Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Zender: Spregevole nelle ricostruzioni di chi l'ha conosciuto e ha il compito di tratteggiarne il carattere, ora che è condannato a morte in un paese mediorientale Armando Feroci riesce indirettamente a far emergere la sua ingenua tenerezza, nascosta da quel gallismo puerile da sempre cifra stilistica di una delle più note facce verdoniane. Fanatico di macchine e di Elvis, Armando diverte quando nei panni di agente immobiliare seduce la futura moglie e quando fugge con la cognata non vedente (perfetta la Orioli) oppressa da un marito che non la fa mai ridere.
MEMORABILE: Il virtuosistico inganno uditivo ai danni della cognata cieca: un anonimo spiazzo nel verde spacciato per Piazza dei Miracoli a Pisa!
Gestarsh99: Quasi sicuramente è il film con Totò più popolare, trasmesso e ritrasmesso a ciclo continuo in tv e sempre con gradimenti di ascolto elevati e costanti. Un prodotto costruito all'epoca soprattutto per lanciare nel mondo del cinema il volto della luccicante e solare Dorian Gray, oltre che la voce calda e vibrante del bravo Teddy Reno. Col tempo però, quelli che dovevano essere semplici siparietti comici a supporto dell'innocuo sentimentalismo della storiella centrale, sono irresistibilmente divenuti il vero geniale motivo d'interesse dell'intera messinscena.
MEMORABILE: La storica dettatura della lettera di Totò a Peppino: "Punto... due punti... ma sì, fai avvedè che abbondiamo. Abbondandissis adbondandum!"
Gestarsh99: Tra sciacallaggio atomico e revisionismo storico. Il disastro nucleare di Fukushima drizza le orecchie letargiche al radiomostro per eccellenza e il contatore Geiger del box office riprende a crepitare sui big money sonanti. Per rendere meno ovvia la trama di questo rimpastino opportunistico, al putiferio catastrofico si accodano persino due pipistrellosauri simil-Cloverfield in vena di effusioni - anche sfruttando la fissa del regista per le copule extralarge - ma l'insulsaggine del concept e la carenza pretensiosa di spettacolo frustrano e innervosiscono oltre ogni immaginazione. Snobzilla.
MEMORABILE: Il tirannosaurico "mega-eroe" che si allontana all'orizzonte come l'Ethan Edwards di [f=243]Sentieri selvaggi[/f]...
Nancy: Malick ci preannuncia il suo devoto amore per la Natura ("Madre", come la chiama la ragazza nel film), che sfocerà poi in Tree of life, raccontandoci la storia di quella stessa Pochaontas narrata qualche anno prima dalla Disney; e cosa potrebbe essere più azzeccato di questo per celebrare la natura? Le immagini, di una bellezza evocatrice e contemplativa, si sposano alle parole, spesso sussurrate interiormente, senza alcun movimento delle labbra, come il vento quasi costantemente in sottofondo. Ottimi Farrell e Q'orianka Kilcher. Ottimo film.
MEMORABILE: "L'amore: lo negheremo quando verrà a trovarci?"
Daniela: Prima di pronunciare i voti, una novizia sempre vissuta fra orfanotrofio e convento si reca dalla sua unica parente, una zia che le rivela un segreto... Bianco e nero ed inquadrature sfuggenti, con il soggetto quasi sempre posto ai margini, per raccontare un pellegrinaggio della memoria da parte di due donne molto diverse l'una all'altra: l'ambientazione è quella grigia della Polonia comunista degli anni Sessanta, la memoria è legata a crimini atroci e colpevolmente coperti da un'intera comunità. Film pudico e dolente in cui l'unica luce è quella del volto purissimo della protagonista.
MEMORABILE: Il fondo alla fossa, il contadino risponde alla domanda di Ida: "Perché non ci sono anche io qui?"
Gestarsh99: Messico e nuvole, le fauci equoree dell'America han voglia di sbranare un po'! A pasturare i banchi di squali provvederanno malvolentieri due inesperte donne-avventura, schiacciate sul fondo oceanico tra l'incudine fisiologica di un'ossigenazione in perenne countdown (e una sindrome da decompressione sempre dietro l'angolo) e il martello biomarino in pugno ai dentutissimi pescecani. Survivalismo subacqueo che, pur nella sua conclamata faciloneria, afferra stretto per la nuca lo spettatore tirandolo giù a piombo in quella scomoda gabbia arrugginita fatta di panico, terrore e desiderio di fuga.
MEMORABILE: La parentesi para-realistica innescata nel finale per effetto della narcosi da azoto.
Pumpkh75: Ed eccoci al film sulla stanza dei reperti della famiglia Warren. Non contenti di averlo camuffato da terzo episodio sulla bambola meno attraente della storia del cinema (o è il terzo Conjuring? Tutto è confusamente sfumato...), la produzione si limita a elencare tutte le diaboliche presenze a mo' di inventario, senza approfondimenti e senza verve, lanciandoci con furbizia il boomerang dell'atmosfera curata ma colpendoci con una serie di cliché che, davvero, non spaventano più nessuno. Inutile e melensa la chiusura. La benzina scarseggia.
Galbo: Realizzata nello spirito del cinema indipendente (benchè nobilitata da un cast "importante"), una commedia simpatica che punta sul personaggio principale usato come leva per descrivere una famiglia disfunzionale. Paul Rudd è perfetto nella parte dell'idiota del titolo, e il film merita la visione anche per la sua prova, benché narrativamente non sia particolarmente originale, anzi manchi di una vera e propria storia, riscattandosi grazie a dialoghi ben scritti.
Giùan: A torto accusato dalla amata Astrea d'averla tradita, Celadon prima tenta il suicidio e poi, per tener fede ai voleri di lei, le si tiene lontano fino alla naturale ricongiunzione. Collocando le sue prioritarie tematiche filosofico-sentimentali in una voluta atemporalità (il romanzo pastorale di D’Urfèè), Rohmer rivela uno slegamento col presente che si configura anche come critica dirompente verso la realtà ed il cinema del suo tempo. La letterarietà è compensata da una sensualità palpabile come dal consueto sincero trasporto per la bellezza muliebre.
MEMORABILE: La gamba nuda di Stephane de Crayencour; Il personaggio irridente di Hylas; Gli abbracci finali tra Astrea e Celadon.
Gestarsh99: Thriller d'azione pugilistica inquadrato in quel provincialismo sportivo fatto di incontri truccati, scommesse clandestine, sconfitte a tavolino e magna-magna sottoboschivo tra manager corrotti e potenti organizzazioni occulte non meglio identificate. Il mestiere tecnico di Prosperi è come sempre di buona fattura, ma il racconto svela i classici intoppi di certa produzione "generica" tricolore, con situazioni poco incisive, svoltarelle telefonate e un repertorio di cliché narrativi meno entusiasmante di una partita a carte al circolo reduci. Gli italo-americani Blake e Borgnine ci mettono molta faccia ma poco cuore.
MEMORABILE: Milian nei panni hippieggianti e pre-giraldiani di infido pedinatore.
Buiomega71: Sarabanda kitschissima di fantadelirio (gli si avvicina solo Barbarella) in cui Hodges pigia sull'humor (la partita di football, la voce di Mike Bongiorno) con scenografie barocche e liberty che stanno tra le stramberie di Robert Fuest e quelle lisergiche di Ken Russell. Dagli uomini alati ad Arborea, dai costumini fantasexy della Muti alla austerità da dominatrix della Melato, sino alle assordanti ed esaltanti musiche dei Queen che sono valore aggiunto. Fumettosamente irresistibile, tra le space opera più originali, cheapissime e bizzarre mai girate. Personal cult.
MEMORABILE: L'anello in chiusa e la risata di Ming non dissimile da quella del [f=925]dottor Phibes[/f]; Aura seduce Flash; Kala frusta Aura in odor di BDSM lesbo.