Che film volete vedere stasera in tv? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se vi capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Volete invece contribuire? Scoprite come si fa
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Pigro: Il regalo è un gioco pericoloso nel quale si entra senza comprendere regole e confini. Un'idea affascinante, un meccanismo diabolico e ben congegnato, un film dal ritmo implacabile e stupefacente. L'incongruenza della storia è madornale, ma proprio grazie alla sua esagerazione la storia cattura con un'insidia kafkiana che rispecchia vagamente la sensazione claustrofobica di una società attuale del cui meccanismo ci sentiamo tutti rotella senza scelta. Intrigante.
Fedeerra: Ambientato quasi tutto in ambienti notturni, è un horror che sa accattivarsi il suo corteo di appassionati, ha una buona regia, attori in parte e una grande quantità di sangue. C'è qualche scivolone videoclipparo (in alcune sequenze si percepisce troppo l'uso della CGI) ma tutto sommato è un film che gode di un climax estremamente spaventoso e oscuro. Selvaggia la violenza finale.
Markus: Secondo film diretto da Nichetti, è una felice presa in giro della pubblicità martellante (era il boom dei jingle) di quel periodo, che comunque Nichetti amava (essendo stato successivamente anche regista di alcuni spot). Il tema fu riaffrontato (forse meglio) con il successivo Ladri di saponette, ma qui, complice ancora l'aria frizzante di una Milano cabarettistica e frenetica, ha un suo senso di appagamento. Deliziosa, e forse la parte migliore della pellicola, la scena-sfottò su la "La tempesta" di Strehler.
Jandileida: Infinito e troppo statico: in sintesi sono queste le "qualità" di questo mediocre filmetto che si perde in una storia confusa e al tempo stesso prevedibile, ravvivata qua e là da qualche buona scena di lotta e inseguimento. Come nel calcio, le figurine vanno bene per l'album Panini, ma se mancano la passione e la voglia la squadra non gira e i cuori sugli spalti non si scaldano: anche qui il cast, buono sulla carta, in realtà va avanti al minimo sindacale e lo spettatore si ritrova, senza volerlo, a cedere alle lusinghe di un comodo divano. Sbadigli.
MEMORABILE: Salto mortale con sedia incorporata per stendere il nemico.
Galbo: Film interessante sulla carta per la prospettiva di osservare le dinamiche di una famiglia alto-borghese, vista con gli occhi di una bambinaia (o tata). Nonostante ciò, il film non si può dire pienamente riuscito a causa di evidenti pecche della sceneggiatura, che descrive personaggi troppo stereotipati e che non crea situazioni coinvolgenti, strizzando troppo l'occhio sul versante della commedia familiare. Buona la prova del cast, specie del notevole Paul Giamatti.
Daniela: La vita di una bambina nella Germania nazista: dodicenne adottata da una coppia senza figli, impara a leggere e amare la lettura, diventa amica di un coetaneo compagno di classe e di un giovane ebreo nascosto nella cantina della sua casa... Accompagnato da una voce narrante inconsueta (la Morte), un racconto sospeso fra realtà e incanto infantile che non sa svincolarsi dal testo di partenza, ma si presenta piuttosto come un'illustrazione monocorde, sul filo dell'accademia, nonostante le buone prove di Rush e della piccola Nélisse.
Galbo: Mentre una trope cinematografica riprende la loro vita per realizzare un documentario sul precariato, Lucia e Giovanni entrano in crisi e il film prodotto mostrerà il progressivo disfacimento della coppia contemporaneo alle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. L'idea del finto documentario non particolarmente originale, consente alla regista di mantenere una notevole libertà espressiva mostrando i personaggi il più possibile al naturale, senza filtri e sovrastrutture narrative. Molto convincente la prova di tutti gli attori.
Galbo: Il documentarista Gibney dedica un corposo ritratto al fondatore della Apple. Significativo in quanto poco aneddotico, è essenzialmente dedicato al tentativo di rispondere alle domande sulla complessità e le controversie della personalità del protagonista. Geniale sul versante tecnico, lo è stato altrettanto nel marketing ma si è dimostrato uomo capace di egoismo e cattiveria, anche nei riguardi delle persone a lui care. L'autore non dà risposte definitive ma "semina" indizi utili alla comprensione di una vera e propria icona del nostro secolo.