Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Mark70: Colizzi aveva scoperto la coppia Spencer-Hill e con questo film tenta di copiarne la formula, mettendo in scena una commedia "on the road". Joe (Keith Carradine) deve scortare un boss della mafia inseguito da una banda rivale e nel suo viaggio si trova a caricare un marinaio, un inglese con figlia, un medico, fino ad un finale imprevedibile ma non troppo. Senza essere pessimo il risultato è comunque mediocre: più si va avanti più la sceneggiatura fa acqua e Carradine (che appare svogliato e assente) ci offre la sua interpretazione peggiore.
Gestarsh99: Sotto un nom de plume americanoide l'agile Zurli porta in sala il primo dei due "istanbulizieschi" girati sul formicaio litoraneo del Bosforo, con l'obbligatoria passerella sul Galata Bridge e le sagome dei minaréti intravedibili ovunque. Una vicenda di sequestri a domicilio e valigette milionarie in cui tenzonano il barbuto Fabiani, spiantato malvivente senza scrupoli e il divo turco Akan, tenentino belloccio dal cazzotto facile. Le ingenue, quasi bambinesche e spesso imprevedibili superficialità di sceneggiatura fanno simpaticamente ruzzolare il film sui luoghi altri del "so bad it's good".
Galbo: Se il pubblico affolla i cinema per vedere simili boiate un motivo ci sarà, solo si fa fatica a capirlo; non si riesce a credere che nel 2007 si possano confezionare film così sciatti, costruiti senza il minimo rispetto per il pubblico evidentemente trattato come una massa decerebrata al quale fare ingollare qualunque cosa. Dispiace che Boldi, che ha (raramente) dimostrato un certo talento, si faccia coinvolgere in questi progetti, ma il motivo è evidentemente "alimentare". Da evitare come la peste.
Gestarsh99: L'Umanizzazione del Führer. Revisionismo intimo di quel babau schiacciato al muro della Storia. A Hirschbiegel il peso di riabilitarlo antropologicamente, di scansionarlo sagittalmente come un ecografo per dissuggellarne le multiple ripartizioni interiori: quelle dell'uomo mero e scusso, espoliato dalla grandeur assolutista, dalle torme oceaniche in visibilio, dai cipresséti di braccia tese e baionette in orgasmo. La risultanza è un feretro umano d'ossa e deliri infranti, nevrosi e passioni esauste, un carcàme solingo destinato a perdersi come cenere nel fuoco eterno della Sconfitta.
MEMORABILE: Magda Goebbels che sopprime rapidamente i propri figli facendo loro masticare delle capsule di cianuro.
Herrkinski: Dignitoso dramma che affronta vari temi: l'italiano a New York in cerca di fama sulla scia dei suoi idoli, gli snuff-movie, la penosa realtà del cinema a luci rosse e via dicendo. La vicenda è tenuta insieme abbastanza bene e tutto sommato Gerardo Amato non se la cava male (peccato non abbia mai avuto modo di crescere artisticamente in seguito). Scattini dirige con passione nonostante una messinscena a basso costo e il film non risulta scandaloso o brutale quanto vorrebbe essere, finendo per essere "solo" un buon dramma metropolitano.
Gestarsh99: Gina Carano è un ibrido femminile tra Ken il guerriero e un camionista uzbeko, ma con molta meno pazienza di entrambi; conosce a menadito i punti di pressione da "sfiorare" per estorcere informazioni essenziali al marmagliume omertoso e, che la sbattano al fresco o dritta al patibolo, a lei cambia poco: continua a menar mazzate come se nulla fosse! Stockwell c'è rimasto parecchio sotto coi Turistas e i posti esotici malfamati, infatti anche questa luna di miele tv formato Inga Lindström viene freneticamente modificata in un "rapimento & revenge" dal succo finale a dir poco aberrante.
MEMORABILE: La polizia locale che passa istantaneamente al soldo del nuovo boss malavitoso senza opporre resistenza, quasi fosse la cosa più naturale del mondo...
Taxius: Un gruppo di soldati si mette alla ricerca dei lingotti d'oro dei nazisti rimasti sepolti in un villaggio sommerso di un lago artificiale. L'inizio del film è interessante, molto veloce e adrenalinico e fa ben sperare; dopo poco però cambia direzione e si trasforma nella più classica caccia al tesoro. Tutto sommato ben realizzato e gli effetti speciali, per quanto non spettacolari, sono realizzati piuttosto bene. Le scene sott'acqua non sono eccezionali, come in generale tutta la seconda parte, ma nel complesso il film si fa vedere.
Jandileida: Il genere della fuga dal campo di prigionia è un filone quasi esaurito ed è difficile non cadere nella ripetizione e nell'ovvio. Il film è basato su una storia vera incredibile: un gruppo di evasi da un gulag raggiunse a piedi l'India. La forza della vicenda pero è un po'mortificata da Weir che punta sulla monumentalità ma non riesce ad imprimere il giusto ritmo al racconto scivolando spesso nel retorico. Harris fa sempre la sua figura e Farrell si trasforma in un credibile bandito russo. Mediocre il resto del cast ma fantastici gli scenari naturali.
Herrkinski: Accantonato l'espediente del POV, si torna sui binari di un possession-movie classico; la location della Louisiana viene stavolta sfruttata maggiormente, anche se tra le classiche riprese di Mardi Gras e il voodoo si scade nei più abusati luoghi comuni dei vari horror girati in loco. Sempre brava la Bell, ma la sceneggiatura non offre particolari colpi di scena e viaggia sui classici stilemi del genere, da Rosemary's baby al Presagio, rendendo il film un lavoro ben confezionato ma che lascia la sensazione dell'occasione sprecata, viste le premesse.
Pessoa: Piscicelli tenta di portare al cinema il fenomeno della "neapolitan wave" che tanto successo stava ottenendo in ambito musicale, ma le idee scarseggiano e la storia frammentaria e poco ordinata viene ulteriormente spezzettata da innumerevoli parentesi musicali non tutte di primo livello. I senatori del nuovo sound benedicono, alcuni anche con la loro presenza fisica (Esposito), ma il film non decolla e il cast modesto certo non aiuta. Il sottobosco della droga è poco credibile e in alcune pur belle inquadrature napoletane mancano ritmo e anima. Abbondantemente evitabile.
MEMORABILE: Sampson che suona il sax sulla spiaggia; Pino Daniele sui titoli di testa e di coda.