Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Giacomovie: L'intento di Matarazzo è sempre quello di cercare la storia lacrimevole, ma qui il soggetto consente di fornire il quadro sociologico di un'epoca, reso ancora più realistico dal colore del cinemascope e dalle numerose comparse come mondine che danno il quadro delle loro precarie condizioni di vita. I sentimenti sia d'amore che familiari abbondano, la trama è condotta con una buona esposizione, ma si arriva alla conclusione in modo frettoloso, anche se adeguatamente emotivo. ***
MEMORABILE: "La solitudine è una brutta malattia, ma basta essere in due e si guarisce subito".
B. Legnani: Troppi 105 minuti per un film con Franco e Ciccio, per cui la storia, tirata per le lunghe, finisce con l’annacquare in maniera vistosa il tutto, perdendo mordente ed umorismo. Restano alcune cose carine (Franco e Ciccio che non riescono a sollevare un mobile, per cui dànno la colpa ad un cappello che vi era appoggiato), ma il tutto rimane un po’ così. C’è Fernando Sancho, perfetto come sempre, mentre Aroldo Tieri non riesce a disegnare al meglio la sua figura. Inespressive le belle di turno, Hélène Chanel e Ana Casares.
Galbo: Commedia molto piacevole diretta con stile e personalità da Richard Benjamin che utilizza al meglio il "materiale umano" a sua disposizione, dato da un gruppo di validissimi attori particolarmente votati alla commedia. La storia (efficacemente ambientata nell'america di Kennedy) si segue pertanto piacevolmente essendo la sceneggiatura ben scritta e ricca di dialoghi non banali e intelligentemente focalizzata sul rapporto genitori-figli con l'interposizione del personaggio di Hoskins.
Daniela: Benton non ha perso il vizio del ricatto sentimentale: anche qui, dopo un inizio sul divertissement filosofico, si vira nel finale verso il drammatico commovente. Conto sbagliato: questa ronda amorosa, condita da qualche nudità gratuita, non riesce ad appassionare e gli attori poco possono per dare vita e calore a dialoghi tanto studiati, a situazioni tanto pretestuose. Se Freeman fa il grillo parlante, Kinnear è un farfallino che ci mette un nanosecondo a passare dall'autolesionismo per pene di cuore al colpo di fulmine per un'altra donna. Film ben confezionato ma di scarsa consistenza.
MEMORABILE: "Sapeva quello che la attendeva. Lo aveva predetto la cartomante" Ah, allora, se l'aveva detto la cartomante...
Taxius: Una famiglia si trasferisce in un bel quartiere borghese ma la casa, per tutto il vicinato, è considerata maledetta e infestata dai fantasmi; poco a poco anche i nostri si renderanno conto che lì non sono soli. Classico film sull'abitazione posseduta che non brilla certo per originalità (impossibile non pensare ai vari Amityville o alla Casa nera di Craven); nonostante questo non delude grazie a un buon ritmo e a un twist finale soddisfacente.
Galbo: Melodramma in costume dall’affascinante ambientazione bucolica: la fotografia è eccellente, con riprese paesaggistiche non scontate e poco leziose. La storia è quella di una donna che da della propria indipendenza una bandiera da portare con orgoglio. La sceneggiatura è ben scritta, ma gli attori (la cui scelta appare buona sulla carta) sembrano limitarsi a svolgere il compito con professionalità ma anche con una freddezza che contrasta decisamente con la passionalità che dovrebbero mostrare. Distaccato.
Pigro: Tre orfanelle (in stile Annie) adottate dal cattivo che poi diventa buono e rivalità tra ladri ipertecnologici sono alla base di una narrazione vorticosa, che ha il suo punto di eccellenza nelle acute caratterizzazioni psicosomatiche dei personaggi (notevole lo sfigato superman Vektor). Il film, che pesca a piene mani nelle classiche storie per l’infanzia e dissemina la pellicola di miriadi di citazioni e ammiccamenti, è però più chiassoso che divertente nella prima parte “cattiva”, e prende quota solo nella più articolata seconda parte.
Herrkinski: Commedia sexy abbastanza castigata (nonostante qualche nudo integrale) e dalle tinte spesso biecamente razziste; al giorno d'oggi sarebbe totalmente improponibile. Detto questo, la Pellegrini non suscita particolari pruriti e come attrice è sotto la norma; la De Santis in compenso qui è simpatica e bellissima, ipnotizzando lo spettatore in ogni scena in cui compare. La vicenda in sé è poca cosa, nella media del genere; montagnani e la Merlini comunque divertono, Delle Piane così così, D'Angelo macchiettistico in una parte abbastanza superflua.
Pessoa: Operazione azzeccata se l'avessero proposta ai due protagonisti almeno 10 anni prima, quando ancora avevano entrambi voglia di mettersi in discussione a ogni film. Qui Mann deve dirigere due grandi attori interessati più a prevalere sull'altro che alla vicenda vera e propria. Il film dal canto suo si prolunga per una durata biblica dove viene inserito di tutto (action, gangster, noir, dramma sentimentale) tranne qualche parte comica che gli avrebbe dato spessore. Si lascia guardare, come un buon prodotto hollywoodiano, ma quanta nostalgia...
MEMORABILE: Il senso di angoscia che i due protagonisti riescono a emanare per tutto il film.
Xamini: Malick è uno di quegli autori dotati di uno stile forte: a lui piace in particolare giocare con le dissonanze, spostando su tre assi differenti vicenda, immagini ed esperienza sonora. È un modo di comunicare che può affaticare, specie quando lo spettatore è sottoposto a un lavoro di ricostruzione, come in questo caso. Ma è un modo che arriva direttamente al subconscio, saltando a piè pari il razionale e può colpire anche forte. Nota di chiusura per la consueta immensa bellezza delle inquadrature, che si avvalgono anche di un eccellente lavoro in fotografia del buon Lubezki.
MEMORABILE: Dovendo scegliere qualcosa, direi la scena del "battesimo", quasi catartica
Gestarsh99: Per il giovane infiltrato Al Pacino, la scomoda caccia notturna al serial killer cova nel profondo una vera catabasi maieutica nelle caligini della suburra newyorkese, vis a vis con una minaccia metamorfica che compenetra ed impregna pandemicamente chi ne viene a contatto. Friedkin non fa sconti ed effonde un clima di abominevole e lercia deviazione, che avviluppa il protagonista nella sua bolgia di iconografiche para-nazisterie, sfoggi di rorido machismo appiccicaticcio, squarcianti pertugi infernali, baratri irrisalibili. Disagevole, impronunciabile, insondabile.
MEMORABILE: Il volto mostruoso di Joe Spinell; il giovane cliente del pub sado-maso che si cosparge il braccio di densa vaselina...
Ira72: Ispirato a Carlos Puch e al suo viso angelico, il film ripercorre alcuni dei momenti più efferati compiuti dal ragazzo (omettendo, però, molte altre atrocità) nei quali, con naturalezza e totale mancanza di empatia, troncava le vite altrui. L’estetica è molto curata (sarà la contaminazione di Almodóvar, qui produttore?) e la colonna sonora particolarmente incisiva. Ma la carta vincente sta senz’altro nel talentuoso Lorenzo Ferro, davvero azzeccato per la parte e che, oltre a somiglianti caratteristiche fisiche, vanta un’interpretazione centrata e convincente.
Herrkinski: Nascita, ascesa e separazione dello storico gruppo rap N.W.A., che dalla metà degli '80 rivoluzionò l'approccio al genere grazie all'attitudine hardcore. Strepitosa la prova dei protagonisti, anche fisicamente molto simili agli originali, su tutti il figlio di Ice Cube, dalla somiglianza impressionante; la veridicità biografica pare abbastanza genuina, nonostante MC Ren relegato a personaggio minore e qualche momento chiaramente un po' romanzato. Girato molto bene e confezionato in modo impeccabile, 2 ore e 20 che si vedono tutte d'un fiato.