Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Herrkinski: Non è un sequel di Africa express, bensì una nuova avventura che ne riprende i protagonisti calandoli in una storia differente; è quindi visionabile anche singolarmente. Detto questo, il film risulta gradevole per chi ha apprezzato il precedente; gli ingredienti sono gli stessi, la regia spigliata e il tono scanzonato sono ben replicati dal bravo Tessari; persino la Andress questa volta sembra più convinta e si rende partecipe di varie scene avventurose e scazzottate varie. Preferisco il precedente, ma resta un film disimpegnato e simpatico.
Pigro: Alcuni fantasmi cercano di impedire una speculazione edilizia sul loro antico palazzo nel cuore di Roma. Ottima idea e buona realizzazione, che si avvale della partecipazione di un grande cast utilizzato con giusta moderazione. Il tocco magico e ultraterreno per riflettere sul degrado moderno, basato sull'ignoranza e sul cinismo, è originale ed è usato con garbo, senza eccessi comici o spettacolari e senza troppa retorica. Anzi, la caratterizzazione domestica e piccolo borghese degli spettri patrizi è davvero piacevole. Da vedere.
Geppo: Pellicola abbastanza inusuale per la coppia: non si ride molto ma il film si lascia vedere con grande interesse e curiosità. L'ho trovato molto originale e soprattutto surreale. Ha ovviamente anche i suoi momenti lenti, se vogliamo. Gabriella Giorgelli interpreta molto bene il suo personaggi ed è precisa la regia di Gianni Grimaldi. È comunque davvero strano vedere Franco e Ciccio in ruoli così fuori dalle loro corde abituali. Interessante la partecipazione di Helga Liné (era effettivamente bonissima). Pellicola da riscoprire.
MEMORABILE: "Si rilassi e si distenda, si distenda e si rilassi"; Gli incubi di Franco.
Galbo: Investigatrice privata viene arruolata dall'FBI per infiltrarsi in un liceo, allo scopo di proteggere la figlia di un boss. Commedia action dal target adolescenziale, realizzata su misura per la protagonista che si destreggia abbastanza bene nelle scene d'azione (che sono naturalmente "annacquate" a dovere), ma risulta poco sopportabile (per mancanza di talento comico) nella parte della giovane studentessa. Se il film non sprofonda totalmente si deve a qualche discreto caratterista e al mestiere del regista ma si tratta di pellicola evitabile.
Capannelle: De Niro è riuscito a dipingere un ampio tratto della storia americana con bravura e professionalità. Senza risultare noioso nonostante la durata, miscelando con bravura avvenimenti e caratteri dei protagonisti, momenti drammatici e più frivoli. Il personagio di Matt Damon è perfetto ed emblematico per capire la mentalità (e le frustrazioni) degli uomini in grigio. Più che fare patriottismo o scandalismo, De Niro vuole scavare nel profondo dell'animo di un'intero gruppo di potere.
Von Leppe: Il fascino che lo eleva da altri western è nel personaggio principale interpretato da Anthony Steffen: alto, magro e completamente vestito di nero, dalle movenze di uno spettro. Per questo, pur non essendo all'altezza di Leone, Corbucci e Margheriti, credo sia l'esempio più caratteristico dello spaghetti western; in più ci sono altri attori dai volti in tema: Luciano Rossi e Rada Rassimov in un'atmosfera violenta e malata. Purtroppo per il resto è un film piatto, ripetitivo e poco curato nell'ambientazione.
MEMORABILE: L'inizio: Django che cammina nel villaggio deserto...
Gestarsh99: Chi trova un'amica, trova un tesorror. È quel che avviene in questo soap-thriller universitario teentinnante di amicizie più che morbose, schizofrenia non trattata e stalkeraggio minatorio-omicida. Lo svolgersi della trama è trito e ritrito, un sillabario base del genere "sanguisughe & dintorni", con l'estranea super-espansiva, premurosa e servizievole che si attacca come un cirrìpede al guscio della protagonista cercando di far terra bruciata attorno di ogni concorrenza distrattiva. Le interpreti son belle statuine, il disegno psicologico è irrilevante. E la fascia di mercato, adolescenziale.
Gestarsh99: Troppe cose che non tornano in questo grizzly-movie dal cuore animalista: tutto sembra buttato giù in medias res senz'alcun tipo di finissaggio, con intere porzioni filmiche sacrificate a un montaggio fiacco e ammazzatensione. Gente che va, gente che viene, confusi retroscena familiari che interessano al pubblico meno di zero; un orso che appare, scompare e riappare materializzandosi dietro le vittime quasi per teletrasporto a dispetto di ogni tempistica cinematografica (e televisiva, verrebbe da dire), senza poi nemmeno dar prova credibile d'interazione realistica coi personaggi. Malriuscito.
Pinhead80: Devo riconoscere che qui Muccino ha fatto proprio un bel lavoro, fotografando di fatto la decadenza della famiglia contemporanea che, partendo dai genitori, finisce per coinvolgere inevitabilmente anche i figli. Ciò che viene messo in disparte è proprio il senso di appartenenza alla famiglia e al rispetto verso gli altri. Ognuno pensa per sé senza prestare attenzione alle conseguenze del proprio agire. L'amore per gli altri è costantemente ostacolato dall'egoismo che pervade ogni elemento del nucleo familiare. Niente vincitori, solo vinti.
Homesick: Tardo western dal copione in prevalenza goliardico e ironico, salvo qualche feroce impennata nel finale, con una grandiosa vendetta compiuta a colpi di arco e frecce. A completare un cast di habitués del genere (Tate, Hardin, Harrison, almeno per citare i principali) c'è la curiosa presenza di Musumeci, comunque nel ruolo a lui più congeniale per ragioni... geografiche: il Siciliano. Musiche fragorose in stile progressive.
Pigro: Racconto del lutto di una donna che dopo 40 anni raggiunge il marito emigrato, ma tre giorni dopo il suo funerale. Film meditativo e contemplativo, dalla straordinaria fotografia cupa ma vivida, quasi caravaggesca, che ritrae un’umanità segnata da dolorosa rassegnazione nel labirinto di vicoli nel povero quartiere angusto di migranti capoverdiani, in una partitura di silenzi e voci sussurrate e di gesti e movimenti plastici. Il ritmo dilatatissimo avviluppa lo spettatore nella sospensione senza tempo del lutto. Protagonista magnetica. Estremo.
Galbo: In un ristorante romano gestito da Flora, si rappresenta la varia comunità degli avventori a tavola per la cena. Come già in altri film precedenti (La terrazza), Scola mostra una piccola comunità (clienti e personale di un ristorante) per trarre una morale della società odierna; lo sguardo del regista è disincantato e piuttosto pessimista sulla varia umanità che rappresenta. Il film è gradevole anche se perde nella parte finale dove assume una deriva fantasiosa che rompe (di certo volutamente) l'unità stilistica del film risultando spiazzante.
Disorder: Una coppia di amici-nemici (un burbero meccanico ex-lottatore e un perdigiorno girovago) alle prese con deboli da difendere, prepotenti da castigare e una preziosa auto, loro malgrado, da condividere. Ricorda qualcosa? Spericolato mix-plagio dei primi film della coppia Spencer e Hill, (Altrimenti ci arrabbiamo soprattutto, c'è perfino la scena del coro, con tanto di assolo del finto Bud!). La cosa strana è che l'operazione funziona, merito della regia professionale di Parolini e dell'ormai affiatata coppia di cloni Smith-Coby. Si lascia vedere.