Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Maldestro tentativo di sfruttare al massimo la popolarità del piccolo (allora) Totò Cascio reduce dal grande successo di Nuovo cinema paradiso, in questa favola ecologista pretenziosa ma senza capo nè coda a cui incredibilmente partecipa un grande attore come Ustinov per motivi evidentemente "alimentari". Trama e svolgimento sconclusionati.
Reeves: Volonteroso spionistico a firma Tanio Boccia con ambientazione sorprendente (Val d'Aosta!) e trama amatoriale, compresa una disamina sul gas elio che potrebbe favorire i viaggi interstellari. E' chiaro che il film è risibile, non ha colpi di scena, indugia nel mostrare paesaggi per fare minutaggio e non riesce a sorprendere neanche nel finale (che sarà raccontato da un personaggio). Però è altrettanto evidente che Tanio Boccia ce la mette tutta e che ci crede.
MEMORABILE: Il vestito di Moha Tahi che rimane impigliato lasciandola in guêpière.
Belfagor: Se La cosa era stato un remake geniale, questo rifacimento del film di Rilla spiazza per la sua inutilità. Ogni punto forte del cinema di Carpenter è tristemente rivoltato: effetti speciali mediocri sia nella qualità che nell'utilizzo, futili spiegazioni al posto di un ben più efficace ignoto, ritmi e fotografia televisivi, l'irritante aggiunta del bambino redento come appiglio emotivo. Mezzo pallino solo per l'interpretazione di Reeve, l'unica con un minimo di pathos. Il punto più basso della carriera di Carpenter. Da dimenticare.
Galbo: Divertente esordio alla regia di Shane Black che dirige un film difficilmente catalogabile in un singolo genere risultando una gustosa contaminazione tra commedia, noir, thriller, action movie e film sentimentale. Girato con grande ritmo (molto buono il montaggio) il film presenta continui colpi di scena ed è interpretato da un cast in grande forma con ottime partecipazioni di Downey jr e Val Kilmer nei panni di un personaggio per lui insolito.
Caesars: Pur non essendo il musical americano degli Anni Cinquanta uno dei miei generi preferiti, questo film ne rappresenta comunque uno dei migliori esempi. La storia segue le avventure di una coppia di attori alle prese col passaggio epocale del cinema dal muto al sonoro, il tutto infarcito ovviamente da una storia d'amore. I numeri musicali sono molti e ben realizzati, le performance danzanti, soprattutto di Gene Kelly e Donald O'Connor, veramente strabilianti. Un film che ha fatto epoca.
Pessoa: Western-spaghetti cui l'insolita matrice letteraria dà qualche interessante variazione sul tema della vendetta, un classicissimo del genere. Bisogna dire che Bazzoni ce la mette tutta per realizzare un buon prodotto e cura i dettagli facendo a pugni col budget impietoso mentre gli attori nei ruoli principali gli danno una buona mano con una prova più che dignitosa. Ottimo lavoro di Barboni alla fotografia che prende appunti che gli saranno utili per la saga di Trinità immediatamente successiva. Un discreto prodotto del nostro cinema bis, che potrebbe piacere agli appassionati.
Galbo: Sequel del bel classico L'avventura del Poseidon, il film di Irwin Allen è incentrato sui soccorsi alla nave capovolta del primo film. Come nella migliore tradizione dei film di genere catastrofico prodotti negli Anni Settanta, anche questa pellicola si caratterizza per il cast composto da grandi nomi di Hollywood, ma questo non basta a mascherare la pochezza della sceneggiatura, che scorre sui binari del già visto, e con pochissime idee. Banale.
Cotola: Spaghetti dai toni crepuscolari ma dagli esiti meno neri e funerei di altre operazioni
del genere. Non si staglia nella memoria per la sua originalità, ma si lascia vedere
con piacere fino all'epilogo che risulta solo in parte negativo. Disillusione e tristezza la fanno quasi da padroni, ma un posticino per la speranza c'è. "Particolari" le musiche di Ferrio.
Caesars: Non troppo riuscito. I temi toccati (il diverso, l'autonomia dei propri figli) sono anche interessanti, ma a mancare è la "personalità" dei personaggi secondari, cosa assai importante in prodotti come questo. A ciò si può aggiungere che le canzoni (anche troppo numerose) sono assai poco riuscite e che il film alterna momenti più riusciti ad altri decisamente banali. Forse più coinvolgente per un pubblico di giovanissimi che per quello più maturo. La tecnica invece non si discute, ma questo oramai per un film d'animazione è quasi scontato.
Daniela: Un modesto meccanico, innamorato perso della nipote di Einstein, viene fatto passare per un genio della fisica dall'anziano scienziato e dai suoi colleghi zuzzerelloni, per rivaleggiare con il pomposo fidanzato di lei. Il IQ non rientra nella formula dell'amore, ma... Commedia che, dopo una partenza brillante, si incarta diventando ripetitiva fino al previsto epilogo. Ciò che la rende comunque amabile è la prova gigionissima di Matthau che gioca spudoratamente con la somiglianza fisica, ben coadiuvato dal resto del cast.
Gestarsh99: È un po' fissato Morales con le intromissioni domestiche clandestine e gli ospiti furtivi e invisibili, perché anche qui, dopo un accenno introduttivo alla stigmaticità geminina, la storia prende rapida la piega del mistery "molestatorio", cucicchiato per l'occasione attorno alla disabilità penalizzante della protagonista. Ci si tiene stretti al vecchio corrimano di Terrore cieco e Gli occhi della notte, sobbarcandosi anche gli aggravi melò che il paella-thriller si porta di suo in saccoccia. Gratuito di girotondi inconcludenti; facilino e accomiatante come un familiare di cui si conoscono vizi, virtù, abitudini e reazioni.
MEMORABILE: L'iniezione intraoculare amorevolmente somministrata dal figlio alla mamma ingannatrice...
Homesick: Dall'omonimo romanzo di Moravia. Lo scopo di intersecare la decadenza della famiglia borghese con le spinte sovversive dei gruppi terroristici si materializza in un fotoromanzo erotico dai dialoghi crudi e scabrosi, che nell’impatto scenico-drammaturgico ricorre a tinte simili a quelle degli esempi bertolucciani e fassbinderiani. Dopo una brusca cesura, la bulimica e bistrattata Marra si trasforma come per incanto nella provocante lolita Wendel, meritevole primadonna in un cast di nomi illustri che si prestano a personaggi ad alto grado di bassezza e perversione moral-sessuale. **!/***
MEMORABILE: I tremendi insulti della matrigna Sandrelli alla Marra; l’incubo della Wendel; Guerrini “collauda” la Wendel.
Galbo: Film ideale per chi ama il cinema ginnico e muscolare e per rivedere il compianto Paul Walker, ancora alle prese con il ruolo di un poliziotto infiltrato. Remake di un film francese, è banale e scontato come quello. La sceneggiatura, minimale a dire poco, è solo un malriuscito intermezzo tra una scena d'azione e l'altra; peraltro alcune soluzioni sono inverosimili all'ennesima potenza. Anche la caratterizzazione dei personaggi è forzata e le pretese di denuncia sociale (sull'isolamento dei quartieri "ghetto") ridicole. Tamarrata.
Markus: Inghilterra. Una strana agenzia "suicida" su commissione facendo scegliere al cliente diverse metodologie... di morte! Per chi sa apprezzare il macabro umorismo inglese questo film ha alla base un'idea funzionale, con racconti che in parte generano dilettevoli equivoci e situazioni evidentemente paradossali. Terminato l'effetto stupore il regista devia la commedia in una malcelata melassa sentimentale che gli sfugge di mano, strappando il ghigno un po' beffardo in un tedio non di poco conto. Seconda parte che ha il sapore dell'occasione mancata.
B. Legnani: In un clima da Il…Belpaese, la curiosa trama regge 60'. Cala assai con l’arrivo di Giuffré (evaso di nome Libero Catena) e con la soluzione finale, la visita di Bologna, durante la quale Villaggio è costretto a fantozzare, cioè a fare ciò che prima non aveva fatto quasi mai, il che aveva dato al film una fresca originalità. Forse era difficile trovare modo migliore per sbrogliare la matassa, ma fatto che sta che senza i tòpoi del travet il film stava funzionando. Brava la Spaak, àlgida la Rizzoli; la più conturbante è la Bonaccorti.
Digital: Una giovane ragazza si prende una cotta per un famoso attore hollywoodiano. Scoprirà ben presto di aver a che fare con un poco di buono. La dinamica di lei che ama lui, ma lui si dimostra una carogna non è certo originale. Tralasciando ciò, ci troviamo a commentare un discreto thriller capace di stuzzicare le papille gustative di ogni cinefilo in cerca di brividi. La regia spigliata impedisce cali di ritmo, la tensione c'è mentre il cast risulta ben assortito, con una sensuale Singer e un sempre bravo James Franco come lungimirante padre.
Caesars: Buone aspettative per un film diretto da Nichols e interpretato dal duo Hanks/Hoffman. Peccato che la pellicola, pur basata su fatti reali, sia poco più di un fumettone, con personaggi tagliati con l'accetta (gli americani che si commuovono per i bimbi vittime delle bombe giocattolo, i russi cattivissimi). Anche l'interpretazione di Hanks convince poco, al contrario di Hoffman al solito assai bravo. La Roberts (bionda) meglio dimenticarla. Appena suggerite (la storia del monaco zen) le conseguenze del sostegno agli afgani da parte degli USA (Bin Laden ovviamente non si nomina).
Xamini: Fotografia eccellente in b/n per questa riduzione cinematografica in cui tutto fila liscio e prende una certa direzione sino al processo. Qui - e in modo particolare in una visione odierna - si percepisce una lentezza eccessiva che addormenta lo spettatore, oltre ai pargoli di Peck. Peccato perché tutto il resto del film procede con un buon ritmo, il buon Gregory fa il suo figurone e l'amalgama complessiva riesce a funzionare restituendo un buon sapore complessivo.
MEMORABILE: Assolutamente i titoli di testa, chiave di lettura del film
Mco: Da un'idea di Carlo Lucarelli un action thriller coi fiocchi. Penetra e avanza come un proiettile lungo i binari della tensione narrativo-diegetica. La Pession si immedesima alla perfezione nella ragazza acqua e sapone coinvolta senza colpa in un meccanismo più grande di lei. Ma è Iuorio a rubare la scena con la sua corpulenta prestazione e le sue espressioni al limite del parossismo fumettistico. Il ritmo sale vertiginosamente sino all'epilogo liberatorio dopo aver pestato duro per almeno un'oretta. Piccola parte anche per Andrea Roncato.
MEMORABILE: "Dimmi di sì Elisa... dimmi di sì"; Gli appostamenti sul tetto della funambolica Vesna (Amaduzzi).
Gestarsh99: Dall'universo arretrato e agricolo de Il giorno della civetta, segnato da una mafia ascrivibile alla nota cerchia ristretta, Damiani passa al mondo "civile" delle istituzioni, una realtà di potere e finanza dai margini assai meno definiti, eretta sin dalle fondamenta sulla corruzione, la speculazione edilizia e le collusioni tra politica locale, costruttori gangsteroidi, alti magistrati e "collaboratori" di polizia. E sotto i duetti surriscaldati tra Nero e Balsam sublima fatalmente un principio arduo da approvare: la maniera più sicura per fare giustizia è agire al di fuori della legge.
MEMORABILE: Il piccolo pastorello scaraventato dai due balordi giù dal dirupo; L'infuocato botta e risposta "rupestre" tra Balsam e Nero; L'ottima prova di Catenacci.
Skinner: Una buona confezione e ricostruzione storica per un racconto di immigrazione e miseria del classico italiano in America. Accanto a buone notazioni storiche, quello che infastidisce è da una parte il tono melodrammatico quasi patetico, dall'altro l'utilizzo da parte del regista delle più viete convenzionalità nella descrizione dell'italiano. Fu un flop, ma per un lustro fu un mattone nel palinsesto notturno Mediaset (dove andava in onda ogni tre mesi).
Galbo: Il personaggio Carnera e la sua vita avventurosa ben si prestavano ad una trasposizione cinematografica. Purtroppo questa produzione firmata dal regista Martinelli delude le aspettative ed assomiglia ad un compitino ben svolto ma freddo. Buone ricostruzioni ambientali ma poca passione e nessuna decente caratterizzazione dei personaggi. Mediocre.