Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Markus: Terza e ultima regia di Manfredi (qui subentrato a Lattuada). L’ambientazione in un’invernale e tenebrosa Venezia fa da intrigante quanto inquietante cornice a una vicenda tra l’ambizioso e la commedia di costume dotata di appassionanti spunti (pur con il limite della recitazione della Giorgi e di un Manfredi un po’ fuori luogo ma pur sempre pungente nel suo mai troppo ricordato talento umoristico). Un topo che taglia la strada a Nino evidenzia il degrado - allora forse evidente - della città lagunare ancora lungi da riqualificazioni.
Gestarsh99: C'è differenza tra un'anima reincarnata e un'unghia reincarnita? Parrebbe di no, stando a quanto sermoneggiato in regia dal vanaglorioso Glazer che, spacciandosi per il Bergman dello psico-thriller d'autore, slarga sesquipedalmente una storia para-sovrannaturale malferma quanto un etilista alla terza bottiglia di whisky, tutta rannicchiata sotto l'egida boriosa di una calligrafica catatonicità. Durerebbe appena una ventina di minuti se non fosse per gli interminabili ritornelli di sospensione meditativa che neanche Celentano a Fantastico 8. La Kidman si spegne laconicamente nella sua schizzinosa ipnosi depressiva.
MEMORABILE: Il baby-marito in vasca assieme alla Kidman...
Saintgifts: Un western patinato in cinemascope con bellissimi paesaggi dell'Oregon fotografati, nel film, anche da uno dei primi fotografi del West con l'attrezzatura a dorso di mulo. È stato anche l'esordio hollywoodiano di Elsa Martinelli, molto bella e anche brava come figlia di Nuvola Rossa. Kirk Douglas è l'eroe rispettato da tutti che non combatte più i nativi e media tra indiani e bianchi per ristabilire giustizia e pace. Il film è del tutto rispettabile ma non riesce ad avvincere più di tanto, tutto è prevedibile. Walter Matthau fa il cattivo.
MEMORABILE: Il famoso nudo della Martinelli al bagno è completamente coperto dalla vegetazione. Bisogna far lavorare la fantasia (siamo nel 1955)...
Pesten: Ultimo giorno di scuola che stavolta non sarà un incubo per gli studenti bensì per i professori, vessati da scherzi assurdi. Nel marasma, due di loro arriveranno alle mani. Film molto divertente, ironico, scorrevole e piacevole grazie alla coppia Day\Cube, che con i caratteri opposti interpretati strappano più di un sorriso. L'ottimo risultato della pellicola lo si evince anche da un uso mai eccessivo o fastidioso della volgarità e da una conclusione prevedibile che non rovina il giudizio finale.
Galbo: L'idea di partenza di questa ennesima trasposizione cinematografica di un racconto di Philip Dick è buona. Purtroppo il potenziale si esaurisce rapidamente e Lee Tamahori dirige l'ennesimo action stereotipato con pochissime idee, peraltro interpretato da un cast anemico con un Cage (ridicolmente "parrucchinato") monoespressivo e una Julianne Moore decisamente non adatta al ruolo. Qualche buona scena d'azione e una location affascinante come il Grand Canyon sono tra le poche cose positive dell'opera.
Fabbiu: La sceneggiatura di Nick Cave (che ha curato anche l'aspetto musicale del film) prende spunto da un romanzo ma ci mette del suo: dosa violenza, cinismo e spirito country; così questa storia ha un fascino originale pur essendo parte di un contesto ormai fin troppo visto, al cinema. Il film non è perfetto, in particolare nel ritmo, ma dopo una prima fase un po' caotica e conosciuti i personaggi, parte in crescendo, tra azione e dramma che riescono a coinvolgere; merito anche di una bella fotografia boschiva molto curata.
Digital: Arrivati al terzo capitolo era difficile non ripetere quanto visto precedentemente. Per fortuna la sceneggiatura prende una piega diversa, con Butler perennemente in fuga per scagionarsi dall'accusa di tentato assassinio al presidente degli Usa. Le quasi due ore scorrono velocemente grazie a un ritmo alacre, tra movimentati inseguimenti, sparatorie all'arma bianca, coltellate e spettacolari esplosioni. Certo, capire chi sia il vero colpevole non è affatto complicato, ma il film ha mordente e i tocchi di ironia sono un piacevole valore aggiunto.
Homesick: Denominatore comune è il tema dell’aborto e il suo impatto sulla società: pratica semplice, ricorrente e sicura per i ricchi, difficile e talora mortale per i poveri. Il primo segmento è milanese e alto- borghese; il secondo siculo e femminista; il terzo romano, proletario e antiburocratico. Nel notevole cast emergono particolarmente Montesano, Ferro, Del Prete e la Asti. Score di Morricone, che a tratti cita Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e Grazie zia.