Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Minitina80: Sommers destruttura il concetto di horror riunendo alcuni archetipi appartenenti al genere in un unico calderone e conferendogli un taglio a metà tra la trasposizione di un fumetto e la rappresentazione di un supereroe. Tale, infatti, sembra Van Helsing, un supereroe che pretende di piacere a un poco esigente e raffinato. Fin qui poco male perché si tratta pur sempre di una scelta. Fallisce lì dove esaspera determinate situazioni, forse troppe, in cui nemmeno il peggior Peter Jackson delle due trilogie tolkeniane avrebbe osato tanto.
Pigro: Ancora una storia di riscatto dopo Train de vie, ancora un viaggio impossibile e sgangherato, ancora un miracolo che premia la perseveranza di chi è giusto contro le persecuzioni. L’orchestra russa raccogliticcia che approda a Parigi, teneramente goffa e straordinariamente vitale, è il microcosmo di un’umanità resistente, stretta tra personali egoismi e un’epoca balorda di ricchi oligarchi ed efficientismi europei. Genialmente spiritoso, impagabilmente divertente, spudoratamente commovente. Una favola d’oggi che sa emozionare.
Nicola81: Rispetto all'originale, questo remake è molto meno manicheista: se la figura del cattivo è ancora più debordante, quella dell'avvocato perseguitato non è del tutto priva di ombre. Il risultato è un thriller avvincente, la cui credibilità è però minata da troppe forzature (l'incontro in teatro, la fuga dalla scena del delitto, il finale con De Niro che sembra indistruttibile). In un cast che è una parata di stelle, a brillare maggiormente è la giovanissima Juliette Lewis, perfetta nei panni dell'adolescente maliziosa. Efficaci le musiche.
MEMORABILE: La brutale aggressione alla Douglas; Il pestaggio.
Rambo90: Tre fratelli, con l'aiuto di un poliziotto, cercano di ritrovare la fidanzata rapita di uno di loro. Tratta delle bianche, droga, nulla di nuovo in effetti per il genere, ma il film è girato bene e con un discreto senso del ritmo. Inoltre è bello il legame tra i protagonisti, così come viene raccontato, in modo a volte quasi commovente. Willis in scena più del previsto e persino convincente, forse nel suo miglior ruolo in un film di serie B. Buono.
Markus: Il Tarzan dell'era digitale non poteva che offrirci effetti speciali a profusione, con scimmioni e bestiole della savana maledettamente finti. Stuolo di nomi celebri degli ultimi anni e paesaggi africani mozzafiato talvolta suppliscono ai banali dialoghi che, a mio avviso, potevano e dovevano avere più riguardo. Se non sarete inghiottititi dalle micidiali fauci della foresta e strozzati dalle liane chilometriche, la pellicola di David Yates potrebbe soddisfare la voglia di avventura dell'impiegato al cinema con la morosetta.
Giùan: Di leccata cura formale, dalla sfrenata sensualità teorica e d’avvolgente carnalità nell’utilizzo dei movimenti di macchina, il film di Ang Lee (come già era accaduto a Brokeback) presenta un ambiguità intellettuale per cui l’ipotetico stato perturbante dello spettatore nasce da un (ri) +utilizzo dei clichè melò, estremizzati alla luce dei nuovi tempi cinematografici. Così il Senso viscontiano diventa Lussuria ma a farsi avviluppare e a perdersi nell’abisso della perversione è anche l’analisi politica e psicologica. Leung e Tang Wei cogitano e coitano.
Nicola81: Bel poliziesco, impreziosito da una regia ispirata, una solida sceneggiatura (la mano di Oliver Stone si sente eccome!) e una buona prova degli interpreti, in particolare di Rourke, la cui carica viene però in parte attenuata dal doppiaggio di Amendola (scelta a mio avviso infelice). Certo, l'idea di fondo è tutt'altro che originale (di eroici poliziotti in lotta contro il crimine organizzato ne abbiamo visti a decine) ma Cimino, dopo il flop de I cancelli del cielo, non poteva permettersi di turbare ancora la suscettibilità dei compatrioti...
MEMORABILE: L'incontro tra Rourke e i capi delle famiglie; La strage al ristorante.
Xamini: Non si può dire che non sia ben girato, questo western fortemente inconsueto, dove le sparatorie non sono eccitanti, i duelli non esistono e i mexican standoff si risolvono nel giro di qualche manciata di secondi. No, non è quello il suo problema. La questione sta piuttosto nell'ironia che vorrebbe essere coeniana ma è poca cosa (la prima risata si registra al'altezza della metà), nei duetti tra i nostri che non pungono come dovrebbero, in un canovaccio che non si capisce bene dove voglia andare a parare, in generale in una scrittura che porta alla noia piuttosto che al divertimento.
Galbo: Ingiustamente snobbato dal pubblico, il film di Milos Forman (il titolo è riferito ad un tipo di musica jazz in voga in America alla fine dell'800) è tratto da un romanzo di Doctorow nel quale si intrecciano varie storie. Forse non impeccabile dal punto di vista del ritmo impresso alla storia, il film merita per l'impeccabile "affresco" di un'epoca gloriosa della storia americana che il regista ricostruisce (per costumi, scenografia e colonna sonora) in maniera impeccabile.
Daniela: Fuggita da un imbonitore che la costringeva ad esibirsi come sirena, una ragazza si unisce al carro dell'uomo forzuto. Entrambi verranno ingaggiati in un circo, lei come acrobata, lui come clown che prende gli schiaffi... Classica storia circense, molto prevedibile e stereotipata, ma con qualche pregio nel cast: se Brazzi è un tonno languido, Mercader è dolcissima e il massiccio Juan de Landa dietro l'aspetto burbero cela un cuore di burro (fossi stata la protagonista avrei preferito lui). Ruolo da fetente per Polacco, futuro ispettore Rock in indimenticabili Caroselli.
Homesick: Eclettico e cine-letterario, sposa bene la parte erotica (la lubrica De Selle e il suo pelo esposto, la Wilson) con la commedia (la faccia semplice e comune e la non recitazione di Belardi, nonchè i gustosi contributi dell'editore Vargas e del timido soldatino Ghiani), non senza visionarie incursioni tra sogno e realtà. Musiche ad hoc di Gianfranco Plenizio.
MEMORABILE: L'onirica scena di sesso tra la De Selle e Belardi nel pre-finale, quasi una sorta di anticipazione di [f=2999]Basic Instinct[/f]...
B. Legnani: Brutto film del 1939, tratto da romanzo di Alba de Céspedes, affossato dalla non recitazione degli sportivi: Erminio Spalla è al suo debutto, Augusto Lanza è al suo unico film... Bonnard, forse contagiato da tanta insipienza, ci mette del suo, con scavalcamenti di campo che disorientano. Ma tutto pare frettoloso, perché pure la Maltagliati e la Calamai (che usano telefoni bianchi) paiono o leziose o innaturali. Non riusciti i tentativi umoristici. Per di più, la vicenda è prevedibile sin dall'inizio. Siamo nel 1939, ma si usano anglismi, come "round". Buona la fotografia.
MEMORABILE: "Io, che ho girato tutta l'Italia Centrale…".
Il Gobbo: Decor, musiche, atmosfere, vestiti, volti, persino i dialoghi (talora imbarazzanti, ma d'altronde un'accoppiata Barbara Alberti-Dario Argento... ). Il cinema italiano di quella stagione ha per gli amatori un fascino invincibile, non malgrado ma proprio (anche) per certi difetti... Una versione integrale (quella che passa su Mediaset è scempiata) cercasi come l'Araba Fenice. Indimenticabile l'apertura con coreografia da musical beat sulle morriconiane note di "Gloria" cantata da Patrick Samson.