Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: Noir camorristico, poliziesco d’azione e thriller politico sono gli ingredienti di questa bella prova di Bianchi, che confeziona un prodotto avvincente, dinamico e ricco di colpi di scena. Cast azzeccato, con facce ad hoc (Tinti, Palladino e soprattutto un ottimo Pino Mauro) e insolitamente pudica performance della Senatore. Finale iper-pessimista. La grandiosa soundtrack di De Piscopo è un’esplosione di assoli di batteria e di percussioni sintetizzate.
Giùan: Il fantomatico personaggio nato dalla penna di Leblanc "colto" in 3 episodi, nei quali si consuma la sua arte di lestofante e charmeur. Lontani i tempi delle commedie psicologiche e dei melò della maturità, Becker si dedica (dopo Ali Babà) ad un altro film d'avventura e fantasia letteraria, dispiegandovi la propria innata eleganza scenografica e la plasticità delle sue immagini. Il regista prova ad umanizzare la figura di Lupin. Ben ritmato ma anche sostanzialmente inerte. Calzante l'interpretazione di Lamoreaux, mentre Sandrocchia è un'apparizione.
Galbo: "Classicone" hollywoodiano diretto da Zinnemann (per alcuni è il suo miglior film), coglie un punto di passaggio cruciale della storia americana, quello che precede l'entrata in guerra. L'abilità principale del regista è quello di mescolare abilmente le storie e di dare il giusto peso ai personaggi. Ne deriva un melodramma forse datato (la famosa e "scandalosa" scena del bacio in spiaggia fa sorridere) ma ancora di grande impatto. Molto efficace la prova degli attori con particolare riferimento a Montgomery Clift e Burt Lancaster.
Lucius: Commedia divertente con una Madonna particolarmente concentrata sul suo ruolo. Ironica e ispirata, interpreta una fuorilegge in cerca di giustizia. Azione, ritmo e un carisma impetuoso (quello della material girl) le armi vincenti di una pellicola ricca di situazioni imprevedibili, in continuo movimento. Sorvolando su uno dei costumi (ma Madonna saprebbe valorizzare anche un sacco di juta) colpisce altresì per lo stile frivolo e fumettistico (fa il paio con Dick Tracy). Il tutto nella Grande Mela.
Daniela: A soli tre anni di distanza dal successo del lungometraggio d'esordio, Rodriquez dirige un auto-remake con molti più soldi e attori professionisti, compresi gli amici Tarantino e Trejo in piccoli ruoli gustosi. Il film conferma la sua abilità nel rendere dinamiche le riprese nonché le capacità come montatore di imprimere un rimo serrato e come musicista di imbastire una ost tonica ed efficace. Purtroppo sono anche confermati i limiti di scrittura di una trama banale con personaggi che non vanno oltre gli stereotipi per cui, viste le premesse, è inevitabile una certa delusione.
Galbo: Il penultimo film di Joseph L. Mankiewicz è un western atipico con numerose sfumature brillanti. Ricco di ritmo e ben equilibrato tra sequenze d'azione e parti più leggere, si avvale dell'apporto di due magnifici attori come Fonda e Douglas che "duettano" splendidamente affiancati da caratteristi altrettanto validi nella migliore tradizione del cinema americano del periodo.
Daniela: Alte aspettative all'uscita del primo capitolo, molto ridimensionate per questo, sempre diretto dal finnico Vuorensola, che spinge ulteriormente il pedale dell'assurdo mettendo in campo alieni e dinosauri. Confezione ed effetti sono buoni considerato il tipo di produzione crowdfunding ma ancora una volta il problema è la sceneggiatura, troppo sgangherata per fare da collante. Perché vederlo, allora? Perché il trailer non inganna e questo è l'unico film in cui è possibile vedere Udo Kier nei panni di un Hitler rettiliano mentre cavalca un tirannosauro. Non è forse un buon motivo?
MEMORABILE: Putin ballerino; La mela biblica; L'ultima cena dei grandi malvagi della storia in cui fra Caligola, Gengis Chan e Stalin siede anche Zuckerber.
Daniela: Attorno ai preparativi di un matrimonio in grande stile si intrecciano le vicende sentimentali di una serie di personaggi, tra cui quelle di due wedding planners in disaccordo sul carattere più o meno formale che deve essere dato all'evento... Commedia corale dalla sceneggiatura scombinata che ricorda in peggio Love Actually, tanto da risultare talvolta urticante per il basso livello della gag. Spiace vedere coinvolti in questo mezzo disastro due attori come Jeremy Irons e Diane Keaton che comunque, pur senza impegnarsi troppo, spiccano rispetto ai loro colleghi meno dotati.
Gestarsh99: Hic sunt leones. No, non ci troviamo nell'altopiano selvaggio del Serengeti bensì ad Amsterdam, e il responsabile dell'insolita dislocazione geografica del terribile felino è quel burlone di Dick Maas, sempre pronto a trasformare la capitale olandese in cimitero en plein air per mutilati vari. Il linguaggio dello spavento è quello parlato dai fruitori dell'horror-giallo italico della golden age e i POV shots animaleschi, come anche le esagerazioni, si sprecano. Un bagno di sangue irrorato però da quella vena di ironia e macabra assurdità che da sempre attraversa le opere del regista.
MEMORABILE: La carrozzella cingolata; Il cadavere del cretinetti di turno cinicamente utilizzato come esca definitiva...
Markus: Un gruppo di milanesissimi ragazzi figli della borghesia in vacanza a Vulcano (Eolie) sono i protagonisti, con i loro vulnerabili entusiasmi, di un racconto giovanilistico/balneare che anticipa alcuni temi che di lì a poco il nostro cinema sciorinerà negli esempi migliori. In questo Aliprandi è stato assai scaltro e anticipatore. Qualche leggerezza figlia degli anni Settanta (il “settantiano” nudismo, per esempio, appare fin troppo evidente come un pretesto in favore del pruriginoso). Ottime le musiche di Donaggio.
Zender: Vittima ignara di un clima da Non toccate le vecchiette orchestrato di nascosto dal suo infido avvocato (Salerno), autore fallito doc (Dorelli) si strugge nella depressione finché un raggio di sole nero (Araya) filtra ad irradiare la sua magnifica villa nel verde. Un Dorelli garbato, un po' sperduto, finisce col sottomettersi a un travolgente Pozzetto di programmatica volgarità e quasi pure alla solarità di Zeudi. Si sorride con un Paradisi lieve, innamorato dei colori e della radiosa bellezza di Zeudi. Salerno impeccabile, la Milo ci sta (anche con lui, si scopre).
MEMORABILE: Pozzetto in ogni suo intervento, lampante esempio della capacità unica dell'attore d'inventare battute.