serie di bizzarre peripezie. Il tentativo di realizzare un picaresco comico-malinconico fallisce soprattutto a causa della debolezza del protagonista, a tratti più passivo dello spettatore, che si limita a subire ciò che accade senza suscitare particolare simpatia. Non giova neanche la rappresentazione macchiettistica della realtà statunitense. A volte confuso, mai coinvolgente.
  • ALLE ORE 12:20 su Rai Movie

    La scimitarra del Saraceno (1959)


    Pessoa: Sorta di crossover di generi del nostro cinema bis in cui il quasi esordiente Pierotti spazia con poca destrezza dal piratesco all'orientale peccando proprio sulle scene d'azione che erano il sale di questi film. La storia c'è, ma la sceneggiatura si perde in mille rivoli con frequenti incursioni nel patetico (secondo i gusti dell'epoca) e il ritmo talvolta langue. A migliorare il livello il budget non risicato, che concede location credibili, e soprattutto il cast, con gente come la Alonso, Serato e Barker (che fu Tarzan), che oltre ad avere un bel fisico sanno anche recitare.
  • ALLE ORE 13:05 su Iris

    Tempo di terrore (1967)


    Homesick: Inizio in grande stile degno di un violentissimo western di serie B, con uccisioni a sangue freddo, stupri e case incendiate; poi ripiega sulla retorica e il sentimentalismo, procurando non poca noia e concludendosi con un finale non all’altezza dell’incipit. Ben definite le psicologie dei personaggi: Fonda debole e vigliacco, Chaney jr barman ingenuo; Aldo Ray, terribile fuorilegge, uccide e distrugge con una risata à la Fantaman, senza proferir parola.
  • ALLE ORE 14:10 su Rai Movie

    Il mio nome è Scopone e faccio sempre cappotto (1972)


    Reeves: Pessimo film che cerca di inserirsi nel filone dei fagioli western con risultati disastrosi, perché non si ride mai e non riesce a stupire neanche il fatto che il povero Fernando Sancho debba mostrare le sue terga. Storia senza il minimo senso, molti caratteristi sprecati (primo tra tutti Claudio Undari), scazzottate portate avanti senza il minimo interesse. E la campagna romana ha saputo fornire al western scorci migliori.
  • ALLE ORE 14:45 su Cine 34

    Quello che so sull'amore (2013)


    Rambo90: Commediola svogliata, che parte anche in maniera frizzante ma si perde in parte a causa di una moltitudine di personaggi non tutti utili (come quello assurdo affidato alla Thurman) e in parte perché devia presto verso una sdolcinatezza prevedibile e noiosetta. Butler comunque ricopre bene il suo ruolo, mentre le caratterizzazioni sopra le righe di Quaid e della Zeta-Jones non sono male. Muccino si adopera in una regia di routine, lasciando che una sceneggiatura non sua affossi il risultato finale.
  • ALLE ORE 15:15 su Iris

    Open road - La strada per ricominciare (2009)


    Ruber: Pellicola che non vanta un soggetto originale né brilla nella sceneggiatura, e il già visto è dietro l'angolo (il rapporto padre/figlio lontani da tempo). Tuttavia, grazie ai buoni interpreti riesce a farsi guardare senza annoiare. Arrivato tardivamente da noi e senza passare in saIa, il film ha nell'inedito duo Timberlake/Bridges il suo punto di forza. Gradevole l'interpreatazione di Kate Mara anche se poteva aver un risalto maggiore. Il regista indipendente Meredith si occupa di produzione, scrittura e regia: forse un po' troppo...
  • ALLE ORE 15:40 su Rai Movie

    La taglia è tua... l'uomo lo ammazzo io (1969)


    Stubby: Il film è un po' lento, però non è malvagio, tocca alcuni temi tabù per quell'epoca ed è intriso di una certa violenza. Mulargia ha dato la precedenza alla caratterizzazione dei personaggi e quindi va tutto a discapito dell'azione, infatti alcuni passaggi possono risultare piuttosto noiosi. Comunque tutto sommato è un lavoro discreto che merita di essere visto, se non altro per alcuni tocchi di classe.
  • ALLE ORE 16:35 su Rete 4

    Una donna in carriera (1988)


    Anthonyvm: Una vetrina di costumi, musiche e capigliature deliziosamente "eighties" per una commedia al femminile ben scritta e ben interpretata (cast ricchissimo, anche se spesso ci si limita ai camei, con particine per Kevin Spacey e Oliver Platt, o a ruoli minori come il fedifrago Baldwin). Il succo del plot (equivoci, triangoli amorosi, risolutezza premiata) ha poco di nuovo da offrire, così come lo stile narrativo, adeguato ma non brillante, di Nichols. La forza vitale dell'opera è quindi da ricercare nelle due protagoniste (ottime sia la Griffith sia la Weaver). Merita almeno una visione.
  • ALLE ORE 17:00 su Cine 34

    Rimini Rimini - Un anno dopo (1988)


    Samuel1979: Sequel molto modesto che alla fine risulta inferiore rispetto al primo episodio. Anche qui Micheli è il più divertente fra gli attori e i momenti migliori del film ce li offre lui anche grazie a un episodio niente male e a un Pappalardo qui nelle vesti di un improbabile texano. Roncato, così come nel precedente capitolo, risulta non pervenuto a causa di un ruolo non perfettamente calzante. Per Montagnani invece una prova patetica e priva di mordente.
  • ALLE ORE 17:05 su Iris

    Uomo bianco va' col tuo Dio! (1971)


    Galbo: Film western assai crudo il cui tema portante e' la lotta di un uomo solo contro i suoi simili e la natura ostile. Opera che concede poco allo spettatore, scarnificando al massimo la componente spettacolare a favore della messa in scena di un contesto ambientale rappresentato in modo alquanto realistico. Bravissimo Richard Harris. Crudo.
  • ALLE ORE 17:30 su Rai Movie

    Una pistola per cento bare (1968)


    Il Gobbo: Lenzi ha frequentato solo tangenzialmente il western; questo dei due è il migliore. Peter Lee Lawrence è un obiettore di coscienza (!), che però impugnerà le colt per vendicare i genitori. Lo aiuta un predicatore bellicoso (John Ireland), ma ci si potrà fidare? Film dall'andamento canonico, fino a una sequenza quasi horror (l'evasione di un gruppo di pazzi, capitanati da uno spiritato Fajardo, che mettono a ferro e fuoco il villaggio) che apre un profetico squarcio su certo cinema lenziano che verrà.
  • ALLE ORE 18:50 su Cine 34

    Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo (1993)


    Zio bacco: Classico film usa e getta, che con gli anni riempie le noiose programmazioni estive. Il cast è tecnicamente miserrimo, tolto un Jerry Calà in un inusuale ruolo da cornuto e una appena sufficiente Grimaldi (il che è eloquente). Qualcosina da salvare ci potrebbe essere, ma il giudizio cambia vertiginosamente alla vista di scene assurde (l'incontro di boxe, la vendetta delle cameriere) o di personaggi palesemente insulsi (la Marini, Oppini e il suo stuolo di damerine). Irritante la presenza delle starlette, fatte recitare ad hoc. Evitabilissimo.
  • ALLE ORE 19:00 su Rai Movie

    Un genio, due compari, un pollo (1975)


    Brik94: Western comico alla maniera di Terence Hill che però mi ha molto deluso. Qualche momento divertente c'è, ma ci sono molti punti morti che rendono il tutto noioso e impossibile da seguire, anche per la durata eccessiva. Tuttavia si salvano la simpatia di Terence (che cita Totò in una scena) e il sempre perfetto Morricone alla colonna sonora.
  • ALLE ORE 20:55 su TV2000

    Lincoln (2012)


    Paulaster: Vederlo in lingua originale mi ha dato la possibilità di scoprire la chiave del film: il tono di voce di Lincoln. Day-Lewis ci costruisce il personaggio intorno e il suono calmo con un filo di stanchezza riempie l’ambiente delle sue parole importanti, ma con un pizzico di humour da buon padre di famiglia. Anche visivamente è l’unico che regge, mentre gli altri sembrano a un ballo in maschera (botox della Field compreso). Spielberg gli si mette al servizio. Trama argomentata e politica, gli ultimi 20 minuti non sono necessari.
  • ALLE ORE 21:00 su Iris

    Il cavaliere pallido (1985)


    Galbo: Tra i film di e con Clint Eastwood, Pale Rider è certamente uno dei meno originali. La storia del vendicatore di una piccola comunità è stata vista al cinema parecchie volte e il film risulta pieno di citazioni da illustri western precedenti. Non si può negare però che il tutto sia realizzato con grande classe; alcune sequenze (ad esempio quella di apertura) sono di classe e rivelano il talento dell'Eastwood regista. Eccellente anche la fotografia: il film è letteralmente e metaforicamente oscuro come l'animo di molti dei personaggi della storia.
  • ALLE ORE 21:00 su Cine 34

    Buona giornata (2012)


    Motorship: Commedia quantomai fallimentare dei "Vanzina brothers", che spreca in maniera particolarmente esagerata attori del calibro di Banfi, De Sica e Abatantuono. Da questi tre infatti ci si aspettava parecchio di più: Banfi ripetitivo e malissimo sfruttato fa rimpiangere i tempi d'oro degli anni 70-80, De Sica tenta di fare il principe strafottente e cinico ma, a causa della sceneggiatura fiacca a dir poco, risulta solo volgare, mentre Abatantuono è un po' meglio degli altri anche se siamo lontani dal suo massimo. Conticini e la Francini? Lasciamo stare!
  • ALLE ORE 21:05 su 20 Mediaset

    The italian Job (2003)


    Daniela: Parziale remake di un film con Michael Caine, da cui eredita più che altro l'idea delle Mini Minor truccate come veicoli "ruba e fuggi", un action come tanti, senza particolari meriti. L'inizio veneziano si fa ricordare sia per l'ambientazione che per la breve partecipazione di Sutherland, ma quel che segue rientra nella routine e non viene certo riscattato dalla prestazione svogliata del cast pur prestigioso. Non bastano le ultime sequenze ben girate, con la fuga nelle gallerie della metropolitana e poi nelle fognature, a donare mordente ad un film nel complesso smorto e prevedibile.
  • ALLE ORE 21:10 su Twenty Seven

    Dr. Knock (2017)


    Caesars: Non particolarmente convincente questa quarta trasposizione su grande schermo della commedia scritta da Jules Romains. Sy è bravo e prova a dare credibilità al suo personaggio, che però rimane un po' troppo sfumato, così come la sceneggiatura risulta incerta sulla direzione da prendere non riuscendo quasi mai a divertire né ad approfondire un tema pur importante come quello del rapporto medico/paziente. Alcuni personaggi di contorno, poi, sembrano più che altro caricature (la proprietaria dell'albergo).
  • ALLE ORE 21:10 su Rai Movie

    Nessuna pietà (1986)


    Saintgifts: È più uno scontro tra polizie, Chicago contro New Orleans, dove quest'ultima non vuole interferenze sul proprio territorio. Ci penserà il bel Richard, poliziotto di Chicago, cui hanno ucciso il compagno di lavoro, a sistemare il ridicolo (come aspetto) boss locale e anche di più. I due momenti più interessanti sono la Basinger e Gere ammanettati in fuga nelle paludi e lo scontro finale, con il vecchio hotel dato alle fiamme. Ciò che rimane sottotraccia (la collusione tra polizie locali e la malavita più forte) è forse la cosa più notevole.
  • ALLE ORE 21:10 su La5

    Cinquanta sfumature di rosso (2018)


    Bruce: E' l'epilogo della trilogia. Tutto è giocato sull'esteriorità, una storia infarcita di luoghi comuni e di apparenze; i due sono ricchi, belli, di successo, viaggiano su jet privati per il mondo, sono ai vertici della società, hanno case di lusso, poi ogni tanto si rinchiudono in una stanza rossa ove sperimentano giochi e perversioni. C'è una sottotrama thriller che fa quasi ridere tanto è mal fatta e anche l'alchimia tra i due attori protagonisti non è delle migliori. Dialoghi da dimenticare. Qualche scena pruriginosa, nulla di più.
  • ALLE ORE 21:15 su Cielo

    The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci (2016)


    Siska80: Nel 1985 una nave rompighiaccio rimane bloccata al gelo per più di tre mesi: sarà dura sopravvivere. Due sono le qualità che saltano subito agli occhi: la capacità di non perdersi in inutili preamboli (l'incidente si verifica dopo i primi minuti) e gli effetti speciali abbastanza riusciti che creano un senso di oppressione costante. Purtroppo, tuttavia, l'eccessiva durata (che serve per inserire prevedibilissime complicazioni interne al mezzo di trasporto ma anche inerenti alla vita di alcuni passeggeri) finisce con l'affievolire il ritmo trascinando l'action a un livello mediocre.
  • ALLE ORE 21:15 su La7

    The imitation game (2014)


    Pigro: Ritratto di un diverso, anzi di un “mostro”: genio della matematica, proto-inventore del computer, eroe di guerra, omosessuale, e anche pessimo carattere. Davvero difficile riuscire a raccontare un personaggio così particolare come Alan Turing senza inciampi, e invece il film è ottimo da tutti i punti di vista, grazie a una regia salda ma non invasiva: dalla narrazione appassionante (con una sceneggiatura ben equilibrata sui diversi piani temporali) alla ricostruzione storica, fino all’interpretazione magnetica di Cumberbatch. Da vedere.
  • ALLE ORE 21:20 su Rai 2

    Vendetta finale (2017)


    Il ferrini: Consueta storia di giustizia personale però con due varianti interessanti: il voto di silenzio del protagonista e il finale in cui "la miglior vendetta è non somigliare al tuo nemico". Il film, suddiviso in capitoli intitolati ad altrettanti aforismi di Marco Aurelio, inizia quasi dalla fine per poi condurci a un lungo flashback rivelatore. Le scene d'azione (quasi tutti corpo a corpo) sono girate molto bene e la tensione regge fino alla fine, merito anche della breve durata. Cameo per Forster nei panni del suocero di Banderas.
  • ALLE ORE 21:20 su Italia 1

    San Andreas (2015)


    Rigoletto: La valutazione andrebbe fatta con un bilancino di precisione: da una parte effetti speciali notevoli e ben utilizzati, dall'altra luoghi comuni (la solita famiglia sull'orlo del divorzio, il papà "ghe-pensi-mi") e una certa faciloneria narrativa che disturba perché appare come l'equazione matematica esatta per risolvere situazioni del genere. Johnson appare in formissima, la Cugino c'è, ma gli altri, con l'esclusione di un'ottimo Giamatti, sembrano un po' anonimi e stereotipati.
  • ALLE ORE 21:20 su Rai 4

    Let it snow (2020)


    Puppigallo: Niente di nuovo sul fronte psicopatico causa trauma. Cambia solo l'altitudine, che dà una bella mano a chi deve sfogare la sua rabbia omicida sui turisti di turno. La pellicola dura il giusto, ma nonostante questo si ha l'impressione che tutto sia eccessivamente rallentato, dilatando una vicenda da gatto col topo che avrebbe dovuto offrire più spunti. La gelida ambientazione aiuta a creare la classica situazione da senza scampo e la protagonista se la cava piuttosto bene, almeno finché il copione non la trasforma in una sorta di Highlander, facendo inevitabilmente storcere il naso.
  • ALLE ORE 21:25 su Nove

    Exodus - Dei e re (2015)


    Daniela: Pur migliore del quasi contemporaneo Noah, anche quest'altro kolossal biblico si rivela fallimentare sotto il profilo della sceneggiatura e della definizione dei caratteri: i tentativi di "modernizzare" il testo sortiscono l'effetto opposto e le relative libertà risultano imbarazzanti. E cosa dire di Dio nelle vesti di un bambino bizzoso che appena apre bocca viene voglia di tirargli uno sculaccione? Funziona invece bene come catastrofico, soprattutto nel settore piaghifero, quindi lo spettacolone c'è, anche se piuttosto inerte e talvolta involontariamente comico.
  • ALLE ORE 21:30 su Warner Tv

    Cacciatore bianco, cuore nero (1990)


    Rigoletto: È come un cane che si morde la coda: agli splendidi spettacoli naturalistici africani, alla ottima performance di Clint Eastwood (qui in versione trasognata ed egoista), si contrappone una lentezza di fondo poco incline a essere apprezzata, ed essendo estesa per quasi due ore la sensazione è quella di un film interminabile. Mettiamola così: se si arriva in fondo lo si deve a Eastwood (attore) e a Fahey, qui in un'eccellente prova.
  • ALLE ORE 22:50 su Cine 34

    Vengo anch'io (2018)


    Redeyes: La simpatica coppia approda al cinema con una commedia che principalmente sfrutta il loro odi et amo cabarettistico. L'inizio è un po' più gretto fra dildi e doppi sensi, ma con lo scorrere dei chilometri esce fuori un piacevole divertimento. L'elemento di rottura è Aldo, che s'intromette con bravura fra loro per tutta la prima parte salvo lasciare il posto a Lorenzo nella seconda metà. Si può trovare più di una sbavatura, qualche forzatura (come le scritte) ma anche qualche interessante riflessione.
  • ALLE ORE 22:55 su Rai 4

    Fire (2020)


    Siska80: Corposo disaster movie russo (che però segue la scia del sensazionalismo proprio delle produzioni made in USA) su un tema, letteralmente, scottante: la dura vita dei vigili del fuoco esposta di continuo a innumerevoli pericoli. Purtroppo si deve aspettare più di mezz'ora per entrare nel vivo dell'azione; eppure ne vale la pena, dal momento che il cast è convincente, gli effetti speciali impressionanti e il ritmo si fa via via più concitato sino a giungere a un finale che colpisce pur nella sua prevedibilità: lodevole l'intento di (di)mostrare le gesta eroiche dei pompieri.
  • ALLE ORE 23:10 su Twenty Seven

    Miss FBI - Infiltrata speciale (2004)


    Ciavazzaro: Condivido con gli altri utenti: davvero brutto. La Bullock offre una brutta interpretazione, c'e lo spaesato William Shatner e nel cast c'e pure Treat Williams. Zero divertimento, zero tensione, ricorda moltissimo altri film del genere. Una inaccettabile vaccata!
  • ALLE ORE 23:25 su Rai Movie

    Sfida senza regole (2008)


    Pigro: Il classico tema del poliziotto giustiziere lascia qui gli aspetti più psicologici, sociali o cruento-sensazionalistici per dar spazio alle ricercatezze modaiole di un montaggio narrativo frenetico e intricato, che oltretutto mette a segno un bel colpo di scena finale. Ma di fatto il film non ha veri spunti di originalità e una vera necessità. Il reale punto di interesse è semmai la coppia Pacino-De Niro che, anche recitando in automatico, dà sempre grandi soddisfazioni. Al solito, il titolo italiano banalizza quello originale.
  • ALLE ORE 23:25 su Iris

    Filo da torcere (1978)


    Rambo90: Sulla scia di Spencer e Hill, con un pizzico della scanzonatezza country del bandito di Reynolds. Scazzottate, inseguimenti, cattivi tonti... il repertorio è proprio quello, ma il ritmo è lasco e il pretesto da cui parte il tutto (la ricerca della ragazza) davvero troppo debole. Eastwood sempre a suo agio nel menare le mani, molto meno nel mostrare il suo lato ironico insieme alla scimmia, più divertente invece Lewis.
  • ALLE ORE 23:30 su 7Gold

    Cash game - Paga o muori (2010)


    Capannelle: Una valigia piena di soldi sporchi cambia la vita di una coppia di giovani sprovveduti ma Sean Bean, il cattivo, li scova e pretende la restituzione integrale, anche di quelli già spesi. Film deboluccio: Bean è pieno di lifting ma povero di idee, la regia decente ma senza basi nel copione. Il tono è da dark comedy, qualche battuta funziona in un mare di apatia. Insomma, i soldi corrompono l'anima (anche della suocera) ma anche certi film non scherzano.
  • ALLE ORE 23:30 su 20 Mediaset

    Focus - Niente è come sembra (2015)


    124c: Will Smith elegante ladro e truffatore non stona, specie se gli affiancano una bionda sempre in bikini e tacchi a spillo (Margot Robbie) e un ciccione come Adrian Martinez, tanto obeso quando divertente, come complici. Buone le location, indovinati la scena della scommessa col cinese e il colpo di scena finale. Brava Margot Robbie, scippatrice innamorata, che è la vera rivelazione di questo film. Will Smith, più che citare il Paul Newman de La stangata, sembra rifarsi al nostrano Adriano Celentano di Mani di velluto (il che non è un male).
  • ALLE ORE 23:30 su Cielo

    Il peccato di Lola (1985)


    Giacomovie: La trama è ridotta ai minimi termini (i genitori partono, il figlio rimane solo e arriva una nuova governante), ma il film abbina alla notevole componente erotica elementi di suspence che, seppur rudimentali, servono a creare un diversivo per uno svolgimento che altrimenti sarebbe stato troppo scontato. L'erotismo è interamente affidato a una Donatella Damiani propompente, audace e in gran forma. Il riferimento a I diabolici non mi è parso così evidente. Se si ama il genere lo si può trovare passabile.
  • ALLE ORE 23:30 su La7

    R Funny games (2007)


    Didda23: Haneke dimostra di possedere un coraggio invidiabile: fregandosi altamente del giudizio della critica e delle possibili reazioni dei fan, gira questo remake shot-for-shot, che non aggiunge niente all'originale. L'americanizzazione della pellicola toglie quella patina di veridicità che sapientemente aveva raggiunto utilizzando "facce comuni". L'impatto psicologico resta sostanzialmente invariato, più che altro reca fastidio l'inutilità dell'operazione. Il valore dell'originale è nettamente superiore, ma sarei falso ad affermare che questo remake sia un brutto film. 2 e mezzo.
  • ALLE ORE 00:00 su Warner Tv

    V Zack Snyder's Justice League (2021)


    Puppigallo: Quando si è convinti che l'esercizio di stile, la forma, la ripresa studiata e la propria arte filmica possano permettere allo spettatore di sorbirsi quattro ore di pellicola senza battere ciglio, ecco che nascono i chilometrici mostro movie come questo. Che il regista disponga di talento visivo è fuori dubbio, ma qui sembra bearsene e specchiarsi in un tempo che pare infinito, dove i super eroi, Flash a parte, il più essere umano, paiono modelli dai visi lisci sul grigio pallido, pronti a inondare il pubblico di dialoghi e dissertazioni. L'azione c'è, ma anche i rallenty purtroppo.
  • ALLE ORE 00:15 su Nove

    The expatriate - In fuga dal nemico (2012)


    Saintgifts: L'azione c'è tutta, anche la storia (che bisogna dire però che prende spunti buoni da pellicole storiche di altra levatura) non è male. La parte più debole è nel rapporto padre figlia, che oltretutto si scopre degna del padre nel pensare e nell'agire, senza un preciso indirizzo e piuttosto tirato via. Non c'è nemmeno un buon rapporto tra la complessità della vicenda e un finale che vede personaggi non adeguati e pure stupidi, rispetto all'organizzazione che presiedono. In ogni caso vedibile, non fosse altro per l'esposizione di certe tecnologie.
  • ALLE ORE 00:45 su Cine 34

    Caramelle da uno sconosciuto (1987)


    Mick87: Ferrini debutta alla regia per diventare il nuovo Dario Argento, ma toppa alla grande e infatti abbandonerà subito la carriera di regista; il film parte anche benino ma, dopo due scene, da giallo all'italiana si trasforma in un indefinito miscuglio tra dramma, commedia e denuncia sociale: alcuni personaggi sono poi totalmente inutili nell'economia della storia (tipo quelli della Suma e di Amato): si potevano risparmiare e magari aggiungere qualche omicidio; tra le attrici si salvano solo la Cenci, la Betti e la De Rossi; molto belle invece le musiche di Smaila.
  • ALLE ORE 00:50 su Rete 4

    Una figlia in vendita (2017)


    Marcel M.J. Davinotti jr.:
    Traffico di corpi, giovani bellezze americane catturate sulla strada e internate in uno scantinato in attesa di venir esibite sugli schermi di un'asta online per essere acquistate da riccastri senza scrupoli affiliati alla mafia o al narcotraffico internazionale. E' in questo abisso di crudeltà che precipita la "magnetica" Carly (Tennant), figlia adolescente di una bella avvocatessa (Rose) appena promossa a giudice. Il tempo di festeggiare il nuovo incarico, di aprire una discussione con la figlia chiusa in camera che quest'ultima, poco dopo, è già chiusa...Leggi tutto in un bagagliaio pronta a raggiungere altre ragazze come lei, tutte messe in riga da un'aguzzina che le tratta come semplice merce. E l'organizzatore del traffico chi è? Proprio il belloccio (Cupo) che al ricevimento riempiva di complimenti la fresca giudice e che subito si offre di aiutarla per rintracciare la figlia in modo da seguire così lo stato delle indagini. Indagini che peraltro procedono a rilento: tra la donna - che ben poco può fare e passa il tempo ad attaccare manifesti di "Missing" in giro per la città (la solita Vancouver, comune in cento di questi thriller tv) - e la polizia, che dovrebbe darle una mano ma che - nella figura di un suo ex ancora innamorato - continua a ripertere che il caso è top secret e che lei non può esserne informata, il film per farsi interessante si appende all'ambigua figura del laido organizzatore del tutto. Che in apparenza gestisce una comunità di recupero per ragazzi "difficili" ma che lì a due passi tiene segregate le ragazze pronte alla vendita. Bizzarro? Non quanto i tanti particolari altamente implausibili, le assurdità e le ingenuità disseminate per l'intera durata. Eppure, a dispetto di evidenti difetti che coinvolgono anche una sceneggiatura non certo virtuosistica, il film si lascia vedere, si presenta come un tv-movie non dei peggiori che la regia di Farhad Mann (da sempre votato alla televisione e talvolta con risultati rimarchevoli) riesce a mantenere vivo senza mai incappare in fastidiose pause. La storia procede spedita anche quando ha poco o niente da dire; il desiderio di capire come mamma Annalise scoprirà dove è tenuta rinchiusa Carly (che naturalmente è la più bella del lotto: vergine, affascinante, il pezzo forte della collezione) incuriosisce e pazienza se il finale non è all'altezza e il ricorso a schematismi ampiamente prevedibili fa spesso precipitare il film nella banalità. Emily Rose, al di là delle lacrime obbligatorie e del coraggio mostrato nel tentativo di scoprire qualcosa, è meno lagnosa del previsto e riesce a essere credibile persino quando in ufficio respinge la segretaria che vorrebbe continuamente fissarle appuntamenti di lavoro almeno nella misura minima: "Mia figlia è più importante, rimandi tutto". Poi gli appelli ai tg, le pressanti, instancabili rischieste al detective della polizia che ripete sempre e solo: "Devi calmarti Annalise, questo non posso dirtelo"... Un thrillerino standard che intrattiene l'appassionato, ben conscio dei limiti di prodotti simili. Chiudi
  • ALLE ORE 01:10 su Rai Movie

    Rollerball (1975)


    B. Legnani: Meno alto rispetto alle sue ambizioni. Bellissima la parte agonistica iniziale, ma in seguito la parte "sportiva" è meno fluida e persino non troppo chiara (cosa vuol dire si gioca senza limite di tempo? vince chi resta con almeno un uomo indipendentemente dal punteggio???). Caan e Houseman sono perfetti, ma a non reggere bene è la storia, che qua è tagliata con l'accetta e là si fa pure sdolcinata, con l'inesorabile Adagio di Giazotto (noto come "di Albinoni") che accompagna ricordi e presenze di un'inespressiva Maud Adams. Parziale delusione.
  • ALLE ORE 01:45 su Iris

    Tempo di terrore (1967)


    Alex1988: Quello che, all'inizio, potrebbe sembrare un western con una discreta dose di violenza, si rivelerà essere il classico western psicologico a stelle e strisce. Supportato da un Henry Fonda sempre all'altezza, il film, purtroppo non riesce a coinvolgere come dovrebbe e gli eccessivi sentimentalismi presenti finiscono per smorzare l'attenzione. Livello medio-basso.
  • ALLE ORE 02:20 su Cine 34

    Una donna allo specchio (1984)


    Matalo!: Batti il ferro finché è caldo (ovvero, tromba la Sandrelli finché è Chiave) ecco questa bagatella in economia con la Stefania nazionale disponibilissima al more ferarum aggrappata al lavandino e Marzio (H)onorato pre-Posto al sole, prontissimi per una storia scandalo molto Anni Settanta, sesso clandestino tra adulti. Un bel filmino sulle arance d'Ivrea fa da collante al tutto. Parole finali (alla Rossella O'Hara): "Abbi cura di te". Visto solo per via della splendida Sandrelli mai così bella nella sua vita.
  • ALLE ORE 02:30 su TV8

    Io vengo ogni giorno (2014)


    Mco: Repetita (eiaculationes) iuvant. A furia di risvegliarsi ogni giorno in un letto umido il giovane Rob matura l'idea di quale sia la giusta scala dei valori esistenziali. La struttura riprende il tema del déjà-vécu e lo infarcisce con un'ampia dose di volgarità, essendo legata al frivolo sistema adolescenziale. Si (sor)ride e si riflette prima di arrivare al twist finale sull'amore che regna e regnerà sempre in questo nostro mondo. Piacevole e meno idiota del titolo affibbiatogli dai titolisti di casa nostra. Abbacinante la Young.
  • ALLE ORE 03:00 su Rete 4

    Un poliziotto scomodo (1978)


    Motorship: Non male questo poliziesco diretto dal buon Stelvio Massi. La prima parte è buona: azione, un ritmo non disprezzabile... ma quando le location passano da Roma a Civitanova Marche, il ritmo cala vistosamente, ma il film si lascia guardare, grazie anche a una lucina di noir che si accende nell'ultima parte. Il cast è davvero ottimo; a cominciare dal protagonista, un sempre grande Maurizio Merli, un ottimo Serato e una splendida e brava Olga Karlatos. Efficaci le musiche di Cipriani.
  • ALLE ORE 03:25 su Rai Movie

    Prova schiacciante (1991)


    Rambo90: Petersen si cimenta con il thriller alla Hitchcock e riesce a fare un buon lavoro, sia sulle immagini e le atmosfere (che ricordano molto il maestro del brivido), sia sulla storia, che a tratti si fa davvero interessante e coinvolgente. Il trio di protagonisti è ottimo, in particolare Hoskins che nel ruolo del detective privato ci è nato. Buona la colonna sonora.
  • ALLE ORE 03:25 su Iris

    Uomo bianco va' col tuo Dio! (1971)


    Rambo90: Film duro e realistico, con una credibile lotta per la sopravvivenza del protagonista sia contro la natura che contro i suoi ex compagni (e gli indiani). Harris, pur parlando pochissimo, regala un'interpretazione davvero memorabile, su cui si impernia la maggior parte del coinvolgimento dello spettatore. Bravo anche Huston e suggestiva la sua figura di capitano che si trascina la barca appresso. Belle musiche, finale atipico.
  • ALLE ORE 03:40 su Cine 34

    La fuga (2017)


    Marcel M.J. Davinotti jr.:
    Nei primi tre minuti già abbiamo una bella rappresentazione plastica del titolo, con il giovane Saverio Salesi (Vanni) inseguito dalla polizia lungo le vie di Roma per una rapina in banca. Corre fino a un portone dove per entrare suona un campanello scelto a caso e che dice solo “Studio M.”. Risponde una voce: “Sei Marco?”. Senza troppo pensarci Saverio conferma e sale. Gli apre la porta una donna che ha tutta l'aria di essere una escort (Cardinale) e che senza scomporsi – è fredda, “professionale” - lo rimprovera per essere arrivato in anticipo convinta che si tratti davvero di...Leggi tutto Marco, un cliente. Lui ha i soldi, decide che può pagarla e anzi paga in anticipo per l'intera giornata, notte compresa. Alla polizia si studia intanto il filmato ripreso dalle telecamere della banca: nella concitazione qualcuno ha sparato, c'è un morto. Ma non è Saverio, il killer, il filmato non mente; anche se lui lo riconoscono un po' tutti, da un agente (Trombetti) suo amico d'infanzia fino all'anziana inquilina del piano di sotto (Batassa), che l'aveva visto poco prima entrare nello “studio M.” e avvisa la polizia dopo aver notato la somiglianza al telegiornale. Non c'è da sbagliarsi, e infatti sotto al palazzo convergono in breve l'agente Madanìa (Calvagna), l'amico del rapinatore e una collega (Mietta). Ma sotto per l'appunto c'è qualcosa: il vero autore del delitto è infatti il futuro genero del questore (Bonetti), tanto che al commissario Dollorenzo (Ambrogi) viene chiesto di indagare... con “cura”. Ma il centro del film è l'appartamento di Micol, dove Saverio si apre alla donna come dallo psicologo. Lei, lo sguardo ambiguo, distaccata ma non del tutto insensibile, sta al gioco e capisce che Saverio è solo un disperato, costretto a rubare da chi non ha voluto fargli un prestito per pagare l'operazione con cui avrebbe potuto salvare la madre. Un rapporto che, cominciato gelidamente, sembra potersi trasformare in qualcosa di più profondo. Poi qualcuno suona al campanello e si prova a trattare; bonariamente, con quell'indolenza tutta romana che come sempre Calvagna è abile a descrivere e naturalmente a interpretare. Il suo Madanìa, personaggio non centrale ma spesso in scena, sembra non voler infierire su Saverio cercando anzi di farlo ragionare... In polizia ha la reputazione di quello che spara facile, ha combinato da poco “un far west” per il quale ha rischiato la sospensione, ma conserva un'umanità non comune. Il film ha innanzitutto dalla sua una coppia di protagonisti particolarmente azzeccata: Vanni (davvero bravo in un ruolo che con tutta evidenza gli calza a pennello) s'immedesima al meglio nel disgraziato senz'arte né parte che sogna di andarsene in Messico dal suo unico amico, che lì “ha svortato”, mentre la Cardinale (celebre trans finito agli onori delle cronache con l'accusa di essersi spacciato per veggente nel brindisino) è indubbiamente una partner azzeccatissima, dai tratti quasi almodovariani: un unico sorriso in tutto il film, appena accennato, per il resto un volto d'imperscrutabile, ricercata inespressività; i sentimenti tra i due affiorano pudicamente, in lei una disillusione grigia che fa a pugni con l'argento vivo di Saverio. I limiti produttivi, qualche impaccio nei flashback d'infanzia (piuttosto superflui e realizzati senza la dovuta incisività) e una fotografia piatta frenano solo in parte la riuscita dell'opera senza comunque scalfirne l'autenticità. Peccato per un Bonetti e una Mietta del tutto marginali, perché il cast in scena è diretto con perizia e anche la sceneggiatura, per quanto non virtuosistica, ha alcuni bei momenti. La regia mostra di saper gestire bene la tensione che nell'ultima parte inevitabilmente sale e, per quanto un po' statico, a dispetto del titolo, LA FUGA procede senza mai stancare, segno di una bella mano che col tempo sta affinando uno stile sincero e godibile, qui accompagnato dalle notevoli musiche di Mauro Paoluzzi. Intrigante anche il modo in cui viene trattato il tema del sotterraneo scambio di favori in polizia, che forse meritava più spazio. Chiudi
  • ALLE ORE 04:10 su Rai 2

    Alza la testa (2009)


    Nando: L'intenso e protettivo rapporto che lega un padre (un valido Castellitto) con il figlio è spezzato da un tragico evento che porta il genitore ad un'ossessiva quanto inizialmente deludente ricerca. Dopo una folgorante prima parte, il film devia totalmente nella narrazione abbandonando il litorale romano per immergersi nelle terre di confine friulane perdendo la spinta iniziale. Non eccelso il finale, tuttavia rimane una discreta storia.
  • ALLE ORE 04:25 su Top Crime

    1. Presagi (2012)


    Tomastich: Non riesco a capire il motivo dell'accoppiata scandalosa composta da doppiaggio/dialoghi che ha veramente affossato la fiction italiana. Detto questo Lamberto Bava realizza un thriller (sulla falsariga degli ultimi prodotti del brivido... di Canale 5) che si trascina con un tedioso (non) mestiere. Aridatece Le foto di Gioia!
  • ALLE ORE 05:00 su Rai Movie

    Scotland Yard contro Dr. Mabuse (1963)


    Nicola81: Il dottor Mabuse è morto ma il suo spirito si è impossessato del corpo di un famoso professore. Il suo obiettivo è un congegno in grado di imporre la propria volontà alle menti altrui. Nonostante la presenza nel cast di alcuni elementi dell'ultimo Mabuse langhiano, questo è un prodotto apocrifo che mescola il poliziesco alla fantascienza. Paul May però non era Lang e infatti a lui non riesce di ricavare un prodotto di qualità da una trama fumettistica. Kinski per una volta dalla parte della legge, ma poco credibile come ispettore inglese.