Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Jandileida: Senza dubbio alcuno il miglior film del Sordi regista: pochi tempi morti (ci sono, ma molto meno che altrove), una storia che invita alla riflessione e propone un quadro terribile non tanto del mondo dei trafficanti d'armi quanto della famiglia italiana e una grandissima interpretazione di Albertone. Insomma, la maschera della commedia è usata per colpire, anche duramente, la solita pietra angolare della società italiana. Certo, poi è sempre Sordi quindi la denuncia a volte è sfumata da una vena nazionalpopolare un po' banale, ma resta molto valido.
MEMORABILE: "A.S. Roma: Association sanitarie Roma"; "Ammazza m'ha svejato pure un quarto d'ora prima!"
Galbo: Difficile apprezzare appieno un film come Ted 2 se non si ha conoscenza della cultura popolare americana i cui riferimenti abbondano nella pellicola di MacFarlane. Purtroppo, nonostante l'apprezzabile rigetto del politically correct, questi aspetti sono in parte sprecati da una sceneggiatura diluita all'eccesso da gag su sesso e droghe più o meno leggere. Inoltre se il duo Ted/Whalberg regge bene la scena, l'inserimento di Amanda Seyfred non è dei più felici.
Pigro: Cosa nasconde la strana morte di un barbone al pronto soccorso? Le indagini del medico si scontrano con agguati e minacce fino alla sconcertante scoperta. L’idea non è brutta, anche se non originale (fin dove si può spingere la ricerca medica?), con spunti interessanti come l’ambiguità di ciò che possiamo definire “male”. Hugh Grant, attorno a cui è costruito il film, è perfino bravo in una parte inconsueta. Ma gli spunti tosti rimangono in superficie a vantaggio della sola azione (che non è neanche così mozzafiato come vorrebbe).
Galbo: L'idea di partenza di questa ennesima trasposizione cinematografica di un racconto di Philip Dick è buona. Purtroppo il potenziale si esaurisce rapidamente e Lee Tamahori dirige l'ennesimo action stereotipato con pochissime idee, peraltro interpretato da un cast anemico con un Cage (ridicolmente "parrucchinato") monoespressivo e una Julianne Moore decisamente non adatta al ruolo. Qualche buona scena d'azione e una location affascinante come il Grand Canyon sono tra le poche cose positive dell'opera.
Daniela: Per sfuggire al marito violento, una donna si rintana in una villa isolata insieme ai 4 figli. Prima di morire, fa loro promettere che non si separanno mai... Horror spagnolo ma girato in inglese con un cast anglosassone, di bella fattura, ben recitato ed abile nella parte iniziale a costruire un clima morboso ed avvolgente. Poi iniziano i colpi di scena: il primo è troppo prevedibile, il secondo risulta più inaspettato ma non va d'accordo col precedente, il terzo appare piuttosto forzato. Film compromesso dalla sceneggiatura pasticciata opera dello stesso regista, ma formalmente molto curato.
Myvincent: La felicità e la realizzazione personale spesso non corrispondono a quelle di chi ci sta vicino, poiché evidenzia la loro profonda inadeguatezza. Succede a Lea, che da semplice commessa diventa una acclamata scrittrice di bestseller. Commedia leggera, ma gradevole, rivela i retroscena delle cosiddette "amicizie per la pelle" che spesso contengono corrosivi veleni. Buono il cast, scoppiettante il ritmo narrativo che raramente annoierà. Va bene per serate disimpegnate, ma nulla di più.
MEMORABILE: La noiosa scena dell'incertezza sul dolce al ristorante, troppo lunga per essere vera.
Pumpkh75: Spoglio di budget, di polpa narrativa e di graboids, il che è peccato mortale, con lo stuolo finale di pollastri mutanti insufficiente a placare la fame di chi aveva amato il primo capitolo. Anche accontendandosi, l’atmosfera è troppo spiritosa e più che una gara a chi elimina più vermoni sembra una sfida a chi pronuncia la battuta più sciocca. Male il rimpiazzo economico di Kevin Bacon, ma è meglio della favoletta assurda su Fred Ward e la playmate che gli sceneggiatori hanno l’ardire di proporci. Sgombero.
Il Gobbo: Capolavoro di Petri, insuperato campione di thriller metafisico e politico, di travolgente forza espressiva, grazie a una regia che se ne infischia dei rigorismi e a un attore superlativo e mai così grande: Volontè, truccato (col senno di poi, un po' maldestramente) in modo da apparire identico al povero commissario Calabresi, non ha un momento, un'espressione, una battuta che non sian memorabili. Le kafkiane figurine di contorno gli fanno da coorte, la Bolkan è magnifica, e Morricone indovina una delle sue più ossessive marcette. Fondamentale.
Homesick: Superstizione, magia e teledipendenza sbertucciati in due farse, distinte e complementari, rette dalla vis comica di Banfi e Dorelli. Quella di Banfi, molto fisica e frenetica, impazza nell’escalation di scalogna e guai cagionata dallo iettatore Scaccia; quella di Dorelli, più sorniona e discontinua, si riversa su alcune gag esilaranti (l’esibizione per la scalcinata Tv locale, il duetto con la sboccatissima marchesa Borboni, l’incontro con la coppia Kanakis-Della Casa, la disastrosa sfida con Silvan) che da sole equilibrano l’episodio del collega. Senza intoppi la regia di Martino.
MEMORABILE: Il bagno di Banfi nelle verdure; i cartelloni pubblicitari per la Tv locale; Dorelli e la Borboni; la Kanakis “elettrica”.