Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Nei panni di uno scanzonato camionista, Clint Eastwood interpreta una commedia on the road diretta da James Fargo. Piuttosto lontano dai suoi ruoli più classici, l'attore americano si destreggia bene con l'insolita partnership di un orango. Il film procede con ritmo altalenante, con qualche momento divertente ma una durata eccessiva, che unita alla scarsa levatura del regista, ne fà un'opera complessivamente mediocre.
Siska80: Gli eroi sono quelli che combattono per la propria patria; ma sono anche quelli che, esattamente come il protagonista, non si lasciano indurire dagli orrori della guerra e non rinunciano a ciò che a questi ultimi sono riusciti a strappare. Film che eccelle per cast, doppiaggio, colonna sonora, fotografia, regia ed effetti speciali: crudo e tuttavia non crudele, drammatico senza cadere in inutili patetismi, dimostra attraverso una narrazione concreta la forza dei sentimenti. Da vedere per comprendere il vero significato della parola "genitore".
MEMORABILE: Sola in mezzo ai cadaveri; Il nascondiglio; La lettera.
Gestarsh99: Mafia-movie di discreta fattura contraddistinto da un'accesa stilizzazione cartolinesca e "partenopea": la confezione è da lussuosa sceneggiata televisiva eppure non mancano secche esternazioni da cinema duro e puro (omicidi cruenti, primi piani vulvari, pedofilia mercenaria). Damiani riesamina qui la propria percezione della figura del procuratore, profilando non più un personaggio dalla moralità poco cristallina bensì un martire votato all'immolazione più esemplare e categorica. Sgomentano le premonizioni lampo sulle stragi abbattutesi di lì a qualche anno sulla magistratura palermitana.
MEMORABILE: L'uomo freddato nella cabina di un porno-show a gettoni; Michele Placido che fa lo splendido vestito come Richard Gere in American Gigolò...
Daniela: Amici di gioventù si ritrovano per una serata alla ricerca di facili avventure con donne, fra bevute e ricordi... Che tristezza questi vitelloni lombardi che, alla soglia dei quaranta, non sanno dialogare e confrontarsi se non con discorsi da caserma e scherzi goliardici, come attempati peter pan senza più sogni e con poca fantasia. Spicca fra gli altri il dongiovanni da strapazzo vittima lui stesso delle proprie bugie, interpretato da Chiari in uno dei migliori ruoli in carriera. Bel film, un ritratto generazionale amarissimo che anticipa pellicole di analogo argomento.
Galbo: La trasposizione cinematografica della celebre novella di Verga (che fu adattata per il teatro dallo stesso autore), è diretta da Gabriele Lavia. Il regista mantiene una rigorosa ispirazione teatrale ed è questo il limite del film che a tratta appare quasi caricaturale nei suoi eccessi. Per il resto sono godibili la ricostruzione ambientale e la messa in scena così come molto professionale ed adeguata la prova del cast.
Cotola: Buon film di animazione che ha il merito di saper coinvolgere grandi e piccoli e di saperli anche emozionare spesso grazie ad immagini di notevole impatto emotivo ed a momenti di dolce e delicata poesia. La storia è di impianto classico, come i temi trattati. Il ritmo è buono e non presenta particolari pause; la sceneggiatura sa alternare momenti divertenti ed avventurosi a quelli più intimi e (lievemente) malinconici, ma mai melensi ed inutilmente sdolcinati. Ottima la tecnica. Per tutta la famiglia.
Markus: Cinema senile, che alla mancanza di originalità sa donare un'ora e mezza di spensieratezza con qualche inevitabile concessione alla malinconia per via dell'età dei tre mattatori. Si organizza un colpo in banca per rientrare nelle spese e spendere gli ultimi anni della propria vita in agiatezza economica, ma la storia convince complessivamente meglio nella prima parte con momenti di sagacia e un ritmo insperato, rispetto alla seconda, decisamente fiacca. La riuscita della pellicola, come facile ipotizzare, sta tutta nella verve dei tre protagonisti.
Gestarsh99: Castellari chiude il suo ciclo poliziesco proprio dove era stato inaugurato, festeggiando questo action genovese tra scarpinate sui tetti, ruvide colluttazioni ed un gran lavoro di stunt. Nero è un investigatore alla canna del gas, quasi un Colombo merlizzato; la Lentini invece tiene a freno la sua classica prorompenza libidinosa celando sotto cotonature e vestaglie coprenti l'identità inimmaginabile di un maschione karateka (!) Troppo indisponenti però i piagnucolosi interludi sentimentali padre-figlio che lo spettatore è obbligato a sciropparsi sino all'indiscriminato repulisti finale.
MEMORABILE: Licinia/o che riempie di mazzate l'incredulo Sparanero...
Gestarsh99: No, non è l'Espresso 999 di passaggio sulla Terra: niente allure siderale, niente ampiezza introspettiva. Corre corre e mai s'accosta ai Cosmatos e Konchalovsky ciufciuffanti all'impazzata: mancan ritmo cronometrico e progressivo turbinio. È, ahinoi, il Train de vie di Bong Joon-ho, arca biblica del millennio tre di crociera sul geoide intirizzito, leviatana corazzata che accalappia tra i binari il carname di Jeunet come il Soylent fleischeriano, la babele dei disaster e gli sfx da Asylum nido, le rivolte degli schiavi e le orwellate molto cheap. Una valanga di sghignazzi è la sua ultima fermata.
MEMORABILE: La surgelazione e la frantumazione del braccio del prigioniero che cita esplicitamente [f=2591]Men behind the sun[/f]...
Herrkinski: Prima regia ufficiale per il figlio del grande Antonio Margheriti. Edoardo se la cava, dando vita ad un sequel che è senza dubbio meglio del prototipo. Più action che poliziesco, questo seguito sposta l'azione alle Filippine (tipico delle produzioni italiane di quegli anni) e ripropone il personaggio di Williamson. L'azione non manca, il protagonista qui sembra più convinto del primo episodio e il cast di contorno è meno peggio del previsto. Chi ha apprezzato alcune produzioni di Margheriti Sr. di inizio anni '80, dovrebbe gradire anche questo.
Xamini: Se metto una borsa in un museo questa è arte? Parte con un interrogativo il lavoro che ha vinto Cannes, che esplora poi qualche altra sfaccettatura della modernità, evidenziandone le contraddizioni. I suoi meriti sono da ricercare tra l'ironia deliziosa di tutta la prima parte, la non banalità di diversi momenti (sferzanti sino all'indimenticabile di alcune scene) e un iniziale buon ritmo; i suoi limiti stanno principalmente in una seconda parte scarsamente ironica e troppo prolissa. Comunque da vedere.
MEMORABILE: La prima parte; la performance dell'uomo primate (annunciato nel museo) durante la cena
Pigro: L’opera religiosa di Peguy sull’infanzia di Giovanna d’Arco diventa un pauperistico musical rock (e un pizzico rap). Film bislacco con attrici modeste, canzoni noiose, coreografie ridicole, fotografia oleografica: tutti gli elementi sono ostentatamente mal presentati. Una sacra rappresentazione naif da filodrammatica paesana apparentemente parodistica e priva di senso profondo, ma con una sapienza stilosa per cinefili, sofisticatamente kitsch e perciò incredibilmente magnetica e intrigante. Insomma, pessimo film o capolavoro? Nel dubbio, 3 palle.