Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Sia pure con le migliori buone intenzioni (quelle di realizzare un film sugli innamoramenti e le pulsioni della terza età), Incontri proibiti è decisamente un amaro e malinconico congedo dal cinema per il grande Sordi. Il compitino viene svolto in modo didascalico ma senza autentica passione e tra l'altro con una regia (dello stesso attore romano) piuttosto mediocre. Anche la prova del cast (con il picco negativo della Marini) è al di sotto della sufficienza.
Galbo: Esordio cinematografico folgorante per Carlo Verdone che, circondato da fior di professionisti (Leone alla produzione, Benvenuti e De Bernardi alla sceneggiatura e Morricone per la colonna sonora), dirige e sopratutto (visto il numero dei personaggi) interpreta una commedia che intrattiene con intelligenza, dal momento che tratteggia con efficace ironia un certo tipo di società contemporanea nel solco della migliore commedia italiana. Oltretutto, benché il film sia decisamente esilarante, la comicità è fortunatamente priva di ogni volgarità.
Giùan: Film ad episodi sul tema della pruderie sessuale e dell'emancipazione erotica nel Belpaese (perlopiù frustrata e frustrante), come usavasi nei rocamboleschi '70. Curioso il ricorso a 3 registi il cui cinema è stato decisamente poco "confidente" con l'argomento. Loy a disagio con un episodio (quello del Villaggio superdotato) che negli anni acquisisce invece forza grottesca notevole; quello del binomio Magni-Manfredi ha un'insolita eleganza formale; strepitoso e pungente infine il bozzetto di Comencini con Sordi laido Monsignore e la Sandrelli in gran forma.
MEMORABILE: La "delucidazione" che il porporato Sordi dà alla Sandrelli riguardo alla momentanea privazione dell'arbitrio sessuale in ascensore.
Gestarsh99: Non lo si era ancora visto Balaguerò impegnarsi in un soggetto senza alcun tipo di reflusso esoterico, ringhiano o blairwitchesco. Per facilitarsi illimitatamente il compito, il nostro sparecchia dalla tavola ogni parametro di logicità consequenziale, inebetendo sotto cloroformio tutti i meccanismi deduttivi dei personaggetti in campo, eccezion fatta per lo straordinario Tosar, sagoma tenebrosa di vetrigna stitichezza in cui s'intasano ostruttivamente moventi esistenziali come sadismo, infelicità cronica, misantropia e male di vivere. Sforacchiato quanto un pezzo di Emmentaler ma incollante come un mastice per marmo.
MEMORABILE: La perfida e precocissima baby-ricattatrice che costringe il protagonista a procurarle un dvd pornografico...
Pigro: Famigliola newyorkese acquista da un fallimento un mega-villone in un trucido paesello, ma il vecchio proprietario ricompare minaccioso. A parte l'incongrua titolazione italiana, è l'incongruità della storia e di ogni suo dettaglio a gravare su un film incapace di decidersi se puntare sul thriller, sul demoniaco (inesistente ma accennato: a che pro?) o sul topico scontro dei cittadini con la chiusa comunità rustica. Ne viene fuori un pateracchio, aggravato da particolari arbitrari e risibili. Ma il peggio è che non "prende" neanche un po'...
Gestarsh99: C'è differenza tra un'anima reincarnata e un'unghia reincarnita? Parrebbe di no, stando a quanto sermoneggiato in regia dal vanaglorioso Glazer che, spacciandosi per il Bergman dello psico-thriller d'autore, slarga sesquipedalmente una storia para-sovrannaturale malferma quanto un etilista alla terza bottiglia di whisky, tutta rannicchiata sotto l'egida boriosa di una calligrafica catatonicità. Durerebbe appena una ventina di minuti se non fosse per gli interminabili ritornelli di sospensione meditativa che neanche Celentano a Fantastico 8. La Kidman si spegne laconicamente nella sua schizzinosa ipnosi depressiva.
MEMORABILE: Il baby-marito in vasca assieme alla Kidman...
Pigro: Famigliola nello spazio, con pilota playboy e medico malvagio, alle prese con salti spazio-temporali che la portano fuori rotta. Ovvero: come condire di fantascienza e ridicole amenità la più piatta delle situazioni da telefilm con papà, mamma, figlia alternativa e figlio genietto. L’opera procede a suon di effettoni speciali chiassosi e vuoti (l’Oscar della bruttura al mostriciattolo), e dialoghi pietosi da tubo catodico, in una trama-ottovolante inconsistente e farcita di tutte le trovate che son venute in mente agli autori. Da evitare.
Lupoprezzo: Cromwell dirige questo insolito noir al femminile, incentrato sulle difficoltà di reinseriento sociale da parte di una donna in libertà vigilata, inacidita dalle traversie della vita. La diffidenza della società e delle istituzioni verranno mitigate dal sacrificio di un'altra donna (Lizabeth Scott) che si tramuterà in speranza. Non irresistibile, ma originale e interessante nel messaggio. Buona la prova del cast, giusto la Scott è un po' eccessiva e stona un po'. Di livello la regia, pur senza picchi di sorta.
Daniela: Accanto ad un cadavere vengono rinvenute prove che sembrano incastrare come colpevole un soldato non in grado di dimostrare la propria innocenza. Il delitto sembra non avere movente ma... Thriller cupo dal taglio impressionistico, in cui Dmytryk coniuga il tema del disorientamento dei reduci nell'immediato dopoguerra con quello dell'antisemitismo e più in generale del razzismo, un odio irrazionale e pericoloso come un'arma che può accanirsi di volta in volta contro chiunque, come spiega il detective incaricato delle indagini. Gran bel cast, in cui primeggia Ryan in uno dei suoi ruoli migliori.
MEMORABILE: Lo scambio di battute fra la ragazza del bar ed il soldato: "Io lavoro per vivere" "E cosa fate quando non lavorate per vivere?""Vivo"
Fauno: Come trama è non plus ultra, azzeccatissima e con ottimi scenari e ambientazioni (Beirut in primis) e il modo di truffare i casinò ha una tecnologia davvero all'avanguardia. Sfido chiunque ad anticipare il colpo di scena finale, con quel che segue nel viaggio di ritorno. Come attrice la Margret è un po' troppo zuccherosa nel suo ruolo, mentre Calvo e De Mendoza vanno alla grande. Davvero impressionante la Horn e bravi anche il protagonista (che per essere un croupier tira cazzotti da pugile!) e Davila, come sempre nel ruolo di un cattivo.
MEMORABILE: Il binocolo all'ippodromo; Il cappello femminile.