Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Reeves: Bella versione in chiave peplum (cioè completamente di fantasia) del mito di Micene, che scomoda addirittura Ercole che da quelle parti non era mai passato (anche se in realtà il forzuto protagonista viene ribattezzato per motivi di stima a metà film con il nome del semidio). Gordon Scott è uno degli Ercole migliori della breve storia del nostro cinema mitologico, e Giorgio Ferroni sa come tenere in piedi con buon ritmo la storia. Arturo Dominici, al solito, è un cattivo capace di grande interpretazione.
Daniela: Déja vu come se piovesse: un ripasso iniziale di Full Metal Jacket, più d'un omaggio a Apocalipse Now, un accenno al Cacciatore poi risolto in burletta, qualche scherzo tra commilitoni stile MASH: forse era l'unico modo per mostrare la prima guerra del Golfo nell'ottica di un gruppo di marines impegnati contro nemici invisibili e presunti nemici ridotti a mozziconi o evanescenti come miraggi in Lawrence d'Arabia. Resta il rammarico che a tanta cura formale (la fotografia in toni high-key è splendida) non corrisponda una trama più interessante e una definizione dei caratteri meno stereotipata.
MEMORABILE: La scoperta della fila delle carcasse d'auto; La pioggia di petrolio con i pozzi in fiamme; Il cavallo.
Galbo: Una giovane coppia di una cittadina di provincia del sud degli Stati Uniti va in crisi quando la moglie scopre il tradimento del marito. Passabile commedia diretta dal regista svedese Lasse Hallstrom, ha il suo punto di forza nella riuscita ambientazione sudista, nella sceneggiatura con dialoghi ben scritti e non banali, e nel cast che vede oltre ai due attori principali, alcuni grandi "vecchi" professionisti del cinema americano come Robert Duvall e Gena Rowlands.
Buiomega71: Il talento burtoniano è già in nuce e alcune trovate visive sono notevoli (su tutte le imprese horror grottesche disastrose della coppia Davis/Baldwin per scacciare i nuovi inquilini) ma l'inclinazione pagliaccesca dell'operazione ne limita il risultato finale. A partire dai cartooneschi e baracconeschi SFX di Chuck Gaspar, dall'insopportabile gigioneria clawnesca di Keaton (che, spesso, diventa irritante) fino a steccate nel ridicolo (la danza sulle note di "Banana Boat"). C'è tutto il mondo "freak" fiabesco di Burton, ma a mancare è il senso della misura.
MEMORABILE: La vecchia con la gola tagliata da cui esce il fumo della sigaretta; La scena horror che omaggia [f=15314]Sleepaway camp[/f]; Il fumettoso aldilà.
Markus: D'ambientazione pugliese, il film continua la saga de L'insegnante la cui prorompente avvenenza (Edwige Fenech nei panni di una professoressa d'inglese) turba la vita a scolaretti indisciplinati e insegnanti gaudenti; insomma, i bassi istinti primordiali prendono il sopravvento generando situazioni “pochadistiche”. Un po' volgare - ma ci sta, nel genere - il film conta su un ricco stuolo di caratteristi e comici che, grazie alla loro vitalità, in parte compensano la flebile sceneggiatura.
Gestarsh99: Notte prima delle esequie. Il panem socioeconomico è in esaurimento, i circenses massmediatici non bastano più: ora tocca sperimentare armi di prostrazione di massa ben più impattanti. Prequel integrativo al cine-trittico dell'Epurazione notturna, funzionalmente riattualizzato ai sommovimenti politici e all'ascesa generalizzata dei sovranismi populistici tesi a rovesciar le vecchie scacchiere di potere dicotomicamente spartite fra destra e sinistra. Blaxploitation 4K cuci(na)ta su misura per la comunità afro/rap d'America: si vola a bassa quota fra action seagalesca e succintezza à la Netflix.
MEMORABILE: Lo sciroccatissimo tossico nightmaresco, sorta di Freddy "Druger" artigliato di siringhe...
Galbo: Caccia della marina americana ad un sommergibile che trasporta un decodificatore utile per rintracciare gli spostamente dei temibili U-boat nazisti. Tra i film di ambientazione sottomarina, U-571 di Jonathan Mostow è uno dei più riusciti. Sebbene storicamente non correttissimo (la vicenda è reale ma i protagonisti non furono americani ma inglesi), il film è molto ben realizzato e avvincente. Il regista riesce a rendere bene il senso claustrofobico delle profondità marine e la tensione delle azioni di guerra. Buono il cast.
Caesars: Al posto della solita coppia di sbirri stavolta troviamo un poliziotto e un delinquente, interpretati l'uno da Nick Nolte (veramente molto bravo) e l'altro da Eddie Murphy. Alla regia c'è Walter Hill e quando si parla di film d'azione è un punto di riferimento più che sicuro, che riesce a donare un ritmo veramente alto ad un film che a livello di sceneggiatura non eccelle particolarmente. Sicuramente un buon prodotto.
Galbo: Simpatica e gradevole commedia con venature poliziesche il cui pregio principale è quello di dissacrare bonariamente il patinato mondo dei concorsi di bellezza: è proprio questa la parte migliore del film, quella più riuscita grazie anche alla presenza di ottimi attori come Candice Bergen e Michael Caine. Meno riuscita la parte poliziesca. Un buon prodotto d'evasione tuttavia.
Il Dandi: Incipit in salsa thriller non male, ambientazione americana passabile, poi si tira avanti tra un amplesso e l'altro fino allo spiegone finale più scontato. La Di Lazzaro è sempre una dark lady seducente, qui però si limita per lo più a farsi possedere coi vestiti addosso. Atroci le musichette di Paolo Rustichelli (il protagonista è un compositore) a base di ritmi elettronici di una pianola dell'epoca. Comunque meno noioso della media dei soft di quegli anni.
Xamini: Diciamo che questo episodio sta al primo e al secondo Rocky come Amici miei atto III sta ai due predecessori. Lui è ormai over, ma la sua malinconia di fondo è tenuta a freno da un'ironia che non molla mai, proprio come il carattere del suo personaggio. Era difficile riuscire a costruire qualcosa di credibile rimettendo sul ring un pugile della sua età contro il campione del mondo, eppure, pur restando nell'ambito della finzione, l'operazione riesce ancora e nonostante tutto a emozionare. Bravo Sly!
B. Legnani: Molto brutto e volgarotto (specialmente con la Perego), con uno spunto curioso, ma che poteva essere sviluppato meglio. Certo, la Fenech è bellissima, Ressel e Leontini ce la mettono davvero tutta, ma non riescono, a dirla tutta, a strappare neppure una vera risata. Riconoscibilissimi i due c.s.c.: Guerra ha il fucile in spalla, mentre la Mancini ha un neonato fra le braccia. Troppo poco per poter salvare il film...
Pigro: Con gusto sapido e provocazione intellettuale Pasolini porta sullo schermo alcune tra le più note novelle di Boccaccio, infrangendo il tabù della rappresentazione del nudo maschile. Le parlate "pasoliniane" degli attori contribuiscono a uno spiazzamento, sottolineato dalla presenza dello stesso regista nelle vesti di un "regista" medievale: un pittore giottesco. Un film corale e magmatico, spensierato e torbido al tempo stesso.
Gestarsh99: Puntando sulla figura di un inguaribile perdente solitario, Caiano si affianca ai precursori Di Leo e Lenzi e realizza anch'egli il suo bel noir milanesotto, calato in un grigio contesto ambientale dal sapor lautneriano. Osservando alcuni particolari, viene spontaneo chiedersi se il sor Mario non avesse davvero la fissa per un film come La polizia chiede aiuto: dopo averne diretto un clone passabile ma di caratura inferiore, il nostro decide stavolta di ripescarne il Cassinelli/protagonista ed il Puntillo/poliziotto, ribaltando il ruolo dell'uno e promuovendo il grado dell'altro. Congetture...
MEMORABILE: Il mood internazionale conferito al film dalle ottime musiche funky-jazz (ad opera della band "I Pulsar" alias Chimenti& pieranunzi).
B. Legnani: La cosa che più colpisce è che qui Rosalba Neri, al massimo del sensuale fulgore, fa sparire la Fenech, dominandola per sguardo, movimenti, promesse di delizie erotiche in separata sede. Per il resto è un film con un paio di idee interessanti, ma che si incagliano per colpa di dialoghi spesso sciocchini cui certo non rimedia un discutibile doppiaggio. L'assunto anticapitalista pare un pretesto per mostrare nudità, peraltro di grandissimo pregio. Ma la Neri, signori miei, la Neri...
MEMORABILE: Nell'arrivo della Thulin si citano prima Cavalcanti ("In un boschetto trova' pasturella") e poi Petrarca ("Erano i capei d'oro a l'aura sparsi")!
Cotola: Trattandosi di un'opera di Carmelo Bene, non è possibile e non è il caso di aspettarsi qualcosa di classico o tradizionale. E così è anche in questo caso, sebbene non ci siano gli "eccessi" e le stramberie di altre sue opere. Due soli personaggi sulla scena, Macbeth e la moglie, incastonati in una messa in scena minimale ma che, forse proprio per la sua sobrietà, non manca di fascino. Oltre a Shakespeare c'è anche, a tratti, Verdi con le sue musiche e Bene che ogni tanto canta. Nonostante la breve durata si astenga chi non è iniziato all'arte del Maestro e non conosce il testo.