Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: Le vicende belliche della Resistenza hanno poca importanza e il film si configura da subito come un romanzo d’avventura, amore e tradimenti. La regia del factotum Gianni Manera è povera e fiacca e si ripercuote negativamente sui dialoghi, sciatti e melodrammatici, e sull’azione, molto impacciata (si veda lo scontro a fuoco nella grotta) e appesantita da lungaggini e futili scene di repertorio. Barbagli d’introspezione nella figura del gerarca nazista interpretato da Joseph Logan aka Enrico Manera, fratello dell’attore-regista e con lui artefice della sceneggiatura. Epilogo in sospeso.
MEMORABILE: L’aquila a cartoni animati che sorvola le alture durante gli interminabili titoli di testa; il ferimento del giovane fascista.
Rambo90: Un ex muratore che ha fatto soldi in America torna in Italia per trovare moglie al figlio. Una farsa di provincia come tante del periodo, simpatica ma rallentata da qualche parentesi romantica di troppo. Comunque il mestiere dell'ottimo cast aiuta molto, con un Cervi esilarante in più di un'occasione (imperdibile quando si scatena in un boogie) e un Taranto defilato ma puntuale nei suoi interventi. Folto anche il numero di caratteristi coinvolti.
Pessoa: Onesto film di genere di Scotese che si porta addosso le tare di molti prodotti simili originate dalla cronica mancanza di mezzi. La storia, meno banale del solito, ha il vantaggio di essere piuttosto lineare e tutto sommato agevole da seguire, anche grazie a una sceneggiatura in grado di alternare momenti comici (alcuni anche simpatici) e drammatici con una certa perizia. Il ritmo non è particolarmente lento e il cast fa il suo dovere senza strafare. Qualche volto noto fra le comparse (Sorrentino, Baldassarre) e un buon montaggio di Baragli lo portano alle soglie della sufficienza.
Homesick: Brioso poliziesco umoristico girato a Nizza, che ruota tutto intorno alla figura di Constantin, leggendario duro dal cuore tenero del cinema francese, e alla bellezza della Darc; i loro umoristici duetti sono catalizzati dalla presenza di Hillien, il di lei pestifero bambino. La quota italiana di questa produzione transalpina è onorata dal nostro Venantini, parodia di un infallibile killer anglofono. Tra i vari caratteristi si segnala il nordafricano Robert Castel, nei panni del logorroico e impiccione Rodrgiguez.
MEMORABILE: Gli incontri di Constantin con i due poliziotti ignari della sua missione in incognito. Lo scontro finale tra Constantin, Venantini e… gli spaghetti.
Homesick: Alla sua nascita, il western europeo guarda ai padri americani, all'epos della Frontiera, alla famiglia, ai pellerossa; al contempo, si protende già al futuro prossimo (la ferocia del personaggio di Baldassare e lo humour di quello di Sancho) e chiude con un finale a sorpresa, tanto brusco e amaro quanto realistico. Piaget aveva reso meglio ne Il vendicatore di Kansas City, così a guadagnarsi il ruolo dell'eroe è Hundar, con la sua brama di vendetta che vacilla dinanzi all'amicizia e al senso etico. Valevoli anche la sofferente Milland e il civile Puente.
MEMORABILE: L'assalto degli Apaches al forte; la traversata del deserto e la lotta per l'acqua.
Galbo: Non particolarmente conosciuto, è un western meritevole di visione; la storia non è originale ma è ben svolta, nel rispetto dei canoni narrativi dei classici film del genere. I personaggi sono ben caratterizzati e il regista adopera adeguatamente gli spazi, conducendo la vicenda con un buon equilibrio tra la parte d'azione e quella maggiormente intimista. Buona la prova degli attori.
B. Legnani: Dello spaghetti sono assai ignorante, non ricordavo l'esemplare scheda del Giusti ("Dizionario western"), né avevo letto qui i commenti altrui, prima di vederlo. Sono rimasto pertanto folgorato dall'incipit (poi, andando a leggere, ho capìto tutto...), che è la cosa migliore che ho mai visto fare da Piero Vida. Dopo i titoli il livello cala per una non chiara linea direttrice, anche se c'è qualche momento simpatico (Kinski pokerista, Fanfoni carceriere sciocco, la cena offerta da McGoohan). Film troppo lungo, ma nel complesso sufficiente: **
MEMORABILE: I dieci minuti di Kinski, dotato, scrisse Grazzini, di "smorfia acherontea" (=infernale).
Caesars: Pellicola nettamente divisa in due parti: nella prima (la migliore) vediamo i protagonisti impiegati in fabbrica e poi a casa, nella seconda si ritovano invece su una imbarcazione (Ollio deve respirare aria di mare per guarire da un esaurimento), sulla quale si è rifugiato anche un criminale, con tutte le conseguenze del caso. Stanlio e Ollio sono sempre simpatici e divertenti, ma la qualità delle gag è questa volta meno elevata del solito. Non certamente uno dei migliori film della celebre coppia comica.
Galbo: Film che affronta coraggiosamente un argomento poco frequentato dal cinema (lo sfruttamento delle popolazioni africane da parte delle multinazionali dei farmaci) e lo fa in maniera efficace grazie ad un ottimo materiale di partenza (il romanzo di Le Carrè) con un Ralph Fiennes forse al suo ruolo migliore e con una splendida fotografia dell'Africa, sia quella dei ghetti urbani che della natura più ostile ed affascinante (bellissime le riprese del lago Turkana). Da vedere per riflettere.
Pessoa: Dell'anno della definitiva consacrazione di Marilyn questo è probabilmente il film più interessante. La grande regia di Hawks valorizza le doti canore e recitative di entrambe le protagoniste in una commedia musicale fra le più famose della storia del cinema. Forse la sceneggiatura è a tratti troppo infarcita di buonismo gratuito e forse le frequenti parti cantate tolgono ritmo alla vicenda, ma stiamo parlando di un film godibile la cui visione è quasi obbligatoria per gli appassionati. La bravura della Russell batte ai punti il fascino della Monroe.
MEMORABILE: "Sono intelligente quando mi serve ma al più degli uomini non piace" (Marilyn).
Gestarsh99: L'Arca creativa di Aronofsky seguita a flottare alla deriva nel suo naufragante affondamento artistico-espressivo. Disarcionato in acqua dal suo cigno bizzoso, il frastornato Darren sceglie di risalpar per mari genesìaci con la riproposizione del vizzo mitologema diluviale, mal indirizzato sulla rotta cerchiobottista del Darwinismo cristiano. Il suo bibliColossal però, tra effetti grafici pedestremente goffi e una messinscena ultrascolastica, mal che vada sembra la parodia scottiana di un film di Gibson dopo un'abbuffata letteraria di fanta-libercoli post-tolkieniani. Un'impresa da (ripu)Dio.
Caesars: Altro film che si guadagna una bella targa dedicata all'inutilità. Nulla aggiunge al classico di Sturgess (che a sua volta derivava da un buon Kurosawa) e le variazioni rispetto ad esso sono tutte a suo svantaggio. Tra gli interpreti Washington come protagonista risulta assai credibile e anche il cattivo di Sarsgaard è convincente, gli altri sono funzionali ma non lasciano certo il segno. Da segnalare le belle location molto ben fotografate e una discreta colonna sonora che ricorda assai l'originale (citata esplicitamente a fine film).
Cotola: Avventuroso firmato da Mann che stavolta sforna un film non brutto, ma non certo all'altezza dei suoi capolavori. La storia è abbastanza variegata nei suoi sviluppi narrativi, mentre l'aspetto più interessante è sicuramento il ritratto del protagonista (un po' avventuriero ma anche pieno di ideali nobili) che incarna pienamente lo spirito americano ed in questo caso anche pioneristico: e così passa dall'individualismo all'altruismo, dalla voglia di famiglia a quella di girare il mondo in modo solitario. La notevole lunghezza (quasi due ore e mezza) non influisce sulla fruizione dell'opera.
Caesars: Totò questa volta è alle prese con la parodia del peplum, genere di gran moda negli anni '60. La sceneggiatura è di una pochezza indescrivibile e solo la presenza del grande attore napoletano e della sua spalla Nino Taranto riesce a rendere sopportabile la visione della pellicola. Le cose migliori, ovviamente, sono gli scambi di batture tra i due protagonisti, ma quello che sta attorno è francamente trascurabile. Purtroppo la qualità media dei film di Totò era questa, ben inferiore alle sue grandi possibilità attoriali.
Giacomovie: È un superficiale ma simpatico film che si allontana dalla demenzialità comune a tanti altri teen-movie. Fa divertire con una sana ironia, maneggia con cura diverse scene a doppio senso e lascia le apparenti trasgressioni in superficie. La trama è semplice (una spigliata ragazza fa perdere la testa ad uno studente modello e gli scombussola la vita) e nella sua semplicità fornisce un esempio di come sono cambiati gli orizzonti degli adolescenti di oggi. Alla fine sa anche sfiorare un tema importante come il significato di “tempra morale”. **!
Ira72: Pellicola televisiva senza pretese, dimenticabilissima, con trama trita e ritrita in cui la mantide traumatizzata dal primo marito decide di vendicarsi su quelli successivi. Il film è mediocre, ma la protagonista Hartley (una Cucinotta statunitense) non è affatto male e passa da vedova inconsolabile a psicopatica violenta con estrema disinvoltura. Irrilevante il cast di contorno. Nel complesso accettabile per un pomeriggio disimpegnato.
Taxius: Pietoso ghost movie dalla trama banale e con un finale prevedibilissimo che si intuisce fin dall'inizio. Vista la produzione le aspettative erano basse, ma almeno un po' di tensione, di sangue o anche il più banale dei jump scare ce lo si aspettava... invece il nulla più totale! 85 minuti di vuoto in cui la noia regna sovrana. Da evitare accuratamente...
Galbo: Funziona abbastanza bene la coppia Gassman Villaggio in questa commedia on the road ante litteram nella quale tra toni ironici e farseschi i due nullatenenti del titolo cercano i genitori di uno dei due. L'idea di partenza è buona ma la sceneggiatura non è adeguatamente sviluppata e la scelta di affidare la regia allo stesso Gassman si rivela poco azzeccata. Risultato: un film mediocre pur con qualche spunto interessante.
Fauno: Se si regge all'impatto iniziale, con un protagonista pieno di presunzione e di saccenza nel voler addirittura modulare la rivoluzione culturale in Cina, il film si può apprezzare. A parte gli scenari nel deserto, colpisce come il gruppo così lungimirante si disgreghi per i motivi più svariati, e anche per come certi programmi politici germogliassero già da allora. La visione è ostica, ma il confronto finale nel pensatoio dell'imperatore fa capire come lo sforzo non sia stato vano.
Pessoa: Commedia molto modesta che segue il trend di prodotti simili del periodo, che tanto per cambiare si distingue per una sceneggiatura di carta velina e un umorismo triviale e vecchio che molto raramente trova la via della risata. La Hedman, regina assoluta della pellicola, dimostra di aver calcato altri set, anche importanti, e perlomeno tiene la scena e non si tira indietro davanti a nulla, ma il resto del cast è da dimenticare salvo Garinei (evidentemente spaesato), che appare comunque poco. Inserti hard o meno, è un film che dice davvero poco la cui visione è praticamente superflua.
MEMORABILE: "Dicono che ho seppellito mi padre co la testa de fori pe' risparmià i sordi da fotografia".